Elefantentreffen, il diario dell'elefante

Nel cuore dell’inverno una sfida contro le intemperie per entrare a far parte della “leggenda degli elefanti”…

Ok sono pronto a raccontarvi la mia esperienza passata al grande raduno degli elefanti 2001… il famigerato ELEFANTENTREFFEN.
Dedico questo diario alla mia Miè, compagna nella vita e di mille viaggi. Vaii Lowen… ci sono arrivato!!
Itinerario
Venerdi' 2 febbraio 2001.
Ore 5:30 suona la sveglia nel buio di una freddissima notte d'inverno, è l'ora di alzarsi per preparasi, anche se per la verità avevo dormito ben poco quella notte,passata agitata nel credere che pure io stavo per partire per l'avventura che piu' mi sarebbe rimasta impressa per tutta la vita. E si perché si tratta proprio di un'avventura, piena di mille imprevisti!.
I lunghi preparativi per decidere che tipo di abbagliamento adottare e le varie prove effettuate prima di partire, mi fanno impiegare non piu' di una mezz'ora per vestirmi (con tutta calma), da testa a piedi. Sono emozionato e felice come un bambino e vedo sempre piu' sbalordita mia madre che attonita guarda suo figlio vestirsi come un "palombaro" e mettere i bauletti alla moto, come se stessi partendo per una gita al mare. Fuori fa freddo ma ci sono molte stelle che mi fanno sperare in una bella giornata, almeno fino al confine con l'Austria.
Esco apro il cancello, infilo la chiave e….swssw al primo colpo la mia xtz 660 parte, come se volesse farmi capire che è sempre stata pronta per questo viaggio e che non vuole abbandonarmi. Faccio scaldare un po' la moto e nel frattempo attacco il termostato che avrebbe portato ad una temperatura molto confortevole la pancera termica della Tucano (il Tucaldo) che indossavo sotto il giubbotto. Si parte, un ultimo saluto a mia madre che mi sta quardando dalla finestra sorridente e un po' impaurita e via, destinazione dal socio Luca.
(In questo viaggio è consigliato partire sempre in compagnia, noi eravamo circa 60).
Incontro Luca a casa sua, era ormai pronto e dopo un bel "5" facciamo sentire a tutta Cesate che ancora dorme i nostri clacson.
Tranquilli ci dirigiamo verso l'imbocco dell'autostrada, destinazione Garda Est per l'incontro con la Banda,(un gruppo di motociclisti di Bologna capitanati da Priscilla, conosciuti via Internet, che sono ormai dei veterani dell'elefante; per loro era la 7 o 8 volta che vi tornavano).
Luca accende la radio della sua bellissima BMW RT1100 e in tutta calma arriviamo all'autostrada dove, scherzi a parte, abbiamo cominciato a "pedalare"…meglio arrivare un po' prima che dopo all'appuntamento…..sai la starada per l'elefante è…lunghina…., fate conto che dal ponte Europa ( confine con l'Austria) mancano ancora un 450 km……si ma tutta a -8 °C e con belle nevicate che a volte ti fanno passare dai 130-140 o 150 a 40 km orari ( viaggiando quasi in corsia d'emergenza) per circa …dipende dalla NEVE che trovate, (senza poi considera questi maledetti Tir che ti sorpassano , creandoti un risucchio d'aria, dove devi irrigidire tutti i muscoli delle braccia e del collo, per non cercare di perdere l'equilibrio o la traettoria lasciata nella neve che ti sta permettendo di non cadere).
Attenzione che se doveste capitare in queste situazioni (ed è molto facile), l'importante è non avere paura e specialmente bisogna essere decisi, ma non imprudenti, perché vi garantisco che con la neve non ci si accorge quando ormai il tacchetto dell'enduro non scarica piu' neve e via….. si pattina….
Siamo appena entrati in autostrada, vediamo spuntare il sole, e non manca certo il traffico che ci fa capire che Milano si è svegliata in un'altra giornata lavorativa ma, vedere noi due percorrere l'autostrada nel verso opposto, vedere le nostre ombre proiettate a terra da quel poco di sole invernale, mi sta rendendo felice.
Accendo la mia radio in cuffia, facciamo un centinaio di chilometri e ci fermiamo in un autogrill dopo Bergamo perché Luca aveva dimenticato di fare il pieno al suo bolide.
Dovevate vedere la faccia delle gente che ci ha visti entrare alla cassa per pagare…avevano uno sguardo perplesso, si stavano chiedendo, ma dove mai andranno con la moto carica e cosi' bardati? E con questo freddo?….ma che domanda all'ELEFANTE.
Via, di nuovo in marcia e fino a Garda Est niente piu' soste, c'è un po' di vento ma la giornata è bella, niente nuvole e la temperatura è passata dai 3°C delle 5.00 ai 4° C.
Arriviamo velocemente all'autogrill Garda Est e li' incontriamo La Banda, tranne Andrea un ragazzo di Rimini, il quale riuscirà a raggiungerci in Germania, insieme ad altri 3 motociclisti di Bologna che ha incontrato all'autogrill di Garda Est. ( che Culo).
Siamo in tantissimi, non abbiamo nemmeno il tempo di presentarci tutti quanti, solo quello per fare benzina e via di corsa per Phosen, prossima tappa prima di lasciare l'Italia.
Ogni 200 km facevamo una tappa , ma solo per far benzina, neanche il tempo di fumare una sigaretta , altrimenti non si arriva veramente mai e poi, bisogna arrivare a Solla, (paese del raduno), almeno prima delle 18:00 ( condizioni permettendo), dopo di che è notte fonda (anche alle 18:00), ma il ghiaccio a quell'ora, fa da padrone su tutte le strade.
Piano piano che ci avviciniamo al confine Austriaco la temperatura si abbassa notevolmente, portandosi a -3°C e l'aria è sempre piu' fredda.
Il gruppo è un po' sfaldato per via del grosso numero, lungo l'autostrada si incontrano altri motociclisti con le piu' svariate moto, tutti in direzione Austria e tatatam alla prossima curva tutti fermi per fare il bollino autostradale Austriaco.
Siamo in Austria. Il paesaggio cambia completamente, tantissima neve ai lati dell'autostrada e su tutte le montagne e ….nuvole che ci fanno capire che il mal tempo sarà nostro compagno diviaggio. Le strade sono pulite ma… AIUTO... quanto saleeeeee….( il nostro peggior nemico), si insidia e deposita ovunque, persino la visiera del casco si ricopriva del sale che veniva trasportato dal vento. Io e Luca con la scusa del bollino ci fermiamo a fumare una sigaretta e facciamo 2 foto, intanto gli altri sono, alcuni andati avanti e altri sono ancora al confine ad aspettare altra gente ma, ci si vede al prossimo autogrill, (questa è la regola di quando si viaggia cosi' in tanti, c'è sempre qualcuno che aspetta gli altri).
Io e Luca abbiamo imparato a memoria il nostro road book di viaggio e avevamo dietro diverse cartine anche se non sono servite, dato che il socio si ricordava la strada, (essendoci andato l'anno precedente con dei suoi amici).
Nella breve sosta sistemo meglio il para-gambe della Tucano che ho montato….. devo dire mi hanno salvato le gambe dal congelamento ma, allo stesso tempo mi faceva da muro appena superavo i 130/140, consumando il doppio di quanto normalmente faccio.
Ci guardiamo in faccia e ridiamo…quarda un po' dove siamo… sembra tutto irreale, si perché non sei abituato a essere all'estero con mezzo metro di neve a -10 gradi al 2 di febbraio, in moto, con una tenda, a lanciarti palle di neve in mezzo a un'autostrada completamente deserta.
Io indosso sopra al copricapo in pail anche quello di seta, perché sto viaggiando con
un pelo di visiera aperta, dato che continuano ad appannarsi gli occhiali e noto che l'aria che entra dalle sole bocchette del casco non fanno in tempo a disappannarmeli che gia sto espirando e non vedo nulla…questo è il vero problema di chi porta gli occhiali; spruzzate molto antiappannante anche se …..nulla da dire invece per la visiera anti appannante.
Il mio termometro digitale segna -9, andiamo di corsa, arriviamo al ponte Europa, paghiamo per passarlo e vi giuro li mi son cagato addosso….un forte vento, le ziglinature dell'asfalto usurato e, sto cavolo di paragambe che mi impediva un buon gioco di gambe, sentivo la moto che voleva andare per i fatti suoi…..bonaaa ndo vai.
Niente paura è finito il ponte ma il vento non cessa, è forte e laria fredda cerca di penetrare da tutte le parti.
I paramani della Tucano, imbottiti da me, con 2 cm di Gore-Tex stanno funzionando benissimo (visto che non ho le manopole riscaldabili), cosa che invece ho visto che avevano tutti.
Ma con un paio di guanti di seta sotto e quelli della Dainese in Goro-Tex sopra, piu' i paramani che ho imbottito, sono riuscito a percorrere quasi 1000 km senza congelarmi le mani e avendo una buona agilità di movimento.
Percorriamo la lunga autostrada Tedesca fino a Monaco, dove ci fermiamo a mangiare, ma piu' che altro a bere te bollente e caffe, due chiacchiere 2 foto 3 risate e via di nuovo.
Da questo punto in poi iniziano i veri disagi del viaggio…..pioggia, pioggina….NEVE, NEVE E SEMPRE NEVE….emozionante ma richiede una guida molto attenta .
Io e il mio socio viaggimo sempre vicini o meglio lui sta vicino a me perchè il suo bestione è ben piantato, io invece devo sempre fare i conti con il vendo e il paragambe che piano piano si stava trasformando in un paracadute.
Percorriamo i 300 km piu' impegnativi di tutto il viaggio e finalmente dopo varie soste arriviamo all'uscita.
Ci siamo tutti, quelli che sapevano la strada per il raduno fanno testa, e tutti in fila indiana formando un lunghissimo serpentone ti luci accese, percorriamo le stradine dei paesini locali.
Arriviamo al nostro paesino dove ci aspettava una pensioncina molto carina e confortevole, per chi avesse deciso di non passare le 2 notti in tenda.
Io e Luca ovviamente eravamo (come del resto la maggior parte degli altri) fra questi.
Per me è la prima volta che ci andavo e non sapendo come fosse e se fossi io attrezzato per passare 2 notti in una tenda con mezzo metro di neve e a una temperatura che di notte scende fino a toccare i - 20° C, ho deciso di andare in pensioncina (provando comunque la sera dopo l'ebrezza di passare una notte al raduno).
Dopo 900 km, stanchissimi, distrutti, affamati, bagnati ma soprattutto ghiacciati è bello buttarsi sotto uan doccia calda, su un letto e mangiare una minestra calda.
Anche se ovviamente se tutti facessero cosi', il raduno non avrebbe piu' nessun significato di esistere, ma credetemi se è la prima volta ….non vi immaginate nemmeno a cosa andate incontro.
La sera in pensione è molto allegra, birra a litri, salsicce risate, seguite da molti raccondi di tutti i tipi dai motociclisti piu' simpatici che abbia mai conosciuto.
Sono le 21:00 passate e dopo un viaggio di 12 ore abbiamo la forza di andare al raduno….. ma non in moto (anzi quelle stanno riposando nel fienile messoci a disposizione dal proprietario della pensione) ma , con il fuoristrada di Bobo che insieme a Sancio erano venuti su da Bologna per fare il supporto auto. (C'erano anche due furgoni, uno serviva a raccogliere le moto che si rompevano, l'altro era un'officina mobile….troppo avanti questi Bolognesi…organizzatissimi).
Spettacolare il raduno di notte è impressionante, migliaia di fuochi accesi e migliaia di moto da tutte le parti, sommerse dalla neve, che sembrava impossibile tirarle fuori……la gente qua è proprio matta.
Facciamo un giro dentro, dopo aver pagato i 30 marchi (che ti dava diritto a indossare un braccialetto di plastica per tutto il tempo del raduno, per poter entrare e uscire quando si voleva, un po' come in discoteca) e ritirato il famoso libretto e spilletta di benvenuti; dopo di che a dormire in pensione come sassi.

Sabato 3 febbraio 2001
Durante la notte aveva nevicato talmente tanto che la mattina persino le Jeap facevano fatica ad andare sulla strada….ma quale strada, una pista di pattinaggio su ghiaccio….ma chi ha il coraggio di uscire in moto.
Alcuni lo hanno avuto e su 10 che sono partiti 5 sono arrivati al raduno, gli altri tutti per terra …poverini ( fate il conto che dalla pensione al raduno c'erano 6 km di distanza).
Dentro al raduno c'erano cira 8000 persone e altrettante moto ( ma riuscite a immaginarvelo?) un casino infernale di rombi, un odore di salsicce e vin brulè ( fate conto che son le 9:00 di mattina o le 10.00), io, Luca e un altro gruppetto andiamo in buca per comprare la mitica spilla originale dell'elefantentreffen con la targhetta del 2001, …veramente guadagnata!!, piu' piccole cose, come magliette, spillette, adesivi e il mitico pupazzo dell'elefante con la fascia elefantentreffen da regalare alla morosa.
Passa in fretta la giornata tra vin brule, birra e salsicce, conosciamo moltissima gente…veramente bello…molte foto a tutte le moto piu' strane del mondo e alle persone piu' pazze del mondo.
Il raduno è tutto da vivere, anche perchè lo staff, organizza una serie di eventi, dalle premiazioni per il pilota piu' anziano, a quello che arriva da piu' lontano, al tiro alla fune, alla gara di risalire una pista da sci in moto ecc ecc.
Poi andiamo un po' in giro per il paese che è veramente carino, tutto innevato….non smette mai di nevicare e la temperatura è costante a -6°C.
C'è molta gente e tanti militari e forze dell'ordine, che seguono il raduno, intervenendo per qualsiasi problema, dal congelamento alle moto che non partono piu'.
La sera di nuovo in pensione, tutti insieme a mangiare e parlare, proprio una bella atmosfera. E fuori nevica!!! Ma come cavolo fa a nevicare a -10?

Domenica 3 febbraio 2001
Ci svegliamo presto son le 7 è buio e nevica, c'è molta neve e molti motociclisti sono già pronti, ovviamente io e Luca siamo gli ultimi di tutti e solo alle 9:00 avevamo fatto tutto ed eravamo pronti per partire.
Il momento della verità era vicino, vedere se tutto il grasso che avevo messo sulla batteria fosse servito a non farla congelare.
Swww Swww BRRRRUUMMM…al 2 colpo ..Grande, anche se non avevo fatto i conti con il comando della chiave che si era congelato, ma è bastato un po' di lubrificante e il gioco era fatto(ringraziamo I proprietari per l'ottima ospitalità e per averci fatto usufruire del fienile come garage per le moto,…...quante moto che hanno passato la notte fuori, non partivano piu').
Vi dico soltato che per percorrere i 16 km che ci separavano dall'auostrada ci abbiamo messo piu' di un'ora se non di piu'….avevo una paura di cadere, la strada era piena di neve, col manto tutto ghiacciato,e anche chi aveva messo le catene alla moto, aveva difficoltà a stare in piedi …..immaginate poi carichi.
Siamo in autostrada e per i primi 100 km troviamo neve, ma ormai non faceva piu' paura, poi si vedeva che stavamo scendendo verso L'Austria e l'Italia perché la temperatura era leggermente salita e la neve si era trasformata in pioggia, ma questo ci aveva consentito di passare dai 50 ai 120 km/h.
Facendo solo le solite fermate per la benzina arriviamo in Austria dove troviamo il sole e li mi sono veramente goduto il paesaggio, stupendo, strade pulite e intorno a me tutto bianco, faceva freddo si ma non lo sentivo piu' ormai.
Ognuno di noi a preso a viaggire secondo le proprie esigenze ( tanto a Phosen, tutti aspettavano tutti ) ed io ho attraversato l'Austria senza nemmeno far benzina, a 130Km/h e ascoltandomi il walkman che avevo collegato alla radio in cuffia, una figata!!
Arriviamo a Phosen, mega sosta per mangire, cambiarsi e aspettare gli altri.
Tutti soddisfatti ma stanchissimi ( otre 8 ore di viaggio) troviamo sempre la forza di raccontarci tanti particolari vissuti al raduno che non sono nemmeno riuscito a scrivere, dopo di che in prossimità di Affi la Banda va dritto per Modena, io e Luca usciamo per tagliare un po' d'autostrada, per rientrare poi a Peschiera da dove in 1 ora eravamo a Milano.
Curiosità 
CONSIGLI E PREPARAZIONE

Per mè è stata la prima volta che affrontavo un viaggio simile e devo ammettere che il raduno degli elefanti è PER MOLTI MA NON PER TUTTI.
Dovete sopportare bene il freddo, non avere paura di guidare con neve, pioggia e vento forte.
Le strade sono comunque molto pulite, ammeno che non capiti una tempesta improvvisa, dove allora è meglio sostare e aspettare che escano gli spazza neve, che nel giro di 10 minuti sono già al lavoro. Non viaggite mai soli e non partite di notte; ci sono varie strade che si possono prendere, il Brennero (giro che abbiamo fatto) e il S.bernardino, sconsigliato dato che è una zona sempre all'ombra e quindi c'è il rischio di trovare molto ghiaccio. Tutte le moto vanno bene , ovvio che appena trovate neve…non vorrei avere sotto il culo un cbr 600 ma la mia enduro con gomme nuove di pacca e ben tacchettate, poi ripeto ce chi ha fatto il viaggio con un gsx R-1100 ed è andato tutto bene.

La moto va preparata molto bene.
Buon tagliando, meglio poi partire con gomme nuove e non troppo usurate, pastiglie freni nuove ( meglio se da pioggia). Guardate la batteria in che condizioni si trova , se è il caso sostituitela con una nuova e ricordatevi d'ingrassarla con del grasso di balena.
Passate il silicone spray su ogni singolo filo della vostra moto e su tutti gli impianti elettrici.
Mettete del liquido anticongelamento nel radiatore puro per tem. Fino a -40 e olio molto sintetico. Passate sempre con il silicone spray tutte le parti meccaniche, il telaio, I cerchioni, la marmitta….la vostra moto deve essere unta come una patatina fritta ( ovviamente non il serbatoio e le carene ), altrimenti il sale che vi si deposita sopra vi buca tutto !!

Gli indumenti da me utilizzati sono stati:

1. Casco Givi
2. 2 sottocaschi , uno in pile e uno in seta
3. Maglietta tecnica anti sudore
4. Due pile, uno molto sottile ma molto caldo e uno piu' grosso
5. Girocollo in pile alto della Spidi
6. Giubbotto Dainese in pelle
7. Giubbotto Goro-Tex della Spidi
8. Calze di seta
9. Due calze maglie di lana
10. Calze di lana tecniche da snowboard
11. Babucce di lana
12. Pantaloni della tuta da sci in goro-tex
13. Pantaloni imbottiti in Goro-Tex della Spidi
Stivali Canadesi imbottiti da 2 cm di Goro-Tex e 1 cm di gomma ( questi non li cambierei con null'altro).
Tuta da pioggia della Spidi con relativi calzari.

Attenzione ai piedi perchè se iniziano a congelare, in poco tempo il freddo si propaga a tutte le gambe. Io ho comprato questi super stivali Canadesi e, vi giuro sono stato uno dei pochissimi su 60 che ha fatto il viaggio con I piedi caldi!!ho indossato tutta questa roba dopo svarite prove che avevo fatto.Non mi sentivo affatto ingombrante ed ero molto agile e sopratutto cosi' non ho patito il freddo, cosa che invece è successo a moltissimi miei compagni di viaggio.

Al prossimo ELEFANTENTREFFEN 2002

3 commenti in “Elefantentreffen, il diario dell’elefante
  1. Avatar commento
    gia
    16/02/2007 19:12

    Interessante questo diario. Vi segnalo un libro su argomento molto simile "Io Elefante" raccontato da un giornalista trapanese che parte dalla Sicilia per il raduno degli elefanti! Per maggiori informazioni collegatevi a tipidamoto.it

  2. Avatar commento
    jimmy
    15/06/2006 21:30

    Il tuo commento a questo viaggio! Leggendo questo diario ho rivisto il mio che feci nel 1982, su una guzzi 850, solo che io sono partito da solo, e quando leggo che razza di vestiario tecnico avevi, capisco tutto il freddo che ho sentito io, che avevo solo maglie di lana (2) tuta in pelle e tuta da pioggia, sopra i stivali Dainese che usavo per girare a Sata Monica due belle buste di plastica. Tutto questo perchè ancora l'abbigliamento tecnico non c'era, mi ricordo che mi sono fermato in un grill sull'autostrada Austriaca ed ho acceso tutte le "bocchette" che mandano aria calda per asciugare le mani, per scaldarmi un po. Comunque bella esperienza che poi ho rifatto altre 4 volte. Ciao e buona route Jimmy

  3. Avatar commento
    frisino
    01/12/2005 19:06

    Complimenti per il viaggio.L'Elefante è uno dei miei sogni.Ma alla fine hai dormito in tenda? che tipo avevi?

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