La piramide di Visoko

Un recente ritrovamento archeologico è il pretesto per conoscere e apprezzare le meraviglie della Bosnia Herzegovina

Domenica 15 ottobre 2006: Belgrado-Sarajevo
Stamattina ci svegliamo presto e facciamo colazione con le cose acquistate il giorno prima; verso le 7:30 ci dirigiamo alla stazione degli autobus (BAC). Saliamo sul bus (con il posto a sedere) ed alle 8:00 precise si parte in direzione Novi Sad.
In circa 3 ore siamo alla frontiera, fortunatamente non c'è nessuno, il poliziotto di turno sale sul pullman per controllare i documenti e si prende i nostri passaporti; dopo poco ritorna il conducente del bus con i nostri passaporti timbrati, lo stesso accade 50 metri piu' in la' alla frontiera della Bosnia e Herzegovina, insomma il passaggio alle dogane e' tranquillissimo.
La cosa che si nota immediatamente entrando in BiH e' il paesaggio che cambia radicalmente rispetto alla Serbia: qui siamo in montagna immersi in fitti boschi di abeti. La strada pero' comincia ad essere piena di curve e per i deboli di stomaco e' un problema visto che sono 8 ore di viaggio. Le 8 ore sono tranquillissime e si fanno numerose soste (sono solo 350 km!), percorriamo tutta la republica Sprska (una delle due entità della BiH) senza mai entrare in BiH.
Alle 16:00 arriviamo in un paesino a 18 km da Sarajevo (veniamo sempre dalla Serbia ricordatelo), e non ci sono autobus che collegano direttamente la stazione della collina con la vera stazione di Sarajevo (o con il centro), bisogna prendere solamente il taxi che per questo chiede 10 euro (in BiH si usa il marco convertibile KM, 1KM = 0,5 euro).
Quello che sorprende entrando a Sarajevo e' che: 1) e' in montagna o meglio in una vallata, 2) ci sono molti minareti. Arrivati in centro giriamo un po' per la sistemazione e troviamo una camera con il bagno a 15 euro (a persona), ovviamente senza riscaldamento e stasera geleremo.
Sistemati facciamo un rapido giro e ci fermiamo a mangiare al ristorante Una (praticamente in centro) dove per 24 euro (due persone) mangiamo tanto a base di carne. Il locale e' gestito da un simpatico vecchietto che ha il figlio che vive in Italia: andateci!

Lunedì 16 ottobre 2006: Sarajevo-Visoko-Sarajevo
Oggi è il compleanno di mia moglie Manuelina ed io, anzichè andare alle Maldive la porto in BiH... che marito snaturato.
Come presagivo questa notte ci siamo puzzati di freddo, gli infissi erano pessimi, brrr, appena scendiamo mi appiccico subito con il tipo alla "reception" che con il suo inglese stentato dice che oggi chiamerà il capo, voglio proprio vedere!
Andiamo a fare colazione nella piazzetta centrale ad un bellissimo bar/pasticcieria dove fanno ottimi cappuccini e fantastiche torte (6 KM), si chiama Saraj.
Dopo ci rechiamo al centro informazioni per capire come raggiungere la meta di oggi ovvero la piccola cittadina di Visoko. Al centro informazioni ci dicono che per raggiungere Visoko dobbiamo prendere il treno che parte alle 7:15, 10:41 e 11:42, già che ci siamo domandiamo anche per Mostar, scopriamo che si sono tantissimi bus e tutta la corsa dura 2,5h.
Dal centro di Sarajevo per raggiungere la stazione dei bus e dei treni (si trovano vicino) bisogna prendere il tram n°1. Arrivati alla stazione facciamo il biglietto per Visoko che costa 8 KM (due persone), ci rechiamo al peron dove puntuale arriva il nostro treno.
Il tragitto in treno è molto tranquillo, dura circa 30 minuti, purtroppo le stazioni non sono segnalate con nessuna scritta, ma come spesso accade i locali sono molto gentili e ti dicono quando scendere.
Visoko è un piccolo paesino e la stazione è una casarella in mezzo al nulla.
Ma perchè siamo qui? All'inizio del 2006 è comparsa la notizia che sarebbe stata trovata la prima piramide europea datata prima della cultura egiziana in questo piccolo paesino, addirittura il sito del turismo della BiH (http://www.bhtourism.ba/eng/) ha un link con tutte le informazioni.
Appena scesi domandiamo ai tipi della stazione come ritornare a Sarajevo: ci dicono che il prossimo treno sarà alle 12:28 (troppo presto) e dopo alle 17:30 (troppo tardi) e comunque più avanti c'è la stazione dove partono frequenti bus per Sarajevo. Ci facciamo spiegare al capo stazione dove è la piramide e lui ce la indica: alzando gli occhi vediamo questa montagna dalla forma proprio strana, non voglio dire nulla ma vedendola sembra una piramide (geometrica) perfetta.
Seguendo la piramide raggiungiamo il paesino (ci sono anche i cartelli che ne indicano la direzione) lo superiamo ed ad un certo punto cominciamo a salire: la strada asfaltata finisce (così come le indicazioni, chiedete sempre ai locali!) e bisogna salire su degli scalini di terra (anzi fango visto che stamane ha piovuto). Dopo una tremenda faticata arriviamo ai primi scavi dove possiamo ammirare questi lastroni di colore giallo oro, chiaramente sono dei manufatti, gli scavi compaiono qua e là lungo la dorsale della montagna. Purtoppo ad un certo punto la strada diventa poco agevole e risulta difficile proseguire. Mentre siamo fermi ad ammirare gli scavi incontriamo un tipo in mimetica seduto che accende un fuoco: è proprio l'archeologo che sta eseguendo gli scavi, ovviamente scambiamo quattro chiacchiere; dice che le persone che attualmente stanno lavorando sono 13 e che un ricercatore dell'università di Roma (purtroppo non ricordo il nome, forse Neri) ha portato in Italia un pezzetto di piramide per la datazione al radiocarbonio, ma una stima grossolana può essere fatta dallo strato di humus (circa 1m) che ricopre la piramide, ovvero risalirebbe a dopo l'ultima glaciazione! Non oso immaginare come sarà questo posto tra qualche anno.
Tutti inebriati dalla visita scendiamo per prendere il bus diretto a Sarajevo (10KM due persone). Arrivati a Sarajevo compriamo una scheda del telefono e cerchiamo di telefonare in Italia, non è proprio facilissimo; dopo qualche tentativo e chiedendo scopriamo che il tastino per l'inglese è quello centrale sopra al tastierino alfanumerico del telefono e che una volta fatto il numero bisogna sentire per tre volte la voce please wait e parte la telefonate... però.
Dopo ritorniamo in albergo e scopriamo che nulla è cambiato, scendo e mi appiccico come un caimano (gentile) dicendo che voglio i soldi indietro per cercare un ostello più caldo e come spesso accade in queste situazioni ci danno l'appartamento termoautonomo allo stesso prezzo (ogni mondo è paese).
A questo punto cominciamo il nostro giro per il piccolo centro di Sarajevo, cominciamo dalla piazza di Sebilji vicina alla nostra accomodation nel centro del quartiere turco. La piazza è piena di piccioni con al centro una fantastica fontana in legno donata dalla Serbia, da qui facciamo il giro del fantastico quartire turco pieno di scorci meravigliosi. Vediamo la vecchia chiesa ortodossa, la moschea principale (Gazi Husreu bey) con la medresa annessa, ancora qualche passo e siamo nel quartire ebraico con la sua vecchia sinagoga ed infine la bellissima cattedrale cattolica. Quale città al mondo (oltre Gerusalemme) può vantare tutti questi edifici di culto nell'arco di 100 metri?
Ci fermiamo vicino al giardino pubblico alla fine della strada pedonale (ferhadija) per ammirare la scultura della pace e la nuova chiesa ortodossa. Girando per i vicoletti di Sarajevo si notano delle chiazze di cera rossa sul pavimento, esse rappresentano i siti dove le persone che si trovavano in fila per acquistare cibo o acqua sono stati uccisi.

Martedì 17 ottobre 2006: Sarajevo-Mostar-Blagaj-Mostar
Dopo una notte trascorsa a pensare al prossimo itinerario decidiamo di non rimanere più a Sarajevo ma di andare a Mostar. Dopo aver fatto la solita colazione al caffè Saraj, prendiamo il tram n°1 che ci porterà alla stazione dei treni (1,80 KM), dalla stazione dei treni due passi ed arriviamo a quella degli autobus. Prendiamo uno dei numerosi bus che sono diretti a Mostar, nel nostro caso quello delle 9:00 costo 29KM (due persone).
Il viaggio dura due ore e mezzo, piacevolissimo perche' l'Herzegovina è piena di fantastici boschi e laghi, infatti per circa la meta' del viagggio costeggiamo incantevoli fiumi color verde smeraldo con montagne a picco sul mare, la quantita' di boschi presente in BiH è sorprendente.
La strada verso Mostar è tutta in discesa (in tutti i sensi, due ore di pendenza al 9%): questo si traduce in una differenza climatica notevole
Appena arriviamo a destinazione, scendiamo dal pullman e veniamo "fermati" da una ragazza locale che (riconoscendoci come turisti) ci propone una accomodation lì vicino (casa sua praticamente, pensione Lena e Rada). Le stanze sono pulitissime e costano solo 20KM a persona, forse un po' piccole ma il bagno in camera è uno specchio. Il tempo di posare gli zaini e subito prendiamo il bus cittadino giallo donato dal governo giapponese n° 11 (o 12, lo prendete alle fermate lungo Mostar no alla stazione e costa 1,80 KM). Il bus arriva in circa 20 minuti, ah dimenticavo la nostra meta e' il piccolo paesino di Balgaj.
L'autista ci fa scendere poco prima del senso unico e da lì sono circa 600m per arrivare in riva al fiume dove si può ammirare il bellissimo mulino dopo aver attraversato il piccolo ponte in legno. In realtà la visuale è coperta quindi bisogna prendere un piccolo sentiero (3 minuti) situato dietro il ristorante da qui la visuale migliora. Il vecchio mulino di colore bianco si trova a ridosso di una montagna con una grotta dove fuoriesce un piccolo fiumiciattolo (per avere una idea del posto guardate la foto della eccezionale guida Bradt -basta con le lonely!-). Visto che ora ci fermiamo qui per mangiare, scegliamo il ristorante Nordfish dove mangiamo pesce per 18 euro.
Dopo pranzo ritorniamo all'incrocio dove scopriamo che il prossimo bus passa alle 16:00 e adesso sono le 14:20 (informatevi prima, noi non avevamo tempo), poco male ci riposiamo un po'.
Torniamo a Mostar e scendiamo su uno dei tanti ponti della città: da questo (quello prima di uscire) si vede benissimo il famosissimo vecchio ponte da poco ricostruito (grazie a noi italiani). Pochi passi e siamo nel meraviglioso quartiere turco: eccezionale, le strade fatte di ciottoli piene di negozietti (e di turisti!). Devo dire che salire sul vecchio ponte è veramente una grande emozione, considerando cosa ha rappresentato negli anni scorsi, il fiume che scorre è di un verde smeraldo incredibile!
Continuiamo la nostra passeggiata per il vecchio quartiere, scoprendo degli angoli incantevoli fino a scendere in riva al fiume. La parte destra della città (dove si trova la cattedrale per intenderci) è nettamente diversa, i segni della guerra sono ancora evidenti nonostante sia finita da piu' di dieci anni, sulla collina in alto e' visibile una grande croce messa (ironicamente) nel punto esatto dove l'artiglieria colpiva la citta'.
Sono le 18:30 e decidiamo di andare alla stazione dei bus per domandare gli orari del giorno dopo, ma e' gia' tutto chiuso (ma come?), troviamo in un piccolo sportello un vecchietto (ovviamente non parla inglese) che ci da' indicazione sugli orari. Domani ci dobbiamo recare in Montenegro e siccome dobbiamo transitare per la repubblica Sprska le cose sono piu' difficili del previsto, o prendiamo il bus Mostar Nevesinje delle 8:00 e poi Nevesinje Podgoriza delle 12:30 o Mostar Trebinje delle 6:15 e Trebinje Podgoriza delle 14:00, ovviamente scegliamo la prima.

Mercoledì 18 ottobre 2006: Mostar-Nevesinje-Podgoriza
Come da programma scendiamo presto per poter acquistare i biglietti dell'autobus, il biglietto costa solo 4,5 KM, purtroppo non abbiamo in tasca molti soldi (solo 40 KM) e non sappiamo quanto costa la prossima tratta.
Alle 8:00 parte il bus , la strada e' tortuosissima piena di curve, mamma mia! Dopo circa 1h siamo a Nevesinje dove acquistiamo due biglietti per Podgoriza (Montenegro) per 18 KM a persona, con il resto facciamo colazione in centro e compriamo alcune provviste per il viaggio.
Finalmente sono le 14:20 ma il bus non si vede, strano sono sempre puntuali, ad un certo punto viene una vecchietta dicendoci qualcosa in serbo (incomprensibile), ci accompagna alla biglietteria dove insieme cercano di dirci qualcosa (sempre in serbo)... dopo un po' capiamo l'amara notizia, il bus per un guasto non arriverà: mazzata, ne parte un altro alle 15:00... uffa! la classica giornata persa.
Fortunatamente panta rei e si fanno le 15:00, il nostro bus e' in realta' un piccolo furgoncino della Mercedes nuovissimo (si vede che stiamo per andare in Montenegro), dove salgono piu' persone dei posti a sedere... ma mica arriveranno a Podgoriza?
Arriviamo "compressi" alla frontiera della BiH dove l'ufficiale di turno apre il portellone del furgoncino, dice qualcose e lo richiude: deduco che non avremo il timbro di uscita. Qualche metro piu' in la' e siamo alla frontiera del Montenegro.

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