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Discussione: Siamo messi male... Che fare?

  1. #3251
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    Re: Siamo messi male... Che fare?

    Citazione Originariamente Scritto da sangiopanza
    Come spesso succede, purtroppo, il Veneto, la Provincia di Vicenza e Montecchio Maggiore con particolare frequenza si segnalano per noon avere niente di meglio da fare:

    http://www.ilgiornaledivicenza.it/stori ... lo_altrui/

    Copincollo l'intero articolo, dato che temo che l'aggiornamento della pagina del giornale lo cancelli:

    Codice:
    "Rischia 500 euro chi accompagna
    il carrello altrui
    SICUREZZA. Polemica in Consiglio sul nuovo regolamento di polizia
    
    
    Il consigliere Chilese: «Significa che se lo cedo commetto reato?» La replica: «Queste persone hanno atteggiamenti aggressivi»
    
       
    Il regolamento prevede multe agli “accompagnatori di carrelli”
    
    Montecchio Maggiore. Guerra agli accompagnatori del carrello della spesa. La questione ha tenuto banco in consiglio comunale l'altra sera durante la discussione del nuovo regolamento di polizia urbana. Secondo l'articolo 34 infatti è vietato l'esercizio del mestiere di "accompagnatore dei carrelli della spesa": le persone che all'uscita del supermercato si offrono di sistemare i sacchetti nel bagagliaio ed in cambio chiedono di riposizionare i carrelli, recuperando l'euro utilizzato, possono beccarsi una multa da 25 a 500 euro. «Cosa significa tale lavoro? - ha chiesto Luciano Chilese, consigliere di Pd-Italia dei Valori - Se cedo un carrello compio un reato?». «Queste persone non solo chiedono il carrello - ha risposto il vicesindaco Gianluca Peripoli - spesso hanno un atteggiamento aggressivo e non è tollerabile che disturbino i cittadini». Peripoli ed altri consiglieri di maggioranza, come Maurizio Meggiolaro e Stefano Castagna, hanno portato ad esempio diversi episodi accaduti nei parcheggi dei grandi supermercati e dell'ospedale: «Questi individui chiedono in malo modo - ha evidenziato Meggiolaro - soprattutto con anziani sui quali hanno spesso il sopravvento».
    Un altro tema dibattuto è stato lo sgombero della neve. Il regolamento obbliga i i cittadini a ripulire passi carrai e marciapiedi davanti agli ingressi: «Sarebbe meglio levare la sanzione - ha detto il capogruppo di minoranza Giampaolo Valerio - e mantenere la norma; meglio le indicazioni che la repressione». «Anche nel vecchio regolamento - ha risposto il sindaco Milena Cecchetto - in questi casi erano previste delle multe».
    Discusso, infine, anche il divieto di uscire a viso coperto in luogo pubblico: «Se ciò aiuterà le donne di altre culture, ben venga» ha detto il leghista Claudio Colalto; per il consigliere PdL Mario Guggino «è una regola giusta, che tratta il mondo femminile con riguardo e rispetto». «Speriamo però che le donne non vengano segregate in casa, i servizi sociali dovranno vigilare» ha osservato l'ex sindaco Maurizio Scalabrin, «Mi auguro che prevalga il buon senso e d'inverno qualche vigile zelante non multi chi tiene una sciarpa davanti al viso», ha concluso Pierangelo Carretta.
    
    Antonella Fadda 
    Di una città non apprezzi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà ad una tua domanda.
    Italo Calvino.

  2. #3252
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    Re: Siamo messi male... Che fare?

    Un po' di casino, forse?
    Di una città non apprezzi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà ad una tua domanda.
    Italo Calvino.

  3. #3253
    Senior Member L'avatar di leander
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    Re: Siamo messi male... Che fare?

    da repubblica.it di lunedì 12 luglio 2010

    Buttiamo troppo cibo: un decalogo antispreco
    di Antonio Cianciullo

    Nella cultura contadina lasciare un frutto sulla pianta al momento del raccolto era considerato un segno di empatia verso la natura, un sottolineare le radici comuni. La modernità ha trasformato questo atto simbolico in uno spreco colossale. In Italia tra il momento in cui pomodori e zucchine abbandonano i campi e quello in cui finiscono nel nostro piatto si butta una quantità di cibo sufficiente a sfamare tutti gli spagnoli. Non solo: si parla di 4mila tonnellate di alimenti acquistati dagli italiani e buttati in discarica ogni giorno, 6 milioni in un anno.
    E in questo impegno dissipatorio siamo in buona compagnia. In Gran Bretagna si gettano ogni anno nella spazzatura 6,7 milioni di tonnellate di cibo ancora perfettamente utilizzabile e 10 miliardi di sterline. In Svezia ogni famiglia butta in media il 25 per cento degli alimenti acquistati. Negli Stati Uniti si arriva al 40 per cento. Numeri impressionanti e destinati a salire visto che dal 1974, nel mondo, lo spreco alimentare è aumentato del 50 per cento e continua a crescere. Per invertire questo trend è partita la campagna «Un anno contro lo spreco 2010», ideata da Andrea Segrè, preside della facoltà di Agraria dell´università di Bologna, e promossa da Last Minute Market con il patrocinio del Parlamento europeo. Gli organizzatori, con il sostegno di Eni e Telecom, premieranno le buone pratiche e organizzeranno a Bruxelles e a Bologna pranzi contro lo spreco basati su un menu prodotto con alimenti di recupero: cibi perfetti sotto il profilo sanitario e organolettico ma in origine destinati alla discarica.
    E qualcosa si sta già muovendo in direzione di una correzione di rotta. Da uno degli ospedali di Bologna si recuperano ogni giorno 30 pasti pronti presso la mensa, per un valore complessivo di oltre 35 mila euro all´anno. A Ferrara si recuperano, presso le farmacie comunali, farmaci da banco per 11.300 euro all´anno. A Verona otto mense scolastiche recuperano 8 tonnellate all´anno di prodotto cotto che corrispondono a circa 15 mila pasti. «Vogliamo moltiplicare questi casi positivi in tutta Italia», propone Segrè. «Gli sprechi vengono spesso visti a senso unico, guardando solo attraverso la lente etica. Ma non è dando ai poveri gli avanzi dei ricchi che si può pensare di risolvere squilibri sociali che vanno affrontati con altri strumenti. Lo spreco alimentare è innanzitutto il fallimento del mercato, la negazione della logica dell´efficienza senza la quale l´impatto dell´esistenza umana è destinato a diventare insostenibile. In Italia buttiamo una quantità di cibo sufficiente a sfamare tre quarti della popolazione. È una perversione del sistema produttivo creata da meccanismi che incentivano gli sprechi perché non riconoscono il valore del danno ambientale prodotto e il suo costo per la collettività: ogni tonnellata di rifiuti alimentari genera 4,2 tonnellate di CO2». L´originalità di questa campagna, che verrà presentata mercoledì prossimo nelle sede romana del Parlamento europeo, è riassunta dallo slogan «-Spr+Eco, Formule per non alimentare lo spreco». Uno spreco che riguarda tutte le fasi della filiera alimentare. Nei nostri campi rimane a marcire la stessa quantità di frutta e verdura che consumiamo. La distribuzione al dettaglio butta il cibo sufficiente a fornire tre pasti ai giorno agli abitanti di Genova. L´industria agroalimentare produce sprechi che alimenterebbe il Veneto per un anno.
    Oltre a intervenire nel momento della raccolta e della lavorazione, bisogna riorganizzare anche la distribuzione. «Ad esempio», suggerisce Segrè, «quando noi prendiamo uno yogurt da uno scaffale del supermercato e vediamo che scade dopo un paio di giorni lo rimettiamo a posto e ne cerchiamo un altro che dura di più. Così finisce che quel vasetto di yogurt, ancora buono, si trasforma in rifiuto con un danno economico per tutti, perché il costo dello spreco viene caricato sugli altri yogurt. Perché allora non venderlo con uno sconto?»

  4. #3254
    Senior Member L'avatar di Phormula
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    Re: Siamo messi male... Che fare?

    Lo spreco alimentare non è una novità, anche se ad onor del vero va aggiunto che i nostri attuali ritmi di vita non facilitano certo il recupero ed il riutilizzo degli avanzi, cosa di cui erano maestre le nostre nonne. Io mi ricordo le polpette fatte usando gli avanzi o il ragù con dentro la carne avanzata dell'arrosto. A volte si finisce per acquistare più di quel che serve e poi buttare perchè non si ha il tempo di recuperare.
    Le opinioni altrui sono come i pareri sulle mutande.
    Puoi sentirne quanti ne vuoi, ma è quando ci infili dentro le chiappe che scopri se ti vanno bene o no.

  5. #3255
    Senior Member L'avatar di leander
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    Re: Siamo messi male... Che fare?

    Citazione Originariamente Scritto da Phormula
    A volte si finisce per acquistare più di quel che serve e poi buttare perchè non si ha il tempo di recuperare.
    Racconto un aneddoto che forse già tempo fa riferii sul forum.
    Qualche anno fa una mia amica si trovava a New York con problemi di stipsi e chiese in farmacia delle supposte di glicerina. C'era disponibile solo la scatola da 50 (cinquanta). Alla richiesta dell'amica di una confezione più piccola, la farmacista rispose: "ma dov'è il problema? quelle che non ti servono le butti via!"

  6. #3256
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    Re: Siamo messi male... Che fare?

    Citazione Originariamente Scritto da leander
    da repubblica.it di lunedì 12 luglio 2010

    Buttiamo troppo cibo: un decalogo antispreco
    di Antonio Cianciullo

    Per invertire questo trend è partita la campagna «Un anno contro lo spreco 2010», ideata da Andrea Segrè, preside della facoltà di Agraria dell´università di Bologna, e promossa da Last Minute Market con il patrocinio del Parlamento europeo. .»
    seguo da un po' di anni l'attività di Segrè che trovo, oltre che molto utile, anche molto sensata nel panorama davvero insensato del mondo della GDO (ma non solo lì!) dal punto di vista degli sprechi alimentari, spesso dietro alcune paranoiche leggi igienico-sanitarie si creano dei meccanismi per cui conviene buttare piuttosto che ri-utilizzare o semplicemente distribuire a chi ne avrebbe bisogno...
    Last Minute Market è a mio avviso davvero un gran bell'esempio da imitare e seguire!

  7. #3257
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    Re: Siamo messi male... Che fare?

    A quale titolo Vittorio Sgarbi fa uso della macchina blu? Non risulta essere nè Ministro, nè sottosegretario, nè magistrato, nè Presidente di qualche importante istituzione statale. Non credo che in qualità di Sindaco di Salemi abbia diritto all'auto con lampeggiante per recarsi alla Festa del Redentore di Venezia.
    E' stato infatti visto ad un autogrill della Milano - Venezia di ritorno dal Redentore, con ben due macchine dal lampeggiante acceso. E nella seconda chi c'era? Pensiamo male se crediamo che fosse a dipsosizione di una delle sue donnine?
    Di una città non apprezzi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà ad una tua domanda.
    Italo Calvino.

  8. #3258
    Member L'avatar di Ellis
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    Re: Siamo messi male... Che fare?

    Citazione Originariamente Scritto da leander
    A Verona otto mense scolastiche recuperano 8 tonnellate all´anno di prodotto cotto che corrispondono a circa 15 mila pasti.
    In una mensa scolastica, spesso viene buttato oltre il 50% del cibo prodotto, con punte maggiori in base al gradimento o meno del menu giornaliero.
    Uno spreco incredibile !! In realtà manca una vera educazione alimentare... i bambini non sono stati abituati non dico a mangiare tutto, ma almeno ad assaggiare !! La frase che si sente di più è: "che schifo" !! Nella mia scuola sono 8 anni che facciamo educazione alimentare, ma è una lotta impari....
    Cio' che oggi sembra impossibile, potrebbe essere fattibile domani.

  9. #3259
    Member L'avatar di Ellis
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    Re: Siamo messi male... Che fare?

    Citazione Originariamente Scritto da leander
    Così finisce che quel vasetto di yogurt, ancora buono, si trasforma in rifiuto con un danno economico per tutti, perché il costo dello spreco viene caricato sugli altri yogurt. Perché allora non venderlo con uno sconto?»
    Ho visto molti supermercati in Irlanda fare così: se il prodotto si avvicina alla scadenza, viene venduto anche al 50% di sconto....
    Cio' che oggi sembra impossibile, potrebbe essere fattibile domani.

  10. #3260
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    Re: Siamo messi male... Che fare?

    Qui la Coopo fa ancora meglio: i prodotti vicini alla scadenza vengono dati al Banco Alimentare, che si occupa di distribuirli ad istituti vari
    Di una città non apprezzi le sette o settantasette meraviglie, ma la risposta che dà ad una tua domanda.
    Italo Calvino.

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