Sempre più bello ed interessante.
Già prenotata la trasformazione in diario di viaggio, magari da far apparire sul sito nuovo!
Sempre più bello ed interessante.
Già prenotata la trasformazione in diario di viaggio, magari da far apparire sul sito nuovo!
Sostiamo per il pranzo nella modesta località di Berahile Sostiamo per il pranzo nella modesta località di Berahile dove l'attrazione principale è il telefono pubblico,
in un simpatico ristorante locale.
La depressione dancala tiene fede alla sua fama di luogo inospitale e desolato. Dalla discesa presso un wadi si entra in una distesa di sassi calcinati dal sole a perdita d’occhio punteggiati ogni tanto da radi rovi e da qualche acacia spinosa.
Credo che il termine „arido“ qui trovi il suo massimo significato.
Notare le infradito della mamma con il fiocchetto....
Le piste si fanno polverose e le temperature salgono.
E’ a pochi km da Ahmed Ela, quando il sole sta ormai tramontando che inaspettato si apre davanti ai nostri occhi uno degli spettacoli per cui vale la pena affrontare disagi e trasferimenti in un contesto tanto brullo.
Quasi dal nulla iniziano sfilare a fianco della pista, distanti qualche centinaio di mt, prima delle colonne prima formate da pochi cammelli carichi di mattonelle di sale, poi una quasi unica carovana formata da centinaia e centinaia di capi, guidati da carovanieri a piedi, accompagnati da asini e gruppi di capre. Sembrano venire dal nulla per scomparire nell’orizzonte. Come se il tempo si fermasse e si iniziasse a viaggiare a ritroso permettendo d’osservare la stessa identica scena ma mille anni prima. Ci perdiamo ad osservare in questo limbo fino a che è quasi buio e mi chiedo se il nuovo nastro d’asfalto in costruzione cancellerà per sempre questa finestra in quello che per noi può essere un mitico folkloristico passato, ma qui è assolutamente un realistico presente.
Ci ripromettiamo di tornare il giorno seguente con un po’ d’anticipo per ammirare ancora lo spettacolo.
Arriviamo così ad Ahmed Ela, un non luogo uscito da un incubo di Cronemberg o da un romanzo di Dick dopo una abbuffata di bagna cauda. Una teoria di baracche fatiscenti poste in una sassaia che definire desolata è riduttivo, dominata al centro da un enorme traliccio per le telecomunicazioni, il quale incombe come un monolite sulle teste degli sparuti turisti. Pare che non ci sia alternativa, qui è presente un presidio delle forze armate ed i viaggiatori volente o nolente in tal ameno luogo si devono fermare.
E’ sera ed il caldo intenso, tanto che decidiamo di dormire all’aria aperta, scelta assolutamente consigliata.
La cosa più simpatica accade la mattina seguente quando, dopo una abbondante colazione preparata dal cuoco, il turista medio si dedica all’espletamento delle sue funzioni corporali, fatto basilare in ogni viaggio che si rispetti e solitamente argomento di dibattito.
In tutto l’agglomerato non c’è un luogo acconcio, non dico un bagno, ma solo una buca nel terreno recintata che privi l’ignavo passante della poco onorevole vista ed il facente funzione di quel minimo di privacy che l’atto richiede. Non solo, ma l’area manca di qualsivoglia tipo d’ostacolo, quali alberi, macigni, buche profonde, ecc. Esiste solo una piccola depressione verso ovest, usata anche come discarica, situata però a ridosso della strada e di una fila di baracche. Si vedono quindi attoniti gitanti aggirarsi in ogni dove con aria sparuta ed interrogativa, analizzando con lo sguardo ettari di pietraia in cerca di un beneamato rifugio ed altri rispondere con occhiate minacciose a significare: non t’azzardare a venire qui.
Mi ripeterò anche io, però ne vale la pena
Racconto fantastico, ritratti ed immagini in generale straordinari! Complimenti davvero
MOMOLAND -
Oddio me fai morì!
Bello però, tutto quanto...
Cleo, Toni e Ninni: grazie per aver fatto parte della mia vita per così tanti anni! Sarete sempre nel mio cuore! Sicuramente vorrò bene ad altri gatti e ad atri cani, ma NESSUNO occuperà mai il vostro posto!
Che luogo "infernale" verrebbe da dire
Bellissimi gli scatti aridi e quelli in bianco e nero.
Concordo sulle foto b/n, sono bellissime.
Grande delusione ero proprio convinto fosse la toilette ed invece un energumeno armato mi ha convinto a cambiare aria.
Come finisce la storia? Ognuno ha mantenuto gelosamente il segreto sull’anfratto, loculo, spiraglio, pertugio, nicchia, , vano, incavo, solco, fenditura scoperto, in condizioni estreme ognuno per sé.
Devo dire che la cosa più fastidiosa erano gli sguardi sogghignanti d’accompagnamento ai pellegrini cartamuniti di tutti quelli, ai quali, in viaggio, il cambiamento d’aria provoca il classico blocco viscerale e che, generalmente, tediano tutti gli sfortunati accompagnatori con giornalieri racconti e dovizia di particolari riguardo a tutti i loro infruttuosi tentativi. Revenge!
Ovviamente si scherza.
Recuperato il gruppo la mattina presto si parte per il DALLOL situato a poca distanza dal campo.
E’ una piana dove l’attività vulcanica ha creato un campo geotermico ricco di fumarole, e concrezioni variegate e colorate. Lasciata l’auto con una guida locale ci incamminiamo per la visita.
Prima si attraversa un area con degli strani funghi.
Grandi
e piccoli