Provo a dire anche la mia.
Come molti sanno, non ho mai nascosto di reputare il Giappone una delle mie ultime mete di viaggio, nel caso avessi davanti tanta vita da poter visitare tutti i Paesi del mondo.
Però il paragone fra Tokyo e gli EAU mi sembra assolutamente improponibile. Tokyo e il Giappone hanno alle spalle millenni di storia, un Impero durato secoli che dominò buona parte dell'Asia, una cultura che magari non incontrerà i gusti occidentali ma è immensa. Gli EAU si trovano in quello che un tempo era un territorio inospitale, che però a un bel (bel?) momento si scoprì che galleggiava su uno dei maggiori giacimenti petroliferi del pianeta. Da ciò, l'arricchimento smisurato di quelli che erano beduini del deserto (senza sfumature razzistiche, ma quello erano), un arricchimento concretizzatosi in architetture che hanno superato ogni livello di cattivo gusto, un'esibizione di ricchezza fine a se stessa e perfino insultante per la gente normale. Poi ci sta che realizzazioni come el Burj, la grande vela o la pista da sci coperta con 50° all'esterno, possano anche incuriosire (dico incuriosire, non affascinare né tanto meno emozionare), ma la cosa finisce lì.
Spendo anche due parole, Danilo, sulla tua città ideale Las Vegas. Nel mio viaggio del 2002 di 4 settimane nel Parchi dell'Ovest americano, avevamo programmato un paio di giorni a LV, poi ci fermammo quattro: la trovammo divertente e ci fece piacere prolungare il soggiorno. Questo per far capire che non sono contro i modernismi tout-court, però da lì a eleggerla città ideale ce ne corre! Anzi, non la si può nemmeno definire una città nel senso di un insediamento in cui persone si sono stabilite sviluppando nel tempo abitazioni, commerci, servizi, ecc. Come saprai, anche LV è un luogo artificioso quanto gli EAU: copia-incollo dal mio resoconto:
All’inizio degli Anni Venti Las Vegas, fino ad allora un agglomerato di case di agricoltori e mandriani nel contesto di una regione dal clima infame, cominciò a popolarsi grazie all’arrivo della linea ferroviaria e ai lavori della diga di Hoover. Si innescò velocemente una catena che in pochi decenni diede luogo alla realizzazione più pazzesca nella storia dell’urbanistica, del divertimento e del business: per incrementare la popolazione le autorità del Nevada semplificarono al massimo le procedure dei matrimoni e conseguentemente, per dare uno svago (e alleggerire i portafogli) agli abitanti in continuo aumento, fu totalmente liberalizzato (primo Stato degli U.S.A.) il gioco d’azzardo con l’immediata fioritura delle case da gioco. Nel 1946 un altro salto di qualità fu la costruzione del primo tra i casinò-alberghi giganti, il Flamingo, ad opera di Benjamin Siegel, impersonato da Warren Beatty nel film “Bugsy” del 1991 che ne narra la vicenda.
Ecco, essendo LV e gli EAU accomunati dal fatto di essere entrambi luoghi artificiosi e privi di storia (quelli sì che lo sono lo sono, non il Giappone!), la penso come Mirko: di sicuro gli EAU ti piaceranno!
Questa è mia personale opinione, come diceva Mourinho (banalità n.1). Il mondo è bello perché è vario (banalità n.2, tanto cara a un utente che un tempo era assiduo e purtroppo non ci frequenta più.
Comunque buon viaggio!