Monet ... ma non solo!

La mostra è l'occasione per visitare un magnifica città!

Questa volta l'occasione è davvero ghiotta.
Prendete una tra le più romantiche e vive cittadine italiane, aggiungete una interessantissima mostra monografica dedicata a Claude Monet, uno dei padri dell'Impressionismo, condite con le prime brume novembrine unite agli schietti sapori della Marca Trevigiana e ... il gioco è fatto!
Ci Sono Stato . it non poteva mancare di indicare, quale "obbiettivo principale" per il mese di Novembre, la splendida città di Treviso, che ospiterà, fino al 10 febbraio 2002 la mostra "I luoghi della pittura", ubicata nei locali di Casa dei Carraresi.
Naturalmente la sontuosa esposizione pittorica (90 tele provenienti da tutto il mondo) può essere la scusa per la scoperta (o la riscoperta) di una città che sia architettonicamente che culturalmente ha molto da offrire, dove la tranquilla vita di Provincia trova una delle sue migliori espressioni.
Ma andiamo per ordine: la mostra, innanzitutto.
E' una occasione davvero unica per conoscere a fondo le opere, e di riflesso la vita, di Claude Monet: tra le circa novanta tele di cui sopra spicca senza dubbio alcuno un quadro inedito, realizzato nel 1869 "gomito a gomito con Renoir",per usare le parole di Marco Goldin, curatore della mostra.
Ma c'è di più: il "canovaccio" dell'esposizione, corredata da ricchissimo materiale fotografico dell'epoca, è in qualche modo legato al tema del Viaggio, come sta a testimoniare il nome stesso della mostra. Questa si articola in quattro sezioni strettamente collegate ai luoghi della vita di Monet.
Ecco allora che si passa attraverso la prima sezione ("In Normandia e Bretagna") per poi approdare alla seconda ( "Lungo la Senna" ) che propone un excursus sul grande fiume francese e nei suoi dintorni.
Interessantissima la terza sezione "Città e villaggi", che ci porta dall'Olanda a Londra, dalla Norvegia alle coste del Mediterraneo, in Italia da Bordighera a Venezia attraverso un itinerario che oltre ad essere "viaggio" di fatto è anche e soprattutto testimonianza della continua ricerca artistica di Monet.
La quarta ed ultima sezione si intitola "A Giverny", capolinea, contrassegnato di romantiche e sognanti vedute, del viaggio del Pittore.
Tuttavia, dicevamo prima, la mostra deve essere anche l'occasione per conoscere al meglio Treviso, e forse la stagione autunnale è quella che si presta al meglio allo scopo.

Da dove iniziare?
Contrapponiamo subito, come spesso è accaduto nel dipanarsi della storia Trevigiana, spirito e materia, cultura ed antiche tradizioni popolari.
Niente di meglio quindi, per gustare appieno Treviso, che un "giro de ombre" abbandonandosi al rito tutto veneto dell'"ombrèta", il calice di vino, accompagnata da quattro "ciacole", quattro chiacchiere fatte per passare il tempo o anche per spettegolare, seppur bonariamente,tra amici. Il vino (e qui vino non può che essere sinonimo di Prosecco, per quanto anche il vicino Friuli faccia sentire la sua influenza) quindi come mezzo per giungere ad un cerimoniale che è poi l'essenza stessa, pulsante, dello scorrere della vita cittadina; il vino come ottimo accompagnamento dei deliziosi "cichèti", sfiziosissimi bocconcini che poi possono addirittura costituire un autentico pasto.
Per restare in tema gastronomico non possiamo tralasciare di nominare "Sua Maestà il radicchio", quello rosso ed a foglia lunga, per molti versi ambasciatore di Treviso nel mondo.
Il radicchio qui lo potete gustare in mille modi, ma vale la pena di ricordare sicuramente il celebre risotto, anche se alcuni ritengono che il migliore modo di degustazione sia alla griglia con un semplicissimo filo d'olio. Anche la vicinanza del Sile e della laguna veneta lascia nella gastronomia locale indelebili tracce.
Ma torniamo un attimo ad elevarci, a parlare di questa cittadina di 80.000 abitanti sita in posizione privilegiata, a 28 Km da Venezia, vicina ai bastioni Dolomitici ed alle sabbiose spiagge venete, poco distante dalle dolcissime alture di Conegliano e di Asolo e attraversata dalle acque del verde Sile e del Botteniga nonchè intersecata da miriadi di canali.
Cominciamo dalla via principale di Treviso, il Calmaggiore.
Il nome (Callis Maior) significa Strada Maggiore, e va dal Palazzo della Signoria alla Cattedrale; se cercate il luogo dove i Trevigiani si incontrano dovete recarvi in questa strada, sorta di "salotto buono" della città, abbellito da portici che ornano entrambi i lati.
Se il Calmaggiore rappresenta l'arteria principale, Piazza dei Signori è il "cuore" della città.
La piazza ospita il Palazzo del Podestà dei Veneziani (fine 1400), il Palazzo della Signoria, attualmente sede della Prefettura, ed il Palazzo dei Trecento, autentico capolavoro d'architettura medievale che venne restaurato dopo i gravi danni subiti nel 1944 durante la seconda guerra mondiale.
Ma non si può parlare di Treviso senza aver menzionato i "Cagnani", cioè i Canali che intersecano la città, formati dal Botteniga che al "Ponte de Pria" penetra sotto la cinta muraria: è dolce, quasi magico, passeggiare sotto i portici che fiancheggiano i Canali e soffermarsi nei luoghi più caratteristici. Tra questi va certamente menzionato il famoso mercato del pesce, la Pescheria, che occupa un isolotto nel bel mezzo del Cagnan grande, il canale più grande di Treviso.
Se poi vogliamo fare ritorno alla dimensione più "carnale" di Treviso, rechiamoci alla "fontana delle tette", nella Strada Romana: rappresenta una figura femminile che spremendosi due turgide poppe dona due bei zampilli d'acqua. La statua (quella che vedete è una copia, l'originale si trova nel Museo di Casa da Noal) fu voluta dal Podestà della Città al termine di un lungo periodo di siccità nel 1559 e la tradizione vuole che talora, durante periodi festivi, venissero fatti zampillare dal voluttuoso seno due getti, l'uno di vino rosso e l'altro di vino bianco ... grande Treviso!!!!

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