Da qui alla vallata che collega Nakhal a Rustaq, con relativo ritorno alla “civiltà”, mancano più di 20 km e soprattutto mancano tante curve, salite e ripide discese
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Ora però viaggiamo sul fondo di una stretta valle e un paio di km dopo aver oltrepassato l’imbocco del Little Snake Canyon (anche questo pare davvero molto bello) sbuchiamo in una valle più ampia, con l’orizzonte decisamente più aperto
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Dopo 2 km la strada diventa asfaltata, anzi...è uno stradone. L’ambiente comunque continua ad essere suggestivo, con il fondovalle che serpeggia fra alte pareti rocciose
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Altri 10 km e ci si innesta nella strada n.13, che da Barka (vicino a Muscat) conduce a Rustaq. Tra l’altro vediamo le prime nuvole di tutta la vacanza (in realtà erano visibili anche durante la funambolica discesa dalle montagne, ma, chissà perché , non le avevamo notate )
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Ora ci aspettano una quarantina di comodi km, con destinazione la cittadina di Nakhal e soprattutto il suo bel forte.
Ultima modifica di Zebulon; 04-01-2018 alle 23:42:29
Mi spendo volentieri il maiuscolo, grassetto, caratteri grandi...
CHE SPETTACOLO!
Arriviamo al parcheggio del forte di Nakhal verso le 16 e vedendo le poche auto parcheggiate deduciamo che troveremo, per fortuna, poca gente all’interno
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Il forte è molto bello e decisamente fotogenico. Come previsto ci sono pochi altri visitatori e regna un meraviglioso silenzio. Peccato che il sole va e viene e certe foto non rendono bene…
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Gli interni sono ben curati e con utili indicazioni per i visitatori
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Per finire saliamo sulla torre più alta, dalla quale si ha un altro scorcio del castello, una veduta sulla città e sulla moschea Sultan Qaboos, nonché sulla zona della città immersa fra le palme
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Lasciamo il forte ed attraversiamo il palmeto dell’ultima foto del post precedente, fino ad arrivare, dopo 2 km, ai piedi delle montagne (a sinistra nella stessa foto), per l’ultima destinazione “sul territorio” della vacanza: le sorgenti termali e sulfuree di Ain Al Thawarah
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Qui, oltre a potersi fare un bagno in una vasca con l’acqua a 40°C, si può…anzi, si deve mettere le gambe in ammollo nell’acqua tiepida del fiumiciattolo in uscita dalla sorgente e farsi pizzicare i piedi dai pesciolini
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E’ sabato (il weekend per gli arabi è venerdì+sabato) e c’è anche chi fa picnic
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Dopo aver visto un singolare venditore ambulante di succhi di frutta…
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…ci avviamo al parcheggio
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Ora ci aspettano 80 km da qui alla capitale, che raggiungiamo ormai al buio
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Lasciamo i bagagli all’hotel Al Thabit e poi andiamo a riconsegnare l’auto nel vicino aeroporto.
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Lasciare il Nissan, che ci ha portato per 2553 km in ogni angolo dell’Oman, dalle trafficatissime strade della capitale ai rettilinei infiniti delle sterminate pianure, dalle piste del deserto alle mulattiere dell’Isola di Masirah, fino alle impervie e vertiginose strade di montagna, è stato come lasciare un amico che ci ha accompagnato per 11 giorni, per cui a "lui" va il nostro doveroso ringraziamento
Torniamo in hotel con un taxi e per cena, invece di andare nel ristorante libanese che avevo a suo tempo individuato (chiuso) finiamo in un (buon) ristorantino con cucina israel-italiana.
Andiamo a dormire prestino, la giornata è stata lunga ed impegnativa e domani, prima di salutare l’Oman, ci sarà la ciliegina sulla torta…
Ultima modifica di Zebulon; 06-01-2018 alle 14:07:54
Stpendo, non ci sono altre parole, perfino la foto con la maglietta
E venne l’ultima giornata di vacanza…
Per renderla meno triste, mesi prima, avevo programmato di godercela al mare, dopo tre giorni passati sulle montagne. Avevo prenotato quindi un’escursione di mezza giornata in barca per fare snorkeling alle Isole Daymanyat, che si trovano ad una ventina di km dalla costa (Bea, quella stupenda foto della tartaruga l’avevi fatta qui, vero?)
Avevo anche prenotato l’ultima notte al Al Thabit Hotel Apartments, che si trova vicinissimo sia all’aeroporto che alla AlMauj Marina (il porto turistico da dove partiva l’escursione) per cui ci saremmo potuti muovere o a piedi (per raggiungere il porto) o in taxi (per l’aeroporto), senza dove tenerci un giorno in più l’auto a noleggio.
Dunque andiamo a piedi alla AlMauj Marina, con le nostre sacche impermeabili e purtroppo notiamo che sul mare il cielo è nuvoloso e sembra addirittura minacciare pioggia
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Ad ogni modo Fahad, il simpatico ragazzo che ci guiderà nell’escursione, ci rassicura dicendo che si tratta di temporali in transito sull’Iran e sul Golfo Persico e che non sarebbero arrivati sulla costa omanita.
L’arcipelago delle Daymanyat è costituito da nove isolette e costituisce una riserva naturale (non c’è infatti alcun insediamento umano e la natura è veramente intatta)
Ci imbarchiamo…
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…e dopo tre quarti d’ora scarsi, con mare abbastanza mosso
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entriamo in una delle tante baie che si trovano lungo la frastagliata costa dell’isola principale…
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Finalmente ci tuffiamo, andando, su indicazioni di Fahad, in una zona dove è più facile vedere le tartarughe. Infatti…
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Poi continuiamo a “snorkelare” per un’oretta, seguendo la linea degli scogli
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La barca nel frattempo ci aspetta in una piccola baia, che raggiungiamo a nuoto anche noi
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Dopo aver bevuto degli ottimi succhi di frutta e mangiato biscotti e datteri, faccio due passi nei dintorni della baia
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Poi torno sulla barca, manca un quarto d'ora alla partenza e allora approfitto per farmi un altro giretto in acqua
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Infine salutiamo questa splendida baia solitaria e ripartiamo
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Torniamo nel primo pomeriggio alla Almauj Marina e salutiamo Fahad
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La vacanza in Oman praticamente finisce qui.