Turchia, la porta ad Oriente

Viaggio nello stato ponte tra Europa ed Asia

Questa volta sono riuscito a partire con la mia amica Monica "Jones" che l'anno precedente mi aveva dato utilissimi consigli per l'indimenticabile viaggio in Iran! ( su questo sito alla sezione Asia/Iran).
Alcune note pratiche:
*Visto
Il visto, è ottenibile direttamente alla frontiera, aerea o terrestre, pagando euro 10,00 e viene apposto sul passaporto o su un apposito cartoncino se si arriva con la sola carta d'identità (sufficiente per entrare in Turchia).
*Telecomunicazioni
In Turchia si può telefonare facilmente in Italia, da cabine a scheda o con cellulare GSM abilitato.Facile trovare anche accessi ad Internet.
*Salute
Nessuna vaccinazione obbligatoria, buon livello di preparazione medica. Vedere comunque il sito www.esteri.it del Ministero, alla sottopagina della Farnesina, per una situazione aggiornata, anche per la sicurezza. Consigliata anche un'assicurazione sanitaria da viaggio.
*Cambio e Valuta
Il cambio è di circa 1.640.000 Lire turche per 1,00 euro. Fare attenzione al gran numero di zeri sulle banconote. Molto diffuso l'Euro nei pagamenti, praticamente una seconda moneta. Pure diffuso anche l'uso della carta di credito in Hotel, musei, stazioni di servizio e negozi.
*Formalità doganali
Per esportare tappeti e simili è bene informarsi alla polizia doganale italiana in aeroporto prima di partire.
*Spese
Il viaggio non è stato affatto dispendioso. Gli alberghi erano medi e tutti con servizi privati, i trasporti effettuati con 2 tratte di volo interno e noleggio auto. "Tutto compreso" il nostro viaggio è costato per 13 giorni circa 1.250 EuroL'estate è il periodo più frequentato, specie sulle coste, ma nell'interno può essere piuttosto caldo, anche se la notte rinfresca. Ottimale maggio/giugno e settembre. L'inverno, molto freddo nell'interno e sulle coste del mar nero, in genere nevica, è un po' più mite sulla costa egea e ancor più su quella mediterranea.Roma/Istanbul, primo giorno
Arriviamo ad Istanbul nel pomeriggio, ci sistemiamo in Hotel, nella zona centralissima di Sultanhamet, ricca di hotel, comodissima per girare i luoghi d'interesse a piedi o con tram e abbiamo il tempo di visitare la Moschea Blu lontani dal trambusto turistico mattutino. Sotto la moschea c'è una piccola zona di negozietti con un ristorante all'aperto dove è possibile ammirare la danza dei Dervisci e gustare subito delle specialità. La notte cala sul Bosforo che inizia a brulicare con le sue luci dalle rive e dai battelli, la Moschea Blu invero si illumina in uno spettacolo di colori che virano dal rosso, al verde, al blu.
Il pernottamento ad Istanbul si trova facilmente sul comodissimo sito alberghiero ai Links, dove molte strutture offrono alloggio con trasporto aeroporto-hotel da circa euro 35,00 a notte per camera.
2° - 3° giorno: Istanbul
La mattina inizia brumosa, ma ha un suo fascino, visitiamo lo splendido palazzo di Topkapi con l'Harem e la bella vista sul mare. Poi la Santa Sophia ed a pochi passi, la tenebrosa cisterna sotterranea. La sera andiamo con il tram allo scalo di Eminonou, ceniamo con un gustosissimo panino al pesce, fritto sulle barche ormeggiate e poi con un traghetto pubblico ci culliamo nel Bosforo fino alla riva asiatica, a Uskudar, dove troviamo una divertente festa popolare in pieno clima elettorale.
L'indomani facciamo spese nel Gran Bazar e nel più affascinante Bazar delle Spezie, detto anche egiziano, poi con un battello pubblico, scorriamo le ville ed i palazzi lungo il Bosforo che si abbuia come in eclissi al passaggio sotto gli altissimi ponti a campata. Dopo un'oretta scendiamo ad uno scalo qualsiasi e ritorniamo con la metro al cuore pulsante di Istanbul, Piazza Taksim. Dalla piazza scende il romantico tram del secolo scorso lungo la pedonale Istikal Caddesi piena di negozi, librerie antiche e pasticcerie in cui la sosta è d'obbligo dopo una intensa giornata. Frugando nelle traverse si scoprono una chiesa in stile inglese, la via delle pescherie e dà lì una galleria alla parigina con antiquari. Da non perdere, alla fine, la ridiscesa verso il ponte di Galata con la metro più antica e breve del mondo.
4° - 5° giorno: Istanbul/Cappadocia
Volo per Kayseri e sistemazione nella tranquilla Urgup in un bellissimo albergo che più che tale si dovrebbe definire una dimora padronale, ricavata dalla roccia, dove i clienti sono ospiti che vi soggiornano in un relax senza tempo, in sintonia con i silenzi serali della Cappadocia.
Nel pomeriggio abbiamo il tempo di visitare l'incredibile città sotterranea di Kaymakli, la cui visita merita indubbiamente una guida che ne illustri i particolari e le curiosità, per non parlare della possibilità di perdersi.
L'indomani, iniziamo la nostra visita della Cappadocia vera e propria con la stupenda vallata di Zelve, dove sembra di scalare cocuzzoli di marzapane, ci addentriamo in antiche abitazioni scavate nella roccia, ci intrufoliamo, saliamo e troviamo affreschi paleocristiani nelle chiese,, tavolate e cucine in pietra per i banchetti nelle case, ma ciò che colpisce sono le incredibili forme assunte dal tufo, pinnacoli, guglie ed i famosi "camini di fata" di fallica memoria. Ed infine, dopo Avanos, famose per le sue ceramiche, il bellissimo sito di Goreme, ben conservato con i suoi affreschi più evoluti.
La sera un inaspettato temporale ci rinfresca le vie del paese, subito passa e l'odore del mosto dalle cantine riprende a prevalere. Le strette vie nascondono vecchie dimore neoclassiche talvolta abbandonate e conducono a piacevoli ristoranti ed enoteche nel centro.
6° giorno: Urgup/Konya/Pamukkale
Noleggiamo un'auto e partiamo alla volta delle cascate pietrificate di Pamukkale, dove arriveremo in tarda serata. Finalmente con un nostro mezzo assaporiamo tutta la libertà di scorrere per i grandi spazi anatolici, ci fermiamo per una breve visita alla religiosa città di Konya, dove però ci pare che anche qui la modernità avanzi veloce e più che le moschee ed i mausolei, imperano grandi complessi industriali. Singolare la vista di una ragazza con il chador sul capo ed uno spacco vertiginoso alla lunga gonna nera.
E finalmente, alla prima stella della sera giungiamo a Pamukkale, ove riposiamo in attesa della "bianca" giornata.
7° giorno: Pamukkale/Mugla/Bodrum
Al mattino saliamo, in parte a piedi nudi per non compromettere un ambiente delicato, lo stupefacente colle reso bianchissimo dalle deposizioni calcaree, di tanto in tanto immergiamo i piedi in un rivolo di acqua caldissima. In cima ammiriamo le vasche naturali in travertino che discendono a terrazza fino a valle. Oggi non è più possibile farvi il bagno ma c'è uno stabilimento dove l'acqua calda sgorga copiosa su incredibili resti di colonnati greci che giacciono ai nostri piedi. Da non perdere. Ci asciughiamo al sole a fianco delle rovine dell'antica Hierapolis, già complesso termale. Vorremmo perderci tutto il giorno nelle calde acque ma dobbiamo partire per la costa.
Facciamo una sosta alla gradevole cittadina di Mugla, dove ci aspetta un mercato coperto trabboccante di prodotti agricoli disposti con maestria nei loro colori e di un'umanità allegra.
Alla sera arriviamo a Bodrum, e l' impressione è quella di centro iperturistico ma bello è il tramonto dall'alto sul castello.
8° giorno: Bodrum
La giornata trascorre in relax su una spiaggetta poco a ovest di Bodrum, in un'acqua limpida dove si specchiano contraddittoriamente stabilimenti balneari con disco-bar e l'esile sagoma di un minareto che all'ora dovuta sembra richiamare i bagnanti ad una più religiosa austerità.
La sera è d'obbligo una cena a base di pesce nel piccolo villaggio di Gumusluck, sull'estrema propaggine della penisola di Bodrum, dove lo sguardo si perde al tramonto tra le isole dell'egeo. Ci attende al ristorante, che porta lo stesso nome del paese, un'arzilla nonnina che ci intrattiene in conversazione in uno stupefacente inglese, insolito per la veneranda età.
9° giorno: Bodrum/Selcuk
Al mattino visitiamo il bel castello crociato di Bodrum con il suo museo veramente interessante ed il pomeriggio partiamo alla volta di Selcuk, base per Ephesus.
Lungo la via incontriamo un'amorevole isolotto con una casina poco distante dalla riva dove sorge un gruppetto di case con le barchette. Facciamo una foto, poi, insospettiti dal curioso orientamento ad est scopriamo che si tratta di un lago! Ancora una volta i grandi laghi ci sembrano mari.
A Selcuk prendiamo alloggio in un ambiente molto gradevole dalla cui terrazza si ammira un imponente castello crociato, poi ci concediamo finalmente un bagno turco. L'Hamam della cittadina è aperto a uomini e donne, lindo e l'atmosfera carica di vapore filtrata da flebili raggi di luce ci assopisce. Il massaggio con olio profumato ci riporta la pelle a nuova vita.
La sera ceniamo al villaggio di Sirince, un agglomerato di case bianche greche avvolte da vigneti in collina, molto carino, e una sorpresa è pure il famoso ristorante Artemis ricavato da una vecchia scuola greca anni '20.
10° giorno: Selcuk (Ephesus)
La giornata è dedicata a Ephesus, la magnifica città regina dell'Asia minore. Si ammira il bellissimo teatro e la gloriosa biblioteca di Celso. Ma più stupefacente è la vista unica che ne abbiamo goduto dall'alto di un monte che abbiamo salito, poco prima del tramonto, con un sentiero che attaccava da un tornante che sale a Meryemania, la casa della Madonna.
Il resto della giornata trascorre su una spiaggia deserta e la sera nell'animata Kusadasi, in fronte a Samos, l'isola di Archimede Pitagorico.
11° giorno: Selcuk/Pergamo/Foca
Partiamo verso nord, aggiriamo la grande Izmir, e arriviamo a Bergama, per la visita alle interessanti rovine di Pergamo, ridiscendiamo verso Foca, dove prima ci rilassiamo su una spiaggia e poi alloggiamo al Melaike Otel, dotato di un tocco di raffinatezza insolito.
12° giorno: Foca/Izmir
Lasciamo la piccola baia di Foca per la trafficatissima Izmir, una volta la Smirne intellettuale Liberty, oggi ricco centro commerciale ed industriale, chiudiamo l'auto nel parcheggio dell'hotel e giriamo a piedi, con più risultato, il centro città nel suo gradevole Bazar per gli ultimi acquisti. Snobbiamo la nuovissima metro e la sera ci ritroviamo troppo stanchi per godere della vita notturna della nuova gioventù turca.
13° giorno: Izmir/Roma
Alle cinque del mattino, sotto la pioggia, lasciamo l'auto all'aeroporto e decolliamo per Roma, via Istanbul. Lasciamo una Turchia in preda alla pioggia d'ottobre. L'autunno incombe. Appena in tempo.La cucina turca è ottima ed economicissima, piuttosto varia, ricca di verdure, carni, pesce, zuppe, pane, riso e ottimi dolci: da non perdere i Loukum, palline di pasta dolce fritta, i piatti a base di melanzane e le "piadine" turche.Impressioni di Viaggio:
Monica è la prima volta che visita la Turchia, io l'avevo già visitata 13 anni prima e tornando ho trovato un paese profondamente cambiato, in particolare Istanbul.
E' ancora il ponte fra l'Europa e l'Asia, le numerosissime moschee con gli eleganti minareti che tagliano gli infuocati tramonti sul Bosforo, le Chiese bizantine, l'acquedotto romano, statue greche e maioliche persiane, la modernissima metropolitana che affianca quella che già era la più antica e breve del mondo. Difatti il vasto quartiere di Pera era già nel XIX secolo, per volere del Sultano, una piccola città europea con modernità come l'illuminazione elettrica e la metro. Lo stesso Sultano che al di là del Corno d'oro teneva ancora un Harem da secoli immutato.
Sulla propaggine estrema della città vecchia si fronteggiano la Moschea Blu e la imponente Santa Sophia, prima grande Chiesa romanica e del mondo bizantino, poi Moschea ottomana e da quasi un secolo, Museo. In nessun altro luogo è così palpabile come nella Santa Sophia, lo scorrere della storia che a lune alterne ha gloriato, arricchita, umiliata, incendiata ed esaltata questa città e con essa tutta l'Asia minore.
Oggi è un paese che nelle sue antiche contraddizioni corre veloce verso l'Europa. A distanza di anni dalla mia ultima visita rimango colpito dal nuovo tenore di vita, dalla pulizia, da come ai giovani piace sentirsi europei.
Anche nella regione interna della Cappadocia, che si penserebbe più "asiatica", si trovano le stesse contraddizioni: occidentalissime villette a schiera a margine di villaggi da steppa, resti di città scavate nel tufo, costellate di chiese cristiane con vividi affreschi, moschee in fronte a case neoclassiche abitate da Greci fino agli anni '20. Profumi di fichi e di mosto di vino, sconosciuto ai paesi più a oriente.
Incredibilmente, traversando l'Anatolia dalla Cappadocia alla costa egea, incontriamo steppe, grandissimi laghi che si aprono all'improvviso sulla nostra strada, montagne verdi ricche di sorgenti e... di funghi!, ore di campagna, che se non fosse per qualche minareto alla lontana, altro non potrebbe essere che la Maremma toscana.
Infine la costa egea, così ricca di storia, pochi altri luoghi ci fanno inchinare di fronte alla massima sapienza come la Biblioteca di Celso ad Ephesus.
Il castello di Bodrum porta invece la mente al tempo dei Crociati ma sorprendentemente contiene il più grande museo di archeologia sottomarina esistente.
Le spiagge, numerose e solari, sono spesso sorvegliate da fortilizi genovesi e da curiosi minareti dietro moderni complessi balneari
E in fronte, l'Egeo, il mare che ha cullato, nutrito e talvolta inghiottito, le più grandi civiltà del mediterraneo, delle quali la Turchia di oggi porta tutti i segni, a volte come cicatrici, a volte come gioielli.Prenotabile da qualunque agenzia, il volo A/R della Turkish Airlines consente di fare un pacchetto conveniente con un volo interno (consigliabile se non si hanno molti giorni) o tornare da una città diversa da quella di arrivo. Si può comunque optare anche per altre compagnie europee che consentono di partire anche da città italiane che non siano solo Roma e Milano.
Esiste anche un collegamento marittimo tra Ancona, Brindisi e Smirne, per chi vuol portare auto o moto al seguito.
Via terra dall'Italia è consigliabile traghettare fino ad Igoumenitsa, in Grecia. Più breve ma un po' più problematica la via balcanica.

Le linee interne di autobus sono numerose, ma nelle lunghe tratte viaggiano la notte. Molti i pulmini locali durante il giorno. Il treno è consigliato solo se si vuol fare tratte notturne tipo Istanbul - Ankara, per guadagnare un giorno di viaggio.
I taxi sono numerosi ma ad Istanbul abbiamo girato bene a piedi, con tram e metro, poi per il resto del paese è decisamente consigliabile il noleggio di un'auto che a noi ha consentito di muoverci in massima libertà su una rete stradale ampia e poco trafficata, badando solo un po' alla guida dei turchi che non è poi tanto più sbarazzina di quella italiana.
Un consiglio: se riuscite a fare un' itinerario circolare per riportare l'auto dove noleggiata, risparmierete molto. La benzina verde costa circa 1,00 euro/l. e le stazioni di servizio moderne e capillari, spesso dotate di ristorante.

2 commenti in “Turchia, la porta ad Oriente
  1. Avatar commento
    maurizio
    19/08/2010 12:13

    Sono tornato dalla Turchia pochi giorni fa. Da turista debbo dire che è un posto a misura di viaggio. Sensazione di sicurezza, gentilezza, grande disponibilità (senza altri fini), onestà e pulizia. E poi è un bel Paese con tante cose da vedere e da godere. Istanbul l'ho trovata interessante, poi consiglio uno dei posti di mare (e contorno) che più mi è piaciuto: Patara.

  2. Avatar commento
    noni
    13/01/2003 15:35

    E' tutto vero!!! Sono stato in Turchia 5 anni fa e Simone ne ha fatto una descrizione perfetta; in più si può dire che anche negli altipiani interni la Turchia è una regione verdissima e la gente è molto ospitale e cordiale magari a differenza di quello che si può pensare.Io ho fatto quasi esattamente lo stesso viaggio e sono curioso di tornare per poter visitare la parte orientale che dicono essere altrettanto bella anche se con questi venti di guerra forse non molto consigliabile. p.s. Grazie per avermi fatto rivivere quel bellissimo mio viaggio. Ciao Noni.

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