1-10 navigazione nelle Whitsundays - Airlie Beach
Sveglia alle 7, colazione e alle 8:30 siamo in acqua per un nuovo snorkelling lungo la Faulse Nara (Hook Isl.); molto più bello del precedente sia per i numerosi pesci sia per la bellezza dei coralli.
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Alle 10 ci mettiamo in moto per il ritorno senza rimpianti per la fine della mini-crociera perché il cielo si va coprendo sempre di più ed in serata e' prevista pioggia; per riprenderci dalla fatica del lungo snorkelling ci viene servito l'ultimo spuntino a base di crudité, salsine, affettati, formaggi e una bottiglia di champagne per un brindisi di saluto.
Poco dopo mezzogiorno sbarchiamo, salutiamo Rob e Brattery, perfetti nei loro compiti, e ci avviamo a piedi verso il Heart & Gallery hotel dove troviamo Laura, un'italiana di Poggibonsi con cui ho avuto contatti via mail e che adesso posso conoscere di persona: ragazza simpatica e contenta di poter parlare un po' in italiano.
Nel pomeriggio andiamo a vedere la laguna, una serie di grandi piscine aperte gratis al pubblico circondate da praticelli e palme a ridosso della muraglia che le separa dal mare.
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È proprio il caso di dire: "chi ha pane non ha denti"; con un mare e delle spiagge così belle devono fare il bagno in piscina a causa delle correnti e, sopratutto, delle meduse.
Il periodo di maggiore presenza delle meduse (jellyfish in inglese, ma viene comunemente usato il termine stinger) e' da novembre a maggio ma nessuno può escluderne la presenza, anche se ridotta, nel resto dell'anno, inoltre una delle due specie più diffuse ha un diametro massimo di 2 cm e, quindi, è difficilmente visibile. Mentre le meduse dei nostri mari provocano semplicemente un forte e doloroso bruciore, quelle che si trovano da queste parti causano anche forte mal di testa, vomito, nausea e addirittura, in taluni casi, perdita di conoscenza e crisi cardiache; per questo motivo non appena si sentono i primi sintomi occorre chiamare il numero verde che manda subito un elicottero per il trasporto in ospedale.
Chi entra in acqua dovrebbe sempre indossare la muta e, poiché comunque alcuni centimetri di pelle scoperta rimangono, non essere mai da solo.
Il cielo è plumbeo per cui di fare il bagno non ce ne viene nemmeno voglia e optiamo per una passeggiata sul Bicentennial Walk. Arriviamo alla Abel Marina (altro porto turistico di Airlie Beach), e, visto che non c'è speranza di miglioramento del tempo, torniamo in città per un po' di shopping e per prenotare un volo su arcipelago e Reef esterno ma non abbiamo fortuna: tutto sold out fino alla fine della settimana; queste vacanze scolastiche ci hanno fregato perché, ci dicono, normalmente si trova posto oggi per domani.
Ceniamo al ristorante di pesce D'Vine Fish che tutti ci hanno consigliato ma forse bisognava cenare un'ora prima perché alle 20 tutto quello che avremmo voluto era finito.