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Ogni ora del giorno e della notte, le foreste del Madagascar offrono la possibilità di osservare diverse creature. Poco dopo il tramonto, nei pressi del campeggio, fa la sua comparsa il Fossa, un feroce predatore nativo del Madagascar che si nutre prevalentemente di lemuri, uccelli ed altri animali. Il Fossa è classificato come "vulnerabile" a causa del suo areale di distribuzione molto limitato e minacciato dalle attività umane. La scena è stata a dir poco buffa, perchè nei pressi del campeggio c'è un pollaio e le galline, spaventatissime per la presenza del fossa, hanno iniziato a svolazzare ed urlare.......
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Sono fortunato perchè riesco ad avvistare un geko notturno (che in teoria dovrebbe essere in letargo). Si tratta di un Paroedura pictus e ci scappa pure una bella macro.....
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L'esplorazione della foresta continua con torcia alla mano... e tra i rami fa la sua comparsa un lemure scoiattolo
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E per la gioia degli aracnofobi... anche qualche ragnone (in questo caso completamente innoquo)
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La foresta Kirindy offre l'opportunità di vedere anche numerosi altri rettili, come camalonti e tartarughe, ma bisogna andare in estate durante la stagione delle piogge (tuttavia avrò la possibilità di vedere molti camaleonti successivamente al parco nazionale di Ranomafana).
Il giorno seguente lascio la regione di Morondava per dirigermi verso Antisrabe, che si trova sull'altipiano centrale a sud di Antananarivo. Il viaggio in 4x4 dura circa 10 ore, su una strada asfaltata solo da pochi anni, che oltre ad offrire bei paesaggi, non rende "schiavi" degli orari sballati e dei ritardi della Air Madagascar
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Che amore, il geko.
Per i lemuri ho già perso la testa anni fa quindi conterrò il mio entusiasmo. Però che varietà in un così piccolo spazio.
Sempre adorabili.
Il fossa non l'avevo visto e qui colmo una lacuna.
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@BEA Il Fossa sembra essere piuttosto raro, almeno così mi è stato detto.
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Il viaggio in Madagascar continua esplorando Antsirabe, tra le sue vie caotiche e polverose.
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Faccio una breve visita ad una piccola azienda a conduzione familiare, dove vengono prodotti oggetti in miniatura ricilando lattine, spezzoni di cavi elettrici, vecchie lenze da pesca e tutto ciò che può avere una qualunque utilità. Per le condizioni di povertà, il riciclaggio rappresenta una importante fetta dell'economia del Paese, che fornisce lavoro ad un discreto numero di persone e che dovremmo prendere anche noi come esempio.
Mi viene mostrato come si produce una bicicletta in miniatura con pochi minuti di lavoro...
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...e non resisto alla tentazione di portarmene via una (al "mostruoso" costo di 1 euro :-) )
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Se casualmente dovesse visitare il forum qualcuno interessato al commercio equo-solidale, posso eventualmente fornire i contatti, così magari si da una mano.
Le donne sono invece intente a ricamare... la particolarità di questi ricami è che sono double-face (il ricamo è visibile e di ottima qualità su entrambi i lati del tessuto)
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Parliamo adesso di zebù...
Lo zebù è un robusto bovino "milleusi" di fondamentale importanza per l'economia interna del Madagascar nonchè per la stessa vita sociale. In Madagascar, specialmente lontano dai maggiori centri civilizzati, la ricchezza non si misura in soldi, ma in zebù. Senza zebù non mangi, non bevi, non lavori e non puoi nemmeno sposarti perchè i genitori di lei non acconsentirebbero al matrimonio. Lo zebù si usa come animale da lavoro e da traino, come mezzo di trasporto, come animale da carne... nonchè per la produzione di sterco che viene utilizzato come "rinforzante" per l'intonaco delle facciate (oltre che, ovviamente, come concime).
Perfino le corna trovano le loro applicazioni ed una famiglia di artigiani me lo dimostra efficacemente...
Il corno di zebù viene anzitutto riscaldato sulla fiamma viva per separare la parte cornea esterna da quella molle interna (soggetta a decomposizione). La parte molle viene macinata ed utilizzata come additivo nei mangimi o come fertilizzante.....
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.... mentre la parte esterna viene abilmente trasformata in incredibili opere d'arte. La lavorazione prevede tagli, limature modellazione a caldo...
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...prima di finire con una perfetta lucidatura.....
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Il viaggio sull'altipiano centrale del Madagascar prosegue verso sud tra bellissimi paesaggi rurali...
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...tra contadini che asciugano il riso in modi non proprio a norme ISO :-) (ma dicono che l'asfalto caldo è ottimo per assicurare una perfetta conservazione di questo cereale, anche se poi ogni tanto ti ritrovi con qualche pietruzza nella minestra)...
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...tra fabbriche di mattoni, dove viene estratta l'argilla da grosse buche, modellata a forma di parallelepipedo e messa ad asciugare direttamente sul posto...
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...tra mercatini settimanali "a tema" (questo sotto è dedicato esclusivamente a maiali e maialini) Il prezzo di un cucciolo viene sui 15-20 Euro, mentre per un adulto ci vuole circa il quintuplo.
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Faccio una sosta ad Ambositra, città considerata come "la capitale" della lavorazione del legno e dell'intarsio.
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La tecnica dell'intarsio consiste nel comporre un disegno incastrando fra di loro pezzi di legno di colore diverso, senza ricorrere a pitture o verniciature successive. Con un grosso seghetto da traforo, le lastre di compensato di diverso colore vengono abilmente ritagliate (la colorazione di tali lastre è stata fatta precedentemente, immergendole in diversi tipi di argille o infusi vegetali, a seconda della tinta desiderata)
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In pochi minuti viene prodotto un ciondolo bicolore
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Invece il disegno presente sul coperchio di questa scatola, richiede certamente più tempo ed impegno (mi sarei portato via il negozio intero.....................)
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Si prosegue quindi tra mandrie di zebu che, generalmente, vengono spostate per partecipare ai vari mercatini settimanali in giro per il Madagascar (a volte i viaggi possono durare molti giorni e coprire distanze di centinaia di chilometri)...
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...e tra casette dove, per la loro posizione lungo la strada, vengono improvvisate piccole bancarelle
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Complimenti Luciano, foto ed atmosfere incredibili, racconto e destinazione di viaggio più che interessante e coinvolgente... tutto da gustare!
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Davvero bello. Si scopre sempre qualcosa di nuovo.
Poveri zebù. La quantità di corna sulle tombe mi intristiva più della tomba stessa.