Ponente Ligure: processioni, camalli, crocifissi

Le Confraternite: l’anima popolare della Liguria di ponente

Qualche tempo fa stavo leggendo su un quotidiano nazionale a grande tiratura l’ennesima stupenda recensione di un illustre critico enogastronomico e divoravo (è proprio il caso di dirlo) le sue parole con avidità: egli riesce, solamente con il suo periodare classico, semplice e anche un po’ severo, a rendere familiari tutti gli aspetti culinari delle nostre regioni. Per dirla semplicemente, solo a leggere le sue recensioni viene fame.
Dicevo, stavo leggendo questa recensione quando, ad un certo momento, mi sono sentito punto sul vivo e sono stato colpito da una forma di “damnatio memoriae”, per cui adesso non riesco a ricordare nemmeno di quale ristorante stesse parlando; ricordo benissimo che si trattava di un ristorante ligure, perché ad un certo punto le sue parole suonarono più o meno così: “bellissimo il ristorante ed il luogo, a condizione che, nel raggiungere entrambi, voi non incappiate in una di quelle processioni religiose con crocifissi e statue di santi, a causa delle quali potrete perdere molto tempo, seduti in macchina”.
Ve lo confesso chiaramente e ve lo ripeto: mi sono sentito punto sul vivo. Perché io sono fiero di far parte di una di queste associazioni a carattere religioso chiamate Confraternite. Sono uno degli ultimi “camalli” entrato a far parte della Confraternita di Spotorno, che, insieme con le altre Confraternite del Savonese e liguri, sono famose per realizzare, soprattutto nel periodo estivo, suggestive processioni per le vie dei paesi, spesso in onore dei Santi patroni, alle quali si partecipa portando sulle spalle le meravigliose sculture lignee – le “casse” – che li raffigurano.
Faccio un piccolo inciso, ad uso dei non liguri e quindi della maggioranza. Il termine “camallo” definisce una figura, ormai scomparsa a seguito dell’avvento della meccanizzazione e dei containers, tipica delle aree portuali: era l’uomo di fatica che, con l’ausilio di una cinghia di cuoio e appena il conforto di un sacco ripiegato a protezione delle spalle, trasportava lungo le banchine, cioè “camallava” solo con le proprie forze, colli più o meno pesanti da caricare o scaricare dalle navi mercantili. La definizione si allargò con il tempo fino a intendere il “portatore” in senso lato.
Ma l’aspetto più interessante, pittoresco, sentito e, se vogliamo, la vista più bella sono in realtà gli splendidi crocifissi di legno portati dai confratelli più abili, i quali utilizzano grosse bretelle in cuoio che sul punto vita presentano un “bicchiere” robustissimo nel quale viene inserita la base della croce (i “crocchi”). In tal modo il crocifisso rimane più alto rispetto all’altezza media dei partecipanti alla processione e, specialmente nelle giornate limpide o al primo imbrunire, l’immagine che se ne ricava è molto suggestiva.
Questi crocifissi sono lignei e intarsiati di argento; alcuni da più di due secoli guardano i fedeli dalle navate degli oratori; altri sono dell’inizio del Novecento, altri ancora sono più recenti (la Confraternita di Loano ne sfoggia uno nuovissimo con la croce addirittura in fibra di carbonio, più leggera del legno). Alcuni sono di dimensioni normali, altri sono molto grandi e possono arrivare anche ad una estensione di nove metri quadrati per più di 150 kg. di peso. Alcuni hanno l’immagine di Gesù quasi a grandezza naturale, altri hanno delle splendide immagini di Cristo nere; quasi tutti presentano ornamenti argentei ai lati della croce (i cosiddetti “canti”, il cui nome una suggestiva tradizione popolare vuole far derivare dal “canto” che il portatore oppure il vento stesso fa loro emettere ondeggiando durante il cammino) grandi quasi come la croce stessa.
E non si creda che portare, o meglio, “camallare” queste meraviglie dell’arte sia cosa semplice. Un profano – e io lo ero, fino a due anni or sono – può pensare che sia facilissimo: basta un po’ di forza e due buone spalle… Poi, quando si prova, si capisce che la forza non è il solo ingrediente: l’equilibrio e la stabilità sono fondamentali; la capacità di mantenere la calma quando durante le processioni alcuni fedeli troppo entusiasti si avvicinano per baciare i piedi alla statua di Gesù è basilare. Ma in gioco entrano anche fattori, per così dire, tecnici: il tipo di cuoio di cui sono fatti i “crocchi”, la filosofia cui ciascun camallo si riferisce nel portare: con il bicchiere alto in vita, oppure basso (quest’ultima è propria dei camalli con un po’… di pancetta!), l’abilità di far “ballare il crocifisso”, ossia la bravura che ogni camallo dimostra quando, durante il suo turno, ondeggia e saltella lungo la processione, magari al ritmo dell’immancabile banda di paese che segue la processione e, senza volere (forse) aiuta a mantenere l’equilibrio; e manda su tutte le furie certi parroci, che molte volte rifiutano gli aspetti “pagani” di queste manifestazioni. Per non parlare poi del rispetto con cui i nuovi camalli (come il sottoscritto) guardano – e cercano di imparare – il modo quasi naturale con il quale persone già avanti con gli anni si pongono sotto crocifissi da cento chili e li camallano con una naturalezza che lascia sconcertati. “E’ un’arte, camallava mio nonno, mio padre, e oggi camalla mio figlio e camallerà mio nipote” dicono orgogliosi.
E il pensiero corre alla notte dei tempi, quando contadini già stanchi del lavoro nei campi si riunivano alla sera, per periodici “allenamenti”, nel cortile dell’oratorio e si caricavano ancora sulle spalle un quintale di crocifisso. Anche oggi qualche superstite si comporta allo stesso modo, ma il lavoro è cambiato e le abitudini anche. E mi domando: fra cinquanta anni sarà ancora così?
Qualcuno potrebbe obiettare che, oltre alla facile retorica, io stia sottolineando aspetti pagani che con lo spirito della religione non hanno niente a che vedere. Già. La mia modesta esperienza nel settore mi ha fatto capire, però, che queste processioni rappresentano una felice osmosi tra quanto di profondamente religioso può ancora essere presente nei paesi e quanto invece di moderno e, se vogliamo, laico, giovane, fresco, serve alla Chiesa stessa per non perdere totalmente il contatto con le nuove generazioni. Non a caso, è bello vedere come alcune Confraternite abbiano addirittura più di una squadra di portatori, quella ufficiale, che spesso si cimenta con i crocifissi più grandi, belli, pesanti, e quella dei giovani, spesso ragazzi appena maggiorenni e a volte nemmeno, che si impegnano a camallare crocifissi più piccoli, forse meno appariscenti, ma non per questo meno belli; spesso ho ascoltato i loro discorsi, e vi assicuro che sentire ragazzi che, alla loro età, commentano le dimensioni o la bellezza di alcuni crocifissi, domandandosi se sarebbero in grado di camallarli, ed entusiasmandosi al pensiero di essere chiamati “sotto” al crocifisso pesante, di essere in qualche modo promossi, mi rende felice. Non tutte le nuove generazioni sono prive di ideali: siamo noi che spesso non sappiamo inculcarli loro.
Forse vi ho annoiato, parlando fin qui delle confraternite e delle loro caratteristiche; in fondo questo piccolo scritto trova ospitalità in un sito che parla di viaggi, e che viaggi! Io certamente non vi invito a partire per gli estremi del mondo conosciuto, ma vi esorto sinceramente, se per le prossime vacanza estive pensate di fare un salto in Liguria, a non pensare alla nostra regione solo ed esclusivamente come ad un posto dove si va al mare. Le aziende di promozione turistica già da anni ricordano a tutti noi che Liguria significa anche splendido entroterra, meravigliosa campagna, borghi medioevali ricchi di tradizione e storia, cucina genuina. Io cerco di promuovere anche uno degli aspetti religiosi della mia regione, che non a caso la tradizione storica vuole essere rimasta l’unica in Italia ad offrire questo genere di processioni (per la verità alcuni amici mi dicono che nella Puglia esiste ancora qualcosa di analogo e in Corsica si svolge ancora qualche processione, ma con crocifissi decisamente più piccoli dei nostri). E quando parlo di Liguria, non intendo solo la Liguria di Ponente, che sono orgoglioso di abitare e, perché no, anche di conoscere abbastanza, ma anche di Liguria di Levante: a Levanto, Chiavari, Recco si svolgono ogni anno processioni con crocifissi grandi e belli quanto se non più di quelli che si trovano nelle chiese ad ovest di Savona.
Tutto questo… se già pensate di venire in Liguria. Se invece non ci pensate proprio, cambiate idea e provate, anche solo per pochi giorni. Quando arriverete, informatevi sulla Confraternita del paese e chiedete quando celebra la sua festa. E visitate anche altri paesi e altre Confraternite; negli oratori sono esposti crocifissi, quadri, ex voto che vale la pena di vedere.
E quando vi troverete a scorgere, magari in lontananza, la processione dei crocifissi che ondeggiando precedono una statua ed insieme ad essa rifulgono nei raggi di sole di un tramonto estivo e sembrano ballare per invocare la protezione divina, anche se non siete tanto religiosi non potrete fare a meno di interrogarvi sul mistero della vita umana.
Se infine, per venire nella nostra Liguria, avrete fatto una coda in macchina a causa “di quelle processioni religiose con crocifissi e statue di santi”, come è capitato allo sfortunato critico enogastronomico, penso che sarete propensi al perdono.

Ma l'occasione che mi ha indotto a scrivere questo articolo è il ricordo freschissimo di una delle celebrazioni più importanti in quell'ambito, alla quale ho partecipato in prima persona pochi giorni fa.
A mo' di premessa, occorre tornare indietro di parecchi anni, per la precisione al 18 Marzo del 1536, giorno in cui, vicino ad un’ansa del fiume Letimbro, nella allora ridente campagna savonese, la Madonna apparve ad Antonio Botta, contadino religioso e timorato di Dio. Egli volle allora edificare una cappella che ricordasse il divino incontro, cappella poi diventata la cripta del Santuario della Madonna di Misericordia, alla quale sono devoti tutti i Savonesi.
Il santuario si trova appunto in località Santuario, a circa 7 km. da Savona, e tutti gli anni è meta di una processione che si svolge il 18 Marzo, giorno di festa per tutta la città.
La processione parte sempre nelle primissime ore del mattino dal Duomo di Savona e, snodandosi prima per le strade silenziose ed ancora assopite della città, poi per la strada che costeggia ridenti boschi ed il fiume Letimbro, giunge verso le 9.30 al Santuario. Qui gli abitanti del borgo, in festa, attendono con gioia l’arrivo dei savonesi guidati dal loro Vescovo, che celebra in seguito la Messa Solenne cantata.
Quest’anno il sottoscritto ha avuto l’onore di partecipare a questa processione in qualità di “cristante”: facevo infatti parte della squadra di circa trenta persone, tra cristanti e travasatori, che aveva il compito di portare al Santuario il Crocifisso della Confraternita dell’oratorio di Nostra Signora del Castello, prescelto quest’anno tra le tante Croci che ornano gli oratori delle Confraternite Savonesi.
Era la prima volta in assoluto che partecipavo alla processione; già al momento della partenza (ore 6.50) sono rimasto colpito dalla presenza, oltre che di noi cristanti e del Vescovo, anche di un nutrito gruppo di cittadini che, come noi, si accingevano a percorrere a piedi i 7 km di strada. Mentre la processione si snodava per la città, la gente andava infoltendo questo gruppo iniziale, tanto che, giunti dopo circa due ore al Santuario, siamo dovuti rimanere 20 minuti fermi ai lati della strada (e con il crocifisso sollevato…) per permettere alla folla di affluire sul sagrato della chiesa.
Durante la processione ci siamo alternati a “camallare” il Crocifisso, con pose di circa 200 passi ciascuno, mentre i travasatori si alternavano tra loro per “cambiare”i cristanti; ed in verità i 7 km di strada sono passati molto velocemente, tra l’impegno richiesto quando… era il nostro turno e i momenti di riposo in cui si poteva osservare lo splendido panorama e assaporare il delizioso clima sospeso a metà tra il religioso ed il simbolico.
Il Crocifisso, del peso di circa 80 kg., ha stancato un po’ tutti noi: chi in maniera decisa (è il mio caso: nonostante la mia costituzione robusta non sono poi così… forzuto !) chi in maniera minore (è prodigioso vedere persone non più giovanissime, dopo due ore di processione, riuscire a tenere il crocifisso nel “crocco” anche per periodi superiori ai 5 minuti, fermi, mentre si aspetta che la folla si sposti per permettere l’accesso all’altare!). Ma devo ammettere che l’ambiente creatosi intorno alla processione era senza dubbio molto particolare, denso di spiritualità e di vero rispetto verso le tradizioni storiche.
Terminata la Funzione solenne, il Crocifisso è tornato nel suo Oratorio a bordo di un camion, debitamente smontato e protetto, mentre noi cristanti abbiamo usufruito di un pulmino che ci ha riportato a Savona. E ci ha colpito molto vedere che tante persone, salite a piedi al Santuario prima, durante e anche dopo la processione, a festa finita hanno ripreso la strada del ritorno sempre a piedi, come se non provassero alcun tipo di stanchezza. Confesso che io, comodamente seduto, ho quasi invidiato lo spirito di quelle persone ma mi sono comunque autoassolto: portare 80 kg. di Crocifisso per 7 km. non è certamente uno scherzo.
Mi permetto di dare appuntamento a quanti di voi possano essere interessati, per l’anno prossimo, a questa giornata un po’ diversa dal solito, certamente molto lontana da viaggi esotici alla ricerca di località mai viste, ma vicina, molto vicina a quel viaggio meno esotico alla ricerca di quello che dentro di noi non abbiamo mai visto o, se lo abbiamo visto, certamente siamo stati pericolosamente vicini al dimenticarlo.
Chi, fino ad ora, non si è annoiato, può trovare maggiori informazioni sul sito del Santuario, indicato nei Links. Chi, invece, si è annoiato o crede che io sia in realtà un prete interessato a nuove… vocazioni, beh, peggio per lui!

17 commenti in “Ponente Ligure: processioni, camalli, crocifissi
  1. Avatar commento
    paolo gagge
    07/09/2010 21:56

    ottimo sito belle foto che vedo per la prima volte dove mi vedo anche protagonista e orgoglioso di esserci ciao paolo albissola marina oratorio cristo risorto savona

  2. Avatar commento
    Anto
    26/08/2009 11:21

    scusate ho dimenticato di firmare la mail della genovese trapiantata a Varazze. potete per favore aggiungere : Antonella

  3. Avatar commento
    Anto
    26/08/2009 11:18

    Sono una genovese che vive a Varazze,avevo visto quando ero bambina qualche processione "in tono minore"poi hopartecipato alle processione di S.Bartolomeo e S.caterina qui a Varazze e sono state una rivelazione .. ho riscoperto un qualcosa di antico , una devozione forse popolare ma sentita e partecipata . Le persone si riuniscono, lavorano, organizzano , i cristezanti provano perchè non è affatto facile "portare il Cristo", le bande musicali si esercitano insomma c'è intorno alla processione tutto un fermento di attività che aggrega . Spero che la tradizione continui,sono confortata dal fatto che vedo ragazzi giovani e addirittura bambini che "portano un Cristo"proporzionato alle loro forze e li incoraggio con un applauso caloroso e con me così molte altre persone senza perderci in sterili polemiche se sia più fede o folklore..visto che forse per ognuno avrà un significato diverso..e molto intimo

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    ilreba
    01/06/2009 21:40

    A Dario e Donata i miei ringraziamenti più affettuosi per il loro interessamento. Il mondo delle processioni, in Liguria, sta purtroppo attraversando un profondo periodo di crisi. Il progressivo allontanamento dalla Chiesa dei giovani e, più in generale, della società, persa dietro a falsi idoli, provoca un indebolimento delle tradizioni. Pertanto, un caldo invito a Dario affinchè perseveri sempre nella sua attività di "cristesante" ma soprattutto in quella di "stramuo". Infatti gli stramui sono le persone che sollevano fisicamente i crocifissi da terra e li inseriscono nelle cinghie che i camalli portano alla vita. Se i camalli scarseggiano, gli stramui sono rarissimi! Un solo consoglio a dario: sei ancora giovane e stai attento a non stancarti troppo o a farti male. Avvicinati con attenzione e prudenza a questa attività e, vedrai, sono sicuro che ti affascinerà giorno dopo giorno, attimo dopo attimo. Anche il tuo fratellino. Fammi sapere, se vuoi, in quale confraternita ti trovi. Potremmo instaurare rapporti con la mia di Spotorno. Per Donata, invece, un pensiero affettuoso nel leggere le sensazioni che ha provato a Varazze. La processione di S. Caterina è molto sentita. Io ho potuto partecipare alla processione di due anni fa e ne ho un ricordo sublime. Forse è una delle più sentite dalla popolazione e più pittoresche. Non so indicarti siti o portali particolari. Google, come sempre, sarà molto preciso ed esaustivo. Però posso dirti che, se ti capita di essere dalle parti di Spotorno sabato 20 Giugno, alle ore 21, potrai assistere alla tradizionale processione del mio paese. Forse non sarà pittoresca come quelle di varazze o Pietra Ligure, però ... è molto suggestiva. Grazie ancora a tutti voi e a presto!

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    dario de sera
    27/05/2009 16:52

    ho 15 anni e da un anno sono un cristesante e stramuo e una passione ereditata da bisnonno trisnonno e mamma che per un pò lo ha fatto è una emozione meravigliosa spero che lo faccia anche il mio fratellino magari come portou saremmo una bella copia è un sito bellissimo inserisci altre foto magari di qualche raduno managgia quest'anno che acqua dario

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    Donata
    24/05/2009 15:28

    Ciao Paolo A fine Aprile ero a Varazze per qualche giorno di classico mare+sole e, non sapendo che Santa Caterina ne è la patrona, e che il 30 Aprile è la sua festa, mi sono trovata ad assistere alla processione delle Confraternite con i loro magnifici Crocifissi. Nel Luglio scorso mi era capitato, anche qui casualmente, a Pietra Ligure, alla cui processione parteciparono davvero tante Croci di parecchie località del Ponente. Un impatto emotivo davvero particolare: il rito, il sacro, la fatica, la danza dei camalli, E adesso di nuovo! Stavolta i Crocifissi erano tutti di Varazze, appartenenti alle Confraternite che, mi hanno spiegato, fanno capo ai tanti quartieri della città. Ci è stata regalata tra l’altro una magnifica giornata di sole, di azzurro e di brezza (in alcuni tratti, vento!), e lo sfolgorare degli ori e degli argenti di fiori, stelle, colombe aveva qualcosa di magico. La processione ha caratterizzato buona parte della giornata, perché la mattina il tragitto si snodava dalla Parrocchiale alla Chiesa di Santa Caterina, e viceversa nel pomeriggio. Particolarmente suggestivo il momento in cui la “cassa” della Santa usciva ed entrava nelle Chiese, con la gente che cantava e ritmava con le mani il movimento danzante dei portatori. C’era anche un gruppo di bambini con il proprio Crocifisso, seri e perfetti nel loro andare con gli altri, la tunica bianca, lo strano copricapo, il cappuccio che riportava ricamate le iniziali del Santo di riferimento, le mantelline di velluto. Per sapere qualcosa in più di questa così particolare tradizione, mi sono imbattuta nel tuo testo di qualche anno fa. Davvero ben scritto, grazie. Sei sempre “cristante”? Esiste un sito, un portale unico che raccolga le Confraternite e dia informazioni storiche e magari il calendario delle processioni? La cosa buffa è che da bambina ho trascorso parecchie vacanze a Pietra e non ho mai saputo di questa vostra tradizione davvero unica, chiedo venia. Savonesi, per favore, parlatene, divulgate, promozionatevi! E’ un pezzo importante di storia e cultura italiana che va condiviso. Come scrivevi tu, anche chi non ne “sente” il significato religioso, non può che restare affascinato e colpito da questa espressione così intensa e sentita di devozione popolare. Grazie ancora, Donata

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    angelo
    14/05/2008 19:07

    cercate "logge parasio" su youtube! vedrete un documento straordinario su Imperia

  8. Avatar commento
    ilreba
    19/08/2005 07:48

    Grazie "ste portufin" del tuo commento. Anche quest'anno le processioni continuano, fortunatamente, e l'interesse manifestato dalla gente sembra aumentare. Cercherò di fare qualche foto in più, adesso che ... sono attrezzato con la moderna tecnologia digitale e ... si vedrà !!! Lascia che ti faccia i complimenti, invece, per le processioni che avvengono sul levante: Abbiamo dei bellissimi ricordi di Levanto e Recco. Peccato che a volte Levante e Ponente ligure sono troppo lontani, e viaggiare con la croce sulle autostrade risulta difficile.

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    ste portufin
    18/08/2005 20:09

    sono un cristezzante di portofino e ho trovato questo sito perche cercavo immagini dei Cristi. Devo dire che è molto bello poter trovare su un sito dedicato ai viaggi cosi' tante informazioni sulle nostre processioni. Complimenti e se riesci inserisci altre immagini magari di qualche raduno

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    Ricky
    27/05/2003 07:01

    Mi inorgoglisce e mi fa molto piacere che Ci Sono Stato possa essere anche un luogo in cui apprendere cose nuove, sentire "realtà" che non siano le solite, trite e ritrite, di certo turismo scontato. Grazie a tutti.

  11. Avatar commento
    ilreba
    27/05/2003 07:01

    Caro Bebe, mi fa molto piacere sapere che anche nell'Ovadese questo tipo di processioni siano molto presenti e sentite. Per quanto riguarda noi di Spotorno, proprio il 24 Giugno abbiamo una processione a Vado Ligure, paese confinante, facente parte della Diocesi di Savona e Noli e quindi, in un certo senso, vincolante per tutti i confratelli. Questo è uno dei problemi forse più sentiti da noi: molte, troppe processioni cadono gli stessi giorni. Da anni in Liguria si discute sulla creazione di un calendario organizzato ma ... temo che ci vorrà ancora un po' di tempo. Puoi comunque farmi avere l'indirizzo della vostra Confraternita ? Io, da parte mia, farò lo stesso. Ovviamente, se potrete venire, siete invitati anche voi il 28 Giugno a Spotorno. (A proposito ... anche la Cassa della Santissima Annunciazione di Spotorno dicono essere stata scolpita dal Maragliano ...)

  12. Avatar commento
    Leandro
    27/05/2003 07:01

    Visto che l'amico Bebe ha citato il Maragliano, vorrei fare un breve accenno a questo artista genovese poco noto, a torto, al di fuori dell'ambito ligure. Anton Maria Maragliano (1664-1741) fu uno scultore in legno autore di veri capolavori nell'arte del presepio, che fra XVII e XIX secolo ebbe a Genova una fioritura non inferiore a quella napoletana. Oltre alle figurine da presepio, il Maragliano fu anche grande scultore di statue e delle "casse" citate dall'autore che fanno bella mostra in tante chiese e oratori della Liguria e del basso Piemonte. Un itinerario attraverso un'arte a torto ritenuta "minore" potrebbe essere un'idea per un viaggio davvero originale. Per avere un'idea della sterminata produzione artistica del Maragliano, consiglio di digitare "Anton Maria Maragliano" su un motore di ricerca (io l'ho fatto con Google): c'è da rimanere stupefatti!

  13. Avatar commento
    bebe
    27/05/2003 07:01

    Venite il 24 giugno ad Ovada (AL) a vedere la nostra splendida processione di San Giovanni con tutte le confraternite ed i crocifissi che vengono fatti "ballare" con grande maestria! Noi facciamo anche ballare due importanti gruppi lignei del Maragliano che vengono portati a spalle dagli Ovadesi per le vie del paese. Venite, è una festa ancora antica di grande suggestione.

  14. Avatar commento
    ilreba
    27/05/2003 07:01

    Sono decisamente molto contento che questo articolo abbia suscitato interesse; certo è "insolito" ma, credetemi, troppo spesso oggi si parla di Riviera Ligure e subito si corre con la mente ai litorali affollati, al sole, alle... bellezze di ogni genere (a buon intenditor...). La Riviera Ligure sono anche tradizioni tramandate negli anni, costumi che chi è affezionato a questa terra non vorrebbe vedere abbandonati... Basta con i commenti ispirati e veniamo al... sodo. Rispondo a Giorgione: proprio a Loano il 2 Luglio prossimo, alle ore 21.00, si terrà la solenne Processione in onore di N.S. della Visitazione; alle ore 19.15 ci sarà il raduno delle Confraternite in Piazza Italia, mentre alle 20.30 ci sarà la vera e propria Processione per le vie del paese con gli Artistici Crocifissi. Inutile dire che sarò molto contento se qualche amico del sito vorrà esserci. Un ultimo accenno leggermente... personale: Sabato 28 Giugno si terrà un'analoga Processione a Spotorno, il paese dove abito. In qualità di responsabile dei Cristanti sto provvedendo ad invitare ben 42 Confraternite (ma ne parteciperanno sicuramente non più di 20...). Ancora grazie e... scusatemi se sono stato un po' prolisso.

  15. Avatar commento
    Giorgione
    27/05/2003 07:01

    Ho fatto diversi soggiorni al mare nella riviera ligure di ponente ma non sapevo niente di questo genere di avvenimenti. Quest'anno sarò nelle prime due settimane di luglio a Loano e avrei piacere che l'autore dell'articolo mi dicesse dove posso avere notizie di processioni nella zona in quel periodo. Grazie. Giorgione (Asti)

  16. Avatar commento
    walter55
    27/05/2003 07:01

    Mi associo! Indipendentemente dall'aspetto religioso, che può coinvolgere o meno, ho letto davvero di un "mondo" che mi era sconosciuto. Non dico niente di originale, ma è uno dei numerosi aspetti di un'Italia definita "minore" ma che non lo è affatto!

  17. Avatar commento
    Francini
    27/05/2003 07:01

    Complimenti per l' articolo insolito ed interessantissimo.

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