Copenaghen, regina del Baltico

Copenaghen, regina del Baltico: Una visione dettagliata della capitale danese

15 giugno

Dopo tanti anni di assenza un week end lungo a Copenaghen è stato una ottima occasione per riscoprire questa meravigliosa capitale Scandinava.

Meravigliosa, certamente, ma purtroppo ha confermato essere una delle città Europee più costose in assoluto, dunque ritengo sia di vitale importanza pianificare con cura un viaggio da queste parti, in modo tale da poter visitare il più possibile nel minor tempo possibile!

Il nostro viaggio è cominciato sabato 15 giugno. Siamo atterrati all’aeroporto di Copenaghen nel pomeriggio. Raggiungere il centro città dall’aeroporto è  un gioco da ragazzi, davvero molto facile.

Basta fare il biglietto del treno alle biglietterie automatiche: per chi, appena arrivato, è sprovvisto di monetine danesi (il costo del biglietto è di 72 DK, circa 10 Euro) si può tranquillamente pagare con bancomat o con carta di credito.

Per evitare di perdere troppo tempo, dato che il nostro soggiorno era limitato a due giorni e mezzo, abbiamo prenotato all’hotel Absalon, uno dei tanti hotel vicino alla stazione principale, a pochi passi dal giardino Tivoli. Dunque, appena arrivati in centro, in 10 minuti di cammino siamo arrivati all’hotel e abbiamo approfittato della sua estrema vicinanza con i giardini Tivoli per assaporare subito una delle attrazioni più famose di Copenaghen, anche se certamente non di stampo storico – artistico.

Secondo molti i giardini sono il parco divertimento più visitato al mondo: in realtà non lo si può neanche definire in maniera semplicistica un parco divertimento, perché oltre ad avere tutto ciò che serve per dargli una tale definizione (quindi giostre e attrazioni varie) è anche un luogo dove ci sono diverse occasioni culturali a partire da concerti, musical, e performance di vario genere. C’è perfino un acquario!

L’ingresso al parco costa 95 corone (circa 13 Euro) ai quali si possono aggiungere altri biglietti a seconda di quello che si vuole fare. Noi ci accontentiamo dell’ingresso generico perché vogliamo semplicemente curiosare all’interno del parco e goderci l’atmosfera festosa al suo interno, dove ci sono ovviamente molti giovani ma anche famiglie con bambini.

La giornata estiva da queste parti è molto lunga e la notte scende praticamente dopo le 23.00!

Il parco è gremitissimo e ci sono moltissime famiglie. Passiamo qui la serata, e ce ne andiamo subito dopo i fuochi d’artificio del sabato sera, domani sarà una giornata molto intensa!

 

16 giugno

Usciamo al mattino dopo aver fatto colazione presto: il tempo è parzialmente nuvoloso e ci avviamo a piedi verso il centro e la zona pedonale, poco distante. Poche centinaia di metri e ci accoglie la Radhuspladsen, una ampia piazza dove le auto sono bandite, con nostro grande sollievo. Di fronte, l’imponente sagoma del Municipio che gli da il nome e la fontana del drago, con le statuette dei draghi che incutono più tenerezza che timore! Ci incuriosisce la pietra miliare, alta circa un metro, che si trova defilata rispetto alla piazza e segna il chilometro zero di tutte le strade della Danimarca. Percorriamo con calma una parte della principale via pedonale, denominata Stroget, fino alla Gammeltorv, ovvero la piazza vecchia ornata dalla famosa e pittoresca fontana della carità. Qui, giriamo a destra verso l’edificio del Museo Nazionale che sarà la nostra prima tappa importante della giornata. Sulla strada, in Nybrogade, sostiamo al Makkecafè, locale consigliato proprio da un utente di cisonostato.it. Il caffè è ottimo e ci da la carica per la visita al museo che si trova a pochi passi dal bar.

Oggi l’ingresso è gratuito e la cosa certamente non guasta in questa città dove tutto costa molto caro (abbiamo appena pagato il caffè oltre 3 Euro!). Il Museo Nazionale è senza ombra di dubbio una delle cose più interessanti di Copenaghen e va incluso nella visita della città. Oltre ad essere davvero molto grande, raccoglie dei pezzi di notevole valore artistico e storico, tanto è vero che alcuni dei pezzi qui presenti sono addirittura raffigurati sulle banconote delle corone Danesi!

Cominciamo la nostra visita dalla parte preistorica, proprio perché sappiamo, con l’aiuto della guida che abbiamo acquistato, essere molto interessante e individuiamo poco dopo uno dei pezzi più importanti, un pugnale in selce raffigurato nelle banconote da 100 corone! Poco più in là un altro  pezzo meraviglioso (pure raffigurato sulle banconote), il cosiddetto carro del sole risalente addirittura al 1800 avanti cristo. Ci meravigliamo del fatto che sia consentito fotografare, e ne approfittiamo.

All’interno del Museo ci sono molti pezzi davvero notevoli, incluse alcune pietre runiche che sono una cosa un po’ particolare per la nostra cultura! Alcune sono originali, altre solo delle riproduzioni. Uno dei reperti più curiosi ma allo stesso tempo importantissimi sono un enorme vaso in argento, finemente decorato, di provenienza Bulgara e finito misteriosamente in Danimarca ( è stato rinvenuto proprio poco lontano da Copenaghen)  e il cosiddetto tesoro di guerra di Copenaghen, della fine del diciassettesimo secolo.

Anche se tralasciamo alcune sezioni che ci interessano meno, la visita ci occupa tutta la mattina e anche parte del primo pomeriggio.

Quando usciamo piove e ci ripariamo in un vicino ristorante per mangiare qualcosa.  Finiamo che sono quasi le quattro e decidiamo di andare  a vedere il famosissimo quartiere di Christiania, nata nel 1971 grazie ad un gruppo di hippies che hanno occupato abusivamente un complesso di costruzioni militari abbandonate. Nata con nobili intenti, come un esempio di comunità  intenzionata a  “restituire centralità alla persona umana” il quartiere è finito per diventare un centro di spaccio di droghe e un ghetto di emarginati di lusso, che vivono di sussidi statali, anche se bisogna onestamente ammettere che ci sono anche attività del tutto legali e la presenza di turisti permette a molti dei residenti di vivere vendendo piccolo oggetti di artigianato. All’interno ci sono anche alcuni locali frequentati soprattutto da giovani.

Sinceramente l’impressione che ne abbiamo avuto non è delle migliori. Permane il divieto di fotografare (come al tempo delle installazioni militari) che viene fatto osservare, all’interno del nucleo di Christiania, con piglio direi militaresco e dittatoriale. Attorno al quartiere vi sono una serie di costruzioni degradate e piene di spazzatura che niente hanno a che vedere con l’immagine della Danimarca pulita ed efficiente. L’impressione che se ne ricava non è delle migliori, tuttavia il luogo merita comunque una visita, se non altro per la sua originalità! Resta però da dire che rimaniamo delusi in generale dal luogo, avevamo delle aspettative ben diverse….

Ritorniamo a piedi verso il centro pedonale che ripercorriamo a ritroso, per arrivare alla famosa  Amagertorv, considerata il cuore del centro storico di Copenaghen. E’ una piazza ampia, che scopriremo essere animata a tutte le ore, sulla quale si affacciano vari locali molto frequentati dai giovani. La sua vocazione commerciale si perde nella notte dei tempi, visto che in origine era stata la piazza del mercato. La forma è vagamente triangolare e va detto che le vetrine moderne tendono a soffocare le facciate dei palazzi storici: il risultato non è certamente brutto, ma ovviamente ne viene un pò sminuita l'impatto storico artistico. Proseguiamo lungo la via animata fino a sbucare nella piazza del Municipio dalla quale eravamo partiti la mattina. E’ stata una giornata intensa e scegliamo per cenare un ristorante vicino al nostro albergo.

Un piatto unico con contorno + dessert e acqua ci costa 62 Euro a conferma dei prezzi molto alti in città.

 

17 giugno

Oggi è una bella giornata e ne approfittiamo per dirigerci a piedi, attraversando tutto lo Stroget nella sua lunghezza verso il Nyhaven, uno degli scorci più belli e famosi di Copenaghen. Chiamato dai locali anche “porto nuovo”, non ha sempre conosciuto l’attuale splendore e popolarità. Un tempo era una zona malfamata e decadente, ma un sapiente restauro dei palazzi circostanti e l’apertura di eleganti caffè ne ha fatto ora una delle zone più amate da turisti e locali.

Complice anche la bella giornata, i tavolini all’aperto sono quasi tutti pieni, sebbene sia lunedì! Lungo il canale artificiale che costituiva il porto, sono ora ancorate le barche che danno un tocco di originalità alla veduta di insieme: praticamente i natanti danno l’impressione di “entrare” all’interno del nucleo urbano. Dato che sono quasi le undici, noi non abbiamo intenzione di fermarci  più di quanto necessario, dato che siamo diretti verso l’Amalienborg, dove, visto che si sta avvicinando mezzogiorno, ne approfitteremo per vederci il cambio della guardia. Arriviamo nell’ampio cortile della residenza reale poco dopo le 11.30, assieme ad una animata scolaresca che approfitta dei pochi minuti di tempo per fare un chiassoso picnic a terra.  Ci divertiamo così a fotografare i bambini biondissimi che danno il loro bel da fare ai maestri  che li accompagnano.

Il colpo d’occhio dell’Amalienborg è davvero notevole, con quattro palazzi praticamente identici che si fronteggiano a debita distanza, lasciando nel mezzo una piazza con al centro il monumento equestre di Federico V, che fece costruire il complesso come residenza estiva a metà del 1700. La piazza è tutt’altro che angusta e, benché si siano raccolte almeno un centinaio di persone per il cambio della guardia, da quasi l’impressione di essere vuota. Il drappello delle guardie destinate a dare il cambio a quelle già presenti in piazza appare proprio alle 12.00 e comincia a girare per la piazza secondo ovviamente una serie di movimenti prestabiliti che però noi non riusciamo a decifrare. I bimbi, seduti lungo una linea retta stabilita da dei poliziotti qualche minuto prima, osservano deliziati le brillanti uniformi delle guardie che, grazie anche alla giornata di sole, sembrano quasi risplendere da quanto sono  ricche e ben tenute.

Non c’è nessuna transenna a delimitare lo spazio di separazione tra la gente e le guardie per cui alcuni poliziotti li precedono assicurandosi che nessuno entri nel loro campo di azione. Ovviamente l’assenza di barriere ci permette di osservarli ben da vicino!

Finito il cambio della guardia ci dirigiamo verso il giardino antistante che da sul mare e,  attraverso la Havnepromenade, una passeggiata che corre lungo il mare ci avviciniamo a quella che è certamente la statua più famosa della Danimarca e una delle più famose al mondo, la Lille Havfrue, meglio conosciuta come la Sirenetta. La passeggiata è piuttosto lunga, oltre un chilometro dall’Amalienborg (saranno 4 in totale dal nostro albergo) ma la giornata è splendida ed invoglia ad evitare i mezzi pubblici.

Contrariamente a quello che possono immaginare le persone che non sono mai state a Copenaghen, la Sirenetta è dunque piuttosto lontana dal centro e appare all’improvviso lungo un molo infinito che, in corrispondenza della statua, è però ornato da un bel giardino.

Il monumento si può raggiungere fino praticamente a toccarlo  camminando su alcune rocce, e sono ovviamente parecchi i turisti che si danno il cambio sostando giusto davanti  alla celebre opera di uno scultore danese di inizio secolo, pressoché sconosciuto ai più. Il flusso è continuo e chi vuole fotografare la Sirenetta senza i turisti in posa davanti deve approfittare dei momenti del “cambio”!

Decidiamo quindi di visitare il Kastellet, poco lontano. Il Kastellet è stata la prima vera e propria cittadella di Copenaghen: fu realizzata nel 1640 dal re Cristiano IV e doveva essere l’avamposto a difesa del porto della città. Occupa una vasta area e molte delle costruzioni sono originali di fine 600, anche se sono state rimaneggiate nell’800. L’attrazione principale  della cittadella è però l’ultimo e unico mulino a vento di Copenaghen, perfettamente restaurato e che risale al 1827.

Una bella passeggiata lungo quello che fu il cammino della ronda ci porta giusto davanti al mulino.

Il ritorno a piedi sarebbe piuttosto faticoso, dunque decidiamo di prendere l’autobus che ci porterà di nuovo davanti al Municipio: sono quasi le tre del pomeriggio quando arriviamo e andiamo a mangiare qualcosa in un vicino ristorantino prima di riprendere il nostro giro per lo Stroget che ormai conosciamo a memoria.

Avremmo voluto anche visitare la Carlsberg Glyptotek, ma oggi è lunedi ed il museo è chiuso. Decidiamo quindi che può bastare: i due giorni più la serata al Tivoli sono stati sufficienti per vedere le cose più importanti, anche se ovviamente uno o due giorni in più, per chi fosse interessato a conoscere ancora meglio la città e visitarla più a fondo, non sono certamente sprecati.

Noi la mattina successiva partiremo per altra destinazione, dunque questa “tappa” nella capitale danese è servita se non altro ad evitare un salasso finanziario notevole, nel caso il viaggio fosse stato pensato esclusivamente per la Capitale Danese. Perlomeno abbiamo risparmiato il costo del volo, che in realtà è finalizzato ad un’altra destinazione.

Il difetto principale di Copenaghen, come detto all’inizio, è proprio questo, ovvero i costi molti alti, confermati anche dal ristorante dove mangeremo questa ultima sera: di nuovo oltre 60 Euro per una cena non certamente di lusso!

Tuttavia Copenaghen appartiene certamente alla lista delle capitali Europee che, prima o poi, vanno visitate!

 

 

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