Coast to Coast in USA!

6261 km, 12 stati, tante meraviglie: uno dei miti americani diventa realtà

Il nostro viaggio inizia oltre un anno fa con l’idea di organizzare un Coast-to-Coast in USA per l’estate 2010, con partenza da New York e arrivo a Los Angeles passando per il Canada. Devo dire che è stato fantastico impegnare una parte del nostro tempo libero per effettuare ricerche, leggere diari di viaggio, consultare decine di guide, passare ore al pc per conoscere meglio i luoghi e le attrazioni da visitare e soprattutto per pianificare il percorso con le varie soste da effettuare, dove dormire, dove mangiare, dove e come noleggiare l’auto che ci avrebbe accompagnato per 6.261 km attraversando 12 stati; altra cosa divertente è stata la ricerca del volo che, dopo un’estenuante ricerca, ci ha portato ad optare per Iberia con volo da Bologna a New York via Madrid.
Per le spese sostenute sarà mia cura segnalarle di volta in volta. Biglietto aereo per due andata e ritorno Bologna-New York €. 781,00 prenotato il 14 febbraio 2010. Credo sia fondamentale prenotare le varie cose molto in anticipo e questo sarà evidente man mano che verranno evidenziate le spese.Finalmente il 23 giugno 2010 alle 12.25 inizia il nostro viaggio da Bologna in perfetto orario con arrivo a Madrid alle 14.20. Cambio di terminal tramite un treno sotterraneo e, dopo un’attesa di circa due ore e mezza, alle 17.00 partenza con destinazione New York.
Dopo circa sette ore e mezza (con mezzora di ritardo) finalmente si arriva al JFK, sterminato aeroporto con ben 9 terminal. Strano ma vero, dopo i controlli di rito, siamo andati al ritiro delle valigie e, sorpresa, erano già sul nastro che ci stavano aspettando. Usciti dal terminal 7, abbiamo fatto i biglietti per il bus della NYAS che, dopo un’attesa di circa 40 minuti e dopo aver fatto il giro degli altri terminal per raccogliere altri passeggeri, finalmente ci ha portati fino alla Central Station di Manhattan sulla 42th. Dopo un isolato a piedi siamo arrivati al nostro Hotel sulla 40th, il Seton Hotel, alle 3 ore italiane (le 21 in USA). Stanchi e stravolti dal viaggio e dal caldo soffocante che ci ha accolti, non siamo più usciti dalla camera fino al mattino. Peccato che per colpa del fuso e della stanchezza, ci siamo svegliati prima delle 6 ore USA (da qui in avanti gli orari sono riferiti agli USA). Il Seton Hotel è un posto economico e senza pretese e va bene per chi non ha esigenze particolari, certo non è il massimo in quanto a pulizia, ma noi che ci abbiamo passato 4 notti, ci siamo adattati senza problemi. Il costo per 4 notti è stato di $ 476,66.
Abbiamo passato 3 giorni pieni in questa città fantastica e risulta difficile descrivere le meraviglie che i nostri occhi hanno avuto l’opportunità di vedere; scendere dall’Empire State Building non è stato semplice perché da lassù hai una veduta della città talmente particolare ed estesa che ogni volta ti sposti di qualche centimetro vedi qualcosa che ti attira e allora dai con le foto e con i video e fai il giro della terrazza panoramica mettendoci un’eternità, per poi ricominciare da capo.
Vedere cosi da vicino la grande statua della libertà è affascinante, attraversare a piedi il ponte di Brooklin è emozionante e portarsi poi sotto il ponte seduti su di una panchina ammirando lo sky line di Manhattan, prima con la luce del sole e, in seguito, di notte e tutto illuminato, è veramente difficile da descrivere tanto è stupendo; pensavamo di noleggiare una bici per girare il Central Park ma invece mia moglie ha avuto la brillante idea di visitarlo tutto a piedi e, anche se lo abbiamo fatto in due giornate diverse, è stata una piacevole passeggiata all’interno di un’oasi cosi aperta a tutti quelli che vogliono sfuggire alla morsa del caldo e di tutti quei grattacieli.
Abbiamo visitato la parte di Wall Street, quello che resta delle torri e il quartiere dei teatri senza perderci la sfavillante Time Square che sembra sempre in festa con le sue luci che abbagliano sia di giorno che di notte.
New York è comunque da vedere e da rivedere e siamo felici di averla conosciuta un pochino; alla prossima visita approfondiremo la conoscenza.

27 giugno: NEW YORK – SYRACUSE Km 400
Ritiro dell’auto sulla 40th da Alamo-National e prenotata a febbraio tramite E-noleggio, con una spesa di €. 464 più $ 250 per il rilascio dell’auto oltre le 1000 miglia, pagati in loco. E’ praticamente nuova (Mh 12.000 immatricolata nel 2010), compatta ma spaziosa, tanto che nel baule ci stanno comode due valigie grandi e due borsoni, ha 4 porte, clima, lettore cd, ingresso usb e cambio automatico; per due è quasi un lusso.
Alle 9.15 si parte e, anche se il traffico di New York sembra caotico, riusciamo facilmente ad uscire dalla metropoli, anche e soprattutto grazie al nostro navigatore (TomTom go 930 con mappe dell’Europa e USA-Canada) attraverso il Lincoln Tunnel, attraversando il New Jersey e poi via verso nord.
Questa prima tappa è un po’ noiosa in quanto si tratta di una tappa di trasferimento e, lungo il tragitto non c’è niente di particolarmente interessante da osservare se non che si attraversano foreste e montagne più o meno alte e percorrendo un’autostrada abbastanza tortuosa. Neanche Syracuse offre attrazioni interessanti e allora ci dirigiamo, guidando con prudenza, verso quello che sarà il primo di una lunga serie di Motel, il Motel 6, dove arriviamo alle 16 circa. Il motel si trova proprio di fronte all’ingresso dell’autostrada che dovremo prendere all’indomani. E’ molto carino e funzionale e per la notte spendiamo $ 47,45. Facciamo un giro nei dintorni poi, procurata la cena si torna in camera, si mangia, doccia e a letto.

28 giugno: SYRACUSE – NIAGARA FALLS – TORONTO Km 396
Si parte presto e si arriva alle 12 a Niagara Falls dalla parte canadese; qui appare ai nostri occhi uno spettacolo della natura che ci lascia letteralmente a bocca aperta e in silenzio per alcuni minuti. E’ veramente straordinario! I turisti sono numerosi ma ugualmente riusciamo a vedere e ad immortalare le cose che ci interessano e, solo dopo ci procuriamo il pranzo.
Si riparte poi alla volta di Toronto dove si alloggia al Downtowner Inn e si spendono $ 70 per una notte con colazione. Gli Hotel di Toronto, come anche nelle altre grandi città, costano molto e questo è uno dei più economici e abbastanza vicino al centro. Il centro lo abbiamo goduto poco in quanto ancora blindato dal G20 del giorno prima, riusciamo comunque a vedere abbastanza di questa grande città che si presenta come una piccola New York, con tantissimi grattacieli. Un consiglio: se avete un notebook portatelo con voi e acquistate credito con Skype perché è facilissimo telefonare in ogni parte del mondo e si spendono circa € 0,15 al minuto; quasi tutti i Motel hanno la connessione wi-fi gratuita.

29 giugno: TORONTO – FLINT Km 400
Flint è una graziosa cittadina che si trova in una striscia di terra tra il lago Huron e il lago Erie, poche miglia a nord di Detroit, nello stato del Michigan. Senza un vero centro storico e composta, quasi esclusivamente, da case basse con il loro giardino e con la bandiera usa sul davanti; strano ma vero, gli abitanti sono, per la maggior parte, di colore. Questa è una terra molto verde con un’alternanza di valli e colline boscose. Un simpatico Motel 6 è la nostra meta per la notte al prezzo di $ 44,39.

30 giugno: FLINT – CHICAGO Km 450
Chicago si vede già da lontano, bella e imponente distesa sul grande lago Michigan, con i suoi grattacieli e soprattutto le due torri, una in particolare, la CN Tower, perché molto caratteristica e simbolo della città. Lasciamo l’auto nel parcheggio del nostro hotel e poi partiamo a piedi per la visita; dopo circa cinque minuti ci troviamo davanti all’Union Station e allora non riusciamo a trattenerci dall’entrare e poter vedere la bellissima scalinata che fu teatro di una delle scene più belle del film “Gli Intoccabili”. Usciti dalla Union Station ci dirigiamo verso il centro e notiamo che la metro qui è sopraelevata e si aggira tra i grattacieli sopra le varie strade. Arriviamo nel grande e bellissimo parco che costeggia il lago Michigan e allora ci facciamo una passeggiata nel lungolago. Mentre ritorniamo verso la Down Town ecco un’altro parco con all’interno due torri dalle cui sommità sgorga acqua in quantità tale da formare delle cascate e le numerose persone presenti ne approfittano per bagnarsi e rinfrescarsi. La città è anche attraversata da alcuni canali navigabili.
Alloggiamo al AAE Chicago Parthenon, in pieno quartiere greco, al prezzo di $ 75,77.

1 luglio: CHICAGO – SAINT LOUIS Km 490
Oggi la direzione è verso sud e faremo conoscenza con il grande fiume, il Mississippi. E’ imponente e segna il confine tra l’Illinois e il Missouri, dove si trova la nostra meta; Saint Louis è una cittadina bellissima e che si trova proprio sulla sponda del grande fiume e il suo simbolo è il grande arco di acciaio ed è talmente alto che si vede a diverse miglia di distanza. Il tempo è bello e fa anche caldo e decidiamo di fare una bella passeggiata per il centro di questa cittadina; il giro si conclude nel bellissimo parco lungo il fiume dove si trova anche l’arco. Alle spalle dell’arco c’è una scalinata che porta ad un viale pedonale proprio a ridosso del fiume, ma l’accesso è impedito da alcune transenne in quanto il Mississippi ha deciso di uscire dagli argini ed allagare il viale che lo costeggia.
Questa sera si alloggia al Days Inn al prezzo di $ 52,33 (bellissimo).

2 luglio: SAINT LOUIS – SPRINGFIELD Km 370
Oggi la direzione è verso sud-ovest e la nostra meta è la cittadina di Springfield che ha dato i natali al president Abramo Lincoln. Noi percorriamo la Interstate 40, ma di tanto in tanto la Route 66 corre di fianco e, a volte, l’Interstate si sovrapone ad essa. A Springfield, a parte il museo dedicato a Lincoln, non ci sono cose particolari da visitare e, dopo aver fatto quattro passi per la cittadina, ci siamo procurati la cena e poi abbiamo preso possesso della camera al Motel 6 al prezzo di $ 56,62.

3 luglio: SPRINGFIELD – OKLAHOMA CITY Km 480
Sempre sulla Interstate 44 e sempre verso sud-ovest. Dopo un centinaio di miglia usciamo dalla super strada e ci dirigiamo alle Meramec Caverns, dove la leggenda racconta che fu il rifugio del bandito Jesse James.
Riprendiamo il nostro viaggio e, dopo essere entrati nello stato dell’Oklahoma e aver attraversato Tulsa, arriviamo ad Oklahoma City. La città è piuttosto grande ma bella e molto verde; nella parte est si trova un bellissimo parco attraversato da un canale dalle acque limpide che si snoda tra collinette verdi e piccole palazzine che ospitano ogni tipo di esercizio commerciale; il canale è navigabile e ci si può avvalere di alcuni grandi gommoni (a pagamento) per fare un’escursione lungo il parco. L’Oklahoma è una delle patrie degli indiani nativi e dei bisonti e ad ogni angolo o piazza della città sono ben visibili monumenti che li ricordano.
Questa notte si alloggia al Motel 6 al prezzo di $ 51,88.

4 luglio: OKLAHOMA CITY – AMARILLO Km 450
Si abbandona la I-44 e si imbocca la I-40 seguendo la pista della Route 66 e, stavolta, solo verso ovest. Oggi è festa nazionale e purtroppo il museo della Route 66 di Clinton è chiuso e allora proviamo a fermarci ad Elk City dove le guide ne segnalano un altro, ma anche qui è chiuso, però (sorpresa) il museo è costruito all’interno di un villaggio western ricostruito in mezzo ad un prato curatissimo e, anche se pioviggina, ci fermiamo ugualmente a fare diverse foto; l’ingresso del villaggio è vigilato da una grande statua che raffigura un bisonte (bellissima).
Dopo poche miglia da Elk City si entra nello stato del Texas e qui continuano le grandi praterie popolate da mandrie di mucche e di cavalli; il terreno è piatto e la superstrada corre talmente dritta che sembra si perda all’infinito. I ranch, se ci sono, non si vedono a vista d’occhio e, questo, da l’idea delle proporzioni di questo territorio e delle tenute sconfinate. Si arriva ad Amarillo che però non presenta attrazioni particolari e allora stanchi dal viaggio andiamo a prendere possesso della camera al Motel 6 al prezzo di $ 45,99 e ci facciamo una bella nuotata rilassante nella sua piscina.

5 luglio: AMARILLO – ALBUQUERQUE Km 485
Appena partiti da Amarillo, dopo poche miglia ci imbattiamo nel Cadillac Ranch; niente di particolare se non che ci sono dieci cadillac piantate per metà nel terreno come se fossero piramidi; il vento è molto forte e intorno a questa stranezza non c’è nient’altro che una prateria di cui non si vede la fine. Qualche foto e qualche critica a chi dipinge le auto con le bombolette spray e poi le lascia sul terreno facendo in modo che questo luogo diventi una discarica (e non si fermano solo gli italiani).
Ripartiamo verso ovest e, dopo poche miglia, si entra in New Messico e nel primo pomeriggio arrivo ad Albuquerque, città sul Rio Grande. E’ stata una bella cavalcata però abbiamo ancora le forze per visitare il caratteristico centro di questa città che ricorda molto i pueblo messicani; Case basse e tetti a terrazza tutte di color ambra; numerosi sono i negozi che vendo articoli messicani e indiani.
In serata sosta al Days Inn al prezzo di $ 55,37.

6 luglio: ALBUQUERQUE – GALLUP Km 300
Ancora verso ovest e ancora sulla I-40. Abbiamo abbandonato le grandi pianure e ci stiamo dirigendo verso le montagne e i deserti; oggi il tragitto è abbastanza breve però è prevista un’escursione a nord di Gallup all’interno della Riserva Navajo.
Gallup è ancora in territorio del New Messico e vicina al confine con l’Arizona ed è una cittadina molto estesa con una popolazione composta in maggior parte da messicani. Arriviamo nel primo pomeriggio e, dopo aver scaricato i bagagli al Super 8, si riparte per visitare Window Rock, a circa 25 miglia di distanza, che si trova già in Arizona all’interno della Navajo Nation; la sorpresa è grande perché ad un tratto, in mezzo alle colline, sorge questa piccola montagna composta esclusivamente di roccia nuda con una “finestra” al centro (questo particolare da origine al nome); è un luogo sacro agli indiani, tanto è vero che tutto intorno a questa montagna è sorta una comunità piuttosto nutrita di indiani Navajo. Ai piedi della montagna sorge un sacrario dove sono riportati i nomi degli indiani di questa tribù che hanno combattuto la seconda guerra mondiale tra le fila degli Stati Uniti e sono caduti.
Dopo una visita piuttosto lunga al luogo, torniamo al nostro Super 8 di Gallup dove passiamo la notte al prezzo di $ 62,17.

7 luglio: GALLUP – FLAGSTAFF Km 380
La destinazione è Flagstaff ma le meraviglie da visitare sono lungo il tragitto. Poco dopo essere entrati in Arizona, ecco l’uscita della I-40 che ci porta all’ingresso del Deserto Dipinto; il biglietto costa $ 5 a persona, ci viene consegnata una mappa del parco e poi via per ammirare questo deserto molto particolare e che si estende per oltre 25 mh. Il deserto non è piatto ma composto da una serie di formazioni rocciose e per la maggior parte tondeggianti, che presentano sfumature di vari colori; anche il terreno circostante varia nei colori. Lungo il percorso ci sono vari punti di osservazione e noi li facciamo tutti, in quanto i colori cambiano a seconda del punto in cui si guardano. La strada che si snoda attraverso il parco, compie una specie di arco partendo a ridosso della I-40, sulla destra, fino a tornare ad incrociare la Interstate qualche miglia piu avanti, dopo aver compiuto, appunto, un arco.
Dopo aver incrociato la I-40, passandoci sopra, ci spostiamo sulla sua sinistra dove ancora per qualche miglia persiste il Deserto Dipinto fino a quando, tutto di un tratto ecco apparire la Foresta Pietrificata; è uno dei misteri della natura, in quanto, in epoca molto lontana, questo era un territorio ricoperto da una fitta foresta, mentre oggi non è altro che un deserto disseminato da quelli che un tempo erano tronchi d’albero e che per qualche strano fenomeno, ora sono pietrificati; è veramente stupefacente vederli e toccarli, alcuni sembrano di marmo bianco, alcuni di granito, ma si vede benissimo che un tempo erano di legno. E’ severamente vietato raccogliere e portare via anche solo un frammento di questi tronchi, anche perché la leggenda narra che grosse sventure si possono abbattere su chiunque se ne impossessi.
Usciti dal parco, la strada 180 ci porta ad imboccare di nuovo la I-40 all’altezza di Holbrook e, dopo circa 90 mh arriviamo a Flagstaff, che è la base ideale per visitare i parchi del nord Arizona. Flagstaff è una cittadina piuttosto grande e la sua downtown è bella da visitare.
Alloggiamo al Super 8 al prezzo di $ 80,96.

8 luglio: FLAGSTAFF – MONUMENT VALLEY – KAYENTA Km 330
Oggi si parte presto perché dobbiamo arrivare alla Monument Valley e visitarla con calma. Passiamo da Kayenta, dove alloggeremo questa sera e, dopo circa 20 mh, ecco che, davanti ai nostri occhi, appare questa valle rossa con i suoi pinnacoli qua e là, e già ci sembra di essere dentro ad un film western. La valle si trova proprio sul confine tra l’Arizona e lo Utah e, quando percorri la strada sterrata che la attraversa, si passa da uno stato all’altro senza rendersi conto di ciò. Volevamo fare il giro a cavallo ma il prezzo era piuttosto alto ($ 200 a testa per 2 ore), allora abbiamo preferito farlo in auto e comunque è stato meglio perché cosi abbiamo avuto l’opportunità di fare con calma prendendoci tutto il tempo che un luogo cosi merita; la fortuna ci ha assistito per quanto riguarda il tempo e, nonostante il gran caldo, abbiamo avuto l’opportunità di godere appieno di questo luogo fantastico.
Verso sera abbiamo fatto ritorno a Kayenta dove abbiamo alloggiato all’Hampton Inn, in una camera fantastica, al prezzo di $ 157,49; il prezzo è piuttosto alto, ma nei dintorni ci sono pochissimi hotel e tutti molto cari.

9 luglio: KAYENTA – GRAND CANYON – TUSAYAN Km 350
Anche questa mattina si parte presto perché è la giornata del Grand Canyon e vorremo visitare tutti i punti del South Rim. Ripercorriamo a ritroso la US 180 fino a Cameron e poi si prende la US 64 che ci porta all’ingresso est del parco denominato Desert View, dove si paga il biglietto che ammonta a $ 25 per ogni auto e, poco dopo inizia lo spettacolo; ci siamo fermati in tutti i punti segnalati fino ad arrivare al Grand Canyon Village e vi assicuro che, ad ogni fermata, davanti e sotto di noi la meraviglia era notevole; è indescrivibile e raccontarlo non rende l’idea di quanto sia spettacolare e immenso.
Il tempo anche oggi ci assiste e, nonostante siamo ad una quota di oltre 2.200 metri, fa molto caldo. Arrivati al Village abbiamo usufruito del servizio navetta per esplorare la parte sinistra del Canyon che offre viste spettacolari ancora più suggestive e, nonostante le nostre forze fossero allo stremo, siamo riusciti a visitare tutti i punti eccetto gli ultimi due in quanto ormai stanchissimi.
Ripresa l’auto siamo usciti dal parco dall’ingresso sud e, dopo circa 7/8 mh siamo arrivati a Tusayan dove abbiamo pernottato al Red Feather Lodge al prezzo di $ 140.

10-11 luglio: TUSAYAN – LAS VEGAS Km 500
Due giorni fa abbiamo deciso di apportare una modifica al nostro viaggio e cosi abbiamo disdetto il motel a Kingman e prenotato un motel a Las Vegas per poterci passare un giorno in più, anche perché a Kingman non c’erano cose particolari da visitare e l’avevamo prevista come tappa di avvicinamento.
Oggi il percorso è più lungo del solito ma, grazie alla varietà del paesaggio, il tempo trascorre velocemente. Dopo aver percorso la US 64 fino a Wiliams, abbiamo ripreso la I-40 fino a Kingman dove l’abbiamo lasciata definitivamente e abbiamo imboccato la US 93 che ci porterà a destinazione. Lungo il percorso ci siamo fermati ad ammirare la bellissima diga sul Colorado River e, uscendo dall’auto, siamo stati investiti da un vento forte e caldissimo, tanto che quasi subito abbiamo riparato dentro la macchina. Dopo aver attraversato le montagne che contengono il lago Mead grazie alla diga, ecco che ci appare un deserto piatto con in mezzo la grande e sfavillante Las Vegas.
Arrivati al Super 8 prendiamo possesso della camera e poi subito una passeggiata lungo la strip di questa città speciale che non dorme mai. L’aria è talmente calda che è quasi irrespirabile e allora decidiamo di fare un bagno nella piscina del motel e, sorpresa, l’acqua è talmente calda che sembra riscaldata.
Dopo aver cenato, con l’auto, ci portiamo sulla strip e ci fermiamo all’ingresso del Bellagio dove un vallet prende le chiavi e ci parcheggia l’auto nel garage del casinò. Abbiamo così l’opportunità di visitare i grandi casinò senza doverci preoccupare del parcheggio. Il Bellagio è enorme e bellissimo e soprattutto la sua grande fontana offre uno spettacolo strabiliante di luci, giochi d’acqua e musica. Senza farla troppo lunga, il Venetian è quello che più ci ha colpiti, tanto è vero che è difficile dire di essere a Las Vegas in quanto sembra di passeggiare tra le calle di Venezia. Il Paris con la sua torre Eiffel, il Caesar Palace con il Colosseo e la fontana di Trevi e via tutti gli altri con le loro meraviglie. Ritiriamo l’auto che il vallet ci riconsegna davanti all’ingresso del Bellagio e ce la caviamo con una mancia di due dollari (il parcheggio è gratuito).
La prima notte al Super 8 ci è costata $ 79,64, mentre la seconda, passata all’Harras, in una stanza da mille e una notte, ci è costata $ 54,88.

12 luglio: LAS VEGAS – CALICO – LOS ANGELES Km 480
Dopo due giorni ecco che si riparte per l’ultima tappa del nostro meraviglioso viaggio che prevede una fermata alla Gosth Town di Calico e, arrivati a Los Angeles, prima di riconsegnare l’auto, un giro per Beverly Hills.
Poco oltre metà strada sulla I-15, ci fermiamo a Calico, che non è altro che una città morta che era sorta per le miniere che c’erano in zona; la cittadina vive solo perché le costruzioni sono ancora originali e i negozi con ogni sorta di mercanzia e souvenir non mancano; non manca neanche un trenino che porta i turisti a fare il giro di una collina dove si vedono gli scavi delle miniere; si può entrare anche in un braccio della miniera rimasto intatto e percorrerlo tutto fino ad uscire dall’altra estremità.
Si riparte e, intorno alle 15 eccoci a Los Angeles; Dobbiamo consegnare l’auto entro le 18 e allora abbiamo tutto il tempo di dare uno sguardo a Beverly Hills e alle sue ville fantastiche; fatto il giro delle ville andiamo a prendere possesso della camera al Travelodge Hotel nei pressi dell’aeroporto e, fortuna vuole che la sede della National/Alamo dove dobbiamo riconsegnare l’auto è a circa 500 metri dall’hotel e quindi, scaricati i bagagli, vado io da solo e consegno l’auto; dai controlli che hanno effettuato è risultato tutto ok e quindi, a piedi, torno in hotel.
Oggi è stata una giornata piuttosto faticosa e allora decidiamo di farci un tuffo in piscina e, dopo aver cenato nelle vicinanze, ci riposiamo in camera.

13 luglio: LOS ANGELES
Questa è la giornata dedicata agli Studios Universal e, dopo un’ora e mezza di metro, con cambio di tre linee, ecco che ci immergiamo all’interno degli Studios al prezzo di $ 69 cadauno. E’ un parco divertimenti sul tipo di Gardaland, in ogni caso a noi è piaciuto e ci siamo divertiti molto; ci abbiamo trascorso quasi tutta la giornata e, durante il viaggio di rientro all’hotel, ci siamo fermati per dare uno sguardo alla downtown, anche se non è niente di particolare. La città è enorme in estensione e pochissimi sono i grattacieli.

14 luglio: LOS ANGELES – ultimo giorno
Oggi una parte della giornata è dedicata alla visita ad Hollywood; altro tragitto di circa un’ora e mezza in metro ed eccoci nel bel mezzo della passeggiata dei famosi con le stelle degli artisti sotto i nostri piedi; da questa zona si intravede anche la collina con la famosa scritta; ci sono degli addetti che stanno preparando un tappeto rosso nella strada proprio di fronte al Chinese Theatre dove, il giorno dopo, ci sarà la proiezione, in anteprima mondiale, di un film di cui non ricordo il titolo. Ci sono tantissimi turisti che cercano le stelle dei loro artisti preferiti e noi non siamo da meno. Il nostro giro si conclude intorno alle 15, anche perché dobbiamo tornare in hotel a preparare i bagagli.
Serata tranquilla passata in camera. Tre notti al Travelodge Hotel ci sono costate $ 231.

15 luglio: LOS ANGELES – NEW YORK – MADRID – BOLOGNA – CASA
Sveglia alle quattro e, tramite la navetta gratuita dell’hotel, arriviamo all’aeroporto in cinque minuti. Check-in e poi colazione; alle sette si parte a bordo di un aereo della Virgin America in direzione del JFK di New York al prezzo di $ 395,40 per due persone.
Arrivo, in perfetto orario, alle 15,40; alle 18 si parte con Iberia e, dopo uno scalo di circa due ore a Madrid, alle 11,40, arrivo a Bologna.
E’ terminato questo bellissimo viaggio che si è rivelato ancora meglio del previsto e che non ci ha riservato nessun tipo di difficoltà. Ora che abbiamo tutti i conti in mano, possiamo dichiarare che questo viaggio ci è costato, in totale, €, 4.250 in due. Al prossimo racconto di viaggio.

Cinzia e Emiliano

3 commenti in “Coast to Coast in USA!
  1. Avatar commento
    Emiliano
    11/02/2011 21:06

    ciao Elisa, scusa il ritardo ma negli ultimi mesi ho avuto qualche difficoltà con il pc. noi avevamo un navigatore con le mappe di usa e canada però ti posso assicurare che è molto semplice orientarsi nelle strade americane e con una buona cartina (che puoi trovare gratuitamente nei punti di informazione turistica) te la caverai benissimo. viaggiare in auto negli usa è fantastico e non ci ha creato nessun problema. gli americani sono molto disponibili e cortesi e, nonostante noi con l'inglese avessimo molte difficoltà, ce la siamo sempre cavata egregiamente. se hai domande specifiche mandami un messaggio mail e ti darò tutte le indicazioni che ti servono. ciao e buon viaggio

  2. Avatar commento
    eli
    11/02/2011 14:29

    tutto semplicemente meraviglioso!!!!!! spero un giorno anch'io di realizzare qst sogno stupendo ;) ciaoo

  3. Avatar commento
    - Elisa -
    13/10/2010 12:04

    complimenti per il lungo viaggio, io dovrei essere in quei magnifici posti il prossimo anno con un "on the road" tra nevada,utah, california e arizona..vorrei chiederti se è stato semplice orientarsi in auto e il viaggio in auto in sè...grazie.

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