La Francia centro-occidentale: dai castelli della Loira alla Vandea

Un ricco itinerario francese di due settimane, fra bellezze celebrate e tante piacevoli scoperte

28 agosto 2010
Il viaggio che sto per raccontare parte dalla Toscana alla volta della Valle della Loira per poi proseguire verso l'oceano e più precisamente nel dipartimento della Vandea con passaggio dalle città di Cognac e Perigueux sulla via del ritorno. Eccoci di nuovo alla scoperta di altre meraviglie di Francia!
Il viaggio di andata, una sola tappa di 1100 km, è trascorso con una certa dinamicità tra un cafè petit e l'altro dei vari autogrill francesi e con una fila di quasi un'ora al traforo del Monte Bianco. Tutto sommato un buon viaggio, cielo limpido e aria fresca.
Faccio una premessa meteorologica: mi aspettavo di trovare un caldo afoso nella Valle della Loira o comunque un microclima mite ed invece per colpa di una perturbazione dall'Atlantico la temperatura è stata sempre tra i 12 e i 23 gradi, temperatura che si è dimostrata ottimale per la visita dei musei, castelli e cittadine.
Avevo prenotato due notti appena fuori Blois presso il Tourhotel di La Chaussée-Saint-Victor a portata di mano della via per Chambord, economico, pratico, con accesso wi-fi gratuito, un buon hotel di passaggio.
Arriviamo nel tardo pomeriggio e non riusciamo a fare un primo giro di "perlustrazione" della zona alla quale dedicheremo l'indomani tutta l'attenzione che merita.

29 agosto
Alle 8,30 siamo già sulla strada per il CASTELLO DI CHAMBORD, l'aria è fresca e il cielo blu, devo ammettere che sono molto impaziente, ho la guida con gli appunti, matita, fogli e foglietti, mi sembra di dover andare a sostenere un esame! Studio gli ultimi dettagli nel caso mi fosse sfuggito qualche passaggio della vita di Francesco I, superiamo un paio di paesini ancora assonnati, giustamente è domenica e poi si apre davanti a noi la lunghissima strada, più di 3 km, della tenuta di Chambord che porta fino all'entrata al parco.
Arriviamo insieme ad un olandese per primi al parcheggio, stranamente aperto, risparmiamo 3 euro e ci avviamo verso l'entrata tra le numerose bancarelle e localini molto poco tipici messi ad hoc accanto alla biglietteria.
Il parco è visitabile gratuitamente (non lo sapevo) infatti incontreremo intorno all'ora di pranzo comitive armate di cestini tipo Yoghi e Bubu in vimini e stoffa tartan veramente carini..che mi hanno strappato un sorriso e mi hanno fatto crepare di invidia "sai che bello venire la domenica a mangiare sul prato di fronte a Chambord!!".
L'entrata al castello costa 9,50 tanta era la voglia di andare che mi sono dimenticata di fare il biglietto per lo spettacolo serale..che abbiamo fatto la sera stessa, male di poco.
Smetto di parlare e inizio a fare foto, all'entrata del castello non c'è ancora nessuno, ottimo per fare foto senza ressa e ci godiamo la visita nel silenzio più assoluto.
Il castello di Chambord, costruito in circa 30 anni nella prima metà del cinquecento nei pressi di una curva del fiume Cosson, possiede senza dubbio una silhouette molto particolare e costituisce una grande espressione architettonica dello stile rinascimentale e dimostra di avere anche i numeri per essere uno dei più famosi di Francia. La sua facciata è lunga ben 128 metri, ha 440 locali, più di 80 scale, 365 camini ed 800 capitelli scolpiti per non parlare del suo dominio boscoso pari a 5440 ettari ed un muro che lo racchiude di 32 km. Davvero delle cifre impressionanti!
Nella realizzazione si nota l'influenza di Leonardo da Vinci, che ha lavorato come architetto alla corte di Francesco I, molto bella e particolare è la “sua” scala a doppia elica con due rampe di scale che non s'incrociano mai. Percorrendolo fino all'ultimo piano raggiungibile si ha accesso alla terrazza, anch'essa ispirata da un'idea di Leonardo, che offre una stupenda visione a 360 gradi del fiume, del bosco circostante il castello e dei numerosi camini e capitelli che ornano la costruzione. Chambord è veramente una meraviglia!
La visita prosegue con una mostra dedicata all'occupazione nazista del castello con foto e documenti dell'epoca, il castello fu utilizzato come magazzino per molte opere d'arte preziose provenienti da Parigi, anche La Gioconda è stata qui.
Dopo il castello visitiamo il parco, di rito la foto dal fondo del prato, un giro vicino al canale e alle scuderie. Ci sono inoltre percorsi per le bici e per il trekking nel bosco che durano ore, rinuncio al Camel Trophy e mi godo il panorama.
Pranziamo nell'area attrezzata nel parco e poi ripartiamo direzione BLOIS. Blois di domenica è semi deserta, facciamo qualche foto dal fiume, poi ci dirigiamo verso la scalinata Denis Papin e verso la Cattedrale di Saint Louis. Il centro storico è molto carino, con i tetti di ardesia e le costruzioni di legno sembra una cittadina senza tempo, facciamo due passi dietro la chiesa dove c'è l'Hotel de Ville ed i giardini pubblici con una bella vista sulla città e un angolino dal quale vengono dei buonissimi profumi..è un piccolo orto di spezie!
Torniamo indietro direzione Place du Chateau, lasciamo perdere il Museo della Magia e ci dedichiamo al castello (entrata 8 euro). Bello, racchiude più stili architettonici e una maestosa scala esterna, gli interni sono molto particolari e coloratissimi. Dalle torrette del cortile si può vedere la Chiesa di Saint Nicolas e il Museo di Storia Naturale e si gode di una vista molto suggestiva sul fiume e sui tetti.
Passeggiamo ancora per Blois tornando verso il lungo fiume (dove i parcheggi sono a pagamento ma gratuiti essendo domenica).
Blois mi è piaciuta molto ma sono già con la testa allo spettacolo serale a Chambord, facciamo comunque una puntatina a CHAUMONT SUR LOIRE fermandoci a fare qualche foto lungo il fiume.
Alle 21 apre la biglietteria dello spettacolo, inizia alle 22 e dura 45 minuti. Racconto un piccolo aneddoto riguardo i distributori di benzina francesi aperti 24/24 e funzionanti solo con carte..loro carte! Infatti non ha funzionato neanche con la carta di credito.. per farla breve visto che era una mancanza da parte nostra alla fine decidiamo per optare per il PIANO B ovvero sfoderare tutto il sorridente frenglish e chiedere ad un ragazzo di farci fare benzina con la sua carta pagando lui in contanti, che sembra una cavolata ma di questi tempi e con qualche lost in translation non è che sia una passeggiata :-) comunque ci siamo intesi perfettamente, ripartiamo felici e contenti per aver trovato persone gentilissime e disponibili, succederà più volte in questo viaggio.
Lo spettacolo chiamato "Chambord, rêve de lumières" sta per iniziare, il costo del biglietto è di 12 euro, seguiamo le indicazioni nell'ombra e ci sediamo sulla gradinata a circa 200 metri dal lato nord del castello. Lo spettacolo è molto bello ed emozionante, le proiezioni sulla facciata del castello permettono allo spettatore di tornare ai fasti della corte di Francesco I, di assistere alla costruzione del castello, alla caccia, ai balli..tutto perfetto, solo che fa un freddo..siamo tutti armati di coperte sulle spalle!

30 agosto
Lasciamo l'hotel di buona mattina e partiamo alla volta di AMBOISE, il cielo è di un azzurro abbagliante come poi si vedrà nelle foto e l'aria fresca, oggi ci concentreremo sulla vita di Leonardo alla corte di Francia.
Amboise è una cittadina molto carina e tranquilla, parcheggiamo l'auto proprio sotto la Torre Herault (parcheggio a pagamento ma con sosta gratuita durante le ore di pranzo quindi con 1 euro stiamo per più di 3 ore) lasciamo un piccolo micio a fare la guardia ci avviamo verso l'entrata (9 euro) dobbiamo fare una piccola salita visto che il castello si erge sopra i tetti della città in una posizione ottima per fotografarlo dall'altra sponda del fiume e dal quale si gode un bellissimo panorama sulla valle. Principalmente in stile gotico flamboyant il castello è immerso in un grande parco a terrazza, comprende infatti un giardino rinascimentale chiamato Terrazza di Napoli elaborato da un giardiniere napoletano, la terrazza superiore si chiama Porta del Porcospino mentre alle sue spalle con filari di moscato, cipressi e lecci si è voluto ricreare il tipico paesaggio toscano. Continuando il percorso nel parco si giunge al giardino orientale dominato da un cedro del Libano, in memoria di un Emiro algerino che fu prigioniero ad Amboise, poi il giardino mediterraneo e la limonaia. Nel parco anche un busto di Leonardo da Vinci.
Iniziamo la visita dalla Cappella Saint-Hubert dove si trova la tomba di Leonardo con i suoi resti "presunti". All' interno del castello, oltre che tra le bellissime stanze, la loggia di vedetta delle guardie e la sala del consiglio, ci si districa tra terrazze e torri a chioccola, famosa quella “des Minimes” alle quali avevano accesso anche i cavalli e i carri dal livello della Loira fino al piano del Castello. Usciamo dal castello scendendo al livello della strada, pranziamo velocemente in uno dei tanti locali lungo la strada e decidiamo di recarci a piedi al maniero LE CLOS LUCÉ oggi castello-museo-parco-tematico dimora di Leonardo Da Vinci negli ultimi suoi tre anni di vita. Il costo del biglietto è di 12,50 euro esclusa la mostra temporanea! Il maniero è molto bello da fuori ma prima ci dedichiamo all'interno dove si seguono, attraverso un percorso museale gli ultimi anni di vita di Leonardo, le sue invenzioni, i suoi progetti, le realizzazioni in scala dei suoi schizzi, i suoi dipinti, i suoi pensieri. Il percorso è interessante, non si possono fare foto e ci sono anche le indicazioni espositive in Italiano (pessimo vorrei sapere di chi si sono avvalsi per le traduzioni!).
E' davvero molto educativo e strabiliante se si pensa ai principi di funzionamento di oggetti e macchine che aveva teorizzato senza l'aiuto dell'applicazione pratica che oggi utilizziamo con una facilità tale da non renderci conto di tutto quello che c'è stato dietro. Un vero genio. Continuiamo la visita all'esterno, passando obbligatoriamente per il bookshop, e giriamo per il parco dove sono posizionati ricostruzioni di sue invenzioni, la macchina da guerra, studio sull'elicottero, la turbina idraulica, la mitragliatrice, gli studi sull'anatomia, i dipinti più famosi.
Lasciamo la dimora di Leonardo e scendiamo nuovamente verso il castello a prendere l'auto, lungo la strada, segnalata anche come percorso utilizzato dai pellegrini che si recavano a Santiago de Compostela, qualche casa scavata nel tufo.
Decidiamo di superare Tours e di dirigerci verso lo CHATEAU DE VILLANDRY sicuramente uno dei giardini più belli della Loira. Villandry è un piccolo centro sul fiume Cher dove tutto rimanda alla cura dei fiori già dal suo cartello d'entrata nel paese. Parcheggiamo l'auto gratuitamente proprio di fronte ed entriamo, si può decidere di visitare solo i giardini oppure anche il castello, scegliamo il pacchetto completo che è solo di 3 euro in più (totale 9 euro). In effetti il castello, bello indubbiamente da fuori, negli interni, forse perchè rinnovato nel tempo e abitato fino ad anni relativamente recenti e di proprietà privata non è all'altezza della magnificenza delle dimore reali visitate ne dei suoi giardini, comunque è una piacevole visita che ci permette di fare alcune foto dall'alto della torretta e dalle finestre dei vari piani sui bellissimi giardini. Molto suggestiva la stanza moresca dalle pareti e dal soffitto dorato e minuziosamente decorato. Ci dedichiamo quindi alla visita del giardino, partiamo dalla sinistra del castello verso il bosco fino al Belvedere per avere una prima panoramica, anche se è molto difficile riuscire a cogliere tutto l'insieme visto quanto è grande il giardino. Il giardino è composto da parti puramente estetiche come i giardini ornamentali che rappresentano i vari aspetti dell'amore (il capriccio, la passione, la tenerezza, l'amore tragico) attraverso colori e giochi geometrici, e il giardino della musica, dai giardini formali come i giardini acquatici e il giardino del sole, i vigneti e il labirinto. La vera attrazione però è il cinquecentesco orto dove le verdure sono poste in ordine di colore. Si può fare anche una passeggiata nel giardino delle erbe aromatiche e concludere ancora ammirando il castello dal lato opposto messo in risalto dai meravigliosi colori del giardino. La giornata volge al termine abbiamo prenotato un hotel di una catena low-cost fuori Tours a Joué lès Tours comodo ed economico per una notte.

31 agosto
Partiamo di prima mattina alla volta di AZAY-LE-RIDEAU, ci dedichiamo solo al castello a fare un giro nel piccolo paese ci torneremo in serata visto che alloggiamo poco fuori. Parcheggiamo l'auto vicino all'entrata in un parcheggio gratuito ed entriamo nel parco ancora deserto. Il costo dell'entrata al castello è di 8 euro ci forniscono guide in italiano ed entriamo. Il castello da fuori è molto suggestivo, infatti è costruito su un'isola naturale del fiume Indre e questo lo rende grazie alle sue elaborate torrette decorate uno dei più belli della Valle della Loira, definito da Honoré de Balzac "un diamante sfaccettato incastonato nell'Indre". Al suo interno è abbastanza spoglio e lo si può visitare solo in parte, primo piano e secondo, la sua caratteristica principale è la scala a chiocciola decorata con salamandre ed ermellini, affacciata sulla corte centrale. Come Chambord anche Azay si presta per un suggestivo spettacolo notturno con proiezioni di luci e suoni sul castello e sull'acqua. Facciamo un giro del parco e ripartiamo alla volta di CHINON. Inizialmente Chinon non l'avevo inserita nell'itinerario ma poi attraverso letture e brochure ulteriori recuperate durante i giorni precedenti decidiamo di dedicargli qualche ora. Chinon dista poche decine di chilometri ed è una cittadina laboriosa sulla sponda del fiume Vienne, conosciuta principalmente per i vigneti e per aver dato i natali allo scrittore Francois Rabelais noto per i romanzi di Gargantua e Pantagruel. Parcheggiamo l'auto di fronte all'ufficio postale in un parcheggio a pagamento ad un costo più che ragionevole. Ci avviamo poi verso la città vecchia in stile medievale. Il castello che si trova nella parte alta della cittadina è collegato alla parte bassa non solo attraverso tortuose stradine ma anche tramite un modernissimo ascensore gratuito in vetro e acciaio di circa 30 metri posto nei pressi di un grande parcheggio che permette di accedere alla parte alta della città senza dover percorrere la ripida salita che però facciamo al ritorno. Il castello è in parte in fase di ristrutturazione, decidiamo quindi di visitarlo solo da fuori. Pranziamo in un bistrot-pizzeria vicino al comune e agli uffici pubblici e poi ripartiamo. Circa 15 km e arriviamo al castello di Ussè appena fuori Rigny-Ussè, il castello è molto bello visto da fuori dice sia stato ispirazione per lo scrittore Charles Perrault e che vi abbia ambientato la fiaba "La bella addormentata nel bosco" e fonte di ispirazione per il logo Disney. Ci dedichiamo solo a qualche foto esterna senza visitare l'interno che francamente ha un costo anche un po' eccessivo, 13 euro. Sono circa le 16 decidiamo di tornare verso Azay-le-Rideau dove abbiamo prenotato presso l'hotel des Chateaux, molto carino, facile da trovare e confortevole, prendiamo possesso della camera e dopo una breve sosta ripartiamo. La cittadina di Azay-le-Rideau, come già avevamo notato la mattina è molto piccola quindi le dedicheremo del tempo prima e dopo cena, così scorrendo le varie brochure alla reception dei vari castelli-giardini della zona una attira la mia attenzione, si tratta di una piccola tenuta poco distante che si chiama LA CHANTONNIERE, nota principalmente per i suoi giardini. Dopo pochi minuti siamo alla biglietteria, bisogna suonare un campanello perchè venga qualcuno ad aprirci, l'ingresso è di 7 euro. Sono visitabili solo i giardini che sono veramente molto belli, sarà anche per la luce del tardo pomeriggio, si articolano in un percorso ben definito: prima si attraversa il Giardino dei Romantici poi il Giardino dell'intelligenza e quello delle scienze, con numerose erbe aromatiche, poi si accede al Giardino dell'abbondanza, quest'ultimo è un orto a forma di foglia molto colorato e molto carino. Passando poi attraverso il percorso delle fragranze principalmente di rose ci si avvicina al piccolo castello, si passa oltre attraverso il giardino dell'amore e si accede poi al giardino della danza e al giardino dell'eleganza. Tutto intorno al giardino una cintura di pergolati di rose.
Continuiamo la passeggiata poi salutiamo La Chantonniere e torniamo verso Azay per passeggiare per il centro che si limita a poche stradine e cenare presso un piccolo ristorante con Omelette e insalata orientale, davvero buonissime!

1 settembre
Lasciamo Azay intorno alle 8,30 l'ultimo giorno nella Valle della Loira sarà dedicato a Montsoreau e Saumur dopodichè ci dirigeremo verso la Vandea. Seguendo il corso della Loira arriviamo a MONTSOREAU. Montsoreau è incantevole villaggio di 500 anime, etichettato come uno tra i più Plus Beaux Villages de France, Petit cité de caractère, village fleur e patrimonio mondiale dall'Unesco posto alla confluenza tra la Vienne e la Loira. Il castello in stile rinascimentale è stato reso famoso dal romanzo di Alexandre Dumas ”La Dame de Montsoreau”. Il piccolo centro è deserto, facciamo qualche foto al castello e alle case circostanti.
Ripartiamo alla volta di SAUMUR. Saumur è molto nota per essere la sede dell' Ecole Nationale d'équitation et du Cadre Noir de Saumur, la quale, per dimostrare le proprie attitudini all'addestramento, ha ideato uno spettacolo equestre, il cadre noire, così chiamato perché i cavalieri (ufficiali e sottufficiali dell'esercito francese) hanno la divisa completamente nera. Scegliamo di visitare prima la parte alta della città dove si trova il castello. Il castello di Saumur prima residenza di Luigi XI poi del Duca d'Angiò divenne residenza dei governatori della città, una prigione e un deposito di munizioni.
Nell' ultimo decennio, il monumento è stato oggetto di una campagna di accurato restauro infatti attualmente è visitabile solo il cortile interno ed una sala allestita con mostre temporanee, nello specifico si trattava di una esposizione di ceramiche. In un'altra sala adiacente il ristorante sono esposte delle collezioni equestri. Si gode un'ottima vista sulla città e sul fiume, il costo della visita è di 3 euro. Dopo la visita al castello attraverso una ripida discesa si arriva nel cuore della città, molto vivace e caratteristico, decidiamo di fermarci a pranzo in uno dei tanti ristoranti lungo la Loira. Tutto intorno al castello e alla città filari di viti, apro una piccola parentesi su un aspetto molto importante della zona che potrebbe anche essere l'argomento in più per alcuni per visitare la valle: la produzione vinicola.
La Loira e' il fiume piu' lungo di Francia e la varieta' del suolo, del clima e dei vigneti presenti lungo le sue rive dà origine a circa sessanta differenti denominazioni di rosso, bianco e rose'. Questo territorio e' diviso, dal punto di vista della produzione vinicola, in quattro zone, che, a partire dall'Atlantico e procedendo verso il centro della Francia sono: Nantes, Anjou-Saumur, Touraine e Vignobles du Centre. La maggior parte della produzione è vino bianco dall'uva Chenin blanc, dell'uva Sauvignon blanc e dai grappoli di Melon de Bourgogne; ci sono anche alcuni vini rossi (in special modo intorno alla regione Chinon) del Cabernet francese. In aggiunta ai vini fermi, rosè e frizzanti, vengono prodotti anche vini per dessert. La zona della Loira è il secondo maggior produttore di vini frizzanti, dopo lo Champagne. Fra tutti questi diversi tipi di vini, i vini della Loira mostrano caratteristiche di fruttuosità e freschezza, sapore secco in special modo nella loro giovinezza. La valle della loira ha una lunga storia di produzione di vini che deriva sin dal primo secolo dc. Nel medioevo, i vini della valle della Loira furono i più stimati vini di tutta Inghilterra e Francia, persino più premiati di quelli di Bordeaux.
Dalla zona di Anjou-Saumur proviene quello che e' considerato il migliore vino rosso della Valle della Loira: il famoso Saumur-Champigny. Dalla zona dei Vignobles du Centre il vino bianco Sauvignon piu' conosciuto al mondo, cioe' il Pouilly-Fume', e il profumatissimo Sancerre, anche nelle originali versioni in rosso e rose'.
Si conclude qui la visita ai Castelli della Valle della Loira, un'esperienza unica che consiglio vivamente agli amanti della storia, dell'architettura, del vino e della tranquillità.

1 settembre - 10 settembre
Nel primo pomeriggio lasciamo la Valle della Loira per dirigerci in Vandea.
La Vandea, dipartimento della regione della Loira, è nota principalmente per i sanguinosi eventi che l'hanno resa protagonista durante gli anni della rivoluzione francese; di carattere conservatrice ed estremamente religiosa è una zona principalmente rurale un po' distante dal caos e dalle attività dei grandi centri nazionali dedita principalmente alla pesca, all'agricoltura in maniera minore all'industria ed al turismo balneare e religioso. La Vandea si divide in tre zone: il Bocage a nord-est, la zona litoranea e il Marais a sud. Decidiamo di dedicarci alla zona litoranea e al sud tralasciando qualche piccola tappa consigliata dalla guida nella zona del Bocage, visto che dopo i giorni tra i castelli difficilmente troveremmo qualcosa di altrettanto bello!
Destinazione BREM SUR MER, piccola località balneare 15 km a nord di LES SABLE D'OLONNE dove ci fermeremo in campeggio per circa 10 giorni. Abbiamo scelto il Camping l'Ocean a circa 600 metri dal mare che in bassa stagione è molto economico e silenzioso. Brem è veramente un piccolo centro e sua unica attrattiva sono i resti della chiesa di St-Nicolas-de-Brem chiesa romanica risalente al 1020 e le sue spiagge, Plage des Dunes e Plage de la Normandeliere. Tutta la costa, denominata Cote Lumiere, offre la possibilità di sbizzarrirsi con i vari sport acquatici, surf, windsurf, kitesurf, immersioni e ultimo e a me sconosciuto lo "standup paddle" (SUP) dove si affrontano le onde in piedi su una tavola armati di pagaia...ma quante ne sanno! Io me ne guardo bene dall'appropinquarmi al gelido oceano e resto sulla terraferma a godermi un po' di sole ed a seguire la caccia dei gabbiani sul fondo del mare scoperto nelle ore di bassa marea. Dopo qualche giorno trascorso in giro per la costa tra Brem sur mer, BRETIGNOLLES S/M dove una domenica mattina acquisteremo del buonissimo pesce in un simpaticissimo mercatino nel centro del paese, e ST. GILLES CROIX DE VIE, ridente cittadina e frenetico porto di pesca sul quale mi soffermerò in seguito inizia il giro alla scoperta della Vandea. Il tempo è spesso variabile, come vuole l'influenza dell'oceano e si passa spesso da ore assolate e caldissime a piogge improvvise. Partiamo da Les Sable d'Olonne, località balneare dal fascino "belle epoque" nota per la competizione velica Vendee Globe, con una bella passeggiata a mare e una spiaggia lunghissima, qualche palazzo in stile liberty, una sfilza di locali, ristoranti ed un modernissimo centro polivalente (teatro, casinò, piscina, centro sportivo) un po' di dubbio gusto a ridosso del faro. Facciamo due passi in centro fino al mercato centrale, una struttura molto colorata che ci accoglie tra mille profumi e qualità di pesci e frutti di mare. L'acquisto è d'obbligo: vongole, cozze, limoni e prezzemolo fresco! Torneremo a fare un giro a Les Sable d'Olonne anche di sera a fare una passeggiata sul molo fino al faro.
Proseguendo verso sud facciamo una piccola sosta a JARD SUR MER un piccolo porto a ridosso di una grande pineta dove facciamo alcune foto al molo con la bassa marea e alla costa che con questa condizione particolare vede moltissime persone intente a raccogliere ciò che è rimasto sul fondo del mare. Passiamo da AVRILLÉ, un piccolo centro dove si trovano 23 tra dolmen e menhir dove ci fermiamo per fare due passi tra le pietre preistoriche e proseguiamo direzione MAREUIL-SUR-LAY-DISSAIS. Siamo nel cuore della zona vinicola della Vandea, che si apre intorno a Mareuil-sur-Lay, che tocca Brem-sur-Mer, Vix e Pissotte, qui vi sono i bianchi costituiti da uve chenin e chardonnay dal delicato gusto di mela e gamay, pinot noir, cabernet e négrette per i vini rossi e rosé, piacevoli e fruttati, con un gusto deciso. I Fiefs de Brem bianchi sono leggeri e ben fruttati, mentre i rossi sono corposi e dal gusto più intenso. Da qui la segnaletica Route des vins, facciamo qualche foto tra la chiesa romanica e il fiume Lay e ci regaliamo l'acquisto di qualche prodotto locale. Passando da LUCON, molto bella la cattedrale, ci dirigiamo verso VOUVANT. Petit cité de Caractère sorta nel medioevo in un'ansa del fiume Mère molto legata alla leggenda della fata Melusina ha un piccolo centro con una cattedrale risalente all' XI secolo ricca di decorazioni gotiche ed un campanile ottogonale. Ci fermiamo per un caffè e scopriamo che la madre del proprietario del locale è di Napoli, facciamo un po' di conversazione e ripartiamo. Arriviamo a NIEUL SUR L'AUTISE conosciuta per l'abbazia risalente all'anno mille e diventata Abbaye Royal con Eleonora d'Aquitania. Il complesso (chiostro, chiesa e monastero) è visitabile e prevede percorsi guidati da personaggi in costume. Ultima tappa del nostro giro nel sud della Vandea è l'Abbazia di MAILLEZAIS. Dell'abbazia benedettina risalente all'anno mille rimane il muro nord di una navata laterale a sette campate, qualche capitello e decorazione, la struttura era veramente maestosa e valse l'invidia e l'odio di nobili famiglie della regione. Fu saccheggiata a più riprese nei secoli e fu rifugio dello scrittore Rabelais. Di lato il chiostro di lavanda e le altre strutture monastiche. La zona dove sorge l'abbazia è chiamata Marais Poitevin (le paludi del Poitou) si estende su tre dipartimenti – Vandea, Deux-Sèvres e Charente-Maritime – e si divide in due parti, la zona asciutta, adibita alla coltura e all'allevamento, e la zona acquitrinosa, soprannominata la Venezia Verde per i numerosi corsi d'acqua e canali ricoperti di lenticchie d'acqua. La VENICE VERT è una meta ricca di fascino che ben si presta alle gite in barca. Questo ambiente naturale, che emana serenità, richiama numerosi uccelli selvatici. E' un posto molto suggestivo, facciamo qualche foto e ripartiamo alla volta della costa.
Il giro continua, questa volta andiamo verso nord, direzione ILE DE NOIRMOUTIER. Passiamo da SAINT-JEAN-DE-MONTS in una mattina veramente fredda e con un forte vento approfittiamo della bassa marea per raggiungere il pontile dove è in corso la raccolta delle cozze, il numero dei gabbiani in questa zona è veramente alto! Per arrivare a Noirmoutier si devono attraversare i 4 km di strada nella BAIA DI BOURGNEUF che a seconda delle ore della giornata rimane sommersa dall'acqua con tanto di cartelli e indicazioni luminose con orari, altezza della marea, tempi di percorrenza. Questo passaggio chiamato le Passage du Gois è molto caratteristico ed infatti troviamo una fila di auto quando arriviamo, si fermano tutti sul bordo della strada, meglio se attrezzati di stivali di gomma, a raccogliere i frutti di mare, da queste parti sembra essere costume diffuso, più di altre zone costiere atlantiche della Francia. E' molto caratteristico, facciamo molte foto e ritorniamo sulla terraferma. Arriviamo a PORT DU BEC nota per le ostriche poi in località EPOIDS un piccolo porto denominato "il porto cinese" per i suoi tipici moli in legno. Passiamo da BEAUVOIR-SUR-MER, SALLERTAINE, LE PERRIER e visto che la zona non rapisce la nostra attenzione e il tempo inizia a farsi nero torniamo verso Brem passando da SION-SUR-L'OCEAN dove ci sono delle formazioni rocciose davanti alla costa chiamate Les cinq pineaux, cinque rocce allineate dalla più piccola alla più grande, chiamati anche i cinque monaci a sorveglianza della costa.
Ultima tappa vandeana è SAINT-GILLES-CROIX-DE-VIE un porto molto frequentato e vivace cittadina con un lungo tratto di spiaggia costeggiato da locali e ristoranti.
Il fiume 'La Vie' divide in due la città che originariamente erano due comuni separati, una per lato del fiume: Saint-Gilles-sur-Vie (sul lato sinistro del fiume) e Croix-de-Vie (sul lato destro). Questi fusi insieme nel 1967.
Il porto è noto per la sua pesca delle sardine e Saint Gilles Croix de Vie è anche la sede della fabbrica di pesce 'Les Dieux', che a seconda della direzione del vento, riempie di profumo di pesce tutta la cittadina.

10 settembre
I giorni sono volati ed è arrivato il momento di riprendere armi e bagagli così lasciamo la Vandea di prima mattina facendo però un paio di tappe prima del rientro in Italia; passiamo dalla regione del Poitou-Charentes e ci fermiamo a Cognac e poi da Perigueux in Aquitania dove pernotteremo.
COGNAC, nota cittadita dell'acquavite che da lei prende il nome, sorge sul fiume Charente. Lungo il fiume, appena si attraversa il ponte si notano subito due grandi distillerie, la Hennessy e la Otard. Decidiamo di passare dall'ufficio turistico per avere qualche indicazione in più e partendo da Place Francois I, dove non si può non vedere l'enorme insegna della distilleria Camus, passeggiamo per il centro storico verso il fiume. Il centro è molto caratteristico e ben tenuto, visitiamo il Convento dei Recollets, poi la chiesa di St. Legér, la Maison de la Lieutenance, l'Hotel de Rabayne fino alle Torri di St. Jacques, ciò che rimane delle mura medievali che circondavano la città. Tralasciamo il Museo del Cognac e ritorniamo verso il centro, la visita della città è molto breve viamo un caffè nella Brulerie Marignan, un piccolo locale che è una torrefazione di numerose miscele di caffè. Qui abbiamo scoperto il Pineau des Charentes, gradevolissima sorpresa per gli amanti del bere. Questo liquore da aperitivo è ottenuto dalla mescolanza di mosto e di cognac che ne blocca la fermentazione e invecchia all'incirca per un anno nelle botti di quercia della Limousine. Servito freddo senza ghiaccio espande note floreali nella versione Pineau blanc e rosse-fruttate in quella Pineau rosé. L’acquisto è d’obbligo.
Arriviamo a PERIGUEUX, causa traffico, intorno all'ora di cena, riusciamo così a fare qualche foto della Cattedrale di Saint Front e andiamo verso l'hotel che abbiamo prenotato Hotel des Barris, indubbiamente buonissima la posizione, molto caratteristico e ad un buon prezzo, ma privo di ascensore per salire i tre piani di una strettissima scala insieme ai bagagli. Ceniamo velocemente e rientramo presto in hotel per organizzare bene la lunghissima giornata che ci aspetta, infatti la sveglia suonerà alle 4.45 e ciò, sì con grandissimo sforzo, ci permetterà di percorrere quasi tutta la Francia in solitaria con una sosta per la colazione nei pressi del vulcano PUY DE DOME e di pranzare già nella provincia di Torino, il resto della strada scorrerà velocemente, come sempre in Italia, tra traffico e cantieri stradali.

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