Profumi d’Indocina: la Cambogia - Parte seconda

Sensazioni forti e un pizzico di sfortuna nel regno dei templi

Dopo la prima parte incentrata sulla capitale Phnom Penh e la navigazione sul lago Tonle Sap, questa è la seconda parte del viaggio di Mirko e Alessio, con le meraviglie di Angkor e il mare di Sihanoukville.29-1-2010
Questa mattina facciamo colazione presto e alle 8,30 puntuale ci aspetta il ragazo del tuk tuk,saliamo a bordo e partiamo,passiamo per la citta',fuori dall'ospedale cittadino c'è una coda pazzesca di donne e bambini,poi imbocchiamo il vialone fiancheggiato da alberi altissimi,sul ciglio della strada vediamo molte scimmie sedute che osservano paciose il via vai, sembrano tanti piccoli buddha.Arriviamo davanti al casello d'entrata per il parco,paghiamo 40 dollari a testa per 3 giorni,troppo caro secondo me,considerando che i templi se li fanno restaurare dagli altri(cinesi,italiani,francesi,giapponesi)come faranno,poi i cambogiani a visitarlo? mah...comunque,entriamo,bellissimo vedere tutto questo verde e sentire l'umidita' sulla pelle,dopo poco appare un lago artificiale..siamo ad Angkor Wat!stupendo con la foschia del mattino,c'è un sacco di gente,ma penso sia normale siamo al cospetto del tempio piu' famoso del complesso.Parcheggiamo proprio di fronte all'entrata e veniamo assaliti da bambini,che ci propongono cartoline,libri e braccialetti,decido di aquistare da un simpatico ragazzino un libro illustrato su Angkor,visto che ho dimenticato la Lonely in albergo, il prezzo di partenza è 30 dollari,contrattiamo fino ad arrivare a 15 dollari,prezzo accettabile, penso, e fiero del mio nuovo aquisto lo faccio vedere al nostro ragazzo del tuk tuk che non appena sente il prezzo che l'abbiamo pagato scuote la testa e ci dice che ci siamo fatti fregare, il prezzo per i libri è di 5 dollari!ci facciamo una risata e pensiamo al ragazzino,lui si tutto orgoglioso per aver guadagnato bene.Percorriamo la strada rialzata che attraversa il fossato e entriamo dall'ingresso principale assieme a decine di turisti.Cominciamo a visitare il muro perimetrale ed i suoi porticati interni dove ammiriamo i nostri primi bassorilievi raffiguranti le apsara,le aggraziate ballerine di corte, davvero ben conservate e la grande statua di vishnu assediata dalla folla,poi proseguiamo verso l'ingresso principale e ci si riempiono gli occhi e il cuore a vedere l'Angkor Wat che si erge maestoso, entriamo dentro una delle 2 bibiloteche,per ripararci un po,' comincia a fare caldissimo,siamo gia' strasudati!le due vasche con i fiori di loto sono in secca,ma sono comunque zeppe di fiori e riusciamo lo stesso a scattare la classica foto.Poi visitiamo le mura interne del tempio,dai porticati finemente scolpiti,rimaniamo senza fiato,i bassorilievi sono stupendi,raffigurano scene di guerra, peccato le centinaia di coreani urlanti, purtroppo i piu' famosi bassorilievi(l'oceano di latte)non possiamo ammirarli,sono in restauro.Cominciamo ad addentrarci al suo interno,qua' e la nelle gallerie medita solitario qualche buddha in pietra.Arriviamo nella spianata,dove ci aspetta una fila mostruosa,sotto un sole cocente per salire in cima al santuario.Dopo 50 minuti riusciamo a salire,siamo nel cuore dell'Angkor Wat nella torre centrale, il panorama da quassu' è stupendo spira un fresco venticello,si vede l'ingresso principale,la strada rialzata,la terrazza cruciforme,la foresta e diverse pagode nuove,infatti prima i monaci venivano a pregare quassu',ma ora sono stati sfrattati dal governo che li ha "accomodati" nelle pagode moderne,un peccato davvero.Cominciamo ad esplorare il"cortile" del santuario in cima,sovrastati dalle 4 torri;tra le gallerie interne,nella penombra,anche qui riposano diversi buddha.Il tempo quassu' sembra essersi fermato e dopo un tempo imprecisato scendiamo, e ci concediamo una foto con dei ragazzini travestiti da apsara,che piu' trash non si puo'!è quasi ora di pranzo e la gente è andata via, ce lo godiamo ancora un po quasi in solitudine,usciamo dalla porta est,(tra tutti i templi che visiteremo forse è quello che mi è piaciuto di piu') e torniamo nel parcheggio dove ci aspetta il nosto tuk tuk e ripartiamo,entriamo nell'antica citta' fortificata di Angkor Thom, emozionante passare la bellissima porta d'ingresso con il volto del sovrano,dallo sguardo un po' triste e beffardo,una curva a destra ed ecco apparirci il Bayon,da lontano
sembra un cumulo di sassi invece è una meraviglia con i suoi bassorilievi,e le sue torri, con le enigmatiche faccione di Jayavarman scolpite. ce lo godiamo con calma,non c'è nessuno,sono tutti a pranzo,il caldo è micidiale,ovunque tu sia c'è sempre qualche facciona che ti guarda...il loro sguardo è strano,sembra veramente che stiano pensando qualcosa.Ci riposiamo nelle buie gallerie e osserviamo delle signore che rendono omaggio ad un buddha avvolto dall'ombra,illuminato da due candele,dietro di lui una finestra lo irradia di luce bianca,mi sembra d'esser nel posto piu' sacro del mondo.Lasciamo il Bayon,ma prima guardiamo i bellissimi bassorilievi e salutiamo un altro buddha che abita fra le sue colonne esterne.Dopo visitiamo il Baphuon,in restauro da anni,non so perchè la nostra guida abbia insistito che lo visitassimo non è niente di che,nemmeno un decoro,ma il motivo c'è: non riuscivano a sistemarlo perchè era stato smontato pezzo per pezzo prima della guerra(per restaurarlo col metodo dell'anastilosi),ma i documenti che spiegavano come, sono stati distrutti dai khmer rossi,dopo la brevissima visita andiamo sulla terrazza degli elefanti,molto bella con tutte quelle sculture elefantine,è affacciata su un grande spiazzo,un'antica piazza con diversi tempietti,ci viene fame sono gia' le 14 e mangiamo nei baracchini di fronte al Bayon,circondati da bambini e ragazzini venditori. Poi imbocchiamo la strada della vittoria,usciamo da Angkor Thom da una delle splendide porte,ai lati la quiete della foresta,l'autista si ferma dopo poco,ai bordi opposti della strada ci sono due templi,per la verita' mi sembrano uguali il primo è il Chau Say Tevoda,piccolino ma molto bello dai bei decori sui portali e circondato da alberi alti dove incontriamo i nostri primi italiani:una simpatica coppia di cui lui fa il capogruppo di "avventure nel mondo,in un batter d'occhio veniamo invasi da una folla di coreani e sento dall'altra parte l'italiano sproloquiare contro di loro;corriamo a visitare il tempio gemello,il Thommanon,non vogliamo visitarlo con la folla e dopo una rapida visita andiamo al Ta keo,il nostro autista dice che non è molto interessante,e ha ragione è piuttosto spoglio,Il tempio ha poche decorazioni perché durante la costruzione vi cadde un fulmine che fu ritenuto un presagio negativo e i lavori furono interrotti.Proviamo a salire le ripidissime scale(un must!) ma siamo fifoni e torniamo indietro dopo pochi passi,peccato la vista da lassu' è splendida.Riprendiamo il tuk tuk e finalmente arriviamo all'ingresso del Ta Prohm ma sono un po' di cattivo umore...nel parcheggio ci saranno almeno 7 pullman, entriamo,il tempio sembra molto vasto,all'ombra della foresta,in parte crollato e in alcuni punti sorretto dagli alberi,potrebbe essere un posto magico,ma non oggi,sembra di stare in una qualche giostra super affollata di gardaland tutti urlano, ridacchiano, fanno centinaia di foto ciascuno e entrano nelle foto altrui.Non me l'aspettavo cosi' grande il Tha Prohm,pensavo fosse piu' piccolo,incredibile il braccio di ferro tra la foresta e il tempio,le radici degli alberi lo distruggono poco a poco ma allo stesso tempo ne fanno ormai parte,le pietre hanno un colore verdastro dovuto al muschio che ci cresce un po' ovunque,nelle gallerie collassate su se stesse la luce gioca con l'ombra , i mattoni sono sparsi a grossi mucchi e una apsara ochieggia quasi del tutto fagocitata dalle radici di un'albero.Le ombre cominciano ad allungarsi,il tramonto è imminente,ripartiamo,per oggi abbiamo concluso le visite,abbiamo fatto quello che si dice il piccolo circuito,ma sento che manca qualcosa,senza la lonely pero' non riesco ricordarmi nulla a parte i templi piu' famosi,pazienza. Andiamo a vedere il tramonto a Phnom Bakheng,un tempio costruito sulla collina,la salita è stancante,ma dura poco,in 10 minuti siamo in cima alla collina e da qui ci arrampikiamo sui ripidi gradini del tempio e ci divertiamo un casino a vedere decine di vecchine cinesi,giappo e coreane determinate a vedere il tramonto.Arriviamo in cima ed è l'apocalisse! un'intreccio infinito di cavalletti,macchine fotografiche che sembrano astronavi,uomini e donne!saremo in 100 o forse di piu,sono un po' deluso,pensavo il sole tramontasse dietro Angkor Wat che invece si vede in lontananza tra il fogliame, mentre in realta' tramonta sulla piatta pianura cambogiana, niente di veramente spettacolare,evitabilissimo,ma per i coreani sembra essere uno spettacolo grandioso e si sprecano in centinaia di foto tutte uguali!torniamo giu'e ritorniamo a Siem Reap che è tutta un fermento di tuk tuk,gente e luci,in camera guardando la lonely mi viene in mente cosa abbiamo saltato oggi...la terrazza del re lebbroso!la visiteremo domani mi prometto,poi cena in hotel col il mio solito riso bianco al vapore e panino con pollo alla griglia bleah!quando finiamo,andiamo in camera e appena tocchiamo il letto ci addormentiamo di sasso.

30-1-2010
Anche oggi la sveglia suona presto,alle 8 siamo gia' a fare colazione,il ragazzo del tuk tuk è gia pronto e appena finiamo partiamo,oggi faremo quello che si che si chiama il grande circuito(molto meno frequentato del piccolo circuito).Ripercorriamo un pezzo di strada del giorno prima,passiamo davanti ad Angkor Wat e prima di entrare ad Angkor Tom, ci fermiamo per osservare un tempietto che mi aveva colpito il giorno prima:il Baksei Chamkrong..ovviamente ha colpito solo me, nessuno si prende la briga di visitarlo,infatti a parte la forma curiosa non è nulla di che e dopo un'occhiata risaliamo sul tuk tuk, entriamo ad Angkor tom,superiamo il Bayon gia' assediato,poi prendiamo una stradina ombreggiata da alberi grandiosi e arriviamo in un'oasi di pace,il bellissimo Preah Khan. All'entrata siamo in pochi, grazie a dio, e dopo averci controllato(come sempre)i tiket,percorriamo il sentiero lastricato bordato da grossi linga scolpiti(sculture falliche) e naga(serpenti a piu' teste della mitologia indo-buddista),superiamo la porta ovest in perfetto stile Angkor,facciamo un'altro pezzo di sentiero con delle timide mucche che passeggiano qua e la' ed entriamo nel tempio: è vasto, in parte in rovina, e ritroviamo i signori di "avventure" conosciuti ieri!è bellissimo passare dalla luce dei cortili alla penombra delle stanze,in una c'è uno stupa,in un'altra un busto di buddha,camminiamo senza meta tra i piccoli cortili,i decori qui sono molto belli e rimaniamo rapiti dai buddha scolpiti e dalle apsara,su molti ingressi sono scolpiti decine di ballerini dal solito sorriso beffardo,i licheni che ricoprono i muri sono di un'insolito colore rosso che rende il tutto ancora piu' magico.Arriviamo in un grande spiazzo e pure qui ci sono degli alberi che abbracciano le mura,poi arriviamo al cospetto di una stuttura a due piani,colonnata, della quale se ne ignora la funzione,mi ricorda un qualcosa di romano.Dopo 2 ore usciamo dal Preah Khan,passando dalla porta est ,dove abbiamo una suggestiva veduta d'insieme del tempio con gli alberi che affondano le loro radici nella roccia,una gallina ci passa tra i piedi col suo seguito di pulcini pigolanti e riprendiamo il tuk tuk.La prossima tappa è il piccolo Preah Neak Pean,per raggiungerlo passeggiamo lungo una stradina circondata da acquitrini,sulla destra c'è una piccola orchestra che suona musica tradizionale cambogiana(molto simile al gamelan indonesiano)tutti i musicisti sono vittime delle mine,mi si stringe il cuore e per 10 dollari compriamo il loro cd.Sull'ultimo tratto di stradina sulla sinistra notiamo una tipica casa cambogiana,tutta in legno su palafitte e tutt'attorno le solite galline e oche.Arriviamo al cospetto del Preah Neak Pean:lo stupa principale troneggia in mezzo a una grande vasca quadrata con acqua verde ed è accompagnato da una strana statua di cavallo con un groviglio di gambe umane(in origine erano 4 ma si è salvata solo quella),ad ogni lato del quadrato ci sono altre vasche(4 in totale) collegate con la prima da ornamentali ugelli,ognuno con una forma diversa:testa di cavallo,testa d? elefante,testa di leone e testa d'uomo,peccato siano senza acqua,fa caldissimo e pure qui riusciamo a stare tranquilli, c'è solo una comitiva di coreani stranamente silenziosa,ci sediamo all'ombra per un po',poi,decidiamo di tornare indietro e rifacciamo la stradina accompagnati, come all'andata, dalle musiche cambogiane della piccola orchestra,saliamo sul tuk tuk e andiamo tutta velocita',con l'aria fresca che ci regala un gran sollievo dal caldo. Arriviamo all'entrata del Ta Som,prima di visitarlo Ale mi concede del succo di cocco fresco,comprato sulla bancarella di una simpatica ragazza.Cominciamo la visita e il Ta Som ci sembra piccolo e non molto interessante(in realta' è da vedere, solo che noi stupidamente abbiamo visto solo il primo pezzetto pensando che fosse tutto li, invece prosegue),conosciamo 2 bambine che giocano ai piedi del tempio,mentre sui muri zampettano delle bellissime lucertole a strisce bianche e nere con la coda arancio brillante.Ci avvicina un ragazzo che vende libri e per 5 dollari(stavolta non mi fregano!) compro un libro su Pol Pot.Torniamo sul tuk tuk e arriviamo al Mebon orientale,sviluppato in altezza,con le torri in cima, dalla forma vagamente piramidale, la cosa che piu' mi piace di questo tempio sono le statue degli elefanti poste ai 4 angoli del basamento.Cominciamo a salire,siamo in pochi,da quassu' la vista sulla foresta è molto bella e spira pure un rinfrescante venticello,i portali delle torri hanno dei bellissimi e un po' inquietanti decori,raffiguranti dei demoni che mangiano gli uomini.Scendiamo e finalmente(oggi ho troppa fame!) pranziamo nei baracchini di fronte al Mebon: ci gustiamo dei noodle con verdure assieme al nostro autista,siamo oggetto di visita da parte delle ragazze che vendono souvenir qualche metro in la' e prima a una e poi all'altra promettiamo di visitare le loro bancarelle,vorremmo comprare qualcosa ma in una bancarella non hanno magliette della mia taglia e la ragazza rimane molto delusa, nell'altra invece mentre stiamo per visitarla ci richiama il ragazzo del tuk tuk perche' siamo in ritardo e la ragazzina a cui avevamo promesso di comprare qualcosa si mette a piangere,non mi era mai capitata una cosa del genere,questa scena mi rimarra' impressa nella memoria.Dopo poca strada arriviamo al Pre Rup,praticamente il gemello del Mebon ma senza gli elefanti e un po' piu' altino,nel complesso è un po' piu'diroccato del precedente,saliamo,all'interno delle torri ci sono degli altari con diverse statue di buddha e linga,quassu' faccio amicizia con due simpatiche ragazzine cambogiane,mi dicono di nascondermi...si stanno nascondendo da un orribile coreano che cerca in tutti i modi di fotografarle,forse hanno paura dell'enorme macchina fotografica,ridacchiamo insieme e aspettiamo che vada via,poi dei loro amichetti le chiamano da giu',anche loro devono andare, ma prima, mi chiedono di farle una foto ricordo!che tenere!dopo,ci facciamo riportare al Bayon che vogliamo rivedere, e da qui andiamo a piedi alla terrazza del re lebbroso, dalla funzione ancora ignota,alle spalle ha un tempio poco interessante,ma la vera meraviglia è la terrazza interna scoperta da poco,sembra esser appena scolpita,una profusione di guerrieri,apsara e re,il terriccio che la ricopriva l'ha preservata benissimo(una sorta di intercapedine naturale tra la terrazza esterna a quella interna),subito dopo,cerchiamo un'altro tempio(a detta della lonely da vedere)che si dovrebbe trovare alle spalle della terrazza del re lebbroso...ma del tempio nessuna traccia,arriviamo fino ai piedi di un piccolo monastero dove un monaco benedice con l'acqua un'intera famiglia e....il loro motorino!ormai sta sopraggiungendo il tramonto e vediamo il Bayon colorarsi di rosa mentre le ombre sul terreno si allungano,anche per oggi abbiamo finito.Arrivati in albergo, mentre scatto delle foto Ale conosce un ragazzo americano di nome Greg che alloggia anche lui al Golden,vuole presentarmelo,ma io sono geloso...chi è? cosa vuole?non rivolgergli piu' la parola!gliel'hai detto che sei fidanzato?alla fine,un po' spocchioso vado a presentarmi ed è simpaticissimo!parla anche un po' di italiano, merito di una sua conquista e dei suoi numerosi viaggi nel nostro paese,gli chiedo,per domani, se vuole venire con noi al Bantey Srei, accetta e contraccambia invitandoci a sua volta al linga bar dopocena,un bar gay dal nome ovvio.Dopo la solita cena a base di riso e pollo in hotel,con Greg andiamo a pub street,la via dei locali di Siem Reap,zeppa di giovani, bar e ristoranti,musica alta e 2 o 3 prostitute;ci infiliamo in una traversa ed ecco il linga bar:l'arredamento è curato e moderno,musica occidentale,ci sono molti ragazzi gay provenienti da tutto il mondo e ovviamente i cambogiani,me li aspettavo un po' piu' dimessi e invece sono tutti vestiti alla moda!dopo aver finito le nostre bevande e scherzato tutta la sera, torniamo in hotel e andiamo a dormire.

31-1-2010
Dopo colazione,ci ritroviamo con Greg e partiamo per il Bantey Srei che dista piu'o meno un'oretta di tuk tuk; sulla strada,molto bella,con molti villaggetti ai lati, conosciamo meglio il nostro nuovo amico e tra una battuta e l'altra arriviamo...il parcheggio è pieno d pullman,entriamo e percorriamo la stradina di terra rossa che porta al tempio,purtroppo il posto è gremito di coreani,Greg dice che sembra la folla di piazza San Pietro e tra un'imprecazione e l'altra, alla fine decidiamo di tornare indietro e aspettare al bar che i fottutissimi coreani vadano via. Beviamo un pessimo espresso(Greg dice che è buono,ma non fa testo è americano! )la vista pero' mi piace molto,un bufalo sta facendo il bagnetto in un campo allagato,sullo sfondo troneggia una piccola collina,la prima altura che vedo dopo tanto"piattume".Dopo un'ora i coreani in massa vanno via e noi cominciamo con le visite,il tempio è piccolo,ma bellissimo,il colore rosa unico e i bassorilievi sembrano addirittura scolpiti nel legno per quanto sono belli e particolareggiati,superato il primo portale finemente scolpito,attraversiamo il viale lasticato, spolverato di terra rossa e fiancheggiato da linga,ai lati ci sono dei portali che dovevano essere altre strutture ma ora sembrano delle cornici decorate senza quadri.Superiamo un'altro portale,proseguiamo pe la stradina e abbiamo di fronte l'entrata del santuario,entriamo e ci troviamo nel cortile interno,ad accoglierci delle statue di uomini scimmia,in realta' sono delle copie, le originali sono a phnom penh ,camminiamo lungo il perimetro delle mura,per preservarlo l'hanno "recintato" con una corda e non è difficile capirne il motivo...tutto, dalle torri alle biblioteche è finemente scolpito,difficile da spiegare talmente tanti sono i particolari che si vedono,rimago rapito,scatto foto a raffica ma sono come ipnotizzato,c'è pure un leggero venticello che fa muovere le cime degli alberi e soffia tra le torri,ma cominciano ad arrivare altre comitive e prima di trovarci in mezzo al casino decidiamo di andare(ormai è da un bel po che siamo qui)riprendiamo il tuk tuk e una mandria di sonnolenti bufali ci attraversa la strada, dopo un po arriviamo alla nostra ultima tappa del giorno Kbal Spean,il fiume dai mille linga!il sentiero è molto bello e facile da percorrere(io sono pure in infradito!)ci accompagna solo il frinire delle cicale e un caldo opprimente.Arriviamo nella parte superiore del fiume e a parte noi ci sono solo altri 4 turisti il posto è incredibile,camminiamo lungo il fiume circondati da una natura esplosiva e osserviamo le sculture lungo la riva(buddha,animali,fiori di loto) e quelle sommerse(linga,linga,linga!)mentre Greg ce ne spiega il significato,ci prendiamo tutto il tempo che vogliamo e dopo aver visitato "la parte alta",prendiamo un sentiero e andiamo a visitare la "parte bassa", dove osserviamo altri linga scolpiti nel letto del fiume,e una bella cascatella dove alcuni fanno il bagno,lo farei pure io ,ma la paura per le sanguisughe ha il sopravvento,e mi limito,con i piedi a mollo ad osservare i pesci e i gamberetti che vivono nel fiume.Torniamo indietro e ci fermiamo a mangiare qualcosa(sono le 4 di pomeriggio e abbiamo fame!) nei baracchini del parcheggio:Ale e Greg prendono della frutta io..le pringles!nel frattempo facciamo amicizia con una simpatica bambina.Rifacciamo la strada al contrario col tramonto e il fumo dei fuochi dei villaggi,la compagnia è davvero delle migliori e tra una battuta e l'altra Greg ingoia un insetto tra le nostre risate e il suo divertito stupore.Arrivati a Siem Reap,accordiamo col nostro autista di tuk tuk il trasferimento in auto per Phnom Penh,partenza alle 7 di domani mattina e lasciamo Greg al Golden(ci vediamo dopocena),mentre noi,prendiamo armi e bagagli e andiamo a cercare una sistemazione per la notte,dopo aver visto varie guest house orrende,scegliamo il Ta Prohm hotel per la nostra ultima notte qui;l'hotel non è niente male per 35 dollari a notte, il personale molto cordiale, le camere enormi e dispongono pure di vera acqua calda. Dopo la doccia ,diamo un'occhiata al mercato coperto situato proprio di fronte all'hotel, lo Psar Chaa,molto simile allo Psar Tuol Tom Pong di Phnom Penh, ma piu' turistico e piccolo, carino comunque,ovviamente Ale riesce a comprare qualcosa pure qui. Prendiamo il tuk tuk per andare a cenare al koulen 2 restaurant,dove sono gia' stati Pape,Daiana e Leandro,insomma ormai una tappa fissa di tutti i ciessini; il tizio che ci porta pero' è mezzo ubriaco e mette sotto un poliziotto in bicicletta che pedala tranquillamente sul ciglio della strada,il bello è che il pirla non si ferma neanche e il poliziotto,che fortunatamente non si è fatto niente, si mette ad imprecare in khmer e noi a ripetere all'infinito sorry sorry!!!per fortuna arriviamo in poco tempo al ristorante,il posto è molto grande,il buffet è molto vario e accettabile a me sembra buonissimo,dopo giorni di riso bianco e pane con pollo, è gremito di gruppi dei tour operator e alle 20 comincia lo spettacolo,molto simile,nelle movenze ai balli thailandesi
(i thai li hanno resi loro quando invasero Angkor), le ragazze sono molto belle e appena finiscono di danzare vengono prese d'assalto dai coreani che si accalcano sul palco per fare le foto con loro e subito dopo corrono sui pullman che partono via, il tutto in un turbine di caos,foto sceme e risatine isteriche.Paghiamo il conto sui 15 dollari a testa incluse bevande e torniamo al Ta Prohm hotel dove abbiamo appuntamento con Greg che arriva subito dopo...destinazione il Linga bar!e passiamo una bella serata.All'una di notte salutiamo Greg di fronte al nostro hotel e ci diciamo arrivederci,è stato bellissimo esserci conosciuti,lui proseguira' poi per il Vietnam.Arrivati in camera facciamo le valige, poi crolliamo a letto stanchi morti.

1-2-2010
Squilla il telefono in camera,ma è presto sono le 6.. è la reception! ci dicono che è passato il ragazzo del tuk tuk e gli ha detto che non è riuscito a combinare il transfer,siamo nel panico,mo' che facciamo?niente paura! la ragazza della reception ci organizza lei il transfer per 40 dollari(pure meno di quello che avevamo concordato col ragazzo!) ci dice di andare a fare colazione e di non preoccuparci. Al nostro ritorno la macchina è li' ad aspettarci!!!grazie Ta Prohm hotel(lo consiglio vivamente)!nell'auto ci saranno si e no 10 gradi,diciamo all'autista di spegnerla,ma il ragazzo che l'accompagna aspetta che ci addormentiamo(dopo poco!) e la riaccende.A meta' strada facciamo sosta in un autogril locale,i due autisti fanno colazione mentre noi gironzoliamo nei dintorni,vediamo una bancarella che vende degli snack curiosi....i famosi grilli fritti e i ragni fritti,finalmente,non li avevo ancora visti,ma me ne guardo bene dall'assaggiarli.Il tipo guida come un matto e alle 11,30 arriviamo a Phnom Penh,ci facciamo lasciare alla stazione degli autobus,dove prendiamo i biglietti per Sihanoukville,della compagnia Sorya a 4 dollari a testa.Aspettiamo mezz'ora, la partenza è alle 12(dovremmo arrivare a destinazione alle 16,00),e nell'attesa ci mangiamo dei biscotti,poi arriva il bus, carichiamo le valige e partiamo assieme a una compagnia eterogenea composta da uomini occidentali anziani accompagnati da ragazze cambogiane,ragazzini cambogiani,nonnine cambogiane e due o tre polli vivi in un cestino,noi ci accomodiamo sui sedili in fondo,scomodi non sono reclinabili,almeno questa volta non mi addormento per la gioia di Ale.A meta' strada ci fermiamo pure qui in un autogrill locale,poco piu' che una baracca,mi dirigo verso i bagni:un'antro infernale dove le povere donne sono costrette ad entrarci,mentre noi uomini facciamo pipi' in un campo li' vicino in compagnia di mucche, galline e spazzatura.Ci sono diverse bancarelle dove vendono gustosi snack a me proibiti: banane alla griglia zuccherate,mango fresco, pane carre' e ananas,ripartiamo e i cambogiani salgono stracarichi di stuzzichini.Siamo in ritardo, infatti, fermandoci ogni 20 metri per far salire o scendere qualcuno,arriviamo a destinazione alle 17 un po' provati,è la prima volta che prendiamo un bus!di solito sempre transer privati.Al parcheggio,uno spiazzo polveroso, prendiamo un taxi e attraversiamo Sihanoukville che a dire che è squallida le si fa un complimento e dopo poco arriviamo a Sokha beach, al nostro Malibu' beach bungalows,una struttura senza pretese ma decisamente cara per quello che offre 50 dollari al giorno, pero' è a Sokha, la spiaggia piu' bella della zona. Grande dilemma,la stanza prenotata è in muratura e in posizione arretrata rispetto all spiaggia,ma ci sarebbe un bungalow di legno,molto romantico a due passi dal mare....vincera' lo stile o la sostanza?ovviamente lo stile e prendiamo quello in legno,molliamo tutto e andiamo in spiaggia dove assistiamo ad un bel tramonto.Poi torniamo in camera e mi accorgo che abbiamo dei coinquilini,formiche giganti e degli schifosissimi scarafaggi enormi! aiuto che paura,menomale che ho portato dall'italia una bomboletta di insetticida e spruzzo veleno ovunque,Ale dice che non vuole intossicarsi ed esce,ma io preferisco intossicarmi piuttosto che stare con la paura.Per cena, andiamo a Occheuteal beach a due passi da noi,dove ceniamo in uno dei tanti ristorantini-baracca sulla spiaggia,il cibo non è un granchè,mangiamo un piatto misto di pesce per 7 dollari,ma il posto è carino con tutte le poltrone in bambu',candele e il rumore delle onde che si infrangono sul bagnasciuga.Durante la cena veniamo visitati da diversi mendicanti che stazionano lungo la spiaggia.Tornati in camera,sentiamo puzza di marcio provenire dalla doccia,il proprietario dell'hotel ci comunica che è morto un piccolo animale nelle tubature,lo rimuoveranno domani con la luce,i candidati sono 2...o i rospi che vagano per il giardino o i topi,meglio non indagare e andiamo a dormire.

2-2-2010
Oggi ci dedichiamo al relax e dopo colazione andiamo ad arrostirci sulla piccola porzione di spiaggia del nostro albergo,siamo in 4 noi due e un'altra coppia silenziosa. Siamo circondati da scogli e rende il tutto ancora piu' intimo,ma non riesco a stare troppo con le mani in mano e decido di farmi a piedi tutta Sokha beach e andare a vedere un villaggio di pescatori alla sua estremita', mentre Ale si riposa sulla sdraio.Superati gli scogli grigi arrivo sulla candida sabbia privata del Sokha beach,l'unico resort 5 stelle di Sihanoukville,in pratica un'ecomostro che si è rubato tutta la spiaggia,ma io me ne frego e sguazzo per un po' nell'acqua tiepida e bassa,non c'è quasi nessuno e i pochi ospiti sono tutti russi.Continuo a camminare sul bagnasciuga con gli alberi di casuarina che ondeggiano nella brezza,vado oltre,mi divertono dei ragazzi cambogiani che stanno in acqua su uno strano trabiccolo,una sorta di grande zattera con vela,si divertono un sacco e mi salutano,sono diretti al villaggio a un centinaio di metri di distanza,percorro ancora qualche metro e mi ritrovo esattamente di fronte al villaggio,ma non è raggiungibile senza una barca e decido di tornarmene da Ale,ma prima do' un'occhiata al limpido fiumiciattolo che si getta in mare dove dei bambini nudi giocano tra mille spruzzi d'acqua,peccato sia quasi tutto recintato,stanno costruendo delle lussuose palafitte del Sokha hotel.Ritornato dalla mia dolce meta',facciamo un'altro bagno,e,malgrado qualche rifiuto(i cambogiani non hanno un gran senso ecologico!)l'acqua non è niente male.Per pranzo andiamo da Cloud9,una guesthouse molto carina,vicino alla nostra,costruita in pendenza con dei graziosi bungalows in legno e con una bella vista su Serendipity beach,il tratto superiore di Occhetueil beach.Mangiamo dei buonissimi noodles saltati con pesce e del pollo alla griglia per 15 dollari,in compagnia della padrona indiscussa dell'albergo, una pigra gattona tigrata.Il pomeriggio lo passiamo a poltrire in camera guardando un po' di Tv (animal planet!),verso sera il rito del tramonto,poi quando Ale non ne puo' piu' e decide di trascinarmi via,andiamo a cenare di nuovo dai ragazzi simpatici di Cloud9 e pieni fino a scoppiare andiamo a dormire.

3-2-2010
Anche oggi lo passiamo a poltrire in spiaggia,a Sokha,(Occhetueil non mi piace molto),non facciamo assolutamente nulla tranne nuotare,dormire e mangiare...sempre da Cloud9 ormai il nostro ufficiale punto di ristoro, dove oggi incontriamo una simpatica coppia mista composta da un'inglese e una malese in vacanza pure loro qui,io faccio i complimenti alla malaysia e loro li fanno all'italia(entambi siamo stati nei nostri corrispettivi paesi).Nel pomeriggio organizziamo tramite una piccola agenzia un'escursione per domani a Koh Rong Samloem,un'isola, pare, molto bella al largo della costa,(con la rassegnazione di Ale che non ha proprio voglia di muoversi dalla spiaggia),paghiamo 30 dollari a testa pranzo incluso e gia' che ci siamo, organizziamo sempre con loro, pure il transfer privato,in auto, da Sihanoukville a Phnom Penh per 50 dollari,ci offrono pure un po' di frutta per rinfrescarci.La consiglio vivamente,purtroppo non ricordo il nome,ma venendo da Occhetueil è l'ultima agenzia,dopodiche' comincia la collina con gli scogli e le guesthouse a picco sul mare.

4-2-2010
Stamattina ci svegliamo presto,(la partenza è dal molo a Victory beach alle 9)e dopo colazione prendiamo un tuk tuk di fronte al Sokha hotel,dove si è sempre sicuri di trovarne qualcuno,contrattiamo un po' e per 10 dollari abbiamo incluso pure il ritorno;partiamo superiamo Sokha beach,saliamo, scendiamo da una collinetta, e arriviamo a Victory beach che è attaccata al porto di Sihanoukville,sarebbe molto carina(ci sono pure le palme!)se non fosse interrotta ogni 100 metri da un pontile per le barche e un'orribile ponte in costruzione che la collega ad un'isoletta di fronte,non c'è nessuno.Entriamo in uno strano bar sulla spiaggia per un caffe',è ricavato da un'angar per aerei e c'è pure un piccolo aereo parcheggiato in mezzo alla sala,passa un monaco e la cameriera lo chiama per una benedizione:pregano assieme,poi lui la benedice e lei fa scivolare dei riel nel pentolino che il monaco ha legato in vita,tra mille ossequi, il tutto dura circa 10 minuti.Dopo il caffè,decidiamo di andare ad aspettare sul molo e osserviamo il monaco benedire un'altra coppia cambogiana,un pescatore improvvisato pesca piccoli pesci,qui in cambogia la pesca è un'istituzione,pescano dovunque dalle pozze fangose ai lati delle strade al mare,poco a poco arrivano le altre persone con cui condivideremo la giornata:una famiglia tedesca,una coppia francese,una coppia svedese e due amici tedeschi,saremo una decina ad aspettare,la barca è in ritardo,poi finalmente arriva, tutta in legno,equipaggio tedesco e vivace rottwailer al seguito!partiamo, l'arredamento è molto carino con tanti divanetti in rattan e tavolini dello stesso materiale,facciamo ancora colazione a bordo,e dopo un po' arriviamo alla prima tappa:Koh Kaong Kang(chiamata anche koh Tas) un'isola rocciosa,senza spiagge, ricca di vegetazione lunga circa 200 metri,faremo un po' di snorkeling.Ci buttiamo dalla barca e nuotiamo..l'acqua è calda,ma è molto torbida,non è presente una vera barriera corallina,ma i coralli crescono sulle rocce,purtroppo i pesci scarseggiano,le mie amate tridacne pero' sono numerose, di tutte le grandezze e colori,c'è qualche acropora(coralli costruttori della barriere)di un verde bellissimo e molte alghe superiori.Finalmente si fa' vedere qualche pesce farfalla e scopro in mezzo ad un'anemone un timido pesce pagliaccio,strano di solito sono piuttosto sfacciati,ci richiamano a bordo ma prima di salire raccolgo una rete da pesca, abbandonata avvolta sui coralli.Pranziamo a bordo,hanno preparato un piccolo buffet con tagliolini, riso, antipasto di mare e le immancabili baguettes,giusto il tempo di finire, arriviamo nella baia di Koh Rong Samloem,molto grande e dalle acque tranquille,c'è attraccata l'imbarcazione gemella alla nostra,hanno pure loro un rottwailer, è la sorella della nostra mascotte e si salutano da un ponte all'altro con grandi latrati. Ci prepariamo per scendere,e gia' da lontano vediamo una spiaggia,che non è una spiaggia qualunque, E' LA SPIAGGIA!c'è chi va a nuoto e chi in barca come noi,ma una volta toccata terra rimaniamo tutti a bocca aperta,qui è favoloso,la sabbia bianca e soffice,il mare sembra cristallo,turchese e con mille iridescenze,poggiamo lo zaino all'ombra delle casuarine che costeggiano l'intera spiaggia e ci tuffiamo per un bagno rigenerante,è un posto lontano dal turismo di massa(ancora per molto?)e siamo gli unici "ospiti".C'è la possibilita' di andare con l'equipaggio a vedere un fiumiciattolo,ma noi preferiamo inoltrarci per un sentiero nella foresta pe raggiungere l'altra spiaggia e il Lazy beach bungalws;il sentiero comincia subito dietro la spiaggia, ci incamminiamo da soli e attraversiamo un campo di erba incolta che ha qualcosa di primordiale,sullo sfondo qualche albero e due colline verdissime,poi ci addentriamo nella foresta,dove sul sentiero,assieme a noi sgambettano indisturbati dei millepiedi di 15 cm.Siamo circondati dai suoni della natura,il sentiero sembra sempre sul punto di essere inghiottito dalla foresta,sulle nostre teste scorgiamo qualche scimmia circospetta e troviamo pure dei bellissimi funghi arancioni.Dopo mezz'oretta di cammino in solitudine,arriviamo sull'altra spiaggia, quella del Lazy beach bungalows,meno bella dell'altra ma non male direi,questa zona dell'isola è esposta alle correnti,infatti il mare è un po' piu' mosso.Camminiamo un po' sulla sabbia dorata e vediamo un bungalow del Lazy beach sembra abbandonato, tutto in legno,intorno non c'è anima viva,sono sollevato nel non esserci potuti venire, il posto è veramente troppo spartano,attorno solo alte erbe gialle.Poi la tentazione di rituffarci nel paradiso ha il sopravvento e torniamo indietro,arriviamo alla spiaggia,ci rituffiamo e ce ne stiamo a mollo per un bel po',ma poi,dobbiamo andare,mentre ripartiamo salutiamo l'isola,con la consapevolezza che presto verra' profanata da qualche albergone della Sokha.Sulla via di ritorno i tedesconi mettono a tutto volume una canzone per ciascun gruppo di vacanzieri, a noi tocca Volare,poi una canzone francese e via col delirio..canzoni tedesche a raffica, poi i tedesconi fanno a gara a chi beve
piu' birra e all'arrivo sono tutti ubriachi;è stata una bellissima giornata e malgrado i tedeschi non mi siano molto simpatici, l'equipaggio è stato.... simpatico!a terra c'è il ragazzo del tuk tuk che ci aspetta,montiamo su, rifacciamo la strada e arriviamo in albergo giusto in tempo per goderci un'altro bel tramonto.Per cena decidiamo di tornare a Occhetueil beach,dal tuk tuk ci facciamo lasciare sulla strada interna,desolata,con 2 o 3 night squallidi,poco piu' che baracche e le ragazze fuori ad ammiccare,mi sa che c'è poco lavoro stasera..arriviamo sulla spiaggia e ceniamo nel posto dove abbiamo cenato l'altra volta,Ale prende una bistecca e io una pizza...che lascio dopo un morso al posto del pomodoro hanno messo il ketchup!ben mi sta!, penso,non si va in Cambogia per mangiare la pizza,poi quasi litigo con uno stupido ragazzo russo che si diverte ad accendere fuochi d'artificio e quando si spengono li butta in mare, questi russi non si smentiscono mai.Per tornare in albergo camminiamo lungo la spiaggia e percorriamo la stradina tra le guesthouse e il mare,arriviamo da Cloud9 dove salutiamo i ragazzi e saliamo su per la stradina buia che porta da noi,illuminati solo dalla luce azzurrina dei milioni di stelle sopra di noi.In camera ci ungiamo di crema doposole,oggi ci siamo ustionati e andiamo a letto unti come due costolette.

5-2-2010
Oggi è l'ultimo giorno a Sihanoukville,abbiamo passato una pessima nottata a causa delle nostre schiene bruciate,e dopo una colazione ad alta concentrazione di caffe',prendiamo sempre davanti al Sokha, il tuk tuk per andare ad Otres beach(15 dollari andata e ritorno),consigliataci da una signora canadese che insegna inglese in cina, conosciuta in albergo.Partiamo,superiamo il casino',facciamo la solita rotonda con la terribile statua dei leoni dorati e percorriamo tutta la strada che fiancheggia Occhetueil beach,fino ad arrivare alla base di una collinetta, dall'altra parte c'è Otres beach,ma io voglio "scalarla" a piedi per godermi il posto,diamo un'occhiata all'ultimo tratto di Occhetueil beach, è bellissimo degno di una cartolina, ma purtroppo è recintato e stanno gia' facendo i lavori per quello che sara' un nuovo ecomostro della Sokha,tra la collinetta e la spiaggia un fiumiciattolo orlato di mangrovie e qualche palafitta le divide,scaliamo i 20 metri d'altezza della collinetta senza nessuno sforzo,quassu hanno costruito un albergo con bungalows molto carino e ombreggiato dalle casuarina;scendiamo dalla collinetta e camminiamo sul bagnascuga di Otres beach:è decisamente piu' selvaggia delle altre spiagge di Sihanoukville,sulla sabbia chiara dei rami contorti e levigati portati dal mare, e, all'orizzonte delle isolette rotondeggianti e verdissime completano il quadro.Ci sono un po di nuvole oggi,meglio perche' ci bruciano le schiene;pure qui ci sono diverse guesthouse(si possono contare sulle dita di una mano) e ci posizioniamo sotto un'ombrellone gratuito,qui non ne fanno pagare l'affitto,ci spiega il ragazzo della guesthouse.Pranziamo con una cifra irrisoria 10 dollari per 2 grosse baguettes farcite,patatine e bibite,intorno a noi ragazzi australiani che danno volantini per una festa sulla spiaggia e ragazzini cambogiani che vendono braccialetti.Passiamo cosi' l'ultimo giorno a Sihanoukville,torniamo in hotel e dopo la doccia usciamo per andare a cenare da Cloud9 e incontriamo Bruno un signore friulano che sta due bunglow dopo il nostro,è disperato perchè oggi l'hanno scippato di tutto,non ha piu' niente neanche il passaporto,non mangia da ieri e lo invitiamo a venire a cena con noi,ma lui non accetta malgrado le nostre insistenze,ci fa una gran pena,piange e si dispera, tra qualche giorno ha un volo per Kuala Lumpur dove dovrebbe proseguire il viaggio...ogni tanto lo chiama l'ambasciata italiana di Bangkok(in Cambogia non c'è ancora l'ambasciata italiana),deve tornare a Phnom Penh e andare all'ambasciata francese prima possibile,i proprietari della guest house gli hanno comprato il biglietto del bus per Phnom Penh,ma noi gli proponiamo di venire con noi che domani abbiamo l'auto privata,cosi' lo accompagnamo direttamente in ambasciata!accetta e ci diamo appuntamento per la mattina.Da cloud9 mangiamo benissimo come al solito e salutiamo lo staff che ci ha rallegrato i pranzi e le cene questi giorni,poi torniamo in camera e prepariamo le valige,sento un frusciio provenire dal soffitto,è un topino che si è arrampicato su una trave, la percorre per uscire subito dopo,è talmente piccolo e carino che non mi fa neanche preoccupare.

6-2-2010
Dopo la colazione ci ritroviamo nella sala ristorante e partiamo alla volta di Phnom Penh,in auto cerchiamo di sollevare Bruno, parliamo e scherziamo, in 3 ore arriviamo all'ambasciata,ma oggi è sabato..é chiusa,povero Bruno gli dicono di tornare lunedi',lui dice che se la cavera', dormira' per strada..."ma sei matto!" gli diciamo"tieni questi sono 50 dollari" lui non se l'aspetta si commuove e fa commuovere pure noi,ci dice che vuole restituirceli e noi gli diciamo"mah!non preoccuparti,pensa a sistemare tutto!" e ci lasciamo,lo guardiamo mentre lui agita le braccia in segno di saluto,fino a quando noi giriamo l'angolo.Fuori dall' aeroporto la Cambogia ci saluta con una bellissima farfalla che svolazza qua' e la' e si posa sul marciapiede delle partenze,facciamo il check in e nell'attesa conosciamo due signori anziani italiani marito e moglie, pure loro qui in vacanza e di ritorno a casa..non l'Italia ma Bali!chiacchieriamo un po' e veniamo a sapere che lui fa il poeta e ci legge pure qualche poesia sulla Cambogia,poi le nostre strade si dividono e in poco tempo ci troviamo sull'aereo Air Asia diretto a Bangkok,sotto di noi salutiamo "la puttana sul mekong",cosi' veniva chiamata Phnom Penh dai khmer rossi.Arriviamo a Bangkok e siamo catapultati in un'altro mondo fatto di modernita' e cemento che in questi giorni mi ero quasi dimenticato,abbiamo qualche ora da passare qui il nostro volo parte alle 00,50.Gironzoliamo per l'aereoporto,spendiamo i pochi soldi che ci sono rimasti comprando della frutta disidratata e cenando.E' quasi ora,ma che strano Ale mi fa notare che il nostro volo ancora non compare sul tabellone,mentre altri successivi si...un lampo attraversa gli occhi di Ale e ci fiondiamo subito negli uffici thai,con un sorriso ebete,lui col cappello da pirla(un mix tra un panama e un cappello da cowboy) e io col cappello a punta vietnamita,la signorina strabuzza gli occhi e ci dice che dovevamo essere qui ieri!ci siamo confusi con l'orario!il volo partiva alle 00,50 di sabato e quindi dovevamo essere qui ieri sera venerdi',infatti ora è mezzanotte passata e quindi domenica!faccio spallucce e le dico di rimborsarci il biglietto cosi' aquistiamo degli altri posti sul volo per Roma che parte tra poco,non è possibile i biglietti non sono rimborsabili e il volo in partenza è tutto pieno,come lo sono i prossimi voli diretti a Milano, fino a mercoledi'!ora mi dispero,mi do dello stupido decine di volte,mi sento svenire,mi viene da piangere adesso cosa facciamo?abbiamo forse 50 euro ciacuno,la signorina mossa a pieta' ci dice che puo' trasformare i nostri biglietti per Milano,in biglietti per Roma al costo di 150 euro a testa per il volo che parte lunedi' mattina all'una,ma non ne è proprio sicura deve chiedere al proprio superiore domani mattina e noi,che facciamo?dobbiamo pernottare a Bangkok,ma prima di lasciarci andare,la signorina si premura nel ricordarci che il check in lo dobbiamo fare domani sera alle 22!!!che figura che abbiamo fatto!in aeroporto prenotiamo un hotel vicino al fiume tramite il banchetto di un'agenzia viaggi per 35 euro,questi thai sono proprio organizzatissimi,usciamo e prendiamo il taxi,per prima cosa mandiamo un messaggio a Bea per avere supporto morale e dopo poco arriviamo nella giungla di grattacieli di Bangkok.Il nostro hotel è vecchiotto ma carino,la camera enorme,purtroppo non mi ricordo neanche il nome , siamo molto provati dall'accaduto,chiamiamo le nostre famiglie e i nostri datori di lavoro inventandoci la scusa che un aereo ha ritardato e abbiamo perso la coincidenza con l'italia,ci mettiamo a letto,io ormai la prendo con filosofia,come si dice qui "mai pen rai" mentre Ale è sconvolto e non riesce a stare tranquillo,mi addormento guardando le luci dei grattacieli.

7-2-2010
Stamattina mi sveglio eccitato, Bangkok ci aspetta!facciamo una buonissima colazione,poi prendiamo tuk tuk per andare al Royal palace,ma l'autista fa il furbo e ci porta in una sartoria,ci chiede di fare almeno un giretto e noi lo facciamo ma, dopo 2 minuti siamo fuori,gli dico di portarci subito a destinazione perche' non abbiamo molto tempo,lui vorrebbe portarci da un'altra parte ma poi desiste,attraversiamo chinatown tutta agghindata dalle lanterne rosse e dalle coloratissime insegne cinesi,il traffico è assurdo e lo smog velenoso.Finalmente arriviamo fuori dal palazzo reale bellissimo,in muratuta bianca con i tetti spioventi in stile thai,dai caratteristici colori arancio e verde e le decorazioni ricoperte da tanti specchiettini colorati,con una netta predominanza per l'oro,alla luce del sole è tutto un luccicare,ma è domenica e l'ingresso è consentito solo ai thai,allora ripieghiamo per l'attiguo Wat Pho,il famoso tempio dal buddha sdraiato.entriamo nel primo cortile e rimango stupito dai colori estremamente accesi,quasi violenti dei padiglioni,in cambogia i colori delle pagode erano molto piu' tenui,sotto a un porticato dal soffitto rosso corallo una fila di buddha dorati,rimangono impassibili allo scorrere delle decine di turisti che affollano il posto;in un'altro santuario si sono radunati moltissimi thai in preghiera,in un'altra zona vediamo degli stupa(chedi) slanciati composti da piccole piastrelle colorate svettare verso il cielo,e tutt'attorno alberelli bonsai.C'è una gran confusione e non sappiamo bene dove andare,ci facciamo portare dalla folla e arriviamo in un'altro salone tutto affrescato con un buddha dorato seduto su un'altare dorato anch'esso,i vasi sono colmi di fiori di loto rosa(finti pero'!) ai suoi piedi altri thai in preghiera,e penso ai danni che hanno fatto i khmer rossi alle pagode del loro paese,chissa' come dovevano essere splendide.Arriviamo nel punto piu' affollato del tempio, la famosissima sala del buddha sdraiato,pure questa affrescata con scene di vita thai,in alcuni punti i disegni mi ricordano certe carte da regalo natalizie.Il buddha è imponente, lungo 46 metri è il piu' grande buddha sdraiato della thailandia,tutto dorato ha un sguardo languido di chi ha trovato la pace,le piante dei suoi piedoni sono decorate in madreperla con la descrizione dei 108 lakshnas,o auspici che identificano l'illuminato;sul perimetro della sala decine di vasi in metallo dove i turisti lasciano cadere,in segno beneagurante decine e decine di monetine che producono un caratterstico e un po' fastidioso suono.Usciamo dal Wat Pho,prendiamo stavolta un taxi rosa e torniamo in hotel dove facciamo la doccia e poi il check in, lasciamo le valige in reception,andremo a prenderle stasera e ci facciamo consigliare un centro commerciale dove stare il pomeriggio,ci consigliano l'MBK,allora prendiamo un taxi e ci dirigiamo verso il centro commerciale attraverso un'arteria intasata di traffico con le fermate della sopraelevata,dopo poco arriviamo all'ingresso del grande centro commerciale che avra' 6 o 7 piani, entriamo e ci facciamo travolgere dal caos moderno tipico dei centri commerciali,per pranzo andiamo alla food court dell'ultimo piano:entri, ti danno una tessera e scegli in quale stand mangiare,poi passano la tessera e all'uscita paghi alla cassa!c'è di tutto dalla cucina messicana a quella greca passando per tutte quelle asiatiche,noi ci fermiamo a mangiare thailandese ovviamente,adoro la cucina thai.Dopo aver finito e pagato sui 15 euro in due ,il pomeriggio lo passiamo ad oziare qui e con i pochi soldi rimastici riusciamo a comprarci 2 magliette ciascuno e dei Cd,tutto veramente a buon mercato.Ormai sono le 21 e torniamo in hotel a prendere i bagagli,e via verso l'aeroporto,vediamo scorrere Bangkok con le sue luci e la sua frenesia e mi riprometto di tornarci e dedicarle qualche giorno di visite,quel poco che ho visto mi è piaciuto un sacco.Arrivati in aeroporto ci fiondiamo,un po' agitati nell'ufficio della thai dove ci aspetta la signorina di ieri,ci sorride e ci dice che è tutto a posto!ci ha gia' prenotato i posti sul volo per Roma!paghiamo con la carta di credito di Ale i famosi 300 euro,la ringraziamo piu' volte e finalmente rilassati,facciamo il check in.Facciamo un bel giro al duty free e finalmente saliamo sull'aereo e all'una partiamo,sul volo conosciamo una comitiva di ultrasettantenni che hanno girato in lungo e in largo Laos e Cambogia!alla signora seduta di fianco a noi chiedo se qualcuno di loro si è sentito male,mi dice solo dissenteria a 2 di loro!Molto piu' forti di noi giovani pappamolle, penso divertito,dietro di noi invece sempre una di loro fa comunella con una ragazza che ha attraversato in bici il sud della Cambogia e il Vietnam,ci uniamo a loro nella conversazione in questo clima allegro e un po da oratorio, dopo la cena pero'mi addormento come un sasso.

8-2-2010
Ci svegliamo mentre cominciano a servire la colazione,sotto di noi gia' l'Italia!dopo un'altra ora atterriamo, sono le 7,al ritiro bagagli salutiamo le sciure e andiamo alla ricerca di un volo per Milano malpensa,dove abbiamo l'auto,proviamo Lufthansa,compagnie low cost, ma il piu' conveniente è un volo Alitalia: ci costa 108 euro a testa e parte alle 9,perfetto!puntuali facciamo il check in, dove un'acida hostess Alitalia ci ricorda che siamo ormai lontani dal sud est asiatico.Come al solito il volo ha un ritardo di ben 2 ore, sono furente, maledetta Alitalia!poi finalmente partiamo e quando mancano 15 minuti all'atterraggio,il comandante annuncia l'atterraggio a Linate causa nebbia a Malpensa!non ci crediamo è proprio sfiga.Appena atterriamo chiamiamo il nostro amico Christian e gli diciamo se puo' venire a prenderci,per fortuna oggi ha la macchina e dopo dieci minuti e gia' fuori dall'aeroporto(sia lui che noi abitiamo a due passi da Linate!)partiamo alla volta di Malpensa,ritiriamo l'auto e arriviamo a casa alle 14 esausti.

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