Il mio ritorno in Thailandia

Il sud est asiatico non finisce di incantare e attirare i viaggiatori

Ero già stato in Thailandia circa 20anni fa e devo dire che ho ritrovato una Nazione molto cresciuta, progredita, Bangkok ha infrastrutture futuristiche che noi ci sogniamo.
I Thailandesi sono un popolo mite, educato e rispettoso della natura e del prossimo.
Tutto il viaggio, prenotazioni alberghiere, aerei, treni, macchine e quant’altro è stato preparato da Roma tramite Internet.

Partenza domenica 10 agosto 2008 ore 13.15 con volo della China Airlines, arrivo a Bangkok il giorno dopo alle 6 del mattino.11/13.8
Bangkok, quasi 8 milioni di abitanti, città futuristica con uno sky-line che non invidia New York, ci accoglie in una nebbiosa mattina, soggiorno al Rose Hotel (35 € la doppia con prima colazione) in pieno centro, con sauna, palestra, piscina, bar happy hour e ristorante.
Poco distante dal simpatico market notturno di Patpong quartiere noto anche per i locali trasgressivi…
A Bangkok vale la pena visitare il Wat Pho, splendido esempio di architettura del Siam, da non mancare – sta proprio accanto - il Buddha sdraiato lungo ben 47 metri ed alto 15, poi sia il Buddha di smeraldo che quello d’oro.
Infine altra gita da fare è la gita ad Ayutthaya, antica città e vecchia capitale del Siam, con le sue rovine le cui foto hanno fatto il giro del mondo centinaia di volte, si parte in bus e si torna in barca – pranzo compreso nel pacchetto - lungo il fiume che attraversa Bangkok.
Il 13 sera alle 19.30 prendiamo il treno per Chiang Mai, avevamo prenotato una cuccetta di prima classe con aria condizionata.
Viaggiamo tutta la notte, dovevamo arrivare alle 7 del giorno dopo ma si rompe il locomotore (!) e ci tocca aspettare quello di riserva, fortunatamente tutto si risolve in un’oretta ed approfittiamo per scendere dal treno per sgranchirci le gambe e gironzolare intorno a questa stazioncina sperduta in una foresta di Tek.
Quando riparte il treno facciamo il resto del viaggio con le porte aperte seduti sui predellini (già mi era accaduto in India!) ammirando distese di risaie infinite lavorate da donnine con i tipici cappelli a cono.

14/16.8
Chiang Mai è un po’ caotica, grande diciamo quanto Bologna o Firenze.
Soggiorno al Novotel, albergone modernissimo stile americano (€ 24 la doppia con prima colazione).
Non ci fa impazzire la cittadina, comunque, oltre al suo bel mercatino notturno (visto uno visti tutti) merita una visita il Wat Prathat antico monastero che sorge fuori città, su una collina a ridosso della foresta pluviale.

16/19.8
Finalmente arriva il bello, lasciamo Chiang Mai con una macchina con autista presa a noleggio che ci porterà a Ban Tha Ton, piccolissimo paese di frontiera sulle rive del fiume Mae Kok, affluente del fiume Mekong.
Lungo la strada ci fermiamo in alcuni villaggi tribali, in particolare quello abitato dai Long Nek, le c.d. donne-giraffa per via di un collare, formato da tanti anelli che mettono a 5 anni e lo portano fino a 25, collare che in 20 anni allunga loro il collo per questo sono chiamate così.
Parlo di villaggi dove non c’è elettricità, ne acqua corrente, né tantomeno radio o televisione, solo il Capo villaggio ha, per le emergenze, un cellulare.
Finalmente dopo 4 ore di strada arriviamo e la location è superba, il residence, composto da bungalow interamente costruiti in legno, è immerso sotto una foresta di bambù alti quanto un palazzo di 3 piani ed è adagiato sulle rive del fiume Mae Kok.
Dappertutto banani, orchidee, palme, alberi frangipani profumatissimi e fiori tropicali dai colori sgargianti, di sottofondo il lento scorrere del fiume.
Siamo immersi nella foresta pluviale e così capita pure che piove, ma in quel posto ci sta benissimo il temporale e l’atmosfera è giusta così.
La notte mille e mille versi di uccelli oppure cicale, insomma un concert piacevole.
Il Residence è il Thaton Riverview Resort (26 € la doppia con prima colazione) dove mangiamo il più buon Fried Chiken della mia vita.
Riposo e meditazione, ma anche gite lungo il fiume fino ai villaggi tribali sulle colline.
Immancabili, nei villaggi, la foto turistica con serpente addosso, era un’anaconda di 170 Kg (!) e passeggiata sugli elefanti.
Non vogliamo andar via da Tha Ton, l’atmosfera è coinvolgente al massimo, il lento scorrere del fiume, i rumori della foresta che ci sta intorno, le mille e mille stelle che illuminano notti silenziose, la gente dolce e socievole, i massaggi thai mentre fuori piove… ma è venuto il momento di salutare anche Tha Ton, Chiang Rai ci aspetta.

19/22.8
Ci imbarchiamo su una long tail, tipica barca thai e in 4 ore di navigazione, circa 100 Km, lungo il fiume Mae Kok, attraverso scenari tipo Apocalypse Now (ricordate?) con tanto di rapide arriviamo a destinazione, ma non senza fermarci un paio di volte in villaggi non turistici, che sono i più belli perché non finti e finalmente senza bancarelle, per sgranchirci un po’ le gambe.
Il fiume si snoda nel bel mezzo della foresta tra colline folte di palme, banani e bambù a strapiombo sul fiume, verde ovunque, pace ovunque, ogni tanto incontriamo una zattera-casa con famigliole che festose ci salutano.
Chiang Rai, arriviamo stanchi morti perché è da quasi 10 giorni che camminiamo, scendiamo, visitiamo, risaliamo e poi ricominciamo da capo e ancora e ancora...
Il Residence ci lascia basiti, praticamente tutti bungalow sono immersi in un giardino botanico tropicale, dove sembra ci siamo tutte le specie di fiori e piante del mondo.
E’ il Laluna Resort (€ 20 la doppia con prima colazione) con vista piscina, con idromassaggio e parete a specchio tipo da fuori non vedo ma da dentro si.
Ci godiamo la piscina ed il servizio ristorante a bordo piscina.
Ma prima del riposo assoluto c’è ancora un piccolo sforzo da fare la visita al c.d. Triangolo d’Oro, dove si incontrano i confini della Thailandia della Birmania e del Laos.
Lungo la gita passiamo anche il confine Birmano nella città di Mae Sae, appena passato il confine veniamo assaliti da uno stuolo di venditori di tutto, dal Viagra a 2 euro alle sigarette rigorosamente americane, dai televisori al plasma a 2 (dico 2) lire ai manufatti locali, c’è proprio di tutto!

22.8/2.9
Arriviamo al 22 di agosto sfiniti, ancora un piccolo sforzo: aereo da Chiang Rai per Bangkok, cambio di aeroporto e volo per Ko Samui, splendida isola tropicale del Mar Cinese meridionale.

Ko Samui! Che spettacolo! Abbiamo scelto la spiaggia di Lamai, molto ma molto più tranquilla di Chaweng.
Il Residence è il Samui Laguna Resort, si chiama così perché è vicino ad una laguna d’acqua dolce (€ 40 la doppia con prima colazione) interamente immerso sotto uno sterminato palmeto.
Quasi 7 Km di spiaggia bianca incontaminata dove per 10 giorni il mare è stato calmo come nemmeno un lago lo è mai, l’acqua perennemente tiepida e pascetti in riva.
Giornata tipo: sveglia attorno alle 7 colazione e passeggiatona sulla battigia, ritorno al residence e massaggio Thai (€ 4 per 1 ora di vero massaggio thai-shatzu) poi bagni di mare e di sole fino all’ora di pranzo.
Noodles vegetali (mega piatto € 4) pomeriggio di relax sotto gli alberi sdraiati sui lettini, tuffi e bagni di sole, il sole tramonta alle 18.30 e alle 7 di sera è già buio pesto, doccia relax in veranda del bungalow con una bella birra ghiacciata.
In serata bastano e avanzano un paio di pantaloncini e camicetta e, rigorosamente a piedi nudi, si torna in spiaggia per andare a cena ed abbuffarsi di granseole, gamberi, aragoste, pesce a volontà (prezzo medio di una cena pantagruelica € 7/8).
Alle 10 di sera siamo cotti, dal sole, dalle passeggiate, dai bagni e torturati dai massaggi, e si perché lo Shatzu ti provoca dei piacevolissimi doleretti qua e là, quindi tutti a ninna, domani si replica.
Durante il soggiorno a Samui ci siamo anche regalati 2 giorni sull’isola di Ko Tan a circa 1 ora di barca da Lamai, l’isola è abitata solo da un ventina di persone ed ha un ristorante (si fa per dire eh…) e du bungalow, elettricità solo dalle 7 di sera a mezzanotte, altro non c’è.
Siamo stati come Robinson Crusoe… indimenticabile.
E’ l’unico posto di mare da me visitato dove non si sente il rumore del mare, tanto l’acqua è calma, unico diversivo, oltre a compiacersi della spettacolare natura è l’attività di centinaia di granchi sulla spiaggia, per non parlare delle notti stellate…

2/4.9
Con un magone infinito si torna a Bangkok per gli acquisti dell’ultima ora il 4 settembre un volo ci riporterà a casa. Sigh.

E’ stata una vacanza bellissima, indimenticabile, un popolo cortese, educato e gentile, città, anche le più remote, pulite, cibo ottimo, niente insetti, né sul fiume di Tha Ton né al mare.
Temperatura ideale: io che appartengo alla famiglia dei grandi sudatori non mai tirato fuori una – dico una – goccia di sudore, insomma il Paradiso.
Per coloro che come me stanno per andare in pensione, racconto di un incontro che ho fatto sulla spiaggia di Lamai con un italiano, in pensione da un anno circa.
Questo simpatico concittadino abita un appartamento in affitto di due camere e cucina sul mare e gli costa, elettricità compresa, 70 euro al mese, per mangiare, facendo la spesa al supermercato (7eleven) spende una media di 200 euro al mese.
Si fa spedire 500 euro al mese dall’Italia e vive lì, nel Paradiso, come un Re… meditate gente, meditate.

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