San Teodoro: mare, tradizioni e personaggi

L’isola “fuori stagione” offre il meglio di sé!

Un rione non basta
un paese non basta
una regione non basta
una terra non basta
per vedere, respirare, poetare...
Nel tempo che trascorre
l'universo è troppo grande,
la terra immensa,
la regione infinita...
ma il paese è più che sufficiente
e un rione può bastare...
per una penna e un pensiero...
(Gianni Tamponi)

Si arriva all'aeroporto di Olbia con lo stesso pensiero della prima volta: quello di ritrovare una terra ricca di emozioni e di contrasti, ma talmente affascinante che regalerà anche questa volta splendide sensazioni.La meta scelta è un po’ fuori dai soliti circuiti mondani, ma non molto distante da essi: siamo diretti alla ridente cittadina di San Teodoro, raggiungibile percorrendo la SS 125 Orientale sarda, a circa 30 km a sud di Olbia. La località è in posizione panoramica sul mare, di fronte all'isola di Tavolara e a qualche chilometro dalla splendida Punta di Coda Cavallo.Immerso nel cuore di una natura incontaminata dal verde tipico del paesaggio gallurese, il paese è popolato da olivastri, corbezzoli e cisti di macchia mediterranea. Rocce granitiche completano lo scenario naturale che spazia fino al Golfo di Cugnana.
Il piccolo centro ci ammalia immediatamente per le innumerevoli possibilità che offre al visitatore: escursioni nell'entroterra sardo, per mare, noleggio di barche e gommoni, scuole di equitazione e diving centers, noleggio mountain bike e passeggiate a cavallo, trekking guidati e birdwatching.
L'estrema vicinanza a Nuoro, da cui dista circa 50 km, lo rende meta privilegiata per le vacanze estive degli abitanti della provincia sarda. E il nostro viaggio inizia proprio con la decisione di visitare il centro cittadino sardo, accompagnati da un illustre personaggio del luogo, un autore di scritti in lingua sarda che lui stesso definisce "visioni poetiche e speranze di un sardo".
E' impossibile dimenticare la sua barba folta, il viso abbronzato, i capelli bianchi al vento, il suo aspetto feroce di uomo di campagna, il quale contrasta nettamente con l'estrema dolcezza che solo in seguito si ha modo di apprezzare. Non possiamo veramente dimenticare la buona indole del nostro amico Gianni, uomo di cultura, artefice e promotore del premio letterario di poesia e prosa gallurese "San Teodoro", con l'obiettivo di dare un notevole impulso alla ricerca culturale in Gallura.
I suoi libri sono motivo di studio all'Università di Sassari, sono stati tradotti in varie lingue e riflettono sicuramente un'anima poetica ma fortemente legata alla terra delle tradizioni, quale è la Sardegna.
La prima tappa, arrivati a Nuoro, è il Museo delle Arti e delle Tradizioni Popolari Sarde, il maggior museo etnografico dell'isola. L'edificio che lo ospita è posto sul colle Sant’Onofrio, al limitare sud-est della città, e ci appare subito come un piccolo villaggio sardo in miniatura. L'alternarsi dei diversi moduli costruttivi a paramenti di pietra costituisce una sorta di "paese-isola", rappresentando una fedele antologia dell'architettura tradizionale della Sardegna. All'interno l'emozione ci coglie impreparati davanti alle testimonianze di un mondo sempre più minacciato dalla società industriale: oggetti di contadini e pastori accanto a manufatti del lavoro femminile esprimono vivacemente la creatività di questo antico popolo, al quale viene finalmente riconosciuta dignità e tutela nell'ambito di una struttura culturale. Il museo offre, in sequenza espositiva, una rappresentazione fedele della vita tradizionale sull'isola: il lavoro, la festa, la religiosità, l'immaginario popolare, la musica, l'alimentazione. Tra i 7.000 reperti in esso custoditi ammiriamo gli splendidi abiti. Ci colpisce l'arcaicità di quelli maschili, eredità di un mondo mediterraneo antico, e la varietà e preziosità di quelli femminili.
Ci stordisce la vastissima collezione di gioielli e amuleti: bottoni, spille, catene, rosari, pendenti, reliquari, croci. Tutti realizzati in argento o in altri materiali tipici del luogo (corallo, conchiglie, pietre fossili, cristallo di rocca e altri).
Ma ciò che maggiormente accende il nostro spirito sono le maschere di Carnevale dei pastori e dei contadini della Barbagia (la regione centrale della Sardegna). Le sale adibite a queste singolari testimonianze espongono le maschere dei Thurpos di Orotelli, dei Boes e Merdules di Ottona e dei Mamuthones e Issohadores di Mamoiada. Le espressioni facciali, i campanacci e le pelli di pecora che compongono la maschera ci danno una preziosa testimonianza della persistenza di manifestazioni e credenze che trovano radici in vicende lontane.
Potremmo terminare qui, nelle sale di questo museo, la nostra vacanza, perché in esso è come se avessimo fatto il giro dell'intera isola appropriandoci del sapere tecnico e delle competenze estetiche dei pastori e contadini di questa magica terra a cui ora - presuntuosamente - sembriamo appartenere.
Ma il nostro amico ci regala altre preziose emozioni, accompagnandoci al Museo Deleddiano, che trova allocazione nella casa in cui nacque la scrittrice nuorese Grazia Deledda, premio Nobel per la Letteratura nel 1926. La struttura si presenta come una tipica abitazione del luogo, al piano terra abbiamo modo di ammirare gli ambienti, anche se ricostruiti, descritti dalla scrittrice nel romanzo “Cosima”. Gli ambienti rimanenti espongono emozionanti documenti che dipingono il personaggio e l'atmosfera in cui era immerso oltre al prezioso e commovente epistolario. Al secondo piano ci si immerge nel privato della scrittrice, entrando nella sua camera da letto con oggetti personali, autografi e la riproduzione del diploma di conferimento del premio Nobel.

Abbuffati di emozioni ma non di cibo, decidiamo di pranzare in un locale caratteristico del luogo, immergendoci nella buonissima cucina sarda.
L'ospitalità è una tradizione, un gusto e quasi un bisogno per il popolo di questa terra: lo tocchiamo con mano quando, dopo pranzo, entriamo in un minuscolo bar del centro storico di Nuoro, occupato esclusivamente da popolazione maschile, la quale, superata la fase iniziale di diffidenza verso l'elemento femminile, ci rende testimonianza dell'impagabile affabilità di questa gente, offrendoci del buonissimo "mirto" e "filu e ferro" locale (liquori tipici prodotti con piante del luogo) e invitandoci a condividere una partita "a mozzu": esilarante!
Ci congediamo a malincuore da caldi abbracci di gente sconosciuta, ma oramai parte di noi, con l'eco di un bellissimo proverbio sardo: la casa è piccola, il cuor è grande!
Non ancora contento delle belle sensazioni regalateci, Gianni ci accompagna da un maestro artigiano, esperto nella lavorazione del sughero, il quale ci trasporta nel suo mondo laborioso quotidiano illustrandoci le varie fasi di lavorazione di questo prezioso materiale.

Si ritorna a San Teodoro, stanchi... ma pronti ad immergerci nella vita mondana notturna di questa ridente località balneare. A sera tarda, la via principale pullula di bancarelle ove vengono esposti prodotti dell'artigianato tipico locale, monili in corallo e acquerelli di artisti locali. I negozi rimangono aperti fino a notte inoltrata e rimaniamo attratti dalla grande quantità di locali con musica dal vivo. A due passi dal campanile della chiesa e a ridosso della deliziosa piazzetta scegliamo un localino, ove assistiamo a un'entusiasmante serata musicale di un bravissimo giovane che ha saputo mescolare la musica del passato ai suoni moderni. Ci colpisce in lui l'incredibile spontaneità nel coinvolgere il pubblico, le belle performances imitative di alcuni nostri famosi cantautori e un'incredibile disponibilità verso i gusti di ciascun spettatore. Veniamo colpiti dal fatto che, dopo lo spettacolo, egli si reca a dare un saluto a ognuno di noi, si ferma a bere, regala un sorriso alle belle ragazze e un abbraccio alle vecchie signore... Bravo Raffaele, grazie anche a te per le splendide emozioni che trasferisci ai visitatori di questo splendido posto, luogo ideale per un dopo-cena e dove ci si sente subito "come quattro amici al bar".
Immancabile, a notte inoltrata, la puntatina alla famosa disco-dance Pata Pata, meta di vip famosi con le sue incredibili otto piste e con la scuola di ballo latino americano. L'ambiente ci appare subito molto curato nei dettagli, i drink e i cocktail di ottima qualità.

Per la vita in spiaggia, San Teodoro offre una vasta scelta di opportunità: la bellissima Cinta, la mitica Cala d'Ambra, l'Insuledda, la spiaggia di Budoni. Tutte attrezzate di ogni confort: scuola di sub, immersioni, vela, surf, con bar ove si possono gustare ottimi panini o anche cibi freddi. Rimaniamo incantati dallo splendido manto sabbioso, dal verde smeraldo del mare cristallino e dalle rigogliose pinete che fanno da cornice, alternate ad insenature di scogliere.

A pochi chilometri dalla cittadina sede del nostro itinerario scopriamo un altro piccolo gioiellino dell'architettura sarda: Porto Ottiolu. Importante centro turistico e di attracco, è la meta ideale per un aperitivo o un dopo cena, con il suo caratteristico porticciolo, la piazzetta, i negozi aperti fino a tardi e soprattutto con la vivace atmosfera notturna. E' l'ideale per chi voglia trascorrere una serata in un ambiente elegante e confortevole.
Consigliamo di visitare queste località proprio in questa stagione, tra settembre e ottobre, in quanto le spiagge sono poco popolate e il sole è ancora caldo e invitante.

Termina qui il nostro viaggio, citando una frase dello scrittore francese Valery, anch'egli vittima del fascino di questa straordinaria terra e dei suoi abitanti: "l'ospitalità sarda ha un carattere primitivo, antico, semplice ma universale. Ti fa sentire il padrone di casa... c'è in essa qualcosa della vanità francese."
Noi diciamo che è una terra da assaporare piano, poco alla volta, visitando posti lontani dai soliti circuiti. Ci si sente veramente i padroni di casa quando si ha la fortuna di incontrare la gente del posto, divenire un loro amico e condividere con loro la tavola o anche un semplice bicchiere di vino. Chiudiamo con tanta tristezza nel cuore ma con il sorriso sulle labbra perché siamo riusciti ad ottenere da un semplice viaggio tutta la ricchezza che può derivare dalla conoscenza di luoghi, di persone, di culture e di tradizioni.

8 commenti in “San Teodoro: mare, tradizioni e personaggi
  1. Avatar commento
    liKnjWSHtRTi
    14/01/2013 14:19

    Diego / Cia Stefano, ho installato pips miner se su mt4 di Alpari con conto demo seunegdo passo passo il tuo video di configurazione, il robot sul grafico mi da attivo, mi dice stato ALLOWED, ma sono due giorni che non esegue un'operazione. Puc3b2 essere normale ho ho sbagliato qualche cosa?Grazie per l'aiuto

  2. Avatar commento
    lIOLpCuNHFlOYXMVqG
    28/11/2012 03:39

    Johann Wolfgang von Goethe is suspected hanvig stated All theory dear friend is gray but the golden tree of life springs ever green.

  3. Avatar commento
    bzecsyx mkne
    30/09/2008 20:19

    arqb jdyaoqbgs guvbj vkqawj wgukt rxzb bjzhwf

  4. Avatar commento
    bzecsyx mkne
    30/09/2008 20:19

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  5. Avatar commento
    checco
    30/03/2005 16:20

    Il tuo commento a questo viaggio!:Interessante

  6. Avatar commento
    CHECCO
    30/03/2005 16:19

    INTERESSANTE!Il tuo commento a questo viaggio!

  7. Avatar commento
    crisaura
    15/11/2004 10:15

    ho una bambina piccola di 3 anni,e vorrei un consiglio su dove andare per la sardegna. sarei contenta di un bel villa ggio...o un villino ma con atrezzature per piccolini

  8. Avatar commento
    Sonietta
    16/05/2004 16:51

    Cerchiamo appartamento economico (semplice ma pulito) dal 28.8 al 11.9, 2 persone. vicinanze mare.

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