Relax in Malaysia, da Kuala Lumpur al Borneo

Le mete “classiche” del Paese asiatico

Agosto 2005. Anche questa volta la mia amica Rita della Akita Tour di Torino (e la sua assistente Stefania) ci ha messo lo zampino! Ha colto al balzo la nostra passione per il Sud Est Asiatico e appena ha saputo che volevamo fare un viaggio in Malesia/Borneo ci ha preparato un bel pacchetto con Amo L’Oriente-Settemari.
Io mi ero già documentata su cataloghi, guide, siti internet, ed alla fine ne è uscito quanto segue.
Il nostro giro è stato 3 giorni a KL, 3 giorni tour del Taman Negara, 1 giorno a KL, 8 giorni a Kota Kinabalu.KUALA LUMPUR
Hotel Equatorial: bello e centrale, a due isolati dall’Hard Rock Café e a 15’ a piedi dalle Petronas Towers.
La fermata della monorotaia Raja Chulan è a due passi e quella successiva è Bukit Bintung, nella zona dei centri commerciali: LOT 10, KL Plaza, BB Park, Time Square.
Colazione a buffet ricchissima e tutto molto buono e fresco, con ampia scelta tra colazione all’americana, continentale ed asiatica. Palestra con sauna e Jacuzzi, custodia bagagli, lavanderia: abbiamo provato tutto ed il servizio è stato sempre impeccabile; il personale gentile e disponibile per ogni evenienza.

RISTORANTI A KL
C’è ogni possibilità di scelta; noi da bravi italiani siamo stati all’Hard Rock Café (anche per fare incetta di T-Shirt!), Planet Hollywood e Pizza Hut, anche perché gli odori dei loro piatti tipici sono nell’aria tutto il giorno, ad ogni ora, in ogni angolo della città, in ogni chiosco, in ogni bottega, persino nei centri commerciali e non riuscite a togliervi dalle narici quell’odore di cipolla fritta e brodo di tartaruga che dopo un po’ diventa veramente nauseante, soprattutto perché arriva a folate e vi avvolge completamente!

MENARA TOWER
Con 421 metri è la quarta torre delle telecomunicazioni più alta del Sud Est Asiatico.
Se non volete perdervi una vista superba di tutta KL, allora dovete assolutamente cenare al “Revolving Restaurant” della Menara Tower; il menù è a buffet e si spendono circa 30 Euro a persona con le bevande.
Il cibo è discreto e ci sono ovviamente piatti cinesi, indiani, giapponesi e cucina internazionale; la sera in cui abbiamo cenato noi c’erano anche il bancone sushi (freschissimo) e tex-mex. Il bancone dei dolciumi fa impressione (in senso buono!) per la quantità e varietà di frutta fresca e dolci di ogni sorta.
Noi abbiamo prenotato via internet dall’Italia e ci hanno riservato un tavolo proprio sulla vetrata per cui l’atmosfera è stata veramente suggestiva ed abbiamo fatto un sacco di foto panoramiche notturne.
Al piano di sotto c’è anche l’osservatorio da cui potete scattare ottime foto e godervi lo spettacolo dello skyline.

PETRONAS TWIN TOWERS
La fila per prendere il numero per accedere allo Skybridge è infinita ed i numeri si esauriscono in fretta; vale molto di più la pena godersi le Petronas viste dalla Menara Tower.
Unica ed inimitabile è, invece, la visuale delle Petronas dal basso verso l’alto, vista dall’ingresso delle torri oppure da quello del Suria KLCC, il centro commerciale interno; vengono fuori delle foto con una prospettiva unica!

KL LAKE GARDENS
E’ un parco di 92 ettari che comprende il Giardino degli Uccelli, delle Farfalle, degli Ibiscus e delle Orchidee.
Ci sono tantissime varietà di uccelli tropicali che vivono in un habitat che ricrea quello loro naturale; le farfalle sono enormi e coloratissime e nel giardino degli Ibiscus troverete anche tantissimi tipi di orchidee, calle, bambù, palmizi e fiori tropicali; purtroppo non tutti sono nel pieno della fioritura sia per il caldo umido opprimente che per la pioggia, per cui molti saranno già appassiti o sfioriti, ma ad ogni modo vale la pena passarci un pomeriggio e fare un pieno di natura a pochi km dal centro di KL.

PETALING STREET
E’ l’equivalente del mercato notturno di Patpong a Bangkok: tarocchi di ogni genere per borse, scarpe, t-shirt, cd e dvd, orologi. Tutto troppo falso, ma tanto qualche acquisto ci scappa sempre!
Tra una fila di bancarelle e l’altra trovate i soliti banchetti che vendono le loro frattaglie fritte e i loro brodini nel sacchetto con la cannuccia. Tutto molto pittoresco, vale la pena di farci un giro serale.

VARIE
Altri luoghi di interesse turistico a KL sono il palazzo del Sultano su Merdeka Square (dove fu proclamata l’indipendenza nel 1957), la Moschea Nazionale, il Monumento Nazionale ai caduti per l’indipendenza, il Museo della Malaysian Royal Air Force, il Museo di Storia Naturale e la Stazione Ferroviaria.
La maggior parte di questi edifici è un intreccio di stile coloniale-moresco e contrasta con tutta la modernità dei palazzoni circostanti in vetro, acciaio e cemento.
Il 31 Agosto è Merdeka day: un’importante festa nazionale, per cui già dai primi di Agosto vedrete la città ricoperta di gigantesche bandiere malaysiane che scendono da ogni balcone, fuori da ogni finestra, che ricoprono ogni taxi ed ogni macchina e la città è agghindata con ogni fronzolo, in vista della grande parata con banda musicale e carri stile carnevalesco a cui partecipa tutta la popolazione locale ed che attrae anche tantissimi turisti.

TAMAN NEGARA
Mutiara Taman Negara Resort
Gli chalet del Resort sono tutti in legno ed immersi nella vegetazione del parco; il nostro, il numero 19, aveva un bel salottino con frigo e bollitore, divanetti e poltrone in vimini, come anche l’arredamento della camera da letto; il bagno moooolto spartano, e una bella veranda con tavolino e sedie in legno. Niente Tv né radio, ma ovviamente sia aria condizionata che pale in entrambe le stanze. C’è un blocco principale con la reception e il booking office per le escursioni; di fianco c’è il ristorante e dietro il mini market.
Per quanto riguarda il Parco, per noi è stato un po’ una delusione, forse dovuta al fatto che avevamo già fatto esperienze simili in SriLanka e Thailandia e ci aspettavamo qualcosa di diverso.
La navigazione di ben tre ore da Kuala Tembeling al Parco è molto molto lenta e i tuk-tuk sono scomodissimi; inoltre dal fiume non si riescono ad avvistare animali selvatici, se non qualche bufalo che si abbevera o qualche martin pescatore.
Il Parco invece sulla carta offre molte possibilità: trekking notturno, visita al villaggio indigeno, jeep safari di notte, rafting sul fiume, ecc.
E’ innegabile che si possa fare trekking sia di giorno che di notte e sicuramente il luogo merita; il safari notturno… beh, non aspettatevi di vedere tigri né animali feroci, nemmeno tapiri, orsi o elefanti, ma giusto qualche civetta, lepri, rane, uccelli, ragni.
Tanto per dire, noi vediamo più animali selvatici che attraversano la strada la notte sulle colline torinesi!
Quindi se siete tipi super cittadini, che non vanno mai in mezzo alla natura, né’ in campagna né in montagna, beh, potete farvi i 3 gg. nel Parco; altrimenti direi che nei nostri Parchi Nazionali in Italia (Gran Paradiso, Stelvio, Gran Sasso, ecc.) abbiamo una fauna che non ha nulla da invidiare al Taman Negara.
Per quanto riguarda invece la flora nulla da dire: lì c’è la più antica foresta pluviale tropicale del mondo ed è un habitat in cui crescono più di 100 tipi di piante diverse per ogni acro di terra e non le troverete altrove; merita di sicuro passeggiare in silenzio per godersi tutti i suoni della foresta e dei suoi abitanti invisibili.

KOTA KINABALU, BORNEO
Un P-A-R-A-D-I-S-O!
Una struttura bellissima, l’unica nella baia di Pantai Dalit, un livello qualitativo altissimo, quasi imbarazzante.
Gli addetti alla reception ci avevano presi a cuore ed ogni volta che ci incrociavano ci salutavano per nome e cognome e non la finivano più di inchinarsi! Forse due europei non si vedono così spesso da loro, chissà!
L’atmosfera è veramente da Resort stile viaggio di nozze: musicisti nel costume locale che suonano i loro antichi strumenti; musica rilassante in ogni area comune, come anche incensi ed essenze; composizioni floreali dappertutto, personale sempre pronto a domandare se si ha bisogno di qualcosa.
In effetti appena arrivati ci hanno subito scambiati per neo sposi, e invece non ancora!
Anche tutto il resto del personale (dai giardinieri, ai camerieri, agli autisti) erano super gentili e sorridenti.
Il Resort è frequentato per lo più da Asiatici, Australiani, qualche americano e qualche inglese; io e Filippo gli unici italiani!
330 camere: noi siamo stati collocati nelle camere dell’ala est (nella zona “europea”) mentre gli Asiatici erano nell’ala Ovest; sicuramente hanno studiato la “divisione” etnica per dar modo agli ospiti di socializzare a seconda della loro provenienza!
La nostra camera (219) era bellissima, con arredamento moderno e curato, frutta fresca, fiori in camera e giornali ogni mattina; Tv satellitare, radio, A/C, asse e ferro da stiro (nel caso foste colti dal trip della camicia stirata di fresco!).
Il bagno con vasca molto spazioso, con una serie di accessori per la toeletta che venivano integrati ogni giorno: saponette alle varie essenze, creme corpo profumate, shampoo e balsamo, ecc. tutti di alta qualità.
Dalla zona notte si scendevano tre scalini e c’era il salottino con poltrona e divano chaise-longue e tavolino, davanti alla parete a vetro da cui si accedeva al terrazzo, con vista sul giardino e sul mare.
L’intera spiaggia di parecchi km era solo per il lo Shangri-Là!
Nonostante ciò, il 90% degli ospiti stava sempre in zona piscina o sul prato inglese antistante il mare; eravamo pochi a frequentare la spiaggia e fare il bagno in mare, cosa che a noi è parsa assai strana. In effetti già dal mattino presto i clienti invadevano letteralmente la zona piscina e non si curavano minimamente del mare! Boh! Forse perché erano più vicini ai vari bar-ristoranti e così potevano gozzovigliare liberamente tutto il giorno!?
Tutta la zona è attrezzata con lettini a materassone e ombrelloni, e i camerieri danno una bandierina rossa per ogni ombrellone per richiamare la loro attenzione quando si vuole ordinare da mangiare o da bere.
L’acqua è caldissima e pulita anche se non cristallina perché la sabbia è beige e non bianca, quindi le sfumature dell’acqua sono sui toni del verde e non su quelli dell’azzurro; inoltre la ricca vegetazione arriva quasi fino all’acqua ed anche questi riflessi verdi vanno ad influire sul colore del mare.
La spiaggia è dotata di un Watersports Centre con noleggio jet-ski, kajak, hobie-cat, barchette a vela e pedalò.
Tra le attività giornaliere proposte dal Resort: cavalcate sulla spiaggia e nella foresta circostante il Resort; ATV safari in spiaggia con in quad; giro in mountain-bike con visita al watervillage lì vicino; corsi di cucina e di origami; escursioni alla scoperta di flora e fauna locali nella Riserva Naturale annessa al Resort; ed addirittura giro in elicottero sulla baia!
Poi ci sono anche i campi da tennis, il baby club e l’intrattenimento nei giorni di pioggia!
Tra l’altro il Resort è dotato di un centro Golf con 18 buche e campo pratica ed una Spa: il Dalit Bay Golf Club & Spa.
Di fianco alla Reception c’è la Lobby Lounge, dove la sera si esibiscono le band musicali o dove si tiene il karaoke; sullo stesso piano ci sono anche il mini-market, gli uffici delle agenzie turistiche, la sala giochi con videogames, biliardi, ping-pong e giochi di società.
Oltre al servizio lavanderia c’è anche la lavanderia a gettoni, il Fitness Center con bagno turco e Jacuzzi, la sala internet oltre che la parrucchiera e la fioraia! ed i pullman-navetta da e per Kota Kinabalu (mezz’ora che diventa quasi un’una nelle ore di punta - c’è traffico come a Tokyo!)
Al pian terreno ci sono i 5 bar/ristoranti: Noon (indiano), Coast Restaurant & Café (fusion-californiano), il Coffee Terrace (continentale), Tepi Laut Pool Bar (multietnico ma solo con servizio a buffet), ed il Sampan Bar (cinese).
La colazione veniva servita al Coffee Terrace e al Noon, ma ci si trovava ogni genere di cucina, dalla cinese all’americana, alla francese.
Vi dico solo che con quello che mangiavamo a colazione non facevamo mai pranzo!
Inoltre al pomeriggio passavano i camerieri con vassoi di spiedini di frutta fresca tropicale da omaggiare agli ospiti. Il mango e lo star-fruit, il guava e il dragon-fruit, anche solo la papaia o l’anguria sono assolutamente diversi da quelle che troviamo in Italia, i sapori che hanno lì sono unici.
Inoltre durante tutto il giorno si può ordinare da mangiare sia in piscina che in spiaggia, e il pasto vi viene servito esattamente dove volete.
Dalle 17 in poi, invece servono gli happy hours in ognuno dei 5 ristoranti (che fanno anche servizio bar).
Per la cena i ristoranti danno quasi tutti la possibilità di scegliere tra buffet e à la carte; e visto l’altissimo livello del Resort i prezzi tutto sommato non erano esorbitanti (per una cena a buffet completa di bevande si spendevano dai 40 ai 55 Euro in 2; mentre per una cena à la carte a base di filetto con contorni, dolce e bevande dai 20 ai 35 Euro in 2).
Inutile ribadire l’alta qualità e la freschezza di tutti i cibi; ovviamente anche quando sul menù trovate piatti europei, dovete sempre pensare che in fondo siete nel mezzo del Mar Cinese Meridionale, tra Vietnam, Cina, Filippine e Sulawesi, quindi il filetto di angus argentino da 300 gr non sarà proprio come quello che mangiate nella vostra città, ma diciamo che si impegnano e fanno del loro meglio!!

Kota Kinabalu è la capitale dello stato del Sabah ed ha praticamente lo stesso numero di abitanti di una città come Torino ma con oltre 30 etnie diverse, ognuna con il suo dialetto locale. Infatti vedrete gente con i tratti cinesi, indonesiani, indiani, vietnamiti, giapponesi, tailandesi…
La città vive principalmente di pesca ed agricoltura, ma negli ultimi anni sta sviluppando la ricettività turistica. Non ci sono grandi attrattive dal punto di vista artistico/architettonico/storico, perché la città fu distrutta nella II Guerra Mondiale e tutta ricostruita; c’è il Palazzo Yayasan Sabah, un palazzo di 30 piani costruito con ganci di acciaio e una torre in vetro; la moschea di stato o Masjid Negeri Sabah è una struttura meravigliosa con una cupola dorata alta 40 metri, una delle più grandi al mondo, ed è circondata da 16 cupole più piccole, che sono anch’esse placcate in oro.
Al mercato Gaya, lungo il porto, troverete i manufatti dell’artigianato locale. Invece a Kota Belud la domenica mattina si tiene il Tamu, questo mercato è un paradiso per coloro che cercano affari a tutti i costi.
Ovviamente KK è un fiorire di centri commerciali, quindi… non perdeteveli!

DIVING
Ci siamo appoggiati al Borneo Action Dive di Kota Kinabalu; 230 RM per un pacchetto giornaliero di due immersioni, tutta l’attrezzatura, pranzo e bevande, barca, jetty-fee e tassa d’ingresso al parco marino di Tunku Abdul Rahman.
Inoltre per 100 RM ci sono venuti a prendere e riportare al nostro Resort ogni giorno con il loro pick-up (in taxi ci sarebbe costato 150 RM).
Il mio ragazzo ha deciso di provare anche lui l’ebbrezza da profondità e con un pacchetto da 250 RM ha fatto un mini-corso PADI di avvicinamento allo Scuba-Diving ed ha ottenuto un attestato di partecipazione che gli ha permesso di fare 4 immersioni fino a –12mt.
Preciso che io avevo preso a Giugno il brevetto di 1° grado dopo un corso in piscina durato tutto l’inverno ed avevo al mio attivo solo 11 immersioni Open Water.
Ed oltre al fatto che il mio fidanzato non è un sub (quindi non volevo incentrare la vacanza sulle immersioni), nel nostro Resort c’era una tale proposta di attività ed escursioni che nella nostra settimana di permanenza abbiamo dovuto rinunciare a molte attività per evidente mancanza di tempo.
Lo stesso motivo per cui abbiamo fatto solo due immersioni al giorno: proprio per avere ancora un po’ di tempo libero nel pomeriggio per fare snorkeling, o andare a zonzo per la città, o andare sul jetski o sul quad, o anche solo prendere il sole e rilassarci senza arrivare cotti alla sera, perché checché se ne dica la subacquea è uno sport impegnativo sia a livello fisico che psicologico.
Le prime due immersioni le abbiamo fatte a Sapi Island; Clements Reef è ricco di coralli fungo, spugne a vulcano, anemoni e pesci pagliaccio, aragoste e stelle manine blu; Ron Reef ha un drop-off che va nel blu ed abbiamo visto pesci scorpione, scorfani, pesci pietra, pesci farfalla, pesci angelo e coralli verdi ad arbusto (“branched corals” o “staghorn corals”).
La 3° a Sulug Island (North Reef): coralli fungo e coralli cervello, razze, nudibranchi, coralli vulcano e strani pesci sottilissimi che si spostano in verticale (“razor fishes”)! E anche un pesce che in italiano non conoscevo ma che sul libro dei pesci chiamano “arlequin sweetlips”.
La 4° l’abbiamo fatta a Mamutik Island (South Reef): aragoste, una piccolissima murena nella sua tana, pesci angelo reali, e un fondale di spugne vulcano e coralli cervello.
L’acqua sul fondo era sempre sui 28/30°! Che goduria, rispetto alle mie immersioni didattiche in Liguria a Marzo/Aprile con l’acqua a 13/15°C! Non mi sembrava vero di non avere freddo!
Contrariamente a quanto avevo sentito dire sul Borneo, l’acqua era decisamente limpida, e ovviamente dove il fondale era sabbioso e c’era un po’ di corrente ogni tanto si intorbidiva un po’, ma la visibilità era comunque molto buona.
I nostri accompagnatori della Borneo Action sono stati Markus (Dive Master, un ragazzo tedesco 35enne molto simpatico, e con una bella esperienza di istruttore in giro per il mondo, soprattutto Maldive e Australia) e Michael (Dive Master Trainee, un gallese di 18 anni ancora un po’ in erba ma volenteroso, disponibile e preparato).

Insomma, ho cercato di riassumere brevemente le cose fondamentali di questa vacanza; ho solo dimenticato il voto: 10 e lode!

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