Venerdì 6 giugno
Il volo Olympic Atene-Karpathos atterra "ventosamente" alle 21,15. Dalla manovra mi sembra di capire che il pilota tenti di imboccare la pista da est, poi riprenda quota e la infili da ovest: fatto sta che l'aeromobile dà sulla pista una bella "culata" seguita da una frenata non indifferente. Vabbè, è fatta e tocco finalmente il suolo di Scarpanto.
Niente bus dall'aeroporto, sicché è d'obbligo il taxi che costa 25 euro.
Poco prima delle 22 arrivo al mio alloggio: si tratta di Irini Apartments, ai quali sono stato destinato dalla proprietaria degli Studios Fani (a suo tempo prenotati) che qualche giorno fa ha dovuto chiudere l'esercizio e recarsi a Rodi per problemi familiari. La signora Zoi mi attende sorridente offrendomi, nella migliore tradizione ellenica, caffè e dolcini oltre una bottiglia di acqua fresca. Una bella doccia e poi a nanna.
Sabato 7 giugno
Alle sette sono già operativo e mi guardo intorno. Mi trovo in appartamentino con ingresso/cucina, camera da letto, bagno e un ampio terrazzo che abbraccia un intero angolo dell'edificio. Il risveglio sarà assicurato dalla luce solare che entra dalla finestra. Il tutto per 24 euro al giorno. La struttura è vecchiotta e abbisognerebbe di un po' di manutenzione ordinaria ma è comunque pulita e spaziosa.
L'antistante giardino con pergolato è dotato di gruppo settenanico karpathiano
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nonché spaventapasseri karpathiano
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La casa è ubicata a circa un chilometro e mezzo dal centro, quindi è estremamente tranquilla. Unico inconveniente, a breve distanza c'è uno dei due casermoni riferiti da Sternchen (a gestione di un noto T.O. italiano), pieno di turisti giulivi impacchettati sui charter e scaricati lì in formula all inclusive che non sanno nemmeno in quale parte della Grecia, dell'Europa e del pianeta si trovino. Passandoci davanti la sera sulla via del rientro dopo cena, mi toccherà sentire per dieci giorni le pagliacciate dell'animazione provenienti dall'interno.
No, no e poi no, questa roba proprio non ci azzecca niente con quest'isola. Meno male che il fenomeno è limitato al capoluogo e speriamo che non prenda piede altrove. Scusate lo sfogo, ma quanno ce vo' ce vo'.
Mi avvio verso il centro di Pigadia per decidere come impegnare la giornata in relazione al servizio autobus e lungo la via comincio ad avere le prime soddisfazioni dagli impareggiabili cartelli ellenici. Come resistere alle "omelletes" e agli "zuccini"?
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