Marocco - Pista dei Nomadi

Marocco – Il Percorso dei Nomadi

In 4 amiche avevamo voglia di un viaggetto un po' diverso dal solito. Così abbiamo optato per una settimana in Marocco. Siamo state a Marrakech e poi abbiamo fatto la gita nel deserto. Dopo aver confrontato diverse agenzie del posto tramite internet, abbiamo scelto Marocco Avventura. Ci ha contattato subito Soufiane, giovane ragazzo berbero, che si è dimostrato molto competente e professionale. Tra l'altro parla molto bene anche l'italiano. Per i giorni che avevamo a disposizione ci ha illustrato come percorso La Pista dei Nomadi che comprendeva anche una notte nel deserto e la passeggiata a dorso di cammello. Abbiamo scelto lui e ne siamo state contentissime. La jeep era tutta per noi e siamo partite indipendentemente da altri gruppi di turisti, così il viaggio è stato molto personalizzato. Soufiane ci ha risparmiato dalle varie dimostrazioni che si fanno ai turisti. Solo su nostra richiesta ci ha accompagnato ad una cooperativa dove producono olio di Argaan perchè eravamo curiose di vedere come si fa. La sua compagnia è stata molto piacevole e divertente, ma mai invadente.

VENERDI’ 8 MARZO 2013 – PARTENZA PER MARRAKECH E PRIMA VISITA ALLA CITTA’
Sveglia alla mattina prestissimo, l’aereo parte da Roma Ciampino alle 7.00!
A parte la trafila per il controllo dei passaporti il viaggio procede senza problemi.
All’aereoporto di Marrakech troviamo la navetta del Riad Bayti con simpatico autista che ci accompagna appunto fino al Riad.
Per la strada la cosa che ci salta subito all’occhio è il caos totale del traffico in certi punti. Macchine, motorini, carretti tutti in disordine, provenienti da ogni direzione, un vero caos!!
Dato che la struttura si trova in un vicoletto all’interno del mercato delle spezie, le valigie vengono caricate su un carretto trascinato via a mano da un personaggio diverso rispetto all’autista della navetta….intanto noi ci avviamo guidate verso il Riad, sperando poi di ritrovare anche le nostre valigie…
Appena entriamo nel Suk veniamo investite dai tipici odori di spezie del posto, dalla confusione e dai richiami dei venditori che ci accompagneranno ogni volta che entreremo ed usciremo da lì.
Una volta varcata la soglia del Riad sembra di entrare in un altro mondo. Una vera oasi di pace, un’atmosfera calma e rilassante. Ci viene offerto subito il tipico tè alla menta intanto che, come dice Redouane (gestore del Riad), take your time!
Le camere sono davvero belle, dotate di grandi bagni e aria condizionata anche se in questo periodo non serve. All’interno della struttura si respira un profumo particolare, che ci farà sentire a casa ogni volta che rientreremo dopo i nostri giretti a Marrakech.
Sistemate le valigie (arrivate prima di noi col carretto), dopo tutte le raccomandazioni e le indicazioni del gentilissimo Redouane, ci avviamo ad esplorare la città in direzione di piazza Djem el Fna a circa 10 minuti di cammino dal Riad. Il percorso è facile da ricordare.
Camminando veniamo continuamente chiamate dai venditori delle varie bancarelle e negozietti che si trovano lungo le vie. Spesso ci chiamano con l‘appellativo “gazelle” che non è niente di offensivo.
La piazza è davvero grandissima, piena di venditori e “attrazioni” (incantatori di serpenti, uomini con scimmiette ecc). L’unica cosa è che Ë quasi impossibile scattare una foto anche da lontano senza che ti vedano e ti vengano a chiedere dei soldi. Si è fatta l’ora di pranzo e, visto che siamo in piedi già da molte ore, iniziamo a sentire un certo languorino. Ci accomodiamo in uno dei tanti ristoranti che si affacciano sulla piazza, che di minuto in minuto si fa sempre più popolata, e comodamente sedute davanti a delle enormi porzioni di cous-cous, osserviamo il via vai di turisti, calessi, venditori vari e le evoluzioni di giovanissimi acrobati che si esibivano proprio davanti al ristorante. Ormai rifocillate, sfidiamo il caldo (la differenza con il clima lasciato a Roma è notevole!) e ci dirigiamo verso la moschea della Koutoubia, anche se sappiamo che l’ingresso è precluso ai non musulmani. Ascoltare il richiamo alla preghiera del muezzin rilassandosi nei giardini da cui si può apprezzare la bellezza del minareto ha comunque un gran fascino!
Ci farebbe gola entrare nel suk che si apre sulla piazza, ma lo lasciamo per domani.
Ci inoltriamo in altre stradine invece… dove un ragazzo ci accompagna nel suo negozietto di prodotti naturali. Ci fa accomodare e tra una chiacchiera e l’altra, un tè e l’altro (ormai abbiamo capito che ne berremo in quantità) ci mostra e ci fa provare la sua mercanzia. E così conosciamo il rossetto berbero, l’argilla bianca, i sali di eucalipto, il tè alla menta e limone e il classico tè berbero, la pianta secca per pulirsi i denti, i vari saponi profumati ecc.. ecc.. ecc…. e ovviamente compriamo tutte qualcosa. Solo nei giorni seguenti ci rendiamo conto che alla fine il tipo con la sua simpatia e disponibilità ci ha fatto comunque dei prezzi più alti rispetto a quelli che potevamo spuntare. Ma d’altronde per noi era il primo giorno, dovevamo ancora entrare nel meccanismo e avere termini di paragone. Stiamo per rientrare al riad quando ci imbattiamo nel Palais El-Badi, un palazzo che subì un devastante saccheggio…e in effetti non c’è molto da vedere.
Ormai distrutte dal viaggio e dal camminare ceniamo con un kebab in una specie di fast food molto affollato, sempre nei pressi della piazza che, nel frattempo, si è trasformata in un enorme ristorante a cielo aperto!
Torniamo esauste al Riad dove Redouane ci chiede come sia andata la giornata. Due chiacchere con lui e dopo una meritata doccia sprofondiamo nel sonno.

SABATO 9 MARZO 2013 – VISITA AL SUK DI PIAZZA DJEM EL FNA
La mattina la colazione al Riad è golosissima con le frittelle marocchine che guarniamo con miele e marmellata. Dopo aver chiesto consiglio a Redouane che come sempre è gentilissimo e disponibilissimo, facciamo un giro nel vecchio quartiere ebraico della Mellah, dove passiamo attraverso un affollato mercato frequentato dai locali, molto “vero” e non turistico. Ci spingiamo fino al grande cimitero ebraico, ma non riusciamo a visitarlo perchè chiuso. E’ dunque arrivato il momento dello shopping… ci accingiamo ad affrontare il suk!
Una volta dentro è il caso di dire che non se ne esce più! E’ davvero immenso, pieno di gente. I venditori ci chiamano in continuazione cercando di attirarci dentro ai loro negozietti per venderci qualcosa. Chiediamo gentilmente a qualche venditore di spezie se possiamo fotografare il suo bancone, dato che ormai abbiamo imparato che quando si tratta di foto diventano irascibili. Ma basta chiedere e si dimostrano invece disponibili…questa volta senza pagare niente.
Dopo un tempo indefinito in quel labirinto di odori e colori veniamo affiancate da un personaggio che si offre di guidarci all’interno del suk verso la via dei tintori. Volevamo proprio vedere quella guarda caso, e così ci affidiamo a lui. Iniziamo a seguirlo, l’orientamento ormai è andato a farsi benedire, ma davvero non ci saremmo mai arrivate in altro modo. Ogni tanto ci fermiamo a fotografare le botteghe più belle come quelle che vendono le lanterne. Appese tutte insieme nelle loro varie forme e colori sono davvero bellissime, non si può non ammirarle!
Finalmente arriviamo dove tingono la lana e il cotone. Qui un amico della nostra improvvisata guida ci illustra i vari passaggi della colorazione delle stoffe e la provenienza naturale dei vari colori utilizzati. Ovviamente al termine della spiegazione ci fa entrare nel negozietto e comincia ad avvolgerci nei loro scialli coloratissimi. Scattiamo qualche foto così adornate, qualcuna compra qualcosa, salutiamo e prima che la guida si dilegui  dopo naturalmente avergli dato qualche diram, ci facciamo indicare dove sia l’uscita del suk!
In tutto la visita al suk ci prende più di mezza giornata. Ne usciamo distrutte e cariche di buste e bustine… davvero impossibile uscirne a mani vuote… con o senza volontà di acquistare qualcosa!

Per la sera eravamo d’accordo con Redouane che avremmo cenato al Riad con una Tajine.
Sedersi e cenare dentro la tranquillità del Riad non ha prezzo dopo la confusione di Marrakech!
Il primo piatto che ci porta è una deliziosa insalata marocchina a testa…. Il problema è che sappiamo bene tutti che non bisogna mangiare le verdure crude lavate poi con l’acqua del posto … ma pareva proprio brutto lasciarle tutte lì dato che l’insalata era stata servita come antipasto. E così sperando di scampare agli effetti collaterali (dato che siamo solo al secondo giorno di permanenza e che l’indomani saremmo dovute partire per la Pista dei Nomadi), mangiamo la nostra insalata, che tra l’altro era buonissima.
A seguire Redouane ci serve la Tajine, chi di carne e chi vegetariana. A me è piaciuta un sacco.
E per finire, tanto per sfidare ancora la sorte, una bella macedonia di frutta fresca! C’erano anche quei bei fragoloni che avevamo visto di giorno sui carretti degli ambulanti. Delle fragole enormi che facevano venire voglia ma che noi sapientemente ci eravamo dette che non avremmo mai mangiato…. Eccole servite nella nostra macedonia di frutta… e noi sempre per non deludere il caro Redouane, ci mangiamo anche quella. Tutto era buonissimo, bisognava solo aspettare qualche ora…

DOMENICA 9 MARZO 2013 – INIZIO TOUR PISTA DEI NOMADI
Sveglia presto la mattina (per essere in vacanza), colazione e partenza per i 4 giorni di tour in direzione Ouarzazate seguendo le vie dei nomadi.
La notte è trascorsa bene per tutte, senza effetti strani per fortuna!!
Finalmente incontriamo la nostra guida Soufiane (www.maroccoavventura.it) che ci viene a prendere al Riad alle 8 di mattina.
Avevamo preso contatto con lui dopo aver valutato diverse offerte tramite internet. Subito si è mostrato molto disponibile e attento alle nostre esigenze. Le cose che ci hanno fatto propendere per la scelta di Marocco Avventura per fare il nostro tour sono state la professionalità e la cortesia di Soufiane e il fatto che parlasse anche italiano. Direi che abbiamo fatto un’ottima scelta!
Eravamo in quattro e avevamo una jeep tutta per noi. Siamo partite indipendentemente da altre comitive, quindi il viaggio è stato molto personalizzato. Meglio di così!!!
Dopo aver lasciato Marrakech con le sue case rosse, si comincia a salire di altitudine. Ci fermiamo ad ammirare i vari paesaggi che cambiano in continuazione, dal verde delle oasi dei palmeti ai colori aridi delle montagne. Sul passo dello Tizi N'Tichka che arriva a 2.200 m tira un vento fortissimo e dato il periodo fa pure freddo! Sulla strada incontriamo villaggi incastonati nelle rocce, dello stesso colore delle montagne quindi. Un vero spettacolo! Sembrano delle cartoline.
Una volta arrivati ad Ourzazate ci fermiamo per la sosta pranzo in un ristorante molto carino coi tavoli all’aperto. Il tempo di pranzare tranquillamente e poi si riparte in direzione Skoura.
In questo tragitto troviamo tantissimi palmeti che con il loro verde acceso contrastano con il colore rosso delle rocce e l’azzurro limpido del cielo. Dei colori bellissimi.
Arrivati a Skoura ci fermiamo a visitare la bellissima  Kasbah Amridil, situata all’interno di una verdissima palmeraia. Qui una guida molto simpatica ci ha accompagnato all’interno e ci ha illustrato la vita quotidiana che vi si svolgeva fino a pochi anni fa, spiegandoci  l’uso dei vari e strani attrezzi che si trovano appesi alle pareti o sparsi nelle varie stanze. Una visita davvero piacevole in un luogo incantevole.
A pomeriggio inoltrato arriviamo alle Gole del Todra dopo una serie di tornanti mozzafiato (in questo Soufiane è stato bravissimo nella guida), ci fermiamo in cima ad ammirare il paesaggio.
Riprendiamo il viaggio questa volta per arrivare all’hotel Xaluca che si trova vicino alle gole del Dades. Le camere sono bellissime, molto particolari, sembra di stare in una grotta. Dopo una bella doccia rilassante andiamo a cena che è a buffet, ma ce n’è in abbondanza. Riposoooo!!

LUNEDI’ 10 MARZO 2013
2 Giorno: Gole del Dades - Merzouga (deserto) 170 km

Dopo aver fatto colazione siamo pronte a ripartire in direzione deserto.
Anche questa parte di tragitto è ricca di palmeraie e di villaggi color sabbia.
Attraversiamo numerosi borghi dove incontriamo le popolazioni berbere delle montagne affaccendate nelle loro diverse attività.
Arriviamo alle gole del Dades che in pratica dividono in due l’Alto Atlante. Facciamo una passeggiata tra le gole per sgranchirci un po’ le gambe. Qui l’arietta fresca è piacevolissima e fa davvero impressione trovarsi all’interno di queste montagne! C’è anche un fiume che scorre tra le gole e che serve da refrigerio per i mesi più caldi.
Ripartiamo e attraversiamo la Tinghir, uno dei palmeti più belli ed importanti del Marocco. Naturalmente ci fermiamo per scattare le foto!
Lungo il tragitto per arrivare alla città di Erfoud ci fermiamo per una visita ai pozzi d’acqua. Scendere sotto terra e vedere quei tunnel scavati nel sottosuolo che si estendono per chilometri fa uno strano effetto…
Da Erfoud si abbandona la strada principale e ci si dirige a Merzouga attraverso le piste battute anche dalla Parigi Dakar.
Abbiamo pranzato con la nostra guida Soufiane in un’abitazione berbera. A farci compagnia, oltre appunto a Soufiane, c’era un ragazzo berbero che poi avremmo ritrovato la sera nell’accampamento.
Siamo entrate in questa abitazione dove la stanza principale molto grande era ricoperta di tappeti. D’obbligo quindi togliersi le scarpe! Tutto intorno alla stanza ai lati delle pareti c’era una specie di muretto ricoperto di cuscini, in pratica un mega divano che seguiva tutto il perimetro della stanza. Al centro invece c’era il tavolino sul quale avremmo pranzato seduti per terra sui cuscini.
Abbiamo mangiato una focaccia ripiena di erbe, spezie e carne…credo di montone e un cus cus di pollo e verdure. Il pollo era davvero buonissimo.  Non poteva mancare poi il tipico tè berbero.
Dopo esserci rilassate un po’, siamo ripartite pronte per la passeggiata sul dorso dei cammelli.
Arrivate a destinazione, le guide ci hanno gentilmente avvolto in un turbante per ripararci dal vento che per fortuna in questo giorno ci ha risparmiato, permettendoci così di godere appieno la passeggiata e la sosta nel deserto per ammirare il tramonto. E’ stato davvero bellissimo, con le dune che cambiavano intensità di colore mano mano che il sole scendeva fino a sparire dietro di esse. Dopo questo spettacolo ripartiamo per raggiungere il bivacco di tende. Noi abbiamo scelto le tende di lusso, quelle con il bagno e la doccia anche se poi di quest’ultima non ne abbiamo usufruito.
Con nostra sorpresa quella sera eravamo solo noi quattro in tutto l’accampamento!! Ad accoglierci al nostro arrivo, oltre al gestore delle tende, è arrivato un simpatico cucciolo di pastore tedesco Marlin…che cercava di intimorirci senza grandi risultati…era davvero un bellissimo batuffolo ringhiante, che è stato coccolato da tutte quante suo malgrado!!
La cena ci è stata servita in una tenda appositamente adibita.
La serata è trascorsa all’aperto, al centro delle tende davanti ad un fuoco, con Soufiane e il ragazzo berbero a casa del quale avevamo pranzato, che ci suonavano i tamburelli e ci cantavano canzoni berbere mentre noi ammiravamo lo spettacolo del cielo stellato. Si è creata una bella atmosfera tra noi, siamo rimasti fino a quasi le tre del mattino a chiacchierare a pancia in su.
Quando è stato spento l’ultimo lume, cosa dire…sebbene fosse una luce debole, nel momento in cui l’hanno spenta si è acceso il cielo. Uno spettacolo meraviglioso che non dimenticherò mai!
Data l’ora tarda e considerando che tra qualche ora avremmo dovuto svegliarci per assistere all’alba, siamo andate a dormire vestite!!!

 

MARTEDI’ 11 MARZO 2013
3 Giorno: Merzouga - Valle del Draa - Ouarzazate 300 km

Be che dire, noi l’impegno per vedere l’alba ce l’abbiamo messo tutto, ci siamo svegliate presto anche se c‘era già luce, ma prima di così non ce la potevamo proprio fare e comunque… peccato che il cammelliere non ci sia venuto a prendere per portarci a vederla… eh vabbè, ormai era andata!
Quindi dopo aver fatto colazione, e dopo che è arrivato il cammelliere, siamo risalite sui nostri simpatici animali per tornare alla jeep. Anche stavolta siamo state fortunate perchè il vento era calmo. Abbiamo potuto così goderci ancora una volta la calma e la natura del deserto.
Soufiane ci stava già aspettando con la sua jeep impeccabilmente pulita.
Ripartiamo per tornare verso Ouarzazate, passando per Rissani, capitale economica del Marocco e prima città imperiale. E’ l’ultima città prima di arrivare nel deserto, per questo viene definita “porta del deserto”.
Attraversiamo quindi il mercato di questa città, dove si vende veramente di tutto. Le stradine sono affollatissime di gente e carretti trainati da somarelli. C’è anche il mercato dei ciuchini. Mai visti tanti ciuchini tutti insieme!!
Proseguiamo e ci fermiamo a visitare la  Ksar Olad Abd Lhlim costruita nel 1200 dal sultano  Moulay Ismail come residenza per il Sultano Moulay Rachid, governatore del Trafilale (regione in cui sorge Rissani). Qui ci accolgono due personaggi che ci faranno da guida all’interno della ksar.
Tappa successiva il mausoleo de Moulay Ali Shrif. Varcata l’immensa porta di legno si entra in una specie di oasi. Anche qui veniamo affidate ad una guida che ci illustra la storia del mausoleo.
Nel pomeriggio dopo il pranzo, percorriamo la valle del Draa, anche questa ricca di bellissimi palmeti. Ci fermiamo a visitare la  kasbah Tamnougalt.
La sera arriviamo ad Ouarzazate dove ceneremo e dormiremo presso l’hotel Dar Chama.

MERCOLEDI’ 12 MARZO 2013
4 Giorno: Ouarzazate Ait Ben Haddou - Marrakech 200 km

Ultimo giorno del tour sulle Piste dei Nomadi!!
Il buon e paziente Soufiane ricarica i nostri bagagli per l’ennesima volta sulla sua jeep e via che si riparte per tornare a Marrakech.
La tappa più importante di questa giornata è la visita alla kasbah di Ait Ben Haddu, che è la più antica e meglio conservata del Marocco, entrata da poco a far parte del Patrimonio Mondiale dell’ Umanità. Questo posto suggestivo è stato utilizzato come set per diversi films, come il Gladiatore e Lawrence d’Arabia. La kasbah è davvero bellissima e al suo interno ci sono anche numerosi negozietti.
All’uscita abbiamo preso la strada sbagliata per arrivare alla jeep…abbiamo così dovuto attraversare non senza difficoltà il letto del fiume che prima avevamo invece attraversato a piedi passando per un ponte pedonale…. Io e una mia amica ci siamo fatte aiutare da un signore che stava lavorando nel letto del fiume, disponendo sacchi di sabbia per creare passaggi ad hoc…con una piccola offerta ci ha aiutato a superare la parte più problematica creandoci dei passaggi con i sacchi. Tra l’altro c’era anche un bel vento che faceva volare la sabbia, faceva malissimo in faccia e sulle braccia! Soufiane ha invece recuperato un’altra di noi che tra vento e acqua non sapeva più dove andare.
E’ stato divertente alla fine…peccato che poi abbiamo sporcato tutta la jeep! Ma Soufiane non era per niente turbato da questo.
Riprendiamo il cammino verso l’Alto Atlante e ci fermiamo per una visita alla kasbah Telouet, anche questa una delle meglio conservate. All’interno si possono ammirare delle bellissime decorazioni alle pareti e ai soffitti. C’è una finestra bellissima tutta decorata dalla quale si vede il paesaggio del Telouet con i monti alle spalle. Da qui si possono scattare delle belle foto.
Riprendiamo il nostro viaggio per fermarci poi, dopo essere usciti dalla strada principale e turistica, alle montagne di sale, per una visita alle miniere.
Parcheggiata la jeep in mezzo al niente, tra le montagne (molto inquietante), ci avviciniamo ad una porta creata come accesso ad una montagna. La porta della miniera di sale ovviamente. Ci viene incontro uno strano personaggio che ci accompagna all’interno, dove ovviamente è tutto completamente buio. L’unica fonte di luce è un lume che tiene lui. In qualche modo ci spiega come estraggono il sale (non parla italiano…ma credo non parlasse bene neanche il berbero..). Non ci sentiamo molto tranquille, in quanto tutto intorno a noi è veramente buio e Soufiane non è entrato!! Ma ci raggiunge poco dopo, così ci sentiamo più tranquille. Sembra esagerato ma provare per credere! Soprattutto se siete donne!
Dopo questa esperienza che ci ha lasciato un po’ turbate (e Soufiane se la ride sotto i baffi), ripartiamo per raggiungere Marrakech.
Questa volta dormiremo presso il Riad Adriana, più centrale rispetto al Bayti, molto simile come struttura. Ma il Bayti è il nostro preferito, merito anche della gentilezza e simpatia di Redouane!!
Dato che anche Soufiane rimane a Marrakech, si offre gentilmente di accompagnarci alla sera alla piazza Djem El Fna.
La nostra avventura con lui in teoria si concluderebbe qui… ma avendo ancora un giorno a disposizione e non volendo rimanere ancora a Marrakech, gli chiediamo se lui il giorno dopo sarebbe stato disponibile ad accompagnarci ad Essaouira.
Con nostro grande piacere la risposta è affermativa!!

GIOVEDI’ 13 MARZO 2013 – ESSAOUIRA
Dato che Essaouira dista due orette di macchina da Marrakech, sfruttiamo la mattina per visitare i Jardin Majorelle. Soufiane ci viene a prendere con la jeep e ci aspetta poi fuori dai giardini pronto a partire per Essaouira. I giardini sono molto carini, meritano senza dubbio una visita!
Partiamo per Essaouira, e a farci compagnia oltre a Soufiane c’è un’altra guida sua amica, di nome Alì. Un personaggio davvero simpatico. Certo una volta abituate al carattere pacato e silenzioso di Soufiane con il quale abbiamo passato 4 giorni, ci vuole un po’ ad abituarsi al più esuberante Alì, ma in fin dei conti è stata una piacevole e divertente compagnia. Anche lui parla italiano.
La cittadina di Essaouira posta sul mare è veramente deliziosa. Qui non c’è il caos di Marrakech per fortuna!! Anche oggi tira un vento fortissimo ma in questo posto è un dato di fatto.
A pranzo le nostre due guide ci accompagnano al mercato del pesce dove si può acquistare quello che si vuole e farselo cucinare sul posto. Ci sono pesci che non abbiamo mai visto, ma noi optiamo per cose tradizionali come gamberi, sardine ecc… La spesa è davvero minima considerata la quantità comprata!
Ci accomodiamo su un tavolo con panchine nella parte coperta del mercatino, consegniamo il nostro pesce che in pochi minuti viene cotto alla brace e servitoci. Naturalmente mangiamo tutto con le mani, ma io che non sono golosa di pesce, posso assicurare che era davvero buono! Soprattutto le sarde, non l’avrei mai detto!
Facciamo un altro giretto per la cittadina visitando i vari negozietti alla ricerca degli ultimi regali per amici e parenti.
Poi ripartiamo tutti per Marrakech. Alla sera abbiamo cenato in un ristorante che si affaccia sulla piazza con Soufiane ed Alì. Volevamo provare a mangiare proprio nella piazza, in una delle bancherelle che vengono allestite ogni sera apposta… ma le due guide non ne erano molto entusiaste, così abbiamo seguito il loro consiglio e optato per il ristorante.
Dato che Alì l’indomani mattina si doveva svegliare presto per giri suoi, si offre di accompagnarci all’aereoporto con Soufiane.
Noi accettiamo, anche perchè ormai più che guide li consideriamo amici.

VENERDI’ 14 MARZO 2013 – RIENTRO A ROMA
Puntualissimi Alì e Soufiane ci vengono a prendere al Riad.
Arriviamo in aereoporto e questa volta purtroppo ci salutiamo per davvero.
Tempo di salire sull’aereo e già sentiamo la mancanza di Soufiane. E’ stato veramente come lasciare un amico. Grazie di tutto, ci sei rimasto proprio nel cuore!
Il rientro procede bene, l’unica cosa i soliti controlli dei passaporti che portano via un sacco di tempo.
Torniamo alle nostre case con ancora i colori del Marocco negli occhi e con uno strano senso di mancanza.

 

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