Il Vietnam da Hanoi a Saigon

Da nord a sud, fra città, paesi e paesaggi spettacolari

Vietnam, dal 6 al 22 gennaio 2004
Partiamo da Fiumicino io Andrea e Beppe per Kuala Lumpur, Malaysia (scalo tecnico) e subito dopo 3 ore circa di nuovo in volo per Hanoi, capitale del Vietnam a nord dello stesso.
Arriviamo ad Hanoi alle 12:50 locali circa e usciti con i bagagli ci mettiamo subito in cerca di un box taxi ma cercando inutilmente ci lasciamo convincere da uno dei tanti taxisti che ci girano intorno.
Stabilita la corsa di 10$, sulla Lonely Planet c’è la raccomandazione di specificare “tutto incluso”, compreso ticket autostradale... partiamo per il centro città.
Arrivati al casello immancabilmente il tassista ci prova e ci chiede i soldi per il ticket, a momenti ce lo mangiamo crudo... fatto è che con un sorriso forzato paga lui il ticket.
Stessa cosa per l’albergo, gli diciamo quello che avevamo scelto ma immancabilmente ci porta ad un altro, hotel Pacific.
Con molta calma proviamo a vedere di cosa si tratta, io rimango in auto con i bagagli e gli altri vanno a vedere la stanza.
La richiesta è 40$ ma dopo averla vista tutti e tre e dopo aver contrattato per 5/10 minuti il sig. Zumgh ce la dà per 25$ + breakfast (20 euro in tre).

Hanoi - 7 / 8 gennaio
Ovviamente la città offre uno spettacolo affascinante per noi occidentali, inusuale ai nostri occhi, caotico in modo diverso da ciò che conosciamo.
Da vedere:
Mausoleo di “zio Ho”, impressionante, imponente;
Mercato limitrofo, colori forti e odori pungenti;
Locale “Laybac 135”, al n.135 di Hang Bac str. Dove si può mangiare bene o solo bere (frequentato specialmente da stranieri).

Pagoda Profumata - 9 gennaio
Partiamo presto da Hanoi, alle 6:15 il pullmino raccoglie noi ed altri due turisti giapponesi nei rispettivi hotel.
Dopo un’ora e mezzo di viaggio arriviamo ad una cittadina da dove ci si imbarca per la Perfurmed Pagoda. Piove, governo ladro, e l’avvicinamento in barca risulta diverso da ciò che immaginavamo.
Avevamo infatti visto delle foto che ritraevano file di barche che sotto il sole solcavano i canali nel paesaggio rurale dell’entroterra, tra risaie e paesaggi collinari arricchiti fotograficamente dalla foschia.
Invece del sole e della sensazione di asciutto che dà abbiamo preso un bel po’ d’acqua. Le barche erano di ferro, lunghe 5 metri circa, e su ognuna vi era un rematore.
Dopo un’ora circa arriviamo in un porticciolo, parte del complesso della Pagoda, e a piedi cominciamo a visitare i siti che vi sono all’interno (niente di esaltante).
Mangiamo, compreso nel prezzo della gita, in un locale che sembra di stare in una sagra. La scelta dei cibi non è molto varia ma per chi è abituato ad adattarsi decente.
In bella vista c’è il solito vaso di vetro (in questo caso molto grande...) pieno di alcool e di frattaglie varie, compreso un feto di pecora che riprendo con la videocamera.
Ritorno ugualmente bagnato e pullmino per Hanoi dove ci aspetta una doccia veloce ed un treno per Sapa (nord ovest, Cina border).
Arriviamo all’agenzia dove abbiamo organizzato sia la pagoda profumata che Sapa (Fansifan Travel, ben nominata nella Lonely Travel) e ci facciamo una doccia al volo, organizziamo il piccolo zainetto per il trekking e partiamo in pullmino per la stazione.
Alle 22 ci sistemiamo nelle cuccette (scompartimenti da 4 letti) e partiamo per Sapa.
Il treno è sufficientemente rumoroso e chi ha il sonno leggero come me dorme ben poco.

Sapa - 10 gennaio
Arriviamo al mattino presto a Lao Cai da dove un pullmino ci porterà in un’ora circa a Sapa.
Si vede subito che è una città di frontiera, molti stranieri, tutti trekkisti e si vede.
Ci appoggiamo ad un albergo dove abbiamo diritto ad una colazione (frittata, pane, caffè ?!? brrrr...!!!) e ad un asciugamano per una doccia prima di partire per il trekking.
Partenza in jeep alle 9 circa, insieme a noi ci sono tre svizzeri, Moreno Sasha e ...
La jeep ci lascia dopo 30 minuti circa e comincia il trekking tra sentieri con vedute mozzafiato, su e giù tra risaie e piccoli viottoli larghi al massimo un metro, massacrante per le giunture.
Ci fermiamo solo alle 12:45 circa in un piccolo villaggio dove mangiamo alla meno peggio e subito di nuovo in marcia... ci vuole un fisico bestiale.
Finalmente alle 18:30, sta facendo buio, arriviamo in un piccolo villaggio (tre, quattro capanne sparse qua e là) vicino ad una splendida cascata.
Ci sono già due americani, lei la troviamo seduta fuori la casa intenta a leggere un libro (anche se mi è sembrato che guardasse più il panorama mozzafiato della valle sottostante...). La cascata è a 500 metri circa da noi e decidiamo di andarla a vedere da vicino il giorno dopo.
Ceniamo co pietanze preparate dalla guida e dai locali, pollo e maiale con verdure e altre pietanze cotte, il tutto annaffiato da acqua o birra. Per finire ci offrono una grappa di riso, buona e molto forte, ce la gustiamo di fuori dove il cielo ci offre uno spettacolo stupendo visto quanto è terso per mancanza di luci artificiali.
Dormiamo al piano di sopra, la casa è tutta di legno e sopra ha due grosse aperture come le vecchie costruzioni per il fieno. Fa molto freddo e il sacco a pelo non basta, le coperte pesanti che ci avevano fornito sono state utilizzate da tutti.

11 gennaio
Ci svegliamo tutti molto presto, sarà la luce o il freddo... comunque ci svegliamo affamati e le crepes al cioccolato con i pezzi di banana cascano proprio a fagiolo.
Si riparte per la seconda giornata di trekking, poi scopriremo la più faticosa di tutte... sempre su e giù per i vari percorsi tra risaie, colline esageratamente lussureggianti.
Il mio ginocchio destro comincia a risentire della precarietà degli appoggi, una pietra là, un’altra più in là... finalmente alle 13 circa si arriva ad un villaggio, ci fermiamo per riposare e mangiare.
Lo lambisce un fiume e tutti ne approfittiamo per rinfrescarci, io metto delle pietre gelate sul mio ginocchio per cercare di lenire il dolore.
Nello stesso tempo la guida e i padroni di casa cucinano per tutti. Utilizzano sempre un grosso pentolone dove cuociono carne e verdure fresche precedentemente lavate e tagliate.
Mangiamo bene e abbondante come al solito e ripartiamo per raggiungere nella serata il luogo in cui ci aspetterà la jeep che ci riporterà a Sapa, da dove siamo partiti.
Arriviamo quindi ad un ristoro dove ci sono un certo numero di locali della tribù Zhao (quelli vestiti completamente di colore blu a differenza dei Red Zhao con copricapo e altri fregi in rosso) che ci offrono i loro prodotti, cinte ricamate di stoffa (poi scopriremo che era il posto giusto per comprarle visto che è difficile trovarle altrove nel Vietnam o comunque costano molto molto di più) e altri prodotti artigianali.
Beviamo qualcosa di fresco e partiamo in jeep con direzione Sapa quando Beppe si accorge che gli mancano 100$ che ricordava di aver lasciato nel giubbotto. Torniamo indietro nel punto di ristoro e ovviamente non li troviamo, probabilmente il giubbotto è rimasto incustodito per qualche minuto su una sedia e qualcuno dei locali ne ha approfittato.
Ripartiamo quindi in jeep per arrivare a Sapa dove ci fermiamo nell’hotel dove ci è permesso lavarci per poi ripartire per Lao Cai dove abbiamo cenato per poi montare sul treno che viaggiando la notte ci porterà al mattino dopo di nuovo ad Hanoi.

Hanoi - Ha Long Bay, 12 gennaio
Arriviamo ad Hanoi alle 5 circa del mattino, ci facciamo portare alla Fansifan Travel da un taxi ma dobbiamo aspettare, insieme ad altri irrequieti turisti l’apertura che finalmente avviene alle 7 e 30.
Doccia veloce, preparazione di un nuovo zaino per la partenza, che avviene alle 8:30 per l’imbarco per la baia di Ha Long.
Arriviamo all’imbarco dopo esserci fermati per un break in un posto dove si possono acquistare prodotti per turisti, fa parte del gioco...
Finalmente ci imbarchiamo, barche di legno scuro, grandi con cabine matrimoniali con bagno annesso situate al ponte di terra. Molto carine e accoglienti, con una grossa finestra situata al lato opposto della porta di entrata da dove entra un sacco di luce, non sembra di essere in barca.
Al ponte superiore c’è una grande sala da pranzo con grandi vetrate luminose, un open space con tavoli e divani fatti di bambù da utilizzare per mangiare e per qualsiasi altra attività si voglia fare al coperto (lettura, conversazione...)
Sul lato sinistro verso prua c’è la parte relativa al governo della barca, si alternano due “comandanti”, uno sulla cinquantina che fuma come un camino istallato male e uno giovane, nessuno dei due ispira fiducia ma col tempo ci si abitua. Più sopra una terrazza panoramica attrezzata con sdraio da dove si gode un fantastico panorama.
Navighiamo fino ai faraglioni, ve ne sono tantissimi, di colore nero ma ricchi di vegetazione, è un paesaggio fiabesco. L’UNESCO lo ha dichiarato patrimonio dell’umanità.
Navighiamo fino alle 12:30 quando ci fermiamo per pranzare, pasto abbondante e vario, ci sono anche dei pesci, buoni ma pieni di lische.
Come al solito Andrea becca la cabina singola, una delle due affiancate al posto di guida mentre Io e Beppe in una doppia nel ponte più in basso.
Di nuovo in navigazione fino ad un faraglione visitabile all’interno per via di una grotta. Ci andiamo tramite un tender e arriviamo al centro di quello che sembra un atollo, come una ciambella per così dire.
Spento il motore il silenzio è spettacolare, rimaniamo lì per un po’ poi torniamo in barca, un bagno con tuffi dall’alto e ripartiamo tra i faraglioni.
Arriva la sera e ci fermiamo per cenare, sempre in una atmosfera fiabesca dovuta a queste piccole montagne che affiorano dall’acqua e dai colori che la foschia e il tramonto ci regalano.
Ottima la cena, un po’ di lettura e di conversazione con il resto dei viaggiatori e poi a nanna.

Ha Long Bay - Hanoi - Hué, 13 gennaio
Alle 7 circa mi sveglio e subito esco sul ponte a fare delle riprese.
C’è un bel vento e fa un freddo cane, verso le 7:30 facciamo colazione abbondante e riprendiamo a navigare per fermarci a Cat Ba, un’isola dove alcuni scendono per soggiornare alcuni giorni (vi sono belle spiagge e un’oasi naturalistica).
Si riparte per tornare al porto di Ha Long da dove di nuovo in pullmino si torna ad Hanoi dove ci imbarchiamo al volo in aereo per la città di Hué.
Con un prepagato di 90k dong un taxi ci porta all’hotel “Than Binh II”, 25$ stanza + breakfast x 3, dove ritroviamo i nostri amici svizzeri.
Doccia e fuori a cena al “Mandarin”, localino dove si mangia divinamente e il proprietario è patito di fotografia, mister Cu. Il locale è tappezzato di foto bellissime di grande formato e le rivende ai clienti.
Passiamo la serata girando per Hué fino a quando ci infiliamo in un localino pieno di stranieri e di locali, si beve della buona birra e al centro del locale c’è un biliardo dove si alternano giocatori che solo a vederli fanno passare il tempo allegramente.

Hué, 14 gennaio
Dopo colazione andiamo ad affittare tre scooter (5$ al gg l’uno, pieno compreso) e ce ne andiamo in giro per la città scovando diversi monumenti interessanti, principalmente legati all’epoca imperiale quali il palazzo di Thai Hoa (pagina 358 Lonely Planet).
Sempre in scooter andiamo a visitare la tomba di Minh Mang un po’ fuori Hué.
La tomba di per se non è un granché ma la campagna che attraversiamo ci ripaga abbondantemente, ci fermiamo infatti diverse volte per fotografare e filmare persone e luoghi veramente caratteristici.
Torniamo quindi in hotel dove Beppe ci ha preceduto perché ha la febbre. Chiamiamo infatti un medico tramite l’hotel e arriva dopo una mezz’ora. Lo visita a fondo e gli da degli antibiotici da prendere, volevamo partire il giorno dopo ma credo che non sar° possibile.

Hué, 15 gennaio
Stamattina Beppe sta un po' meglio e decidiamo tutti insieme di prenotare il bus delle 14 per Hoi An.
Facciamo colazione e io e Andrea andiamo a cercare la Vietnam Airlines per vedere i dettagli dei voli successivi (Danang - Nha Trang e Nha Trang - Saigon). Verifichiamo in albergo con Beppe e decidiamo sia le date che gli orari. I voli, sia l’uno che l’altro, vengono solo 575.000 dong (25$ circa).
Pranziamo al solito “Mandarin” da Mr Cu, compriamo anche alcune foto e poi torniamo in hotel per la partenza bus per Hoi An. Viaggio comodo e divertente di 3 ore circa tra campagna, montagne e infine mare passando per Danang.
Arrivati a Hoi An cerchiamo a piedi l’hotel dove sono alloggiati i nostri amici svizzeri (ci siamo sentiti telefonicamente) e strada facendo veniamo avvicinati da locali che ci offrono di andare al loro hotel.
Passiamo davanti all’hotel “Thanh Binh III” dove ci offrono la tripla per 21$ compresa breakfast. Riusciamo a trovare quello dei nostri amici ma vogliono 38$ per la tripla, non volendo dargliela vinta torniamo a quello di prima e, dopo aver visto la camera, patteggiamo per 20$ + breakfast.
Hoi An è una cittadina veramente bella, piena di artisti, di locali caratteristici come il “The Cargo Club Restaurant” gestito da un tedesco dove si possono anche gustare dolci da paura (black forest, mousse al cioccolato) e negozietti; veramente un posto incantevole.

Hoi An, 16 gennaio
Sveglia alle 6 per andare a Myson, affittiamo i soliti scooter a 5$ al giorno e ci spariamo 40 km divertenti fermandoci più volte strada facendo per riprendere paesaggi interessanti.
Arrivati al sito, anche questo dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità, ci fanno parcheggiare e con un minibus ci portano alla vera entrata del sito archeologico dei “Champa”. Ci sono dei percorsi con indicazioni dei vari gruppi architettonici visitabili. Purtroppo la guerra ha causato la distruzione della maggioranza delle costruzioni e la poca cura, o il mancato restauro di ciò che è rimasto, hanno lasciato il posto in cattive condizioni.
Torniamo a Hoi An per l’ora di pranzo dove al “Tam Tam” ci deliziamo con un filetto australiano.
Lasciamo quindi gli scooter e passiamo in hotel e dopo una rinfrescata in piscina scendiamo per un po’ di shopping per le strade. Compriamo un sacco di cose, t-shirt, timbri in osso scolpito, bacchette per mangiare alla orientale, vasetti di ceramica con ideogrammi...
Cena con gli amici svizzeri e poi a nanna, domattina alle 8 taxi per Danang e volo per Nha Trang.

Hoi An - Nha Trang, 17 gennaio
Alle 8 prendiamo un taxi e via all’aeroporto, il volo dura un’ora circa.
A Nha Trang ci accolgono i soliti tassisti che fanno a gara per portarci in città, ne scegliamo uno che ci porta in un hotel dove scendono Andrea e Beppe per vedere le stanze.
Le triple sono finite e ne andiamo a vedere un altro che ci piace anche perché è nuovo di zecca. Si chiama “Golden hotel” e concordiamo per 20$ + la colazione (il tutto ovviamente x tre). Posiamo di corsa i bagagli e ce ne andiamo in spiaggia per mangiare e prendere un po' di sole.
Si sta bene, un venticello simpatico ci accarezza e ci fa sopportare meglio il caldo.
Ci accordiamo con i nostri amici svizzeri per andare in giro e poi a cena insieme. Scegliamo un ristorantino con i tavoli all’aria aperta tentati da una donna locale di mezza età che ci invita dicendoci in inglese che lì il cibo è buono. In effetti mangiamo a menù fisso, x 75.000 dong ciascuno, con 5 portate buonissime tra cui dei gamberoni grigliati da paura.
Dopo cena facciamo un giro per la città, molto turistica, e ci fermiamo per una birra al “Crazy Kim bar” con cui Kim, una Viet-australiana, devolve parte degli incassi a “Aids for children”. Il locale è molto grande e bello e pieno di bella gente, ci sono vari passatempi quali un tavolo da ping pong, un biliardo, un calciobalilla e uno spazio per ballare.

Nha Trang, 18 gennaio
Ci alziamo sul presto e dopo colazione andiamo a cercare l’ufficio della Vietnam Airlines per il biglietto per Saigon.
Ci pentiamo di essere andati via da Hoi An così presto, questa città ci ha deluso e rimpiangiamo molto la piccola Hoi An con le sue stradine, i suoi negozietti e l’aria che si respira... veramente a misura d’uomo.
Alla Vietnam Air. non troviamo purtroppo disponibilità di posti, neanche per domani, cerchiamo quindi di capire se ci sono alternative per raggiungere Saigon. Scettici entriamo in una agenzia di viaggi qualsiasi e scopriamo invece che possiamo tranquillamente partire ma non per 38$ (il prezzo pubblicato) ma ce ne vogliono 45. I bastardi probabilmente sono d'accordo... Senza alternative prenotiamo il volo del giorno dopo e ce ne andiamo in spiaggia a fare una serie infinita di bagni fino all’ora di pranzo, mangiamo della frutta direttamente in spiaggia e ci rilassiamo.
Pomeriggio dedicato alla ricerca delle saline, un posto che non dovrebbe essere molto lontano. Affittiamo il solito scooter e partiamo alla ricerca di questo posto che ci affascina fotograficamente parlando. Purtroppo non riusciamo a trovarlo e ci allontaniamo troppo, infatti la sera ci trova ancora lontano dalla città e perdipiù comincia a fare un freddo cane (ovviamente sullo scooter a tutta velocità...)
Torniamo finalmente in hotel e dopo una doccia bollente ce ne andiamo a mangiare al “Good Morning Vietnam”, un locale gestito da italiani (ce n'è uno anche a Hoi An e a Saigon, gestito da parenti...) dove ci lasciamo tentare da una “matriciana” visto che il gestore ci promette l’autenticità degli ingredienti. In effetti non era affatto male, il pomodoro non era proprio uguale al nostro in termine di gusto.
Solita birra finale al “Crazy Kim” e tutti a nanna.

Nha Trang - Saigon, 19 gennaio
Sveglia presto alle 7 e 30 e giù a colazione. Taxi per l’aeroporto e arrivo a Saigon.
Cerchiamo di raggiungere un hotel che ci ha segnalato la ragazza del “Golden hotel” ma arrivati lì appuriamo che i prezzi sono alti (30 - 35$) e le stanze piccole. Andiamo quindi a cercarne un altro e lo troviamo tranquillamente per i soliti 20$ + breakfast.
Cominciamo quindi a girare Saigon e ci occupiamo anche di prenotare un giro di due giorni in barca sul delta del Mekong per 15$ a testa, comprendente bus, barca, ciclo, guida e hotel a Can Tho compresi.
Giriamo per Saigon fino a sera e dopo cena andiamo subito a letto (ci aspetta una alzataccia alle 6:30).

Saigon - Can Tho, 20 gennaio
La partenza in bus per il delta avviene ale 8:15, l’autista dorme in piedi e va pianissimo.
Facciamo una prima tappa per turisti alle 10 circa in un posto dove ci sono souvenir locali oltre al bar e ai bagni, poi si riparte per fermarci poi ad un pontile da dove ci si imbarca per cominciare a risalire il Mekong.
Il fiume è animatissimo, pieno di barche di ogni tipo e lo spettacolo è veramente insolito.
Ci fermiamo per pranzo in un posto dove ci mettono a disposizione delle bici per poter fare un giro prima di ripartire. Ci divertiamo tra le stradine che costeggiano il fiume, dove c’è da riprendere o fotografare ci fermiamo con molto piacere.
Ripartiamo e navighiamo in uno scenario spettacolare fino a sera, dove arriviamo alla cittadina di Can Tho.
Lì è previsto il pernottamento in un hotel del luogo. Lasciamo i bagagli e insieme ad una coppia di tedeschi ce ne andiamo in giro per Can Tho fino a trovare un locale per cenare. Scegliamo un ristorante con terrazza sulla strada da dove possiamo ammirare il movimento sulla strada e i vari venditori di piante, frutta etc.
Vi sono quelli che vendono rami con fiori gialli (come da noi le mimose alla festa della donna) per augurare il buon anno, domani infatti sarà l’ultimo dell’anno qui in Vietnam.
Andrea a sorpresa ordina una porzione di serpente disossato e alcuni rolls di serpente, assaggiamo un pezzetto un po’ tutti... niente di che.
Ce ne andiamo e ci mettiamo nuovamente a gironzolare per la città fino ad arrivare vicino all’hotel dove alcuni australiani e canadesi stanni bevendo birra. Facciamo amicizia e ci fermiamo con loro fino a tardi.

Can Tho - Saigon, 21 gennaio
Sveglia presto alle 6 e 30 e dopo la colazione di nuovo in barca direzione “Floating Market” dove ci aspettiamo una festa di colori da fotografare / riprendere. Purtroppo il capodanno ha ridotto il mercato a pochissime barche e le nostre aspettative sono andate deluse.
Continuiamo a navigare e scendere a terra alternativamente fino a raggiungere il bus per il viaggio di ritorno.
Arriviamo di nuovo a Saigon, in hotel, per le 17:30 e dopo una rinfrescata cerchiamo di raggiungere il centro per cenare e festeggiare il capodanno cinese. Sembra che tutto il Vietnam è in strada, ce n’è una marea che si accalca per le vie cercando di raggiungere il fiume da dove presumiamo partiranno i fuochi d’artificio. Ci piazziamo alla meglio e alla mezzanotte esatta parte la festa, i fuochi sono durati 25 minuti circa, molto molto belli.
E’ difficile tornare in albergo, visto il caos l’unico modo è andare a piedi e così facciamo... arriviamo all’1 e 30 circa.

Saigon, 22 gennaio
Ultima giornata in Vietnam, solo shopping.
Domattina partenza per Kuala Lumpur e poi back to Italy.
Alla prossima, Pino.

2 commenti in “Il Vietnam da Hanoi a Saigon
  1. Avatar commento
    thornleywi
    30/03/2010 18:15

    impact prepared open response safari continue program

  2. Avatar commento
    Zippo
    27/05/2008 14:20

    Sintetico ma preciso...complimenti.

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