Tutto il mondo... a Roma!

Gli influssi delle varie culture a Roma.

Il patrimonio storico-artistico che Roma offre al visitatore rappresenta la sintesi di due millenni e mezzo di apporti culturali estremamente variegati, provenienti inizialmente da tutta l'area mediterranea, successivamente dall'Europa ed oggi da ogni parte del mondo. Questa è la testimonianza tangibile del carattere di universalità che la capitale di un immenso impero ha trasmesso al centro spirituale del Cristianesimo.
Vediamo in breve quali sono le più importanti testimonianze di diverse culture rimaste a Roma.

* INFLUSSI GRECO - ORIENTALI
Alla profonda influenza della cultura greca si aggiunse quella dei popoli dell'Oriente mediterraneo, lasciando così tracce considerevoli. Alla fine del III sec. A.C. fu introdotto dalla Frigia (l'attuale Turchia settentrionale) il culto della Magna Mater (Cibale), di cui resta il tempio sul Palatino ed il vasto santuario ostiense (detto Campo della Magna Mater).
Alle falde del Gianicolo è il Santuario Siriano, dove era venerata la triade eliopolitana.
Dal I a tutto il IV secolo, trovò larghissima diffusione il culto persiano di Mitra, i cui santuari ipogei costituiscono uno dei più affascinanti capitoli della Roma sotterranea. E' stata accertata la presenza di un centinaio di mitrei nella città: i più importanti tra i superstiti si trovano sotto le chiese di S. Clemente, S. Prisca e S. Stefano Rotondo, nel giardino di Palazzo Barberini, nelle Terme di Caracalla e presso il Circo Massimo (Via dei Cerchi). Numerosi e spesso decorati quelli di Ostia, centro marittimo aperto ad ogni influenza esotica (basti ricordare il Mitreo delle Sette Sfere).

* INFLUSSI EBRAICI
Dal II sec. a.C. sono presenti a Roma gli Ebrei, i quali costituirono una comunità la cui importanza è documentata dalla sinagoga di Ostia (scavi di Ostia Antica), che è anche l'unica di età classica conservata in tutto il Mediterraneo occidentale e dalle catacombe ebraiche (Villa Torlonia e Vigna Randanini). Nel caratteristico quartiere di Trastevere, dove soprattutto gli Ebrei si concentrarono nel Medioevo, sussiste una sinagoga di quel periodo; nel Rione S. Angelo, dove fu il Ghetto, vi è tuttora il nucleo storico della Comunità ebraica della città (al n°14 di Lungotevere Sanzio si trova l'Istituto superiore di Studi ebraici).

* INFLUSSI EGIZI
La cultura dell'Egitto, giunta a Roma ancor prima della conquista, ha lasciato i segni più evidenti: oltre all'Aula Isiaca sul Palatino, i due giganteschi santuari del Campo Marzio (Iseo Campense) e sul Quirinale (Tempio di Serapide) ed il Caseggiato di Serapide ad Ostia. Vi sono innumerevoli opere di scultura egizie o egittizzanti, che arricchiscono i musei cittadini (quelli Capitolini, Vaticani, Nazionale Romano) o caratterizzano strade e piazze come gli obelischi, Madame Lucrezia, la Gatta - forse un babbuino - ed il "piè di marmo" nelle vie omonime. Inoltre, non dobbiamo scordare la moda dei sepolcri a piramide, di cui è sopravvissuto l'esempio più grandioso, quello di Caio Cestio.

* INFLUSSI CRISTIANI
Dall'Oriente giunse anche il Cristianesimo, che, diffuso tempestivamente a Roma ne fece il suo centro spirituale e ne confermò con nuovo e più ampio significato la prerogativa di "comunis patria". La presenza di membri delle comunità di tutto il mondo cristiano si organizzò, subito dopo la fine dell'Impero, nelle "scholae": centri religiosi e di assistenza riservati agli appartenenti di una stessa "nazione". Durante la dominazione bizantina (VI-VIII secolo) una folta colonia di Greci si insediò nella zona del Velabro - ai piedi del palatino dove risiedevano gli esarchi - con la "schola greca" di S. Maria in Cosmedin. A santi bizantini furono dedicate altre chiese nei pressi (S. Anastasia, S.Giorgio in Velabro, S. Teodoro, Ss. Cosma e Damiano e le scomparse S. Adriano e Ss. Sergio e Bacco).
Nello stesso periodo, sulla sponda opposta del Tevere accanto alla Basilica Vaticana, si andava costituendo il "burg" (l'attuale Rione Borgo) con le "scholae" dei popoli del Nord, tra queste le maggiori furono quelle dei Sassoni, dei Longobardi, dei Frisoni - gli attuali olandesi - e dei Franchi (sarà il protettorato di questi ultimi a sottrarre definitivamente la Chiesa alla soggezione di Bisanzio). Di queste presenze se ne conservano tuttora il ricordo nelle chiese di S. Spirito in Sassia, dei Ss. Michele e Magno e di S. Salvatore in Terrione (oggi Oratorio di S. Pietro).

* LE FONDAZIONI NAZIONALI
Con le "scholae", che diventeranno poi confraternite e arciconfraternite, affiancate dalle istituzioni pontificie volte a intensificare i legami spirituali e politici con tutti i paesi cattolici, inizia l'articolato e tuttora vitalissimo capitolo delle fondazioni "nazionali": chiese, ospizi, collegi e seminari. Queste rappresentano l'espressione più appariscente della vocazione internazionale di Roma cristiana, crocevia della storia e della cultura occidentali. La loro capillare diffusione è stata determinante nella formazione e nell'immagine della città moderna e contemporanea; inoltre, risulta fondamentale il ruolo da esse esercitato sulla produzione artistica, per le numerose presenze di "forestieri" chiamati dai connazionali a lasciarvi testimonianze della loro attività.

* GLI ISTITUTI STRANIERI DI CULTURA
Gli istituti "laici" stranieri di cultura, costituiti in massima parte dopo il 1870, completano il quadro di questi rapporti internazionali. A questo proposito, vale la pena ricordare che Roma è l'unica capitale ad avere una duplice rappresentanza diplomatica accreditata rispettivamente presso lo Stato italiano e presso la Santa Sede. Molti di questi istituti occupano edifici storici, che sono perciò oggetto di cure particolari ed aperti al pubblico; altri sono dotati di sedi appositamente costruite (per lo più da progettisti dei rispettivi paesi): Valle Giulia, dov'è la loro maggiore concentrazione, offre un'interessante panoramica di tendenze architettoniche del Novecento. In ogni caso, essi testimoniano l'inesauribile attrazione esercitata dalla città.

Indipendentemente dalle motivazioni religiose, se Roma è stata, a partire dal Rinascimento, la meta obbligata nella formazione culturale di artisti e letterati di tutta Europa, oggi possiamo dire che sia il "punto di riferimento" per.... tutto il mondo!

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