Sri Lanka e Maldive - Parte prima

Un mese tra colori, suoni, profumi dell’Oriente – 1

Viaggio di Laura e Giampaolo Grignani ed i loro figli Matteo (12 anni) e Carlotta (11).

Per coloro che non hanno nessuna intenzione di leggere tutto il nostro diario ed ai quali va tutta la nostra comprensione, facciamo un breve riassunto.
Abbiamo viaggiato con Srilanka Airlines. Nel prezzo del volo era compresa anche la tratta Colombo Male e ritorno, perciò abbiamo preso l'occasione al volo ed abbiamo organizzato una settimana di soggiorno alle Maldive cercando un villaggio via internet.
In Sri Lanka ci siamo spostati con vari mezzi, autobus, treni, taxi e veicoli a tre ruote; abbiamo dormito in camere semplicissime da 4 dollari ma anche in alberghi a quattro stelle; abbiamo provato e visto un po’ di tutto!
Colombo non ha molto da offrire. Le città antiche sono splendide, soprattutto Polonnaruwa e Mihintale. Sigiriya è anche molto bella. Polonnaruwa va assolutamente girata in bicicletta! Kandy merita una tappa (magari in treno) ma i paesaggi più belli si trovano ad Ella e Nuwara Eliya. L'Adam's Peak è faticosissimo ma tutta quella gente (anche molto anziana) che s’arrampica di notte sul quel ripidissimo sentiero a scalini, completamente illuminato e quei suoni… è un ricordo che rimarrà impresso nella mente per diverso tempo.
Il Parco di Yala, se siete fortunati nell'avvistare animali come noi, è bello ma mezza giornata (al mattino) è sufficiente.
Sulla costa dell'est non ci siamo stati perché periodo monsonico.
Le spiagge del sud-ovest e quelle della zona sud sono molto belle, ad esempio Tangalla, Mirissa e Unawatuna. Hikkaduwa è l'ultima località verso nord ovest che consiglierei; da lì in poi verso Colombo le spiagge sono deludenti, non solo come mare ma anche come genuinità e tradizione (se siete curiosi dei particolari potete in ogni caso leggete il diario, questo in fondo è un riassunto!)
E che cosa dire delle Maldive? Mare bellissimo, atolli riposanti, tanti pesci colorati. Tutto perfetto!Diario di viaggio

Venerdì 5 dicembre 2003
Ci alziamo alle 5. Alle 7,30 parte da Budapest l'aereo per Francoforte - volo Malev. A Francoforte attesa di cinque ore in aeroporto. Ci sono anche i lettini per dormire. Peccato che non abbiamo ancora sonno. Per far passare il tempo si guardano quelli che puliscono i vetri… una vera impresa! Devono avere assunto esperti scalatori dato che le vetrate dell’aeroporto sono alte almeno 30 metri! Beviamo poi un po’ di birre "di Germania" con assaggio di wurstel. Io sbaglio ad ordinare e mi vedo arrivare due wurstel bianchi galleggianti in una tazza d’acqua bollente. Per quanto riguarda Giampaolo invece sono loro a sbagliare l'ordinazione (e si scusano) ma gli portano i wurstel che volevo mangiare io! Ma lui se li tiene! Finalmente alle 13,30 ci imbarcano. L'aereo è bellissimo, ultramoderno. Oltre a Tv, Radio, telefono e videogiochi, ci sono persino le telecamere poste anteriormente e al di sotto dell'aereo. Dalla telecamera anteriore la visione del decollo è eccezionale! E’ come essere seduti a fianco al pilota. Il servizio della Srilanka Airlines è ottimo. L'aereo poi è quasi vuoto, pertanto riusciamo anche a distenderci per dormire, anche se non dormiamo molto! Arriviamo a Colombo alle 5 locali di:

Sabato 6 dicembre
Controllo passaporti discretamente veloce, consegna bagagli meno. Anzi, i bagagli non vengono consegnati per niente! Sono rimasti a Francoforte! Dopo aver compilato vari moduli ci assicurano che ci consegneranno gli zaini, quando arrivano, ovunque siamo. Fanno una copia del mio programma di viaggio. Poi ci consegnano un voucher da presentare in banca. Riceveremo qualche soldo per gli acquisti necessari al momento. Caspita! Ci danno ben 189 Dollari! In più risparmiamo anche il deposito bagagli per la giornata. Cosa vuoi di più dalla vita? Dopo l'usuale prelievo di contanti locali al Bancomat dell'aeroporto si prende il "buono Taxi" ad uno sportello apposito (920 Rupie) e si va a Colombo!
Ormai sono quasi le 8. Il traffico è immenso. La circolazione caotica. Per arrivare a Colombo si impiega oltre un'ora! Alla stazione di Forth facciamo i biglietti per Anuradhapura con prenotazione posto sull'Intercity Express che, ci dicono, parte alle 16,30 (strano, a me risultava alle 15,50) ma c'è anche scritto sul biglietto!
Ci avventuriamo a piedi per le stradine di Pettah, vecchio centro commerciale (diciamo mercato) di Colombo. Non è interessante come il quartiere cinese o il mercato del sabato di Bangkok però è abbastanza pittoresco. Compriamo due sacchi di plastica per metterci dentro i vari maglioni, guanti, etc. Qui non servono e addosso pesano! Fa caldo e cominciamo anche ad avere sonno! Decidiamo di prendere un tre ruote che per 500 Rs (circa 5 dollari) ci porta in giro per un paio d'ore. Vediamo fra le altre cose il Tempio induista della via dei Gioiellieri (dove un tizio insiste per farci toccare il suo serpente, con mia figlia che strilla dalla paura e scappa… ed un altro tempio molto rilassante sull'acqua nel quartiere di Cinnamon. E' il Tempio di Malakaya.
Finiamo in un centro commerciale per bere qualcosa. E' incredibile ma non abbiamo visto un bar per strada in due ore che giriamo. Ne parliamo fra una bibita e una birra. Colombo non ci piace, è un insieme di caotiche e sporche viuzze in mezzo a modernissimi palazzi e mega centri commerciali. Ci sono dei quartieri che sembrano appartenere solo agli stranieri o a chi lavora con gli stranieri ed altri zeppi solo di povera gente. Ricorda una città del Sud America più che l'Asia. Ma io non ho mai visto l'India…
A mezzogiorno ci facciamo portare da un altro tre ruote al Grand Hotel Oriental. Scegliamo il suo ristorante all'ultimo piano. Vista sul porto. Il ristorante è molto particolare. Ha un'eleganza vecchio stile coloniale inglese ed il personale è vestito di bianco con fasce di seta blu. Mangiamo! C'e’ un enorme buffet. I gamberi sono piccantissimi! Primo impatto con la cucina "spicy" di Sri Lanka. Alla fine del lauto pasto assaggiamo l'Arrak (distillato derivato dalla lavorazione del cocco) che ci accompagnerà per tutto il viaggio.
Abbiamo un sonno pazzesco. Andiamo sul lungomare e ci addormentiamo sulle panchine mentre i nostri bambini giocano in spiaggia. I giovani srilankesi passeggiano sul bagnasciuga con le loro ragazze: chiacchierano, ridono, entrano in acqua vestiti. Oggi è sabato! E c'e’ il sole! (ndr: E’ la prima volta che in un nostro viaggio arriviamo a destinazione e non piove!)
Verso le 16 ci spostiamo alla stazione. Dopo un attimo di panico poiché delle persone ci dicono che il treno per Anuradhapura è già partito (con me che gridavo "l'avevo detto io che era alle 15:50!") ci calmiamo perché invece il treno c'è, ed arriva sul binario 7! E’ certo. Meno certa è la carrozza prenotata perché noi abbiamo la "E' ed il treno ha la B C D e F… e la E? Ci sediamo al vagone F ma vengono immediatamente a reclamare i posti. Si scopre poi che il vagone E c'è ma e’ in testa, prima della "A". Un ragazzo mi spiega in perfetto inglese che non e’ detto che le lettere debbano essere in sequenza! Se ci pensi bene chi lo ha detto? Chi ha detto che sui treni le lettere debbano essere in sequenza alfabetica?
Alle 16,30 spaccate il treno Intercity Express (munito anche di ventilatori a soffitto) parte! E comincia l'avventura .Il treno fa un rumore incredibile ed ondeggia in modo spaventoso poi, presa velocità inizia anche a saltare; Carlotta ed io ridiamo come pazze… Avverto Giampaolo di non mettere il braccio fuori del finestrino perché esso potrebbe cadergli improvvisamente addosso (ho letto che è successo ad un viaggiatore che si è rotto le dita).
Dove si congiungono i vagoni intanto, le lamiere che fungono da passatoie saltano a più non posso sollevandosi anche di 50-60 cm. l'una dall'altra! Il panorama però è bellissimo, laghetti, colline, distese di risaie infinite e poi giungla, poi di nuovo corsi d'acqua, risaie e giungla. Assistiamo anche al colpo di scena di un viaggiatore che viene colpito da una sassata in testa. Soccorso e medicato, scatena panico fra i viaggiatori perciò tutti i passeggeri s’impegnano a chiudere - non tanto i finestrini - ma delle controfinestre di ferro munite di feritoie per far passare l'aria. Chissà perché ci sono?! Forse spesso tirano sassate? Comunque giacché ci hanno "spento" il panorama, ci dedichiamo ad osservare l'interno del treno. I passeggeri sono gentili con noi, ci offrono anche delle noccioline o meglio piccoli ceci tostati. Sono tutti ben vestiti e parlano bene inglese. Stanno andando anche loro in vacanza. Siamo gli unici turisti a bordo, o almeno non asiatici! Alle 20,30 precise arriviamo ad Anuradhapura (e chi ha detto che i mezzi in Srilanka non sono puntuali?!).
Lì ci viene a prendere il classico tre ruote mandato dall'Hotel Shalini. E io mi chiedo "…e se avessimo avuto i bagagli?!" Non sapevo ancora che un TRE ruote in Sri Lanka può benissimo portare due bambini, due adulti e quattro zaini,. oltre a bagagli a mano vari…
L'Hotel Shalini è accogliente pulito. Ci hanno dato un'enorme stanza con cinque letti (due matrimoniali + un singolo… che sarebbe stato utilissimo per appoggiarci i bagagli se ci fossero stati!). Ceniamo a base di riso e curry (direi ottimo rispetto a quelli mangiati in seguito) e poi alle 23 andiamo a nanna. Prima notte in Sri Lanka in un letto, dopo 37 ore che non avevamo il piacere di toccarne uno!

Domenica 7 dicembre
Sveglia prestissimo, per lo meno noi due adulti, che così abbiamo l'occasione di rubare con la telecamera l'immagine dei nostri "micetti" che dormono profondamente sotto la zanzariera (che non servirebbe neppure…). Colazione. Noleggio biciclette e partenza per la visita di Anuradhapura.
C'è il sole. La città sacra di Anuradhapura è immensa. Decidiamo di partire dal punto più a monte e riscendere. Si comincia quindi dal sito della Pietra di Luna e via via fra i vari Dagoba più o meno antichi si giunge all'Albero del Bodhi. Oggi è domenica, quindi giorno di pellegrinaggio. C'è un sacco di gente che porta le offerte, tutti a piedi nudi, tutti eleganti, le donne avvolte nei loro sari multicolori con i bambini per mano, scimmie affamatissime che rubano la merenda ai piccoli fedeli...
Qui scopriamo che a parte l'obbligo di togliersi scarpe e cappello, puoi entrare nei luoghi sacri teoricamente a pancia scoperta ma devi avere le spalle e le gambe coperte. Dato che io indosso una maglia senza maniche mi fanno mettere un sari addosso! Per i pantaloni non c'è problema giacché abbiamo addosso ancora quelli invernali.
Dopo una rovinosa caduta in bicicletta della sottoscritta, si va a pranzo alla Rest House vicino alla cisterna di Tissaweva. E' molto tipica, in stile antico con tanti spazi verdi. La pulizia però è decisamente migliore allanostra pensione a gestione familiare. L'ultima tappa è al Vihara di Isurumuniya del III sec a.C., dove è conservata anche la famosa scultura degli amanti.
Tornando in albergo ci si ferma a comprare una maglietta di ricambio e dei pantaloncini leggeri per la Carlotta:è il minimo! Acquisto comunque inutile perché durante la nottata arriveranno i bagagli. Cena ancora una volta ottima, Arrak e scambi di opinione sulla giornata. Mi rendo conto che siamo partiti solo venerdì dall'Europa ed abbiamo già visto così tante cose...

Lunedì 8 Dicembre
Dopo colazione si va a Mihintale con un Tre Ruote, che è poi il ns. mezzo di trasporto preferito! Mihintale è stupenda, antica città sacra immersa nella giungla e costruita su di una collina alla cui sommità si giunge attraverso centinaia e centinaia di gradini scavati nella roccia, ma non ripidissimi. Molti poliomielitici chiedono l'elemosina per le scale. Noi non siamo preparati e non abbiamo monete di piccolo taglio. Siamo obbligati a far finta di niente e ci dispiace. Ci organizzeremo da domani! Proseguendo in mezzo alla giungla ed alle scimmie, alle varie rovine di tempi e di monasteri, si arriva fino al grande luogo di meditazione, posto sulla sommità più alta della montagna.
Una "pseudo guida" che parla italiano e che si è appiccicata a Giampaolo ci segue per tutto il percorso e riusciamo a "liberarcene" solo al momento in cui cominciamo a ridiscendere, dopo aver dovuto anche sborsare dei soldi che gli diamo se non altro perché ha aiutato la Carlotta in un tratto difficile! Riscendiamo dall'altra parte della montagna passando dal grande Dagoba costruito sulla collina di fronte. Il paesaggio da lì è bellissimo.
Si rientra in albergo con ilnostro tre ruote che ci fa passare per una stradina lungo la cisterna, molto panoramica. Grazie. Pranzo veloce con Club Sandwich e poi si va (sempre con il tre ruote) alla stazione degli autobus; stavolta abbiamo anche gli zaini e scopriamo che miracolosamente ci stanno! Alla stazione c'è un sacco di gente, ma ci sono anche tanti autobus.
Oggi è giorno di Luna Piena o Poya. E' festa. Giornata dedicata alla preghiera (poya appunto). Si trovano quattro comodi posti sull'autobus per Polonnaruwa. Gli zaini ce li legano vicino al posto di guida. Siamo ancora gli unici turisti, ma veramente ne abbiamo visti pochissimi anche ad Anuradhapura e a Mihintale…
Il percorso è panoramico e tranquillo. L'autista è prudente. Il viaggio è piacevole (anche qui ci sono i ventilatori a soffitto!) e ci sono anche suonatori improvvisati con tanto di "tamburelli". Ci si ferma anche ad un posto di ristoro. Dopo 4 ore esatte (continua a stupirci la puntualità poiché eravamo preparati al contrario) si arriva a Polonnaruwa. Gli zaini sono legati così bene che non riusciamo a slegarli, ci lavorano in tre! Uno di questi personaggi sarà un incontro ricorrente nei prossimi giorni…
Prendiamo il “mitico” tre ruote e ci facciamo portare all'Hotel Sudu Aralyia. Qui avevamo prenotato via Internet, in un bel posto con la piscina, lungo la cisterna a sud di Polonnaruwa. L'hotel è in effetti molto bello, ha la piscina ed un giardino meraviglioso in riva al lago, la camera per quattro è enorme, con frigo bar, A/C (che io per altro detesto) televisione, etc. E’ anche molto pulito! Ed il tutto per 88 Usd al giorno (circa 72 euro) inclusa la cena e la colazione per tutta la famiglia! Bagno in piscina, cocktail di benvenuto, cena à la carte, solito Arrak digestivo e nanna. (dopo il lavaggio di quasi tutti i vestitini di Carlotta perché tutto lo shampoo si era riversato nel suo zaino).

Martedì 9 Dicembre 2003
Dopo colazione (alle 7,30) ci portano le biciclette che avevamo ordinato la sera prima. E qui si rincontra il signore del giorno prima: è l'uomo delle biciclette! Ci fa strada verso le prime rovine di Pollonaruwa (quelle all'estremo sud). Qui c'è la statua del re di Pollonaruwa con un libro in mano?! O con un pezzo di papaya?
Ci spostiamo poi verso nord. La strada che corre lungo la riva della cisterna è bellissima, ci sono donne che lavano i panni, i mariti che pescano ed i bambini che ti corrono intorno. Regaliamo ai bimbi un po’ di penne biro che ci siamo portati dall'Europa dietro consiglio di un'amica. Rincontriamo poi l'uomo delle biciclette. Turisti europei continuano a non vedersene. Pensare che io ho prenotato gli alberghi qui nella zona delle città antiche perché immaginavo l'affollamento. Facciamo un paio di foto allo splendido paesaggio e poi continuiamo il viaggio in bici verso il punto più a Nord. Gli ultimi metri in salita li facciamo a piedi. Che caldo!. Il tempio delle immagini è bellissimo. Valeva la pena di salire fino quassù. Bellissimo tempio in mezzo alla giungla con molte sculture ed intagli. Ci sono anche migliaia di nanetti scolpiti intorno a tutto il perimetro che la Lonely Planet definisce “che saltellano”. Li osserviamo a lungo, certo che a noi danno proprio il senso della staticità! Punti di vista?!
Si ridiscende facendo tappa nei vari punti di interesse, Gran Vihara, Tempio Shiva, quadrangolo, palazzo reale. Polonnaruwa non è una città così antica come Anuradhapura perché è stata costruita fra il 1000 ed il 1200, ma è bellissima. Alle 14 finiamo la visita e dopo le ultime foto sulla piscina del re di forma stupenda (in realtà fungeva da cisterna per l'acqua), si mangia alla Rest House.
Anche lì fuori c'e’ l'uomo delle biciclette: è onnipresente! Poi si rientra in albergo. All'ingresso dell'Hotel chi si rivede? L'uomo delle biciclette. Ci fa un'offertaccia: per 2000 Rupie domani ci porterebbe in macchina a Sigiriya via Dambulla. Il prezzo è ottimo (probabilmente perché ci ha visto arrivare in bus), quindi accettiamo. Bagnetto in piscina e tramonto sul lago. Cena. Nanna.

Mercoledi’10 dicembre
Ore 8,30: dopo colazione (la mia sempre a base di curry…) si parte. L’auto con autista contrattata ieri ci porta attraverso un bel paesaggio fino a Dambulla. Lì saliamo i nostri 532 scalini (li abbiamo contati io e Carlotta!) per andare ad ammirare i templi rupestri. Cinque grotte, ognuna con la sua storia, ognuna legata ad un'epoca diversa. Gli antichi affreschi sulle pareti rocciose sono fantastici. Il porticato che scorre lungo la parete della montagna dove si aprono le grotte, assomiglia a quello di casa nostra.(quindi bellissimo!).
Ci sono un sacco di scimmie. Qui apprendiamo nostro malgrado uno dei riti del buddismo. Praticamente mentre io e Carlotta eravamo intente a fotografare (con il cellulare) una simpatica scimmietta con il suo piccolino aggrappato al collo, enorme rumore di scoppio alle spalle e schizzi di liquido addosso… tremendo spavento…Sapete cos'era? Quando un fedele ha un sacco di problemi va al tempio, prende un cocco, due cocchi, dipende da quanti problemi ha, e li scaraventa a terra sperando si rompano. Se il cocco si rompe il problema se ne va via insieme al liquido che ne fuoriesce (speriamo non si sia attaccato a noi…).
Verso le 12,30 arriviamo a Sigiryia alla Rest House, stanza a tre letti prenotata via Internet - 33 Usd compreso cena e colazione senza aria condizionata. Con l'aria condizionata era 42 Usd. Dato che io detesto l'aria condizionata mi son detta perché spendere 9 dollari in più? E qui subito si impara una cosa abbastanza comune in Srilanka: camera A/C non vuol dire che ha solo l'A/C ma solitamente è anche molto più bella. Infatti quando ci fanno vedere la stanza ci impressioniamo: pareti scrostate ed anche sporche, tre letti giusto piazzati in mezzo alla stanza, bagno che necessita di urgenti lavori di ristrutturazione. "Va beh - ci diciamo - per una notte ci adattiamo…" Intanto arriva Matteo e dice "mammaaaa… guarda che dall'altra parte ci sono delle stanze bellissime!". Andiamo a vedere, in effetti stupende, con tende, tendoni di velluto rosso, frigo bar, bagno modernissimo, copriletti di ottimo gusto, quadri alle pareti. Vado alla reception e chiedo: scusi, quelle camere?! Ah,. dice,. quelle hanno l'aria condizionata, voi avete prenotato quella senza. Sì ma scusi, a parte l'aria condizionata sono anche tutta una cosa differente, cioè un abisso… Ci facciamo un sacco di risate e quindi per 9 usd di differenza cambiamo camera per la gioia di tutti!!
Pranziamo, direi anche molto bene, poi partiamo per l'ascesa alla rocca. Fuori dalla resthouse ci convincono a prendere un tre ruote per recarci all'ingresso sostenendo che il sentiero di cui ero a conoscenza non esisteva e che c'era più di un km. da fare a piedi (cosa non vera perché al ritorno l'abbiamo fatta a piedi ed abbiamo visto anche dove era il sentiero!)
Entriamo dalla parte dei giardini acquatici del Re, con piscine, aiuole poste su diversi livelli, scalinate antiche scavate nella roccia. Da lì si inizia a salire, credo siano circa 1500 gradini o più per arrivare in cima ma non è assolutamente faticoso ed è particolarmente affascinante. Attraverso stretti sentieri, mura e cunicoli, affreschi ed iscrizioni si arriva alla piattaforma da cui parte l'ultima scala (stavolta in ferro) che si inerpica sulla costa della montagna. Qui, ragazzi, ho dovuto vincere il mio senso di vertigini… e dopo essere salita fino sulla cima a Sigiryia ora non mi posso più permettere di raccontare che soffro di vertigini…
Il panorama comunque ripaga qualsiasi tentennamento. E nonè solo un panorama, è un senso di profonda pace che ti avvolge. Fra i resti di questo palazzo reale arroccato a 200 metri, con i suoi giardini e anche qui l'immancabile "piscina" che dopo oltre 1500 anni raccoglie ancora l'acqua e dove all'interno sguazzano ancora i pesci… Non ti stupiresti di veder sbucare Kasypa da dietro un angolo.
La sera bella cenetta, ci informiamo sulla partenza dell'autobus (dicono ogni mezz'ora), ci scoliamo una bella bottiglietta di arrak per recuperare le forze (è stata una giornata piena di scalini…) ed andiamo a nanna, dopo l'ultima scorpacciata di gelati da parte di Matteo (8 coppette!)

Giovedì 11 dicembre
Ore 6,30 sveglia. Colazione veloce. Pagamento del conto. Si aspetta l'autobus. Il receptionista ci fa l'ultima stracciatissima proposta (ieri ne avevamo già rifiutate due rispettivamente a 5000 e 4000 rupie…): 3200 rupie per portarci fino a Negombo (4 ore minimo). Valutiamo velocemente il fatto che con gli autobus ce ne metteremo almeno sette (con due cambi e dovendo passare da Colombo) e quindi accettiamo!
Infatti alle 12,30 siamo già a Negombo nel nostro albergo “all inclusive”, pieno di tedeschi più o meno giovani, cioè praticamente il nostro albergo sembra la meta dei viaggi per la terza età; poco male, c'è anche la ginnastica in piscina…
La spiaggia di Negombo è come una qualsiasi spiaggia oceanica, sabbiosa, ondosa con l'acqua sufficientemente torbida. Prendiamo il sole tutto il giorno anche per non arrivare domani alle Maldive con l'abbronzatura del ciclista che ci ritroviamo tutti quanti! Beviamo mangiamo…
Alle 16,30 io e Giampaolo decidiamo di andare a vedere i Canali Olandesi vicino al porto: cerchiamo un noleggio biciclette che non troviamo ma chiedendo qua e là troviamo subito una famiglia che ci "affitta" le sue. La mia è accettabile, quella di Giampaolo un disastro. Però ci serve per arrivare in centro… caspita oltre 5 km., pant pant… Armati di macchina fotografica e telecamera (rigorosamente con batteria quasi scarica…) fotografiamo il mercato del pesce… una piazza enorme, sporchissima, piena di corvacci neri e di mucche… con tutto il pesce ad essiccare ed i pescatori a rimessare le reti. Un olezzo… ma dei colori stupendi!
Passiamo davanti al vecchio forte olandese e raggiungiamo i canali. Sono bellissimi ed arriviamo giusto in tempo per immortalare il tramonto! Peccato che la batteria della mia telecamera sia finita… Comunque Giampaolo fa delle bellissime diapositive. Poi a fine rullino durante l'ultimo trascinamento si avverte che la pellicola si rompe… "S'e’ rrott'..!". Rientriamo verso l'albergo cercando un fotografo che abbia la camera oscura, ma niente… va beh, si prova domattina.
Dopo cena (il buffet non era per niente male) viene a trovarci Chris, un amico di una npstra conoscente ungherese che ha lavorato in Sri Lanka qualche anno fa. Lui è srilankese. Molto simpatico, chiacchieriamo tutta la sera, ci promette che ci prenoterà i biglietti del treno panoramico per Kandy (cosa che noi non siamo riusciti a fare perché si può prenotare non più di tre giorni prima). Quando torneremo dalle Maldive ce li farà avere!
Verso mezzanotte andiamo a nanna… e qui avviene la scena fantozziana. La sottoscritta, per ammazzare l'insetto avvistato sul soffitto da Matteo, in un raptus di incoscienza infila la mano attraverso le pale del ventilatore in movimento facendosi un male cane. L'insetto si salva! la mano meno...

Venerdì 12 dicembre
Di buon'ora con un tre ruote andiamo a cercare un fotografo, ma è talmente buon'ora che sono ancora chiusi. Aspettiamo. Sistemata la faccenda del rullino (che si era effettivamente rotto), si torna in hotel e si fa colazione. Ci lasciano la camera fino alle 16. Bene, così possiamo andare in aeroporto dopo esserci fatti una bella doccia.
Giornata di sollazzo in spiaggia. Pranzo. Poi si gioca un po’ ai "mongalizza" nelle onde, bagagli e partenza! (ndr: mongalizza è un tipo di maiale riccioluto ungherese).
L'aereo per Male è alle 19,20 e ci hanno detto di recarci in aeroporto tre ore prima! A me sembra eccessivo ma dato che dobbiamo prima passare agli uffici della Srilanka Airlines per vedere di spostare i biglietti di ritorno (abbiamo il ritorno alle 6,00 del mattino del 1 gennaio), alle 16 partiamo dall'albergo. Le liste di attesa su cui siamo il 4 gennaio sono sempre in "attesa".
Facciamo il check-in e poi girovaghiamo per l'aeroporto. Chissà perché convocano tre ore prima?! La prossima veniamo solo 2 ore prima!
Arriviamo a Male alle 19,45 ora locale. All'aeroporto incontriamo qualcuno del villaggio di Halaveli che ci dice di trovarsi il mattino dopo alle 6,50 in aeroporto. Io gli dico che dovevamo telefonare a Mr. Solih, lui mi dice che Mr. Solih è partito… Comunque decidiamo a scanso di equivoci di telefonare lo stesso a Mr. Solih appena giunti in albergo. Prendiamo la barca taxi per il centro di Male e poi, zaini in spalla, ci avviamo a piedi verso il nostr albergo prenotato via Internet, non è distante. Intanto Giampaolo si lamenta di come tutti gli altri turisti sono partiti con battelli di super lusso…
Si arriva al residence Buruneege dove, dopo mezz'ora di attesa, si trova l'orribile sorpresa che la suite con tendine rosse e quattro letti prenotata su Internet non è altro che una stanza brutta squallida con due letti, niente finestre, che si apre su una sala ristorante. E questo a 65 usd?! Mi arrabbio moltissimo, anzi di più. A quel punto mi fanno parlare al telefono con il "responsabile" che mi chiede quanto sono disposta a pagare. Neanche un centesimo! Ce ne andiamo. Dopo un paio di tentativi troviamo per 70 usd una bella stanza a tre letti all'Hotel Kam (pensa, stava proprio di fronte al molo dove siamo scesi con la barca-taxi, ah ah ah…). Comunichiamo al villaggio (che conferma che Mr. Solih è in Srilanka) che siamo in un nuovo hotel. Dicono che ci vengono a prendere domattina alle 8,30 per portarci in aeroporto. OK!
Dopo breve doccia andiamo a vedere la cittadina di Male. Giampaolo che c'era stato 30 anni fa la trova completamente cambiata. In effetti si presenta come una cittadina moderna, ben tenuta, pulita e organizzata. Ci beviamo una bella bottiglia di spumante (rigorosamente analcolico) in un barettino dove Matteo e Carlotta si contendono gelati enormi (non senza conseguenze…)! Poi ci avviamo verso l'albergo e passando davanti ad un hotel curiosiamo nella festa di un matrimonio musulmano….che eleganza! Nel nostro hotel c'è anche la piscina ma al rientro non abbiamo più voglia di fare il bagno poi è ridicolo fare il primo bagno alle Maldive in piscina a Male, no?!

Sabato 13 dicembre
Ore 8,30 precise, un incaricato del villaggio arriva a prenderci. A piedi ci accompagna al molo, ci mette su una barca-taxi (che paghiamo noi) che va all'aeroporto e ci spiega che lì troveremo un altro incaricato. Beh, poteva risparmiarsi la fatica e dircelo al telefono, ci saremmo arrangiati da soli… Comunque arriviamo al terminal degli idrovolanti e aspettiamo, ci offrono the e caffè. E noi aspettiamo… alle 10,30 finalmente ci caricano su un idrovolante bello rosso, che fa un bellissimo effetto sul mare blu… L'esperienza dell'idrovolante è eccezionale. I piloti sono in pantaloncini corti e senza scarpe. Il panorama è mozzafiato. Dopo due tappe intermedie in altri due atolli, arriviamo sulla piattaforma di Halaveli. Ma lì non si vede nessuno. Il villaggio appare bello da lì… ma come ci arriviamo?!
Dopo dieci minuti d’attesa il comandante dell'idrovolante che evidentemente da contratto non poteva abbandonarci sulla piattaforma, sfodera il suo telefono cellulare, che ha un effetto immediato. Dopo due minuti si vedono arrivare alcuni maldiviani di corsa sul molo, saltano sulla barca lì ormeggiata e partono per raggiungerci. Forse non ci hanno visto arrivare, però è strano che non ci abbiano "sentiti" perché nella quiete delle Maldive l'idrovolante che atterra non passa inosservato!
Cocktail di benvenuto, formalità varie, poi ci accompagnano in camera, bellissima, spaziosa, con un bel lettone ed altri due comodi letti, una bella veranda ed il rubinetto per pulirsi i piedi prima di entrare, a due metri dal mare. Organizzata la camera e gli armadi ci facciamo un bel bagno e poi andiamo a mangiare. Sono tutti italiani, ma guarda… è un villaggio della Grandi Viaggi, meglio così magari Matteo e Carlotta fanno amicizia. Negativo, non c'è neanche un bambino! Oggi è sabato. Abbiamo 8 giorni da passare qui.

Domenica 14 - Domenica 21 Dicembre
Riassumiamo il soggiorno alle Maldive: mare splendido, tempo stupendo, bel villaggio, meravigliosa spiaggia (sia per nuotare che per fare snorkelling), cucina buona. In settimana sono arrivati altri bambini italiani per cui i nostri figli si sono divertiti moltissimo. Noi invece dopo cinque giorni abbiamo cominciato ad annoiarci un po’… a parte un paio di uscite di snorkelling, "interminabili" giri dell'isola sia a piedi che in canoa, appuntamento delle sette di sera sul molo per vedere le mante ed i pescecani che vengono a riva a mangiucchiare ciò che gettano loro i turisti. Con un sacco di libri letti e un po’ di fotografie scattate, abbronzati come africani, tutto intorno a noi scorreva lento e piacevole tranne che:
Durante una tranquilla sera, mentre prendevamo l'aperitivo, arrivano due coppie che non si sedevano praticamente mai al nostro tavolo e ci dicono "possiamo sederci qui con voi?" Ma certoooooo! E caspita, mi cominciano a raccontare di aver trovato enormi ragni in camera (sia nell'una che nell'altra), neri grossi e pelosi e pure che saltavano. Mannaggia a loro, non potevano mica raccontarlo a qualcun altro?! Io che l'unica “bestia” che non sopporto è il ragno, poi che salta…?! Dopo le prime due notti passate a scrutare la camera da cima a fondo, a sigillare la porta del bagno e a far spruzzare insetticidi ho stabilito che da noi non potevano entrare! Capitolo chiuso. Infatti non ne abbiamo visti. Ci rimane sempre il dubbio che fossero veramente ragni… non è che per caso erano granchi?

Domenica 21 dicembre
Dopo aver pagato una carrellata spaventosa di extra (in due riprese, una ieri sera e una stamattina… perché forse si vergognavano a farceli pagare tutti insieme) ci portano alle 7,30 sulla piattaforma dalla quale siamo arrivati, dove aspettiamo l'idrovolante che, puntualissimo arriva (meno male perché fra un'ora e mezza abbiamo il nostro aereo per Colombo!)
Sull'aereo per Colombo si gela, c'è l'aria condizionata al massimo, stanno tutti con i giubbotti pesanti, loro sono fortunati perche’ arrivando da Zurigo e li hanno a portata di mano… Scendiamo a Colombo puntualissimi, sono le ore 11,50. Cerchiamo di chiamare Chris, il nostro amico Srilankese che fra l'altro dovrebbe averci recuperato i biglietti per Kandy. Dovevamo andare a pranzo insieme. Non può venire a pranzo con noi purtroppo. Ha un parente in ospedale, però farà un salto al ristorante per darci i biglietti. Veramente gentile!
Dopo una breve visita agli uffici della Srilanka Airlines per le nostre liste d'attesa, (inutilmente anche questa volta) ripassiamo dal banco taxi dove due settimane fa vendevano il coupon per il centro di Colombo a 920 Rupie. Ci dicono che quel banco taxi non funziona per gli stranieri, ma protesto... e due settimane fa?! Ci dicono impossibile… Va beh, a volte le cose cambiano. Usciamo fuori. Ci sono i taxi per stranieri! 1500 rs. Iniziamo a discutere, ma perché se due settimane fa ne ho pagate 920 adesso ne devo pagare 1500? Alla fine ci accordiamo per 1000! Decidiamo di tornare a mangiare all'Oriental Hotel, d'altronde il panorama è stupendo e si mangia bene…
Ci raggiunge il Chris e ci regala i biglietti. Noi insistiamo per pagare ma dice che è un suo regalo di benvenuto nel suo Paese. Abuwayan! Alle 15,15 ci rechiamo in stazione. Il treno parte alle 15,35. E’ domenica, menomale che abbiamo prenotato. La nostra carrozza è quella panoramica quindi non ci si può sbagliare, è l'ultima! Si viaggia seduti in senso contrario e la parte finale del treno consiste in una grande vetrata! Questa volta ci sono due coppie di turisti stranieri oltre noi! Il treno viaggia come l'altro. Ondeggia e saltella… ma ormai ci siamo abituati. Faccio amicizia e chiacchiero un po’ con una signora Srilankese. E' di Kandy, parla bene inglese, sono venuti oggi che è domenica a Colombo a fare un giro, con i loro 5 figli, tutti maschi! La mia Carlotta suscita curiosità, cosi’ bionda…
Addentrandosi nelle colline il panorama diventa veramente bello, cascate, montagne, e giungla giungla giungla… Ogni tanto qualche altopiano coltivato a risaia e poi giungla. La strada ferrata qui serve anche come strada pedonale ma quando arriva il treno tutti si inoltrano nella giungla e poi riemergono, come dal nulla. E’ bellissimo vedere da questa posizione il brulichio di persone che appena passato il treno riappaiono sui binari a decine ed in fila.
Alle 18 arriviamo a Kandy. Ho prenotato telefonicamente all'hotel Queens (ne avevo scelto un altro a gestione familiare ma non c'è stato verso di trovare posto). All'arrivo l'hotel si presenta molto bene. Bellissimo palazzo coloniale in pieno centro di Kandy, a due passi dal tempio del dente e proprio sul lago. La hall molto imponente. Personale gentile. Ci danno le camere. Bruttine ma soprattutto sporche. Anche qui il problema è l'aria condizionata? No, ce ne fanno vedere altre, tutte uguali. La descrizione non corrisponde certo a quella della Lonely Planet, con i copriletti antichi?! Comunque ci installiamo nelle npstre due camere adiacenti e sistemiamo i bagagli. Disfiamo tutto anche perché qui ci staremo tre notti! Poi vado a chiamare quelli del servizio ai piani e gli chiedo gentilmente di pulire perché anche il bagno fa schifo, le piastrelle, lo sciacquone del water perde… anche quello della stanza dei bambini. Sotto i letti è pieno di "gatti"… quelli della polvere per fortuna. Intanto noi scendiamo a bere qualcosa. Il racconto dell'avvenuta pulizia è di mio figlio Matteo:
"Sono arrivati in due in camera con uno straccio sporco e rovinato come quello con cui noi puliamo il cane. Uno è andato in bagno con lo straccio, l'ha bagnato un po’ e l'ha sbattuto per terra poi con una gamba gli è saltato sopra e dallo straccio semi bagnato è uscito tanto di quello sporco che invece di pulirlo, il bagno si è sporcato ancora di più. Poi senza neanche sciacquare lo straccio è uscito dal bagno e l'ha dato all'altro che gliel'ha chiesto. Quello che non aveva più lo straccio ha iniziato a dare calci al letto per spostarlo così l'altro poteva pulire con il suo straccio (sporco) il pavimento. Poi sono andati dall'altra parte del letto e da lì lo hanno spinto col piede per rimetterlo a posto. Poi è toccato al comodino, uno dei due l'ha alzato e l'ha successivamente mollato per terra così uno dei bicchieri è caduto… Poi hanno cambiato gli asciugamani e sono andati via".
Alla sera decidiamo di provare una piccola trattoria locale dove abbiamo mangiato con pochissimi dollari. Ma tutti mi hanno dato addosso perché non è piaciuta! D'altronde non si può organizzare tutto perfetto in due ore….

Lunedì 22 dicembre
Colazione al Queens direi eccezionale! Ripaga sicuramente il livello delle camere, tanto che decidiamo di cenare qui anche la sera. Il ristorante ci ispira! Si va subito al Tempio del Dente giusto in tempo per visitare tutte le sale di preghiera, il museo dell'elefante, etc. riservandoci il tempio principale per le 10,30 quando viene dato il segnale d'inizio della preghiera a suono di tamburo! Sono i suonatori di tamburi di Kandy. Assistiamo anche ad una cerimonia che sembra ricordare un battesimo ma è a porte chiuse. Andiamo ad assistere all'apertura della porta dove è custodito il dente. Si vede lo scrigno dorato. I suoni. Qui rimangono impressi i suoni. I tamburi di sottofondo (che suonano incessantemente per un'ora, le preghiere che si levano melodiose dal coro dei fedeli ammassati lungo le scale ed ovunque ci sia posto.
Anche i profumi rimangono impressi, peccato che questi ultimi non si possano in qualche modo "inscatolare". Dopo aver fatto le foto di routine con l'elefante a guardia del tempio, andiamo a visitare i templi minori induisti. Visitiamo poi il museo di Kandy, dove cercano di venderci i biglietti per lo spettacolo delle danze che si tiene al centro di cultura. Noi, data la mia diffidenza, non li compriamo. All'uscita ci abborda un altro personaggio che tenta a sua volta ed insistentemente di venderci questi biglietti. Noi andiamo direttamente al centro culturale. Lì compriamo i biglietti… ma - in tutti i casi - da un commesso del centro d'artigianato che si trova all'interno. Ci riserva anche i posti segnando i nostri nomi sulle sedie. I prezzi sono identici ovunque.
Non abbiamo capito come funziona esattamente la vendita dei biglietti, ma comunque li abbiamo. Lì inoltre compriamo i più begli oggettini artigianali che abbiamo fino ad ora visto in giro. Peccato che abbiamo ancora tanti giorni di "zaino" davanti a noi per cui dobbiamo rinunciare alle cose più ingombranti. Un incisore di ottone crea al momento un elefantino a Carlotta con inciso il suo nome. Riscuote successo. Gliene ordiniamo altri tre per la sera da regalare agli amichetti.
Pranziamo lì al centro culturale: c'è un ristorantino molto carino. Non servono alcolici ma a mezzogiorno si può evitare. Al pomeriggio proseguiamo il giro panoramico per Kandy con un tre ruote. Passiamo dalla stazione per prenotare il treno verso Nuwara Elia ed Ella per dopodomani. Non c'è posto! Dicono possiamo rischiare, ma viaggiare in piedi per ore senza goderci il panorama della zona delle montagne è assurdo. Dovremo procurarci un taxi. Telefoniamo ad un tizio conosciuto la sera prima nell'osteria. Si era proposto di accompagnarci a Pinnewala a vedere gli elefanti domani per 2000 rupie. Gli confermiamo l'incarico, poi vedremo di discutere con lui la tariffa per i gg. successivi. Appuntamento 8,30 all'Hotel Queens.
Andiamo a comprarci una bottiglietta di shampoo, così visitiamo la zona commerciale di Kandy, intendo la zona dove loro vivono, dove ci sono i loro negozi, i loro ristoranti, etc. Passiamo dalla Srilanka Airlines ma ancora nessuna novità. Anzi ci dicono che comunque la lista d'attesa del 4 via Francoforte non è valida perché dato che il nostro biglietto è via Parigi si può solo cambiare la data ma non il percorso (bella notizia!). Ci mettiamo in lista su Parigi ma chissà ormai non salterà fuori nemmeno un posto…
Sostiamo a curiosare in un negozio di Batik, sete, sari, etc. I prezzi mi sembrano parecchio alti ma non abbiamo ancora termini di paragone. E' già tardi e dobbiamo correre allo spettacolo. Arriviamo al centro culturale, i nostri posti "prenotati" con tanto di striscia riportante il nostro nome sono ancora lì! Perfetto.
I danzatori di Kandy sono bravi ma lo spettacolo dopo un po’ stanca (ci sono anche dei turisti che dormono…). Si arriva alla parte finale dove ci sono quelli che camminano sui carboni ardenti e mangiano il fuoco. Qualcosa da filmare! Ma la solita batteria mi pianta in asso! Finito lo spettacolo torniamo in albergo per la cena. Mentre gli uomini salgono un attimo in camera Carlotta ed io c’intrufoliamo in un mercato coperto, esattamente a fianco all'albergo, dove vendono scarpe, vestiti, sari, tovagliato, sete… di tutto e a prezzi stracciati. Subito notiamo che la stessa identica camicia che nel negozio di oggi piaceva a Giampaolo qui costa un terzo! Non compriamo niente anche perché sta per chiudere ma ci ripromettiamo di tornarci domani sera! Ci sono anche i batik. Cena ottima con vino srilankese!

Martedì 23 dicembre
Dopo un'abbondantissima colazione che nel mio caso stamani è stata a base di piccantissimo curry con specie di tagliolini a forma di nidi (il buffet del Queens è proprio eccellente!) alle 8,30 ci viene a prendere il nostro autista e partiamo per Pinnewala, dove si trova l'orfanotrofio degli elefanti. Non avevamo previsto una tappa poiché la Lonely Planet non dava notizie di pensioni ed alberghi, invece ce ne sono a decine! Anche ristoranti con terrazza direttamente sul fiume dove si bagnano quella novantina di elefanti piccini e anche grandi. Ce n’è uno poverino senza un piedino… Matteo si arrabbia moltissimo perché un altro elefante (cattivissimo!) o spinge e lui cade. Fa fatica a rialzarsi. Abbiamo acquistato i biglietti che però in teoria per vedere solo il bagno degli elefanti non servivano. Li controllano solo dall’altra parte della strada dove c’è il vero e proprio istituto che andiamo a visitare ma, mentre tutti gli elefanti sono al bagno di là non c’è assolutamente nulla da vedere. Solo qualche elefante, oltretutto legato con le catene che fa finta di lavorare.
Finita la visita e rientrando verso Kandy ci facciamo fermare un attimo a circa 3 km. C’è un altro istituto per elefanti (il Millenium Elephant Foundation) dove si può anche fare un giretto sopra. Costosissimo! Prendiamo solo un elefante e ci andiamo in tre, io e i bambini. Arriva l’elefante, gli mettono un cuscinone in groppa e ci fanno salire. Paura… quella volta che siamo andati in Thailandia c’era l’impalcatura con i seggiolini. Va beh, speriamo non decida di scendere giù al fiume… Passeggiatina di venti minuti nella campagna e rientro. Il tizio dell’istituto si offre di farci le fotografie. Non ne è venuta nemmeno una… pazienza!
Dopo l'autista insiste per farci vedere un giardino delle spezie. Carlotta ed io ci affoghiamo dalle risate perché il ragazzo che faceva da guida non so se per timidezza o che altro, ogni volta che finiva una frase faceva una risatina “hi hi hi hi”. E questo per tutto il giro. La visita è gratis ma ci offrono di acquistare unguenti e oli vari, gli stessi che in qualsiasi bancarella srilankese costano un quarto. Non compriamo niente, lasciamo una piccola mancia.
Il nostro autista fuori non c’è perché ha bucato una gomma ed è andato a cambiarla. Aspettiamo sotto il sole. Qui non piove mai, dal 6 dicembre non abbiamo ancora visto una goccia di pioggia… Entriamo in un negozietto e scopriamo del cioccolato srilankese buonissimo, ne compriamo qualche pacchetto. Intanto arriva l'autista e ci porta in un ristorante ahimè stavolta scelto da lui. Peccato. Mangiamo veloci e ci avviamo verso Kandy. Sosta al Giardino Botanico. Da non perdere.
Alle cinque rientriamo in Hotel e cominciamo la contrattazione con il nostro autista affinché ci porti i successivi tre giorni da Kandy a Dalohise, da Dalohise a Nuwara Elia ed infine da Nuwara Elia a Tissamaharama (Yala Park) passando da Ella. Tra una birra e un arrak ci accordiamo per 100 dollari tutto incluso! (80 euro). Stretta di mano ed appuntamento per il mattino dopo alle 9! Litigata colossale con quella della reception che avevo pregato al mattino di farmi un fax urgente (sempre per la storia degli aerei) e lei non me lo ha fatto perché costava due dollari e 80 cents e non sapeva se ero d’accordo. Me lo fa subito! Poi si va al mercatino e si fanno acquisti. Matteo trova una camicia tipo “Cavalli” bellissima, 2 dollari. Giampaolo ne compra due o tre, Io alla fine non compro niente (l’eterna indecisa). Poi qualche batik e un vasetto di balsamo.
Cena all’orientale sempre in hotel. Alla sera Giampaolo ed io facciamo due passi in città. Compriamo una bottiglia di Arrak da portarci in viaggio e dei cioccolatini (quelli buoni!). Poi nanna.

Il resoconto del viaggio avrà seguito nell'articolo "Sri Lanka e Maldive - Parte seconda", su questo stesso sito.

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