Purtroppo le foto dell'ultimo post non si vedono
Purtroppo le foto dell'ultimo post non si vedono
Che splendore assoluto! Complimenti come al solito per le foto mai banali. Sempre un piacere seguirti
Veramente magia pura ed assoluta! Bellissimo viaggio!
… Ci vorrebbe ...un amore, qualcuno… lui saprebbe inventarla una strada … una strada clemente e bella… una strada da qui al mare (A. Baricco)
Mariarosaria
Il mio sito http://www.porticandonuovo.eu/
Grazie a tutti per i complimenti, ma spesso mi è bastato accendere la fotocamera e scattare, senza pensarci troppo.
Veniamo al 6° giorno, quando ci trasferiamo dal deserto del Wahiba Sands all'isola di Masirah.
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Mi sveglio prima degli altri e ne approfitto per fare qualche foto all'alba e ai dintorni dell'accampamento, incontrando qualche altra persona che ha avuta lo mia stessa idea.
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Poi l'accampamento si anima e ci aspetta una bella colazione, con il Khobz (in pratica il Chapati indiano) a farla da padrone
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Nel "pacchetto" da 140 euro a capanna, oltre al pernottamento, alla cena e alla colazione, c'era anche la "camel ride", che facciamo subito dopo la colazione
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Finita la passeggiata con i dromedari, ci affrettiamo a preparare i bagagli e a lasciare l'accampamento prima degli altri, per evitare la coda all'officina di Al Wasil, per farci ripompare le gomme del Nissan
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E partiamo, destinazione Masirah Island...(310 km)
Ultima modifica di Zebulon; 08-12-2017 alle 10:58:57
Lungo il viaggio troviamo i soliti cantieri lungo la strada
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Allegato 29398
Allegato 29404
Dopo un paio di ore di viaggio passiamo per il paese di Bani Bu Hassan, dove ci fermiamo in una bella pasticceria/panificio, per farci una scorta di buonissimi biscotti.
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Allegato 29402
Allegato 29403
Verso l'una attraversiamo la cittadina di Al Ashkhara, ormai in prossimità della costa, e ci fermiamo a mangiare, spendendo 12 Rial (25 euro) in quattro.
Allegato 29406
Allegato 29405
Allegato 29407
Ora inizia un lunghissimo tratto solitario e selvaggio, praticamente lungo la costa, ma il mare si vede solo a tratti
Allegato 29408
Allegato 29410
Allegato 29409
Allegato 29412
Finalmente si arriva verso le 16 all'incrocio dove si abbandona la strada principale e si gira a sinistra, verso Shannah Port. All'incrocio c'è per un severo check-point militare (forse perché sull'Isola di Masirah c'è una base aerea americana).
Poco dopo attraversiamo una zona di saline
Allegato 29413
Allegato 29414
Allegato 29415
Dopo altri 15 km si arriva a Shannah Port, dove ci imbarchiamo. Il traghetto l'avevo prenotato un mese prima, con rigorosa burocrazia simil-italiana (copia documenti di identità dei passeggeri, del libretto di circolazione dell'auto, del documento di identità del proprietario della compagnia di noleggio auto, una sua dichiarazione di nulla-osta per il trasferimento sull'isola), con pagamento obbligatoriamente con carta di credito.
Allegato 29416
Allegato 29418
Il viaggio dura circa un'ora, partiamo poco prima del tramonto e arriviamo al buio.
Allegato 29419
Sul bello e moderno traghetto c'è un ponte riservato alle famiglie (mariti mogli e figli o donne con figli) ed uno agli uomini single
Allegato 29420
Dopo essere attraccati nell'unico paese dell'isola (Ras Hilf) percorriamo una trentina di km fino alla deviazione dove dovremmo seguire una pista su sabbia/ghiaia che ci porterà al Masirah Camp Beach, dopo qualche km. Ma con il buio pesto, senza alcuna indicazione aile biforcazioni della traccia, abbiamo qualche problema a trovarlo. Ma, lo scopriremo l'indomani mattina, il camp si trova in mezzo ad un'immensa spiaggia di terra/sabbia battuta, per cui bastava andare diritti e puntare alla destinazione, seguendo le indicazioni delle mappe satellitari che mi ero scaricato sul navigatore da trekking che mi ero comprato apposta.
Ad ogni modo, ad un certo punto, vediamo una lucina in lontananza e capiamo che quello è il nostro alloggio, molto spartano, dove saremo gli unici ospiti per le due notti che passeremo sull'isola. Le casette (che da fuori sembrano di fatte di cartone) in realtà all'interno hanno tutto quello che serve, luce, bagno e doccia dignitosi e addirittura il climatizzatore (nell'accampamento del deserto invece non c'era in confronto nulla). Davvero una sorpresa...
Allegato 29421
Allegato 29422
Allegato 29423
Infine le due persone dello "staff" ci preparano la cena, con un silenzio assoluto ed una bella sensazione di solitudine.
Allegato 29424
Alle ore 21 tutti in camera a leggere un buon libro.
Ultima modifica di Zebulon; 14-12-2017 alle 16:14:22
Lungo il viaggio troviamo i soliti cantieri lungo la strada
Allegato 29399
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Allegato 29398
Allegato 29404
Dopo un paio di ore di viaggio passiamo per il paese di Bani Bu Hassan, dove ci fermiamo in una bella pasticceria/panificio, per farci una scorta di buonissimi biscotti.
Allegato 29401
Allegato 29402
Allegato 29403
Verso l'una passiamo attraversiamo la cittadina di Al Ashkhara, ormai in prossimità della costa, e ci fermiamo a mangiare, spendendo 12 Rial (25 euro) in quattro.
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Allegato 29407
Ora inizia un lunghissimo tratto solitario e selvaggio, praticamente lungo la costa, ma il mare si vede solo a tratti
Allegato 29408
Allegato 29410
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Allegato 29412
Finalmente si arriva verso le 16 all'incrocio dove si abbandona la strada principale e si gira a sinistra, verso Shannah Port. All'incrocio c'è per un severo check-point militare (forse perché sull'Isola di Masirah c'è una base aerea americana).
Poco dopo attraversiamo una zona di saline
Allegato 29413
Allegato 29414
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Dopo altri 15 km si arriva a Shannah Port, dove ci imbarchiamo. Il traghetto l'avevo prenotato un mese prima, con rigorosa burocrazia simil-italiana (copia documenti di identità dei passeggeri, del libretto di circolazione dell'auto, del documento di identità del proprietario della compagnia di noleggio auto, una sua dichiarazione di nulla-osta per il trasferimento sull'isola), con pagamento obbligatoriamente con carta di credito.
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Allegato 29418
Il viaggio dura circa un'ora, partiamo poco prima del tramonto e arriviamo al buio.
Allegato 29419
Sul moderno traghetto c'è un ponte riservato alle famiglie (mariti mogli e figli o donne con figli) ed uno agli uomini single
Allegato 29420
Dopo essere attraccati nell'unico paese dell'isola (Ras Hilf) percorriamo una trentina di km fino alla deviazione dove dovremmo seguire una pista su sabbia/ghiaia che ci porterà al Masirah Camp Beach, dopo qualche km. Ma con il buio pesto, senza alcuna indicazione aile biforcazioni della traccia, abbiamo qualche problema a trovarlo. Ma, lo scopriremo l'indomani mattina, il camp si trova in mezzo ad un'immensa spiaggia di terra/sabbia battuta, per cui bastava andare diritti e puntare alla destinazione, seguendo le indicazioni delle mappe satellitari che mi ero scaricato sul navigatore da trekking che mi ero comprato apposta.
Ad ogni modo, ad un certo punto, vediamo una lucina in lontananza e capiamo che quello è il nostro alloggio, molto spartano, dove saremo gli unici ospiti per le due notti che passeremo sull'isola. Le casette (che da fuori sembrano di fatte di cartone) in realtà all'interno hanno tutto quello che serve, luce, bagno e doccia dignitosi e addirittura il climatizzatore (nell'accampamento del deserto invece non c'era in confronto nulla). Davvero una sorpresa...
Allegato 29421
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Infine le due persone dello "staff" ci preparano la cena, con un silenzio assoluto ed una bella sensazione di solitudine.
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Alle ore 21 tutti in camera a leggere un buon libro.
Rieccomi...Scusate se vado un po' a rilento con il foto-racconto, ma in questo periodo sono un po' preso.
Veniamo al 7° giorno, che passeremo tutto sull'Isola di Masirah. L’isola è internazionalmente riconosciuta come uno dei posti con la popolazione di nidi di tartaruga Caretta Caretta più grande al mondo, una delle quattro specie che vengono a deporre le uova a Masirah.
Eravamo rimasti al nostro arrivo al buio al Masirah Camp Beach e alla sorpresa nel vedere l'interno tutto sommato curato e dotato dei principali comfort delle casette.
Come vi dicevo c'era anche il climatizzatore...
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Ed ecco come ci è apparso il posto appena siamo usciti dalle casette, poco dopo l'alba, nel silenzio più assoluto: una serie di casette nel bel mezzo di uno spiaggione enorme, che si affaccia nel tratto di mare che separa l'isola dalla costa dell'Oman (con l'alta marea il mare arriva a 100 m dalle casette)
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Oltre alla fila di casette in pannelli di legno (i bagni comunque sono in cemento) c'è un edificio che ospita due camere "di lusso", con tanto di tv a schermo piatto
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Alle 8.30 facciamo una buonissima e ricca colazione "dolce", con latte, caffè (solubile), thè, succhi di frutta, pane, omelette, chapati, miele, marmellata, sciroppo d'acero, burro d'arachidi, formaggini e...addirittura la famosa, italica crema alle nocciole. Penso sia stata la colazione migliore della vacanza, pensa un po'...
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Poco dopo siamo pronti per il tour dell'isola, che ci impegnerà tutto il giorno
Ultima modifica di Zebulon; 12-12-2017 alle 20:34:56
L'isola di Masirah l'avevo inizialmente considerata, in fase di programmazione della vacanza, solo perché offriva l'unica possibilità di alloggio in una zona dell'Oman (quello non insulare) che ne era totalmente sprovvista. La destinazione più meridionale dell'intero tragitto, infatti, erano le White Sand Dunes di Khaluf, le dune di sabbia bianca che arrivano in mare, ma era impensabile andare e tornare in giornata, il viaggio sarebbe stato troppo lungo.
Poi, cercando in rete, avevo scoperto che tutto sommato l'isola offriva senz'altro spunti per i quali valeva la pena passarci una giornata e la scelta si è rivelata senz'altro buona.
Se da un lato, infatti, non offre molto da vedere, la sua natura desolata e selvaggia ed il turismo ridotto al minimo, ne fanno una meta ideale per chi ama le spiagge solitarie e fare trekking in ambienti incontaminati.
Lasciato il nostro alloggio ci dirigiamo verso Ras Hilf, l'unico paese dell'isola e lungo la strada dobbiamo dare la precedenza ad alcuni suoi abitanti
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Poco prima di arrivare in paese abbandoniamo la strada principale e ci dirigiamo verso la prima destinazione della giornata, un piccolo altopiano al centro dell'isola (Jabel Humr), da raggiungere a piedi, che avevo individuato nelle mappe satellitari e che meritava di essere visto. Per arrivare più sotto possibile avevo studiato un percorso fatto di stradine sterrate e piste fra ghiaie e sassi, con il dubbio se fossero state tutte percorribili.
I primi 2-3 km sono abbastanza semplici, poi iniziano le difficoltà, anche per i danni causati dalle poche piogge invernali. Ad ogni modo con il grosso fuoristrada che abbiamo ci sentiamo di affrontare anche i tratti più impervi
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Finché dobbiamo arrenderci e decidiamo di fermarci, per proseguire a piedi, proprio nella zona dove speravo di arrivare in auto, poco sotto l'altopiano.
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La salita, sotto un sole cocente, dura circa 45 minuti ma arrivati in cima siamo appagati da un panorama niente male
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Eccola laggiù la nostra "macchinina"
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L'ambiente che troviamo è surreale, un altopiano, ovviamente brullo, in mezzo a colline e montagne generalmente "a punta" e di colore più scuro
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Non tardiamo ad accorgerci infatti della presenza di molte rocce, anche strane, di colore ocra, arancione e rosso e scopriremo dopo che questa zona dell'isola ha un notevole interesse geologico. Rompendo un grosso sasso, che presentava una strana striatura centrale, salta fuori una specie di lastra di vetro, quasi trasparente (si tratta di gesso trasformato, mi dirà un collega geologo)
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E ora però di tornare all'auto e dopo aver affrontato di nuovo i tratti di strada impervi, giungiamo presso la strada principale, passando vicino ad una pista dove fanno le gare con i dromedari, un lunghissimo rettilineo, con tanto di tribuna. In Oman queste gare sono davvero una cosa seria, quasi come la Formula 1 da noi
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Arriviamo poi a Ras Hilf, dove compriamo qualcosa da mangiare in un supermercato, per il pranzo al sacco di oggi
Ecco la via principale del paese e un tratto della sua spiaggia, tutt'altro che turistica
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Bene, possiamo iniziare ora il giro dell'isola...
[continua]