Bretagna tra terra e mare

L’estremo nord della Francia offre una tale varietà di scenari naturali, culturali e architettonici da renderla meta irrinunciabile per ogni viaggiatore

Quando ho pensato alla Bretagna per le mie vacanze di agosto, mai avrei pensato di scoprire una regione cosi’ affascinante che nel mio immaginario era solo mare e coste.
Convinta la “dolce metà” della bontà della scelta e dopo aver passato diverso tempo allo studio di questa regione, tra la lettura dei diari di viaggi di questo forum, ricerche in internet e scorrerie alla Maison de la France di Milano, abbozziamo il nostro itinerario. 10 giorni alla scoperta di questa ultima propaggine della Francia.
Fissiamo dei punti fermi nel nostro itinerario per i pernottamenti nel tentativo di cercare di visitare quanto piu’ possibile di questa regione che scopriamo poi essere piu’ vasta di quello che abbiamo immaginato.
Decidiamo per i pernottamenti di soggiornare presso le Chambres d’Hotes, cioe’ camere all’interno delle case degli abitanti, che si rivelano una piacevolissima sorpresa e che mi sento di consigliare a tutti. I proprietari delle Chambres d’Hotes sono delle persone gradevolissime che non solo ti ospitano con grande calore e con delle colazioni superlative, ma che diventano delle preziose guide turistiche nel consigliare i posti da visitare che magari non sono citati nelle guide, oltre a indicare ristoranti dove poter apprezzare la piu’ genuina e gustosa cucina bretone.
Non mi soffermo su questo ultimo punto gia’ coperto da altri utenti ma voglio solo ribadire a quanti si appresteranno a visitare la Bretagna di non farsi mancare un bel piatto di frutti di mare, ne’ una fetta del dolce tipico, il Far Breton, una sorta di flan dolce con una base di prugne o di altra frutta a piacere!

Itinerario
16 agosto
Caricate le valige, messo a punto il navigatore, lasciamo Milano in una tipica giornata estiva con direzione traforo Monte Bianco, dove giungiamo appena prima di pranzo. Purtroppo nel frattempo il tempo peggiora e non riusciamo a scattare neanche una foto al ghiacciaio, coperto da una fitta coltre di nubi. Nubi che ci accompagnano per tutta la durata del viaggio verso Tours, prima tappa del nostro avvicinamento verso la Bretagna, citta’ inserita nel 2000 nel Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO. E’ un peccato che inizi anche a piovere copiosamente perche’ il paesaggio che scorgiamo dai finestrini dell’auto si snoda tra verdi campagne punteggiate da paesini che sembrano usciti dalle favole e tante mucche al pascolo nei prati cosi’ verdi che sembrano dipinti.
Non c’e’ molto traffico se non nei pressi delle citta’ piu’ grandi e arriviamo nel pomeriggio senza molti intoppi a Tours, capitale della Turenna e tappa ideale per poter scoprire la vicina valle della Loira ed i suoi famosi castelli.
Nel frattempo la giornata si e’ volta al bello e dopo tanta pioggia, Tours ci accoglie con un bel cielo azzurro ed una temperatura molto gradevole.
Il tempo di arrivare in Hotel per depositare auto e valige e via... macchina fotografica al collo per scoprire gli angoli piu’ nascosti di questa affascinante cittadina.
Ci dirigiamo subito verso l’ufficio del turismo per attrezzarci di mappa della citta’ e per ricevere consigli per una visita ottimale del centro storico che visitiamo con calma, scoprendo le prime meraviglie della nostra vacanza in terra francese. Tours possiede una delle piu’ belle cattedrali in stile gotico della Francia. La sua costruzione, iniziata nel XIII secolo si è protratta fino alla metà del XVI secolo. Famosa per l'elaboratissima facciata e le pregevoli vetrate. Proseguiamo nel nostro giro della citta’, passando dai resti delle mura romane che cingevano la citta’, il Castello, la passeggiata lungo la Loira per giungere in una delle piazze principali del centro storico, affollato di persone, soprattutto giovani, che gustano l’aperitivo nella tiepida serata estiva, seduti ai tavolini dei numerosi caffe’ e bistrot.
Decidiamo di cenare anche noi in una delle brasserie che pero’ non si rivela all’altezza delle aspettative. Stanchi per il lungo viaggio, ritorniamo al nostro hotel per concederci un bel sonno ristoratore.

17 agosto
Sveglia presto e dopo una veloce colazione, partiamo verso la vera destinazione della nostra vacanza. Bretagna arriviamo! Una controllata alla mappa cartacea per meglio direzionare la destinazione attraverso il navigatore e scopro che il percorso ci consente di passare molto vicine ad alcune citta’ classificate con il riconoscimento di “Petite Cite’ de Charactere”, e non ci pensiamo due volte a sfruttare la nostra tappa di avvicinamento per scoprirne alcune. La denonimazione “Petite Cite’de Charactere” caratterizza alcune piccole citta’ Bretoni che si distinguono per il loro patromonio storico particolarmente ben conservato. Ed eccoci giunti a Vitre’, che offre un ricco patrimonio architteturale del XV e XVI secolo , che ci accoglie con un cielo coperto di nuvole grige che minaccia pioggia, ma che per fortuna ci risparmia durante la visita della cittadina. Visitiamo la bella chiesa di Notre Dame, il castello e ci addentriamo tra le viuzze con belle case a graticcio situate in vie i cui nomi richiamano le origini commerciali della citta’. Il tempo per un panino preparato con una fragrante baguette e siamo ancora in viaggio per la prossima tappa, Fougeres. Arrivati a destinazione purtroppo la pioggia inizia a scendere, ma non ci impedisce di gustare il fascino di questa cittadina che possiede uno dei complessi fortificati più vasti d'Europa. Le fortificazioni della città, oggi restaurate, sono complementari al castello, tanto che Fougères è considerata la Carcassonne dell'Ovest. Visitiamo la chiesa di San Leonardo ed i giardini pubblici attigui, curatissimi con belle aiuole fiorite e magnifica vista del Castello che raggiungiamo con una gradevole passeggiata.
Vorremmo fermarci di piu’ per visitare piu’ approfonditamente questa bella cittadina, ma non c’e’ tempo e dobbiamo rimetterci in marcia. La prossima tappa ci porta a Combourg, che ha ospitato gran parte della vita dello scrittore considerato fondatore del Romanticismo letterario francese, François-René de Chateaubriand. Visitiamo il bel castello di granito ed il suo immenso parco e siamo gia’ pronti per raggiungere la destinazione finale di questa giornata, dove soggiorneremo per le prossime 3 notti. Arriviamo a destinazione alla chambres d’hotes le Renardier vicino a Plouer sur Rance, verso le 18 del pomeriggio, dove ci accolgono con calore i proprietati che scopriamo essere una coppia inglese che da 17 anni vive in Bretagna. La nostra camera e’ molto confortevole e ben curata ed apprezziamo la pace del luogo, nonostante la casa sia in prossimita’ della strada che per fortuna non e’ molto trafficata. Consigliati dai proprietari, ci dirigiamo per cena al porto di Dinan.
Il tempo di arrivare e scattare qualche foto con una bellissima luce crepuscolare e inizia a piovere.
Ancora! Ma presto mi abituero’ a questo tempo cosi’ mutevole, che nel corso di una giornata cambia diverse volte. Dopo una bella cena, decidiamo di dare una “sbirciatina” a Dinan, di cui tanto ho letto nelle mie ricerche. E’ ormai sera e Dinan ci accoglie con un silenzio ed una pace che godiamo appieno passeggiando tra le vie contornate delle classiche case a graticcio. Un gelato, ancora qualche passo nelle vie e piazze quasi deserte e torniamo nella nostra camera per riposare.
Domani ci attende una lunga giornata.

18 agosto
Affrontiamo la mattinata con una bella colazione offerta dai nostri gioviali proprietari che fanno di tutto per metterci a nostro agio, presentandoci agli altri ospiti e chiacchierando sul programma della giornata. Meta Mont St. Michel di cui non mi soffermo a parlare vista la popolarita’ di cui gode.
Suggerisco solo di arrivare presto al mattino per cercare di visitarlo al meglio senza troppa confusione che inevitabilmente si crea ad un certo orario.
Terminata la visita del monte e dopo aver scattato molte foto all’abbazia e al paesaggio circostante con la bassa marea, ci spostiamo verso la costa. Ma mentre siamo sulla strada, il mio sguardo si ferma su una scritta troppo invitante! Come posso non degustare e portare con me a casa i famosi biscotti bretoni´ Troppo buoni! Il tempo che pareva nuvoloso inizia a schiarire un pochino. Ci dirigiamo verso Saint Malo passando dalla costa e osserviamo in vari punti l’onnipresente figura dell’abbazia sullo sfondo. Il tempo di arrivare a Cancale ed uno splendido sole con un bel cielo azzurro, ci consente di godere del bel paesaggio di questo paese, famoso per le sue ostriche che si possono gustare oltre che nei rumorosi ristorantini lungo il porto, anche dai banchi di bancarelle ambulanti che le aprono al momento e che le persone mangiano seduti sulle mura del porto. Non ci vuole molto a decidere che questa sara’ la tappa obbligata della nostra cena!
Cancale pare uscita da un quadro di un pittore con le sue casette di pietra ravvivate dai numerosi bistrot e creperie, ed il cielo azzurro in cui si rincorrono le nuvole, ora bianche, ora grigie,ora pennellate con sfumature di azzurro. Proseguiamo il nostro viaggio verso Saint Malo, con dei bellissimi scorci panoramici sul mare, punteggiato da minuscole isole di scogli e tante barche con le vele spiegate che fanno un bel contrasto con il blu intenso del mare calmo. Arrivati a Saint Malo, citta’ famosa per essere stata a lungo covo di pirati e per il suo centro storico interamente cinto da bastioni, iniziamo la visita proprio dall’alto delle mura da dove si gode una bella vista sulla citta’ ma anche sul mare, dove numerose persone passeggiano sulla spiaggia assaporando il profumo della salsedine godendosi il sole caldo. Eccoci poco dopo diretti verso Dinard, che fronteggia e rivaleggia con la vicina Saint Malo. Dinard ha un fascino retro, che mi ricorda i luoghi di villeggiatura degli anni ’30, con le belle ville che si affacciano sull’ampia spiaggia dove spiccano le tende bianche e azzurre per ripararsi dal sole. Intanto la giornata volge al fine e ritorniamo a Cancale dove ci attende una succulente cena a base di ... indovinate cosa´

19 Agosto
La giornata si presenta con un bel cielo azzurro e cosi’ decidiamo di visitare Dinan che avevamo solo visto in fretta la prima sera del nostro arrivo. Arrivati in citta’, troviamo grande fermento di persone che vivacizzano molto il centro. Scopriamo ben presto il motivo di tutto cio’. E’ giorno di mercato! E allora ci buttiamo tra la pazza folla, tra bancarelle che vendono prodotti tipici, ambulanti che preparano le gustose galettes farcite con di tutto e di piu’. Osserviamo divertiti il brulicare della gente per un po, ma poi inziamo il tour della citta’. Dinan e’ un gioiello! A partire dalle immancabili chiese in stile gotico, alle vie e piazze contornate delle vecchie case a graticcio e al panorama che si coglie dall’alto delle sue mura. Lasciamo a malincuore Dinan che inserisco nelle mie top preferite fino ad ora e ci dirigiamo verso la prossima meta. Becherel. Ennesima Petite Cite’ de Caractere, paesino di 745 abitanti, vanta una sua peculiarita’. Considerata la capitale del libro, un tempo dedita esclusivamente al tessile, nota per l'ottima manifattura di lino e canapa, oggi, nelle case e nelle botteghe dei tessitori, Becherel ospita librai e rilegatori, ma anche saloni da te' con caminetto dove poter sfogliare libri adagiati sui tavolini e dove si possono trovare delle rarita’ per i collezionisti. Mi colpisce di questo piccolo paese la volonta’ degli abitanti nel fare risorgere la loro piccola comunita’ destinata a scomparire dopo il declino del tessile. Scopriamo che nelle vicinanze c’e’ un bellissimo castello da visitare chiamato la Versailles bretone, ma il tempo e’ tiranno e dobbiamo proseguire il nostro viaggio che ci riporta lungo la costa chiamata d’Emeraude. E che sorpresa ci riserva il mare di questa zona facendoci comprendere meglio il suo appellativo.
Visitiamo Ploubalay con il suo caratteristico porticciolo, St-Jacut de la Mer , St-Cast le Guildo, Pointe de St-Cast e giungiamo ad un’altra tappa fondamentale del nostro viaggio. Fort La Latte che si erge maestoso su di un promontorio roccioso a guardia, nel passato, degli eventuali assalitori dal mare.
Poco distante da Fort La Latte, eccoci a Cap Frehel, dove vediamo il tipico paesaggio della costa bretone. Alta e frastagliata ricoperta da brughiera di erica. Qui vedo cio’ che mi ero immaginata nello studiare la vacanza. La nostra prossima tappa ci condurra’ ad Erquy, graziosa cittadina balneare famosa per le Saint Jacques che gustiamo a cena in un grazioso ristorante del porto, da dove possiamo osservare il sole che tramonta e il mare che a poco a poco si ritira lasciando le barche all’asciutto.

20 Agosto
Oggi e’ giornata di trasferimento alla prossima tappa del nostro viaggio verso ovest. Salutiamo i nostri cordiali padroni di casa e ci avviamo verso la nostra prossima meta. Dopo la bella giornata di sole di ieri, questa mattina il cielo e’ ancora un po coperto, ma inizio a convivere con questa mutevolezza che non trovo affatto sgradevole, anzi si integra alla perfezione al paesaggio che ci circonda.
Ci dirigiamo verso l’interno alla scoperta di Lamballe. Cittadina gradevole con alcune case in graticcio e due pregevoli chiese in stile romanico gotico, ma non ci entusiasma piu’ di tanto. Arriviamo dopo pochi chilometri alla scoperta di Quintin, dove si notano dei curatissimi giardini situati sulla riva di un fiume, ma anche la bella chiesa di Notre Dame ed il Castello. Ritorniamo verso la costa, St. Quai Portrieux con le belle spiagge, Pointe de Bilfot con delle case stupende che si affacciano sulla costa a strapiombo, Paimpol vivace cittadina in cui troviamo una sagra medievale e la Pointe de l’Arcouest punto di imbarco per l’Isle de Breaht. Ormai e’ pomeriggio inoltrato e decidiamo di dirigerci verso la chambre d’hotes che ci ospitera’ nei prossimi giorni nei pressi di Lannion, che si dimostrera’ ancora una volta un’ottima scelta per accoglienza e ubicazione. Nel verde della campagna circondati solo dal rumore delle foglie degli alberi mosse dal vento e il cinguettare degli uccellini.
I padroni di casa sono 2 anziani signori molto simpatici che si mettono a totale disposizione degli ospiti con consigli che si rivelano preziosi nei prossimi giorni ma anche la sera stessa, indicandoci un ristorante dove cenare, veramente molto buono ed anche un po sui generis, che si trova in un paese vicino.

21 agosto
Ritemprati dall’ottima colazione preparata da Madame Saliou, iniziamo a studiare il percorso del giorno consultando la nostra cartina. Ma non abbiamo fatto i conti con Monsieur Saliou che tira fuori da un cassetto una mappa della zona molto piu’ dettagliata della nostra, ed inizia a mostrarci itinerari, percorsi, cittadine, luoghi costieri e si accalora cosi’ tanto nelle sue spiegazioni che decidiamo di lasciarci guidare dai suoi suggerimenti che ci indica posti che non avremmo incluso nella nostra scelta. Cosi’ ci dirigiamo verso Trebeurden per poi spostarci attraverso un ponte sulla Ile Grande che ospita una stazione ornitologica oltre a un centro per la cura della fauna selvatica, specializzato nel salvataggio degli uccelli imbrattati da petrolio. Lasciata la Ile Grande, proseguiamo verso Tregestel per avvicinarci al vero obiettivo della giornata: la costa di Granito Rosa. Grazie al nostro “Cicerone “ personale (Monsier Saliou), iniziamo la nostra esplorazione di questo punto non dalla classica Ploumalach, ma dalla Presqu'île Renote, che e’ una piccola penisola che si visita a piedi con una piacevole passeggiata di circa un’ora, da dove si ammirano le formazioni granitiche rocciose che contraddistinguono questo tratto di costa. Che meraviglia passeggiare in quei panorami! Rocce scavate dall’erosione del vento e dal mare, si susseguono in forme strane e fanno da cornice a bellissime case anch’esse costruite in granito rosa per non deturpare il paesaggio. Fortunatamente il tempo ci aiuta a godere al meglio di questo posto che assaporiamo lentamente, fermandoci a fotografare ogni angolo possibile per riportare a casa con noi un pezzetto di questo luogo. Ci spostiamo a Ploumalach per esplorare un altro tratto di costa di Granito Rosa ed arrivare al faro che e’ una delle classiche “cartoline” bretoni. Anche qui ci divertiamo a dare forme alle varie rocce che vediamo. Ecco un rinocerente, ecco un orso, un fungo, un guanto da baseball, una bocca spalancata di un ippotamo... il tutto in una splendida brughiera di erica e con lo stridio dei gabbiani che percorrono il cielo azzurro. Proseguiamo la nostra giornata in questo angolo di Bretagna, visitando Perros Guirec in cui ci soffermiamo a visitare la chiesa St. Jacques costruita in granito rosa nel cui interno ci sono 2 navate contigue, una in stile romanico del XI secolo e l’altra in stile gotico del XIV secolo. Ed ora eccoci pronti a raggiungere Plougrescant alla ricerca della famosa casa tra le rocce! Cosa che si rivela una vera e propria caccia al tesoro, perche’ non e’ segnalata e non sappiamo dove si trova esattamente, tanto che ad un certo punto stavamo quasi per rinunciare, ma io non voglio tornare a casa senza essermi tolta questa soddisfazione e allora inizio a fermare tutte le persone che incontro per chiedere lumi. Finalmente 2 anziani signori ai bordi della loro fattoria, ci spiegano come arrivarci. Parcheggiata l’auto nel punto indicatoci, ci infiliamo in questo sentiero di terra battura e voila’ eccola che ci appare appena dietro un gruppo di cespugli! Allora li’ inizia un’altra caccia ... quella di un raggio di sole che faccia capolino tra le nuvole per scattare qualche foto con dei colori piu’ vivaci. Facciamo diversi tentativi ma il sole dispettoso, si diverte a scomparire proprio quando noi torniamo in tutta fretta sui nostri passi per catturare l’attimo e cosi’ il risultato e’ che abbiamo una vera e propria collezione di fotografie di questa casetta! La nostra giornata termina a Treguier, altra Petite Cite’ de Caractere. Oltre ad essere molto graziosa, con le sue case a graticcio e la piazza principale affollata e vivace dove si affaccia la cattedrale St. Tugdual del XIV secolo, splendido edificio gotico fiammeggiante, che non manchiamo di visitare osservando sempre affascinati le svettanti arcate e le vetrate colorate e mi rendo conto che anche se ne ho gia’ viste molte di chiese gotiche fino in questo momento, non esauriscono la mia sorpresa ed il piacere della visita. Su suggerimento del nostro “anfitrione”, ceniamo in un ristorante veramente caratteristico, non segnalato su nessuna guida e che in realta’ e’ un misto tra negozio e take away di piatti di frutti di mare. Il suggerimento si e’ rivelato ottimo sia per la freschezza e la qualita’ dei piatti, ma anche per il nostro portafoglio e non manchiamo quindi di ringraziare molto Monsieur Saliou per questa “dritta”.

22 agosto
La giornata si presenta molto coperta e anche se me lo auguro, sento che oggi il tempo non volgera’ al bello. Dopo una lauta colazione, salutiamo i padroni della nostra accogliente Chambres d’hotes pronti per ripartire verso la prossima tappa della nostra vacanza che prevede l’arrivo vicino a Cap Sizun. Non riusciamo a resistere all’entusiasmo di Monsieur Saliou che ancora ci suggerisce visite dei dintorni e quindi puntiamo verso Guimiliau che non avevamo incluso nel nostro itinerario, perche’ i complessi parrocchiali, di cui avevo letto, non mi avevano piu’ di tanto enusiasmato. Che errore avevo fatto! Nonostante la pioggia che inizia a scendere, apprezziamo molto questo luogo, uno dei piu’ belli della regione, che possiede un calvario rappresentante la vita di Cristo raffigurata con oltre 200 personaggi scolpiti nel granito. Anche la chiesa del XVII secolo contiene all’interno un pregevole battistero scolpito in legno, un pulpito ed un organo del medesimo periodo. Entusiasmati da questa visita, vorremmo visitare anche gli altri siti ma ci rendiamo conto che ce ne sono veramente tanti e meriterebbero molto piu’ tempo, cosi’ visitiamo il piu’ prossimo a Guimiliau che si trova a Lampaul-Guimiliau. Purtroppo la chiesa e’ chiusa e quindi ci limitiamo ad osservare il complesso solo al suo esterno. Ripuntiamo verso la costa, facendo sosta a Saint Pol de Leon.
Visitiamo la cattedrale di San Paolo Aureliano che conserva vestigia romane, che sta a testimoniare l’influsso che l’arte normanna ha esercitato sull’architettura bretone sul finire del XIII secolo e Il Kreisker, il più alto campanile della Bretagna e che risale al XIV e XV secolo che con i suoi 78 metri di altezza, si impone sulla città e sul circondario. Ripartiamo con l’intento di arrivare a destinazione passando dalla Costa delle leggende e i suoi “abers” e percorrendo la via dei fari, ma purtroppo il tempo e’ veramente peggiorato , cosi’ decidiamo di raggiungere direttamente la chambres d’hotes che abbiamo prenotato per i prossimi giorni che si trova a Pont Croix. Giunti a destinazione sotto una pioggia battente, resto un po perplessa davanti all’edificio che mi si presenta. La casa e’ in paese, sulla strada ed esternamente e’ un po anonima. Entriamo ed intanto penso che questa volta non ho azzeccato la mia scelta, ma questo pensiero si dissolve completamente appena metto piede nell’entrata. La casa e’ stupenda! Arredata con notevole gusto, con mobili di pregio, molto accogliente e sembra uscita da una rivista di architettura. Ci viene incontro Madame Merrien che ci da il benvenuto nella sua casa che profuma in modo delizioso della marmellata di albicocche che sta preparando oltre al Far Breton, tipico dolce, che troveremo il giorno dopo sulla tavola della colazione. La nostra camera e’ molto confortevole, grande, con vista sul giardino interno ed un gran silenzio che ci permette di riposare benissimo durante la notte.

23 agosto
Oggi sara’ una giornata molto intensa. Scendiamo a fare colazione nella splendida sala da pranzo del nostro alloggio, su di in tavolo apparecchiato di tutto punto con un tovagliato in lino bianco, bicchieri di cristallo e delle tazze di porcellana azzurre. Ci sentiamo un po intimiditi di fronte a tanta raffinatezza e quasi abbiamo paura di iniziare di assaporare le delizie di Madame Merrine per paura di sporcare, ma Madame fa di tutto per mettere a proprio agio i suoi ospiti e cosi’ trascorriamo un piacevole momento mattutino. Madame, come gia’ successo con i precedenti proprietari, ci suggerisce l’itinerario della giornata, confortandoci con le previsioni del tempo che per oggi danno delle ampie schiarite, cosa che mi auguto visto che oggi andremo alla scoperta di alcune meraviglie della natura racchiuse in questa splendida terra. Prima tappa la vicina Douarnenez, cittadina costiera famosa per le sue pregiate sardine. Percorriamo le vie del centro, seguendo appunto il sentiero delle sardine che sono impresse nella pavimentazione. Arriviamo al mercato coperto alla ricerca di un famoso negozio di cui abbiamo letto in una rivista. Una bella vetrina colorata di tante scatole di sardine impilate, la cui caratteristica e’ di avere i coperchi dipinti con immagini di paesaggi, barche a vela e sirene. Scopriamo esistono le sardine “d’annata” che piu’ invecchiano, piu’ diventano pregiate, come il vino. Dopo il doveroso acquisto di queste prelibatezze, lasciamo Douarnenez alla volta di Locronan, Petite Cite de Caractere molto conosciuta e tappa imperdibile in un viaggio in questa zona. Un timido sole intanto sta iniziando ad apparire ma il tempo di arrivare a Locronan e inizia una fitta pioggia battente. Nonostante cio’, Locronan ci accoglie con le sue graziose case di granito con le immancabili ortensie, i negozietti di artigianato e la bellissima Grand Place’ al centro della quale campeggia l’antico pozzo di acqua potabile. Visitiamo la chiesa gotica di Saint-Ronan nel cui interno si trova il “corpo statuario” del santo che ha dato il nome alla cittadina. Il tempo di visitare la chiesa e la pioggia nel frattempo e’ cessata. Ci addentriamo nelle stradine laterali alla Grand Place in un’atmosfera che sembra essere ferma nel tempo. Lasciamo Locronan che ci lascia ancora una bella emozione e puntiamo decisamente verso la penisola del Crozon, passando da Telgruc sur Mer, dove osserviamo molti turisti intenti a praticare il kite surf trascinati dal vento dell’oceano. Arriviamo a Morgat, vivace cittadina balneare che passiamo velocemente per dirigerci verso le numerose punte che caratterizzano questa parte di costa. Cap de la Chevre ci colpisce molto per il bel paesaggio di falesie a picco sul mare, la brughiera di erica ed il paesaggio circostante che spazia sulla baia di Douarnenez fino alla Pointe de Penhir sulla cui punta appaiono le tre rocce chiamate Tas de Pois. Continuiamo il nostro percorso raggiungendo in breve tempo la Pointe de Dinan. Se Cap de la Chevre ci aveva gia’ entusiasmato, Pointe de Dinan ci affascina ancora di piu’. Percorriamo un lungo tratto del sentiero costiero, osservando il paesaggio che si apre ad ogni angolo, ascoltando il rumore delle onde che si infrangono contro gli scogli fino a giungere alla roccia che caratterizza questo luogo chiamato il castello, per la forma di alcune rocce sul mare che sono collegate alla costa da un arco naturale che ricorda un ponte levatoio. La giornata nel frattempo e’ diventata di uno splendore incredibile con un bel sole ed un cielo azzurro intenso e ci fa godere ancor di piu’ queste meraviglie della natura. Scattiamo numerose fotografie e riprendiamo il nostro viaggio. Prossima tappa le varie punte del Cap Sizun suggeritici dalla nostra padrona di casa, non molto conosciute ma altrettanto belle. Pointe de Brezellec, Pointe de Castelmeur ci affascinano per la loro selvaggia bellezza e il paesaggio che si gode dall’alto delle falesie granitiche e con l’oceano punteggiato di barche al riparo in una baia tranquilla. Il tempo scorre rapidamente e si sta facendo sera. Giungiamo alla Pointe du Van che la nostra padrona ci ha raccomandato di non perdere anche sacrificando la piu’ famosa Pointe du Raz. Parcheggiamo l’auto e ci avviamo lungo il sentiero verso la punta. Man mano che ci avviciniamo, iniziamo a sentire un suono di cornamusa che si fa via via piu’ nitido. Arrivati sul luogo, comprendiamo meglio il suggerimento della signora. Il sole che inizia a calare sullo sfondo dell’oceano e di una chiesetta che si trova sul punto piu’ alto della falesia, accompagnato dal suono struggente della cornamusa, dal vento che scuote la brughiera ed il rumore delle onde dell’oceano, mi procurano dei brividi ancora oggi al ricordo. Mi sento un tuttuno con questa natura meravigliosa e vorrei cristallizzare questo momento per sempre nella memoria. Lasciamo a malincuore questo luogo magico decidendo di saltare la Pointe du Raz che abbiamo comunque osservato dalla Pointe du Van, perche’ la stanchezza della giornata si inizia a sentire insieme ai morsi dell’appetito. Ci fermiamo a cena nella vicina Audierne che ci regala una serata rischiarata da una bella luna piena che si specchia nelle acque del porto che immortaliamo con la nostra macchina fotografica.

24 agosto
E’ tempo di salutare il Finistere che ci ha regalato dei paesaggi incantevoli per raggiungere l’ultima tappa di questa nostra vacanza. Il mattino si presenta con un bel sole e cosi’ ne approffittiamo per visitare la cittadina che ci ha ospitato in questi due giorni. Pont Croix. E’ bello passeggiare nelle sue stradine acciottolate semi deserte e visitare la magnifica Chiesa Notre Dame de Rescou risalente al XIII secolo, con le sue guglie ed il portale che sembra un pizzo ricamato. La prossima tappa e’ Quimper, capoluogo del dipartimento del Finistère alla confluenza di due fiumi, il Steir e l'Odet famosa per le sue ceramiche. Trascorriamo piacevolmente la mattinata passeggiando tra le vie affollate di gente, i bei negozietti di ceramiche e la visita alla Cattedrale di Saint-Corentin, un piccolo gioiello dell'arte gotica in Bretagna.
Proseguiamo il nostro viaggio giungendo a Concarneau, apprezzata meta turistica, considerata uno fra i più importanti porti pescherecci francesi. La citta’ si sviluppa intorno al suo porto ma l’attrattiva turistica per eccellenza e’ costituita dalla piccola “ville close”, cioe’ una cittadella fortificata del XVII che pero’ trovo troppo commerciale e affollata di turisti, per cui non mi entusiasma piu’ di tanto. Mi rifaccio pero’ presto dalla delusione appena provata appena giunti a Pont Aven, che deve la sua fama ad una serie di artisti che operarono li’ nella seconda metà dell'Ottocento, tra cui Gaugin, che hanno immortalato in numerosi dipinti, i suoi mulini ad acqua ed il porto fluviale. Ripercorriamo anche noi questi luoghi e comprendiamo il fascino che ha ispirato questi pittori, camminando lungo l’Aven e scorgendo scorci davvero incantevoli. Ma Pont Aven e’ famosa anche per un altro motivo. E’ la patria delle Galettes, cioe’ i biscotti “burrosi” che si trovano un po ovunque in Bretagna e che assaggiamo nei vari negozi lungo la strada. Lasciamo Pont Aven proseguendo la nostra marcia verso il sud della Bretagna, ultima tappa del nostro viaggio, giungendo ad Auray. Questa antica città è costruita sulle rive del Loch o fiume di Auray. Offre l'attrattiva del vecchio quartiere di St-Goustan e del suo porto che si può ammirare dalla passeggiata lungo il Loch.
Ad Auray sbarcò Benjamin Franklin nel 1776 incaricato di negoziare un trattato con la Francia.
Una targa commemorativa situata nel selciato ricorda questo episodio. E’ ormai pomeriggio inoltrato e quindi decidiamo di raggiungere la nostra ultima meta del nostro soggiorno nei pressi di Vannes, Morbihan. La Chambres d’Hotes e’ stata creata da un vecchio mulino ad acqua restaurato con cura dai proprietari. Tutte le camere hanno il nome dei cereali. A noi viene assegnata la chambre Ble (frumento) che ha un bel panorama verso il giardino ed il canale. Anche qui tanto verde e silenzio che apprezziamo come negli altri soggiorni.

25 Agosto
Siamo gli unici ospiti di questo posto e la colazione che ci viene presentata potrebbe sfamare un esercito! La padrona di casa e’ molto affabile e si intrattiene con noi a colazione raccontandoci un po della scelta fatta di gestire una Chambres d’Hotes e di quanto a volte sia faticoso, soprattutto quando gli ospiti trascorrono una notte soltanto. Anche lei cerca di suggerirci luoghi da visitare, che
pero’ sono gli stessi che avevamo programmato e quindi ci dirigiamo verso il Quiberon e la Cote Sauvage. Purtroppo non riusciamo a godere al meglio della selvaggia bellezza del luogo perche’ il tempo oggi e’ davvero brutto, con pioggia e vento. Tornando dal Quiberon, vorremmo fermarci a Vannes, ma arrivati in prossimita’ della citta’, siamo scoraggiati dalla lunga coda di auto in ingresso e cosi’ decidiamo di escludere questa tappa. Il tempo di consultare gli appunti di viaggio e decidiamo di tornare verso l’interno, sperando che la pioggia cessi come ha fatto altre volte.
Dedichiamo buona parte del pomeriggio alla visita di Josselin e del suo magnifico Castello, ancora oggi abitato dai proprietari eredi della famiglia Roahn, guidati da una giovane studentessa d’arte che racconta appassionatamente la storia del Castello ed i suoi abitanti che si sono succeduti nei secoli. Il Castello , interamente in granito, piu’ volte distrutto e ricostruito, e’ stato arrichito nei secoli da una bella facciata rinascimentale ricca di statue, pinnacoli, merletti, perdendo 3 delle torri che lo costituivano. Circondato da un bel giardino, offre la sua vista migliore dalla strada lungo il fiume. Josselin non ha solo come attrattiva l’imponente Castello, ed e’ molto graziosa nel suo insieme. Visitiamo anche la Chiesa, salendo in cima al campanile, da cui si domina il paesaggio intorno. Il tempo continua ad essere piovoso, quindi non possiamo tentare ancora di tornare sulla costa, quindi ci dirigiamo verso Malestroit, altra Petite Cite’ de Caractere nei pressi di Josselin.
Consultando la guida Routard in lingua francese che ho acquistato perche’ piu’ dettagliata di quella in italiano, leggo che nelle vicinanze c’e’ una fabbrica di birra Bretone, la Lancelot, dal nome del famoso cavaliere della Tavola Rotonda, che oltre a far visitare la fabbrica per mostrare come viene prodotta, offre l’opportunita’ di degustazione e vendita. Giunti a Malestroit ammiriamo le maestose dimore borghesi in granito scolpito e le stupefacenti case con le strutture in legno.
La cittadina si è distinta nei secoli per le attività commerciali da sempre raccolte attorno alla sua piazza principale.
Camminiamo lungo le strette stradine fino ad arrivare al fiume Oust, attorno al quale Malestroit si è formata. È sempre stato utilizzato per la lavorazione del cuoio, della canapa, dei cereali (vediamo infatti un mulino vicino al ponte) e per il trasporto dei materiali da costruzione, lungo il "Canal de Nantes à Brest". Ed e’ proprio lungo il Canale che incappiamo nell’arrivo alla chiusa di una imbarcazione fluviale utilizzata dai turisti. Rimaniamo sul ponte ad osservare le manovre che compie l’”idraulico” della chiusa per permettere il passaggio della barca, osservando che la chiusa e’ adornata di numerosi fiori e noto ancora una volta quanto siano graziosi anche i piu’ piccoli centri urbani e quanto siano tenuti bene, anche nella pulizia delle vie. Il Canale da Nantes a Brest e’ lungo 350 KM ed offre una bella alternativa di vacanza alle solite mete. Lasciamo Malestroit per proseguire verso la nostra prossima ed ultima meta che guarda caso e’ un altro paese annoverato nell’elenco delle Petite Cite’ de Caractere. Rochefort en Terre, uno dei piu’ bei villaggi di Francia.
Case in granito lungo vie con ciottoli della stessa pietra, tutte magnificamente ornate di splendidi gerani, con i bei negozietti artigianali e le immancabili pasticcerie ricche di prelibatezze Bretoni.
Passeggiamo lungo le sue vie, osservando e fotografando ogni angolo ed anche se la pioggia continua insistente, mi consola il belvedere che toglie il fiato e scalda il cuore.
Torniamo alla nostra Chambres d’Hotes che ci accogliera’ per l’ultima sera in terra Bretone, che concludiamo con una bella cena a base di “moules frites” veramente deliziose che gustiamo in una accogliente brasserie.
Durante il viaggio di ritorno, ripercorro a ritroso tutti i giorni trascorsi, per cercare di fissare al meglio il ricordo, i sapori, i profumi di questa splendida regione che mi ha sorpreso per molti aspetti e so gia’ che questo non e’ un addio, ma sicuramente un arrivederci!

Tutte le foto del viaggio: http://picasaweb.google.com/114930005015952436960/Bretagna_2010#

Un commento in “Bretagna tra terra e mare
  1. Avatar commento
    Sara
    17/01/2011 12:55

    Ciao antonella e ciao a tutti! Mi associo sicuramente al tuo "arrivederci" alla Bretagna. L'ho percorsa tutta lo scorso agosto in macchina, da sola. I suoi panorami mozzafiato e paesaggi ancora puri li ho ancora davanti agli occhi. La cordialità delle persone mi ha decisamente e piacevolmente stupito! A ptresto Bretagna!!!

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