cohibia
12-11-2008, 17:00:56
Vi riporto la lettera che una mia amica ha scritto come sfogo dopo essere tornata dalla Croazia..ma non è andata per una vacanza rilassante bensì per fare la Clown-Terapia a dei bambini con seri problemi abbandonati in ospedale...
Sono partita piena di dubbi e di domande sono tornata con ancora più domande!
Mi chiedo perchè tanta sofferenza in questo mondo perchè dei piccoli bambini indifesi debbano passare la loro vita legati ad un letto... perchè noi uomini non siamo in grado di apprezzare le meraviglie della vita mentre questi piccoli indifesi non possono fare altro che stare nelle loro gabbie e aspettare che qualcuno gli regali un carezza un tocco dolce affettuoso?!
Ho imparato che non è c'è niente di scontato tutto quello che noi abbiamo e facciamo è unico meraviglioso che avere un famiglia, degli amici, parlare, vedere e sentire non sono cose da poco ma sono l'essere vivo.
Rendersi conto che un raggio di sole può cambiarti la giornata se sei costretto a passare mesi/anni nel letto in stanze anguste e fredde... non fredde per la temperature ma fredde perchè senza sentimenti emozioni senza vita, il silenzio di queste stanze non ti lascia pensare ti blocca ti fa vedere solo questi esili corpi malati e sofferenti.
Il silenzio era interrotto solo da qualche lamento di sofferenza da qualche pianto da qualche grido isterico di un bambino che non ce la fa più che vuole vivere essere amato per quel poco tempo che gli resta.
Arrivi in questo castello e vedi questi bambini che ti sconvolgono pensi che non ci possa essere niente di peggio al mondo, invece man mano visiti l'ospedale ti rendi conto che c'è di peggio e tutto sembra irreale finto... all'inizio pensi di essere all'inferno circondata da questi "mostri", poi impari ad andare oltre l'apparenza a sentire che dietro quel testone enorme e il corpo piccolissimo c'è Nina una fantastica ragazza che ti parla in italiano che impara il tuo nome e ti riconosce tutte le volte che ti vede che canta “Azzurro” e ti manda i baci oppure scopri che Josip, il mio piccolo grande Josip, che mi ha scelto subito come sua amica , da quando mi sono avvicinata al suo letto dove lui era legato; si è seduto e mi ha preso la mano e da quel momento ha preso il mio cuore stavo con lui tutti i giorni almeno 15 minuti e in quel breve tempo ci facevamo mille coccole lui non mi vedeva ma sentiva la mia voce e quando gli dicevo Josip arriva il super abbraccio lui apriva le braccia e sorrideva e poi mi stringeva tanto forte e non mi lasciava fino a quando gli ripetevo la frase, giocavamo a tira e molla e si divertiva tantissimo e infine gli davo la cena ed era sempre il momento più triste perchè sapeva che dopo la cena dovevo andarmene.
Poi c'era Ivan un bellissimo bambino di 4 anni finito li dentro perchè denutrito e per mancanza d'affetto... con Ivan è nato qualcosa di più di un amicizia e penso che farò il possibile per aiutarlo...
Poi arrivo nelle stanze 11/12: le peggiori e pensi “bè qui che faccio posso anche andarmene tanto...” e poi ti dicono in queste stanze dovrai applicare la clown terapia???? Cosa?????? Come posso farli sorridere sono ad un passo dalla morte... mi sono avvicinata a tutti i letti all'inizio con paura e freddezza pensavo di non poter far nulla per loro poi, quando per sbaglio il mio squeker ha fatto rumore vicino ad un letto e ho visto questa ragazza sorridere, mi sono svegliata ho capito che bastava poco per fare felici anche loro e allora ho fatto uscire il mio essere clown ho iniziato a cantare a fare rumore e alcuni di loro ridevano altri semplicemente muovevano gli occhi, come se acconsentissero a vivere anche per qualche istante; altri battevano le mani sul materasso e, in pochi secondi, quella stanza silenziosa grigia e morta si è riempita di vita, ho iniziato a conoscere i ragazzi a parlare con loro ad accarezzarli ho visto la gioia nei loro volti ho vinto le mie paure ed ora ho tanti piccoli amici .
Dopo alcuni giorni che stavo con loro, non so come, alcuni mi riconoscevano ed erano felici del mio arrivo... arrivavo nella stanza e sulla porta mi fermavo e gli dicevo “BOK KAKO STE?” e loro, che sembravano addormentati, si risvegliavano. C’era chi si muoveva, chi rideva, chi faceva rumore battendo le mani sul materasso, chi ruotava solamente gli occhi; ognuno di loro mi faceva capire a suo modo che erano felici di avermi lì ed io ero felice di stare con loro.
Prendergli la mano e sentire che volevano stringerla e dirmi grazie sentire il calore del loro corpo aumentare per la gioia di un mio bacio una carezza o semplicemente perchè gli cantavo qualcosa.
Un loro piccolo sorriso, un movimento della mano, per me era e sarà la forza per vivere per ricordami di come la vita sia fatta di cose semplici di come è importante apprezzarsi e apprezzare tutto ciò che abbiamo, di non lamentarmi di essere felice di quello che posso fare semplicemente essendo me stessa.
Ho imparato molte cose da questa esperienza e penso che la mia vita non sarà più la stessa. Ho imparato ad amare con il cuore ad andare oltre le apparenze, ad apprezzare i piccoli gesti a rispettare la sofferenza, a donare tutta me stessa a chiunque ne abbia bisogno.
Gornja Bistra sarà sempre nel mio cuore per la sua magia, per avermi fatto capire cos'è la vita per avermi regalato emozioni talmente grandi da non poterle dimenticare per avermi fatto crescere anche se con mille domande a cui non so rispondere; per avermi insegnato a vedere con il cuore e non solo con gli occhi; per avermi fatto capire che in questo mondo bisogna aiutarsi perchè tutti abbiamo bisogno d'aiuto e per avermi fatto riscoprire una forza dentro che era soffocata da mille paure; per avermi mostrato la bellezza di un pianto, la forza di un abbraccio, il silenzio di uno sguardo che vale più di mille parole.
Ho capito che la vita siamo noi e solo noi possiamo decidere come sarà.
Sono partita piena di dubbi e di domande sono tornata con ancora più domande!
Mi chiedo perchè tanta sofferenza in questo mondo perchè dei piccoli bambini indifesi debbano passare la loro vita legati ad un letto... perchè noi uomini non siamo in grado di apprezzare le meraviglie della vita mentre questi piccoli indifesi non possono fare altro che stare nelle loro gabbie e aspettare che qualcuno gli regali un carezza un tocco dolce affettuoso?!
Ho imparato che non è c'è niente di scontato tutto quello che noi abbiamo e facciamo è unico meraviglioso che avere un famiglia, degli amici, parlare, vedere e sentire non sono cose da poco ma sono l'essere vivo.
Rendersi conto che un raggio di sole può cambiarti la giornata se sei costretto a passare mesi/anni nel letto in stanze anguste e fredde... non fredde per la temperature ma fredde perchè senza sentimenti emozioni senza vita, il silenzio di queste stanze non ti lascia pensare ti blocca ti fa vedere solo questi esili corpi malati e sofferenti.
Il silenzio era interrotto solo da qualche lamento di sofferenza da qualche pianto da qualche grido isterico di un bambino che non ce la fa più che vuole vivere essere amato per quel poco tempo che gli resta.
Arrivi in questo castello e vedi questi bambini che ti sconvolgono pensi che non ci possa essere niente di peggio al mondo, invece man mano visiti l'ospedale ti rendi conto che c'è di peggio e tutto sembra irreale finto... all'inizio pensi di essere all'inferno circondata da questi "mostri", poi impari ad andare oltre l'apparenza a sentire che dietro quel testone enorme e il corpo piccolissimo c'è Nina una fantastica ragazza che ti parla in italiano che impara il tuo nome e ti riconosce tutte le volte che ti vede che canta “Azzurro” e ti manda i baci oppure scopri che Josip, il mio piccolo grande Josip, che mi ha scelto subito come sua amica , da quando mi sono avvicinata al suo letto dove lui era legato; si è seduto e mi ha preso la mano e da quel momento ha preso il mio cuore stavo con lui tutti i giorni almeno 15 minuti e in quel breve tempo ci facevamo mille coccole lui non mi vedeva ma sentiva la mia voce e quando gli dicevo Josip arriva il super abbraccio lui apriva le braccia e sorrideva e poi mi stringeva tanto forte e non mi lasciava fino a quando gli ripetevo la frase, giocavamo a tira e molla e si divertiva tantissimo e infine gli davo la cena ed era sempre il momento più triste perchè sapeva che dopo la cena dovevo andarmene.
Poi c'era Ivan un bellissimo bambino di 4 anni finito li dentro perchè denutrito e per mancanza d'affetto... con Ivan è nato qualcosa di più di un amicizia e penso che farò il possibile per aiutarlo...
Poi arrivo nelle stanze 11/12: le peggiori e pensi “bè qui che faccio posso anche andarmene tanto...” e poi ti dicono in queste stanze dovrai applicare la clown terapia???? Cosa?????? Come posso farli sorridere sono ad un passo dalla morte... mi sono avvicinata a tutti i letti all'inizio con paura e freddezza pensavo di non poter far nulla per loro poi, quando per sbaglio il mio squeker ha fatto rumore vicino ad un letto e ho visto questa ragazza sorridere, mi sono svegliata ho capito che bastava poco per fare felici anche loro e allora ho fatto uscire il mio essere clown ho iniziato a cantare a fare rumore e alcuni di loro ridevano altri semplicemente muovevano gli occhi, come se acconsentissero a vivere anche per qualche istante; altri battevano le mani sul materasso e, in pochi secondi, quella stanza silenziosa grigia e morta si è riempita di vita, ho iniziato a conoscere i ragazzi a parlare con loro ad accarezzarli ho visto la gioia nei loro volti ho vinto le mie paure ed ora ho tanti piccoli amici .
Dopo alcuni giorni che stavo con loro, non so come, alcuni mi riconoscevano ed erano felici del mio arrivo... arrivavo nella stanza e sulla porta mi fermavo e gli dicevo “BOK KAKO STE?” e loro, che sembravano addormentati, si risvegliavano. C’era chi si muoveva, chi rideva, chi faceva rumore battendo le mani sul materasso, chi ruotava solamente gli occhi; ognuno di loro mi faceva capire a suo modo che erano felici di avermi lì ed io ero felice di stare con loro.
Prendergli la mano e sentire che volevano stringerla e dirmi grazie sentire il calore del loro corpo aumentare per la gioia di un mio bacio una carezza o semplicemente perchè gli cantavo qualcosa.
Un loro piccolo sorriso, un movimento della mano, per me era e sarà la forza per vivere per ricordami di come la vita sia fatta di cose semplici di come è importante apprezzarsi e apprezzare tutto ciò che abbiamo, di non lamentarmi di essere felice di quello che posso fare semplicemente essendo me stessa.
Ho imparato molte cose da questa esperienza e penso che la mia vita non sarà più la stessa. Ho imparato ad amare con il cuore ad andare oltre le apparenze, ad apprezzare i piccoli gesti a rispettare la sofferenza, a donare tutta me stessa a chiunque ne abbia bisogno.
Gornja Bistra sarà sempre nel mio cuore per la sua magia, per avermi fatto capire cos'è la vita per avermi regalato emozioni talmente grandi da non poterle dimenticare per avermi fatto crescere anche se con mille domande a cui non so rispondere; per avermi insegnato a vedere con il cuore e non solo con gli occhi; per avermi fatto capire che in questo mondo bisogna aiutarsi perchè tutti abbiamo bisogno d'aiuto e per avermi fatto riscoprire una forza dentro che era soffocata da mille paure; per avermi mostrato la bellezza di un pianto, la forza di un abbraccio, il silenzio di uno sguardo che vale più di mille parole.
Ho capito che la vita siamo noi e solo noi possiamo decidere come sarà.