Al di là del promontorio roccioso all'estremità della zona non attrezzata, c'è la cosiddetta spiaggia gemella, i cui frequentatori stanno in rapporto di 1 a 100 con quelli della principale.
Vi si arriva tramite un sentierino in sottobosco che in pochi minuti raggiunge il culmine del promontorio
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Da quel punto si gode uno stupendo panorama sulla spiaggia principale...
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...mentre sull'opposto versante appare la "gemellina" pressoché deserta
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Inutile dire che indugiamo in lunghe memorabili nuotate, finchè poco dopo mezzogiorno arriva uno dei battelli turistici partiti da Pigadia.
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Anche quella è una buona opzione di visita, con in più la possibilità di apprezzare dal mare la bellezza della costa.
Il caso vuole che la passerella per scendere dall'imbarcazione sia gettata proprio davanti al punto dove ci siamo accampati. Ora io dico: siamo su una spiaggia lunga 300 metri e ampia alcune decine con tutto lo spazio che si vuole, è mai possibile che vi limitiate a percorrere i pochi passi sufficienti a raggiungere la prima ombra per spiaggiarvi nei pochi metri quadrati in cui siamo già noi, praticamente a contatto di carne gli uni con gli altri? Io sarò anche un vecchio brontolone, ma certa gente ha grosse difficoltà a guardare oltre la punta del naso e a mettere in moto i pochi neuroni contenuti nel grosso foruncolo che ha sopra il collo... quello che... mmmh, come si chiama... ah sì, la testa!
Vabbè, era comunque l'orario che ci eravamo posti per andarcene, così riaffardelliamo gli zainetti e torniamo alla macchina.
Ancora uno sguardo su questo magnifico mare...
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...un'ultima foto dall'alto...
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...e torniamo sulla strada principale per dirigere verso sud.
uhm ho qualche dubbio solo su "riaffardelliamo"
Affardellare è un termine di derivazione militare. Ricordo il sergente durante le esercitazioni che imponeva "affardellate gli zaini!". E in effetti era un bel fardello da caricare sulle spalle, altro che uno zainetto di un chilo giusto con asciugamano in microfibra, costume da bagno e bottiglietta d'acqua...
Proprio bella. Ma c'era così tanta gente da riempire i barconi già a inizio giugno ?
Ultima modifica di leander; 28-06-2014 alle 16:08:57
Dirigiamo ora verso Kyra Panagia. Superate le poche case di Mertonas, imbocchiamo la discesa per la spiaggia, pure questa asfaltata anche se strettina. Poco dopo il minuscolo abitato di Kathodi...
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...individuiamo sulla destra la brusca svolta sterrata che scende alla successiva meta di Kato Lakkos e raggiungiamo la tanto celebrata e fotografata "spiaggia della cappelletta rossa".
Kyra Panagia è bella, solita acqua cristallina, non voglio certo sminuirla. Ma il fatto è che dopo un "asso di briscola" come Apella è una gara dura per tutti. Rinunciamo al bagno e dedichiamo la nostra permanenza alla caccia di scorci da fotografare: non mancano, come vedete.
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Ultima modifica di leander; 28-06-2014 alle 16:56:36
Risaliamo e arriviamo in breve al bivio per Kato Lakkos. La sterrata a stretti tornanti è lunga 1,7 km con una pendenza non indifferente e affrontabile senza problemi da fuoristrada o quad; noi abbiamo una Ford Ka che è piuttosto bassa quindi ci limitiamo a qualche centinaio di metri per poi proseguire a piedi. Ma non siamo gli unici: anche questo quad "si è arreso" poco più avanti
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E' una piacevole passeggiata fra i profumi delle conifere in cui è immersa e in poco più di un quarto d'ora giungiamo alla spiaggia.
Spiaggia affollata, ci sono due persone (evidentemente la coppia del quad)!
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Ci rassegniamo alla convivenza... ma c'è comunque da restare senza fiato davanti all'ennesimo spettacolo naturale (e siamo appena al quarto giorno) che questa sorprendente isola non cesserà mai di regalarci.
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