Capluppi
16-01-2009, 14:59:35
Innanzitutto premetto che io sono impiegato in una azienda di telecomunicazioni, nella quale, una delle mie competenze riguarda l’area commerciale; Non faccio quindi parte di questo vasto mondo di “vacations”.
Io quindi, cosi come la mia famiglia, siamo utenti come la maggior parte di voi lettori e frequentatori di forum.
Noi abbiamo viaggiato molto fino ad oggi e spero di poterci permettere di continuare a farlo ancora in futuro. Credo, cosi come molti tra voi, di aver acquisito esperienze in questo settore e posso affermare, senza alcun dubbio che in questo settore ci sono delle situazioni, spesso molto discutibili.
In quanto conosco il “settore” commerciale, posso comprendere tante dinamiche dalle quali scaturiscono le offerte che ci vengono proposte tutti gli anni ma ci sono molti aspetti di cui vorrei discutere con Voi.
Durante i nostri viaggi, abbiamo avuto la possibilità di scambiare i propri punti di vista con altre persone che come noi erano clienti di questo o quel Tour Operator. Chi più e chi meno contento della qualità del servizio, dell’albergo, del villaggio o del menu del ristorante; insomma ognuno ha le proprie esigenze e qualche volta “l’inesperienza” porta a vedere le cose, non sempre in modo positivo o obbiettivo.
Io ho moltissimi argomenti da mettere in discussione perché mi piacerebbe conoscere i Vostri punti di vista. Sono tanti, tanti che non so da dove cominciare. Avrei piacere, inoltre, che a queste discussioni potessero partecipare persone che fanno parte del “settore” e che possano contribuire a chiarirci le idee.
Uno degli argomenti principali riguarda le offerte da cui siamo attirati. Non mi rivolgo a nessun Tour Operator in particolare, ovvero, mi rivolgo a tutti loro.
Non riesco a comprendere quali sono le dinamiche da cui scaturiscono le loro offerte e quali sono le fasce di utenza a cui si rivolgono. Vi faccio alcuni esempi:
In questo settore viene premiata la clientela che, per l’impossibilità o per incapacità di organizzarsi, arriva all’ultimo momento. Mi riferisco a quello che tutti conosciamo come “Last Minute”. Si tratta di una discreta mossa commerciale che premia l’utente dell’ultimo “secondo”. Un bel modo per attirare l’attenzione del cliente, invogliandolo ad acquistare un pacchetto con l’ultimo posto in aereo a metà prezzo. Io però mi chiedo quanti possono essere questi ultimi posti visto che ormai non si fa altro che parlare di “last minute”. Non mi interessa sapere quali sono i veri “last minute” ma delle conseguenze che essi creano. Il cliente su cui dovrebbe puntare ogni azienda è quello che prenota e paga in modo anticipato (non tutte le aziende possono avere questa possibilità). Questo cliente infatti crea delle sicurezze anticipate e soprattutto versa contante fresco nelle casse mesi in anticipo. Allora, io mi chiedo, perché deve essere trattato molto peggio di quello che arriva all’ultimo momento? Tengo a precisare che questa differenza economica è spesso una somma importante nel prezzo complessivo. Tanto importante che più delle volte si aggira attorno al 50%.
Vi sembra poco?
Odio sentirmi dire: -Si ma lei ha la sicurezza di avere il posto nel periodo che ha deciso…
-Quella sicurezza non vale in nessun caso il 50% perché, altrimenti, è meglio andare dove ce posto. Questo equivale a dire che un viaggio o un “pacchetto” lo si può acquistare anche all’ultimo momento, risparmiando notevolmente e i tour operator non avranno mai la sicurezza di vendere tutti i loro prodotti, rimanendo col fiato sospeso fino all’ultimo secondo.
–E’ una bella prospettiva?
Quest’anno stiamo affrontando uno dei periodi più difficili e tutte le aziende ne stanno risentendo in modo significativo. Considerando che i primi tagli che le famiglie saranno costrette a fare sono gli cosiddetti “optional”, è probabile che in molti decideranno di non spendere aspettando una ripresa.
Se in tutto il mio discorso ce un minimo di fondamento, allora, voglio farvi una seconda domanda.
- Perché i Tour Operator quest’anno non cercano di affrontare la situazione con maggiore attenzione, cercando di arginare con vere proposte?
- Perché la maggior parte dei cataloghi sono introvabili fino ad Aprile – Maggio?
Se fosse possibile organizzarsi in anticipo, creando contemporaneamente vantaggi sia ai clienti che ai T.O., non sarebbe vantaggioso per tutti?
Ci possono essere molte proposte interessanti e io ve ne voglio proporre una:
Pubblicare i cataloghi per il periodo estivo, nel mese di Gennaio. Proporre ai clienti, capaci di prenotare con cinque/sei mesi anticipati, sconti veramente “sostanziali” . Dividere cioè e offerte in modo che chi salda le prenotazioni subito sia avvantaggiato, proporre le “solite offerte” (come da catalogo) a quelli che prenotano in tempi “normali” e, infine proporre il vero “Last minute” per necessità di riempire quei posti che altrimenti rimarrebbero invenduti.
I cinque/sei masi anticipati possono anche essere utilizzati (per necessità) al fine di rateizzare la quota entro la partenza.
Io quindi, cosi come la mia famiglia, siamo utenti come la maggior parte di voi lettori e frequentatori di forum.
Noi abbiamo viaggiato molto fino ad oggi e spero di poterci permettere di continuare a farlo ancora in futuro. Credo, cosi come molti tra voi, di aver acquisito esperienze in questo settore e posso affermare, senza alcun dubbio che in questo settore ci sono delle situazioni, spesso molto discutibili.
In quanto conosco il “settore” commerciale, posso comprendere tante dinamiche dalle quali scaturiscono le offerte che ci vengono proposte tutti gli anni ma ci sono molti aspetti di cui vorrei discutere con Voi.
Durante i nostri viaggi, abbiamo avuto la possibilità di scambiare i propri punti di vista con altre persone che come noi erano clienti di questo o quel Tour Operator. Chi più e chi meno contento della qualità del servizio, dell’albergo, del villaggio o del menu del ristorante; insomma ognuno ha le proprie esigenze e qualche volta “l’inesperienza” porta a vedere le cose, non sempre in modo positivo o obbiettivo.
Io ho moltissimi argomenti da mettere in discussione perché mi piacerebbe conoscere i Vostri punti di vista. Sono tanti, tanti che non so da dove cominciare. Avrei piacere, inoltre, che a queste discussioni potessero partecipare persone che fanno parte del “settore” e che possano contribuire a chiarirci le idee.
Uno degli argomenti principali riguarda le offerte da cui siamo attirati. Non mi rivolgo a nessun Tour Operator in particolare, ovvero, mi rivolgo a tutti loro.
Non riesco a comprendere quali sono le dinamiche da cui scaturiscono le loro offerte e quali sono le fasce di utenza a cui si rivolgono. Vi faccio alcuni esempi:
In questo settore viene premiata la clientela che, per l’impossibilità o per incapacità di organizzarsi, arriva all’ultimo momento. Mi riferisco a quello che tutti conosciamo come “Last Minute”. Si tratta di una discreta mossa commerciale che premia l’utente dell’ultimo “secondo”. Un bel modo per attirare l’attenzione del cliente, invogliandolo ad acquistare un pacchetto con l’ultimo posto in aereo a metà prezzo. Io però mi chiedo quanti possono essere questi ultimi posti visto che ormai non si fa altro che parlare di “last minute”. Non mi interessa sapere quali sono i veri “last minute” ma delle conseguenze che essi creano. Il cliente su cui dovrebbe puntare ogni azienda è quello che prenota e paga in modo anticipato (non tutte le aziende possono avere questa possibilità). Questo cliente infatti crea delle sicurezze anticipate e soprattutto versa contante fresco nelle casse mesi in anticipo. Allora, io mi chiedo, perché deve essere trattato molto peggio di quello che arriva all’ultimo momento? Tengo a precisare che questa differenza economica è spesso una somma importante nel prezzo complessivo. Tanto importante che più delle volte si aggira attorno al 50%.
Vi sembra poco?
Odio sentirmi dire: -Si ma lei ha la sicurezza di avere il posto nel periodo che ha deciso…
-Quella sicurezza non vale in nessun caso il 50% perché, altrimenti, è meglio andare dove ce posto. Questo equivale a dire che un viaggio o un “pacchetto” lo si può acquistare anche all’ultimo momento, risparmiando notevolmente e i tour operator non avranno mai la sicurezza di vendere tutti i loro prodotti, rimanendo col fiato sospeso fino all’ultimo secondo.
–E’ una bella prospettiva?
Quest’anno stiamo affrontando uno dei periodi più difficili e tutte le aziende ne stanno risentendo in modo significativo. Considerando che i primi tagli che le famiglie saranno costrette a fare sono gli cosiddetti “optional”, è probabile che in molti decideranno di non spendere aspettando una ripresa.
Se in tutto il mio discorso ce un minimo di fondamento, allora, voglio farvi una seconda domanda.
- Perché i Tour Operator quest’anno non cercano di affrontare la situazione con maggiore attenzione, cercando di arginare con vere proposte?
- Perché la maggior parte dei cataloghi sono introvabili fino ad Aprile – Maggio?
Se fosse possibile organizzarsi in anticipo, creando contemporaneamente vantaggi sia ai clienti che ai T.O., non sarebbe vantaggioso per tutti?
Ci possono essere molte proposte interessanti e io ve ne voglio proporre una:
Pubblicare i cataloghi per il periodo estivo, nel mese di Gennaio. Proporre ai clienti, capaci di prenotare con cinque/sei mesi anticipati, sconti veramente “sostanziali” . Dividere cioè e offerte in modo che chi salda le prenotazioni subito sia avvantaggiato, proporre le “solite offerte” (come da catalogo) a quelli che prenotano in tempi “normali” e, infine proporre il vero “Last minute” per necessità di riempire quei posti che altrimenti rimarrebbero invenduti.
I cinque/sei masi anticipati possono anche essere utilizzati (per necessità) al fine di rateizzare la quota entro la partenza.