Due isole su due ruote

Krk e Rab: tour in bicicletta e tenda

Protagonisti: Monica e Davide
Mezzi: auto e bicicletta
Km. percorsi: 1489 in auto + 328 in bici
Giorni: dal 27.07.2004 (00.34) al 10.08.2004 (5.35)27.07.2004
Alle 00.34 lasciamo Torino in auto e, dopo aver viaggiato tutta la notte, giungiamo in vista del confine sloveno alle 9; l'autostrada è terminata e la statale che conduce in Croazia attraversa una zona collinare e boscosa bellissima.
Il clima non ci assiste: soffia la bora e piove... Alle 9.50 passiamo il confine croato; dato il tempo decidiamo di non lasciare l'auto a Rijeka (Fiume) come previsto ma proseguiamo fino a Omišalj, ove parcheggiamo l'auto all'aeroporto (la polizia ci ha gentilmente concesso di lasciarla lì), mettiamo tutti i bagagli sulle biciclette e... partiamo (Davide intona "Let's get it started" sotto la pioggia battente...)!
Da Omišalj a Krk ci sono 27,5 km: la strada è un saliscendi e i bagagli pesano molto, ma gli automobilisti sono cortesi e ci lasciano passare anche se la strada è stretta. Giungiamo a Krk alle 18, ci rechiamo subito presso il campeggio Ježevac: questo si trova in una bellissima posizione, sul mare limpidissimo, e piantiamo la tenda proprio a pochi passi dla mare.
Recandoci a mangiare il nostro primo pasto croato (alla konobe Šime) scopriamo che la cucina è deliziosa, basata molto sul pesce (perlomeno qui al mare), e la spesa è molto contenuta. Ci piace! La sera è sereno, ma decisamente fresco...

28.07.2004
Dedichiamo la mattinata alla visita di Krk: si tratta di una città in stile veneziano, con vie strette, ma ben curata e ristrutturata. C'è un'atmosfera speciale, sembra di essere un po' in Italia ed un po' in Mitteleuropa... ma il modo di fare degli abitanti molto educato, l'ordine e la pulizia di tutti i luoghi pubblici fanno pensare decisamente all'allure austriaca.
Nel pomeriggio facciamo il primo tentativo di bagno: l'acqua è cristallina, i fondali sono spettacolari (ricci di mare, conchiglie e nuvole di pesci... anche qualche orata!) ma la temperatura del mare è un po' bassa. Sempre colpa della bora, che ha fortunatamente smesso di soffiare...
Alla sera troviamo un locale molto particolare: si chiama Volsonis ed è ricavato dalle rovine di un insediamento romano, infatti annesso al pub c'è un piccolo museo con i resti che sono stati trovati sul posto. Preparano ottimi cocktail, serviti da camerieri in tunica. Questa sera c'è musica dal vivo: folk irlandese.

29.07.2004
Oggi ci rechiamo in bicicletta a Punat, cittadina balneare 12 km a sud di Krk. La strada è la stessa che conduce a Baška; ad un certo punto c'è un bivio che porta dalla marina (porto) a Punat centro, con una strada che costeggia il mare (senza protezioni!).
La cittadina non è bella e suggestiva come Krk, ma compensa questa piccola "mancanza" con la presenza, in mezzo alla baia ove sorge Punat, dell'isoletta di Košljun, piccola e abitata solo dai frati che vivono nel monastero francesano, che è l'unica costruzione dell'isola. Prendiamo un taxi boat dalla marina e raggiungiamo l'isola, coperta in gran parte da un boschetto di pini marittimi ed altre piante. Il profumo è incantevole...
Al ritorno assaggiamo un dolce che ci è rimasto nel cuore: una base di crema pasticcera molto solida, sormontato da una "cupola" di panna montata e ricoperto da scagliette di cioccolato... e la guida diceva che i dolci croati non sono nulla di speciale!!!

30.07.2004
Ultimo giorno a Krk: ci dedichiamo alla vita da spiaggia. L'acqua è un po' più tiepida, e durante tutta la giornata riusciamo a pescare ben cinque pesciolini, che puliamo e riponiamo nel frigo (preso in affitto al campeggio). Con le maschere ci godiamo i fondali e la vita sottomarina: c'è una grande varietà di pesci e conchiglie, e troviamo anche delle cozze attaccate ad uno scoglio sott'acqua. La prudenza ci induce a non coglierle, ma ci pentiamo perché alla sera una famiglia che le aveva prese proprio lì le mangia senza problemi, e al mattino dopo stanno ancora bene!
Bilancio di questi primi cinque giorni: ottimo! La gente è molto cordiale, anche quella non addetta al turismo (impiegati delle poste, cassiere di supermercati...), tutti i locali in cui siamo stati espongono la lista dei turni di pulizia (ogni 1 o 2 ore!) e sinora abbiamo speso pochissimo, anche trattandoci bene... oltre al fatto che la natura è spettacolare.

31.07.2004
Alle 10 partiamo, bici cariche, per Baška. La strada, appena superato il bivio per Punat, si fa abbastanza ripida (almeno per noi!) e, col sole a picco, ben presto ci sentiamo stanchi. Scesi dalle bici, le portiamo a piedi per alcuni tratti; è bello, perché possiamo notare cose che molti automobilisti si perdono. Ad esempio, i rovi che danno more deliziose, il timo che cresce spontaneo appena poco in là rispetto alla strada... La natura è sconvolgente: quest'isola è tendenzialmente arida, ma la macchia mediterranea dà al luogo un'aspetto verdeggiante. La campagna è deserta: durante tutto l'attraversamento non incontriamo né una casa né un bivio che porti ad un borgo (che non si trovi sulla costa), ma tutto il terreno è diviso in appezzameni delimitati da muretti a secco.
Poco prima della punta Malmašuta (316 metri, il picco più alto che raggiunge la strada) ci fermiamo a mangiare il pranzo al sacco: ci sediamo sul ciglio della strada, e tanti automobilisti ci guardano e ci salutano con simpatia... ricambiamo.
Superata la punta il paesaggio cambia: una valle verdeggiante e rigogliosa scende fino a Baška.
Arrivati nella cittadina, ci rechiamo presso il campeggio Zablaće, direttamente sulla Vela Plaža (la spiaggia di più lunga dell'Adriatico): è un po' affollato e assolato, ma riusciamo a trovare un posto per la tenda... tuttavia preferivamo Krk. Alla sera mangiamo in una gostionica (trattoria) nella città vecchia di Baška, che se possibile è più suggestiva ancora di Krk, perché i vicoli sono strettissimi e le porte delle case sono aperte, cosicché si riescono a scorgere aspetti di vita quotidiana (in molte case il piano terra non è diviso in stanze, per cui la gente mangia e dorme nella stessa stanza).

01.08.2004
Al mattino andiamo a spiaggia, ma è troppo affollata per i nostri gusti, per cui preferiamo esplorare i dintorni. Poco lontano dal campeggio troviamo un sentiero, che conduce ad una serie di calette ciottolose (località Zator) in cui l'acqua è limpidissima e i bagnanti sono pochi: è la località ideale per fare un po' di immersioni e osservare il fondo del mare. Ci sono tanti pesci, polipi e addirittura delle ostriche! La giornata prosegue "pigramente", alternando bagni di sole e bagni in mare.
Tornati al campeggio intorno alle 17, troviamo una signora che lungo la strada vende grappa di prugne, vino bijelo (bianco) e crno (rosso) in bottiglie di plastica: è quello che produce lei dalla sua vigna, ed incuriositi ne prendiamo una. A cena scopriamo che è un ottimo vino da tavola, non tanto forte e che "si lascia bere": un buon acquisto. Alla sera andiamo di nuovo nel centro di Baška e ci prendiamo un cocktail in un bar sulla spiaggia, confermando la nostra impressione che in Croazia la birra costa appena più dell'acqua: non è raro infatti vedere persone che a colazione alle 7 del mattino bevono pivo anziché caffè, e gente che al supermercato ne compra una cassa al giorno...

02.08.2004
Altra giornata alla spiaggetta di ieri, con la variante di un buon pranzetto a base di srdele (sardine) fritte e zelena salata (insalata verde). Il mare è talmente bello che non vorremmo più andarcene! Chiaramente rivalutiamo Baška ed i suoi dintorni, le calette sono così belle che vorremmo avere a disposizione un kayak o un gommoncino per recarci in quelle che non sono raggiungibili a piedi: devono essere ancora più spettacolari!
Al ritorno in campeggio, mentre stavamo preparando la cena, un anziano signore ci avvicina e ci domanda se vogliamo qualcuno dei suoi prodotti: grappa, vino, formaggio di pecora a vari gradi di stagionatura... noi ne prenderemmo anche, ma non sapremmo come trasportarli in bici, visto che sono abbastanza grossi. Quando ci chiede da dove veniamo e gli rispondiamo Torino, lui esclama (in italiano): "Torino... grande città... industria Fiat... puzza! io contadino... non bello Torino!" e si fa una risata a cui ci uniamo volentieri. Il bello di questo Paese è che sono tutti molto accoglienti, e che tutti guardano con simpatia alle nostre bici stracariche e ai nostri tentativi di parlar croato... Non siamo gli unici cicloturisti: ne abbiamo già incontrati parecchi sulle strade.

03.08.2004
Ultimo giorno a Baška: decidiamo di prendere la direzione opposta e, anziché andare come sinora a ovest del centro, ci dirigiamo a est, verso il campeggio naturista Bunculuka, anche per scoprire dove attracca il traghetto che dovremo prendere domani. Abbiamo così modo di vedere altre calette e altri scorci di mare cristallino, e di constatare che non ci siamo persi niente scegliendo l'affollato Zablaće anziché il Bunculuka: non siamo naturisti, innanzitutto, e poi la lontananza da Baška avrebbe reso tutte le uscite molto più scomode.
Nel tornare facciamo un giro nella città vecchia "by day", e assaggiamo un'altra delizia croata: una cialda fatta sul momento ricoperta da una composta di fichi freschissima. In seguito abbiamo l'occasione di acquistare presso un contadino che aveva messo un banchetto dei pomodori e dei peperoni "bianchi", che in Italia non avevamo mai visto ma che sono risultati ottimi sia cotti che crudi. Alla sera dopo cena, infine, ci siamo concessi un gelatone per salutare la città di Baška: ottimo anche quello!

04.08.2004
Alle 10.30 prendiamo il traghetto della Jadrolinja per Lopar; la giornata non è bellissima, ma almeno non fa freddo. Dopo 1h15 di navigazione tranquilla attracchiamo a Lopar, e dopo una breve strada giungiamo al campeggio San Marino, situato "sulla più bella spiaggia dell'isola di Rab". Questo potrà essere vero per i croati, pensiamo appena ci mettiamo piede... infatti una spiaggia sabbiosa non è molto comune da queste parti, ma proprio per la presenza della sabbia non ci sono fondali belli come quelli visti in precedenza. E poi la sabbia la vediamo da 21anni in Liguria!
In ogni caso, nonostante sia molto affollato (al punto che alla recepcija mandano via i camper perché non c'è più posto), troviamo un posto abbastanza spazioso per la nostra minuscola tenda (alcuni passandoci di fronte han detto che è "per un cane", o "da pigmei"...); mentre Monica sta pulendo il terreno (sabbia!!!) dalle foglie e dai rametti, una sorridente signora di una certa età ci offre una scopa per farlo più agevolmente, e noi la ringraziamo calorosamente. Più tardi, tornati dal pranzo e da un bagno nel mare (si cammina con l'acqua alle ginocchia per 200m!), mentre Monica si fa la doccia, il marito della signora porge a Davide un telo da stendere per terra e due sedie... tant'è che adesso abbiamo un salottino! Non è finita qui... mentre Davide è assente si aggiungono due materassini! Stabiliamo che tanta gentilezza va ricompensata più che con un "vela hvala" e "danke schön" (i due, che sono sloveni in vacanza col nipotino, parlano solo sloveno e tedesco!), e regaliamo loro una bottiglia di vino.
Alla sera dopo cena andiamo a vedere il "centro" di questo posto... che non esiste. Il centro è la spiaggia e i locali che ci sono lì!

05.08.2004
Stamattina ci alziamo presto per prendere il (puntualissimo!) pullman che porta a Rab città; il tragitto dura più o meno mezz'ora, ma la strada è stretta e molto pericolosa... abbiamo fatto bene a non venire in bici come avevamo pensato! La città vecchia di Rab è molto caratteristica, con i suoi vicoli molto ben tenuti e le sue chiese, i suoi palazzi... c'è in particolare un sito di rovine romaniche con un campanile rimasto in piedi, dalla cima del quale si gode una veduta bellissima della città.
Terminata la visita alla parte vecchia, dopo un'ottima ed enorme coppa di gelato, ci dirigiamo a piedi verso Banjol, ove sappiamo esserci tre baie "Padova" protette, su una delle quali sorge il campeggio che avrebbe dovuto ospitarci se avessimo scelto Rab. Almeno lì non ci sarebbe stata la sabbia che si infila ovunque!
Tornati al campeggio e consumata la cena, ci rechiamo in uno dei locali sulla spiaggia ove, con mezzo litro di pivo a testa, assistiamo a una gara di ballo "particolare", in cui le coppie concorrenti devono sottoporsi a prove tipo lo strip tease (della maglietta), il gonfiaggio palloncini saltellando su una sedia... no comment. Ma almeno abbiamo riso!

06.08.2004
Delusi dalla spiaggia sabbiosa, inforchiamo le bici per andare a vedere cosa c'è oltre San Marino; infatti una foto dall'alto della penisola di Lopar, vista in un dépliant, ci ha indotti a pensare che ci siano da qualche parte delle calette rocciose. Ed infatti, dopo una pedalata non molto lunga raggiungiamo una zona molto bella, praticamente desertica ma sicuramente percorsa da falde sotterranee, perché d'improvviso incontriamo rigogliosi cespugli fioriti. Qui Davide si diverte a fare un po' di mattane scapicollandosi con la bici giù per pendii non esattamente dolci; poi, proseguendo lungo sentieri che attraversano i colli tra cavallette, vespe e "mosche assassine", giungiamo ad una spiaggetta rocciosa, ove decidiamo di fermarci. L'acqua è limpida e perfetta... un pomeriggio davvero bello!

07.08.20004
Nel nostro ultimo giorno su Rab ci dedichiamo all'esplorazione della penisola di Lopar. Spingendoci un po' più avanti di ieri raggiungiamo una zona che ha dell'incredibile quanto a morfologia: una spiaggetta che sembra percorsa da righe tracciate da un architetto... quadrati perfetti, su un terreno friabile nel quale sono incastonate strane pietrine tonde e piatte...
Non ci vuole molto a scoprire che si tratta di sabbia fossilizzata, e le pietrine sono conchigliette, anch'esse fossili... lo spettacolo supera l'immaginabile, ci sono sparsi per terra frammenti di conchiglie fossilizzate che, a giudicare dallo spessore, dovevano essere enormi! Davide trova anche un polpo incastonato nella roccia, un esoscheletro di granchio di dimensioni inconsuete... è come nuotare in un museo, e nello stesso tempo fa impressione essere qui, esserini dalla vita di 80 anni, in mezzo a cose che hanno una vita di milioni e milioni di anni...
Non vorremmo finisse mai questa giornata, ma purtroppo anche questa vacanza è quasi alla fine. Alla sera, mentre consumiamo la cena, il nipotino degli sloveni viene ad offrirci un cioccolatino, e ciò dà lo spunto per i saluti e gli scambi di indirizzi e-mail... Dopo cena, preparate le borse, ci concediamo un bel gelato, poi a nanna presto! Prossima tappa, Krk

08.08.2004
Alle 9 prendiamo il traghetto che ci riporterà a Baška; arrivati lì riprendiamo la strada che conduce alla Malmašuta (è meno sconvolgentemente ripida del previsto); mentre saliamo un vecchietto ci apostrofa in croato, chiedendoci dove stiamo andando: Krk? Rijeka? Quando gli rispondiamo "Italija!" si mette le mani nei capelli!!! Arrivati faticosamente in cima, la discesa verso Krk è una passeggiata; in men che non si dica siamo di nuovo allo Ježevac, ma non riconosciamo più Krk: è affollata all'inverosimile, molto meno poetica di com'era a luglio. In ogni caso, al campeggio ci fanno lo sconto del 20% perché siamo tornati. Dopo un bagno in mare (caldissimo adesso!), ci rechiamo nel centro a fare incetta di souvenir presso le bancarelle.
Alla sera ci concediamo un'ultima cena croata in grande: orata alla griglia nel più bel ristorante di Krk, cioè il Frankopan, con dehors sulla piazza della cattedrale. Nel frattempo Krk ha sfoderato discoteche e palchi all'aperto, cocktail bar on the road... tutta diversa da com'era. Ma ritroviamo la stessa atmosfera al Volsonis, dove prendiamo qualche cocktail...

09.08.2004
Al mattino presto in sella, bici cariche: si trona a Omišalj, dalla Twingo. Arriviamo un po' trepidanti all'aeroporto: cosa sarà successo alla macchina? sarà bollata? rovinata? Non c'era alcun bisogno di preoccuparsi: è perfetta! Anche perché il posto da cui i poliziotti sorvegliano l'entrata dell'aeroporto è proprio davanti alla mia macchina... Non appena la poliziotta di turno mi vede avvicinarmi all'auto ed aprirla, ci saluta e ci chiede come è andato il viaggio... anche se non era la stessa che ci aveva accolti all'andata. Carichiamo l'auto e ce ne andiamo... a comprare una bottiglia di vino per ringraziare la polizia. Quando ci vedono tornare fanno una faccia storta come per dire "e adesso che vogliono?", ma si trasforma in un sorriso quando vedono perché siamo tornati.
Abbiamo deciso di far incetta di prodotti gastronomici in tutta calma, per cui torniamo a Krk; ma c'è qualcosa che non va... non dà soddisfazione far la strada in auto, seduti comodi, in mezz'ora, quando si è provata la soddisfazione di faticarsela in due ore! Così come non soddisfa la visita a Vrbnik, raggiunta in auto: sembra di non essersela guadagnata...
Acquistati cibi e delizie varie, alle 17.30 lasciamo per l'ultima volta Krk, diretti nuovamente a Torino. C'è un po' di tristezza nei nostri cuori, nel ripercorrere all'indietro la stessa strada che due settimane fa avevamo fatto, pieni di trepidazione e esaltati dalle avventure che ci aspettavano; così come c'è un po' di elegia e falsa allegria nella cena che consumiamo in Slovenia, in una trattoria lungo la strada. Ma c'è la certezza che questo bellissimo viaggio è stato solo il primo di una lunga serie...

10.08.2004
Alle 5.35 arriviamo a Torino, a casa di Davide: è la fine... anzi no, è solo l'inizio...

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