Il Salento tra due mari

Breve vacanza nel “tacco” d’Italia

Come spostarsi

Abbiamo raggiunto Brindisi con VolareWeb partendo da Venezia. Con l'occasione, abbiamo rafforzato l'opinione che valga sicuramente la pena di appoggiarsi alle compagnie low-cost.
Per la mia esperienza, è alquanto arduo, se non impossibile, ottenere le strabilianti tariffe evidenziate dalla pubblicità: però, i voli in perfetto orario, la comodità di usufruire di piccoli scali meno problematici di quelli di maggiori dimensioni, unitamente alle tariffe convenienti, sono tutte cose vere.
In più, consideriamo che il nostro aereo, confortevole e molto moderno, era dipinto con la livrea Air Europe, cioè lo stesso mezzo utilizzato dal Gruppo Volare a tariffe molto più care.
Un consiglio: per chi parte da Venezia, una soluzione per il parcheggio in zona aeroporto può essere il Marco Polo 2002, che offre tariffe molto più basse degli altri parcheggi ed una comoda navetta gratuita per raggiungere l'aerostazione.
In loco abbiamo noleggiato una macchina usufruendo di un'offerta della Hertz; l'autovettura, una Ford Mondeo diesel station-wagon, era ottima e nuovissima; peccato che gli addetti dell'ufficio presso l'aeroporto di brindisi non brillassero per cortesia e abbondanza di informazioni.
Va detto che la viabilità ci è parsa ottima, traffico scarso su strade ampie e discretamente nuove; insomma, almeno da Brindisi in giù si gira tranquillamente.

Dove alloggiare

Attratti dal fascino della "masseria" pugliese, abbiamo affittato due appartamenti a Patù, presso l'Azienda Agricola San Nicola (tel.0833/752243), sita nelle vicinanze del paese in un'area di proprietà molto vasta coltivata per lo più a uliveti.
La masseria risale al '500, antica residenza di campagna di un ministro borbonico se non ricordo male; molto suggestivi sono gli interni, che presentano stanze con soffitto a botte, racchiuse entro muri di un metro di spessore che salvaguardano il fresco dal sole rovente, e piccole finestrelle per far entrare un po' di luce a rischiarare la penombra che sa tanto di una campagna ormai difficile da trovare. Molto accogliente anche l'ampio spazio esterno riservato agli ospiti, che possono liberamente muoversi sulle viuzze racchiuse tra muri in pietra a secco, ulivi e fichi d'india, o sedere sui tavolini sistemati sotto il gradevole portico in legno.
Un'unica nota dolente: purtroppo siamo capitati in un periodo di caldo straordinario e questo, oltre a rendere difficile il sonno, ha portato ad una eccessiva presenza di insetti, quali le classiche zanzare ed altri insetti neri che punteggiavano qua e là le pareti bianche nelle ore notturne; la padrona di casa ci ha assicurato che una presenza così insistente non è usuale, noi ovviamente le crediamo.
Per finire, va sottolineata la piacevole ospitalità dei gestori; gli stessi, orgogliosi di essere stati tra i primi ad aver avviato un'attività agrituristica nel Salento, si sono mostrati pronti ad ascoltare la clientela ed a coccolarla con i prodotti della masseria, oltre che a fornire consigli per visite ed itinerari fuori dagli schemi ed assenti sulle guide turistiche, direi in puro stile-Cisonostato.

In cucina

La cucina pugliese è nota per bontà e genuinità e per la mia esperienza non posso che confermare; soprattutto ne ho riscontrato l'ottima qualità anche in esercizi senza grandi pretese, come possono essere le pizzerie, in cui abbiamo mangiato a prezzo ragionevole piatti di pesce ottimi e per nulla anonimi, come invece spesso accade da noi.
Per contro, mi aspettavo di più dai negozi di alimentari per quanto riguarda formaggi, verdure e specialità gastronomiche, che devo dire non ho trovato particolarmente invitanti.
Due gli indirizzi che mi sento di consigliare.
Il primo è il ristorante "Bolina" di Tricase Porto, con i tavoli a ridosso del mare in un ambiente molto suggestivo. La qualità è ottima, così come la ricercatezza dei piatti e la carta dei vini; chiaro che non si possa pretendere di cenare con pochi euro, comunque i prezzi sono del tutto in linea con l'offerta.
Il secondo è una trattoria, la "Rua de li travai" in piazza a Patù (tel.349 0584531), in cui vengono offerti, nel gradevole cortiletto interno, "piatti tipici de lu capu" in un ambiente familiare e piacevolmente semplice. Ottime le verdure degli antipasti ed i primi piatti (sicuramente i secondi non sono da meno, peccato che non ce la facessimo proprio più), i prezzi sono abbordabili e la cordialità del proprietario invita a ritornare ad assaggiare altre specialità.

Da non perdere

Un viaggio dove finisce la Penisola, in un'Italia così diversa dalla mia.
Un viaggio dove l'Italia si specchia nell'Africa e ne assume in parte i tratti caratteristici.
Una vacanza nello splendore naturalistico-architettonico del Salento.
Solo per una settimana, ho provato per quest'anno ad assaporare il Meridione, quasi incredibile per uno come me attirato dal Nord peggio dell'ago della bussola.
Vengo alla descrizione della mia esperienza, nella speranza di fornire qualche utile indicazione e per il piacere tutto mio del ricordo.
Va detto che la vacanza ha avuto un'impostazione prettamente familiare e che le scelte sono state giocoforza condizionate dalla presenza di Matilde, la mia meravigliosa bimba di tre anni e mezzo.
Considerata la breve durata del soggiorno, abbiamo scelto l'aereo ed il noleggio macchina: di questo parlerò più dettagliatamente nella sezione apposita.
Nelle nostre giornate, in lotta con il caldo assassino del giugno 2003, abbiamo alternato il mare, preferibilmente nelle prime ore della mattina, fino non oltre le 11, al riposo nelle ore più calde tra le antiche e spesse mura della Masseria ed a qualche escursione con l'avvicinarsi della sera e l'alzarsi della piacevole brezza marina.
Punto di partenza, ovviamente, il paese di Patù, proprio sulla punta del "tacco" alle spalle di S.Maria di Leuca, solo 3-4 chilometri all'interno.
Il Salento è terra piena zeppa di splendidi centri storici, veri gioielli fatti di case bianche, palazzi barocchi e chiese preziosissime; tra un paese e l'altro, le caratteristiche stradine di campagna, spesso delimitate da vecchissimi muretti in pietra a secco, che corrono tra uliveti dalla terra rossa. Presenza costante, nella zona, quella del mare, spesso visibile a est o a ovest: da una parte lo Ionio, contornato da spiagge lunghissime, dall'altra l'Adriatico, dalla costa rocciosa e spesso scoscesa e l'acqua dai colori sorprendenti.
Per quanto riguarda il mare, siamo stati "costretti" a frequentare assiduamente solo il mare della costa ionica, molto più "familiare", in quanto facilmente accessibile grazie alla lunga spiaggia che incornicia il litorale e più vivibile per il lento digradare dell'acqua.
L'acqua ha colorazioni stupende, più nel mattino che nel pomeriggio quando la marea si alza e si perde un poco di limpidezza; a dire il vero, mi aspettavo di trovare una maggiore "vita" sottomarina anche vicino a riva, dove invece si incontra soltanto qualche pesce in prossimità delle rocce. Abbiamo trovato splendida il tratto da Vado a Torre San Gregorio e (fino alla località chiamata Maldive, in ossequio a quella mania tanto italiana di affibbiare nomi esotici alle nostre località più belle). Salvo qualche raro tratto di spiaggia organizzata, il litorale è libero e poco affollato e conviene attrezzarsi con una tendina o un ombrellone (facilissimo trovarne in vendita), con cui poi immancabilmente si litiga a causa del vento insistente; qua e là, si trovano chioschi in legno dall'atmosfera e dalla musica vagamente caraibiche, in cui si trovano bibite e piatti freschi di frutta e verdura.
Purtroppo, ho visto l'altra costa solo dalla macchina e con soste sempre brevi, potendone ammirare solo in parte la bellezza e la varietà dei paesaggi dalla spettacolare strada litoranea che da Leuca risale fino ad Otranto. Dapprima la costa rocciosa, inattaccabile del Capo, poi quella più "abitata" e mediterranea, costellata di stupende fioriture e abitati caratteristici (Tricase Porto, Castro Marina), dopo ancora quella selvaggia di Capo d'Otranto, spazzata dal vento e disabitata tanto da assumere una somiglianza tanto viva quanto sorprendente con la lontana Irlanda.
Impagabile la serata passata a Tricase Porto, un vero piccolo gioiello difeso dagli attacchi via mare dalle imponenti mura dal sapore orientale che sovrastano il porticciolo; consigliatissima la breve passeggiata lungo il sentiero ricavato sulle rocce, almeno nelle poche affollate sere di giugno, un concentrato di tranquillità e atmosfera romantica, veramente irresistibile, soprattutto se fatta senza una bambina sulle spalle.
Nonostante la nostra volontà ed il fatto che la nostra ospite si sia mostrata davvero cortese ed attenta nell'indicarci itinerari alternativi, alla fine il caldo infernale ci ha lasciato poche ore a disposizione e abbiamo dovuto limitare le escursioni ai "classici" della zona.
Restando in tema mare, un must è rappresentato da Leuca ed alla gita in barca alle grotte marine. Leuca è un località piacevole, con il centro, invero poco caratteristico, contornato dalle splendide ville in cui ricchi e nobili locali amavano trascorrere le loro vacanze. Spettacolare il santuario di Santa Maria di Leuca, con la targa che indica la "finis terrae" posta dai romani a simbolo del confine italico dell'impero; al santuario si può accedere, dal porto, tramite la scalinata, mussoliniana di fatto e di aspetto, che indica la fine dell'acquedotto pugliese, grande opera del ventennio (oggi peraltro ridotto ad un colabrodo). La tradizione assicura il diritto al Paradiso a chi risalga la scalinata sotto il sole: per essere certo di non sbagliarmi, l'ho affrontata all'una di pomeriggio ma, devo essere sincero, la fatica non mi è sembrata tale da garantire cotanto premio.
Per quanto riguarda le grotte, abbiamo visitato quelle del versante "adriatico"; la gite vengono organizzate su comodi barconi dalle compagnie che si trovano sopra il porto (meglio fissare ora e partecipanti con una prenotazione il giorno prima); occupano circa due ore e sono un gradevole modo di godere delle bellezze del mare e della costa da un diverso punto di vista. Le grotte sono più che altro delle gole, degli anfratti scavati nella scogliera; una bella esperienza è quella del bagno nella cosiddetta Grotta del lago, così chiamata perché, all'interno della stessa, dopo aver superato a piedi non senza difficoltà un gruppo di rocce e scogli, si arriva ad un punto sopra il livello del mare in cui acqua salata e acqua proveniente dalla terra si mischiano a formare un laghetto di un azzurro chiaro luminescente, con l'acqua ad una temperatura antartica! (I più esperti, possono passare dal laghetto al mare percorrendo in apnea un tunnel sottomarino di qualche metro).
Venendo ai centri storici, particolarmente numerosi ed interessanti nella zona, posso segnalare il valore di due cittadine "minori" in quanto meno visitate, quali Presicce e Galatina, vista tra l'altro in concomitanza con una fiera eno-gastronomica, e la stessa Patù; tutti questi nuclei vanno assimilati, la prima sensazione, non gradevole, è quella della scarsa attenzione, quasi dell'abbandono, poi man mano li si avvicina, li si comprende, li si apprezza nella bellezza delle strutture architettoniche e negli scorci dei cortili e delle viuzze, nei contrasti tra ombra e luce abbagliante, nei colori vivissimi dei fiori contro i muri bianchi di calce o di tufo ingiallito.
Tra i classici del Salento, tra quelle località da cui non si prescinde, non saprei quale scegliere.
Gallipoli è meravigliosamente irreale, è uno di quei fortunati luoghi in cui sembra che il tempo si fermi; passeggiando senza meta tra la tortuosità dei vicoli e l'ombrosa intimità dei cortili, si entra in una diversa dimensione, ci si potrebbe sentire tranquillamente in una Gallipoli dei secoli passati, se non fosse per il frequente passaggio di scooter e per le macchine che parcheggiate affollano la via che circonda il centro storico, togliendo purtroppo alla vista parte delle facciate bianche delle case e delle chiesette.
Al tempo stesso Gallipoli ci è parsa reale e poco artefatta, quanto meno rispetto all'altro gioiello della provincia di Lecce, Otranto, splendidamente affacciata sull'altra costa, quella Adriatica.
Otranto è decisamente più turistica, le case sui vicoli sono sapientemente ristrutturate e difficilmente capita di incontrare i vecchi seduti sulla soglia di casa come a Gallipoli, piuttosto il passeggiare sarà l'occasione per visitare i numerosi negozietti per uno shopping di qualità medio-alta e dai prezzi tutt'altro che abbordabili.
Nelle piazzette, sapientemente illuminate, sono sistemati i tavolini di caffè e ristoranti di tendenza, insomma Otranto si pone al pari di quelle località italiane dedicate ad un turismo di livello elevato.
Non vanno però tralasciate le bellezze architettoniche della città, quali la cinta muraria, la chiesa bizantina, il castello aragonese e, su tutte, la meravigliosa cattedrale romanica, indimenticabile soprattutto per l'enorme mosaico di epoca medievale rappresentante l'albero della vita che ne ricopre l'intero pavimento della navata centrale.
L'ultimo giorno l'abbiamo dedicato ad una visita di Lecce, ahimè troppo breve per quanto la bellezza della città richiedesse. La "Firenze del Sud" mi ha comunque decisamente colpito, in effetti il celeberrimo barocco leccese è una meraviglia da non perdere, peccato per il poco tempo a disposizione e per il caldo massacrante in chiusura di vacanza.

Curiosità 

_ Giugno è il mese in cui più numerose sono le feste di paese nella zona. Caratteristiche e davvero impressionanti sono le luminarie allestite anche nei più piccoli centri: grandi strutture che coprono intere facciate delle case, o che addobbano le vie formando gallerie di luci. Lungo le strade, percorse dalla suggestiva processione, bancarelle di generi alimentari e giocattoli, queste feste, ancora non trascurate come invece accade nell'Italia settentrionale, non andrebbero sicuramente perse.
_ La stupidità dei luoghi comuni è tanto triste quanto radicata nella mentalità popolare e purtroppo trova terreno fertile in un'Italia così lunga ed eterogenea. Pur ritenendomi superiore a questo tipo di discorsi, non potevo, nella mia prima volta al Sud, non pensare a tutte le scemenze "immagazzinate" in tanti anni di battute e chiacchere. Quindi, se mai per qualcuno ce ne fosse bisogno, voglio testimoniare che ho trovato la gente di Puglia estremamente cordiale e gentile in ogni situazione, bando ai luoghi comuni quindi, rinfreschiamo una volta tanto la nostra intelligenza.

Note dolenti

L'uomo sa essere dannatamente stolto e la Natura incredibilmente giusta e sovrana.
Un giorno, dalla bellissima spiaggia ionica, notiamo al largo una nave cargo curiosamente ferma, come in attesa di qualcosa. Subito le ipotesi, le battute, gli immigrati, le bagnarole cariche di drammi d'oltremare etc.
La verità è un'altra e ce ne accorgiamo il giorno successivo, quando la corrente porta a riva rifiuti di ogni tipo scaricati dalla nave, vecchie cose, attrezzi inservibili, recipienti, reti, un po' di tutto insomma, buttato in mare per non pagare quanto dovuto per rilasciare in porto materiale di questo tipo.
A noi è sembrata chiara l'immagine dell'accaduto e cioè che il Mare avesse rifiutato tutta questa schifezza e l'avesse in un certo modo restituita al mittente, vomitandola sulla spiaggia fino a ricoprirla in gran parte.
Quanto sa essere stupido l'uomo e quanto giusta la Natura! (finchè dura…)

8 commenti in “Il Salento tra due mari
  1. Avatar commento
    SARDINA 10
    11/10/2010 09:45

    Dopo averti letto, ho deciso: la prossima estate si va nel Salento. Ciao ciao

  2. Avatar commento
    Tamara
    10/08/2007 14:33

    Partirò per il Salento il 20 agosto e già ne sono innamorata!!!

  3. Avatar commento
    Marco
    03/01/2006 15:32

    Ho fatto un viaggio nel Salento proprio l'estate scorsa dopo aver letto questa scheda dedicata a questa favolosa terra...

  4. Avatar commento
    enzo
    13/05/2005 17:29

    Vorrei consigliarvi prima di partire di guardare questo portale... www.salento.com troverete molte informazioni sul SALENTO

  5. Avatar commento
    claudio
    25/08/2003 09:00

    Incredibile! Esattamente la stessa settimana in cui ci sono stato io!! Quando si dice combinazione...

  6. Avatar commento
    Federico
    25/08/2003 09:00

    Claudio, persa la corsa per "inaugurare" la Puglia, puoi con calma spiegarci lati positivi e negativi della tua esperienza. Precisamente, la mia vacanzina si è svolta nella settimana tra il 14 ed il 21 giugno. A presto

  7. Avatar commento
    delphine56
    25/08/2003 09:00

    Sono appena rientrata da una vacanza simile alla tua e condivido parecchio quello che hai scritto; ti assicuro che agosto è stato ancora più caldo e affollato di giugno... manderò presto un mio breve resoconto. Ciao!

  8. Avatar commento
    claudio
    25/08/2003 09:00

    Ah, Federico! Mi hai bruciato sul tempo! Volevo essere il primo ad avere l'onore di veder pubblicato il proprio articolo sulla Puglia (Salento) e invece non l'ho appena cominciato. A parte gli scherzi, complimenti, mi è piaciuto molto. Alcune cose le condivido al 100%, altre decisamente meno (non sono stato così fortunato sotto l'aspetto gastronomico e della sistemazione). Comunque leggerai... leggerai... Ma toglimi una curiosità, esattamente in quale periodo ci sei stato? Ciao!!!!!!!

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