Le isole dei colori vivi e dei balli sensuali

A spasso tra le isole di Cabo Verde!

· Per entrare a Capo Verde è necessario il passaporto valido (per non meno di 6 mesi) e il visto turistico. Il visto puo' essere direttamente rilasciato dall'aeroporto di Sal, in questo caso pero' e' possibile che il passaporto venga ritirato per poi essere riconsegnato al rientro in patria.

· Il fuso orario è di 2 ore in meno quando da noi c'è l'ora solare, tre quando è in vigore l'ora legale.

· La moneta, l'escudo capoverdiano non ha corso fuori del paese. Comunque l'euro è comunemente accettato, come i dollari.In tutto l'arcipelago il clima è generalmente costante e la temperatura si aggira tutto l'anno sui 24/25°C. Ovviamente nelle isole dove sono presenti rilievi piu' alti, le temperature possono scendere e la possibilità di trovare pioggia si eleva. Generalmente in tutte le isole soffia un vento costante, a volte fastidioso (anche se per gli amanti del surf questo è un ottimo motivo per arrivare a Capo Verde.)
Ad ogni modo il sole puo' essere molto forte. Non mancare di portare creme solari ad alta protezione, da spalmare sempre, anche quando non si rimane in spiaggia.Da un po' di tempo mi "ronza" un viaggio per la testa. L'occasione finalmente mi si presenta quando Gabry, un vecchio amico, mi propone di "fuggire" dal grigiore invernale con lui. Quasi a farlo apposta, entrambi proponiamo la stessa meta: Capo Verde. Giusto il tempo di raccogliere un po' di informazioni, che in una fredda mattina di fine febbraio ci troviamo catapultati con i nostri zaini all'aeroporto di Verona. Partiamo senza un programma preciso, Capo Verde è un arcipelago composto da 10 isole, non abbiamo ancora le idee chiare su quali e quante riusciremo a visitarne. A dir la verità io vorrei vederle tutte, dicono che ogni isola sia un frammento di cultura e tradizioni a se stante, ma, aihmè il tempo non è sufficiente per poter catalogare le caratteristiche salienti di ognuna di loro. Il nostro punto di arrivo è l'Isola di Sal, dove ha sede l'aeroporto internazionale. Il primo impatto è di una terra lunare, piana e desertica. Non a caso l'Isola, prima di essere chiamata Sal (per via delle antiche saline), era stata battezzata Lhana, che significa piana. Percorriamo quella che ci dicono essere l'unica strada asfaltata dell'Isola, che ci porta direttamente al paesino di St. Maria, un piccolo agglomerato di case in costruzione sulla sinistra, e un gran agglomerato di alberghi acchiappaturisti sulla destra. Questo è l'unico centro "mondano" di tutta l'isola, perennemente contaminato da masse di turisti alla ricerca del caldo e della possibilità di fare wind surf. L'invasione italiana è allarmante, intervallata da qualche sporadico tedesco o da qualche procace portoghese. Tutto sommato, pero', l'idea di passare qualche giorno in pieno relax, in un bungalow proprio fronte mare non mi addolora. Ci sara' tempo, in questo viaggio, per dover adattarsi a qualche sistemazione di fortuna.
La spiaggia è molto bella, profonda e bianca. L'oceano evidenzia la sua presenza con imponenti onde che si infrangono a riva. Poco piu' a sinistra del nostro bungalow, a circa 10 minuti di passeggiata c'è il piccolissimo paesino di Santa Maria, con il mare davanti e l'arido deserto di terra dietro. Bastano poche ore per capire che il punto focale di St. Maria è l'improbabile molo di legno, così precario che camminarci sopra puo' far star male. Quotidianamente i pescatori qui scaricano i pesci serra, simili ai tonni. La trattative avvengono direttamente in questo pontile-palafitta dove, una volta venduti, i pesci vengono squartati e curati. La maestria con la quale i pescatori asportano le interiora è uno spettacolo da vedere, anche se dai contorni un poco raccapriccianti.
Trascorriamo qualche giorno in pieno e meritato relax, intervallando i bagni nell'oceano, a lunghe passeggiate sulla spiaggia. Poi un giorno, animati dal desiderio di vedere le balene, che qui vengono a svernare, decidiamo di salire sulla barca a vela di Paolo, un ex imprenditore di Udine, che, stanco della solita routine quotidiana, ha deciso di fare il giro del mondo con la sua barca. Anche se dicono che a Capo Verde non piove mai, incappiamo in una giornata poco favorevole. Tanto vento, cielo uggioso e pioggia certo non sono l'ideale per una gita in barca a vela. Il mare è comunque piatto e partiamo. Trascorriamo un'allegra giornata imparando come manovrare una barca a vela, costeggiando il monte Leon, per poi riattaccare al piccolo porto di Palmeira. La solita sfortuna non ci permette pero' di avvistare nessuna balena. Pazienza!
Il giorno seguente si va all'aeroporto di Espargos, dove ci sono gli uffici della TACV, la compagnia aerea capoverdiana. In questi giorni, parlando anche con qualche nativo, abbiamo deciso la nostra rotta per il resto del viaggio: ci dirigeremo verso nord, quindi approderemo nell'Isola di Sao Vicente e poi, con un po' di fortuna, arriveremo nell'Isola di St. Antao. Prenotiamo perciò il volo interno che, tra qualche giorno, ci porterà in una nuova realtà. Prima di lasciare Sal pero', non posso non approfittare per farmi fare le treccine da una delle numerose ragazze che in spiaggia propongono a tutte le turiste questa acconciatura.
La monotonia di Sal pero' puo' stancare. L'isola oltre al mare e le spiagge non offre molto di piu' . La possibilità di entrare in contatto con la cultura capoverdiana autentica è molto bassa. Angolani, Senegalesi, popolazioni della Guinea Bissau, qui pare ci siano tutte le rappresentanze africane tranne che quelle Capoverdiane. In realtà questa, insieme a Boavista, è l'unica isola frequentata dal turismo di massa, quindi sicura fonte di lavoro e di guadagno per le popolazioni dei poverissimi stati confinanti Capo Verde, popolazioni che mescolano le loro culture e i loro usi e costumi creando una realtà sfalsata rispetto alle vera essenza di questa nazione. Questa massiccia presenza di turismo, legittima poi, una lievitazione dei prezzi. Qui la vita è notevolmente piu' cara rispetto alle altre isole, lo standard dei prezzi è allo stesso livello di quello italiano. Incredibile!

Caricati gli zaini in spalla, prendiamo un taxi che ci porta in aeroporto e qui, pazientemente attendiamo il volo che, in circa 50 minuti ci porterà nell'Isola di Sao Vicente. Durante l'attesa, conosciamo un signore italiano, un veterano che per motivi di lavoro conosce Capo Verde molto bene. Ci dà qualche utile informazione su dove alloggiare, dove mangiare e cosa vedere a Mindelo, il capoluogo di Sao Vicente, nonché cardine della musica e della cultura capoverdiana. Da amante della musica di Cesaria Evora, come potrei farmi mancare la visita alla sua città ?(dove ancora attualmente vive)
Dopo aver sorvolato un oceano blu intenso, atterriamo in una piccola striscia di terra, incastonata tra colline frastagliate. La sensazione è quella di schiantarsi al suolo, ma arriviamo sani e salvi. L'aeroporto di San Pedro è piccolo e squallido. In una saletta attendiamo i nostri zaini tra il via vai di locali che attendono i loro voluminosi pacchi arrivati da chissà dove. Recuperata la nostra mercanzia prendiamo uno sgangherato taxi che ci porterà a Mindelo. Dopo circa 10 Km, vediamo all'orizzonte la cittadina di Mindelo. Una baia, dei rottami arrugginiti di vecchie navi e tante case colorate ci danno il benvenuto. Ci facciamo "scaricare" all'hotel Amarante, un piccolo hotel all'entrata della città. Giusto il tempo di posare i bagagli che subito ci cimentiamo nell'esplorazione della città. Subito questa mi appare come una cittadina molto vivace, c'è un continuo via vai di gente, odori e colori mi rapiscono i sensi. Ci sediamo in una panchina di un'assolata Praca Estrelas, caratterizzata dal suo mercato dell'abbigliamento e dai numerosi azulejos che tanto mi ricordano Lisbona. In effetti, girovagando per la città ho sempre piu' la netta sensazione che questa assomigli incredibilmente a certi quartieri di Lisbona. Mi sento quasi a casa!! Ci dirigiamo verso il lungomare, dove, neanche a farlo apposta, staziona la riproduzione della torre di Belem di Lisbona. C'è tanta gente per le strade, siamo un po' spaesati: è tutta un'altra dimensione rispetto a Sal!
Ad un certo punto un gruppetto di ragazzi attira la nostra attenzione. Riconosciamo due ragazzi che erano seduti accanto a noi nel volo da Verona. Li chiamiamo e così conosciamo anche Bartolo e Beppe, due simpatici ragazzi napoletani e Roberto, un ragazzo milanese che, arrivato qui per 5 giorni di vacanza, non è piu' tornato a casa e da circa un anno abita a Mindelo. Capitanati da lui, proseguiamo la nostra visita raggiungendo Laginha, la spiaggia cittadina, per poi terminare il giro passando per la centrale Rua de Lisboa e per Praca Amilcar Cabral. Ci diamo appuntamento con il resto della comitiva per la serata, Roberto ci promette di farci vivere le scatenate notti mindelesi, tra balli e discoteche.
Torniamo in albergo dove aihmè, la doccia è gelata e ci prepariamo per la serata.
Trascorriamo un'allegra serata, andando a mangiare la murena fritta, specialità capoverdiana in un ristorante dove un malinconico signore, accompagnato dalla sua chitarra, si intestardisce nel volerci allietare, cantando canzoni italiane. Non ci sono versi per fargli capire che, dato che siamo a Mindelo, gradiremmo molto di piu' un assaggio di morna!
Roberto ci presenta Paolo, un simpatico milanese che fa la guida nell'Isola di Sao Vicente. Ne approfittiamo per chiedergli informazioni su come raggiungere l'Isola di St. Antao. A sua volta percio' Paolo ci presenta Blaise, un francese che proprio abita a St. Antao. Prendiamo subito accordi su come raggiungerlo nei prossimi giorni.
Poi andiamo a Praca Amilcar Cabral dove finalmente entriamo in contatto con la popolazione locale. La piazza è frequentatissima da giovani, che passeggiano lungo la piazza prima di andare in discoteca. I ragazzi, e soprattutto le ragazze, sono bellissimi. Ci sediamo in una panchina ed assistiamo a questa sfilata di bellezze. Gabriele, Bartolo e Beppe sono estasiati !!! (ma come dar loro torto?) Sinceramente provo un po' d'invidia per i corpi scultorei che sfoggiano le ragazze: gambe lunghissime, sedere alto e sodo e portamento regale. Hanno una grazia innata qui le donne, quando ti parlano sembra quasi ti accarezzino.Il "clou"della serata arriva, quando finalmente entriamo in discoteca. Prima tappa discoteca O'Astro. La musica è bellissima, ma la cosa piu' spettacolare è vedere come ballano i giovani. In un piccolo fazzoletto di pista ragazzi e ragazze si muovono avvinghiati. Le coppie sono ferme, l'unica parte del corpo che si muovo è il bacino. I movimenti sono molto sensuali e lenti. E' una sensazione strana trovarmi, unica ragazza bianca, in questo piccolo e fumoso locale, inebriata da note di musica bellissima (Kizomba) e vedere questi balli. Sono tentata ad una prova, ma il coraggio tarda ad esplodere in me. Dopo un po' di tempo Roberto ci conduce in un'altra discoteca, la piu' "in"della città. In effetti alla discoteca "Syrius" ragazzi e ragazze sono ancora piu' belli!
Un ragazzo si avvicina e mi chiede di ballare, così decido di "buttarmi" nella mischia e provare anch'io questo ballo. Così inizio ad apprezzare questo modo di ballare molto particolare. Nonostante i movimenti possano apparire molto osè, i ragazzi si dimostrano sempre molto rispettosi. Mi faccio prendere dall'entusiasmo e cambio un sacco di cavalieri, che in fila attendono il loro turno per poter ballare con me!!! (prima ed ultima volta nella vita che mi capita una cosa del genere!!) Inutile dire che anche Gabry e gli altri si fanno "prendere la mano" e si cimentano molto volentieri in questi strusciamenti.
Dopo qualche giorno carichiamo nuovamente in spalla i nostri zaini e ci dirigiamo verso il porto di Mindelo dove prenderemo una barca che ci trasporterà fino all'Isola di St. Antao, la seconda in grandezza di tutto l'arcipelago. L'aspetto della barca è assai inquietante, con le dita incrociate saliamo, pregando che riesca a resistere alle onde! Quando raggiungiamo il mare aperto e la barca inizia a dondolare pericolosamente tra le onde, capiamo che i capoverdiani sono un popolo che soffre il mal di mare. Praticamente quasi tutti i passeggeri della "carretta dei mari" si sentono male. L'aspetto comico della situazione è che la barca è dotata di secchi raccogli-vomito che iniziano ad essere passati da persona in persona con il risultato che anche chi non dava segni di cedimento, alla vista del secchio tracolla! Fortunatamente Roberto ci aveva avvertito della precarietà della barca e noi, prudentemente, abbiamo affrontato il viaggio a stomaco vuoto. Dopo circa un'ora e mezza di sballottamenti, approdiamo a Porto Novo. Qui prendiamo un Aluguer, un taxi collettivo, che ci porterà a casa di Blaise, a Ponta do Sol. Durante il tragitto il paesaggio cambia repentinamente passando da panorami rocciosi, a panorami rigogliosi e verdi. Basta poco per rendersi conto che questa è un isola di contadini che vivono tra montagne terrazzate e che la presenza di turisti è del tutto marginale. Arriviamo a Ribera Grande, per poi prendere una strada che sale a picco sul mare. E' impressionante come l'autista riesca a mantenere il controllo del suo mezzo. Ogni volta che incrociamo un automezzo che procede nel senso opposto, mi sembra di precipitare dal ciglio della scarpata. Poi, finalmente, raggiungiamo Ponta do Sol, un piccolo paese di pescatori affacciato sul mare. La casa di Blaise è molto carina ed ospitale. Qui troviamo anche 4 ragazze italiane e con loro ci apprestiamo ad affrontare 4 ore di trekking che ci porteranno a scoprire piano piano questa isola dal sapore incontaminato.
Rimango quasi senza fiato nell'ammirare certi panorami. Mi rallegra il fatto di sapere che al mondo esistano ancora posti come questi. Un eden della natura, un esplosione di meraviglie incontaminate. Non ho parole per descrivere lo scenario spettacolare che si staglia sotto ai miei occhi; lascerò le foto "parlare" per me.
La mattina dopo, all'alba, nonostante le gambe doloranti per la scarpinata del giorno precedente, prendiamo un aluguer che ci scarica a Cova. Da qui prenderemo dei sentieri che in circa 7 ore ci porteranno a Paùl, sul mare. Camminiamo avvolti da nuvole basse e veniamo costantemente bagnati dalla condensa umida che scende dagli alberi. Attraversiamo boschi di mimose in fiore, campi terrazzati dove i contadini ci salutano cordialmente, incrociamo muli e donne che, con incredibile agilità, trasportano sacchi carichi di patate sulla testa. Poi ci perdiamo. Raggiungiamo un piccolo agglomerato di case dove conosciamo Francisco, un ragazzo che si offre di accompagnarci per un tragitto di strada, dato che anche lui deve scendere a valle. Lo seguiamo con fiducia. Il paesaggio cambia velocemente mentre cerchiamo di mantenere l'equilibrio cavalcando le minuscole piste sassose sulle creste delle montagne (che paura ragazzi!!). Incrociamo case poverissime dove la gente ci guarda con curiosità, attraversiamo coltivazioni di canne da zucchero, di caffè e di banane. Il nostro accompagnatore si dimostra molto cordiale. Di tanto in tanto si ferma e ci indica il nome dei villaggi che dall'alto delle montagne dominiamo. Poi, attraverso le Ribeiras immense, saluta i contadini che a valle piantano le patate dolci. Dopo qualche ora ci abbandona. E' arrivato alla piantagione di banane del padre. Ci presenta il padre e altri contadini. Sono tutti estremamente cordiali con noi.
Proseguiamo esausti, animati solo dalla visione di una natura così fantastica. Incrociamo i bambini che stanno scendendo a Paùl per andare a scuola. La loro innata curiosità li spinge a seguirci e scrutarci. Mi fermo un po' per riposare i miei stanchi piedi e cerco di fare amicizia con loro. Sono buffissimi quando mi rispondono! Poi proseguiamo con il seguito di bimbi in divisa blu che scalzi, come ogni mattina, fanno 15 km a piedi per raggiungere la scuola.
L'ultimo tratto di strada lo facciamo attraversando una vegetazione dall'intenso colore verde, allietati dal costante rigoglio proveniente dai ruscelli. Quando sbuchiamo nella strada asfaltata, chiediamo un passaggio ad un pick up, che ci trasporta fino a Paùl. Io sono letteralmente a pezzi, i piedi si ribellano alla clausura delle pesanti scarpe da trekking. A Paùl prendiamo un aluguer, che con lo stereo a tutto volume, ci trasporta fino a Ribeira Grande. Qui troviamo un altro aluguer, che, dopo aver raccattato altri clienti, finalmente ci porta, esausti, fino a Ponta do Sol dove Blaise ci sta aspettando. Ceniamo con lui e altri 3 ragazzi capoverdiani. E' bello parlare con loro, ascoltare i loro desideri e confrontarci sui gusti musicali.
La mattina seguente ci fermiamo ad osservare i pescatori che con infinita abilità riescono a sorpassare altissime onde uscendo dal minuscolo porticciolo.
Poi il pomeriggio ha inizio il nostro viaggio di ritorno che ci porterà a Porto Novo dove un'altra nave arrugginita ci riporterà a Mindelo.
La traversata questa volta si rivela ancora piu' violenta della precedente. Anche Gabry inizia a dare segni di cedimento. Arriviamo a Mindelo con lo stomaco in agitazione.
Ritroviamo Roberto, che nel frattempo, ha custodito parte dei nostri bagagli. Siamo pronti per le ultime nottate di follia. Conosciamo anche Angelo, un altro ragazzo milanese arrivato da Sal il giorno precedente.
Andiamo a ballare e rincontriamo il piacere del ballo-strusciamento.
La mattina seguente andiamo in spiaggia, dove, in un angolo c'è una pseudo palestra all'aperto. Sistemati alla meno peggio ci sono attrezzi per sviluppare la muscolatura. Ovviamente Gabry e Roberto si mettono all'opera. Io mi diletto invece in ben altra ginnastica. Alleno gli occhi fissando l'esplosione di bicipiti , tricipiti, addominali ecc. che ragazzi mulatti dagli intensi occhi verdi non disdegnano di farmi ammirare mentre compiono i loro esercizi ginnici quotidiani. Che dire, mi sto proprio divertendo!
Gli ultimi giorni proseguono tranquillamente, in una Mindelo che ci sembra così famigliare ed accogliente. Inutile dire che l'avvicinarsi della fine della vacanza ci provoca un gran dolore. Non vorremmo piu' partire, speriamo in un improvviso annullamento del volo, meditiamo scuse plausibili per evitare di rientrare in patria. Ma aihmè, anche questa volta, il nostro senso del dovere ci fa fare i conti con la nostra coscienza. Tristemente carichiamo gli zaini in spalla e dal finestrino di un taxi salutiamo la vivace Mindelo, e mentre le case diventano sempre piu' piccole e lontane, già programmiamo un nostro ritorno in questa terra ospitale.Sui siti www.caboverde.com e www.caboverde24.com è possibile reperire una condita lista di hotel, pensioni o appartamenti in affitto presenti in qualsiasi isola.
Non dimenticate che gli standards di pulizia sono a livelli bassissimi. Qualora optiate per non rivolgervi a strutture internazionali, preparatevi ad una buona dose di adattamento. I prezzi medi per una pensione a completa gestione capoverdiana si aggirano sui 15 euro a testa, mentre negli alberghi internazionali sugli 60 euro a testa.La cucina capoverdiana è costituita da piatti "poveri", mais e riso non mancano mai. Ottimo comunque il pesce, che è sempre freschissimo. Da provare la cachupa, il piatto nazionale, una zuppa a base di mais che assume diverse forme a seconda della presenza o meno di altri ingredienti (rica o povera). Tantissimo il formaggio di capra. Da bere non disdegnare di provare il Grougue, un distillato di canna da zucchero particolarmente forte (il migliore lo si trova nell'isola di St.Antao) che spesso viene mescolato con succhi di frutta vari e viene chiamato pounch. L'isola di Fogo è famosa per la produzione di vino, liquoroso e forte.· Se il vostro obiettivo è quello di entrare in contatto con l'essenza capoverdiana, non "sedimentatevi" solo nell'Isola di Sal, ma cercare di vedere piu' isole possibili, anche se i collegamenti tra isola ed isola a volte possono risultare un po' scomodi e cari.

· Se siete amanti del trekking non fatevi mancare una visita all'Isola di St. Antao.

· Da non perdere assolutamente qualche serata in discoteca per scoprire la sensualita' dei balli capoverdiani.

Se l'isola di Sao Vicente è nei vostri programmi, non mancate di contattare Paolo, una simpatica guida italiana che, oltre che a darvi utilissime nozioni ed indicazioni, vi potrà far scoprire l'isola:
www.caboverde.com/pages2/312480.htm
Rua Lisboa 34 - Mindelo - S.VICENTE - CABO VERDE
Tel.: (00238) 937347 - 931440 - 312480
E-mail (in lingua italiana): paolo@cvtelecom.cv

Se poi decidete di arrivare fino all'isola di St.Antao, potete affidarvi a Blaise, che affitta camere a circa 10 euro a testa con la possibilità di avere la pensione completa:
Blaise Mennet- Ponta do Sol- Isola di St.Antao
blaisecv@yahoo.fr
tel.00238 251370- fax 00238 251110

29 commenti in “Le isole dei colori vivi e dei balli sensuali
  1. Avatar commento
    Lo Staff
    10/01/2009 21:48

    Per Sara. Forse non lo hai notato, nella pagina che elenca i diari su Capo Verde presenti nel sito, il viaggio di Roberta risale al 2002. Quindi in quasi sette anni le cose possono essere cambiate. Riguardo le pensioni, tu stessa scrivi "almeno dove sono andata io". Può essere che invece Roberta abbia avuto un'esperienza diversa "almeno dove è andata lei". Questo sito si chiama "Ci Sono Stato" proprio perché ciascuno riferisce ciò che ha visto e le impressioni avute, che può essere differente rispetto a un altro viaggiatore. Proprio la molteplicità delle voci di voi lettori è la vera ricchezza del sito. Ciao!

  2. Avatar commento
    sara
    10/01/2009 20:42

    capo verde e bellissima!!!!! posso garantire, ma su alcune cose nn sono d accordo con roberta del tipo che l aereoporto di sao vicente e squallido!!! lo definirei semplice, e le pensini sono pulite, almeno dove sono andata io!!!nn fare di tutta un erba un fascio.

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    tari
    11/03/2008 23:22

    sal a me e' piaciuta tantissimo e soprattutto i suoi abitanti..solari simpatici e cordiali!!!!!un bacio ad Alex...sei unico

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    mari
    11/09/2007 13:30

    ciao sono mari anche quest'anno vado ha caboverde,isola di sao vicente,qualcuno mi può raccontare qualcosa,anche se immagino sia stupenda come tutta caboverde.ciao mari

  5. Avatar commento
    mari
    25/07/2007 17:13

    boavista stupenda anche la gente salutatemi nani del marin club

  6. Avatar commento
    mari
    25/07/2007 17:10

    x betmora. ciao ti suggerisco boavista al marin club dell columbus villaggio.salutami ross e lo zio x i bimbi è l'ideale e il paesino sal rei è tranquillo sal nn mi piace è tutto italianizzato ciao lella

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    dante77
    04/01/2006 18:05

    Con la speranza di poterne effettuare uno al più presto posso solo farti i complimenti.......ciao danilo

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    MatteoYs
    30/09/2005 00:15

    Anch'io sono reduce da un viaggio a Sao Vicente e ho ancora nel cuore e dietro gli occhi le vibrazioni della cultura capoverdiana che mi hanno attraversato dalla testa ai piedi.Sono andato a visitare l'isola di Sao Vicente con l'intenzione di calarmi totalmente nella quotidianità della vita della popolazione ed anche se ero ospite del mindel hotel dopo due giorni di permanenza nella città ho preferito la vita di strada a contatto con la gente del posto cosa non proprio facile avendo stampato in fronte l'etichetta turista italiano!Naturalmente per fare ciò mi sono avvalso dell'aiuto di Silas la mia guida capoverdiana personale che mi ha fatto da amico,protettore e maestro di vita durante tutto il mio breve periodo di pseudovacanza a Mindelo.Tanto per cominciare voglio sconsigliare vivamente una vacanza a Mindelo a tutti coloro che cercano la classica vacanza bella spiaggia,passeggiata serale lungo mare per coppie in luna di miele..ect.Ho conosciuto 3 coppie di italiani che dopo 2 giorni a Mindelo sono ritornati infuriati di corsa a Sal perchè ovviamente la spiaggia di Mindelo la Laginha non ha niente a che vedere con le spiagge di Boa Vista e questo bisogna dirlo perchè è la spiaggia del porto con relativo odore di nafta delle navi,vetri rotti sulla spiaggia e vento che solleva granelli di sabbia ideale per gli occhi sensibili!Dico questo così almeno il turista avvisato è mezzo salvato e poi giusto per dover di cronaca bisogna dirlo la spiaggia di Desenzano del Garda è più ospitale anche se il Sabato e Domenica la Laginha è da vedere perchè è comunque caratteristica e confermo anch'io le ragazze capoverdiane in costume sono proprio un bel vedere!Detto questo affrontiamo l'altro tasto dolente e cioè le squadre di bambini che soprattutto in piazza Amilcar Cabral vi seguiranno senza sosta chiedendovi denaro attenzione se cedete alle loro richieste diventerete il loro lavoro giornaliero e cioè tutti i giorni si apposteranno e vi controlleranno appena usciti dall'hotel per tutta la vostra vacanza soprattutto il mitico Alessandro un ragazzo creolo che ha vissuto in Italia a Palermo e si è ormai specializzato nel acchiappare il turista italiano e perseguitarlo per tutta la vacanza è stressante e simpatico allo stesso tempo non vi dico che ghignate mi sono fatto un sabato sera ad acoltare Alessandro che per due ore ininterrote ha cantato tutto il repertorio di canzoni italiane da Bocelli a Ramazzotti in piazza per cercare di individuare i turisti italiani che si giravano al richiamo della musica natale!Troppo furbo Ale non potevo non offrirgli una birra...Detto i lati negativi passiamo a raccontare la mia esperienza e quello che mi sono portato via con me nei miei ricordi.Il modo migliore per esplorare Mindelo è quello di girare a piedi oppure con le corriere un biglietto costa 35Ec e và rinnovato ad ogni corsa.Per me girovagare e perdermi tra le stradine dei quartieri più periferici della città ha significato assorbire pienamente lo spirito e la cultura capoverdiana.La vera Mindelo l'ho conosciuta tra le strade della zona più alta della città infatti salendo dal centro verso la periferia le strade da asfaltate diventano in terra le case diventano via via più misere e decadenti, gli odori più forti e la gente per le strade sempre più vera!Nelle mercerie è possibile entrare e comprare una sola sigaretta al prezzo di 10Ec salutare il negoziante con il caratteristico pugno chiuso con pollice alzato pronunciando la parola cool o fix o tàbon manè!Davanti alla porta di casa ci sono ragazze che si acconciano i capelli con le treccine,ragazzi con la chitarra oppure flotte di bambini che giocano tra loro rigorosamente scalzi perchè le scarpe sono un lusso ma a me viene da pensare perchè il contatto con la terra è più diretto e la libertà è anche questo un piede nudo che corre sulla terra!A Silas la mia guida ho detto chiaramente che volevo vedere la gente dal fuori e dal di dentro e non mi importava nulla della spiaggia di Baia de Gatas o di Salamansa io ero lì per altro e così Silas mi ha accontentato mi ha fatto imparare i rudimenti della lingua creola e mi ha portato a casa dei suoi parenti, dei suoi amici..mi sono ritrovato a guardare telenovele brasiliane sul divano sgangherato di Zizì con in braccio dei bambini gustandomi birra e pastel di pesce casalinghi.Ho partecipato alle feste del venerdì e del sabato che fanno le compagnie di ragazzi di Mindelo e non c'è discoteca che li possa eguagliare. Non mi dimenticherò mai una festa sul terrazzo di una casa nel quartiere Ribeirinha a ballare discomusic oppure il funanà e lo Zuco abbracciato ad una ragazza capoverdiana,il vento,la luna ed il profumo della sua pelle..Ho amato questi quartieri periferici dove in mezzo a tutta la miseria che ricorda moltissimo le favelas brasiliane si scorge una grande voglia di stare insieme ed ho quasi invidiato di non essere nato lì tra quelle vie ed essere cresciuto con loro..Giravo anch'io a piedi scalzi vestito da rasta però non ero del quartiere e questo lo sentivo io come loro.Un abitazione a Mindelo costa dai 10000 ai 12000 euro.Purtroppo c'è poco lavoro a Sao Vicente e quindi la povertà è all'ordine del giorno.Le famiglie sono numerose..i matrimoni sono rari infatti è quasi una norma stare insieme ad una ragazza,magari farci un figlio e poi lasciarsi lasciando il figlio alla madre se è in grado di mantenerlo.La gelosia non esiste a Mindelo, i rapporti sono molto liberi!Tutti i giorni per le strade di tutti i quartieri si gioca a calcio ovviamente su campi di terra e sassi perchè l'erba qui non esiste ed al sabato ogni campo di calcio diventa teatro di sfide emozionanti tra le squadre della città e moltissima gente a bordo campo segue con attenzione il gioco.Ho visto una partita di calcio femminile fantastica con tanto di divisa colorata e a piedi nudi.Alla sera non si può non bere una birra al club nautico ad ascoltare i soliti musicisti che incessantemente da chissà quanto tempo si ritrovano tutte le sere a suonare lo stesso magico repertorio di morna o coladera,sembra di essere in un film.Il locale è proprio il classico ritrovo di marinai con tanto di barista muscoloso e tatuato e prostitute e se avete voglia di unirvi ai musicisti per suonare non c'è problema perchè al club nautico c'è posto per tutti e per tutto e ti dimentichi di essere un turista perchè lì dentro si respira aria di pirati ed il locale ha due entrate ed una ovviamente volge verso l'oceano..se volete mangiare qualcosa perchè non andare al ristorante Gaudì vicino al mercato coperto..Ok adesso mi fermo Mindelo sarà sempre con me ma soprattutto i miei amici capoverdiani:Silas,Nicole,Marlene,Aurisia,Josiane,Zizì,Carmelita,...ciao a tutti.

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    Betty
    14/04/2005 20:29

    Vorrei andare a Capo Verde con la mia famigli ( marito e due bambini)quest'estate nei villaggi ventaglio o sull'isola di Sal o a Boa Vista. Qualcuno sa darmi qualche informazione? e-mail betmora@libero.it

  10. Avatar commento
    CHEIKH
    06/03/2005 12:27

    CERCO UNA CITTA SAN LOUIS

  11. Avatar commento
    pdp
    23/02/2005 11:43

    io sono stata purtroppo solo a sal.a s.maria...ma mi sono ripromessa di visitare le altre isole di questo splendido posto.io sono rimasta conquistata dal modo di vivere di queste persone,dai loro visi sempre sorridenti,dalla loro allegria...e come non poter rimanere stregati dalla loro musica!?!e il loro "amore naturale"per il ballo!ke meraviglia.ora che ho più notizie,non mancherò di sfruttarle.mi sento caboverdiana nell'anima!

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    trilly
    14/08/2004 02:05

    viaggio stupendo ma secondo voi possiamo avventurarci con due bimbi piccoli alla scoperta dei luoghi più autentici dell'arcipelago?

  13. Avatar commento
    trilly
    14/08/2004 02:05

    viaggio stupendo ma secondo voi possiamo avventurarci con due bimbi piccoli alla scoperta dei luoghi più autentici dell'arcipelago?

  14. Avatar commento
    trilly
    14/08/2004 02:01

    viaggio stupendo ma secondo voi possiamo avventurarci con due bimbi piccoli alla scoperta dei luoghi più autentici dell'arcipelago?

  15. Avatar commento
    Ale
    13/08/2004 14:42

    Volevo segnalare a tutti un bellissimo sito internet di un'organizzazione che organizza raid avventura a Capo Verde, dedicato a tutti coloro che vogliono godere di tutte le bellezze dell'arcipelago lontano dal turismo di massa. Io sono andato ed è stata una vacanza strafiga! L'indirizzo è www.viaggieavventura.it ciao!

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    anna
    27/06/2004 19:33

    sono stata a capo Verde a fine Maggio, ho una forte nostalgia, forse il mal d'africa è inguaribile perchè ogni giorno penso che vorrei ritornare per sempre al jardin florido

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    anna
    27/06/2004 19:31

    sono stata a capo Verde a fine Maggio, ho una forte nostalgia, forse il mal d'africa è inguaribile perchè ogni giorno penso che vorrei ritornare per sempre al jardin florido

  18. Avatar commento
    ely
    09/06/2004 18:42

    parto il 3agosto prossimo vorrei un consiglio su capoverde crioula"ventaclub". aspetto vostre risposte!!!!

  19. Avatar commento
    frufru
    08/03/2004 22:52

    cagata mondiale non andare ! ciao e buon viaggio

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    mau
    25/05/2002 09:48

    Ciao, io sono rimasto entusiasta di tutto e ho comprato casa.

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    danat
    25/05/2002 09:48

    Sono ritornato da un soggiorno al Ventaclub Crioula dell'Isola di Sal l'altro ieri, devo dire che è stato tutto fantastico e bello, 28 gradi a fine novembre per chi non è abituato è un bel vivere. Spiaggia immensa, bianchissima, sole 11 ore al giorno, mai sotto i 20 gradi anche la notte. Bisogna tener conto del vento che comunque soffia sempre, dall'Africa in direzione America, senza sosta, d'altronde gli alisei sono gli alisei.... Per il resto... che dire... non vi è nulla, dimenticatevi l'Occidente, sembre di essere sulla Luna o su Marte. Se pensate di andarci, ricordate di portarvi potenti creme solari, bagnoschiuma, shampoo e spugne (lì non si trovano, all'hotel non ve le danno, costano un occhio della testa) e anche qualche caramella per i bimbi che incontrerete, che definire poveri diventa riduttivo.....Siamo sempre in Africa. ciao a tutti

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    Alberto
    25/05/2002 09:48

    Ciao Silvio, io sono stato al Crioula 2 anni fa. Il villaggio è bello tenuto conto che comunque ti trovi in un paese molto povero. Se comunque vuoi indicazioni puoi contattarmi al seguente indirizzo albmastro@tiscali.it by by

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    silvio
    25/05/2002 09:48

    Vorrei andare in vacanza nel periodo di Natale Al Ventaclub Crioula,qualcuno può darmi consigli in proposito?

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    vale
    25/05/2002 09:48

    Domani parto per Mindelo e sarò ospitata da Paolo che conosco molto bene... con la tua descrizione mi sembrava di essere già là.

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    lucia
    25/05/2002 09:48

    Sono stata a Capoverde, a Sal quest'anno a maggio, stupenda è Africa ed è veramente l'isola del niente con i pro e i contro; noi abbiamo alloggiato al Villaggio Vila do Farol, il cibo è eccellente, le spiaggie infinite, ma attenzione: per chi non lo ama, il vento è veramente continuo non ha soste.... almeno a maggio!

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    luis
    25/05/2002 09:48

    Sono appena tornato da Capo Verde dal magnifico Djadsal e non ho parole per definire questo splendido paradiso. Con 6 ore di volo ci si trova in uno di quei posti tropicali sicuri senza andare dall'altra parte del mondo e con un clima invidiabile tutto l'anno. La spiaggia bianchissima di Santa Maria è fantastica... Consiglio questa destinazione a tutti coloro che amano la tranquillità ed un mare che non ha nulla da invidiare a quello caraibico. Andateci e non ve ne pentirete... Ricordartevi però che siamo sempre in Africa quindi fuori dai grandi villaggi si vede la "miseria". Ciao Luis

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    Ellen
    25/05/2002 09:48

    Visto che ad agosto partirò per Capo Verde mi sono voluta informare un po' e, dopo aver letto questo articolo sono davvero soddisfatta di aver scelto questa meta!! Vi racconterò poi come è andata!!

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    fantasmino
    25/05/2002 09:48

    Cara Roberta, il sottoscritto è stato su tutte le isole di Capo Verde sia sotto vento che sopra vento: da veneziano quale sono, quindi un uomo che di "acqua salata ne sa qualcosa", quelle spiagge mi hanno commosso. Santa Lucia è il paradiso (finalmente un posto senza telefonini, computer, orologi o altre schifezze dell'uomo). Io ci ritorno.

  29. Avatar commento
    alipao
    25/05/2002 09:48

    Beh, è la prima volta che entro in questo sito e devo dire che la lettura di questo viaggio mi ha fatto venire una gran voglia di partire!!!! Sicuramente ci farò un pensierino. By By

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