L'artigianato dell'Urbe

La riscoperta di piccoli tesori romani

L'artigianato romano sta facendo del suo meglio per ritrovare i collegamenti ideali e materiali con la grande tradizione.
Gli artigiani della città sono stati tra i più colpiti dalle trasformazioni urbanistiche che nell'ultimo dopoguerra hanno scacciato dal naturale ambiente della vecchia Roma i piccoli laboratori, certe piccole botteghe e con esse anche il colloquio fra artista e passante. Contatto, questo, quasi impossibile al di fuori di quei vicoli, di quelle piazzette. Nei tempi ormai passati, infatti, l'artigianato locale poteva vantare prodotti esclusivi, che le ondate del turismo portavano poi, a diffusione mondiale. Stiamo parlando dei cammei, le "perle romane",i mosaici a tessere minute ed anche le sciarpe di purissima seta. A tutto questo dobbiamo aggiungere l'opera dei "formatori" in gesso, dei copisti di opere d'arte, dei marmisti e degli intagliatori del legno. Queste voci si tramutavano in acquisti d'obbligo per il visitatore, anche perché questi prodotti venivano segnalati con evidenza da guide di sicuro affidamento, come l'inglese Murray e la tedesca Baedeker.
A questo punto appare molto evidente il contrasto con la pianificazione, a molte mistificatrice, dei souvenir, che oggi non rende più possibile la cosa.
Il rinnovato artigianato di Roma intende, perciò, tornare a quelle produzioni, nel nome di un'effettiva creatività, per offrire ancora una volta al turista d'oggi la possibilità di portarsi via un ricordo autentico della sua visita romana.
Un riferimento certo di quanto possa realizzare un artigianato espresso con arte e intelligenza è costituito dall'annuale mostra-mercato che si svolge in Via dell'Orso e dintorni, organizzata da un gruppo di operatori del settore (tra i quali molti figli d'arte) che da tempo intendono restituire all'intera zona l'orgoglio e il privilegio del lavoro esclusivamente manuale. Per una produzione assolutamente originale,con deciso e felice ritorno all'antico, che sappia tuttavia corrispondere anche ai richiami dell'attualità. A questo scopo lavorano tutto l'anno nelle botteghe che bordano le strade o annidati in cortili incredibili, quasi irreali.
Questi sono artigiani che si dedicano prevalentemente al restauro dei mobili (l'aggancio all'antiquario è evidente) e a tutte le lavorazioni al legno; poi c'è l'ebanisteria, la creazione di cornici, il bambù, il sughero. C'è pure il doratore ed il laccatore; seguono la lavorazione dei metalli: il ferro battuto, la cromatura, la ramatura e la bronzatura. Ed infine, l'oro, l'argento e l'ottone.
All'oreficeria spetta inoltre, il posto d'onore; ma non mancano nemmeno coloro che si dedicano alle terrecotte e alle ceramiche, alle pelli e al cuoio, alla tecnica della cartapesta.
A conclusione di questa lunga lista, citiamo ancora i marmisti, i tappezzieri, i legatori di libri, gli scultori, gli incisori ed i cesellatori.
Dunque, non vi resta che venire a Roma e cercare di scoprire l'antico fascino dei prodotti realizzati a mano, passeggiando nelle stradine tortuose e colorate del centro storico!

Un commento in “L’artigianato dell’Urbe
  1. Avatar commento
    ila
    10/10/2007 13:41

    gruppo decoratori

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