Bentornato! Lieta di leggere che il viaggio sia stato super, di massima soddisfazione. Ripigliati, poi torna nel topic e raccontaci raccontaci...
Grazie dei bentornato. Non appena avrò comprato i 56 regali di Natale mancanti e cancellato un paio di migliaia di fotografie , non mancherò di raccontarvi il viaggio con dovizia di foto.
Nel frattempo mi rilasserò leggendo e guardando la vostra Birmania !!!
Mentre sistemo il resto delle foto per, ahimè per voi, un lungo foto-diario (30 giorni sono lunghi da raccontare) anticipo un po' di flora.
Questa fioritura viola abbelliva piazze e viali di Buenos Aires. Che pianta sia non lo so; ha il colore del glicine ma non mi sembrano glicini. Qualcuno sa cosa sia ?
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Questi sono "alamos"; li si trova sempre in filari a ridosso di estancia o gruppi di case perché vengono usati per proteggersi dal vento
Allegato 20097
Ultima modifica di Girello; 07-01-2015 alle 20:02:05
I boschi più diffusi nella Patagonia cilena e Terra del Fuoco sono di "lenga" della famiglia dei faggi (Nothofagus Pumilio)
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le cui foglie diventano prima rossastre e poi gialle in autunno; da questo "rossore precoce" si può immaginare quanto possa essere bello un intero bosco di questo colore.
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Suo parente è il Nire (Nothofagus Antarctica) che ho trovato solo in Terra del Fuoco.
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E adesso qualche fiorellino
Il "nosto" fiorisce proprio nel periodo in cui ci sono stato io, è molto diffuso e ...è uno spettacolo (ha anche una seconda fioritura in febbraio m molto meno abbondante)
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Fucsia magellanica
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Il "lupino" non è autoctono ma è diffusissimo e caratterizza il paesaggio con i suoi vivacissimi colori
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Questa è una delle poche specie di orchidea presenti in Patagonia
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e poi un po' di fiorellini di cui non conosco il nome (magari si trovano anche da noi )
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El Calafate, cittadina argentina famosa per essere la base delle escursioni al Perito Moreno, prende nome da questo arbusto con le cui bacche si fa un'ottima marmellata (e non solo). La pianta, a sua volta, prende nome dalla calafatura degli scafi; cosa ci combina ?
Sembra (dico sembra perché così me l'hanno raccontata) che ai tempi in cui arrivarono i primi spagnoli a metà del 1500 si usava la resina degli alberi per la calafatura delle navi. Peccato che dove sbarcarono e crearono il loro presidio alberi non ce ne fossero; l'unica resina che riuscirono a estrarre fu quella di un arbusto che per questo motivo prese il nome di "calafate".
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Questo è, invece, un fungo che si attacca ai tronchi degli alberi chiamato "pan del indio"; è commestibile crudo (ma è insipido e acquoso)
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Infine, questa pianta dalle grosse foglie è la "nalca" (o "pangue"): ha il torsolo edibile sia crudo che conservato sotto sciroppo e le foglie sono usate per cucinare uno dei piatti cileni più tradizionali: il curanto. E' uno stufato di pesce o di carne che viene fatto cuocere coperto, appunto, con le foglie di nalca.
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Domani ...metto un po' di bestiole
Veniamo alla fauna.
Leoni ed elefanti marini a mucchi, cormorani reali come ...rena.
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Allegato 20115
Allegato 20116
Pinguini di Magellano da levarsene la voglia.
Con neonati
Allegato 20117
con topone (patagonico, ovviamnete )
Allegato 20118
un-due, un-due, un-due
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