Croazia, Montenegro, Bosnia, Erzegovina: 3000 km

Viaggio nelle repubbliche balcaniche, fra bellezze e contraddizioni

Equipaggio: Carlo e Daniela compagna di viaggio nonché moglie del pilota
Mezzo Arca 680 aprile 2006
Km percorsi 3000
Periodo 4 - 20 agosto
1 euro = 7,12 kune circa
gasolio = 1,05 eur4 Agosto ore 20,00 partenza da Bergamo, sosta verso Desenzano per cena, si riparte per viaggiare ancora per qualche ora.
Ci fermiamo per dormire alle 2, non c’era un posto libero in autogrill per la notte perché letteralmente invasa da camion. Si riparte alle 6 del giorno successivo. Percorriamo un tratto di Slovenia e poi entriamo in Croazia: al servizio informazioni recuperiamo la cartina stradale (i depliant per le zone che a noi interessano non sono disponibili perché forniscono solo quelli dell’Istria). Percorriamo tutta l’autostrada fino a Split, facciamo una sosta per il pranzo in una bella area di sosta. Non è affollato, si viaggia senza problemi di traffico.
Terminata l’autostrada ci ricongiungiamo alla strada costiera e arriviamo a Cavtat che dista circa 15 km da Dubrovnik dove ci fermiamo a dormire nel parcheggio degli autobus. Fortunatamente questa località è poco conosciuta, non esistono autocamp e forse per questa la polizia passando ci ha ignorato, ovviamente non abbiamo aperto tendalini e aperto tavolo e sedie. Questa località frequentata dai Vip perché nel porticciolo del paese attraccano panfili di ricchi e nobili che vogliono restare lontani dalla solità mondanità. Per noi invece rimangono delle spiaggette isolate che con il nostro gommoncino raggiungiamo dopo il nostro rientro dal Montenegro. Chi lo direbbe che ad agosto riusciamo a stare da soli su 2 spiaggette diverse da soli tutto il giorno!

5 Agosto ore 6,30 partenza per il Montenegro; piove parecchio, il confine è circa a 15 km da Cavtat, c’è un po’ di coda, non ci sono problemi in dogana e qui fortunatamente non c’è bisogno di cambiare perché utilizzano l’euro.
La prima tappa sono le bocche di Cattaro. Finalmente ha smesso di piovere, le strade erano dannatamente allagate e cominciavamo a preoccuparci. Esce il sole, il mare si insinua nell’entroterra ma la particolarità di questo luogo è che le montagne sono proprio vicino alla costa. Non sembra di essere al mare, sembra di essere su un lago alpino. L’acqua è cristallina, ci sono minuscole spiaggette e le barchette dei pescatori.
Seguiamo la strada che costeggia il mare fino ad arrivare a Kotor, i montenegrini sono veri pirati della strada, non hanno il minimo rispetto delle più semplici indicazioni del codice stradale. Kotor è bellissima riusciamo a parcheggiare il camper vicino al centro storico. Qui si comincia a vedere molta più gente.
Qui troviamo delle chiesette ortodosse, molti gatti e i segni delle passata presenza della Repubblica Veneta.
Ripartiamo, seguiamo l’unica strada costiera, si susseguono varie spiagge molto belle di sabbia, l’acqua è bellissima ma sono troppo affollate per i nostri gusti, i parcheggi sono affollatissimi ma qui poi parcheggiano, dovunque regna un caos, oltre alla pessima guida degli abitanti del luogo.
Arriviamo a Budva, la località più mondana montenegrina, affollatissima; decidiamo di proseguire e di fermarci al ritorno per visitare il centro storico. Il panorama è molto bello, giungiamo a Veti Stefan riusciamo a parcheggiare il camper per fare qualche foto e decidiamo di scendere e visitarla previo pagamento di un tiket perché questo piccolo borgo è ora un albergo di lusso per ricchi turisti.
Quanto mai ho insistito perché Carlo scendesse con il camper, ci siamo bloccati nella discesa tra le auto parcheggiate in piena curva ed altre ferme per metà sul marciapiedi e metà sulla strada. Per fare inversione ha sudato sangue, per buona parte ha dovuto farsela in retromarcia, non vi dico quanto era stretta la strada. Non crediate che i montenegrini vi diano la precedenza perché avete un mezzo più grande del loro!
Decidiamo di proseguire fino al confine albanese, ci sono sempre spiagge affollate e verso Ulcjni una delle ultime località prima del confine incontriamo una spiaggia lunga 13 km di cui alcuni tratti ben attrezzate con giochi per bambini, ma il mare non è un granchè forse perché è un po’ mosso. Decidiamo di ritornare a Budva e cercare un posto per la notte.
Sostiamo in un parcheggio a pagamento decidiamo dopo cena di farci un giro. La passeggiata che costeggia la spiaggia è affollatissima, ci sono vari negozietti ma soprattutto bar e ristorantini. Entriamo nel centro storico, c’è troppa gente, impossibile fotografare, decidediamo di tornare il giorno successivo.
La mattina seguente alle 6,30 in bici ci rechiamo a Budva finalmente non c’è quasi nessuno.
Si riparte; decidiamo di fermarci in spiaggia, optiamo per la spiaggia di Jazz. Parcheggio 2 euro, la strada ci conduce al campeggio che funge anche da sosta per chi decide di fermarsi per sola una giornata. Ovviamente ci si mette dove si vuole,è un grande prato e parallela c’è la spiaggia ben attrezzata quella. Poi vi spiegherò!
Verso le 11 comincia ad essere troppo affollata per cui decidiamo di spostarci all’estremità sinistra dove non c’è più spiaggia ma rocce e ghiaia. L’acqua è molto bella, decidiamo di fermarci per la notte.
La mattina successiva facciamo il pieno di acqua, dopo aver chiesto se fosse potabile. Chiediamo per lo scarico delle acque grigie, non c’è, ci dicono di scaricare dove vogliamo per le acque nere, Carlo si reca nei bagni per svuotare la cassetta, che spavento! Costerà poco il campeggio ma non è possibile avere delle strutture in quello stato!
Ripartiamo, ci fermiamo al free shop a comprare del vino, già assaggiato veramente buono, sosta ancora a Cavtat.
La mattina successiva decidiamo di recarci a Mostar; purtroppo facciamo molta coda perché in dogana controllano un mezzo per volta. Finalmente passiamo senza problemi, costeggiamo sempre il fiume navigabile, la strada non è male, sulla destra vediamo un castello mezzo diroccato e un piccolo borgo ristrutturato, decidiamo di visitarlo al ritorno.
Arriviamo finalmente a Mostar, parcheggiamo vicino all’ospedale e a delle case bombardate. Ci avviamo nel quartiere mussulmano. Ovviamente molte parti sono state ricostruite tra cui il famoso ponte. Nella strada principale si susseguono negozietti che ricordano vagamente i bazar del nord Africa, qui però ci sono molte chincaglierie che trovi anche nei negozi cinesi nelle nostre città. Ci fermiamo a fare merenda in un bar che espone dolcetti al miele già assaggiati nei paesi mussulmani.
Decidiamo di visitare una moschea, pochi euro, ti permettono anche di salire sul minareto per godere del panorama. La cosa triste è vedere i cimiteri annessi alle moschee e vedere le lapidi di tanti ragazzi morti nel 1993 per la guerra.
Comunque non pensavamo di trovare così tanti turisti, decidiamo di ripartire.
Per arrivare al camper passiamo davanti a dei palazzi bombardati e sforacchiati da tutte le parti che credo verranno lasciati così come sono come ricordo di guerra, sperando che la gente possa meditare sulle atrocità e la sofferenza che questa reca.
Ripartiamo lungo la strada ci fermiamo a vedere il piccolo borgo visto all’andata: qui come a Mostar sono stati stanziati dei soldi per la ricostruzione dei centri storici.
Decidiamo una nuova meta, visitare l’isola di Mljet, un’isoletta consigliata da una coppia italiana. Arriviamo sulla penisola di Peliesac, famosa per il vino, oltrepassiamo Ston e ci rechiamo al traghetto.
Un’ora di attraversata fino a quest’isola ancora poco frequentata dal turismo, arriviamo fino all’estremità dove c’è una parte dell’isola che fa parte del parco nazionale. Purtroppo il tempo è nuvoloso, decidiamo di tornare verso le uniche 2 spiagge dell’isola accessibili dalla strada, nonostante il cielo grigio e una leggera pioggerella si vede che l’acqua è bellissima. Decidiamo di sostare per la notte in prossimità di alcuni appartamenti e un piccolo alberghetto.
La mattina successiva decidiamo di traghettare il tempo è sempre avverso. Torniamo Ston e decidiamo di visitare la penisola di Peliesac. Il tempo sta migliorando, ci sono delle belle spiaggette, decidiamo di sostare in un piccolo angolino dove riusciamo a mettere in acqua il gommone: siamo proprio di fronte alla città di Korkula.
Gironzoliamo nei dintorni tutto il giorno, decidiamo di fermarci per la notte, arriviamo ad un belvedere dove troviamo un camper di francesi che ci dicono che si fermeranno per la notte per cui decidiamo di fermarci con loro.
La mattina successiva decidiamo di traghettare senza camper a Korkula, 12 kune a persona, il tempo non è bellissimo.
La città di Marco Polo non è male ed è affollata, dopo un giro nel centro storico torniamo e decidiamo di proseguire per Split per fare acquisti al porto dove ci sono bancarelle dove vendono magliette, cinture ed altro taroccate per nostro figlio. Ormai è quasi sera, decidiamo di partire e andare verso nord. Ci fermiamo per la notte in un autocamp stranamento ordinato che per 8 euro ci lascia svuotare le acque nere ma non ci permette di riempire uno dei serbatoi.
La mattina seguente decidiamo di fare la costa e fermarci a vedere la città di Primosten, avevamo letto un articolo su una rivista di turismo, peccato che il tempo non era dei migliori; è molto bella e ancor più la costa con delle calette con un bel mare.
Continuiamo il nostro viaggio, meta Murter, un’isoletta vicino alle isole Kornati dove siamo stati l’anno scorso. Un ponte di 50 metri collega l’isola alla terraferma. Torniamo all’autocamp Kosirina, è molto alla buona, è consigliabile fare la doccia sul proprio camper o utilizzare le gerbe di gomma nera fatte scaldare al sole, i bagni non sono molto diversi da quelli del Montenegro. Questo campeggio vale solo per la baia che occupa, è bellissima sembra una piscina. Ovviamente non è molto affollato.
Qui ci fermiamo qualche giorno, prima per ripartire verso casa. A proposito qui si entra, ci si mette dove si vuole poi passa un addetto che vi prende i documenti e li consegna al campeggio al dì là del provinciale dove però non c’è l’acqua così cristallina come nell’autocamp. Non accettano carte di credito, solo kune o euro comunque 2 persone e il camper sono circa 12 euro al giorno. La mattina passa un ambulante con pane, frutta, verdura, olio e vino. Una nonna croata che alle 8,30 dà la sveglia cantando canzoni croate che vende krafen, formaggio e pomodori.
Venerdì 18 agosto si parte dopo una sosta di 5 giorni a Murter. Carlo decide di fare la strada costiera perché voleva vedere tutta la costa. La nostre conclusioni sono meglio l’autostrada, queste sono zone troppo turistiche, preferiamo la zona da Zara verso il confine montenegrino. Oltrepassato il confine croato e sloveno, ci fermiamo in un autogrill per la notte.
La mattina si riparte destinazione lago di Garda, dobbiamo sciacquare il motore del gommone dal sale. Fortunatamente c’è bel tempo, non c’è certo la temperatura della Croazia, certo che se prima di partire ci sembrava bella l’acqua del lago ora ci sembra limacciosa.
Purtroppo la vacanza è finita, ma torniamo contenti per aver visto tanti bei luoghi e pensando già ad un futuro programma di altre località non viste.
Avrei voluto fare una descrizione della nostra vacanza in maniera più succinta ma penso che inserire anche parecchie immagini possano aiutare meglio a capire i posti che una persona vorrebbe conoscere.

2 commenti in “Croazia, Montenegro, Bosnia, Erzegovina: 3000 km
  1. Avatar commento
    daniela
    18/05/2009 07:54

    Non esistono nuove strade alla data del nostro viaggio.grazie e scusiil ritardo

  2. Avatar commento
    tiziano
    22/04/2009 17:22

    Immagino viaggio molto bello io l'ho fatto parecchi anni fa costeggiando tutta la costa da Trieste fino in Montenegro che conosco benissimo,vorrei ora però chiederela situazione delle autostrade e cioè se io parto da Trieste da quel che leggo l'autostrada arriva fino a Split?cè qualcuno che cortesemente potrebbe indicarmi la strada da Trieste a Podgoriza in Montenegro senza dover fare la costa?Grazie.

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