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partire o non partire ?



02-01-2005, 02:38:59
su vari siti in molti, in questi giorni, si sono posti il quesito se partie o non partire ed anch'io mi sono chiesta cosa farei se avessi una prenotazione in gennaio, non ovviamente per lo Sry Lanka o la Thailandia, ma per la Malesia o per le Maldive.

La risposta è che non so darmi una risposta; mi spiego:

1) da una parte c'è tutta l'angoscia per la sofferenza ed il dolore, che anche noi di CSS, nel nostro piccolo, abbiamo documentato, che fanno apparire il partire come impossibile dal punto di vista etico: cosa fai? stai in spiaggia a prendere il sole, mentre a 20 minuti di dhoni(barca maldiviana) ci sono persone senz'acqua, elettricità, che tolgono macerie ?

2) dall'altra parte so benissimo che pur non passando per i maldiviani il grande bussiness del turismo in quelle isole, gran parte della popolazione locale dipende da quest'industria: se la domanda cala, loro perdono il posto; se gli ospiti diminuiscono, diminuiscono le mance che sono il vero stipendio di camerieri, room boy, giardinieri, ecc.......

3) bisognerebbe trovare una terza via; ma quale ? andare, noleggiare un dhoni ed andare sulle isole ad aiutare? ma è fattibile?

Ho parlato delle Maldive perchè è la realtà che conosco meglio, ma ovviamente quello che ho detto è riferibile a qualsiasi delle zone accessibili.

Cmq, pensando anche a lungo termine, bisognerà iniziare a far pressione perchè anche in questa giungla dell'industria turistica qualcosa cambi. :015:

andy
02-01-2005, 12:20:51
L'ultimo punto Oceano è quasi utopia.

Parlo delle Maldive perchè le conosco abbastanza bene:
a) se il turista non è d'intralcio ai soccorsi;
b) se non c'è pericolo di epidemie (e per il momento alle Maldive sembra non esserci questo pericolo anche se in qualche isola maldiviana ci sono casi di "diarrea". Ma potrebbe esseere dovuta ad acqua non depurata o cibi non perfettamente lavati);
c) se il turista si porta appresso qualche cosa di utile da lasciare ai maldiviani e cioè vestiti, disinfettanti, madicine (ma sulle medicine cercherò di essere più preciso appena so se si hanno problemi alla dogana);
d) se aggiungerete qualche dollaro in più per i maldiviani che lavorano al resort...

......se....

Io partirei.

L'unica cosa su cui farei attenzione è di non consigliare questo viaggio a chi ha bambini troppo piccoli perchè se, per sfortuna, dovesse capitare un piccolo incidente, essere ricoverati oggi all'ospedale di Malè, con l'emergenza che hanno, potrebbe non essere il massimo.
:012: :012: :012:

mark
02-01-2005, 14:36:33
La mia risposta è NO!
Senza dubbio.
Rispetto le opinioni di tutti ma personalmente non credo che riuscirei a rilassarmi sulla spiaggia e mi sentirei osservata da 130.000 morti...
Spero che i contributi che ho versato e continuerò a versare alle varie associazioni umanitarie possano servire alle popolazioni colpite da questa tragedia me parlare di vacanze e turismo in questo momento mi sembra perlomeno di cattivo gusto. E il fatto di lasciare in dono qualche maglietta e una scatola di Aspirina non placherebe i miei sensi di colpa.
Cosa facciamo, il Capodanno soft, senza botti e grandi festeggiamenti e poi il giorno dopo partiamo per le Maldive?
No, perdonatemi e che nessuno si senta offeso ma io non potrei.
Spero comunque che il dibattito serva a mantenere vivo l'interesse per questo problema.
Lo so che è un vecchio discorso già affrontato ma non vorrei che passati i primi giorni di commozione finisse tutto nel dimenticatoio insieme alla Cecenia, la Colombia, Aceh, la Costa d'Avorio, il Burundi, la Liberia, il Nepal, Haiti, le Filippine, il Congo R.D., l'Eritrea, il Kashmir, la Nigeria, la Repubblica Centroafricana, la Somalia, il Sudan, l'Uganda...
Ho dimenticato qualcosa?
Spero che questa ultima tragedia nel sudest asiatico ci possa dare almeno una nuova consapevolezza.
Un bacio a tutti e buon anno.

frisino
02-01-2005, 15:26:02
Io non so cosa faranno altri,io personalmente,in questo momento,non partirei.Non è questo il momento di risollevare l'economia degli stati colpiti.Adesso è il momento di piangere i morti,più avanti,invece,ci sarà l'occasione ancora di godere delle bellezze naturali dei posti portando moneta sonante.

andy
02-01-2005, 17:18:59
Per Mark: Rispetto il tuo punto di vista, ci mancherebbe ma le Maldive non sono l'Indonesia.
La maggior parte dei danni, per fortuna sono danni materiali ai villaggi e alle scorte di cibo e acqua.

Ho premesso che partirei se ci fossero dei presupposti e spero tu li abbia letti i miei presupposti.

Per Frisino: tu dici

Non è questo il momento di risollevare l'economia degli stati colpiti

Non ho parlato, ipocritamente, che andrei per risollevare l'economia delle Maldive.
Ho detto che (sempre che ci siano quei presupposti che ho detto) è uno dei modi per aiutare i maldiviani (come portare vestiti e alcuni medicinali di base oppure dare mance maggiori ai ragazzi maldiviani).
Se il turismo non riparte, vengono lasciati a casa senza lavoro tutti i maldiviani perchè è la legge del "mercato" che, volenti o nolenti, devono subire.

Discorso diverso è per le altre zone colpite.


Comunque cari ragazzi, vi abbiamo messo sugli altri topic i link anche ai giornali locali.
Nel caso delle Maldive avete il link al "Dhiveli Observer" che è il giornale dell'opposizione al regine (Tenete presente che fare l'opposizione alle Maldive vuol dire passare parecchi giorni in carcere, non è la stessa cosa che in Italia).
A precise domande di persone che chiedevano che fare e se tornare a alle Maldive a breve come turisti, il giornale in questione ha scritto di andare perchè è un modo diretto di aiutare le persone aiutandole a non perdere il lavoro

:012: :012: :012: :012:

02-01-2005, 20:33:18
Io ribadisco che non è una scelta facile, perchè entrambe le possibilità presentano sicuramente delle obiezioni.

Altra cosa che vorrei dire è vi sono due tipi di analisi:

1) una macro che necessariamente affonda i propri presupposti prima del maremoto di settimana scorsa, ma i cui aspetti vengono portati alla ribalta proprio da questa tragedia: dalla gestione dei profitti del turismo in quelle zone, ai regimi dittatoriali, dalla offesiva del governo cingalese contro i tamil, all'operato del governo indonesiano, alla nebuolsa che è l'India, ecc.
Su questo, ma sicuramente anche andy, concordo con quanto dice Mark


Lo so che è un vecchio discorso già affrontato ma non vorrei che passati i primi giorni di commozione finisse tutto nel dimenticatoio insieme alla Cecenia, la Colombia, Aceh, la Costa d'Avorio, il Burundi, la Liberia, il Nepal, Haiti, le Filippine, il Congo R.D., l'Eritrea, il Kashmir, la Nigeria, la Repubblica Centroafricana, la Somalia, il Sudan, l'Uganda...
Ho dimenticato qualcosa?
Spero che questa ultima tragedia nel sudest asiatico ci possa dare almeno una nuova consapevolezza.


2) Ma dico anche che il partire potrebbe essere un gesto di consapevolezza, proprio conoscendo la realtà del posto: è chiaro che non sto parlando di viversi la vacanza in modo normale, ma caspita ci sarà un accidenti di modo diverso :( ( mi sto arrabbiano con me stessa perchè non lo trovo).
Questo è livello del micro: del cameriere che perde il posto di lavoro se ci sono meno turisti.........E' l'azione qui ed ora.

In realtà viviamo in una perenne contraddizione ( su questo argomento, come su altri): forse dobbiamo imparare a coniugare questi due livelli di analisi..... devo capire ancora come :(

p.s. Per Mark: guarda mo' che ti combino in Asia ed in Africa :027:

pinotina
02-01-2005, 22:11:30
Ho letto tutte le argomentazioni su questo topic: vorrei solo aggiungere una cosa. Per come sono fatta e solo per il mio carattere io non riuscirei a partire ora. Egoisticamente non starei bene là e non riuscirei mai a godermi una vacanza.
Tra i motivi di qualcuno dei "36", uno ha detto di non avere alcun problema a partire, nemmeno di tipo morale.
Io qualche problemino me lo farei adesso.

andy
02-01-2005, 22:43:55
Pino, aggiungo però una cosa.
Quelli intervistati non sono "tutti" i turisti che stanno partendo.

E' solo uno ed è quello che hanno passato per dimostrare la teoria Turista=cinico

Leggo sul web di tante persone che sono in partenza delle Maldive e si stanno interessando di cosa portare di utile.

Stai tranquilla che è difficile che queste persone le intervistino :026: :026: :)

mark
03-01-2005, 00:05:54
Per Mark: Rispetto il tuo punto di vista, ci mancherebbe ma le Maldive non sono l'Indonesia.
La maggior parte dei danni, per fortuna sono danni materiali ai villaggi e alle scorte di cibo e acqua.
Ho premesso che partirei se ci fossero dei presupposti e spero tu li abbia letti i miei presupposti.

Si, li ho letti e riletti, ci ho pensato e ripensato ma...non c'è nulla da fare: io non potrei partire!
Nemmeno dando al viaggio una infarinatura umanitaria, non c'è verso.
Tra un po' tutto ricomincerà come è giusto ma per ora non mi sentirei proprio di fare vacanze.

Nel caso delle Maldive avete il link al "Dhiveli Observer" che è il giornale dell'opposizione al regine (Tenete presente che fare l'opposizione alle Maldive vuol dire passare parecchi giorni in carcere, non è la stessa cosa che in Italia).
A precise domande di persone che chiedevano che fare e se tornare a alle Maldive a breve come turisti, il giornale in questione ha scritto di andare perchè è un modo diretto di aiutare le persone aiutandole a non perdere il lavoro[/b]

Qui il discorso cambia e non si parla più di emergenza maremoto ma di regime politico.
Anche su questo fatto ho riflettuto a lungo e non ho una risposta.
Per quanto riguarda per esempio il regime del Myanmar sono favorevole al boicottaggio e credo che la prospettiva di un futuro democratico valga qualche mancia in meno per i camerieri. Nel caso delle Maldive...boh? Tu conosci la situazione sicuramente meglio di me.
Forse non esiste una linea di comportamento precisa, personalmente seguo il mio istinto e decido volta per volta. Forse non sarò il massimo della coerenza ma di sicuro sono onesta.
:022:

andy
03-01-2005, 00:15:56
:002: :002: :002: :002:

ti capisco Mark e ti rispetto profondamente.
Ti invito ancora a considerare che addirittura i giornali dell'opposizione (perseguitata, tieni presente, Oceano ha aperto un topic in tal senso), chiedono di non smettere di andarci.

Un piccolo particolare: se i voli sono ripresi e noi non andassimo i voli partirebbero comunque con i turisti allettati dai last second.
E ti lascio immaginare che tipo di turisti andrebbero!
Non è per fare lo snob ma alle Maldive, per preservare l'eco sistema fragile, c'è bisogno di un turismo consapevole e non di personaggi trasferiti di pari passo dalle spiagge di Santo Domingo.

Un abbraccio

http://www.vocinelweb.it/faccine/fattedanoi/donia/35.gif

leander
03-01-2005, 00:17:01
Non riuscirei a sentirmi in vacanza e ad assaporarne i piaceri. Forse è una forma, magari un po' contorta, di egoismo, non so...
Comunque, il mio è un "NO, non partirei!" deciso.
Ci sono molti modi di aiutare quelle popolazioni anche da qui. E' quello che sto facendo.

andy
03-01-2005, 00:29:29
Leander, i tuoi aiuti vanno in una direzione.

Giusta, niente da dire, ma non aiutano assolutamente quelli che stanno lavorando e, che per leggi di mercato, verrebbero lasciati a casa dai resort....... e sono tanti.

Chi sta partendo, se è un uomo e non una m...da, ha un vantaggio rispetto a me e te :002: :002: :002: può fare entrambe le cose :) :) :)

leander
03-01-2005, 00:39:20
Vero, ma rimango della mia...

03-01-2005, 02:24:27
Non è per fare lo snob ma alle Maldive, per preservare l'eco sistema fragile, c'è bisogno di un turismo consapevole e non di personaggi trasferiti di pari passo dalle spiagge di Santo Domingo.


Mi spiace, andy, ma questo non te la passo :013:

Primo perchè il nostro primo viaggio a largo raggio (1987 :( ) è stato proprio a Santo Domingo
Secondo perchè non penso che ci siano ecosistemi di serie A e di serie B
Terzo, perchè sì, scusami ma mi sei sembrato un po' snob, dimenticandoti di alcuni turisti incontrati alle Maldivehttp://www.vocinelweb.it/faccine/confuse/70.gif

....ti voglio bene lo stesso :022: http://www.vocinelweb.it/faccine/love/pag3/06.gif

p.s. Per Leander: che bello rileggerti ! mi sei mancato http://www.vocinelweb.it/faccine/fattedanoi/donia/36.gif

Ricky
03-01-2005, 08:54:23
E' un problema assai complesso, che mi sono posto già da qualche giorno.
Credo, dopo avere letto tutte le argomentazioni qui riportate, che la cosa debba nascere dal nostro interno, da ciò che ti viene spontaneo fare.
Io non partirei, probabilmente non è la scelta giusta da fare per dare una mano, ma è una scelta che mi verrebbe naturale.
Impossibile "andare in vacanza" lì in questo momento; dirò di più... difficilissimo andare in vacanza, comunque ed ovunque, in questo momento: se non fosse una scelta obbligata da precedenti prenotazioni non andrei neppure ai Caraibi o in Egitto!

chass
03-01-2005, 09:51:15
Anche io convengo per il NO! Come potrei starmene su una spiaggia e godermi il sole il mare e magari, a qualche centinai di metri, pochi giorni prima, è avvenuta una catastrofe?

andy
03-01-2005, 10:16:22
Bisogna vedere a che paese ti riferisci Chas.

Pur avendo le Maldive stesse dei problemi gravi, molte isole (la maggior parte dei resort) sono funzionanti perchè i danni sono stati minimi o addirittura nulli.

In ogni resort ci sono circa 100 maldiviani e cingalesi al lavoro (tralascio di conteggiare gli occidentali che ci lavorano).

100 resort per 100 lavoratori cosa fa come numero?

10.000 persone

Bene, se il turismo non riparte verranno lasciati a casa.

E quei 10.000 hanno come unica risorsa per le loro famiglie il misero stipendio che prendono nei resort e le mance che gli vengono date.

Ben vengano quelli che non si fanno problemi e stanno partendo.
Se poi sono persone sensibili hanno anche la possibilità di portare il loro aiuto personale (leggere quello che ho scritto ieri sera a proposito di cosa portare e come fare a portare cibi e medicine alle Maldive).

:) :) :) :) :)

leander
03-01-2005, 10:45:07
Ieri, sul pullman, ho un po' sfogliato qualche giornale italiano acquistato al primo autogrill appena rientrati dalla frontiera con la Slovenia.
Su uno c'era una foto di turisti occidentali, tra l'altro grassi e piuttosto sgradevoli, spaparanzati su una spiaggia di Phuket.

http://www.repubblica.it/popup/servizi/2004/phuket/2.jpg

Può anche darsi che avessero portato aiuti tangibili alle popolazioni locali (e ne sarei compiaciuto), ma l'impressione che ne ho ricavato è stata molto fastidiosa.

cri59
03-01-2005, 10:47:40
idem, leandro!

chass
03-01-2005, 11:02:48
Ed è il mio stesso pensiero. Per rispondere ad Andy, non mi pare che sia molto importante la nazione, mi riferivo cmq a tutta la zona interessata dal sisma. In questo momento non me la sentirei di andare, più in là sicuramente.

andy
03-01-2005, 11:05:35
Ieri, sul pullman, ho un po' sfogliato qualche giornale italiano acquistato al primo autogrill appena rientrati dalla frontiera con la Slovenia.
Su uno c'era una foto di turisti occidentali, tra l'altro grassi e piuttosto sgradevoli, spaparanzati su una spiaggia di Phuket.


Può anche darsi che avessero portato aiuti tangibili alle popolazioni locali (e ne sarei compiaciuto), ma l'impressione che ne ho ricavato è stata molto fastidiosa.

Leander, ieri (vedi topic sul maremoto) sono stato io a mettere la foto delle turiste che prendevano il sole con alle spalle l'albergo distrutto e il mio commento è stato "devono avere il pelo".

Ripeto, ancora, ci sono situazioni e situazioni.

Ci sono posti dove si bruciano i cadaveri e si scava alla ricerca dei dispersi e ci sono posti solo sfiorati.
Mi pare che anche Bea, pur in una zona che è stata toccata marginalmente, ha continuato la sua vacanza.
Quindi evitiamo di associare chi parte per turismo per Phucket a chi va ad esempio alle Maldive o a Langkawi
qua c'è una foto di Langkawi



http://202.186.86.35/photos/sendbinary. ... ype=actual (http://202.186.86.35/photos/sendbinary.asp?path=thumbnails/419/devastation.jpg&type=actual)


qua invece Penang
http://202.186.86.35/photos/sendbinary. ... ype=actual (http://202.186.86.35/photos/sendbinary.asp?path=thumbnails/419/malaysia3.jpg&type=actual)


:012: :012: :012: :012:

pinotina
03-01-2005, 11:12:11
Andy, ma la situazione di Bea è diversa lei era già là. Tra l'altro ho l'impressione che chi è laggiù (se non direttamente nelle zone colpite e se non ha navigato su internet) abbia una percezione "un pò falsata" di ciò che è successo. Almeno così hanno detto molti di quelli poi rientrati.

chass
03-01-2005, 11:31:11
Ognuno dice la sua, io in questo momento se potessi me ne andrei proprio da un'altra parte

cri59
03-01-2005, 11:35:49
chas, a sciare scommetto!!!! :027:

chass
03-01-2005, 11:40:03
Cristina, ma come hai fatto a capirlo? Sei proprio telepatica allora?

andy
03-01-2005, 11:40:16
L'esempio di Bea era per dire che ci sono zone che sono state toccate ma non in modo catastrofico.
E in queste zone la vita continua anche perchè se si fermasse la macchina del turismo si aggiungerebbe danno a danno.

L'importante, ma questa è una delle utilità dei forum, è sapere dove è possibile andare senza essere di intralcio, potendo portare personalmente magari aiuti e in posti dove oltre a non essere di intralcio non ci sia una situazione di devastazione.

Se dovessi decidere adesso, io, se partire tra due giorni per le Maldive direi di no.
Non condanno chi avendo prenotato prima ci va.
Se poi queste persone portano pure aiuti, meglio! :) :) :) :)

mark
03-01-2005, 11:40:57
Andy, ma la situazione di Bea è diversa lei era già là. Tra l'altro ho l'impressione che chi è laggiù (se non direttamente nelle zone colpite e se non ha navigato su internet) abbia una percezione "un pò falsata" di ciò che è successo. Almeno così hanno detto molti di quelli poi rientrati.

Credo anch'io che chi si trova in zona non si sia reso conto perfettamente di cosa è successo altrimenti credo che molti avrebbero interrotto la vacanza.
E' proprio il concetto di vacanza che non riesco a digerire in questo momento.

pinotina
03-01-2005, 11:46:54
:Non è per fare lo snob ma alle Maldive, per preservare l'eco sistema fragile, c'è bisogno di un turismo consapevole e non di personaggi trasferiti di pari passo dalle spiagge di Santo Domingo.

Un abbraccio

http://www.vocinelweb.it/faccine/fattedanoi/donia/35.gif

Su questo intervento avrei qualcosa da dire: penso che si possano trovare "buoni turisti" alle Maldive, come a Santo Domingo, come in Toscana. E viceversa!
Hai presente quell iche si stanno "portando via" le spiagge dell'isola d'Elba sasso per sasso solo per avere un souvenir????
Questi li trovi lì, sul mar Rosso, alle Maldive, a Cuba, ecc.

mark
03-01-2005, 11:54:28
Se dovessi decidere adesso, io, se partire tra due giorni per le Maldive direi di no.

Andy, allora ti abbiamo fatto cambiare idea (vedi secondo post a pag.1 ""Parlo delle Maldive perchè le conosco abbastanza bene:
a) se il turista non è d'intralcio ai soccorsi;
b) se non c'è pericolo di epidemie (e per il momento alle Maldive sembra non esserci questo pericolo anche se in qualche isola maldiviana ci sono casi di "diarrea". Ma potrebbe esseere dovuta ad acqua non depurata o cibi non perfettamente lavati);
c) se il turista si porta appresso qualche cosa di utile da lasciare ai maldiviani e cioè vestiti, disinfettanti, madicine (ma sulle medicine cercherò di essere più preciso appena so se si hanno problemi alla dogana);
d) se aggiungerete qualche dollaro in più per i maldiviani che lavorano al resort...

......se....

Io partirei.

L'unica cosa su cui farei attenzione è di non consigliare questo viaggio a chi ha bambini troppo piccoli perchè se, per sfortuna, dovesse capitare un piccolo incidente, essere ricoverati oggi all'ospedale di Malè, con l'emergenza che hanno, potrebbe non essere il massimo. ""
)?????

Lo so, è difficile...però solo il fatto di porsi tanti interrogativi secondo me è assolutamente positivo. :022: :022: :022:

03-01-2005, 13:01:52
Non riuscirei a sentirmi in vacanza e ad assaporarne i piaceri. .

Fermo restando quello che avete detto e sottolineando quello che ha detto Ricky sulla assoluta soggettività di ogni scelta, io ripropongo il fatto che parti (sempre in situazioni in cui non sei di intralcio, ecc, ecc) non per sentirti in vacanza, ma come ?

mica mi state aiutando a trovare questa terza via ( quest'espressione l'ho già sentita :002: ) per partire e stare là in modo diverso :013: :002:

A parte gli scherzi, leggere e scrivere in questo topic rinconcilia con il mondo, grazie :002:

03-01-2005, 14:37:23
Riporto uno stralcio dell'articolo di Serra su questo argomento e lo linko:


Un amico pilota dell'Alitalia, costernato, mi ha appena raccontato di avere dovuto litigare, l'altro giorno in uno di quegli aeroporti, con una famiglia di turisti italiani che aveva piantato una grana perché voleva rientrare in patria in prima classe, perbacco. I turisti occidentali hanno un'idea spesso molto estesa dei propri diritti. Ne avranno una ugualmente ampia dei diritti di chi non ha più niente, e magari aveva casa e cose a poca distanza da una piscina, da un bar, da una sala-massaggi? E comunque sia, chi di noi sarebbe felice di vedersi fotografare o filmare mentre beve una bibita in bermuda, mentre alle sue spalle si cercano i morti nel fango?


articolo di Serra (http://www.repubblica.it/2005/a/sezioni/esteri/sri8/vacanzaorrore/vacanzaorrore.html)

accidenti, ma ci sarà pure un altro modo ?

Ape
03-01-2005, 15:50:19
Mi intrometto brevemente per riportare quanto letto sul giornale oggi: da quei paesi i nostri compaesani che lavorano o svolgono missioni umanitarie chiedono di partire e di continuare a viaggiare perché nella maggioranza dei casi sono persone e zone che vivono (quasi) solo grazie al turismo.

Poi ognuno ha le proprie motivazioni sul partire o meno, ma secondo me se, come già detto ampiamente, non si è di intralcio, qualche lato positivo c'è nel continuare fin da subito ad andare.

03-01-2005, 17:41:21
Mi intrometto .

mi intrometto? in che senso ? :027:

Mi sembrava di essere su un forum :002:

quindi intromettiti il più spesso possibile :002:

Ape
04-01-2005, 09:43:48
mi intrometto? in che senso ? :027:


Nel senso che mi ci infilo anche io quà :027: .. ma non andiamo OT con questo 3D serio.

mark
04-01-2005, 11:01:50
Mi intrometto brevemente per riportare quanto letto sul giornale oggi: da quei paesi i nostri compaesani che lavorano o svolgono missioni umanitarie chiedono di partire e di continuare a viaggiare perché nella maggioranza dei casi sono persone e zone che vivono (quasi) solo grazie al turismo.

Sempre tratto dall'articolo di Serra:

Resta l'evidente malessere (e mica sottile, anzi spesso e ingombrante) di una presenza leggera e oziosa, come quella dei turisti, in mezzo a un gigantesco cimitero, ancora fumante dei suoi fuochi frettolosi. Può darsi che, sui labbri cancellati della terra, il turismo rappresenti una delle tante forme possibili di soccorso, e una rassicurazione per i superstiti: ma con quale animo e quali aspettative migliaia di occidentali accettino di bagnarsi in quel mare, e divertirsi su quelle spiagge, rimane un mistero piuttosto fitto, che moltiplica fino quasi al paradosso il mistero più ordinario della festosa presenza degli uomini ricchi che si riposano e si svagano in mezzo alla gente povera.

È stato detto che il turismo, laggiù come altrove, è una risorsa decisiva, e che una carta di credito è una forma dannatamente concreta di aiuto. Ma ridurci a portatori di valuta, ignorando l'impatto che la nostra presenza benestante produce su quei Paesi, specie in un momento terribile come questo, forse però è leggermente meschino, e per giunta molto riduttivo proprio nei confronti delle nostre speciali responsabilità di ricchi.

Sarebbe triste e parecchio ipocrita che il turismo, per un'interpretazione quantomeno dubbia del dare e dell'avere mondiale, fosse spacciato come un aspetto risolutivo del portare soccorso, "vado lì a fare il bagno in piscina così li aiuto a risollevarsi". Il turismo, a parte il dubbio impatto sociale e culturale sulla gente del posto, può anche essere, in un momento di emergenza come questo, un terribile impiccio, sottrarre risorse (penso all'acqua e al cibo, mica all'olio abbronzante e al deltaplano) a indigeni che ne avrebbero urgente bisogno, intralciare la logistica di chi organizza gli aiuti, sovrapporre ulteriori elenchi di nuovi arrivati a quelli, già così precari, di chi è sparito e viene ancora cercato disperatamente dai parenti lontani.

Ecco, io la penso così.
:(

andy
04-01-2005, 12:18:51
Hai espresso (usando le parole di Serra) benissimo il tuo pensiero e, pur condividendo in buona parte l'analisi, ribadisco che ci sono situazioni diverse e pertanto analizzate separatamente.
:) :) :)

mark
04-01-2005, 12:23:55
Andy, parti tranquillo. :107:
Hai la mia benedizione (per quanto possa interessare)!
:022: :022: :022: :022:

andy
04-01-2005, 12:38:31
Ma io non devo partire adesso! :002: :002: :002:

Se trovassi un last minute per una partenza tra due giorni non lo prenderei.
Se però avessi prenotato per le Maldive in precedenza allo Tsunami e dovessi partire a brevissimo, partirei e cercherei di essere utile e il meno ingombrante possibile.

Quello che sconsiglierei a tutti è di portarci bambini perchè voglio proprio vedere le "mamme italiane", già apprensive per natura, se dovesse capitare un piccolo incidente al figlio che devono ricoverarlo a Malè, con il personale alle prese con emergenze magari più gravi della loro!
http://www.vocinelweb.it/faccine/varie/07.gif

andy
12-01-2005, 12:11:06
Un bell'intervento, relativo all'argomento, tratto da Repubblica


Non ho prenotato nessuna vacanza alle Maldive ma ora sto valutando se davvero potrebbe essere un modo per aiutare...prendetela cosi' la mia è una richiesta di consiglio dopo alcune riflessioni:

1) PER CHI SOSTIENE "NON PARTIRE"
Dunque...quanti turisti viaggiano con "consapevolezza"...sempre? Chi critica le persone che non vogliono disdire la loro vacanza, quando a sua volta ha viaggiato...si è mai preoccupato di stare a contatto davvero con le usanze, mentalità, problemi, storie, realtà delle popolazioni dei paesi che andava a visitare? Qualcuno si è mai posto il problema dei bimbi che respirano la colla in Brasile mentre se ne stava con la pancia al sole? Di chi muore di fame in Africa mentre i turisti fanno i safari fotografici? O della cameriera di Cuba che ha perso un parente in uragano? O del cameriere Messicano che ha un figlio malato di dengue? Quanti di voi se ne stanno chiusi nei villaggi finti invece di "andare a vedere" cosa c'è fuori? Quanti di voi prendono un viaggio come l'occasione di acquistare consapevolezza, di accrescere la loro cultura, di aprire gli occhi su un sacco di cose? Quanti di voi si preoccupano di capire le realtà vere invece di fare le escursioni "finte" che ti propinano nei vari tour? Chi ha veramente rispetto sempre quando viaggia? Scommetto che tanti si sono lamentati perchè la colazione non era di loro gradimento..e magari erano in un paese povero ma in un albergo lussuoso...è solo un esempio. Queste sono le cose di cui vergognarsi...possibile che la gente toglie le fette di salame dagli occhi solo davanti a 150.000 morti?
Scusate ma questa è ipocrisia....
La consapevolezza della povertà, della morte, dello sfruttamento delle ingiustizie ecc dovremmo avercela sempre appena scendiamo da un'aereo.
Certo piuttosto che un freddo cinismo e menefreghismo, meglio aprire gli occhi tardi che mai...pero' prima di criticare chi vuole partire io mi farei un bell'esame di coscienza su che tipo di turista sono stato e sono.
E poi...siamo sicuri che dietro questo slancio emotivo preoccupato non ci sia in realtà paura di disagi? Di non avere "la vacanza perfetta"? Spero di no e spero che chi ha questa opinione sia davvero in buona fede.

2) PER CHI SOSTIENE DI PARTIRE
Siamo sicuri che dietro il discorso "aiutiamoli portando denaro" non ci sia in realtà un "col cavolo che perdo soldi...io voglio la mia vacanza" ? Anche qua spero ci sia davvero buona fede
La mia indecisione sul partire o no sarebbe tanto morale ma ancor più pratica....siamo sicuri che partendo in questa fase non si drenano risorse utili? Le fonti di approvvigionamento di cibo, acqua e energia elettrica sono le stesse di chi sta soffrendo....si peggiorerebbe la situazione o no?
E chi dice che parte per aiutare? Che conoscenze ha? Là serve gente con le cosiddette quadrate...medici, tecnici...cosa vogliamo fare noi "gente normale"..forse saremmo di intralcio e basta....oppure no? Cosa serve davvero? (Naturalmente a parte donazioni, adozioni a distanza, raccolte ecc)
SECONDO ME LA COSA MIGLIORE DA FARE, ANZICHE' PARLARE DI ARIA FRITTA E POLEMIZZARE SENZA BASI VALIDE...E' INFORMARSI...INFORMARSI CON CONSAPEVOLEZZA, CON CUORE, ANCHE A COSTO DI SACRIFICI DA UNA PARTE O DALL'ALTRA E "CHIEDERE DIRETTAMENTE ALLE POPOLAZIONI COLPITE" CHE COSA E' MEGLIO PER LORO QUINDI CERCARE, SCAVARE E CAPIRE...perchè purtroppo spesso le informazioni che ci arrivano non sempre sono trasparenti, disinteressate e neutrali...
Io dal canto mio per il momento ho raccolto parecchie informazioni....ma continuero' ancora...per capire esattamente cosa è meglio fare prima di esprimere qualsiasi opinione

Glisparisopra
12-01-2005, 13:33:49
Se avessi prenotato una vacanza in uno dei posti colpiti deciderei di partire vivendo il viaggio come un’esperienza di solidarietà piuttosto che una vacanza.
Detto questo non sarebbe quindi una vacanza come tante altre bensì una vera e propria azione personale per dare una mano! Ci sono posti in cui non è successo niente…meglio…comunque la vivrei in questo modo e se si guarda fino in fondo la situazione non bisogna essere medici, tecnici, scienziati vari per poter dare una mano, basta avere un po’ di cuore e andare a parlare con la gente del posto, aiutarli a scavare tra le loro di macerie, prendere un utensile in mano e aiutare a costruire, come stanno già facendo, dei posti per dormire.
Guardando Ballarò ieri sera mi ha colpito la testimonianza di un turista che è rimasto lì a dare una mano e dall’aspetto non mi sembrava una persona con competenze specifiche, mi è sembrato un signore di mezza età che è rimasto per rendersi utile e lo sta facendo senza essere d’intralcio a nessuno.
Altrimenti deciderei di non partire perché non sarebbe una vacanza come l’ho pensata prima del disastro e dare qualche mancia con una mano larga non è condizione sufficiente per me per sentirmi in pace con me stesso.
Personalmente partirei ma con le premesse fatte prima.
Non critico chi va lo stesso in vacanza e si comporta da classico turista come se niente fosse successo o chi decide di non partire; voglio dire ognuno vede le cose a modo suo ed è giusto che sia così, non si può pretendere che non sia così.

fuoripista
12-01-2005, 16:15:06
Penso che si voglia passare una vacanza con animo leggero e in condizioni
"normali",senza emergenze o rischi gravi.
Se prenoto ai tropici la voglio così.
Se la situazione è differente cadono i presupposti detti qui sopra.
In questi paesi non manca la manodopera,e i turisti saranno visti come rappresentanti della solidarietà mondiale.
Purtroppo sappiamo che molti pretenderanno i più alti standard qualitativi (..io pago!..).

15-01-2005, 18:24:16
dal Divehiobserver riporto un articolo che dà voce ai lavoratori dei 21 resort che hanno subito danni o che sono stati chiusi; questo per offrire un ulteriore testimonianza di quello che rappresenta la presenza del turismo ( consapevole !) su quelle isole.
Da sottolineare l'atteggiamento del governo che pretende ( se non ho capito male) il pagamento della concessione nonostante la chiusura dei resort. Ricordo infatti che le isole maldiviane sono date in concessione ( come le nostre spiagge, per intenderci) ai proprietari dei resort.


The forgotten victims of the tsunami

More than 21 resorts have been shut down due to heavy damages by tsunami. Some of these resorts are to be built from scratch which could take anything up a year or more. Those who work in these resorts are likely to loose their job or be it for a temporary period. At a time of growing unemployment in the Maldives, this will have great implications on the economy as these workers are the main earners of the family unit.

Several workers have express concern over the short term implication as well as medium and long term effects of this disaster. "Our families depend on us for rent and food, if we don't have a job, we are also homeless" said Ali who worked in a resorted which was completely destroyed on 26th December. Resorts owners are also having trouble in getting a rent rebate for this year or at least for the period in which the resorts are closed. However, government wants money first and then negotiate late. Some resort owners are expected to raise this issue with international bodies because they believe that it is unfair to pay rent to government when the resorts have been shut down as a result of a natural disaster.

Resort owners, tour operators and the staff in the sector are the forgotten victims of the tsunami disaster.

http://www.dhivehiobserver.com/index.html

17-01-2005, 19:38:14
Il governo maldiviano ha finalmente deciso di posticipare il pagamento della concessione dei resort di tre mesi ( almeno così mi sembra di aver capito)


The Tourism Ministry has deferred payment of lease from resorts by three months.

The lease for the January to March period will now be required to settle in installments in the latter nine months of the year, the ministry said.


dal sito haveeru (http://www.haveeru.com.mv/?page=engdetails&id=4350)

fuoripista
19-01-2005, 18:35:01
Proprio ora alla radio l'intervista ad un dirigente Hotelplan Turisanda che riporta alcune indicazioni date dal nostro Ministero degli Esteri.
Sono ancora sconsigliate le partenze verso Phuket e lo SriLanka poichè la situazione è ancora critica e l'accoglienza non può essete garantita e gli standard proposti difficili da realizzare.(personalmente penso che in Indonesia la situazione non sia migliore,almeno nelle aree disastrate)
Nessun problema per altre destinazioni del SudEst asiatico.
Si invitano comunque i turisti a non abbandonare le località agibili e in futuro quelle ora disagiate al fine del riavvio dell'economia;si indicavano in particolare le Maldive,dove il turismo è il settore produttivo di maggior peso(80% della loro economia) e dove altre forme economiche sono assenti(industria,legname ecc.)