London Tour

Alla scoperta delle meraviglie della cosmopolita metropoli

Questa volta sono in difficoltà. Con tutti i viaggi precedenti l’idea su come impostare il mio diario di viaggio nasceva spontanea; magari scaturita da una sensazione o da un particolare evento vissuto durante il viaggio stesso. Su questo embrione, poi, bastava lavorare un po’ per scrivere qualcosa di bellino.

Con Londra è una cosa del tutto diversa.

Un viaggio, lo sappiamo, non è una cosa facile da raccontare.
Lo si può descrivere, più o meno asetticamente, come successione di eventi e luoghi visitati, oppure si può provare a scrivere qualcosa di più cercare di trasmettere a chi legge le emozioni, le sensazioni, l’atmosfera che ha reso speciale il viaggio stesso; purtroppo non è facile farlo.

E’ proprio per questo motivo che ho deciso di spezzare in due parti distinte il mio diario in modo da poter rendere un servizio a chi sta cercando di organizzare un proprio viaggio nella capitale inglese, e, in maniera spero non troppo confusa, provare a fare capire cosa è stata per noi Londra, che tipo di emozioni ci ha lasciato, quali sono state quelle sensazioni che costituiscono il cuore di un viaggio.Siamo stati fortunatissimi! Nei quattro giorni di permanenza sul suolo inglese il tempo si è mantenuto "bello"; questo, per quanto concerne il classico meteo londinese, vuol semplicemente dire che non ha piovuto. Ovviamente di sole non se ne parla se non alcuni pallidi raggi nel pomeriggio del primo nostro giorno a Londra...

Anche il freddo, se non l’ultima mattina, non è stato molto intenso ed il termometro si è sempre tenuto più o meno attorno ai 5° C, valore simile a quelli del nostro Nord Italia nello stesso periodo (quasi metà di dicembre).Scarpe comode, ombrello o k-way, guanti e sciarpa, il resto non conta.
Queste sono le uniche cose non lasciare a casa, per il resto non ci sono problemi dal momento che l’abbigliamento, ovviamente non in ambienti eleganti e dove l’etichetta la fa da padrona, è l’ultimo dei pensieri dei londinesi abituati a trovare per strada ogni forma di espressione stilistica.L’aereo atterra a Luton in perfetto orario e ci porta subito nell’atmosfera inglese che ti aspetti: cielo coperto da una spessa coltre di nuvole grigio scuro e campagna di un verde intenso, ben lontano da quello dei nostri campi.
Sbarco, dogana, acquisto biglietti per arrivare a Londra, navetta fino alla stazione (la prima volta che ho viaggiato in auto tenendo la sinistra!), cinque minuti di attesa e siamo già in viaggio per la metropoli; fuori dai finestrini colline verde smeraldo e piccoli paesi così diversi dai nostri con le loro case bianche, le loro verande esterne, le loro vie strette che attraversano le distese di erba.

Siamo a Londra e… ci sentiamo persi!
Non perché non sappiamo dove andare, cosa fare o che altro, solo perché ci rendiamo conto solo in questo momento di essere arrivati “nel cuore del gigante”, di essere arrivati a destinazione e cominciamo a prendere confidenza con le dimensioni della nostra meta!

Scendiamo nella stazione di King’s Cross e prendiamo la Circle Line (una delle più comode per spostarsi fra i vari luoghi “turistici”) per scendere a Notting Hill Gate dove, a poche decine di metri dall’uscita della metropolitana, c’è l’hotel che ci ospiterà in questi giorni. Check-in, rapida occhiata alla stanza e siamo di nuovo in metropolitana per il breve tragitto che ci porta a Queensway da dove comincia la nostra visita alla città!

La prima meta che scegliamo è Hyde Park; prendiamo un paio di panini e ci addentriamo nel parco, spoglio per la stagione, ma affascinante per la sua grandezza, l’aria signorile che traspare dalla cura che gli viene prestata costantemente, il “Serpentine”, il grande lago che lo attraversa e che ospita uccelli acquatici. Proprio nella parte superiore del lago c’è la piccola ma magica statua di Peter Pan, meta per bambini e grandi che non vogliono crescere (quindi anche per noi!) e, seguendo il primo tratto di lago sulla riva destra, giungiamo al Memorial Diana, un grande ovale di pietra scavato su un leggero pendio del parco con un semplice ma spettacolare gioco d’acqua.
Usciamo dal parco in corrispondenza di Exhibition Road che percorriamo fino a giungere al Natural History Museum, spettacolare e magnifica costruzione che ospita uno dei tanti musei della città. L’ingresso è gratuito ed… affascinante: ad accoglierci c’è un brontosauro! Le ossa di un enorme dinosauro sono ricomposte ed esposte proprio nella hall del museo da cui poi si diramano tutte le altre stanze tematiche. Incredibili per la loro ricchezza sono quelle dedicate ai grandi mammiferi, dove trovano posto scheletri ed esemplari imbalsamati di elefanti, ippopotami, rinoceronti, balene, orche e delfini; senza paragoni il colpo d’occhio sull’intero museo dalla balconata soprastante l’ingresso dove fra le altre cose è posta una “fetta di sequoia gigante” che porta i segni di centinaia di anni della nostra storia!
Altrettanto affascinanti le gallerie dedicate ad insetti ed uccelli, ma davvero magnifiche quelle relative al nostro pianeta, alla sua geologia, alle rocce ed ai minerali ma anche ai vulcani ed agli eventi sismici; addirittura è stato ricostruito un supermarket dove si può vivere in prima persona l’esperienza (terrificante!) del terremoto che ha colpito la città di Kyoto, in Giappone, anni fa!

Quando usciamo dal museo si sta facendo buio, ma per noi la giornata riserva ancora parecchie sorprese! Passeggiamo per Brompton Road fermandoci ad osservare i negozi e… i passanti, come se fossero alieni, con i loro abiti “diversi dai nostri”, con le loro auto “al contrario” ed i taxi usciti da illustrazioni di decenni or sono, gli autobus rossi a due piani con l’immancabile spot per l’ultimo film di Bridget Jones…
Una decina di minuti e siamo a destinazione nel paradiso del consumismo, il nucleo pulsante dello shopping: Harrods!

Le vetrine, ispirate alle più famose favole per bambini, sono riccamente e maniacalmente costruite e tradiscono l’atmosfera dell’interno.
Mi sono perso.
E’ la prima volta che mi capita, nemmeno da boy scout mi era mai successo di non sapere dove fossi e dove dovessi andare; mi è accaduto non in un bosco, ma in un centro commerciale in una delle più grandi città del mondo dove, fra un reparto e l’altro, nonostante la mappa distribuita gratuitamente, mi sono trovato ad ammettere di non saper in che direzione spostarmi!
Dicono che “se non c’è da Harrods, non esiste”; certamente la sensazione è quella! La cornice di luci natalizie esterne contiene piani che raccolgono ed offrono ogni tipo di prodotto, da ogni parte del mondo, in ogni categoria merceologica; inoltre ogni “reparto” è corredato da bar o ristoranti tematici: fra i prodotti giapponesi si trova un sushi-bar con tanto di ragazze in kimono, nella zone della carne i “macellai” lavorano fianco a fianco con una steak-house, la sezione dedicata ai dolci è un tripudio di colori e profumi degni dei migliori sogni!
Unico problema sono i prezzi: alti, altissimi per qualsiasi prodotto si desideri acquistare, ma si sa, una volta dentro qualcosa bisogna comprare, la tentazione è troppo forte, quindi almeno un piccolo-costoso ricordo va portato a casa.

Lasciamo la marea di gente dentro Harrods dopo aver girovagato per parecchio fra i vari piani, e decidiamo, visto che ormai è calata la sera, di prendere la metropolitana per guardare un po’ di “Londra classica” illuminata.
Con la Piccadilly e poi con la Circle Line, arriviamo a Westminster dove, appena usciti dalla stazione della metro, ammiriamo in tutto il suo splendore la Houses of Parliament con il vicino Big Ben e, poco più lontano, nascosta da alti alberi e dal traffico, Westminster Abbey. Il colpo d’occhio è di quelli che si ricordano a lungo: i fari che fanno splendere le architetture delle tre strutture, mettono in rilievo il loro tipico colore giallo-rosso ed ogni decoro che le caratterizza.
Mangiamo anche stasera un panino e una bibita, passeggiamo un po’ sul lungo Tamigi per ammirare le mille luci che colorano la città e poi torniamo, stanchi dal viaggio e dalla giornata, al nostro hotel per riposarci ed affrontare poi al meglio il secondo giorno “da londinesi”!

Sveglia presto, come nostro solito non ci piace stare troppo a letto quando abbiamo tanto da vedere, e per prima cosa cerchiamo un locale per fare colazione; il primo carino che troviamo è uno dei tantissimi Starbucks Coffee che popolano la città e dove, anche a prezzi non esagerati, facciamo una ricca colazione per cominciare al meglio la giornata.

Riprendiamo poi la Tube per arrivare all’angolo opposto di Hyde Park (stazione di Hyde Park Corner) dove passeggiamo lungo la bellissima Constitution Hill fino ad ammirare Buckingham Palace, la residenza reale, presidiata dalle guardie con la tipica divisa ed il buffo cappello d’orso. E’ qui che, a giorni alterni durante il periodo invernale, prende luogo il famoso cambio della guardia ed è qui che si scontra la realtà contemporanea della città, con la consuetudine storica di re, regine e nobiltà; solo in un luogo come questo è possibile assistere all’uscita di parte della delegazione diplomatica della Corea del Sud in… carrozza trainata da cavalli con tanto di cocchieri in livrea!

Proseguiamo lungo il The Mall per poi entrare nel St. James’s Park dove ci attardiamo a giocare con i tantissimi scoiattoli che popolano il parco (ce ne sono in ogni altro della città) e ad ammirare i singolari pellicani che vivono nel piccolo lago centrale!
Siamo nella stessa zona visitata per ultima la sera precedente e, anche se vista con la luce del giorno fa tutto un altro effetto, rimaniamo stupefatti davanti alla maestosità delle costruzioni, alla loro cura, al loro fascino.

Attraversiamo sempre a piedi il Westminster Bridge ed acquistiamo i biglietti per il British Airways London Eye, l’enorme ruota panoramica sempre in movimento che porta i passeggeri delle sue cabine di vetro a vedere la città da un’angolazione decisamente diversa! Si sale ad un centinaio di metri sul Tamigi osservando sotto di se la Houses of Parliament, il Big Ben, Westminster Abbey e vedendo in lontananza la Cattedrale di St. Paul, la torre della BBC e godendo della visuale a 360 gradi della città.
Tutto sommato però l’esperienza non è stata emozionante come pensavamo: la città, per i noti problemi di tutte le metropoli, è piuttosto grigia e le giornate invernali non aiutano certo ad avere panorami aperti per far spaziare lo sguardo; inoltre anche le fotografie scattate, visto il movimento e le lastre di vetro della cabina, non risultano mai di elevata qualità…

Prossima meta i gioielli della corona! Ci spostiamo in metropolitana alla Torre di Londra, l’antico cuore della città che ora svolge il triplice compito di meta turistica di grande fama, di caveau per uno dei tesori più famosi del mondo e gigantesco nido per gli altrettanto noti corvi.

La London Tower si presenta come una fortezza circondata da quello che un tempo era un fossato e che ora è un curato giardino al cui interno vive ed è conservato in ottima stato il villaggio medioevale embrione della città; ci addentriamo fra strette vie, guardie dai tradizionali abiti rossi e neri, e case dall’aspetto oggi pittoresco fino ad arrivare all’ingresso della Torre che custodisce i Gioielli della Corona, l’insieme delle spade, degli scettri, delle corone e di altri oggetti di valore appartenenti alla dinastia reale inglese. Fra Questi spiccano lo Scettro Reale (sul quale è incastonato il più grande diamante tagliato del mondo) ed il Globo che Elisabetta II impugnava il giorno della sua incoronazione, nonché la preziosa e magnifica Corona Imperiale; per consentire la visione dei gioielli a tutti i visitatori sono stati installati due tapis roulants lungo le teche che, in questo modo, non consentono ressa davanti a quelle più preziose.

Proprio davanti alla Tower of London, sul Tamigi che ne lambisce i bastioni, c’è un’altra icona della città ed uno dei monumenti più noti al mondo: il Tower Bridge, il famosissimo ponte mobile che è simbolo della Londra monumentale.
Decidiamo di non visitare il museo che ospita ma semplicemente scattare qualche fotografia ed ammirarlo nella sua romantica imponenza.

Dopo un pranzo a base di “fish and chips” ed “english breakfast”, ci spostiamo per vistare la St. Paul’s Cathedral, la cattedrale che fa da sfondo ad una delle scene del film Mary Poppins e che ha visto nel corso dei secoli la nascita e la morte di re e regine. La parte esterna è deturpata da ponteggi per il restauro, ma la visita interna, a pagamento, è comunque possibile.
All’interno, fra i banchi e le decorazioni, l’imponente abside, l’altare e le massicce cancellate laterali, possiamo assistere alla prove per la celebrazione di Santa Lucia con il St. Paul’s Cathedral Chorus: una esibizione degna di re! :)
Scendiamo poi nella cripta dove accanto a teche con stupendi abiti talari ricamati con fili d’oro, troneggia, nera e lucida, la tomba di Nelson.

Lasciamo la cultura per oggi per dedicarci ad un altro aspetto di Londra che vogliamo assolutamente provare: quello dei mercatini!
Ci spostiamo a Covent Garden, dove il nucleo centrale del quartiere è dedicato al Central Market, struttura su più piani dedicata ad ospitare negozi e banchi dove vengono proposte piccole grandi opere d’arte e prodotti “tipici”.
Dalle fotografie in formato panoramico dei monumenti di Londra ad orecchini, braccialetti e collane di conchiglia, dai dipinti e dalle stampe fatte rigorosamente a mano da chi le vende, si passa ai negozi di tè o al bellissimo negozietto dedicato a Beatrix Potter e Peter Coniglio.
Ben diverso dal lusso e dalla confusione di Harrods, completamente diverso dal nostro concetto di “mercato”, è certamente uno dei luoghi da visitare, una delle attrazioni di una Londra dinamica, viva e sua espressione artistica.

Passeggiamo nelle strade di Covent Garden guardando le vetrine, scoprendo store con prodotti che stranamente costano meno che in Italia (ad esempio gli anfibi Dr. Martens), stando a guardare le persone elegantemente vestite che entrano nei tanti teatri; ceniamo in un ristorante della catena Pret a Manger, economico, con cibi sempre freschi e tranquillo e poi torniamo in hotel a riposare un po’: oggi abbiamo camminato parecchio!

Questa mattina non ci preoccupiamo nè di fare colazione né di prendere la metropolitana; è sabato e ci attende una delle attrazioni più note e pittoresche di Londra: il Portobello Flea Market!
Non dobbiamo nemmeno preoccuparci di spostarci visto che Portobello Road, la strada dove si tiene settimanalmente il mercato più famoso del mondo è a pochi passi dal nostro hotel, quindi raggiungibile agevolmente a piedi. E’ presto e molte della bancarelle sono ancora in allestimento, ma già lo scheletro del mercato si intuisce: una distesa infinita da entrambi i lati della strada di banchi e negozietti che vendono ogni cosa, dagli alimentari ai vestiti, dagli oggetti di antiquariato ai giocattoli, dalle stoffe ai misteriosi (e costosi!) “funghi magici”!
Un continuo susseguirsi di colori e lingue, di persone e di banchetti che si snoda a perdita d’occhio lungo tutta la via.
Siamo fortunati ad essere arrivati presto dal momento che, anche se molti stand sono ancora in allestimento, riusciamo a goderci il “mercatino delle pulci” (“Flea Market” vuol dire proprio questo) con tranquillità; la situazione è destinata a cambiare un paio di ore più tardi con l’arrivo massiccio di turisti che impediscono di vivere davvero a pieno l’esperienza del mercato!

Usciamo da Portobello Road circa a mezzogiorno e prendiamo la metro fino al centro; ci sono ancora molte attrazioni importanti che dobbiamo vedere!
Scendiamo in centro, a Leicester Square e scendiamo lungo la Charing Cross Road per vistare la piccola ed affascinante St. Martin-in-the-Fields che sfortunatamente troviamo occupata da una celebrazione.
Dalla sua scalinata però si gode una splendida veduta di Trafalgar Square con la Colonna di Nelson nel mezzo ed i leoni di bronzo alla sua base, le sue fontane, le vasche ed i giochi d’acqua; uno spettacolo che, visto l’orario, non è nemmeno troppo devastato dai turisti (come noi…) che affollano la piazza.

Lasciamo dopo aver scattato parecchie foto alle bellissime architetture della piazza e della National Gallery alle sue spalle e, dopo un breve tratto a piedi, arriviamo in un’altra piazza altrettanto nota: Piccadilly Circus!
La differenza con la precedente è enorme: niente fontane e larghi spazi aperti, ma una piccola costruzione centrale circondata da ogni lato da un traffico caotico e chiassoso e da alti palazzi con installate postazioni pubblicitarie dalle enormi dimensioni. Il paragone con Time Square a New York è immediato e se non fosse per la statua di Eros che svetta su una colonna al centro della piazza si potrebbe chiudere gli occhi per un attimo ed essere al di là dell’oceano!

Da Piccadilly Circus parte Regent Street, la via, insieme ad Oxfort Street, che la taglia perpendicolarmente alla sua fine, rappresenta il tempio dello shopping di alta qualità e… costosissimo! A metà proprio di questa strada c’è un altro tempio, altrettanto consumistico ma quanto mai magico: Hamleys.
Forse meno noto del “cugino” Harrods, questo palazzo di cinque piani è il paradiso dei bambini e di chi ha perso l’età ma non la voglia di giocare; già, perché proprio di giochi si parla o, meglio, del più grande negozio di giocattoli del mondo!
Fra i vari piani di giocattoli per ogni età, imperdibile è stata la sezione dedicata ai peluche dove abbiamo trovato anche la catena di montaggio del proprio orsetto di stoffa personalizzato: si sceglieva prima il tipo di orso, veniva imbottito fino a che non si era soddisfatti della morbidezza, veniva cucito, gli si sceglievano vestitini e nome ed ecco fatto il proprio (è il caso di dirlo!) orso!
Meravigliosi poi i reparti dedicati al modellismo e ai Lego con ogni modello possibile ed un Harry Potter grandezza naturale fatto tutto con i classici mattoncini (Hagrid, custode ed insegnante ad Hogwarts, era da Harrods: imponente è dir poco!)!

Altro grandissimo negozio famoso nel mondo, altri piani di acquisti; poco lontano da Hamleys troviamo Liberty, dove è possibile trovare tutto quello che può servire per la propria casa, ovviamente tutto quello che è “esclusivo”! :)
Oltre ai vari prodotti, però, il palazzo di Liberty merita un visita per gli interni, in legno, come la facciata, riccamente decorati e pregevolmente realizzati, che si affacciano sul pozzo centrale dando un colpo d’occhio meritevole.

Anche oggi arriva il momento della cultura e non possiamo non dedicarlo ad un’istituzione che, oltre ad essere nota in tutto il mondo, ha divulgato e continua a farlo, l’amore per la storia e la conoscenza artistico-culturale di ogni popolo: il British Museum.
La struttura esterna è imponente con un ingresso maestoso; all’interno si svela tutta la magia di una enorme cupola di vetro ed un complesso ovale bianco centrale che contiene la biblioteca. Altro aspetto di Londra che difficilmente si dimenticherà!
L’intero museo si estende poi su più piani attraverso corridoi laterali che si dipartono da questo “cuore” centrale; orientarsi e sapere come muoversi non è facile all’inizio, ma con l’aiuto di una piccola mappa e domandando ai vari addetti sicurezza/customer care si riesce a trovare quello che si vuole.
Inutile dire che la vastità della collezione non permette che la visita ad una brevissima sezione del museo; non ci siamo lasciati scappare le cose più interessanti (per noi) e quelle che più ci hanno sorpreso: la Stele di Rosetta, le metope del Partenone di Atene, custodite in una vasta sala che riproduce le dimensioni del tempio sull’Acropoli, la sezione dedicata all’antico Egitto con mummie, sarcofagi, monili e tesori, le statue provenienti dai templi egiziani, i magnifici bassorilievi Sumeri e Babilonesi, gli abiti tradizionali degli indiani d’america, così semplici eppure così regali nella loro bellezza, il gigantesco totem scolpito in un tronco alto tre piani.
Le cose da vedere potrebbero essere ancora moltissime, ma scegliamo di dedicare un po’ di tempo ad un’altra attività: restare nel centro del museo, sotto la cupola quadrettata e la struttura ovale centrale ad ammirare i giochi di luce che la sera, che sta calando, crea all’interno e cercare di fissare, su una pellicola fotografica e soprattutto nella mente, lo splendore di quello che abbiamo ammirato fino ad ora e di quello che stiamo guardando in questo momento!

Riprendiamo la metropolitana e saliamo verso la parte nord della città per raggiungere Camden Town ed il mercato; restiamo sorpresi ed un po’ sconcertati da quello che troviamo.
Il mercato di Camdem è molto diverso da quelli visti a Covent Garden prima e Portobello Road poi; è molto più etnico, molto più libero, molto più “alternativo” e a testimoniarlo sono i ragazzi e le ragazze che lo popolano: un miscuglio di razze, stili, culture diverse che convivono fianco a fianco dando vita ad una delle “meraviglie di serie B” di Londra.
Camdem è un insieme di canali navigabili e piccole casette che ospitano tutti gli week end l’animato mercato; qui a farla da padrone fra i banchi esposti sono le varie forme di espressione artistica alternativa o meno che sia. Si possono quindi trovare ed acquistare incensi o candele, monili etnici, lampade ricavate da ogni oggetto di scarto recuperato, fotografie e stampe di ogni tipo, vestiti punk o reggae, suppellettili fatte o decorate a mano e ogni altra cosa possa in qualche modo “fare tendenza” (qualsiasi cosa voglia dire!)!
Approfittiamo di uno dei tanti stand gastronomici per cenare a base di cucina indiana, tailandese e messicana, ovviamente senza smettere di passeggiare fra la folla del mercato, senza un meta precisa ma lasciandoci trasportare dai suoni o dai colori attorno a noi.

Ultima sera a Londra, non possiamo andare a letto presto!
Lasciamo Camdem e torniamo in centro per dare un’occhiata a Piccadilly Circus e dintorni alla luce dei lampioni; ed invece dei lampioni troviamo migliaia di lampadine, di luci colorate, di schermi pubblicitari.
Passeggiamo per Regent Street fino ad entrare nella prima parte del quartiere di Soho, nota con il nome di Carnaby Street; fra negozi e pub assaporiamo questa ultima serata londinese avendo la fortuna (??) di provare anche la classica pioggerellina londinese che non ti fa aprire l’ombrello, non è necessario, ma che è capace di entrarti dentro fino alle ossa!

Non ceniamo nemmeno questa sera, ci rilassiamo solo in un pub, bevendo il tè, insieme a ragazzi inglesi, su divani di velluto rosso, riparlando di quello che abbiamo visto e vissuto in questi giorni e pensando a cosa fare il giorno successivo.

Torniamo in hotel per il meritato riposo e… sorpresa! La TV riceve solo 5 canali, i principali in Inghilterra, e su Channel 4 trasmettono “Notting Hill” con Hugh Grant e Julia Roberts; ci perdiamo a vedere le immagini trasmesse e riconoscendo una strada, un angolo, un negozio visto proprio qualche ora prima “dal vivo”!

Oggi pomeriggio alle 15 dobbiamo essere a Luton dal momento che il volo che ci riporta a casa parte alle 17 ora locale. Non abbiamo tantissimo tempo, ma non possiamo certo starcene con le mani in mano in una città come questa.
La scelta circa il cosa visitare è però diversa dal solito e certamente suonerà strana per chi sta organizzando il proprio viaggio: andiamo a vedere lo zoo di Londra!

Non so perché la scelta cade proprio su questa attrazione con tutto quello che Londra offre e non abbiamo ancora visitato, sta di fatto che, trolley al seguito, lasciamo l’hotel che ci ha ospitati in questi giorni, prendiamo la Tube e ci avviamo verso l’entrata del parco zoologico.

Lo zoo di Londra è posto all’angolo superiore di Regent’s Park il secondo per grandezza della città dopo Hyde Park; dal momento che non abbiamo fretta e che non ci sono fermate della metropolitana vicine all’ingresso dello zoo, attraversiamo il parco a piedi passeggiando fra i curati anche se spogli, vista la stagione, “Giardini della Regina” e fermandoci in un magnifico cottage bar ala centro del parco per fare colazione all’aperto in mezzo al verde.
Lo zoo si estende su una vasta area e raccoglie animali provenienti da tutto il mondo in gabbie adatte alle loro caratteristiche in modo da riprodurre un ambiente il più possibile consono alla loro natura; abbiamo la possibilità di vedere specie che mai avevamo visto in precedenza come il tapiro o i pinguini o ancora grifoni e condor. La vera attrazione del parco, per noi, è stata però la gabbia con i gorilla, così possenti, così forti e “animaleschi” eppure così simili negli atteggiamenti e nelle movenze a noi!
Dopo la visita al rettilario (vi ricorda nulla “Harry Potter e la Pietra Filosofale”??) cerchiamo di scorgere nella collinetta a loro dedicata gli orsi, ma senza riuscirci; la sorpresa arriva però inaspettata: poco distante c’è un monumento con una targa che racconta la storia di un orso nero del Winnipeg, mascotte di un Reggimento di soldati canadesi venuti in Europa a combattere, lasciato in custodia proprio allo zoo di Londra e qui poi morto venti anni dopo. L’orso divenne presto una delle attrazioni dello zoo più amate dai bambini che si affezionarono talmente all’animale da spingere uno scrittore ad inventare una storia basata proprio su di lui; nacque così Winnie the Pooh!

Termina così il nostro viaggio a Londra; quattro giorni in tutto, un sacco di strada nei piedi e una sola certezza: Londra è incasinata ma ordinata, confusa ma pratica, costosa ma semplice, sporca ma regale, faticosa ma piena di soddisfazione, grandissima ma alla fine piccola come un mercato, bellissima.Abbiamo prenotato anche l’alloggio via Internet attraverso siti specializzati (nel nostro caso Expedia) in questo tipo di servizio. La scelta non è stata semplice vista la vastità dell’offerta ed è stata ponderata su due aspetti: primo i costi dal momento che Londra non è esattamente a buon mercato e gli alberghi sono uno di quei beni che costano parecchio! Secondo abbiamo preferito restare ai margini del centro ma vicini ad una stazione della metropolitana in modo da poterci spostare velocemente.
La scelta è caduta sul Notting Hill Comfort Inn, hotel della nota catena operante a livello mondiale, nel quartiere che gli dà il nome, a pochi passi da Portobello Road; ottima scelta, sia per la qualità del servizio (stanze piccole ma sempre pulite, niente colazione compresa nel prezzo ma comunque bar e ristorante a disposizione, personale sempre d’aiuto se necessario), sia per la posizione, decentrata ma comodissima, molto vicina alla stazione della Tube di Notting Hill Gate (cosa che ci permetterà di spostarci in un attimo!), sia per la bellezza dell’edificio costituito da cinque bianche case di stile vittoriano, con tanto di colonne all’ingresso, unite all’interno fra loro conservando la bellezza delle facciate esterne.Spesso si dice che gli Inglesi mangiano male... non è del tutto una bugia, ma non sarei nemmeno così drastico. Le abitudini alimentari sono ben diverse dalle nostre e lo si vede fin dal mattino quando i locali, accanto al caffè e alla brioche, servono anche piatti giganteschi con uova, bacon, toast fritti in padella, salcicce, patate. La scelta è quindi fra l’English Breakfast e la Continental... ovviamente poi va a gusti!
Il pranzo inglese è poi piuttosto scarso, spesso direttamente sul posto di lavoro o in un bar con panini ed insalate; non meraviglia quindi che i tavolini dei ristoranti e dei fast food siano all’ora di pranzo occupati quasi solo da turisti.

Rito inglese che si perde nella notte dei tempi è il tè delle cinque. In verità l’orario si sposta un’oretta e mezza dopo quando ogni locale è affollato di inglesi (e turisti) che cominciano a cenare (... decisamente presto per i nostri standard!) sempre solo con piatti leggeri e spesso direttamente in piedi; questa è l’ora di punta per i pub, decisamente sconsigliata a chi non sopporta l’idea di essere spintonato e schiacciato nella folla all’interno dei locali!
Mangiare in generale non è un grosso problema visto che sono frequentissimi locali dove si può mettere sotto i denti qualcosa; c’è solo l’imbarazzo della scelta! Bar italiani, ristoranti giapponesi, pub tipici inglesi e locali con le cucine di ogni parte del mondo (messicani, indiani, tailandesi, marocchini, cinesi...) si trovano senza alcun problema; a questi si aggiungono poi le catene di fast food internazionali (Mc Donald’s e Burger King per intenderci) e quelle invece in Italia sconosciute; fra questa una delle più frequenti e migliori è la Pret a Manger (per fortuna devo scriverlo e non dirlo: l’avrò pronunciato in mille modi diversi durante la mia permanenza! :þ ) che offre panini, insalate di verdura o pasta, macedonie e ogni altro tipo di cibo take-away a prezzi "modici" e soprattutto con molta cura per la freschezza e gli ingredienti.Abbiamo scelto la Ryanair per il volo in Inghilterra, cercando la miglior tratta e prenotando direttamente via Internet; siamo partiti da Orio al Serio per arrivare a Luton, una trentina di chilometri da Londra, in piena campagna.
Abbiamo pagato per il volo circa 50 € a testa di cui solo 6 € sono effettivamente il costo dei biglietti ed il resto sono tasse aeroportuali fisse…

Il tragitto Luton-Londra viene agevolmente coperto via treno; il biglietto si acquista direttamente in aeroporto una volta ritirati i bagagli ed una navetta gratuita porta i turisti fino alla stazione (5-10 minuti di strada). La corsa in treno dura circa una mezz’ora (per il prezzo vedere “Note Dolenti”!) e porta fino a St. Pancras, stazione ferroviaria già in zona 1 e a pochi passi dalla grande King’s Cross Station che permette l’utilizzo di ben sei linee della metropolitana!

Due sono, poi, i mezzi migliori per spostarsi a Londra: la metropolitana e... i piedi!

La "Tube", l’insieme delle linee metropolitane della città, è, oltre ad essere la più vecchia del mondo, anche una delle migliori, meglio organizzate e più utili. Le linee sono numerosissime e le stazioni arrivano alla ragguardevole cifra di 300, ma nonostante questo il pericolo di non sapere cosa fare e dove andare è davvero minimo; inoltre ad ogni ingresso è distribuita gratuitamente una piccola mappa tascabile che aiuta a districarsi fra le varie linee e le stazioni.
Assolutamente indispensabile la TravelCard ovvero l’abbonamento che consente di utilizzare a volontà i treni sotterranei ed i bus in superficie. La card va fatta nelle agenzie autorizzate direttamente in Italia, in questo modo si ha la possibilità di decidere a piacere quanto sia la sua durata e il numero di zone (sei fasce concentriche in cui è diviso il sistema di trasporti londinese per definire tariffe univoche per le distanze coperte. Di solito bastano le zone 1-2) in cui è valida.
Gli abbonamenti invece acquistabili a Londra non sono così flessibili per quanto riguarda i giorni di validità dando la possibilità di acquistare tessere giornaliere, adatte agli week-end oppure settimanali.
Il servizio offerto, anche se "apparentemente" costoso (una TravelCard per le zone 1-2 per i quattro giorni della nostra permanenza ci è costata 27 €), è molto efficiente: non ci è mai successo di attendere più di 5 minuti l’arrivo di un treno e, se non nelle ore di punta sulla linea Piccadilly, abbiamo anche trovato facilmente posto a sedere.
Oltre ad essere comodissima la Metro è anche un piccolo “museo quotidiano”: dal momento che l’aria che si respira sa di storia, le stazioni sono l’una diversa dall’altra, decorate a volte con piastrelle a formare i nomi della stazione o disegni (ad esempio provate a visitare, perché le stazioni non si usano, si visitano, Tottenham Court Road), a volte con panche di legno (come a Backer Street sulla Circle Line)…

Anche se la metro porta ovunque, i piedi servono, e come! Camminare è l’unico mezzo valido per spostarsi in superficie dato che nelle ore di punta (e non...) spesso il traffico è molto pesante e gli spostamenti in bus o taxi sono piuttosto lenti.

4 commenti in “London Tour
  1. Avatar commento
    claudio
    23/08/2007 20:27

    ciao davvero chiare e utili informazioni. I musei e le gallerie costano molto? Tipo la Tate ed il B. museum.-

  2. Avatar commento
    claudio
    23/08/2007 20:25

    Il tuo commento a questo viaggio!

  3. Avatar commento
    Matteo
    11/03/2007 14:37

    Complimenti, un bellissimo racconto che regala proprio l'idea ... io ci vado quattro giorni la prox settimana con la mia fidanzata e penso che a grandi linee ripercorreremo l tua stessa strada.

  4. Avatar commento
    marymery
    24/01/2006 20:46

    descrizione molto chiara e semplice siamo in partenza e ci hai dato dei buoni consigli ciao

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