Stoccolma ti rilassa!

Breve ma intenso soggiorno nella “Venezia del nord”

Questo viaggio è nato veramente per caso. Alcuni mesi prima ricevo una mail pubblicitaria da Ryanair (sono iscritta alla newsletter) che mi avverte che da Pisa, solo per un giorno, ci sono voli ad 1 euro a tratta, tutto compreso, ma solo per alcune destinazioni.
Vedo che tra le possibili opzioni c’è anche Stoccolma e blocco subito 2 biglietti, spendendo in totale 4 euro, tutto, ma proprio tutto incluso.
Anche se decidiamo di non andare, penso, i biglietti vanno acquistati!
Poi, nei mesi successivi il viaggio diventa sempre più reale: Stoccolma è una meta che da sempre voglio vedere: ricerco info sui forum, che sono sempre molto preziosi, e mi creo un itinerario di massima. La guida scelta è la Lonely Planet della Svezia, edizione 2007, che consiglio.
Voglio anche ringraziare i miei amici Daiana, Babina e Secco, che mi hanno dato un sacco di informazioni utili.
Itinerario
12/1/2008
Partiamo alle volte dell’aeroporto di Pisa, ma avendo fatto il check-in online, comodamente da casa, non importa arrivare col mio anticipo cronico pre-partenza (solo in questo caso sono sempre puntualissima).
Viaggiamo solo con il bagaglio a mano: è il secondo viaggio di tutta la mia vita in questo modo, ma devo dire che è comodissimo, in quanto appena si arriva a destinazione siamo pronti per uscire, e le procedure si svolgono molto velocemente.
Partiamo con circa 40 minuti di ritardo, alle 9:15 pm, ma arriviamo abbastanza in orario, intorno alle 11:40 pm.
I voli Ryanair per Stoccolma Skavsta hanno dei brutti orari o all’andata o al ritorno, con orari impossibili: preferisco però di gran lunga l’arrivo in tarda serata che il volo alle 6 am del mattino.
L’aeroporto è piccolo e in 5 minuti siamo fuori dal terminal. Vediamo un cartello con scritto Flygbussarna e ci dirigiamo sulla destra. Lì c’è la partenza dei bus per la città di Stoccolma.
Un addetto ci carica il bagaglio, molto gentile questo servizio, e mostro all’autista il mio codice di prenotazione dei biglietti del bus per 2: sì, i biglietti erano stati da me acquistati qualche giorno prima sul sito della Flygbussarna, al costo di circa 26 euro a testa (pagabile sul sito anche con comune postepay ricaricabile). Il viaggio dura circa 80 minuti, ma talvolta meno, come nel nostro caso, in quanto non c’è traffico per la strada.
Scendiamo dal bus, ritiriamo i nostri bagagli e prendiamo uno dei tanti taxi che stanno aspettando davanti alla stazione dei pullman.
Da qui hanno tariffa convenzionata a 130 sek a viaggio, ovunque si vada nella città. Altrimenti vi consiglio di fermare uno dei tanti taxi ad un incrocio qualsiasi: magari spendete meno!
Siamo già all’1 di notte, ma la città, almeno nel frangente che vediamo durante il nostro tragitto sta vivendo la notte: infatti è sabato sera, vediamo anche fila di ragazze/i fuori da un discopub.
Arriviamo al nostro hotel, il Rex , prenotato con booking.com qualche mese prima, al costo di 2380 sek per 3 notti a camera. Facciamo però il check-in all’hotel gemello, hotel Hellsten, visto che solo quest’ultimo ha servizio garantito 24/24: comunque sono uno davanti all’altro, quindi non è stato un vero problema. In più ci fanno un upgrade gratis all’Hellsten, al solito prezzo.
Raggiungiamo la camera, che è veramente carina, pitturata in verde: tutto è funzionale, come è nella mentalità scandinava e ogni minimo spazio nella camera è calcolato per essere sfruttato al meglio. Ci sono anche 2 lampade secondarie già accese.
Non sono nuova a fare figurette con le luci (vedi diario Stati Uniti, a Las Vegas per la precisione) e mi devo far riconoscere anche all’1:30 am: così, entrando nella stanza, e vedendo già le luci accese, provo ad accendere la luce del bagno e quella principale della stanza, ma nulla! Così, scendo giù alla reception per chiedere come mai questo difetto, ed il signore mi dice semplicemente che devo inserire la chiave magnetica nell’apposito box sulla destra appena entro in camera, così da far accendere tutte le luci.
Mi chiede anche scusa per non avermi dato questa preziosa informazione: beh, sono io che sono un po’ stordita! Mi scusi lei...
Andiamo a letto, sperando in una bella giornata, il giorno successivo.

13/01/08
Ci svegliamo presto.
Mia madre è sveglia dalle 5 credo, ed ha iniziato il suo nuovo libro, La cattedrale del mare. Io invece mi sveglio alle 8, ero stanchissima.
Scendiamo a fare colazione e lì: surprise!
Che colazione megagalattica!
Se ci fosse stato Matteo o mio padre non avrebbero gradito alla stessa nostra maniera, ma per noi che mangiamo il salato, tutto quel bel vedere ci carica per tutta la giornata.
Tavolo del pane, tavolo delle bevande, tavolo del salato e tavolo del dolce.
10 diversi tipi di pane, prosciutto e salami vari, formaggi, burro, pomodori, cetrioli freschi e poi cose tipiche svedesi: meatballs e aringa in salamoia con diverse salette.
Per il dolce, altre ai croissants, marmellate varie, anche la waffle o gaufres maker, ma non sperimentiamo.
La frutta fresca era più bella delle nostre, non ci si riesce a spiegare perché e da dove la facciano arrivare quassù.
Usciamo ben sazie e scopriamo con piacere che oggi è una bella giornata e non è neanche freddo: saremo sui 6°.
Da casa avevo già deciso di non fare la Stockholm card, poiché in inverno non è conveniente: questo in base alle cose che c’eravamo prefissate di vedere.
Perciò, quando ci dirigiamo alla metro (indicata con la lettera T), decidiamo di acquistare la striscia con 16 gettoni inclusi (slip with 16 units) al costo di 160 kr, valevole anche per 2 persone.
Ogni volta che entrate nella metro dovrete farla obliterare alla biglietteria.
I gettoni funzionano in questo modo: le corse in città corrispondono a 2 unità, per cui in effetti, è come se avessimo acquistato 8 corse prepagate.
Oltre a questo tipo di abbonamento potete acquistare la travelcard da 24 o da 72 ore, oppure i singoli biglietti, che costano 20 sek ad unità e per ogni corsa dovrete acquistarne sempre 2.
Trovate tutte le info nel sito dei trasporti.
Il centro di Stoccolma (e come centro intendo dire Gamla Stan e Vasastaden) si gira benissimo a piedi, la metro è quasi superflua, per cui pensate bene al tipo di abbonamento da fare, se volete risparmiare qualcosa.
Seguiamo il percorso scritto sulla Lonely Planet Svezia, che si rivelerà ottima, anche se con poche info su ristoranti a buon prezzo.
Scendiamo alla stazione centrale e da qui passeggiamo fino ad arrivare a Klarabergsgatan, dove vediamo i grandi magazzini, tra cui Ahlèns, sempre chiusi. Raggiungiamo la Sergels Torg, oltrepassandola e arriviamo ai giardini di Kungstradgarden. Che pace in questa città. Non si è ancora svegliata del tutto, infatti le strade sono sempre semideserte, ma c’è il sole, l’acqua, che permette di fare splendide foto, una giornata limpida: Stoccolma ti rilassa!
Andiamo a piedi fino al Municipio: c’è la visita guidata in italiano alle 11 am ed oggi è l’ultimo giorno, poi verrà sospesa per l’inverno.
Lo Stadshuset da fuori sembra una grande chiesa: con la spiegazione della nostra guida, preparata e simpaticissima, la visita mi piace ancora di più: bellissima la Sala d’oro e la sala in cui ogni anno si tiene il banchetto dei Nobel: ci è stato raccontato che ad un camerire è perfino scivolato un vassoio sul vestito della Regina: ma lavora ancora lì!
La sala viene affittata anche per altri eventi, galà, ed è pagata a caro prezzo: ma merita davvero una cena lì, è incantevole.
In Svezia sono avanti millenni rispetto a noi: popolo con un senso civico estremo, vedute di vita avveniristiche rispetto anche agli altri paesi europei. Basta pensare che al consiglio comunale c’è parità tra il numero di uomini e donne. Chissà noi quando arriveremo ad un parlamento suddiviso equamente in entrambi i sessi. Se avete occasione, visitate il comune, è superconsigliato.
Usciamo e andiamo a Gamla Stan, passando dal ponte che arriva a Riddarholmen. Per email avevo contattato il dipartimento delle guardie reali e mi era stato comunicato che il Cambio della guardia sarebbe stato alle 13:15 della domenica.
Così ci dirigiamo davanti al Palazzo reale, non prima di aver visto il Parlamento, la Storkyrkan, cattedrale ed edificio più antico della città. Non si capisce bene dove verrà fatto il cambio della guardia, perché vediamo che iniziano a posizionarsi in Slottskajen. Dopo qualche minuto di banda e rituali iniziano a muoversi, così inseguiamo banda e guardie per tutto il perimetro del palazzo, su Skeppsbron e con noi altre 100 persone: è stato buffissimo.
Il cambio della guardia infatti si tiene nel cortile esterno del palazzo, che si raggiunge salendo le scalette appena siete a Gamla Stan, davanti alla facciata che domina l’isoletta: da quelle stesse scalette però iniziano a scendere le guardie, che girano metà isola di Gamla Stan salendo al cortile esterno del palazzo dalla strada (in salita anche questa) dove si trova l’armeria reale, la Livrustkammaren, passando da Skattkammaren e Slottskyrkan.
Si è alzato un vento gelido, ed il cambio della guardia dura tantissimo, almeno 1 ora.
Anche se non capisco un emerito nulla delle cose che si stanno urlando le guardie, apprezzo il tutto.
Da qui ci dirigiamo all’armeria reale, bella anche questa.
Devo dire che abbiamo un certo languorino, perciò usciamo dalla Livrustkammaren e ci dirigiamo tra le viuzze di Gamla Stan, l’isola più bella scenicamente. Sembra di essere tornati nella Svezia antica.
Qui potrete trovare molti negozi caratteristici, oltre a molti ristoranti tipici. Io vedo un ristorante messicano e non so resistere, in onore dei bei tempi in estate in cui la cucina tex-mex era il nostro MUST. Mia madre non sembra gradire troppo, però bisogna dire che la cucina è molto messico-Svedese, quanto a salsine varie.
E’ domenica e alle 16 pm sembra che tutti i negozi stiano chiudendo.Siamo letteralmente buttate fuori da una chiesa che stavamo visitando. L’ora X è scattata. Per le strade non c’è quasi più nessuno, solo qualche turista: il freddo diventa più intenso, anche perché il sole se ne sta andando. Così decidiamo di ritornare in zona Sergels Torg, visto che qui si concentrano molti negozi e bars. Così, entrando in qualche negozio, facciamo anche i primi acquisti e compro il mio magnifico cappello bianco di lana, con tappa-orecchie, con un motivo disegnato che si addice bene alla Svezia: le renne! Fantastico. Se ci fosse stato Matteo mi avrebbe preso in giro per il resto della vacanza e forse anche dopo, però lui è a casina, ed io sono qui a Stoccolma, per cui… si compra tutto.
Entriamo in un bar per riscaldarci dal freddo: Wayne’s coffee. Questa è una catena svedese paragonabile allo Starbuck’s americano. Anche qui in Svezia c’è il culto del parlare, passare un’ora in pace a rilassarsi in un bar davanti ad una tazza fumante di caffè, parlando con gli amici. Tutto questo viene definito “fika”, che non è una parolaccia italiana, s’intende.
Noi italiani abbiamo perso un po’ il gusto del relax: per noi il rito del caffè, anche se sacro, è veloce. Qui tutti parlano, ridono ed impiegano anche 1 ora per finire una tazza di cappuccino.
Sono le 5 pm, e le persone iniziano già a cenare in questi locali.
Se volete risparmiare qualcosa a Stoccolma vi consiglio, specie per il pranzo, di usufruire di questi bars, che offrono piatto del giorno, insalatone, piatto unico con pasta e verdure ad un prezzo tutto sommato accessibile. Buonissimi i dolci, a tutte le ore del giorno.
Davanti a noi c’è la piazza della Sergels Torg e pure la web-cam.
La mia amica Vale è collegata al computer: le mando un sms e mi immortala salvando qualche foto mentre sembro una fuori di testa, cercando di rendermi un po’ più visibile. Grazie cara per questo piacere!
Usciamo dal bar, siamo praticamente le uniche rimaste dentro e stanno per chiudere.
Ci facciamo un giro lì attorno: la temperatura sta scendendo un pochino, e c’è questo venticello gelido che mette k.o. anche gli Svedesi, a quanto ho capito, visto che per le strade non c’è anima viva.
Vedo la via delle agenzie di viaggio ed immortalo con uno scatto questo momento.. è la mia via preferita!
Andiamo a cena da kungshallen: entrate e troverete dentro una scelta di 15 ristoranti e fastfoods su 2 piani: scegliete quello che più vi piace e non ve ne pentirete. I prezzi sono accessibili e si va dal cibo tailandese, allo svedese, al greco, all’americano tex burger, al giapponese.
Siamo davanti alla fermata metro Hotorget, 1 sola da casa, perciò facciamo una passeggiata fino all’hotel, tra le vie di una Stoccolma deserta. Ed il clima era abbastanza mite, leggermente più freddo che in Italia, ma si resisteva... questa faccenda non si spiega!
Mentre mia madre va in camera a fare una doccia, io mi fermo alla postazione internet dell’hotel: voglio stampare le carte d’imbarco. Davanti ad una tazza di caffè fumante, messo gratis a disposizione degli ospiti (c’era proprio la macchinetta fai da te), con buona musica di sottofondo, mi siedo nella lounge (com’è figa questa parola, sognavo da tanto di scriverla… hihihihi) a leggere qualcosa.

14/01/2008
Scendiamo a fare colazione di buon’ora: tutto superbo.
Usciamo e la giornata è di nuovo ok meteorologicalmente parlando.
Prendiamo la metro fino a Sodermalm e ci giriamo questo quartiere in lungo ed in largo.
Sinceramente rispetto ad altri posti di Stoccolma, qui tutto sembra più trasandato e desolato. Ma c’è uno dei più bei panorami visti fin’ora: da Monteliusvägen si vede tutta la città.
Torniamo indietro e riprendiamo la metro: alle 11:30 am dobbiamo fare la Crociera Winter tour.
Noi abbiamo avuto fortuna perché non era freddo, c’era il sole e si poteva stare fuori a vedere il panorama circostante, ma immagino che in situazione normali sia meglio, in inverno, stare dentro al calduccio. Questo tipo di crociera costa qualcosa in più (170 sek) ma è adatta per rompere il ghiaccio che potrebbe formarsi sull’acqua. Il tutto dura 1,15 h e c’è guida sia in svedese che in inglese. Vi consiglio di fare quest’esperienza, sia in inverno che in estate!
Scendiamo e ci incamminiamo a piedi sul lungomare, fino ad arrivare al VasaMuseet, non prima di aver fatto uno spuntino a base di fish and chips e hamburger ad un chiosco. In effetti arriviamo a vedere l’entrata di Skansen, ma sembra tutto chiuso. Mi sa che non è proprio un buon periodo per visitarla, così facciamo dietro front ed arriviamo appunto al Vasa.
Il museo Vasa è il più visitato di tutta la Scandinavia. Si trova sull'isola di Djurgården ed espone la Regalskeppet Vasa, un galeone svedese ornato in modo elaborato che affondò nel viaggio inaugurale nel 1628. Nel museo, creato anche con pannelli illustrativi, c’è una ricostruzione del pontile e delle identità della ciurma, con tanto di effetti personali. In più c’è un’intera area dedicata alla Svezia del 17° Sec: modi di vita, usi e costumi. Postazioni interattive dove si possono fare varie simulazioni per capire perché la nave è affondata! Anche questo merita una visita. Unico rammarico è che sopra non si può salire: giustissimo, visti i faticosi restauri, ma comunque meriterebbe.
Usciamo e ritorniamo a piedi verso il centro. Non vorrei facesse buio. Arriviamo al quartiere di Östermalm, molto bello, anche se in giro non c’è anima viva. Ripeto: “dove sono tutti gli Svedesi?” mah!
Ritorniamo nelle vie dello shopping, Storgatan, Birger jarisgatan, Hamngatan, Drottningatan: visitiamo Nk ed H&M, ma siamo stanchine e non ci godiamo pienamente il tutto. Il bello dei grandi magazzini è che hanno gallerie interne che passano da un negozio all’altro, senza dover mai uscire e rimettersi il cappotto! Intelligenti: se il freddo è pungente, loro stanno al caldo.
Ci fermiamo nuovamente in un bar per riscaldarci anche noi. Spendiamo ben 100 sek per un cappuccino ed una cioccolata calda! Ma qui è normale. Ci guardiamo attorno ed anche se sono le 5 pm la gente cena già, e parla, parla, parla!
Quando usciamo è buio pesto. Andiamo a piedi in direzione dell’hotel, lo superiamo, passando davanti all’osservatorio, e cerchiamo L'Hard Rock Cafè. Nella zona c’è qualche ristorantino e ci fermiamo a caso in uno.
Andiamo a lettuccio, io non prima di essermi goduta un’altra tazza di caffè e latte, ed aver navigato un po’. Mi stampo anche le carte d’imbarco dell’aereo per il giorno dopo.

15/01/2008
Ultimo giorno, che peccato!
Oggi ce la prendiamo con calma.Dopo colazione paghiamo il conto dell’hotel e lasciamo i bagagli custoditi nella storage room.
Ritorniamo in zona Sergels Torg, visto che è lo snodo della città; qui sono disseminati miliardi di negozi di H&M che nell’ultimo giorno di permanenza non posso farmi sfuggire. E così entriamo e compro, pure i regali a Matteo e al mio Babbo.
Certo che le aringhe della colazione sono un po’ pensanti se si deve camminare! Hihihihi!
Ci facciamo un giro tra i negozietti tipici di Gamla Stan, di nuovo, e arriviamo all’entrata del ristorante Zum Franziskaner, per vedere dove rimane. Leggiamo il menù e ci ispira, anche se non è troppo economico; comunque decidiamo di ritornare successivamente, anche se qui tutti mangiano già. Si vanta di essere il ristorante più antico della città.
Ma noi dobbiamo fare ancora una cosa, e cioè andare a Sodermalm e salire sull’edificio della Kooperativa Förbundet, con l’ascensore Katarinahissen, Slussen, cioè dove non eravamo potute andare il giorno prima per mancanza di tempo.
L’ascensore si paga sia in andata che al ritorno (10 sek a tratta a testa): altrimenti c’è un’altra entrata che vi porta alla terrazza panoramica! Cercatela! Oppure potrete sempre andare in uno dei migliori ristoranti di Stoccolma, Il Gondolen; vi faranno andare gratis.
La vista è bella, ma ieri avevamo già visto il panorama migliore della città. Torniamo a Gamla Stan a pranzare: troverete cibo fatto in casa, piatti tipici svedesi e tedeschi.
Da qui camminiamo ancora per raggiungere la metro più vicina e giungiamo in hotel a riprendere i bagagli. Così ce ne andiamo alla Stazione Centrale, sempre in metro, a riprendere il nostro bus che ci porterà a Skavsta in un’ora e 20.
Volo in ritardo di un’ora! Accidenti. Mentre aspettiamo conosco una signora svedese, che vive in Australia e va al mare alle Fiji, ha un figlio a Londra ed uno in Canada. Wooow, il sogno della vita.

Comunque ne è davvero valsa la pena di fare questa mini-gita a Stoccolma. E’ una città bellissima che consiglio a tutti di vedere, in ogni periodo dell’anno ha da offrire qualcosa.
Devo parlare di una cosa prima di finire davvero. Stoccolma è cara? Diciamo che i prezzi sono in linea con gli stipendi svedesi. Per noi risulta più cara di almeno il 30% rispetto alle altre città.
Però, per quanto riguarda gli hotels, se si cerca si riescono a trovare buone offerte, e per mangiare ci si può arrangiare nei bars, con questi piatti unici, oppure nei vari fast food.
In un ristorante di medio livello si fa presto a spendere 50 euro a testa, senza ordinare granchè. Anche i souvenirs sono più cari. Comunque mettete qualche soldo in più nel salvadanaio e partiiite!
Visita il nostro sito: www.paomatte.altervista.org

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