Meraviglioso viaggio a Kendwa, isola di Zanzibar

Soggiorno in uno dei paradisi tropicali che è nei sogni di ognuno

Siamo partiti giovedì 30 settembre con un volo Meridiana dall’aeroporto di Fiumicino. Il volo è partito puntuale, l’aereo era pulito e il volo è stato tranquillissimo. Abbiamo viaggiato di notte e non essendo il volo al completo abbiamo potuto usare i sedili vuoti per dormire comodamente. A bordo ci è stata servita la cena che consisteva in un piccolo contenitore di tortellini e un piccolissimo dolcetto. La colazione ci è stata servita alla 4 del mattino e consisteva in una piccola brioche e due biscotti, più una bevanda calda o fredda. Durante il volo, il personale è passato più volte per offrire dell’acqua da bere. Considerato come sono cambiati i tempi e i trattamenti che si ricevono a bordo, quello di Euro Fly non è male. Anche il loro personale è cortese e disponibile. Siamo arrivati al mattino in perfetto orario all’aeroporto di Zanzibar.
Da non perdere
L’aeroporto di Zanzibar è la prima delle esperienze incredibili che farete in Africa, quando giungerete al terminal degli arrivi, tutti vi chiederanno la mancia: i poliziotti, gli agenti della dogana, gli addetti all’aeroporto, i facchini, insomma chiunque. Potete dare ad ognuno un dollaro e ottenere i loro servigi, oppure potete benissimo dire che non avete soldi e quindi vi lasceranno in pace. Anche i poliziotti che vi dicono che se date loro la mancia vi aprono il bagaglio, poi in realtà non hanno il tempo di farlo. Decidete voi. Io ho dato ad alcuni la mancia e ad altri l’ho rifiutata, ho deciso solo in base alla timidezza delle persone, cioè ho preferito negarla a quelli più prepotenti per darla invece a quelli più timidi che rimangono sempre indietro.
Usciti dall’aeroporto, dopo una veloce riconsegna dei bagagli, strano ma vero sono molto efficienti e veloci, siamo saliti sul pulmino del tour operator per arrivare al villaggio Eden che abbiamo scelto. Abbiamo attraversato tutta l’isola e dopo un’ora circa siamo arrivati al villaggio dove ci hanno accolto con un drink analcolico di benvenuto e con un gruppo di Masai che ha eseguito per noi la loro danza tradizionale. Veloce disbrigo delle formalità di arrivo e via di corsa ad indossare il costume da bagno.
Il villaggio Eden di kendwa è piccolo, ma molto carino, pulito ed accogliente. Le stanze vengono pulite molto bene e vi cambiano le lenzuola del letto tutti i giorni, oltre che la biancheria da bagno. Il mangiare è semplice e buono, e i menu sono sempre variati, infatti mi sono complimentata con lo chef Francesco perché riesce a soddisfare le esigenze di tutti.
Il personale di tutto lo staff è molto simpatico, però io ho apprezzato tantissimo il personale zanzibarino perché sono delle persone piene di voglia di vivere e di buonumore. Ricordo con molto affetto un cameriere che si chiama “Said antistress”, perché solo a vederlo sorridere ti passa tutto lo stress.
Durante la settimana vi verrà offerta una cena Swahili cucinata proprio dal personale zanzibarino, mi raccomando assaggiate tutto perché sono cose veramente buone e diverse da quelle alle quali siamo abituati noi.
Nel villaggio c’è l’animazione che è molto soft e discreta ed è quella che preferisco sicuramente. Nessuno viene a trascinarti in attività che non tolleri assolutamente, niente giochi aperitivo e cose del genere. Fantastico. Un pensiero particolare va alla fotografa del villaggio, che è una ragazza molto bella e simpatica.
Ci sono lettini ed ombrelloni per tutti e c’è perfino la possibilità di fare massaggi o treccine nello stile africano.
La spiaggia di Kendwa è la più bella in assoluto di tutta l’isola di Zanzibar. La sabbia è bianchissima e soffice, l’acqua cristallina e le maree quasi assenti. E oltre al vantaggio di poter sempre fare il bagno senza dover percorrere chilometri, da questa spiaggia si godono tramonti meravigliosi. Spesso troverete gruppi di persone che dalla costa est vengono a vedere il tramonto a Kendwa. Sulla spiaggia troverete sempre i pescatori e le donne del villaggio che pescano il pesce e lo puliscono immediatamente trattandolo con la sabbia per proteggerlo dal sole.
Troverete anche i beach boys che sono i venditori locali di souvenir ed escursioni. I Beach boys, meritano un paragrafo a parte perché fanno parte della vacanze, nel senso che senza di essi vi perdereste molto del colore africano. Appena mettete piede in spiaggia verrete circondati da una moltitudine di venditori, che però sono molto simpatici e cordiali e vi metteranno subito di buonumore. Se non volete essere disturbati potete dire che avete già comperato le escursioni con il villaggio, ma se volete fare un’esperienza unica vi consiglio di acquistare le escursioni da loro e vi consiglio anche di fermarvi a parlarci perché ognuno di loro ha un suo racconto da fare e vi permetterà di conoscere come veramente vivono gli africani.
Sulla spiaggia, troverete tanti Masai che vorranno vendervi i loro prodotti. La crisi ha colpito anche loro e quindi dalla Tanzania, sono arrivati questi giovani guerrieri che hanno temporaneamente lasciato il loro villaggio nella speranza di guadagnare qualche soldino per comperarsi le loro vacche e quindi vivere nell’agiatezza. La loro tradizione si basa sull’allevamento del bestiame e pertanto il loro sogno è quello di avere una loro mandria e una loro famiglia. Se vogliono sposarsi devono possedere delle vacche che daranno in dote ai suoceri per poter sposare la loro figlia. Sono tutti alti, slanciati, belli e fieri, ma soprattutto molto educati, gentili e rispettosi. Pensate che hanno vinto la loro avversione per il mare per poter guadagnare qualche soldo, quindi se potete acquistate da loro gli oggetti che vi servono da riportare in Italia. Se entrate nelle loro grazie, vi saranno veramente preziosi.
Durante la mia vacanza, ho conosciuto Simba 007, un giovane guerriero Masai, che mi ha raccontato l’origine del suo nome particolare, mi ha parlato dei suoi sogni e delle sue speranze in un italiano migliore del mio. Mi ha accompagnata nelle mie scorribande sulla spiaggia e mi ha sempre protetta da ogni intrusione non gradita, e inoltre mi ha fatto da interprete con le persone del posto. Non ha chiesto nulla in cambio, solo il mio affetto. Ha un piccolo negozio accanto all’Eden village che ha chiamato “la coop sei tu” dentro il quale troverete gli oggetti dell’artigianato masai e troverete il suo dolce sorriso.
Per quanto riguarda le escursioni, fatele tranquillamente con i beach boys, oltre che spendere la metà di ciò che spendereste con quelle organizzate dal villaggio, avrete il vantaggio di costruirvele su misura e darete lavoro a persone del posto che veramente campano solo con il nostro aiuto.
Vi raccomando l’escursione di Nakupenda, il blu safari, i delfini e mnemba che io non ho potuto fare. Al villaggio vi diranno che i beach boys non sono autorizzati, che se vi ferma la polizia vi crea problemi. Non è vero! Io ho fatto quattro escursioni con loro e quindi ho girato tutta l’isola in lungo e largo e siamo stati fermati decine di volte dalla polizia, ma i poliziotti ci hanno sempre fatto passare e anzi ci hanno sempre salutato con calore.

NAKUPENDA
Vi consiglio di fare questa escursione che da sola valorizzerà tutto il vostro viaggio a Zanzibar. Al mattino verrete accompagnati su un isolotto di fronte a Stone Town che conserva una struttura che era nata come prigione di quarantena per gli schiavi. Fortunatamente non è mai stata usata per questo scopo e adesso ospita un allevamento di tartarughe terrestri che può continuare ad esistere finché noi turisti continueremo a pagare il biglietto d’ingresso. Dopo si raggiunge una lingua di sabbia che emerge dal mare solo con la bassa marea e si sosterà lì per fare un bagno meraviglioso e consumare un pranzo buonissimo a base di aragoste e cicale, poi pesce fritto e frutta.
Mentre voi fate il bagno, i beach boys cucineranno per voi direttamente sulla spiaggia, poi quando è pronto vi faranno accomodare su delle stuoie stese sotto delle tende e vi potrete gustare un pesce freschissimo e buonissimo. Noi siamo stati fortunatissimi, perché Alessandro aveva con sé la canna da pesca e ha pescato un dentice enorme che è stato subito cucinato. Squisito!
Intanto che voi mangiate, la marea sale e quindi nel primo pomeriggio dovrete risalire sulla barca e abbandonare questo piccolo paradiso. Ritornerete in albergo, con ancora le sensazioni stupende che questa escursione saprà donarvi e le porterete nel vostro cuore per tantissimo tempo.

BLU SAFARI
Anche questa è un’escursione da non perdere assolutamente. E’ simile all’escursione di Nakupenda, solo che per fortuna dura tutto il giorno.

DELFINI E JOZANI FOREST
Il mattino si raggiunge il sud dell’isola fino ad una baia dove vivono dei delfini. Vi faranno avvicinare a loro con una barca e se volete potrete tuffarvi per nuotare con loro. Io non mi sono tuffata perché c’erano troppe barche e quindi si rischiava di essere travolti da qualche pazzo. Dopo ci siamo trasferiti nella foresta di Jozani dove vive una branco di scimmie in piena libertà. Vi potrete avvicinare a loro per osservarle da vicino anche se non è consigliabile toccarle. Infine siamo andati a vedere un luogo dove nascono le mangrovie. Il tutto è durato mezza giornata.

STONE TOWN
Da vedere assolutamente questa città che è piena di odori, colori, e anche di povertà. Esperienza indimenticabile quella del mercato del pesce e della carne (consigliata agli stomaci forti). Poi vi faranno vedere il palazzo del Sultano, la casa natale di Freddy Mercury, l’antico club inglese noto per il suo panorama e per la sua terrazza e infine il mercato degli schiavi. In questa piazza, dove era il palo della fustigazione ora c’è una chiesa. Vi si respira ancora l’orrore e il dolore dell’epoca.

SPICE TOUR
Io l’ho fatta questa escursione, però non ne sono rimasta particolarmente soddisfatta. E’ interessante vedere le piante che producono le spezie che utilizziamo normalmente in cucina, però se state solo una settimana, vi consiglio di utilizzare questa mezza giornata per prendere il sole e non per l’escursione.

I beach boys vi consiglieranno anche altre escursioni, però io non le ho fatte e quindi non vi posso dare consigli. Scegliete quelle che vi piacciono di più, ma fatele perché non vi dovete perdere nulla di Zanzibar.

Avendo già visitato l’Africa e sapendo cosa avrei trovato, dall’Italia mi sono portata dei peluche, delle caramelle, delle magliette, delle matite e dei quaderni, e durante una delle escursioni ho fatto fermare l’autista davanti ad una scuola scelta a caso. Siamo scesi e abbiamo donato tutti questi oggetti alla scuola, dandola in mano al direttore che non finiva più di ringraziarci. Le penne e i quaderni sono preziosissimi a Zanzibar perché devono comperarseli da soli e non hanno i soldi per farlo. Quindi se anche portate un solo quaderno e una sola matita avrete fatto felice un bambino. Se a casa avete peluche che i vostri figli non usano più, non gettateli ma portateli a loro, ne saranno felicissimi. Hanno bisogno anche di magliette e vestitini, nonché di scarpe. Però fermatevi nei villaggi e nelle scuole per regalarli, e fatelo personalmente senza affidarli a nessuno.

Dalla spiaggia di Kendwa potrete ammirare i tramonti più belli di tutta Zanzibar, infatti vengono lì anche gli ospiti di altri villaggi della costa est. Ogni giorno ne ho visti di diversi e con colori sempre incredibili che cambiano continuamente. Portatevi una buona fotocamera e scattate a raffica, avrete delle immagini sensazionali.

Nei fondali della spiaggia di Kendwa potrete ammirare tantissime stelle marine dai colori più incredibili, io le ho viste blu, verdi, gialle, rosa, viola e naturalmente anche rosse. Le forme sono incredibili e fantastiche. Ho passato intere ore a fotografare questi stupendi animali. Le ho anche prese in mano per fotografarle meglio, ma poi le ho sempre rispettosamente messe in acqua.

Purtroppo è arrivato anche il giorno della partenza e con tanti ricordi nel cuore, ma anche con tanta tristezza ci siamo avviati verso l’aeroporto.
Anche la partenza dall’aeroporto è un trauma. Verrete nuovamente assaliti con richieste di mance per non fare aprire i bagagli. Valutate se è il caso di lasciare qualche dollaro di mancia. Anche il volo di ritorno è stato tranquillissimo e il trattamento a bordo buono. E purtroppo venerdì 8 ottobre alle ore 17.30 è finito il viaggio.

Ciao Africa, tornerò presto.

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