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Senior Member
Chiudo il racconto di questa giornata...
Dopo aver raggiunto il parcheggio ed essere rimontati in auto, facciamo una puntatina al Wadi Bani Habib, ad una decina di km da Saiq, passando per il piccolo aeroporto della città. Si tratta della parte alta di una valle che più giù si trasforma in uno dei tanti canyon dell'Oman. Si possono visitare due villaggi fantasma, distanti meno di 200 m uno dall'altro. Il tempo però non ci permette di fare quest'ulteriore escursione (il sole sta tramontando) e ci limitiamo ad arrivare al piccolo parcheggio e scendere un po' lungo la scalinata fino ad un belvedere da dove si vede il primo di questi due villaggi
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Poi torniamo verso Saiq, ammirando da lontano alcune sue "frazioni" baciate dalla luce radente del sole al tramonto, su questo altopiano a 2000 m
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E al crepuscolo cominciamo la lunga discesa che ci riporterà a Nizwa, con i 35 km di strada tutti illuminati da lampioni
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Come da programma, appena arrivati a Nizwa andiamo a vedere il Souq, che si rivela molto più tranquillo ma anche meno tipico, rispetto allo standard arabo (ma io sinceramente preferisco così...). Possiamo tranquillamente ammirare e fotografare la merce esposta all'esterno e poi, se ci interessa, entriamo e compriamo, senza l'assillo e l'insistenza del negoziante.
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Beviamo qualcosa nei pressi di quest'altro negozio di ceramiche, fuori dal Souq...
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...e poi andiamo a cenare in un anonimo ristorante, concludendo la giornata.
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Senior Member
Eccoci giunti all'11° e penultimo giorno di vacanza.
Oggi lasceremo Al Hamra ed attraverseremo le Hajar Mountains, con una cavalcata spettacolare ed adrenalinica. La destinazione finale sarà Muscat, dopo un viaggio di quasi 190 km che ci riporterà di nuovo sulla costa.
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Dopo aver salutato Ahmed, il gentilissimo proprietario della guest house (siamo rimasti poi in contatto su whatsapp e proprio ieri mi ha fatto gli auguri di buon anno), andiamo a visitare il vicino villaggio di Misfat Al Abriyyin, tra l'altro luogo natale di Ahmed.
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Il villaggio è carino e tipico, meta turistica classica di questa zona. Poco dopo il piccolo parcheggio pubblico, prima di entrare nel "centro storico", incontriamo il negozio di generi alimentari del villaggio
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All'ingresso del "centro storico" un cartello chiede recita che è offensivo per la gente locale indossare abiti "corti"...
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Entriamo nel villaggio e ci perdiamo letteralmente nelle tante stradine e vicoli. Molte abitazioni, alcune delle quali costruite sulla roccia, sono state abbandonate (direi il 50%).
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Ai piedi del villaggio c'è un bel palmeto, con qualche banano, attraversato da un paio di aflaj (canaletta di irrigazione, falaj singolare, aflaj plurale )
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Ogni tanto incrociamo qualche abitante lavoratore...
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...e qualcun altro un po' meno lavoratore, ma vista l'età ha tutto il diritto di riposare. Gli chiedo se posso fotografarlo e lui acconsente ma in cambio di 1 Rial...
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Ad un certo punto salgo poco sopra il paese per andare sotto i ruderi del Rogan Castle...
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...da dove si vede il villaggio ed il palmeto sottostante
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Termina qui la visita a Misfat Al Abriyyin, il villaggio di montagna che mi è piaciuto di più
Ultima modifica di Zebulon; 02-01-2018 alle 23:34:08
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Senior Member
Sempre più sorprendente il "tuo" Oman! Peccato che siamo ormai verso la fine...
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Senior Member
Chi viene a visitare Misfat Al Abriyyin ha l'opportunità di risalire il canyon che sbocca nei pressi del paese (si vede sulla sinistra, nell'ultima foto del precedente mio post), sia per andare a vedere la sorgente dove attinge l'acqua il falaj, che per continuare lungo un sentiero, a tratti ardito, che entra nel cuore del canyon (non mi ricordo se ci siano o meno le pozze d'acqua, l'idea l'avevo scartata fin dall'inizio per mancanza di tempo).
Ad ogni modo lasciamo Misfat e ci portiamo verso l'inizio della salita, che ci condurrà nelle Hajar Mountains.
All'ennesimo dissuasore stradale decido di scattargli una foto per ricordarmi della miriade di dissuasori che abbiamo incontrato, di cui sono cosparse le strade dell'Oman, in prossimità di centri abitati, incroci, rotonde, ma anche solo di due case a lato della strada, in mezzo al nulla. E' così in tutto il paese, in maniera regolare e sistematica, sicuramente una scelta non lasciata alle autorità locali. E si tratta di dissuasori belli alti...bisogna quasi fermarsi per non prendere un colpo forte alle sospensioni. Sono tutti segnalati poco prima con un cartello di "dosso", ma se ti distrai e non lo vedi, la botta è garantita
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Iniziamo la salita, lunga 23 km, con una bella strada asfaltata, inizialmente con lunghi rettilinei e deboli pendenze, se si esclude qualche su e giù, stile montagne russe
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...poi con molte curve, tornanti e pendenze più impegnative. Dopo qualche km dall'inizio della salita ci fermiamo per una foto ad un bel canyon che corre per un tratto a fianco alla strada
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Si continua a salire...
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...fino ad arrivare al punto di scollinamento a oltre 2000 m di quota, da dove lo sguardo volge istintivamente subito a Nord, verso il settore montano più selvaggio che dovremo ora attraversare. Ci fermiamo 10 minuti. Sul passo c'è anche un gruppo di persone che fa pic-nic, godendo del fresco dell'alta quota
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Senior Member
Dopo aver fatto alcune foto rimontiamo in auto e cominciamo la discesa, con la strada e l’ambiente circostante che si presentano subito “leggermente” diversi da quelli che ci hanno accompagnato nella salita. La strada asfaltata finisce infatti sul passo…
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Qui inizia un tratto di strada (37 km di discesa per arrivare a fondovalle, dove ritroveremo l’asfalto) che avevo studiato a lungo, raccogliendo tutte le informazioni possibili sulla sua percorribilità e sul rischio di imboccare stradine sbagliate a qualche bivio. In realtà si è dimostrata un po’ meno selvaggia e solitaria del previsto, soprattutto nella prima parte, quando passeremo vicino a due villaggi (si vedono nella prossima foto, Al Haijr o Haat sulla destra e Balad Sayt sulla sinistra).
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Ciò non toglie che il percorso sia a dir poco adrenalinico, con fondo stradale spesso ghiaioso e non compatto, assenza di protezioni, pendenze anche notevoli e tratti molto esposti
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A volte si torna leggermente a salire…
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Ultima modifica di Zebulon; 04-01-2018 alle 01:10:42
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Senior Member
Ogni tanto incrociamo o ci facciamo superare da qualche altra auto, generalmente turisti con guida omanita al volante, ma non solo...
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…e subito dopo una curva ci appare, come un miraggio, un campetto di calcio (ovviamente sintetico), dove tre turiste con la guida si erano da poco fermate
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Scoprirò successivamente che su Google Maps questo fazzoletto verde in mezzo al nulla viene indicato come “Audi Balad Sayt Football Field”.
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Senior Member
Poco dopo il campetto di calcio giungiamo ad un bivio dove abbandoniamo temporaneamente la “strada principale”…
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…per andare a vedere il caratteristico paese di Balad Sayt (da non confondere con il quasi omonimo Bilad Sayt, un paese vicino a Nizwa). Anche i 2 km che ci portano al paese non sono per niente comodi…
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…ed ecco Balad Sayt, a 950 m di quota, da un punto di vista scenografico uno dei paesi montani più belli e famosi dell’Oman, un must per chi passa da queste parti come turista
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Prima saliamo sul colle che sovrasta il paese, dove sorge la vecchia torre di guardia…
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…poi scendiamo nel centro abitato, percorrendo la sua via principale
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Le montagne attorno al paese, alte 2500 m, sembrano custodire, come uno scrigno, questa perla
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Un ultimo sguardo a Balad Sayt e ripartiamo…
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Ultima modifica di Zebulon; 04-01-2018 alle 01:24:14
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Senior Member
Torniamo verso il bivio, vicino al campetto di calcio (che si intravede al centro della prossima foto), per riprendere la “strada principale”…
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…e poco dopo cominciamo ad affrontare il tratto più spettacolare ed elettrizzante del percorso, dove siamo costretti ad inserire il massimo freno motore, per limitare l’uso dei freni
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Da questa “cengia” si vede chiaramente, sull’altro versante della valle, il tracciato dove passeremo di lì a poco
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La strada in discesa ci porta in una zona abbastanza pianeggiante, alla testata del Wadi Bimmah, ovvero lo Snake Canyon, che vedremo dopo. Approfittiamo per rilassarci un po’ e mangiare un boccone, all’ombra di un albero
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Poi torniamo a salire, superiamo un bivio e saltiamo sull’altra “cengia”, quella dell’altro versante della valle, dalla quale vediamo il tratto dove siamo passati poco prima
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Più avanti si comincia di nuovo a scendere, in un ambiente sempre maestoso
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Senior Member
Ad un certo punto intravediamo, dall’alto, il Wadi Bimmah, strettissimo e a tratti serpeggiante (da cui il nome Snake Canyon)
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Più giù facciamo, come da programma, una deviazione per arrivare all’imbocco del canyon e per percorrerne il primo tratto
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Con una certa sorpresa troviamo un tendone/gazebo, proprio dove inizia il budello
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Chiediamo cosa sia e ci viene detto che è appena terminato un party. Con la vaga sensazione si sia trattato di qualcosa di esclusivo , andiamo oltre e ci infiliamo fra le pareti verticali
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Dove il canyon si allarga per un breve tratto, facciamo marcia indietro e riprendiamo il viaggio. Mi sarebbe piaciuto infilarmi nel pezzo più stretto e stupefacente del canyon, ma già nella fase "progettuale" della vacanza ho capito che avremmo dovuto rinunciare (per motivi di tempo).
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Senior Member
Emozioni forti guardando le foto..... immagino cosa hai provato dal vivo!!!! Complimenti per il viaggio e per il racconto!
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Ci vorrebbe ...un amore, qualcuno… lui saprebbe inventarla una strada … una strada clemente e bella… una strada da qui al mare (A. Baricco)
Mariarosaria
Il mio sito http://www.porticandonuovo.eu/
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