Viaggio in Mali

Due settimane in uno dei più affascinanti Paesi africani

Dopo alcuni anni ritorniamo in Africa, questa volta visitiamo un paese tra i più interessanti e filmati dell'Africa dell'ovest…il Mali (visita il mio sito http://maurisilvia.altervista.org/).
Avendo a disposizione solo 15 giorni decidiamo di appoggiarci ad un tour operator locale diatigui travel (alla prima mail hanno risposto chiamandoci, Assou parla oltre il francese anche l'inglese).Atterrati in piena notte all'aeroporto di Bamako, all'uscita l'autista e la guida ci accompagnano all'hotel. La mattina, dopo colazione, saliamo sulla jeep e via verso Djenne. Un trasferimento lunghissimo quasi tutto su strada asfaltata tranne l'ultimo tratto dove tra l'altro bisogna salire su una chiatta per attraversare il fiume Bani essendo Djenne un'isola. Arriviamo poco prima di cena e pernottiamo in un hotel caratteristico. La città è famosa per le sue costruzioni in fango, la più importante è la grande moschea nella cui piazza si tiene oggi, come anni fa, il mercato come descritto da al-Sadì nel 1655:
"Jenne è uno dei più grandi mercati islamici. Chi commercia in sale delle miniere di Taghaza incontra chi commercia in oro delle miniere di Bitu."
Il mercato si anima dalle 11 del mattino in poi ed è pieno di mercanzia e persone, girovagando tra le bancarelle si è continuamente chiamati o strattonati nella ricerca di vendere il proprio prodotto; si sentono risa, urla, bambini che piangono, persone che si radunano e quando appare la grande moschea non ci rimane altro che ammirare questo spettacolo.
Terminata la perlustrazione entriamo al ristorante dove ci stanno aspettando la nostra guida e il driver.
Dopo mangiato ci dirigiamo alla falesia di Bandiagara, raggiungendo Teli, il primo paese a sud.
Il mattino seguente inizia la visita del primo paese Dogon e per i successivi 4 giorni percorriamo tutta la falesia da sud a nord fino a Duentza. Lungo il percorso incontriamo, per noi la prima volta, un camaleonte ed assistiamo alla festa del sacrificio (Id al-adha), che dura tre giorni, nella quale viene sgozzato un ovino adulto nel ricordo del sacrificio che fece Abramo quando il Signore chiese di sacrificarGli il figlio.
La Falesia è stata abitata fin dai tempi antichi, tra i più recenti abitanti troviamo i Toloy, i primi ad iniziare ad abitare le piccole caverne sulla falesia, poi i Tellem, popolo pigmeo che ha sviluppato la costruzione sulla scarpata (se provate a domandare come hanno fatto a costruire, gli attuali abitanti vi rispondono che i Tellem erano un popolo spirituale in grado di trasformarsi in qualsiasi animale) ed infine gli attuali Dogon che, inizialmente hanno abitato le stesse strutture costruite da Tellem, poi, quando la situazione è divenuta più pacifica, si sono trasferiti ai piedi della falesia costruendo gli attuali villaggi composti da: Toguna, ritrovo degli uomini, la casa delle mestruazioni, granaio maschile dove si raccolgono le granaie e il granaio femminile dove sono disposte le cose femminili interdetto agli uomini. Chiamato popolo delle stelle per la loro straordinaria conoscenza astronomica essi sostengono che la stella Sirio abbia 2 altre stelle, invisibili, che si avvicinano ed allontanano con un movimento ciclico di c.a. 60 anni ecco perché in alcuni periodi la stella è più luminosa ed in altri sembra scintillante (poco prima del 1900 la stella Sirio B è stata scoperta).
Gli hotel/ristoranti in questa parte del Mali sono molto spartani e si dorme alla diaccio sui tetti (consigliata la zanzariera).
Terminato i Dogon trascorriamo un piaio di giorni ad Hombori, facendo trekking nelle colline circostanti e ad ammirare la Main di Fatima, così chiamata per la somiglianza ad una mano, che è meta di chi pratica free climb (per chi non pratica questo sport è una tappa che si può tralasciare).
Arriviamo sulle sponde del fiume Niger dove ci attende una barca che ci condurrà dopo tre giorni di navigazione a Timbuktu. Il Fiume dei fiumi, il leggendario Gher-n'Gheren, è stato testimone d'imperi, traffici e fortune. Sulle sue acque hanno navigato vascelli carichi di oro, spezie e schiavi. Percorrere lentamente in barca il grande Fiume, incontrare la sua gente, vedere villaggi oggi disabitati ma, appena il livello dell'acqua lo permetterà, abitati popolato da zingari del fiume che rincorrono i branchi di pesci è un'esperienza unica e nello stesso tempo rilassante. Si mangia in barca e si dorme in tenda sulle rive del fiume ammirando le stelle ed ascoltando il silenzio.
Giunti a Timbuktu in tarda serata non ci rimane altro che cenare e dormire.
Il mattino seguente visitiamo la città che nel lontano 1200 iniziò la sua ascesa come centro d'incontro per mercanti (avorio, oro, sale, schiavi), filosofi e religiosi. Gli scritti riguardanti la città, che nel 1500-1600 raggiunsero l'Europa, fecero sì che iniziasse il mito di Timbuktu, città ricca ma irraggiungibile.
Raggiungiamo, in jeep, Mopi porto fluviale sulle sponde del Niger dove ogni giorno si tiene un mercato. Dopo sette giorni di terra arida è una meraviglia vedere tutti quei frutti e vegetali sui banchi del mercato. La sera andiamo in un ristorante consigliato dalla nostra guida dove, per la prima volta, mangiamo il "capitano" (pesce persico impanato) consigliatissimo
Torniamo a Bamako per una visita al museo e nei dintorni per poi prendere il volo di ritorno.

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