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Discussione: CRACOVIA - piccola guida

  1. #1
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    CRACOVIA - piccola guida

    Sono stata a Cracovia qualche tempo fa ed ho creato una mini guida personale da portare durante il viaggio. Non posso pubblicarla come diario di viaggio perchè purtroppo non ho foto da allegare quindi la inserisco in questo topic sperando che possa essere d'aiuto a chi ha scelto questa meta per il prossimo viaggietto!


    Cracovia era l’antica residenza dei re, ed è sicuramente la città turisticamente più importante e conosciuta della Polonia. Il centro storico della città, dal 1978 fa parte dell'elenco del Patrimonio mondiale dell'Unesco ed è una città di una vitalità fuori dal comune con i numerosi eventi culturali, il festival di strada a luglio e le rievocazioni storiche in molti periodi dell’anno.

    CITTA’ VECCHIA – STARE MIASTO

    La piazza centrale è la RYNEK GLOWNY, una delle più belle e grandi piazze d’Europa, di forma quadrata, con superficie di 8 ettari. Creata in epoca medievale, esattamente nel 1257.
    Al centro l’edificio del FONDACO DEI TESSUTI (Sukiennice) un tempo mercato delle stoffe, oggi ospita le bancarelle dell’artigianato polacco dove si trovano tanti oggetti di ambra. Palazzo in stile rinascimentale. Al primo piano c’è una sezione staccata del museo nazionale con una collezione di pittori polacchi, fra cui parecchie opere di Jan Matejko.
    Su un lato la TORRE DEL MUNICIPIO (Wieza Ratuszowa) alta 70 mt. Nei suoi sotterranei, oltre ad un teatro e ad un caffè, rimangono ben conservate le sale di tortura.
    Sempre sulla piazza la CHIESA DI S. ADALBERTO (Kosciòl Sw. Wojciecha).
    Il resto della piazza si trasforma in un enorme caffè e ristorante all’aperto, con molti locali, negozi e un mercato dei fiori. Da qui si diramano le strade parallele verso l’esterno della città, dentro gli androni dei palazzi e in vicoli nascosti ci sono un’infinità di negozietti, locali, che si vedono solo leggendo i cartelli affissi alle pareti.
    Molti degli edifici sono adibiti a bar o ristoranti, fra cui il celebre “Wierzynek”.
    Al centro la statua del poeta Adam Mickiewick (189


    ULICA FLORIANSKA , tratto della via reale attraverso la quale i regnanti entravano in città dal Wawel. La via più commerciale, colma di negozietti alla moda noti come outlet ,la sera diventa la zona dei divertimenti per eccellenza. Conduce alla PORTA DI S. FLORIANO (Brama Florianska), questa era una delle 8 porte della fortificazione. Qui ci sono tanti artisti, gli studenti della vicina accademia d’arte, che espongono i loro quadri. A protezione della porta di San Floriano c’è il BARBAKAN, un edificio circolare con fossato. Da li si accede al Planty
    Caratteristici lungo le strade i banchetti di ciambelle e altri dolci tipici del posto.
    Qui si trovano anche tanti uffici di cambio
    Inoltre c’è il museo della farmacia al numero 25, che ospita una collezione davvero unica ed è gestito dall’università Jagellonica. I numeri civici sono stampigliati in ferro battuto sui lampioni delle case

    ULICA GRODZKA classica e raffinata con gli antichi palazzi del XIV sec. Ed i ristoranti di classe







    Sul lato opposto la CHIESA DI S. MARIA (Kosciòl Mariacki) imponente costruzione gotica è uno dei monumenti principali della città, curiose le due torri della facciata che nella parte alta sono completamente diverse, anche come altezza. L’interno è veramente spettacolare, viene definito il primo museo della città, una rassegna di tutti gli stili del XIX secolo. Il ricchissimo interno della chiesa contiene un capolavoro della tarda arte gotica, l’altare maggiore ligneo creato da Wit Stowz fra il 1477 ed il 1489. il vero nome di questo artista tedesco era Veit Stoss che aveva contribuito a portare all’apogeo dell’arte la sua città natale, Norimberga.
    Ad ogni ora, da una delle sue torri, si sente il suono interrotto dello hejnal (chiamata a raccolta) dalla torre più alta della Chiesa di Santa Maria. Questo suono è il simbolo musicale di Cracovia e viene sparso nei quattro punti cardinali da un trombettiere. Il trombettiere ricorda le vicende della coraggiosa sentinella che riuscì ad avvertire la popolazione dell’imminente invasione dei Tartari riuscendo a salvare la città prima di essere trafitto da una freccia (per questo il suono si interrompe bruscamente).
    Si consiglia di guardare le finestre in alto, ma ogni ora il trombettiere suona da una finestra diversa
    Le due torri sono di altezza diversa. Si narra che due fratelli architetti ricevettero entrambi l’incarico di costruire una torre. Nel tentativo di superarsi tra loro il Caino della situazione uccise il povero Abele e per questa ragione il primo si tolse la vita a causa del rimorso. Alla fine una delle due torri risultò essere più alta di 12 metri. La verità è che fu costruita per contenere le campane mentre l’altra fungeva da torre di guardia.
    ingresso a pagamento su un lato – 4 zloty intero e 2 zloty ridotto

    UNIVERSITA’ JAGELLONE con i più antichi edifici universitari, il COLLEGIUM MAIUS, il museo dell’Università e la barocca chiesa di S. Anna. Davanti al Collegium Novum si trova la statua di Niccolò Copernico il grande astronomo che studiò all’accademia di Cracovia dal 1491 al 1495

    CHIESA DEI SANTI PIETRO E PAOLO con all’esterno le statue dei 12 apostoli a grandezza naturale

    Il Museo CZARTORYSKY, famoso ai visitatori italiani soprattutto per la presenza di un capolavoro attribuito a Leonardo: La dama con l’ermellino. Che il museo sia un’attrattiva particolare per gli italiani è testimoniato dal fatto che è uno dei pochi posti in Polonia dove è disponibile un’audioguida nella nostra lingua. Il museo merita di essere visitato non solo per la presenza dell’opera di Leonardo, ma per quella di Rembrandt “Paesaggio del Buon Samaritano”, per la collezione di armi, per i sarcofagi etruschi, ecc.
    www.muzeum-czartoryskich.krakow.pl. ul. Św. Jana 19
    • Poniedziałek - nieczynne
    • Wtorek 10.00 - 15.30
    • Środa 10.00 - 18.00
    • Czwartek 10.00 - 15.30 (wstęp wolny)
    • Piątek 10.00 - 18.00
    • Sobota 10.00 - 18.00
    • Niedziela 10.00 - 15.30

    KAZIMIERZ – QUARTIERE EBRAICO In passato era un borgo confinante con cracovia. Una visita la richiede assolutamente il Kazimierz, pensate che solo una decina di anni fa questo non era assolutamente un luogo turistico e che durante il regime passato, la sua esistenza veniva tenuta nascosta. Solo di recente, dopo che il film Schindler’s List ha riportato la memoria di quanto qui avvenne, il quartiere ha ritrovato lustro e notorietà, anche se alcune parti risultato ancora essere fatiscenti.
    Numerose sono le sinagoghe che si possono visitare e due i cimiteri ebraici, fra cui quello di Remuh è senz’altro il più caratteristico ed antico.
    Stara Sinagoga (lla Vecchia Sinagoga) costruita nel XV secolo è la più antica esistente in Polonia Ul. Szeroka, 24Nel quartiere di Podgorze invece, si trovano il ghetto ebraico e la Rekord, fabbrica di stoviglie di Schindler. Oggi la fabbrica ha cambiato nome e destinazione d’uso, ma p rimasta molto simile ed è in parte visitabile.

    NOWA HUTA QUARTIERE NUOVO
    Il giro di Cracovia può essere completato con una visita alla parte più moderna della città, Nowa Huta (Nuovo Rifugio). Questo grande quartiere è stato costruito dopo l'ultima guerra e la sua architettura non si discosta da quella imperante nell'epoca stalinista. La città, considerata un modello di urbanistica socialista, è un deplorevole esempio di pianificazione burocratica. Una statua di Lenin campeggiava nell'Aleja Róz fino agli inizi del 1990, quando i cittadini chiesero che venisse abbattuta. Nel sobborgo di Bienczyce si trova la monumentale chiesa della Santa Madre Regina di Polonia, costruita a forma di nave, ha costituito un rifugio per i gruppi d'opposizione nel periodo della legge marziale (1981-89). A Nowa Huta si trova anche una abbazia cistercense a Mogila, con la lignea chiesa di S.Bartolomeo, del XV secolo, proprio di fronte. Il cuore di questa parte della città è la gigantesca acciaieria dalla quale esce il 50 percento della produzione complessiva d'acciaio della Polonia e che, grazie all'assenza di qualunque filtraggio dei fumi, sparge veleni su Cracovia e sui dintorni. Durante i negoziati (tavola rotonda) del 1989, l'opposizione, rappresentata dall'Associazione Ecologica della Polonia, protestò per i disastrosi effetti di questa mostruosità. Il governo centrale e le autorità municipali stanno finalmente attuando le necessarie e costose misure per ridurre le emissioni di gas nocivi e per migliorare di conseguenza la qualità della vita della popolazione. Gli impianti più inquinanti dovranno essere chiusi.


    FUORI CRACOVIA

    CZESTOCHOWA famosa per il santuario dedicato alla Madonna Nera, luogo sacro per i cristiani di tutto il mondo. U intero salone è dedicato alle offerte in oro e gioielli lasciate dai pellegrini, anche famosi. Dalle 12.00 alle 13.30 il quadro è chiuso e non si può vedere


    Per le escursioni c'è l’ufficio turistico JORDAN in Ulica Pawia 8, vicino alla stazione,
    AUSCHWITZ e WIELICZKA SAL MINE, costo 146 PLN (37 euro), questa è una delle agenzie che ha il prezzo più basso, diciamo però che per la prima conviene acquistare il tour, per la seconda si spende meno andando per conto proprio anche perché si usano i minibus di linea.

    Per AUSCHWITZ (www.auschwitz.org.pl) si parte alle 10,00 e si torna alle 16,00, il viaggio dura più di un ora, nel tragitto ci viene mostrato un filmato
    Auschwitz (Oświęcim in polacco) attualmente è una cittadina di circa 50.000 abitanti che si trova a circa 60 km ad Ovest di Cracovia ed a poca distanza da Katowice. In questo campo di sterminio furono uccise oltre un milione di persone, con netta preponderanza di ebrei.
    Il campo, solo in parte distrutto dai tedeschi in fuga, conserva numerose tracce dell’orrore di cui è stato testimone. Il campo che in origine era una caserma dell’esercito polacco fu poi destinato a campo di concentramento con i diversi fabbricati utilizzati per “ospitare” gli ebrei fatti prigionieri, distinti per nazione di provenienza.
    In gran parte ora è adibito a museo degli orrori, con impressionanti documenti fotografici, ed ancor più drammatici sono i locali dove vengono ancora conservati i capelli (che venivano utilizzati per produrre delle stoffe), le scarpe, gli occhiali, ecc.
    Il punto più famoso del campo è sicuramente il cancello di ingresso con il cinico motto il lavoro rende liberi (Arbeit Macht Frei) immortalato in molte foto di Auschwitz.

    Il cinismo dei nazisti era davvero incredibile, si andava dall’orchestrina che accoglieva i nuovi arrivati alle finte docce nelle camere a gas.

    Ogni fabbricato è identificato con un numero
    iniziamo dal blocco 7 dove c’erano le camere di prima “accoglienza”, centinaia di foto appese alle pareti, la marchiatura e il taglio dei capelli e lo smistamento nei vari settori.
    Il blocco 10, sede di criminosi esperimenti medici di massa, le finestre oscurate da tavole di legno perché si affacciavano sul vicino muro della morte dove i prigionieri venivano portati nudi e fucilati, alcuni vegetavano per mesi in celle sotterranee inumane.
    Il blocco 11, blocco della morte, celle di rigore da dove non si usciva vivi, una piccola apertura nel muro per l’aria, alcune misuravano 90 x 90 e vi mettevano quattro prigionieri.
    Padre Maksymiliam Kolbe vi morì dopo aver scelto di dare la propria vita in cambio di un altro prigioniero, venne fatto Santo nel 1982 da Giovanni Paolo II.
    Una costruzione bassa ospita i forni crematori, c’e’ poca luce in questi locali, anche perché i muri il soffitto sono completamente anneriti. Il blocco 5 è adibito a museo e raccoglie le migliaia di oggetti trovati dopo l’evacuazione, montagne di scarpe, capelli, valigie, vestiti, occhiali, documenti ecc. sono conservati in memoria di questo luogo. Fermandosi un momento davanti ai mucchi di vestiti di bambini viene molto d riflettere… Molte fotografie, documenti, lettere, raccontano alcune delle strazianti storie vissute.
    All’esterno le indimenticabili recinzioni di filo spinato con la corrente elettrica, a volte alcuni vi si lanciavano contro esausti di vivere…
    All’ingresso ed all’interno del campo numerosi negozietti vendono guide in italiano con la piantina del sito. A pagamento si possono prenotare anche visite guidate e si può accedere al documentario sulla liberazione del campo ad opera dei russi.

    Ci spostiamo col bus a circa 3 km per raggiungere BIRKENAU (Auschwitz 2), Meno affollato di turisti, ma sicuramente più impressionante come struttura visitabile E’ il campo dove arrivavano i prigionieri con il treno per poi essere smistati, le rotaie, tristemente note perché immortalate in numerosi film o documentari sull’Olocausto, dal vivo fanno un’impressione ancor più raccapricciante. Dalla palazzina di ingresso, salendo all’ultimo piano, ci si può render conto delle mastodontiche dimensioni del campo e delle strutture ancora presenti (molto è stato distrutto dai tedeschi prima dell’abbandono del campo).
    Comunque è davvero terribile lo sgomento che si prova a visitare le baracche ancora rimaste in piedi e visitabili con i miseri giacigli realizzati con letti a castello a tre posti sovrapposti.
    Il sito viene anche chiamato Auschwitz II gran parte dal campo è stato distrutto dai tedeschi in fuga nel vano tentativo di cancellare le tracce degli orrori perpetrati in nome di un fanatismo inspiegabile.
    Molto ben conservato il blocco delle baracche situate immediatamente a destra rispetto all’ingresso. Nelle baracche tutto è rimasto com’era un tempo ed è terribile pensare al milione di ebrei che vi hanno soggiornato prima di essere uccisi.
    Questa visione è davvero impressionante, a mio parere, molto di più dei casermoni in muratura di Auschwitz. La visita di questo campo ti fa rivivere il dramma di milioni di persone arrivate a Birkenau da ogni parte di Europa e barbaramente sterminati nei diversi campi polacchi. Ovviamente questi siti sono stati protetti e si visitano gratuitamente al fine di non dimenticare. In effetti difficilmente si riuscirà a cancellare dalla vostra mente l’immagine di quelle misere baracche, davvero un’esperienza toccante da imporre a quei pirla che ancora inneggiano al nazismo ed ai governanti iraniani che disconoscono l’Olocausto.
    Riporto un testo tratto da un libro:
    “Le donne a Birkenau furono collocate in baracche predestinate a stalle per cavalli, senza finestre, solo piccoli vetri opachi sotto al soffitto, fra il tetto e le pareti vi erano aperture per ventilare da dove entrava pioggia, vento, neve, come del resto dal soffitto bucato. Il pavimento di argilla diventava presto infangato, le scarpe costituiscono una rarità, le poche fortunate posseggono zoccoli di legno; il cambio della biancheria è molto raro e quando avviene si ricevono solo stracci sporchi e laceri, all’inizio non era previsto lavarsi, le donne si lavavano con il caffè o tè che compravano dalle compagne in cambio di pane; i pidocchi, la scabbia, la mancanza d’acqua non erano la cosa peggiore, l’incubo era il quotidiano uso delle latrine, lunghi blocchi di cemento dove vi erano due file di fori, alla fine del blocco il canale di scolo trasformava la terra in fango misto a escrementi, una latrina serviva ad alcune migliaia di donne…”
    Ho scelto questa lettera del libro, ma ce ne sono molte altre di cui ci si vergogna a leggerle…

    WIELICZKA MINIERE DI SALE
    PORTARE GIACCHETTO 14/15 GRADI
    Iscritta nella lista UNESCO dei Patrimoni Mondiali
    Con un minibus che parte ogni 20 minuti da Ulica Starowiślna, la strada che dal centro conduce al ghetto ebraico ( Kazimierz). Sulle guide ho letto che i pulmini partirebbero dalla stazione ferroviaria (o meglio dalla stazione dei Bus), ma io ne ho visti moltissimi partire dalla via sopra detta, decisamente più facile da raggiungere dal Rynek. si arriva in meno di un ora
    La visita necessita di non meno di mezza giornata.
    La visita è solo con guida a orari prestabiliti (italiana solo in estate) per fare le foto bisogna pagare 10 PLN.
    Aperta una porta si inizia a scendere scalini, ma sono veramente molti, che guardando nella tromba delle scale non si vede il fondo… del tipo 25 piani sottoterra (80 mt), si cammina poi attraverso corridoi in numerose grotte ammirando molte statue di sale, alcune hanno effetti audio luminosi, diverse le Cappelle sotterranee tra cui la più grande e spettacolare SANTA KINGA a 101 mt con un grande altare, molte riproduzioni tra cui “Il Cenacolo” di Leonardo da Vinci e la statua di Giovanni Paolo II scolpita nel 1999.
    Oltre i 120 mt si incontrano diversi laghi e a 125 mt la caverna Varsavia con ristorante sotterraneo e banchetti di souvenir. Il tragitto a piedi è di circa 2 km, si arriva poi alla profondità di 135 mt dove un preoccupante ascensore metallico con sinistri rumori ci riporta in un minuto all’aperto.
    Complessivamente sono stati scavate gallerie per 300 km distribuite su nove livelli fino alla profondità massima di oltre 320 metri.
    Sono visitabili solo i primi 3 livelli fino ad una profondità massima di 135 metri.
    La miniera è conosciuta per la salubrità dell’ambiente interno tanto che ad oltre 211 metri sottoterra è stata realizzata una struttura sanitaria per la cura delle malattie croniche e per quelle della pelle.
    La miniera, così come specificato dalla guida, non è più attiva per l’estrazione del sale, ma solo come sito turistico e sanitario. Negli ultimi anni l’estrazione veniva effettuata attraverso l’utilizzo dell’acqua che poi veniva fatta evaporare.
    Una serie abbastanza lunga di gradini conduce al primo livello ed immediatamente appaiono le prime opere presenti nelle gallerie realizzate interamente in sale.
    Tra le varie opere presenti ricordiamo:
    La Sala Niccolò Copernico lo scienziato che avrebbe visitato la miniera nel 1493;
    La Cappella di Sant’Antonio;
    La sala della Leggenda Santa legata alla leggenda della principessa Cunegonda che, su ispirazione divina, avrebbe scoperto le miniere di sale gettando il suo anello di fidanzamento;
    La sala Bruciata dove viene reso omaggio alla figura dei cosiddetti penitenti, un ruolo fondamentale nell’economia della miniera perché erano i minatori che avevano il compito di individuare gli accumuli di gas nelle gallerie poco areate al fine di evitare i pericoli di esplosione;
    La sala di Casimiro il Grande;
    La sala Pieskowa Skala nella quale sono presenti due gnomi uno dei quali saluta i turisti. La leggenda vuole che ricambiando il suo sorriso si abbia fortuna. Il secondo nano fa una smorfia di dolore per un infortunio legato al gioco del pallone;
    La grotta dei nani;
    La Cappella della Croce dove sul lato destro si notano le tracce di un antico metodo di estrazione del sale;
    La cappella della principessa Cunegonda, unica parte dove è necessario pagare un biglietto extra di 10 zloty per fotografare. La cappella, enorme e fantastica, è arricchita da numerose opere d’arte realizzate in sale tra cui uno spettacolare crocifisso, una stupefacente riproduzione dell’Ultima Cena di Leonardo e la statua del Papa. Eccezionali anche i lampadari di cristalli di sale;
    Sala Michalowice;
    Sala Drozdowicw con un monumento a due minatori carpentieri;
    Sala Stanislaw Staszic;
    Sala del Tesoriere;
    Abbastanza kitch la banda presente all’interno della miniera, molto più interessante lo spettacolo di pochi minuti sulla base della musica di Chopin (per quanto ricordo).
    A questo punto (un ora e 40 circa di visita) si può optare per dirigersi all’uscita o per proseguire con la visita del museo..
    Particolarmente rilevante anche la coda all’uscita (almeno 40 minuti di attesa) poi un avventuroso viaggio con i velocissimi montacarichi utilizzati come ascensori (anche questa un’esperienza del tutto particolare).

    WAWELTra le principali attrattive turistiche della città e dell’intera Polonia va inserito sicuramente il Castello Reale del Wawel, centro politico e culturale fino al 1600 che costituisce un simbolo dell’identità nazionale polacca. Per visitare il castello reale del WAWEL occorre almeno mezza giornata, una giornata intera se non si ha l’intenzione di saltare almeno qualche sito.

    Alte mura proteggevano quest’imponente costruzione, superato il primo cancello ci si trova in un giardino, qui l’ufficio informazioni e biglietteria. Wawel non è costituito da un’unica attrazione, ma da una serie di siti visitabili con distinti biglietti di ingresso.
    Le principali attrazioni sono:
    State Rooms il biglietto costa 15 zl ed è possibile effettuare la visita individuale
    Royal Private Apartments il biglietto costa 20 zl ed è possibile effettuare la visita solo come componenti di un gruppo di non oltre 10 persone con una guida (ovviamente non in lingua italiana)
    Crown Treasury and Armoury il biglietto costa 15 zl
    The Lost Wawel il biglietto costa 7 zl
    Dragon's Den la grotta del drago costa 3 zl . Da qui è possibile accedere alla bella passeggiata sulla Vistola
    Cathedral 10 zloty (la biglietteria è diversa da quella per le attrazioni precedenti e, gestita da una suora, si trova all’ingresso della cattedrale.

    gli State Rooms si visitano anche individualmente e costituiscono un’attrazione di eccezionale interesse. Le stanze sono riccamente arredate e conservano straordinarie opere d’arte (mobili, quadri e ceramiche) con capolavori di maestri soprattutto italiani. Una visita interessante, ricca di contenuti e sicuramente da consigliare.
    Se si ha poco tempo a disposizione mi sentirei di sconsigliare la visita agli appartamenti privati reali. Nei periodi di alta stagione turistica c’è molto da aspettare prima che arrivi il vostro turno (nel mio giorno c’era da attendere un’ora e mezza) e quindi è necessario prevedere l’intermezzo con un’altra visita.
    Il castello è legato alla storia della Polonia e anche alla leggenda. In particolare a quella del drago che viveva in una grotta sotto al castello che trasformava quello che poteva essere un angolo di Paradiso in un posto da incubo. Il drago, infatti, decimava il bestiame ed uccideva anche gli esseri umani con predilezione per le fanciulle più giovani e belle. Il principe individuò uno stratagemma per liberarsi dal drago. Predispose un animale (alcune storie riportano essere una pecora, altre un vitello) e lo riempì di zolfo. L’ingordigia e la voracità del drago lo portarono a divorare l’animale in un sol boccone e subito lo zolfo iniziò a provocare dei bruciori micidiali. Non avendo il malox, il drago, per spegnere i bruciori, si tuffò nella Vistola dove affogò.
    Da Visitare anche la cattedrale del Wawel dedicata a San Stanislao vescovo patrono della Polonia. All’ingresso della cattedrale vi attendono delle ossa di dinosauro legate anch’esse alla leggenda: si dice infatti che fino al momento in cui le ossa rimarranno al loro posto anche la cattedrale sarà ancora in piedi. All’interno numerose cappelle degne di visita (soprattutto quella di San Sigismondo) e due attrazioni comprese nel prezzo: la torre di Sigismondo e le cripte reali. Si visita per prima la torre in quanto entrando prima alla cripta il percorso obbligato vi condurrà all’esterno della cattedrale.
    La torre campanaria è famosa soprattutto proprio per la grande campana di due metri e del peso di oltre 8/10 tonnellate. Tutti si affannano a toccare l’enorme batacchio di oltre 350 kg di peso che, sempre per leggenda popolare, dovrebbe portare fortuna. All’interno finestra panoramica e altre due campane, ovviamente più piccole della precedente. Nella cripta uno spaccato di storia polacca con le tombe dei grandi di quella nazione.


    Taxi
    Barbakan Tel. 9661
    Express Tel. 9629
    Radio Taxi Tel. 9191
    Wawel Tel. 9666
    City Tel. 9621
    Lajkonik Tel. 9628

    Tram per il centro
    192 da Plac Matejki
    208 da Novy Kleparz

    Ai margini di Rynek Kleparsky, in prossimità del punto della LOT c’è un supermercato aperto giorno e notte

    La piantina che danno i punti d’info è molto dettagliata e utile
    Biglietti tram e bus presso le edicole con il logo MPK

  2. #2
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    Risto consigliati:
    - CHLOPKIE JADLO in VIA GRODZKA oppure in SW. JANA, 3 oppure in SW AGNIESZKI

    - TAVERNA DIETRO LA CHIESA PRINCIPALE, LUNGO LA VIA CON ALL'ANGOLO IL NEGOZIO DI PELUCHES,LA TAVERNA E' SUL LATO OPPOSTO RISPETTO AL NEGOZIO

    - U. STASI (LATTERIA) IN vIA L. MIKOLAJSKA, 16

    - BAR MLECZNY POD TEMIDA VIA GRODZKA, 4

    - BALOTON PER GULASH BUONO

    - ALTER EGO TIPICO POLACCO, NO CARTA DI CREDITO

    - POD ANIOLAMI UL. GRODZKA, 35 per SALSICCE ALLA BRACE

    - POEZYA

    - ALEF inUL. SZEROKA, 17 QUARTIERE EBRAICO

    - ROZOWY SLOT in UL. STRASZEWSKIEGO, 24,

    - SZARA SULLA PIAZZA CENTRALE, è un bar che fa il caffè espresso buono

    - BOHEMA UL. GOLEBIA, 2

    - ONCE UPON A TIME in UL. SZEROKA , QUARTIERE EBRAICO

    Da provare:
    - PIEROGI =RAVIOLONI RIPIENI IN VARIO MODO

    - BIGOS=CARNE CON VERZA

    - GOLONKA=SPIEDINO DI MAIALE AL FORNO

    - PYZY=GNOCCHI

    - SERNIK KRAKOWSKI=TORTA DI RICOTTA AROMATIZZATA CON VANIGLIA

    - PAIESKA KREMOWKA= MILLEFOGLIE RESA CELEBRE DA PAPA GIOVANNI PAOLO II

    - OBWARZANEK= CIAMBELLA DI PASTA DI ANE COSPARSA DI SALE E SEMI DI PAPAVERO E SESAMO

    - MACZANKA PO KRAKOWSKU=FETTINE DI MAIALE STUFATE CON MOLTA CIPOLLA E COMINO CONDITE CON SALSA E SERVITE IN PANINO

    - OSCYPEK E BUNDZ =FORMAGGI DI PECORA

    Attenzione: per chi non ama la cipolla, considerate che ne fanno un uso più che abbondante!!!!!!!!!!

  3. #3
    Administrator L'avatar di Ricky
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    Niente male la tua piccola guida, anzi.... MOLTO BENE!
    E se avessi io delle foto?

  4. #4
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    Citazione Originariamente Scritto da Ricky
    Niente male la tua piccola guida, anzi.... MOLTO BENE!
    E se avessi io delle foto?
    dici fare della guida un piccolo diario di viaggio con le foto che hai tu? Per me va bene!

  5. #5
    Senior Member L'avatar di Kamar
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    sarebbe interessante un bel diario con le foto

  6. #6
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    Citazione Originariamente Scritto da macaco
    Da provare:

    - GOLONKA=SPIEDINO DI MAIALE AL FORNO

    - PYZY=GNOCCHI

    GOLONKA non è uno spedino di maiale ma è lo stinco di maiale cotto in forno che viene servito accompagnato da salse, verdure a base di cavolo e barbabietole rosse o patate. E' un piatto molto ricco, piuttosto pesante da digerire e, ovviamente, consigliabile nei mesi freddi. Non si trova spesso sulle tavole polacche (ma nei ristoranti turistici si).

    Considerare i PYZY degli gnocchi è piuttosto riduttivo, visto che sono delle palle di 4-5 cm di diametro e che ne esistono di diversi tipi. In effetti i più buoni (gusto personale) sono quelli con all'interno un impasto di carne. Nelle famiglie polacche è un piatto che ricorre abbastanza spesso, servito solitamente con un soffritto a base di cipolla e pancetta affumicata.

    Ho visto che non è stata citata la salciccia polacca, la KIELBASA (si pronuncia "chiubasa", con la "s" piuttosto strascicata). E' il piatto "mordi e fuggi" della cucina polacca, adatto per qualsiasi momento della giornata, situazione o periodo. Se a vederle nei banchi dei negozi sembrano tutte uguali, in realtà ne esistono tantissime varianti: chiare, scure, sottili, speziate o meno. Si cucinano in padella, sulla griglia, in acqua bollente ma si posso anche mangiare crude. E come al solito vengono accompagnate da salse o verdure fredde.

    Una considerazione sulle carni.
    La carne di manzo in genere è molto buona, morbida, non troppo grassa. Ma non aspettatevi di trovare bistecche, perchè gli animali vengono macellati in maniera diversa dalla nostra.
    La carne di maiale è anch'essa molto buona, di solito più morbida di quella nostrana. Anche se viene in gran parte utilizzata per la realizzazione di quella miriade di insaccati che a noi appaiono tutti come "prosciutto cotto" (e che fanno parte di tutti i pasti del giorno), è facile trovare delle ottime fette di carne da fare ai ferri o altro.
    Le carni bianche hanno un vasto consumo e sono di buona qualità oltre che un prezzo bassissimo rispetto ai nostri (ma il prezzo è molto basso per qualsiasi tipo di carne). Solo la carne di coniglio è difficile da trovare perchè non fa praticamente parte della cucina polacca.

    Non dimenticate che la cucina polacca è molto ricca perchè il clima rigido impone questo tipo di alimentazione: uscire d'inverno con il termometro a meno venti gradi dopo una colazione con una brioche e un cappuccino è un suicidio annunciato.
    Ecco quindi il perchè di una colazione esuberante (molto più abbondante che di quelle anglosassoni), un pranzo anch'esso abbastanza importante ed una cena leggera.
    Non ci sono problemi per un pasto: tutti i ristoranti fanno orario continuato con apertura sin dalla tarda mattinata. Ma dalle 21 in poi sarà difficile cenare: molti ristoranti chiudono a quell'ora la cucina.

    E se vi trovate in Polonia è meglio un buon pranzo locale che uno pessimo di cucina italiana: in Polonia ci sono solamente 2 (due) ristoranti italiani certificati dal nostro ministero delle politiche agricole... però resta l'immancabile pizza (...ma evitate quella con l'ananas... per favore ).

    Mi sono reso conto di essere prolisso e quindi concludo qui.
    Per chi volesse delucidazioni culinarie chieda pure...
    Per chi ne volesse di turistiche... beh, anche se vi sono stato per lunghi periodi negli ultimi quindici anni, io non amo molto Cracovia (però da visitare almeno una volta), Varsavia (grigia città, da evitare se potete) o le altre grandi città polacche (ad eccezione di Sopot, che è un vero gioiello con le sue splendide case in stile liberty affacciate sul Mar Baltico)... preferisco la natura delle regioni di Pomorskie (la ex Pomerania) e Warmia-Mazura, con i loro mille laghi e gli splendidi boschi... e le preferisco d'inverno quando la neve rende tutto bianco e immacolato... ma anche d'estate è un bel vivere e vedere.

  7. #7
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    Citazione Originariamente Scritto da macaco
    Citazione Originariamente Scritto da Ricky
    Niente male la tua piccola guida, anzi.... MOLTO BENE!
    E se avessi io delle foto?
    dici fare della guida un piccolo diario di viaggio con le foto che hai tu? Per me va bene!
    Vedo che trovo...
    A Mediterraneo: Pomorskie e Warmia-Mazura sono nei miei sogni, della Polonia conosco solo il sud.
    Ci dai qualche delucidazione sull' inverno?
    DEvono essere paesaggi fantastici, innevati.
    Se ti venisse voglia di scrivere qualcosa e mandarci qualche foto...
    viaggi@cisonostato.it

  8. #8
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    La Polonia è una nazione che mi attira... fa parte della, a dire la verità vasta, rosa di possibilità per le mie vacanze estive, anche se, almeno per ora, sono più orientato verso la Scandinavia...

  9. #9
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    Citazione Originariamente Scritto da Ricky
    A Mediterraneo: Pomorskie e Warmia-Mazura sono nei miei sogni, della Polonia conosco solo il sud.
    Ci dai qualche delucidazione sull' inverno?
    DEvono essere paesaggi fantastici, innevati.
    Ovviamente chi pensa alla Polonia gli vengono in mente le solite mete turistiche: Varsavia, Cracovia, Oświęcim (il nome polacco di Auschwitz), Karol Wojtiła e i luoghi da lui frequentati.
    Sono pochi quelli che visitano il nord (Pomorskie) e la regione dei mille laghi (la Warmia Mazura). In queste zone non mancano città dai grandi riferimenti storici: Marbork, uno degli ultimi rifugi dei cavalieri templari; Trojmiasto, ovvero quell'unica città formata da Gdansk (dal grandissimo passato storico-commerciale), Sopot (la città più "in" per i polacchi) e Gdynia (vi dice niente Solidarnosc?).
    Ovviamente qui è predominante la natura e numerosi sono i parchi naturali tra cui Białowiesa (dove vivono gli ultimi bisonti) e il Narwiański Park Narodowy (straordinario sito per gli ornitologi). Queste zone sono da sempre state la meta turistica estiva preferita dai nostalgici tedeschi (ancora tantissimi) e dai "varsciaviachi" (in polacco si pronuncia proprio così ed è l'appellativo, piuttosto sprezzante, che la gente del nord dà ai cittadini ricchi, e spesso arroganti, di Varsavia). Questo almeno fino a pochi anni fa, quando l'ingresso nella Comunità Europea ed il boom economico li ha spinti vero altre mete turistiche.
    Come è il clima? Negli ultimi anni si è piuttosto ammorbidito, specie in inverno, divenuto meno rigido ma più piovoso. Però può capitare ancora un inverno rigidissimo come due anni fa (per metà del mese di febbraio furono -20 il giorno e -35 gradi la notte).
    Quando è così freddo tutto si trasforma. Tutto bianco, accecante, silenzioso. Poche ore di luce (dalle 8 del mattino alle 4 del pomeriggio). Meglio scordarsi le automobili diesel (a meno che non abbiate un garage per la notte) e le catene da neve. Ci si muove meglio con auto a benzina e gomme termiche, però CI SI MUOVE SEMPRE. Rarissimo vedere una strada chiusa per una nevicata: i mezzi spalaneve sono sempre in servizio anche in questi posti lontani dalle grandi città.
    E poi: automobili sopra i laghi completamente ghiacciati (lo spessore del ghiaccio può superare il metro), gente che pattina ovunque e altri che pescano facendo un foro nel ghiaccio (avete presente gli esquimesi?). E se il termometro non scende sotto i -10/-15 si può stare tranquillamente all'aperto perchè l'umidità è molto bassa.
    E in estate? I giorni sono lunghissimi (alba alle 4 del mattino, tramonto alle 22). La temperatura è molto gradevole, 22-28 gradi (ma ne bastano 20 per uscire con una t-shirt causa bassa umidità), però se sale oltre i 30 gradi diventa opprimente. Ma, come in tutto il resto del mondo, il clima sta cambiando e negli ultimi anni si sono verificati episodi climatici anomali, tipo bolle di calore o tempeste ( cinque anni fa in un'ora un tornado rase al suolo una striscia boschiva larga 2 chilometri e profonda 25 nella zona compresa tra Pisz e Ełk - fu un grandissimo business per le industrie cartarie). In linea di massima il periodo migliore va dal 20 giugno a metà luglio, con poche piogge e parecchio sole, ma è anche questione di fortuna.
    E nel resto dell'anno? L'autunno è piovoso ma non più di tanto: la temperatura dopo l'estate scende rapidamente e non è raro vedere qualche fiocco di neve alla fine di settembre (anche se solitamente le nevicate iniziano a novembre).
    La primavera? Non piove moltissimo o almeno: pioggerelle fitte e costanti ma mai dirompenti.
    Lo spettacolo più bello? Il disgelo di marzo, quando le nevi che si sciolgono fanno spessissimo tracimare i piccoli corsi d'acqua che non riescono a riceverne, formando ampi specchi d'acqua e talvolta isolando fattorie e interi paesi... ma chi vi abita non la pensa allo stesso modo.
    Un'ultima nota: personalmente non sono abituato a dormire molto, 5-6 ore al massimo. Quando sono Polonia, anzi in Mazura, riesco a dormire 10 ore senza problemi e dormirei ancora di più... c'è molto ossigeno e ozono nell'aria, e favorisce il riposo.
    Finisco, altrimenti scrivo un'enciclopedia.

  10. #10
    Administrator L'avatar di Ricky
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    Splendido! :022:

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