Maharashtra, uno degli infiniti volti dell'India

Continue scoperte tra storia millenaria, natura e spiritualità

Visto il breve tempo a disposizione, abbiamo scelto un itinerario breve e non troppo faticoso che ci permettesse di non stancarci troppo viste le enormi distanze di questo paese. Abbiamo scelto di visitare la zona del Maharashtra con riferimento a Bombay, Aurangabad (base per visitare le grotte di Ajanta ed Ellora ed il forte di Aurangabad), infine breve soggiorno a Goa per apprezzarne il passato coloniale portoghese.

Itinerario

Il nostro viaggio ha avuto inizio il 20 novembre all’aeroporto di Ancona-Falconara, la partenza del volo Alitalia per Milano è fissata per le ore 6.20 (che levataccia!) con arrivo alle ore 7.55, il volo è stato puntuale sia in arrivo che in partenza. All’arrivo a Milano ci siamo sottoposti ai controlli per passare nell’area internazionale e poi abbiamo atteso la partenza del volo Alitalia Az 771 diretto Mumbai delle ore 10.20 partito, non si sa perché, con un'ora di ritardo. Il volo comunque è stato molto tranquillo ed è arrivato con soli 10 minuti di ritardo a Mumbay (23.15 invece delle 23.05 previste, con fuso orario di +4.30 ore rispetto all’Italia).
All’arrivo il clima è decisamente diverso da quello lasciato in Italia, caldo e decisamente umido! Superati i controlli di rito abbiamo prenotato un taxi "prepagato" cioè con tariffa fissa al banco taxi, e ci siamo fatti portare al nostro hotel prenotato via internet in Italia, il Marine Plaza (4 stelle) sul lungomare di Mumbay. Il viaggio è lungo circa un'ora per percorrere i 36 km che separano l’aeroporto dalla città, visto anche l’intenso traffico incontrato.
L’impatto con la città dai finestrini del taxi è stato decisamente tremendo: centinaia di persone dormono in strada dappertutto, sopra le auto, nei marciapiedi, sopra i carretti! Una scena tremenda, ce l’aspettavamo, ma un conto è sentirlo raccontare ed un altro vederlo con i propri occhi.
Arrivati all’albergo, davvero molto bello ci facciamo una doccia ed andiamo subito a letto, stanchi del lungo viaggio.

L’indomani mattina (21/11) abbastanza presto abbiamo fatto, dopo la colazione, un giro sul lungomare davanti all’albergo, veramente molto grande e lungo con tante palme sulla passeggiata, poi abbiamo preso un taxi e ci siamo fatti portare alla celeberrima porta dell’India. La porta dell’India, monumento simbolo di Bombay, è stato costruito nel 1800 dagli inglesi per simboleggiare che questo era il punto in cui partivano i commerci da/per l’Inghilterra, soprattutto di seta e pietre preziose.
Il colpo d’occhio è veramente molto bello, con alle spalle il Taj Mahal Hotel, veramente un capolavoro di stile neogotico! La gente che gravita attorno alla porta dell’India è veramente tantissima,soprattutto mendicanti con ogni sorta di deformità, venditori di ogni cosa, presunte guide, tassisti… veramente un assalto al turista che mette a dura prova i nervi!
Dopodiché siamo rientrati al nostro albergo perché alle 15.40 avevamo il volo interno con Indian Airlines per Aurangabad. Il volo è partito con circa un'ora di ritardo, ma tant’è… queste cose succedono spesso anche da noi.
Arrivati ad Aurangabad, abbiamo preso il taxi prepagato per il nostro hotel prenotato via internet dall’Italia, un albergo a 2 stelle della catena Qalkity Inn. Nonostante i dubbi che avevamo su di un albergo a 2 stelle in India, per di più pagato pochissimo, ci siamo ricreduti immediatamente: immerso nel verde di un parco lussureggiante con tutti bungalows separati completi di ogni comfort, con piscina, ristorante all’aperto e al chiuso. Veramente molto bello!
Qui abbiamo pernottato tre notti e mangiato a colazione e sera, vini e bevande inclusi, a 28 euro al giorno! Tra l’altro la cucina era veramente ottima, tipica del Maharashtra, zona in cui eravamo. Ormai si era fatta sera, qua fa notte come in Italia alle 18 del pomeriggio nonostante il sole accecante che ci accompagnerà per tutta la durata del viaggio.
Dopo la doccia siamo andati al ristorante e ci siamo ritirati a dormire, stanchi del secondo viaggio aereo in due giorni.

Il giorno seguente (22/11) dopo una ricca colazione avevamo un taxi che ci aspettava, lo stesso che avevamo preso dall’aeroporto ieri, con il quale avevamo contrattato il prezzo per fare le due escursioni alle grotte di Ellora e di Ajanta ed al forte di Daulatabad; oggi andiamo al forte di Daulatabad ed alle grotte di Ellora, distanza totale da percorrere circa 40 km.
Prima tappa forte di Daqulatabad, risalente a circa il nostro 1300 con due fossati a difesa di un castello costruito su due livelli, uno più alto ed uno più basso, veramente maestoso ed inespugnabile, tanto che per farlo capitolare si dovette corrompere il corpo di guardia!
Dopo questa bellissima e faticosa visita il nostro taxi ci accompagna a visitare le imponenti grotte di Ellora, visita molto lunga e faticosa ma, la bellezza di questi luoghi ripaga abbondantemente della stanchezza! Queste grotte, alcune delle quali risalgono a secoli prima di Cristo, furono interamente scavate nella roccia ed adibite a templi buddisti, induisti e giainisti, a seconda del gruppo di grotte. Veramente notevole è il monolite di Serbala, il più grande del mondo interamente scavato nella roccia con ricchissime sculture di divinità e di scene di vita quotidiana (sono occorsi 500 anni per completarlo).
Alla fine del pomeriggio, finita la visita siamo tornati in albergo dove abbiamo poi cenato.

Il 4° giorno (2311) l’abbiamo dedicato alla visita delle grotte di Ajanta che si trovano a circa 110 km da Aurangabad, famose per le pitture murarie, in verità ricchissime e ben conservate fino ai giorni scorsi, complesso di grotte meno estese e dunque visita meno faticosa; al ritorno visto che ancora era giorno abbiamo approfittato per visitare il centro di Aurangabad con il bazar, decisamente meno interessante di quelli dei paesi arabi. Rientro in hotel, cena e pernottamento.

Il 5° giorno ci siamo alzati presto (alle 6) per fare colazione ed andare in aeroporto, dove ci aspettava il volo per Goa via Bombay della Jet Airways, una compagnia molto efficiente e con aerei molto belli e puliti; arrivati a Bombay abbiamo dovuto attendere tre ore il volo per Goa dove siamo arrivati puntualissimi alle 13.30.
Qua il clima è decisamente caldissimo con un alto tasso di umidità, nonostante ora sia inverno in India! Ci siamo diretti al banco prenotazioni alberghi dove abbiamo prenotato l’albego per tre notti a Panjim, la capitale dello Stato che è anche il più piccolo di tutta l’India. Siamo andati all’albergo con il pullmino dell’albergo che aspettava i clienti fuori dell’aeroporto. Il viaggio per arrivare in albergo é stato veramente bellissimo, in mezzo ad una vegetazione veramente lussureggiante con scorci di mare molto suggestivi, con un caldo veramente torrido anche se l’autista ci assicura che questo è il periodo migliore per venire a Goa!
Arrivati in albergo, ci sistemiamo, ci riposiamo un po’ e poi usciamo. Prendiamo un ricshaw e ci dirigiamo ad Old Goa che dista circa 10 km da Panjim, vi arriviamo dopo circa mezz’ora di strada veramente oscena e trafficatissima.
Il sito sorge in una grande spianata con numerose chiese cattoliche di cui la più significativa è la Cattedrale del Bon Jesus; le chiese sono tutte simili tra loro, costruite in pietra bianca, assomigliano tantissimo alle chiese messicane, anche all’interno. Dappertutto c’è una gran folla di fedeli, tutti di religione cristiana che uniscono alla profonda fede cattolica il misticismo tipico degli indiani, per cui quando pregano sembrano veramente in trance. Abbiamo assistito a qualche minuto ad una funzione celebrata all’aperto con una incredibile folla, la lingua in cui veniva officiata era una specie di portoghese, visto che Goa è stata colonizzata dai portoghesi per tanti anni.
Ormai stava facendosi notte, per cui torniamo a Panjim per poi andare a cena. La Lonely Planet consiglia un ristorante all’interno di un albergo che sostiene essere famoso per il pesce, in verità era tutto talmente piccante che non si riusciva assolutamente a sentire il sapore del pesce! Dopo la cena siamo andati a dormire stanchi della lunga giornata.

Il 6°giorno (2511) abbiamo esplorato Panjim con la sua splendida cattedrale, sempre in stile neocoloniale, poi abbiamo visitato la parte portoghese un po’ cadente, ma veramente molto interessante: sembra di essere a Cuba e non in India, con le sue case e balconate caratteristiche, le piccole viuzze. Veramente interessantissimo!
Ci siamo poi dedicati alla visita del lungo fiume e prenotato un giro in barca notturno, fino alla foce del fiume che si chiama Mandovi. Giro in barca che si è rivelato meno interessante di quello che ci aspettavamo, ma comunque, simpatico.
La sera abbiamo cenato al ristorante del nostro albergo dove era decisamente molto meno piccante del giorno prima e quindi i sapori molto più nitidi, l’aragosta era veramente buona e così anche l’altro pesce alla griglia che ci hanno portato.

Il 7° giorno (26/11) siamo andati a visitare le tanto celebrate spiagge di Goa, di cui una delle più famose (Vogator), spiagge invero bellissime con tante palme sull’arenile, sabbia bianca finissima, ma con un mare decisamente sporchissimo!
Al ritorno da Vogator abbiamo fatto di nuovo sosta ad Old Goa per riguardarcela un po’ e poi siamo tornati a Panjim.

L’indomani, 8° giorno,(2711) abbiamo percorso in taxi la strada per Margao fermandoci nei tantissimi templi buddisti ed induisti sulla strada; anche qui abbiamo visto una vegetazione splendida e lussureggiante in cui i templi erano praticamente immersi, templi visitati da una folla di pellegrini veramente impressionante. Arrivati a Margao abbiamo visitato la città sotto un sole veramente cocente nell’attesa poi di andare in stazione per aspettare il treno notturno delle ore 18 per Bombay.
Anche qui come in tutte le stazioni indiane c’è una folla incredibile, neanche paragonabile a quella delle nostre stazioni, che sale sui treni che sembrano non poterla accogliere tutta! Cosa incredibile, la gente che ha prenotato hanno tutti il posto a sedere, gli altri non si ammassano nei corridoi come avviene in Italia, ma sta sul tetto del treno stesso!
Finalmente alle 19 con circa un'ora di ritardo partiamo!

9°giorno (2811): dopo un lunghissimo, scomodo ma tutto sommato interessante viaggio notturno in treno siamo arrivati alla stazione Victoria di Bombay con circa mezz’ora di ritardo. La stazione è un capolavoro dell’arte neogotica inglese, anche se un po’ troppo ridondante per i nostri gusti! Dopo aver usufruito dei servizi di un facchino che si è caricato le nostre valigie sulla testa… certe cose succedono solo in India, ci siamo fatti accompagnare da un taxi al nostro albergo che avevamo prenotato per telefono fidandoci dei suggerimenti della Lonely Planet, che anche questa volta è stata affidabile (albergo molto bello e con un ottimo rapporto qualità-prezzo).
Dopo una rapida doccia ci siamo tuffati nel caos di Bombay dirigendoci alla porta dell’India, distante pochissimo dal nostro albergo ed abbiamo percorso tutto il lungomare adiacente, siccome era domenica c’era una folla straboccante di indiani venuti a passare il weekend a Bombay, oltre alla solita nutrita presenza di mendicanti, sedicenti guide turistiche.
Ci siamo poi diretti perpendicolarmente al lungomare della porta dell’India all’altro lungomare, quello più lussuoso di Nariman Point, veramente molto bello ed ampio con palme gigantesche e, cosa strana per l’India… molto pulito! Dopo questa lunghissima camminata siamo tornati in albergo a riposarci un po’del massacrante viaggio in treno appena fatto, ma anche perché nelle ore centrali fa veramente parecchio caldo.
La sera ci concediamo una cena al bellissimo Taj Mahal Hotel, sicuramente una delle cose più belle di Bombay; anche qui dobbiamo constatare come anche nei posti di extra lusso lo standard dei prezzi indiano sia molto economico rispetto ai nostri (28 euro a testa vino compreso per una cena ed un servizio veramente di altissima qualità).

10° giorno (2911): alle 10 prendiamo il traghetto per l’isola Elephanta dalla Porta dell’India (un'ora circa di traversata). L’isola ha come principale attrattiva delle grotte risalenti ad epoca poco posteriore alla nascita di Cristo, con bellissime sculture di divinità indù in cui predominano su tutte Shiva e Visnù.
Dopo la visita delle grotte che dura circa un paio d’ore andiamo a vedere un caratteristico villaggio indiano di quest’isola con una guida del posto che ci fa anche vedere casa sua, veramente sembra di essere in un altro mondo rispetto a Bombay! Case poverissime, energia elettrica ed acqua erogati solo quattro ore al giorno, cani zoppi e lerci, galline, mucche, che si aggirano tra le case, tantissime mosche, questa è sicuramente l’India meno turistica, quella che di solito i tour organizzati non vedono, ma che costituisce la realtà più vera di questo bellissimo ma ancora per larga parte molto povero paese.
Nel primo pomeriggio prendiamo il battello di ritono per Bombay, dove arriviamo circa un'ora dopo e ci dirigiamo in albergo per riposarci e per evitare il sole cocente delle ore centrali del giorno. Usciamo di nuovo nel tardo pomeriggio e ci dirigiamo a Nariman Point che percorriamo fino alla fine per arrivare alla Cwopatty Beach, la spiaggia di Bombay piena di venditori di cibo, giocolieri, gente a spasso che offre uno spettacolo molto bello e pittoresco.
La sera andiamo a mangiare in un ristorante all’interno dell’Hilton sul lungomare di Nariman Point; anche qui cucina indiana, veramente sopraffina con ottimo vino ed atmosfera elegante ma comunque informale.

11° giorno (3011): giornata dedicata ai monumenti di Bombay, primo tra tutti la bellissima università con la particolarissima scala a chiocciola esterna; le poste centrali, anch’esse di stile neogotico con l’enorme folla che la gremiva, nonostante si trattasse di una domenica, la bellissima stazione Victoria in stile neogotico vittoriano. Abbiamo preso poi un taxì che ci ha portato alla parte alta di Bombay dove ci sono dei bellissimi giardini pensili, da cui si gode una splendida vista sulla città con il mare che la abbraccia da tutte le parti.

12° giorno (3111): ultimo giorno a Bombay ed in India, giornata dedicata ad uno zoosafari in un giardino protetto dal bracconaggio dove ci sono numerose tigri, tra cui la tigre bianca che è ormai in via di estinzione. Per raggiungere questo giardino abbiamo preso un treno locale che dopo circa un’ora di viaggio ci ha portato a destinazione; veramente non abbiamo l’idea delle masse di gente che si spostano in India, questo treno era gremito all’inverosimile anche sui tetti!
Carino questo zoosafari che ha permesso di vedere numerose tigri e leoni oltre a tantissime scimmie che sono salite sul tetto e cofano della macchina su cui eravamo, cominciando a battere i pugni sulla carrozzeria e facendo così un frastuono micidiale!
Al ritorno stesso treno e stesso affollamento di gente che veramente non si capisce come faccia un treno a trasportare così tante persone!
In pomeriggio tornati in albergo prepariamo i bagagli per il viaggio di ritorno, andiamo a cena, ci trasferiamo in aeroporto, dove ci imbarchiamo sul volo Alitalia delle 1.15 per Milano Malpensa.

Considerazioni di fine viaggio: questo itinerario che abbiamo seguito e che abbiamo pianificato autonomamente in Italia è sicuramente poco turistico, tanto è vero che abbiamo incontrato solo indiani in vacanza!
Sicuramente molto suggestive le grotte di Ajanta ed Ellora (una sorpresa positiva), Goa con le sue chiese e monumenti cristiani, Bombay megalopoli spesso trascurata dai turisti ma sicuramente affascinante ed interessantissima.
Infine la gente: veramente cordiale, dignitosissima pur nella sua povertà, vestiti di questi abiti coloratissimi.
Un viaggio sicuramente che ricorderò a lungo!

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