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@Myria. Avevo promesso !!!
Per quanto riguarda la lontananza (tuo post di ieri) in Australia o in India o in Namibia ci si sente lontani da casa (o vicini a casa, dipende dai punti di vista) nello stesso modo. Arrivare fino in Australia comporta solo la noia di qualche ora di aereo in più; ma in un viaggio di un mese, tra tutti i disagi che puoi avere, qualche ora di noia e' ...niente.
Per cui nelle tue scelte fatti condizionare da altro ma non dalla lontananza
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23-9 Kingscote
Partiamo per essere a Seal Bay alla sua apertura (9:00). Lungo strada troviamo diversi canguri morti investiti dalle auto; In generale sono molto piccoli, evidentemente inesperti, e, uscendo dopo il tramonto, se attraversano la strada rimangono abbagliati dai fari delle auto. Fortunatamente, oltre che sull’asfalto, ne vediamo molti anche sui prati
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A Seal Bay facciamo solo la parte self-guided: Boardwalk e Lookout. La visita guidata scende anche sulla spiaggia e, ovviamente, ha il plus della spiegazione da parte della guida; devo però dire che i cartelli informativi/didattici sono molti ed esaurienti. Bello l'ambiente naturale ma poche otarie, niente a che vedere con la penisola Valdes o con Cape Cross in Namibia.
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Dalla Seal Bay passiamo al Hanson Wildlife Sanctuary, un'area recintata ma molto estesa per cui gli animali vivono in libertà. È' possibile vedere sia wallabies sia Koala ma sono proprio questi ultimi il motivo per cui siamo venuti qui. Il "koala watching" nel vasto bosco di altissimi eucalipti ci intriga tantissimo tanto che restiamo qui assai più del previsto.
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Arriviamo al Flinders Chase N.P. Visitor Center all'ora di pranzo: qui si comprano anche i ticket per l'accesso al parco.
Oggi è giornata molto intensa, si riparte subito dopo un pranzo veloce per Remarkable Rocks. Il vento e' aumentato di intensità e spostandoci sul mare diventa furioso (raffiche da 60 km/h, roba da spostarti quando cammini). Il fastidio del vento e' parzialmente compensato dalla bellezza selvaggia del mare e la Rock, già bella di suo con le sue forme mostruose, diventa spettacolare.
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Da qui torniamo sulla strada principale
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e, dopo poco, deviamo nuovamente su breve sterrata per la Weirs Cove con il vecchio magazzino, dove i guardiani del faro tenevano le provviste che venivano portate via mare solo una volta ogni tre mesi, e, sopratutto con una fantastica vista sul golfo.
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Riprendiamo la strada principale che termina a Cap de Couedic e da qui affrontiamo le passerelle che portano al Admirals Arch. Il clima è da tregenda controvento si fa fatica a procedere; fortunatamente in prossimità del grande arco scavato dagli agenti atmosferici si gira sottovento e possiamo gustarci sia l'arco sia le Fur Seals (otarie della Nuova Zelanda) stese al sole sulle rocce con le quali si mimetizzano.
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Ma la giornata non è ancora finita. Torniamo al Visitor Center e percorriamo un tratto del il Platypus Waterhole Walk
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in attesa di trasferirci sul Heritage Walk dove si possono incontrare molti canguri ma solo in prossimità del tramonto.
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E non mancano nemmeno i koala
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Come ieri sera torniamo a Kingscote che è ormai buio e per non rischiare di rimanere senza cena torniamo direttamente al Fresh Seafood.
Arrivati finalmente in albergo e collegatici in Wi-Fi ad internet, abbiamo la notizia: causa vento i primi ferries di domani, da e per l'isola, sono annullati ; per gli altri, domattina verranno diramati aggiormamenti !
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24-9 Kingscote - Maclaren Vale
Al risveglio una buona notizia: sul sito Sealink troviamo la comunicazione che i ferries partiranno regolarmente anche se potranno esserci ritardi e il viaggio potrà essere "unconfortable".
Andiamo a vedere le spiagge del nord: Emu Bay non è questo granché, di Stokes Bay avevamo visto delle foto con i canguri sulla spiaggia ma le aspettative vanno deluse: i canguri sono ancora a riposarsi sui prati nelle vicinanze.
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Il vento continua ad imperversare e il cielo e' tutto coperto; il temuto brutto tempo della parte sud si va concretizzando ?
Per fortuna, invece, il tempo, anche al sud, sarà dalla nostra; oggi e un paio di mezze giornate sulla costa est saranno gli unici momenti di tempo non buono.
Cambiamo zona tornando verso sud e puntando sulla Murray Lagune che avevamo saltato nei giorni scorsi. Facciamo inutili km di sterrato perché i sentieri sono chiusi in quanto ancora allagati.
Unica soddisfazione la vista di un echidna che subito si chiude a palla.
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Giornata no ! Andiamo a Penneshaw ad assicurarci che il ferry parta per davvero, pranziamo e aspettiamo l'imbarco. Si parte alle 17:30 con un'ora di ritardo, ma si parte. Si dondola abbastanza e, qua e là, si vedono passeggeri con il sacchetto alla bocca ma in circa un'ora ce la caviamo.
Quello di stasera e' l'unico pernottamento non prenotato in anticipo per cui dobbiamo ancora trovare dove dormire. Via internet prenotiamo un B&B a McLaren Vale, al centro di una delle più famose zone vinicole di Australia. Vi arriviamo alle 19:30 (notte fonda ormai) e la signora Carol ci accoglie dicendoci che non sta aspettando nessun ospite ! Non si era collegata ad Internet e, quindi, non aveva visto la nostra prenotazione, però le camere libere ci sono; ci indica un paio di ristoranti vicini e ci rassicura che al ritorno dalla cena troveremo le camere pronte.
Ceniamo al Burm café: bello, piuttosto raffinato, con una buona carta ed un'ottima cantina.
Alle 9 e mezzo siamo al B&B: se la nostra Carol avesse accesso in anticipo anche il riscaldamento sarebbe stato meglio !
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25-9 Maclaren Vale - Portland
Giornata di trasferimento ma lo si sapeva.
Buona colazione, servita da Allan (con tovaglia ricamata, unica tovaglia trovata negli 80 pasti fatti in Australia) nella sala da pranzo che Carol ha riempito di oggettistica vintage (stile Maison du Monde). Quando dico ad Allan che la nostra meta odierna è Portland ci consiglia di non prendere la Highway M1 (troppi TIR, troppi gas di scarico) ma di andare verso sud e prendere la strada che corre parallela al mare. Così facciamo.
La strada è effettivamente bella: sembra di essere nel Chianti, piena di vigne e di colline. Arrivati a Wellington attraversiamo il fiume Murray su uno zatterone che fa ininterrottamente la spola tra le due rive.
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A questo punto il paesaggio cambia drasticamente: e' zona acquitrinosa, la strada corre verso il mare prima vicino al Lake Alexandrine poi al Lake Albert. Superata Meningie si entra nel parco nazionale del Coorong per poi, a Kingston, tagliare un po' nell'interno seguendo la B1 (Princess Highway) e raggiungere Mount Gambier dove pranziamo.
Da Mount Gambier a Portland (sempre per la Princess Hwy) il paesaggio e' verdissimo, enormi boschi di abeti e pascoli con tantissimo bestiame: pecore, mucche, cavalli; due emu ci uccellano, si fanno vedere ma quando scendiamo di macchina per fotografarli scappano via.
Poco prima di Portland deviamo per Cape Bridgewater dove ci aspettano una bella spiaggia,
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i blowhole e la cosiddetta foresta pietrificata che tale non è; non si tratta infatti di resti fossili ma di roccia arenarica che l'erosione del mare ha forgiato a forma di spezzoni di tronchi d'albero.
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Alle spalle, ahimè, la vista è dominata da un enorme parco eolico di una trentina di pale. È il prezzo da pagare al progresso; d'altra parte non è che i tradizionali tralicci siano meno antiestetici.
Raggiungiamo il nostro motel a Portland quando il sole sta ormai tramontando: il manager Phil è simpatico, ci porta il basket per preparci autonomamente la colazione in camera l'indomani mattina (da queste parti, nei Motel, usa così) e ci consiglia di andare a cena al pub a pochi passi di distanza. Si mangia discretamente: il pub è caratteristico con un grande bancone al centro sormontato da una barca baleniera appesa al soffitto: un secolo fa era un ritrovo di cacciatori di balene.
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Che bellezza infinita, Remarkable rock è veramente fantastica. Non dev'essere per niente facile staccare lo sguardo dai koala appesi agli alberi di eucalipto, sono davvero particolari.
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