Lo strappo finale. Dopo manca ancora un pezzetto di sentiero ma la pendenza è trascurabile. Esattamente qui vengo superata da due tizi in pantaloni da ciclista e t-shirt in mano. Di corsa.
Li troverò di nuovo sulla sterrata che corrono verso Kissamos. Cos'è? Iron Man Hellas???
Follia totale
E basta. Prendiamo la macchina e due greci agées ci chiedono uno strappo fino al loro motorino che sta al gabbiotto biglietteria. Forse erano stati al bar del parcheggio a trovare gli amici. Ci facciamo quattro risate insieme, nell'impossibilità di comunicare linguisticamente.
Rientriamo a Kissamos con l'idea di lavarci rapidamente e fiondarci a Chania per una memorabile cena da To Xani e possibilmente per qualche scatto del tramonto. Ma con i nostri soliti tempi biblici, il tramonto ha luogo mentre ci districhiamo ancora nel traffico della città. In compenso troviamo da parcheggiare proprio dietro a To Xani (e so per certo che Ivo ancora si domanda come faccio a orientarmi così bene a Chania, ma stanchezza e cibo eccellente fanno miracoli).
Dopo cena c'è anche il tempo per una passeggiata digestiva alla moschea (aperta per una mostra d'arte) e per farmi regalare una bellissima collana da Ivo in un negozio favoloso
Mi astengo dal commentare. Però scegli pure una quantità (da X a tendente all'infinito) di imprecazioni, vituperi, anatemi, parolacce, bestemmie, insulti, invettive, maledizioni, filippiche, improperi in tutte le lingue e dialetti immaginabili. Non economizzare. Poi moltiplica per tutte le volte che vuoi.
Non so se rendo l'idea... Allegato 27090
Ti conosco, ti conosco. Hihihihi
Mamma mia che spettacolo!! Pero' vedere quel barcone fa male al cuore. Bea ma giusto per capire, a che ora eravate giu' e a che ora siete smammati?
Saremo stati giù per le 11 o poco più. Calcola che il sentiero è di circa 2 km quindi anche in discesa ci sono dei tempi tecnici e fotografici.
Siamo risaliti attorno alle 16. Penso che su in cima fossero almeno le 16,30.
Aggiungo due parole sull'ultimo giorno, martedì.
Il programma era di tornare a un'altra delle mie spiagge preferite, Diktinna, in cima alla penisola di Rodopos.
In realtà prima ancora di raggiungere la sterrata, lungo la strada che serpeggia tra uliveti e fattorie, notiamo un cane morto sul ciglio della strada. Con la coda dell'occhio, passando, vedo una testolina che fa capolino. La cagna aveva lasciato due orfani. Una volta che la mente ha capito la situazione, siamo infatti tornati indietro e abbiamo cominciato una giornata all'insegna del soccorso cuccioli.
Prima abbiamo fermato una macchina e la signora a bordo ci ha cominciato a raccontare quanto sia complicata la situazione randagismo. Di base, tanti hanno i cani e nessuno sterilizza quindi ci sono continue infornate di cagnolini che vanno ad ingrossare le fila dei randagi, se non vengono soppressi alla nascita. Lei, dal canto suo ha 5 cani, non può farsi carico di questi due adorabili pupazzetti spaventati.
Intanto passa un pick-up, un agricoltore locale, il quale sapeva benissimo che lì c'era la cagnolina morta e i suoi cuccioli e si è fermato giusto perché la signora greca gli ha fatto segno. Anzi, si inoltra nel campo e dice che ci sono altri cuccioli morti.
Ci dicono che l'unica possibilità è portarli in un centro abitato, tipo Kolimbari, e lasciarli nella piazza principale dove la gente potrebbe raccoglierli.
Partiamo quindi con i nostri fardelli pulciosi con destino Kolimbari: c'è anche un monastero lì, e penso ai tanti animali che ho visto in tanti monasteri e penso quindi, piuttosto, di lasciarli nel parcheggio del monastero. L'idea della piazza non mi piace per niente. Del resto noi abbiamo l'aereo tra meno di 18 ore, e pure con scalo: impossibile trovare un escamotage per portarli in Italia con noi.
Ci fermiamo al supermercato per comprare ciotole, pappa per cuccioli e lo stretto necessario per fargli una "dote". Alla cassa chiedo se c'è qualcuno interessato a dei cuccioli e miracolosamente una delle cassiere dice che lei ne ha già tre, di cani, ma che conosce una persona, una volontaria, che gestisce una specie di centro per cani abbandonati. E mi dà il suo numero.
Ci piazziamo in spiaggia e chiamo Maria, la volontaria. Si trova a Chania ma torna nel giro di un'ora e ci chiede se possiamo aspettarla. Quando arriva le raccontiamo tutto e facciamo notare che le pulci e i parassiti si stanno mangiando vivi i bimbi quindi per prima cosa andiamo in un vicino negozio per animali a comprare spray e medicinali e poi andiamo insieme al... "centro". Si tratta di un rudere abbandonato sulla spiaggia, dove c'è la possibilità di tenere i cuccioli dentro una zona protetta e soprattutto gli si può fornire un tetto e un riparo. E cibo, così anche gli adulti che girano per la zona sanno che lì possono sempre trovare la pappa disponibile, se qualcuno non l'ha rubata, ha rubato le ciotole e i secchi e gli stracci per lavare il pavimento. Insomma una situazione veramente triste e dopo aver pulito, medicato e messo al sicuro i due piccoli, andiamo con Maria nel luogo del ritrovamento perché lei documenta tutto sulla sua pagina Facebook nella speranza che un giorno la municipalità intervenga in qualche modo in soccorso degli animali. Poi salutiamo Maria e ce ne torniamo in hotel col cuore spezzato.
Ormai sono quasi le 16. Ci mettiamo in spiaggia a prendere gli ultimi raggi di sole pensando che anche questa vacanza è finita e aggiungendo tristezza alla tristezza. Da amanti degli animali quali siamo, è stata una dura prova.
… Ci vorrebbe ...un amore, qualcuno… lui saprebbe inventarla una strada … una strada clemente e bella… una strada da qui al mare (A. Baricco)
Mariarosaria
Il mio sito http://www.porticandonuovo.eu/
Esattamente dove c'eravamo messi noi l'anno scorso a luglio! L'acqua però era meno pulita (c'era qualche alga in sospensione e della schiuma bianca) e soprattutto molto calda. Infatti poco dopo ci siamo spostati, sempre sul quel lato, ma poco dopo l'istmo, dove era un pelino più fresca e pulita.
Com'era invece la temperatura dell'acqua davanti al vostro "accampamento"?