A Greccio, dove il Natale "è più Natale"!

Si rinnova la tradizione immutabile del presepio: ecco il più antico, il più bello, il più toccante!

Dicembre, si sa, equivale a dire Natale. E Natale significa, a seconda della tradizione che in ciascuna abitazione si predilige, albero o presepio. Il linea di massima, una scelta "nordica" o "mediterranea".
Ma proprio nel nostro Paese il presepe (o presepio, anche qui la definizione varia, a seconda dell'ambito regionale) ebbe la sua prima realizzazione, proprio per merito del personaggio che dell'Italia è Santo protettore, vale a dire Francesco d'Assisi.
La tradizione del “presepio” (dal latino "prae", davanti e "saeps-saepis", siepe, cioè lo spazio che recinge la mangiatoia) - inteso come ricostruzione del paesaggio, delle abitazioni e delle figure del periodo della nascita del Cristo - esisteva probabilmente già prima di Francesco d’Assisi: il "poverello" però la amò più di altri e, sul suo esempio, molti trovarono in essa l'espressione dell’amore di Dio e dell’uomo.
Come si sa, l’ambientazione del presepe vivente voluto da San Francesco è la campagna di Greccio, nella provincia di Rieti. Il Santuario dista 17 km dal capoluogo e appare agli occhi dei visitatori come se fuoriuscisse dalla montagna, una costruzione che avvenne in momenti successivi su arditi pilastri di roccia.

San Francesco giunse a Greccio una prima volta nel 1209, rimanendo affascinato dal luogo e dalla devozione degli abitanti. Nel 1223 dopo avere chiesto il permesso a Papa Onorio III, volle rappresentare per la prima volta la "Natività di Gesù Bambino".
Fulcro del santuario è la "Cappella del Presepe", costruita dopo la morte del Santo e dedicata a Santa Lucia. Fu edificata sul luogo della rievocazione ed è mirabile l'affresco di scuola grottesca del '400 che rappresenta la natività di Betlemme e quella di Greccio.
Si visitano anche il refettorio, il dormitorio con la piccola cella dove il Santo riposava, seduto e non disteso, sulla nuda roccia. Attraverso una stretta scala si arriva al dormitorio ligneo di San Bonaventura (1260-70) e alla piccola chiesa dedicata al Santo che conserva ancora intatti i severi stalli, il leggio ed il supporto girevole per sostenere il libro corale e la lanterna.
La copertura della chiesa è a botte caratterizzata da stelle e dall'immagine dell'Agnello Pasquale; sulle pareti un affresco trecentesco del Santo con l'angelo che annuziava la remissione dei peccati; un tondo della "Vergine con il Bambino" di Biagio d'Antonio, discepolo del Ghirlandaio ed una "Deposizione tra i santi" del XIV sec. posta al di sopra dell'altare.
Di lato, l'oratorio di San Francesco conserva il ritratto del Santo. Usciti sul piazzale, oltre a godere del magnifico panorama, si può entrare nella chiesa nuova, costruita nel 1959, che custodisce una mostra permanente di presepi.

Da alcuni decenni c'è un forte impegno nella rivalutazione di questo territorio e in occasione delle festività natalizie si ripetono una serie di suggestive manifestazioni che attraggono nella valle santa reatina pellegrini ma anche semplici turisti e appassionati provenienti da ogni dove.
Prime su tutte, sono la Rievocazione Storica del Primo Presepe del Mondo e il Concorso Nazionale del Presepe che, per quanto riguarda quest'anno, si snoderà per le vie del borgo di Greccio dal 17 Dicembre 2005 al 14 Gennaio 2006.

La Rievocazione Storica del Primo Presepio del 1223, da non confondere con le miriadi di presepi popolari, vede la partecipazione di circa cento persone in costumi medioevali ed è realizzata in sei quadri viventi.
* Il primo quadro - il "miracolo del leprotto"- narra l'arrivo del Santo a Greccio da Poggio Bustone e l'incontro con il giovanetto che gli dà in regalo un leprotto preso vivo e del miracolo che ne seguì.
* Il secondo quadro - "San Francesco alla Cappelletta" - racconta del trasferimento del Santo sui Monti di Greccio, dove si costruì un rifugio, oggi appunto chiamato "Cappelletta".
* Nel terzo quadro - il "lancio del Tizzo" si può vedere il Santo che, giunto nell'abitato di Greccio, sollecitato dalla popolazione locale, decide di stabilire la sua dimora nel luogo dove andrà a cadere un tizzo ardente lanciato da un fanciullo. Per prodigio, secondo la tradizione, il tizzo andò a cadere nel luogo dove ora sorge l'attuale Santuario Francescano.
* Il quarto quadro - "Giovanni Velita a Fonte Colombo" - raffigura l'incontro tra il Signore di Greccio Giovani Velita e San Francesco, che si trovava a Fonte Colombo per la stesura della Regola dei Frati Minori, durante il quale il Santo esterna il desiderio di rivivere a Greccio la scena della Natività e gli chiede aiuto.
* Nel quinto breve quadro si vedono gli araldi di Giovanni Velita che girano la valle ed annunciano il Natale con la volontà di rivivere la Natività di Cristo Gesù.
* Nel sesto e conclusivo quadro, si rivive l'atmosfera della Notte Santa del 1223 con la vera e propria "Rievocazione della Natività".
Una buona scenografia, un gioco di luce apprezzabile, la devozione degli interpreti, unitamente alla bellezza ed alla natura del luogo, rendono questa manifestazione, oltre che unica, anche molto suggestiva.
Mediamente più di 8.000 visitatori provenienti da tutta Italia e anche dall'estero seguono ogni Rievocazione, portando con loro, al momento del ritorno a casa, una parte di storia francescana ed un augurio di poter tornare a Greccio.

Date e orari
La rievocazione Storica del Primo Presepe del Mondo di Greccio è rappresentata il giorno 24 Dicembre alle ore 22.45 ed in replica il giorno 26 Dicembre e 1° e 6 Gennaio alle ore 17.45.

Informazioni
Pro Loco, Piazza Roma 11, 02040 Greccio (RI)
Telefono/fax: 0746/753883
E-mail: prolocogreccio@tiscali.it

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