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Facebook a corto di soldi, vende i dati degli utenti



Papero
14-02-2009, 01:37:58
Il coretto dei "te l'avevo detto" parte fra trenta secondi: se volete unirvi, ecco i dettagli della storia. Il Telegraph ha annunciato che Facebook intende sfruttare i dati personali dei suoi iscritti, ormai arrivati a quota 150 milioni, per creare uno dei più grandi sistemi del mondo per le ricerche di mercato. Facebook, nonostante la propria popolarità, fa infatti fatica a guadagnare dalla pubblicità che ospita attualmente.
Alle multinazionali del marketing verrà offerta la possibilità di effettuare sondaggi mirati per valutare l'interesse dei consumatori verso nuovi prodotti, selezionando gli intervistati in base, per esempio, allo stato civile o ai loro gusti sessuali. Questo, perlomeno, il proposito dichiarato da Randi Zuckerberg, responsabile per il mercato globale nonché sorella del ventiquattrenne Mark fondatore di Facebook, al World Economic Forum di Davos.
Al Forum, i responsabili di Facebook hanno dimostrato la velocità di risposta del sistema ponendo in tempo reale varie domande agli utenti in tutto il mondo e restituendo le risposte ai delegati in pochi minuti. Per esempio, sono stati selezionati e interpellati gli utenti in Palestina e in Israele con domande sulla pace globale e sono stati contattati 120.000 utenti statunitensi per chiedere loro se i piani di rilancio economico di Barack Obama secondo loro sarebbero stati sufficienti a salvare l'economia USA (quasi il 60% ha detto di no).
Facebook ha già venduto il sistema di sondaggi, denominato engagement ads ("spot d'impegno"), ad almeno una grande società di ricerca di lavoro. Se siete utenti di Facebook, forse è il caso di dare un'occhiata a quali dati personali avete regalato a questo nuovo strumento di marketing.

:( mah che ne' pensate?

reietto
14-02-2009, 08:23:05
Ciao Papero.
Non è ancora sicuro ma era chiaro che sarebbe stato così visto tutti i sondaggi a cui si partecipa, visto tutti i giochini che ci sono e che sono rivolti solo a sapere i nostri gusti negli ambiti più vari. Io ho messo lo stretto indispensabile. Ho ceduto solo al gruppo di Ci Sono Stato. :077: Ma essere fan di questo o quello serve solo a far sapere le nostre preferenze.

leander
14-02-2009, 11:58:22
Ahi ahi ahi Papero... che arrivi secondo! :027: :027:
viewtopic.php?f=25&t=14737&start=80 (http://www.cisonostato.com/forum_viaggi/viewtopic.php?f=25&t=14737&start=80)

Papero
14-02-2009, 17:48:53
Ahi ahi ahi Papero... che arrivi secondo! :027: :027:
viewtopic.php?f=25&t=14737&start=80 (http://www.cisonostato.com/forum_viaggi/viewtopic.php?f=25&t=14737&start=80)" target="_blank
:lode: chiedo scusa l'avevo letto da blog spot.com e non m'ero accorto potesse essere gia' presente. :052:

leander
14-02-2009, 18:46:49
:lode: chiedo scusa l'avevo letto da blog spot.com e non m'ero accorto potesse essere gia' presente. :052:

Mica c'è da scusarsi! E poi, repetita juvant, no? :047: :047:

sangiopanza
17-02-2009, 09:39:18
Sicuramente preoccupante. Ma ci si può difendere, inviando meno dati sensibili possibile.
Ma molto più grave per tutta la libertà di pensiero sul web l'emendamento D'alia al Decreto Sicurezza ( cito a memoria; ma anche se il riferimento fosse sbagliato, la sostanza è sicuramente quella). Questo prevede che il Governo possa direttamente chiudere tutti quei siti in cui ravvisi gli estremi di reato. Immediatamente, prima ancora che il reato sia effettivamente riconosciuto come tale.
Tutta la stampa, anche mondiale (una norma simile non esiste in nessuna parte del mondo, regimi comunisti a parte - Cuba e Cina) protesta contro questo attentato alla libertà di comunicazione.
Aggiungo che già esistono norme sufficienti per chiudere siti che si pongano al di fuori della legge, ma dopo che il reato sia stato accertato e facendolo fare dai provider e non direttamente dal Ministero.

tixcla
17-02-2009, 14:21:41
io son strasicuro e ancora di più che qualunque sito/società che raccoglie utenti, vende informazionio ad altri siti/società quindi non ci faccio nemmeno caso a notizie come questa.
Certo, è un po' una rottura de cojonas tutta la pubblicità che arriva ma sinceramente con pochi click la faccio fuori senta tanti problemi.

Come dico sempre, su di me possono farmi qualunque indagine, prendermi impronte digitali, mettermi il dna in qualche banca dati, non me ne frega assolutamente niente perchè non ho niente da nascondere ! ..... non capisco tutti sti scandali per qualsiasi cosa.

silviaf26
17-02-2009, 16:07:12
Certo, è un po' una rottura de cojonas tutta la pubblicità che arriva ma sinceramente con pochi click la faccio fuori senta tanti problemi.
Come dico sempre, su di me possono farmi qualunque indagine, prendermi impronte digitali, mettermi il dna in qualche banca dati, non me ne frega assolutamente niente perchè non ho niente da nascondere ! ..... non capisco tutti sti scandali per qualsiasi cosa.

non capisco mai (parlo seriamente e senza polemiche) se fai sul serio o se stai scherzando... ovviamente il problema minore e del tutto ininfluente nella questione non è l'invio indesiderato di pubblicità e spamming, per quanto fastidioso possa essere infatti la vendita e/o diffusione di dati personali ha possibili conseguenze più pericolose e non si tratta di dover/voler nascondere qualcosa. :-? :011:
Non ci si aspetta nulla di onesto oramai da alcuna parte ci si muova, quindi hai ragine su questo: nessuno scandalo.
Il fatto che ci siano società come la Crif per esempio che abbiano creato appositamente dei servizi per tutelarsi dai furti di identità e le truffe, i raggiri, i crimini conseguenti da questo dicono molto sul problema, che non è da sottovalutare e da considerare come frutto di menti paranoiche. E' successo a persone normalissime (anzi sono proprio queste le vittime preferite perché balzano meno all'occhio) di avere dei problemi che sono ben più rognosi di dover cancellare qualche spam dalla propria e-mail... e anche più costosi.

tixcla
17-02-2009, 18:22:47
sempre serio io.
Se uno vuole fare una truffa la fa, e senza acquistare informazioni da società come facebook, siamo seri. Le info che vengono vendute sono utilizzate per pubblicità. Che vuoi che metto, il nr della carta di credito su facebook ?

silviaf26
17-02-2009, 18:32:12
a me sembra serio anche il comandante del GAT...
poi ognuno fa quel che vuole, compreso il voler condividere un'informazione giusta o sbagliata che sia
o perlomeno spero sia ancora possibile
Umberto Rapetto* per il Magazine

Se nei western si poteva mettere in gioco la propria vita “per un pugno di dollari”, gli odierni “urban cowboy” sono pronti a cedere ogni segreto sulla propria persona per una tessera-sconto del supermercato o nella speranza spesso tradita di trovare amici o lavoro. Parliamo dell’esposizione di valanghe di dati personali attraverso internet. Cuori infranti, disoccupati a caccia di lavoro, ambiziosi yuppies di terza generazione si configurano come le vittime predestinate del più micidiale dei delitti: il furto di identità, o “Id-theft” come lo identificano gli anglofoni addetti ai lavori. Luogo del crimine sono i tanti siti web in cui è data opportunità di socializzare: all’interno di Facebook, MySpace, Linkedin e altri social networking milioni di persone consegnano a un universo di interlocutori sconosciuti la propria radiografia anagrafica e una serie di altri dettagli.

Il suicidio della riservatezza personale avviene in un’atmosfera festante: curriculum vitae con descrizioni minuziose, album fotografici che spaziano dal battesimo alla laurea, all’ultima vacanza, mappa delle relazioni interpersonali complete di collegamenti alle ulteriori pagine internet di ciascun amico/a sono la bussola per orientarsi nell’esistenza di chi il malintenzionato sceglie come soggetto da interpretare. Chi viene invisibilmente “segnato” è potenzialmente a buon punto sulla strada di una disavventura annunciata. Qualcuno può sostituirsi a lui, disponendo di ogni particolare utile per l’immedesimazione e potendo contare sugli inconsapevoli referenti elencati con tanto di foto nell’apposita galleria. Quello che il codice penale ha storicamente qualificato come “sostituzione di persona” è modus delinquendi che si è evoluto rendendo superflua la necessità di camuffarsi: nel mondo di internet lineamenti e fattezze si manifestano raramente e l’identità è soltanto una manciata di bit. I dati - sfruttati biecamente - permettono di agire in nome e per conto altrui, generando situazioni e determinando responsabilità destinate a gravare su chi un domani avrà serie difficoltà a dimostrare la propria estraneità.

CHE COSA DICE LA LEGGE ITALIANA
Scippata l’identità altrui, il malintenzionato mette, ad esempio, in vendita un costoso telefonino a un prezzo allettante e concorda un pagamento con versamento su carta di credito ricaricabile (facente capo a soggetto non identificabile), promettendo di provvedere alla spedizione non appena accertato l’avvenuto accredito: a garanzia mille elementi informativi sul “proprio” conto, amici pronti a prestare referenze e un numero di cellulare per lamentare eventuali problemi. Il “pacco” non viene mai spedito e chi è stato bidonato insegue la persona cui si riferiscono i dati e l’utenza telefonica mobile utilizzati dall’imbroglione. Le vittime della truffa sono due: chi ha pagato sperando di comprare un certo oggetto e chi si scopre venditore senza aver mai sognato di esserlo. Nonostante le crescenti raccomandazioni a una maggiore prudenza, i numeri riferibili agli utenti registrati di queste comunità virtuali continuano a crescere: 245 milioni il popolo di MySpace e poco più della metà quello di FaceBook, oltre 70 milioni gli utilizzatori di Hi5 seguiti a ruota da quelli di Orkut (67) e Friendster (65), ben 25 milioni i profili professionali pubblicati da Linkedin.

(...) Invece di dar conto a chiacchiere fantasiose, il consiglio è quello di leggere con attenzione quel che il sito di FaceBook riporta in materia di privacy.

Dopo la considerazione secondo la quale “nessuna misura di sicurezza è perfetta e impenetrabile”, si scoprono due cose terribili: «non possiamo garantirti che i contenuti che tu invii al sito non siano visualizzati da persone non autorizzate» e poi, quasi non bastasse, un comodissimo (e altrettanto illegale) «non siamo responsabili di elusioni delle misure di sicurezza del sito o delle impostazioni della privacy». La normativa italiana - in particolare il decreto legislativo 196/2003 - punisce, infatti, la mancata adozione di misure di sicurezza per chi, come FaceBook, tratta dati personali e prevede sanzioni detentive che arrivano a due anni di soggiorno nei nostrani penitenziari. Il server in questione, però, è oltreoceano, e la nostra rigorosa disciplina non può guadare gli invalicabili limiti di competenza e giurisdizione. Il problema, dunque, non sono gli immaginari “men in black” della Cia, ma quella pletora di mercenari online pronti a saccheggiare informazioni per conto dei più incredibili committenti.

*Comandante del Gat, il nucleo speciale della Guardia di Finanza che combatte le frodi telematiche in Italia

Umberto Rapetto*

tixcla
17-02-2009, 18:35:04
so leggere piano io, troppo lunga per me :(

silviaf26
17-02-2009, 18:42:59
http://www.contrappunti.info/ma/images/stories/bandierabianca.gif

tix
18-02-2009, 17:02:17
...aveva ragione quel mio collega che non aveva il cellulare...e nemmeno lo voleva! :077: :077:

Condivido le preoccupazioni, ma mi viene da chiedermi l'alternativa quale sia. :-?

Roberta-e-Luciano
20-07-2009, 18:01:46
Ciao ragazzi,

Vi copio il messaggio che ho pubblicato anche negli altri fora che frequento, sperando che possa essere d'aiuto a qualcuno

Ragazzi, fate attenzione!!!

Mi è appena successa una cosa piuttosto sgradevole per non dire schifosa!

Ho pubblicato questo link del forum aduc per mettere in guardia le persone da una truffa che da mesi sta spolpando il credito telefonico degli utenti di FB che hanno fatto il test dell'intelligenza

http://aduc.it/dyn/dilatua/dila_mostra.php?id=263541

udite udite, anzi leggete leggete, dopo 2 minuti dalla pubblicazione nel mio profilo, qualche admin di fb ha provveduto a cancellare il link e il mio avvertimento

NON HO PAROLE!!!

Anzi sì, CHE SCHIFO!!!

Roberta

p.s. io non sono incappata in questa brutta storia, ma credo sia importante diffonderla al fine di non far allargare ancora di più questa truffa

leander
20-07-2009, 18:53:39
Riporto da quel link:

Un test sull'intelligenza... Da quanto mi ha raccontato innazitutto il test era linkato all'esterno di facebook senza preavviso. Poi alla fine delle insulse domandine il software della pagina web richiedeva il numero di telefono cellulare in modo da poter ricevere il risultato del test via sms. E mio fratello lo ha fornito inserendo il numero nell'apposito campo della pagina web...

"richiedeva il numero di telefono cellulare in modo da poter ricevere il risultato del test via sms": ma non ti viene da chiederti perché non - ad esempio - via mail? Il fatto è che certa gente vive in tale simbiosi con il cellulare che ormai fa tutto tramite quello senza nemmeno porsi dei dubbi!
Si potrebbe osservare che prima di fornire un numero di cellulare a fronte di una cazzzzzzata bisogna pensarci 10, 100, 1000 volte... e poi non fornirlo! E che quindi chi cade in questi meccanismi se lo è cercato e gli sta bene, anche se dispiace dirlo e fa rabbia.
La cosa grave è che chi organizza queste cose punta proprio sulle categorie più deboli: i ragazzini, le massaie fanatiche di oroscopi e di tests, i creduloni, gli ingenui, gli ignoranti (nel senso letterale della parola), semplicemente i fiduciosi.
Facebook e analoghe "comunità" non mi avranno mai, nemmeno solo per "andare a vedere per curiosità".

danibi
21-07-2009, 10:25:18
Credo che qualcuno si sia iscritto con il mio nome (io di sicuro non l'ho fatto), OK l'omonimia ci può stare, ma ora che arrivano alla mia e-mail gli inviti all'amicizia, la cosa mi piace decisamente meno. :015:

Roberta-e-Luciano
21-07-2009, 15:01:39
Si potrebbe osservare che prima di fornire un numero di cellulare a fronte di una cazzzzzzata bisogna pensarci 10, 100, 1000 volte... e poi non fornirlo! E che quindi chi cade in questi meccanismi se lo è cercato e gli sta bene, anche se dispiace dirlo e fa rabbia.


Il problema grosso è che ci sono tanti cretini che al posto di dare il proprio numero di cellulare danno quello di altri....e questi altri sicuramente non si meritano proprio nulla se non un doppio rimborso.....che praticamente non arriverà mai

Roberta-e-Luciano
21-07-2009, 15:09:01
Credo che qualcuno si sia iscritto con il mio nome (io di sicuro non l'ho fatto), OK l'omonimia ci può stare, ma ora che arrivano alla mia e-mail gli inviti all'amicizia, la cosa mi piace decisamente meno. :015:

guarda, in quella trappola infernale di FB basta cliccare una qualsiasi cosa e ti ritrovi nei guai...l'ultima che ho sentito è di un'applicazione che si chiama badoo che praticamente si "impossessa" dei tuoi amici e li invita ad iscriversi a non so bene cosa

l'unica cosa da fare è ignorare tutto ciò che pare sospetto e soprattutto non dare mai i propri dati personali....anzi, la cosa migliore da fare, sarebbe che tutti cancellassero il proprio account

danibi
21-07-2009, 15:40:00
Il fatto è che io in Facebook non sono mai andata neppure a curiosare.

Roberta-e-Luciano
21-07-2009, 16:29:12
Il fatto è che io in Facebook non sono mai andata neppure a curiosare.

:013: ALLUCINANTE!! :173:

Papero
21-07-2009, 22:02:43
Mi sono cancellato ieri, alla fine e' stato deludente, invadente, e conosci o fai conoscere ad altri questioni o opinioni che vorresti tenere per te. :043:

Roberta-e-Luciano
24-07-2009, 10:38:56
ATTENZIONE:

Da venerdi Facebook utilizzerà le foto degli utenti nei banner pubblicitari che appariranno sui profili dei loro amici. E' legale perché previsto nelle condizioni d’uso accettate con l'iscrizione; questa la PROCEDURA PER EVITARLO: Andate in -> Impostazioni -> Impostazioni sulla Privacy -> Notizie e Bacheca -> Inserzioni di Facebook -> Presenza nelle Inserzioni di Facebook: impostare il valore a “Nessuno“