La Croazia vista dalle due ruote

La natura incontaminata e le bellezze a un passo da casa

Scritto da: Claudio e Natascia

14/08/2001 Martedì
Dopo esserci svegliati alle 06.00 e fatto un'abbondante colazione partiamo alla volta di Ancona.
In un'oretta e mezza circa arriviamo e mentre Claudio sbriga tutte le formalità per l'imbarco io faccio la fedele guardiana alla moto poi alle 11.30 finalmente salpiamo.
Quattro lunghe, sfinenti e noiose ore di traghetto sono il prezzo da pagare per raggiungere la costa croata.
Il telegiornale di ieri riportava un vasto incendio nella zona di Selenico (dove ovviamente avevamo pensato di fare una prima tappa) e dunque una domanda sorge spontanea:
Vienna tormenta di neve, aeroporti bloccati, ore di attesa;
Istanbul "Ocialan" arrestato, meglio evitare il turismo per eventuali ripercussioni politiche..;
Svezia alluvione di estese proporzioni.. freddo intenso come da 20 anni non accadeva….
MA NON SAREMO NOI A PORTARE SFIGA?

Dopo una lunga e penosa attesa finalmente arriviamo al porto di Spalato.
La strada che percorriamo è bellissima, con paesaggi da foto, Claudio non può scendere dalla moto perché essendo in un punto ripido se scende "forse" la moto cade. (non cerchiamo sfighe, le portiamo e basta, quindi si evita!)
Arriviamo verso le 18.00 a Vodice e troviamo una camera che ci ospita tre notti.
Claudio è esaltato, l'appartamento sembra essere confortevole, in realtà è una catapecchia, rischiamo la vita ogni volta che facciamo la doccia (lo scaldabagno elettrico con relativa presa di corrente sono sopra la doccia) ma siamo in ferie e va bene così. Il proprietario è gentilissimo, la signora (la madre, credo) non sembra essere soddisfatta ed infatti non ci degna neanche di un saluto.
Dopo la doccia (stavolta è andata bene!) andiamo al ristorante accanto alla casa e siamo finalmente pronti a gustare un buon risotto di seppia. Bè in realtà assomiglia ad un frullato di riso, ma va bene così!
Stanchi ma curiosi, andiamo a fare un giro in centro.
Come dice Claudio è pieno di "gnocca", ma non solo.
Il centro è sul porto, pieno di ristoranti, bar, souvenirs e gli edifici sono illuminati. Come al solito becchiamo come due allocchi e ci iscriviamo ad una gita alle cascate di Krka per la modica cifra di 320 Kn.
Due passi per il centro e poi stanchi e io con le vesciche nei piedi (dolore tremendo) andiamo a casa.

La casa è un po' strana, a parte che è ancora in costruzione, ha due bagni un "po' orribili" con i fili dello scaldabagno che aspettano la goccia di acqua per far saltare tutto, tre camere da letto di cui due matrimoniali e una con due letti singoli e non si sa bene il perché a noi è toccata l'ultima, una cucina fatiscente e degli scuroni che… boh non oscurano, e dei letti con due fantastici materassi concavi (per riposare al meglio la schiena si intende!) e la figlia del padrone di casa che entra quando gli tira di fare le pulizie!

15/08/2001 Mercoledì
Ore 9.oo ritrovo al porto e 9.30 partenza per il Parco della Krka. Ben due lunghe ore di viaggio,estenuanti e monotone con una guida che di guida non ha niente, conosce 3 parole di italiano (forse esagero), cinque di inglese, ma il croato è il suo pane!
La sfigata ci fa fare una breve visita poi ci saluta e ci informa che alle 15,00 si riparte. (lavoro massacrante il suo!).
Il posto è bellissimo, circondato da un verde che più verde non esiste, il rumore più bello è quello delle cascate verdi e azzurre, qualche pazzo si tuffa, nonostante il divieto, e c'è un mucchio di gente che fa il bagno Appena visitate le cascate e mangiato un panino di 1/2 metro, ci rilassiamo un po' anche noi e cadiamo in un sonno profondo. Alle 15,00 si riparte ma altri due italiani si fanno notare subito arrivando in ritardo e con molta calma. Che idioti!
Un mal di testa terrificante mi assale ma al " Scusa mi spalmi la crema!?" io rinvengo e dentro di me muoio dalle risate: Claudio si è trovato un fidanzato che vuole la crema solare spalmata da lui. Claudio si guarda attorno per verificare che il tipo parli con lui poi vistosamente imbarazzato e disgustato gli spalma la "famosa" crema. È talmente rapido nei movimenti che gliene lascia praticamente un mezzo tubetto spiaccicato a mò di lastra sulla schiena. Prima il tipo si era fatto fare da Claudio una foto adesso vuole la crema solare…mmmh non so!
I miei dubbi sull'omosessualità del mio fidanzato cadono a cena quando mi lusinga affermando che ci sono delle belle tope (chi da una botta, chi da una settinama, ma che tope sono e tope rimangono) poi guardandomi dice che io sembro una stracciona. "Gioisco".

16/08/2001 Giovedì
Sveglia alle 9,00, si va fare colazione nel solito bar, non so perché ma ogni giorno nonostante ordiniamo le medesime cose da mangiare il prezzo cambia… vediamo domani quanto ci fa spendere.
Andiamo alla ricerca di una spiaggia, dopo le fatiche del viaggio e la gita al parco bisogna rilassarsi un po' (considerate le condizioni del ginocchio di Claudio l'idea del viaggio è proprio questa).
Chiediamo informazioni all'Ufficio del Turismo di Vodice, ci dicono che tutto qua intorno è pieno di spiagge, basta sceglierne una.
Forse qui non hanno le idee chiare a riguardo delle spiagge, noi siamo abituati a strisce di sabbia più o meno lunghe, ghiaino fino o grosso, qui invece intendono dei lastroni di cemento dove la gente si stende, gioca, va in bici o in rollerblade.
Troviamo dopo una scarpinata fra sassi e rocce, un piccolo spazio, 100 m quadrati, dove siamo almeno 40 persone, non c'è verso di stendere il telo, è tutto roccioso, non c'è un sasso piatto se non in verticale e per due ore stiamo seduti o in acqua. Almeno il mare è bellissimo, faccio qualche piccola apnea, ma è una fatica boia, non mi immergo da quattro anni e le sigarette che fumo non aiutano.
Alla mezza ci alziamo per andare a mangiare, c'è un bel ristorante davanti alla spiaggia, i prezzi sembrano buoni quindi entriamo. Ci dicono che la cucina apre alle 13.00 così nell'attesa beviamo una birra e facciamo una partita a carte. Alle 13.30 chiediamo se si può mangiare, la cameriera sembra stupita e scocciata dalla nostra richiesta, ma alla fine riusciamo ad avere un'insalata di polipi, dove l'insalata è sostituita dalla cipolla, solo cipolla cruda e un po' di polipi
Una bella x sul ristorante, facciamo un giro per il paese di Tribuny , bellissimo e piccolo con un porticciolo da film, ma anche qui niente spiaggia.
Al ritorno verso Vodice vedo una caserma dei vigili del fuoco, i camion sono fuori, scassati come la caserma che poi è una casa, ai pompieri chiedo se posso fare una foto, e con aria menefreghista mi dicono di sì, sono in quattro, tutti vestiti uno diverso dall'altro, uno è in ciabatte, uno a torso nudo… e poi ci lamentiamo delle cose qui da noi!
Alle 15,00 troviamo posto su una lastra di cemento insieme ad altre persone, sembra che la gente venga volentieri, è come Rimini, ci sono le moto d'acqua, gli scivoli, pedaloni, mancano solo gli ombrelloni… per forza!
Alle 18,00 giro turistico per Vodice, una birra sul lungomare, poi a casa, doccia e cena al ristorante sul porto. Qua la vita notturna è bellissima, c'è una marea di gente che affolla il lungomare, i ristoranti e i bar; questo è proprio un bel posto, peccato sia l'ultimo giorno, domani si parte verso Seny.

17/08/2001 Venerdì
Come prevedevamo la colazione ha cambiato prezzo ancora, carichiamo la moto e verso le 10,00 partiamo in direzione Zadar. La strada fino a Zara non è niente di particolare, arriviamo in città verso le 10,30, fa un caldo terribile, poi c'è una deviazione e qui comincia il bello, sembra di essere tornati in Spagna, il paesaggio è selvaggio con rocce rosse, campi aridi e poche cose.
Alle 11,00 facciamo tappa per bere, il caldo è insopportabile, ci saranno 40°, riprendiamo il viaggio a mezzogiorno,l'ora ideale per sudare.
Dopo pochi km. comincia la strada che ogni motociclista vorrebbe fare (magari senza bagagli)
è UNA FIGATA.
Corre sul crinale della montagna a sinistra c'è lo strapiombo e sotto il mare, a destra rocce così frastagliate che se uno ha la sfiga di sbatterci anche piano si bagatta.
Per 75 km. è tutta una curva sali e scendi, piccoli canyon, il panorama è uno spettacolo, non c'è una casa o il segno dell'uomo, poi finalmente alle 13,00 arriviamo nell'unico paese che incontreremo prima di arrivare a Seny, Karlobag.
Dopo mangiato si riparte e continua la gincana , la moto va bene, il traffico è poco e si supera tranquillamente. È meglio che essere in pista, l'unico svantaggio è che siamo carichi e le gomme cominciano a mangiarsi.
Seny fa schifo, non c'è un ca… tranne una fortezza e le mura antiche, un giro per il paese ci dice che non vale la pena di rimanere più di due notti.
Almeno abbiamo trovato una bella camera, pulita, con un letto comodo. L'unica scomodità della camera è che per arrivarci devi percorrere una stradina stretta a doppio senso e che per entrare nel cortile di casa devi fare un po' di manovre facendo attenzione a non cadere o tornare indietro con la moto in quanto è molto ripida. Andiamo a cena verso le 20,00 poi a nanna, domani ci aspettano i Laghi di Plitvice.

18/08/2001 Sabato
Ore 9,30 circa partenza per i Laghi di Plitvice.
Un incidente fra un motociclista del luogo che percorrerva la strada in senso contrario e a forte velocità ed una Zafira italiana bloccano il traffico. Claudio va a vedere di cosa si tratta mentre io aspetto accanto alla moto, mi impressiono molto alla vista dell'incidente, sapendo poi che il motociclista è morto mi faccio prendere da un po' di sconforto. La scena dell'incidente mi perseguita a lungo anche quando riprendiamo il cammino e mi accorgo di irrigidirmi quando Claudio sorpassa altre moto.
I laghi dovevano essere lì, quasi dietro l'angolo invece giriamo non so per quanto tempo, su, giù, una curva, un'altra, boh!
Dopo svariati km. finalmente arriviamo ai sospirati laghi.
Scarpiniamo un po' a piedi per arrivare ad un traghetto che ci porta all'inizio della visita.

Il posto è bellissimo, il verde e l'azzurro dell'acqua sconfinano oltre la vista umana,
tutto il percorso è in salita, Claudio ogni tanto zoppica ma incassa bene il male, non si lamenta mai, visitiamo una parte di lago poi stanchi e "dolorante" ci concediamo una sosta panino nel mezzo di un paesaggio fiabesco, l'unico rumore è il fruscio delle foglie che si muovono al passaggio delle persone, e l'acqua che scende dalle cascate.
Acqua, acqua, acqua ovunque anche sotto i piedi…acqua bellissima, in certi punti ci sono dei pesci rossi grandi come tonni, si vedono talmente nitidi che non sembrano immersi nel lago. E verde, tanto verde ovunque fino alla Grande Cascata. Nonostante il male al ginocchio sia evidentemente forte, Claudio decide che vuole vedere la famosa cascata, il percorso è piuttosto lungo, il caldo è afoso, l'ostinazione del fidanzato è delle solite, e alla fine arriviamo alla
GRANDE CASCATA!!
In questo periodo dell'anno non è in piena quindi non la vediamo esattamente come nei giornali e nelle guide che avevamo visto prima di partire, ma è bella davvero, valeva la pena di venire. Qualche foto di rito e poi di nuovo per rientrare alla base dove ci aspetta il traghetto.
È un caldo africano e appena tornati sul luogo di partenza dei traghetti ci concediamo una birra fresca
e … con calma ci imbarchiamo.
Al ritorno percorriamo una strada fatta di case semidistrutte. Durante l'andata le avevo notate e mi ero chiesta se fossero "ricordi" della guerra ma poi mi ero detta che l'idea era assurda. Sul ciglio della strada ad un certo punto c'è una lapide commemorativa, Claudio incuriosito si ferma per vedere di cosa si tratta, è in realtà un monumento ai caduti
Sul lato opposto della strada c'è una casa abbandonata piena di buchi, sono fori di proiettile, poco distante c'è un'altra con segni di bombardamento, quello che rimane della casa sono cumuli di macerie, il paesaggio è desolante, poco più in là altre case anche quelle vittime della guerra..è impressionante!
È ormai buio quando ripartiamo, decidiamo quindi di trovare un ristorantino per cenare, una grigliata mista, anche di aglio, e due birre medie. Siamo gli unici clienti, fuori c'è della gente del posto che gioca a carte e beve. È quasi notte quando usciamo dal ristorante, e stanchi della lunga giornata rientriamo in camera. Domani si riparte.

19/08/2001 Domenica
Siamo sulla strada di ritorno e decidiamo di fermarci alle Grotte di Postumia.
Troviamo una camera per la notte in un posto un po' strano ma carino, la stanza è esattamente sopra un bar sempre pieno di gente, credo sbronza, che si diverte un sacco, non so cosa si dicono ma dalle risate credo delle cose allegre, comunque sia ridono, ridono fino a tarda ora.
20/08/01
Alle 9.00 sveglia, colazione e siamo pronti per andare a vedere le famose Grotte, mentre ci vestiamo ,davanti al nostro hotel, incontriamo 3 motociclisti italiani, stanno caricando le moto per fare rientro a casa, in pochi minuti facciamo amicizia, ci dicono che la sera prima erano ad una festa medievale proprio vicino alle grotte, con cavalieri, dame, e giochi equestri.
Come al solito noi, non essendoci informati, ce la siamo persa, tutte le volte che c'è qualcosa di bello, arriviamo sempre dopo.
Ci dicono anche, che li vicino, c'è un bel castello scavato nella montagna, e merita una visita, per fortuna quello non si muove !!
Visitiamo le Grotte di Postumia, vestiti quasi come palombari, dentro è un freddo della Madonna
Partiamo con un trenino stile Mirabilandia che ci accompagna in un quarto d'ora circa all'interno delle Grotte. La guida sa esattamente il suo mestiere e anche l'italiano, non come la "signorina" croata, spiega le varie forme delle stalattiti e delle stalagmiti, il perché e il percome esistono, perché non vanno toccate (ma al solito la comitiva degli italiani se ne frega), chiede di non fare foto o riprese con le telecamere( ma figuriamoci se ad un italiano la cosa interessa, ci sono più flash che alla Notte degli Oscar!)
Sembra impossibile, ma quando ci sono dei divieti, noi italiani ci dobbiamo distinguere dagli altri sempre in negativo.
Sinceramente alla fine del giro siamo rimasti un po' delusi, sono nettamente piu' belle le grotte di Frasassi, ma forse è solo una questione di gusti.
Mangiamo un panino nel bar vicino all'uscita, cosa assolutamente da non fare quando si è vicini ad un sito turistico, la qualità è inversamente proporzionale al prezzo, si mangia male e si spende una follia.
Prendiamo la moto e ci dirigiamo verso il castello di Erasmo, famoso per 2 motivi: il primo perché è scolpito interamente nella montagna, solo la facciata ha la forma che di solito hanno i castelli, all'interno invece è tutta roccia,ci sono degli scalini alti 40 cm, ripidissimi.
La vita quotidiana all'interno doveva essere molto dura anche senza lavorare, sicuramente la gente che viveva nel castello non aveva problemi di linea, l'allenamento era costante e quotidiano.
Il secondo motivo è un po' meno pittoresco ma alquanto curioso, durante un'assedio al castello, durato piu' di 2 anni, Erasmo fu ucciso a tradimento da un suo "fido", proprio mentre faceva la cacca, unico momento nel quale si rilassava e non pensava che ci fossero pericoli, che morte ingloriosa !!
Torniamo in albergo, davanti al bar c'è sempre gente che beve e ride, è impossibile farsi un pisolo ristoratore, cosi' dopo una bella doccia, ripartiamo alla ricerca di un bel ristorantino per la cena, lo troviamo dopo un decina di km su una collina con un bel panorama che ci gustiamo dalla terrazza, cena ottima, prezzo giusto
21/08/01.
Le ferie sono al culmine, prepariamo i bagagli e carichiamo la moto, ma proprio quando siamo pronti a partire, il mitico CBR non ne vuole sapere di andare in moto.
Dopo vari tentativi la batteria ci abbandona, comincia cosi' un rosario di bestemmie degno di scomunica immediata, impossibile riuscire a ripeterle.
Alla scena assiste un ragazzo che sta caricando i suoi bagagli in macchina, si avvicina e gentilmente chiede se può aiutarmi, impossibile dire di no, dopo avere scaricato i bauli dalla moto, tolto la sella, riesco a collegare la mia batteria alla sua.
Il motorino di avviamento diventa rovente, poi finalmente parte, ricarico la moto, tenendo il motore su di giri per evitare che si spenga, salutiamo il nostro salvatore, che poi scopriremo essere di Faenza e che si era proposto perché aveva visto la targa Ravenna, grazie !!
Si parte con il nervoso, perché so che finchè non avrò finito tutta la benzina slovena, non potrò spegnere il motore, ma per fare il pieno lo dovrò fare per forza.
Infatti a Trieste , al distributore faccio le botte a riaccenderlo, ma poi tutto fila liscio, si va a casa!!

CONCLUSIONI
Il viaggio è stato molto bello, breve rispetto alle due vacanze precedenti, ma i problemi di salute di Claudio ci hanno impedito altre soluzioni, e comunque è andata benissimo così. A parte la difficoltà della moto a ripartire dovuta ad una benzina diversa rispetto alla nostra, tutto il resto è andato perfettamente bene.
La vacanza doveva essere di relax, ed è stata tutto tranne che di relax, la spiaggia è stata praticamente intravista (ma non era il mio scopo, Marina di Ravenna è ricca di spiagge ben più lunghe e confortevoli), è stata una vacanza "verde" all'insegna della natura.
Forse non è stata avventurosa come la vacanza in Svezia o in Spagna ma per quello che mi riguarda è stata una bella settimana
. La gente ti tratta con cordialità, sono puliti e fanno di tutto perché tu trascorra piacevolmente le ferie, non è mai mancato niente e nessuno ha mai rubato o tentato di rubare qualcosa
In 8 giorni abbiamo percorso 1500 km, in tutto abbiamo speso poco più di 2000000 di lire, compreso di traghetto veloce Ancona-Spalato, posti bellissimi ,gente cordiale, e tutto molto economico, gli ingredienti giusti per una ottima vacanza.

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