Olanda: dalla tranquilla provincia alle brulicanti metropoli

Una settimana in uno dei Paesi più adatti per “andare a zonzo”

L’idea di questo viaggio nasce dalla voglia di andare a trovare un’amica in Erasmus a Delft e vedere insieme a lei un po’ d’Olanda.
La prima parte del viaggio prevede 4 giorni di pernottamento a Delft con visita delle varie città durante il giorno e altri quattro giorni di pernottamento ad Amsterdam.29 aprile 2006
Alle 13.40 da Fiumicino parte il nostro volo KLM diretto all’aeroporto di Schipol. All’arrivo ad Amsterdam non perdiamo nemmeno un minuto e ci riversiamo in città per partecipare alla grande Festa della Regina. La festa nasce come celebrazione del compleanno della regina Giuliana, ed è stata mantenuta tale anche con la regina Beatrice (nata a gennaio) per la collocazione primaverile. Si celebra il 30/4 tranne quando, come quest’anno, cade di domenica e quindi i festeggiamenti vengono anticipati al 29/4.
La festa è straordinaria. Ci siamo viste immerse in un mare di gente con qualunque gadget arancione indosso, io stessa che non avevo nulla di arancione mi sono sentita inadeguata ed ho recuperato un cappellino gratuito in un bancone, un po’ ridicolo ma simpatico.
Vengo immediatamente colpita dal mix di odori di birra, marijuana, kebab, zucchero filato, hot dog, cipolle che si spande per tutta la città. Iniziamo a percorrere il canale più esterno di Singel per poi rientrare verso il centro. Sui canali si vedono flotte di imbarcazioni piene di gente danzante, vestita di arancione. Sicuramente non ho modo di farmi un’idea chiara della città perché è troppo affollata e movimentata per consentire di orientarmi.
Ovunque si vedono artisti, dj, ballerini, si sente musica, anche sulle scale di una chiesa o sulle finestre delle case. Ci sono i mercatini Vrijmarkt (mercato libero) allestiti per strada in cui la gente comune vende abiti usati, leccornie fatte in casa, oggetti scovati in soffitta o in cantina, i quali sono così vecchi che alla fine della festa vengono abbandonati per le strade e i “festanti” più tenaci si mettono a frugare tra le cianfrusaglie in cerca di qualcosa di utile da recuperare gratuitamente.
Questa prima giornata è stata abbastanza scioccante per la confusione in cui siamo state proiettate e decidiamo di tornare a Delft per le 21.00.
L’arrivo alla stazione di Delft ci colpisce per l’enorme quantità di biciclette parcheggiate ovunque e cominciamo ad ammirare i segni distintivi dell’Olanda.
Fa buio più tardi rispetto all’Italia e quindi si gode del sole più a lungo, anche se per questi primi giorni la temperature sono rigide.

30 aprile 2006
Dedichiamo questa giornata ad Utrecht. Prendiamo un treno da Delft e in meno di un’ora siamo ad Utrecht Centraal. La cittadina ci appare subito carina anche se sotto la pioggia non possiamo goderne a pieno e per questo decidiamo di iniziare la visita da un museo sperando che all’uscita il tempo migliori.
Il museo nazionale dei Carillon e degli Organetti (National Museum van Speelklok tot Pierement, Buurkerkhof 10, € 7, gratis con la carta musei) è molto simpatico. Qui ci propongono la MuseumKaart che con soli €17,45 (sotto i 25 anni) ci permette di entrare gratuitamente o a prezzi scontati nei maggiori musei d’Olanda per un anno intero.
Nel museo seguiamo una guida bilingue (olandese, inglese) attraverso la mostra temporanea di orologi preziosi e carillon, un po’ noiose le lunghe spiegazioni in olandese (di cui ovviamente capiamo ben poco), interessanti quelle in inglese. I colori pastello che dominano le orchestrine da caffè, le bande da fiera, gli organetti a ruota rimandano all’atmosfera delle sagre popolari e del circo.
Uscendo dal museo, come speravamo, si è aperta davanti a noi un bellissima giornata di sole.
Ci dirigiamo verso le famose Domkerk e Dom. La chiesa e la torre ora divise da un cortile, erano un tutt’uno fino al 1674 quando un tornado distrusse la navata centrale della chiesa lasciando intatti il solo coro, i due transetti e le cappelle laterali.
Il fatto che le chiese siano protestanti e non cattoliche influenza il loro aspetto, per esempio la Domkerk anche se di archittettura gotica ha un interno molto più luminoso delle chiese gotiche cattoliche. Altra differenza è data dalla presenza quasi costante della musica all’interno della chiesa, grazie agli enormi e bellissimi organi. Infine non di rado le chiese ospitano mostre temporanee d’arte di artisti locali nell’ottica di una chiesa al servizio dei cittadini.
Il Dom, l’enorme campanile distaccato dalla chiesa, è alto 112 m, il più alto d’Olanda. Purtroppo ho dovuto rinunciare alla visita fino alla cima in quanto è obbligatoria la guida in olandese e l’ultimo gruppo sale alle 16.
Mangiamo le famose Croquette balls con mostarda olandese (polpette fritte di carne) in un bel caffè lungo i canali dove troviamo un po’ di ristoro prima di una lunga camminata in centro.
I quartieri centrali sono ricchi di locali e ristoranti molto suggestivi dove i giovani della città si ritrovano in un’atmosfera molto vivace; inoltre si possono ammirare le belle vetrine dei negozi nonostante essendo domenica siano chiusi.
Torniamo a Delft con il treno e facciamo un giro nel centro storico dove ammiriamo la bellissima piazza di Markt al tramonto. Delft è una cittadina tranquilla, giovane (sede delle più importanti facoltà scientifiche d’Olanda), curata, un vero e proprio “gioiellino”. Sulla piazza a forma di quadrilatero sorgono lo Stadhuis (municipio) in architettura rinascimentale e di fronte la Nieuwe Kerk dove si può ammirare il sepolcro di Guglielmo il Taciturno con la statua del cane morto di tristezza dopo l’assassinio del padrone, la tomba di Guglielmo I d’Orange. Al centro di Markt svetta la statua di Grozio, nato a Delft e padre del diritto civile e bellico. Sugli altri due lati completano la piazza ristoranti e negozi di ceramiche di Delft, belle ma costosissime.
Per la cena siamo ospiti per un menù portoghese a casa di amici e li raggiungiamo a piedi potendo ammirare il canale, con i vari ponticelli, con le papere e i paperotti al seguito sguazzare in acqua, i narcisi e i tulipani nelle aiuole e ci sorprendiamo ad osservare come ci siano macchine parcheggiate sul lungo-canale senza alcuna protezione verso l’acqua, e immaginiamo che un neopatentato, poco esperto con i parcheggi, possa cadere nel canale con molta facilità!

1 maggio 2006
Questa è probabilmente la peggior giornata dal punto di vista climatico. La mattina piove a vento, grandina addirittura e la nostra visita a Den Haag (L’Aia) è decisamente condizionata da questo. Non ci buttiamo giù d’animo e da Den Haag HS ci muoviamo a piedi verso il centruum.
I primi edifici che ammiriamo sono quelli moderni dalla superficie piatta della Philipszaal e del Dans Theatre tra cui spicca la forma a cono rovesciato del ristorante panoramico. Il Dr. Anton Philipszaal Dans Theater è sede dell’orchestra stabile e del teatro di danza. L’edificio è essenziale a cause delle scarse risorse che aveva a disposizione l’architetto per la costruzione.
Vicino questo complesso sorge una grandissima e attrezzatissima biblioteca e lo Stadhuis di Den Haag (municipio). Di fronte la Niuew Kerk in ristrutturazione dove sono sepolti il filosofo Spinoza e i fratelli Witt.
Proseguiamo la nostra passeggiata e passiamo di fronte alla Groenmarkt, un grande piazza che ospitava un tempo il mercato delle erbe su cui si affacciano il vecchio municipio e la Grote Kerk. Purtroppo la visita che riusciamo a fare è del tutto superficiale perché le condizioni atmosferiche non ci permettono di fare altrimenti.
Proseguiamo la nostra visita verso il Binnenhof. E’ il pieno centro storico di Den Haag. E’ un complesso di vari edifici di epoche diverse affacciati su un laghetto, in cui sono ospitate le sedute del Parlamento e numerosi ministeri.
Il colpo d’occhio nonostante la pioggia e il vento è molto bello, il rammarico è che a causa del tempo e a causa del fatto che è lunedì dobbiamo limitarci ad ammirare tutto da fuori perché le visite all’interno non sono possibili.
Tornando indietro attraversiamo il Buitenhof, un cortile esterno del vecchio castello dei conti d’Olanda con una statua equestre di Guglielmo II nel mezzo, oggi attraversabile, che collega alla Plein passando davanti al famoso museo Mauritshuis.
Sul lato nord della Buitenhof si erge la Gevangenpoort (porta del carcere) che nel 1296 era nata come ingresso monumentale al castello e fu trasformata in prigione 200 anni dopo. Oggi l’edificio ospita un museo di strumenti di tortura.
Accanto a tale porta sorge il primo museo d’Olanda (Schilderijenzaal Prins Willem V), ovvero un salone d’udienze del principe Guglielmo V in cui sono appesi in modo fittissimo dal soffitto al pavimento dipinti olandesi di varie epoche e la stanza veniva aperta al pubblico in determinati giorni per permettere di ammirare le opere.
Proseguiamo verso Plein. Una piazza graziosissima, piena di caffè tipici olandesi, dominata dalla statua bronzea di Guglielmo il Taciturno. Ci fermiamo su questa piazza per pranzare e riscaldarci un po’ ed entriamo in un locale molto carino interamente arredato in legno, con travi sul soffitto e candele profumate sui tavoli, si chiama Gran Cafe Byblos all’angolo nordest della Plein su Korte Poten 1-3. Nonostante l’aspetto curato i menu sono molto semplici, mangiamo un toast ham e kaas (prosciutto e formaggio) e una spremuta d’arancia e una focaccia (che loro erroneamente chiamano Foraccia) con bacon, kaas e pesto (pancetta, formaggio e una profumatina di pesto) spendendo 6€ ciascuna.
A sud della piazza inizia il quartiere degli affari (Lange Poten) che percorriamo e dove troviamo negozi graziosissimi nei quali decidiamo di entrare un po’ per trovare riparo della pioggia sempre più incessante e un po’ perché il richiamo dello shopping è irresistibile.
Passiamo molto tempo per negozi e così decidiamo di raggiungere la stazione di Den Haag Central per tornare a Delft.
A Delft il tempo sembra migliore e così riusciamo a fare una passeggiata per i canali e alla scoperta di una zona residenziale a sud della città piena di villette con giardini curatissimi e ricchissimi di piante, fiori, alberi e siepi.

2 maggio 2006
Questa giornata segna l’inizio di una settimana di sole e temperature alte fino a 26°C: la dedichiamo a Rotterdam.
Molti erano i pareri negativi che avevo sentito prima di visitare questa città, soprattutto perché rispetto alle altre cittadine olandesi è veramente diversa. Ma forse questo è proprio quello che ho apprezzato di Rotterdam.
Una città moderna, modernissima, interamente distrutta con la seconda guerra mondiale e quindi ricostruita nel dopo guerra, una città in movimento, in costruzione, ovunque si vedono cantieri, ma proprio questo aspetto di dinamicità che apprezzo. E’ una città studiata palazzo per palazzo, divisa a zone e aperta alle sfide delle nuove architetture, in cui si fa shopping in un enorme centro commerciale all’aperto dove si incontrano una vetrina dopo l’altra, dove è impossibile non trovare quello che si cerca.
Attraversiamo la città da Rotterdam Centraal verso sud incontrando lo Stadhuis e la Grote Kerk gli unici edifici che richiamano la classica architettura gotica e tardogotica presente nel resto d’Olanda.
Raggiungiamo il Maritiem Museum Prins Hendrik, in cui abbiamo entrata gratuita grazie alla Museum Kaart (€ 5). L’edificio è piuttosto austero e senza finestre sulla facciata principale. Un breve giro interno è interessante per capire l’importanza dell’Europoort per la città, in una sezione in cui si trova un enorme plastico e sono descritte le varie attività industriali e commerciali che vi si svolgono. Poi un’altra sezione è dedicata alla storia della navigazione con modellini di navi, carte nautiche, atlanti, dipinti a tema, particolari dei bottini di guerra negli scontri con altre flotte durante le guerre mondiali. La sezione esterna è anch’essa interessante ed è possibile visitare una nave commerciale del XIX secolo ormeggiata nel canale con la possibilità di sbirciare nelle varie cabine da quella del capitano alla dinette, dalle cabine dei marinai alle prigioni, senza dimenticare i motori, il timone e la grande bussola.
Uscendo dal museo raggiungiamo i ponti più noti della città: L’Erasmusburg e il Willemsburg. Il primo è stato costruito nel 1996, è un enorme ponte bianco progettato da Ben Van Berkel che collega Kop van Zuid con il centro. E’ soprannominato “il cigno” dai cittadini perché la forma asimmetrica del pilone ricorda (con un po’ di fantasia) questo animale.
Il Willemsburg è più ad est ed è un enorme ponte di colore rosso dalla forma simmetrica classica con due piloni.
Passeggiando sul lungo Mosa verso il Willemsburg passiamo di fronte al noto Maas Theater di architettura moderna in cui già alle 12.00 vediamo gente in fila a fare i biglietti per uno spettacolo. Raggiungiamo una zona molto movimentata della città dietro la Grote Kerk nel bel mezzo di un mercato di fiori e non solo e dove possiamo ammirare le Yellow Cubes Houses. Sono case a forma di cubo poggiate su piloni dalla parte di un vertice e intersecate tra loro progettate nei primi anni 70 dall’architetto olandese Piet Blom. L’intento originario, parzialmente riuscito, era quello di creare un’oasi indipendente nei cui cortili interni potessero sorgere negozi e uffici per gli abitanti delle case. Attualmente quasi tutte le casupole sono abitate e qualche negozietto interno c’è, è possibile visitare internamente una delle case per 2€ e ne vale decisamente la pena. Internamente sembra di stare su una barca perchè ogni spazio è sfruttato al massimo e con minuziosa cura dei particolari. La casa è composta di tre piani con cucina e salotto al pian terreno, camera, bagno e studio al piano superiore, solarium all’ultimo piano in cui il soffitto è a punta perché è il vertice del cubo.
Finito questo giro torniamo indietro a metà tra i due ponti dove alle 14.30 parte il battello per Kinderdijk, sito patrimonio dell’Unesco a 22 km da Rotterdam (circa 1h di navigazione) dove possiamo ammirare ben 19 mulini a vento. Il costo del biglietto è di 12.50€ (www.rebus-info.nl) ma c’è anche la possibilità di raggiungerlo con un bus di cui però non ho informazioni. La navigazione è piuttosto lenta e noiosa dato che non c’è un gran paesaggio da ammirare, ma sulla nave è possibile sedersi sia fuori che dentro e mangiare a prezzi accettabili (un toast o una fetta di apple pie a 2€).
Arrivati a Kinderdijk è necessario seguire le indicazioni e camminare per circa 10/15 min a piedi in un villaggio silenziosissimo, quasi surreale, pieno di bambini che giocano in strada.
Arrivati alla grande pianura in cui sono collocati i mulini si assiste ad uno spettacolo fatto di verde, di canali, di ponticelli, di mulini, di un sentiero sterrato attraverso cui raggiungere il primo mulino.
Per poter visitare internamente il mulino è necessario pagare altri 3€. L’interno è tipico e si possono ammirare dagli ingranaggi ai letti e alla cucina e un bel panorama dalla parte più alta della torre.
Il tutto è veramente suggestivo anche se avremmo gradito un po’ più di tempo a disposizione per passeggiare tra i mulini e invece abbiamo avuto un’oretta soltanto e siamo dovute velocemente tornare al battello (l’ultimo in partenza alle 17.00) per non rischiare di dovercela fare a nuoto!
Al rientro a Rotterdam andiamo verso Rotterdam Centraal dove ci aspetta il treno per Delft.
Per quest’ultima serata a Delft decidiamo di mangiare proprio sulla Markt. Al ‘T Raedthuys dove per 12€ ciascuna mangiamo mezzo pollo arrosto con patatine e verdure e una bibita. Proprio sullo stesso lato del ristorante uscendo a nord della piazza si passa davanti al De Ruif cafè, un tipico locale olandese con terrazza esterna sul canale che dal mercoledì al sabato sera si anima e si riempie di gente.
Per quella sera decidiamo di tornare a Den haag che per colpa della pioggia non abbiamo apprezzato a pieno e che dista solo 10 min in treno da Delft.
Arriviamo a Den Haag central e ci dirigiamo verso il Binnenhof che ci offre uno spettacolo meraviglioso. Il laghetto è interamente illuminato e dalle finestre degli edifici spuntano luci colorate verdi, rosse, viola. Costeggiamo l’intero laghetto e ci fermiamo nella Plein a prendere da bere e chiacchierare in una serata calda e serena.

3 maggio 2006
Partiamo da Delft alla volta di Amsterdam Centraal. Appena arrivate andiamo a lasciare i bagagli in albergo, il Tulip Oranje proprio a metà tra Centraal Station e Piazza Dam sulla Damrak.
L’hotel è economico, quindi non ci aspettiamo granchè, invece veniamo piacevolmente sorprese dalla cordialità del personale, dalla spaziosità della stanza e dalla pulizia del bagno, dalla ricchezza della colazione anche se l’ambiente è un po’ vecchio.
Come primo giorno abbiamo previsto un giro libero nella città per cominciare a farci un’idea di come è organizzata e per orientarci un po’.
Prima tappa è il giro in battello. Il percorso prevede una prima parte esterna alla città per vedere la stazione e il porto commerciale e una seconda e più interessante parte all’interno dei canali dove è possibile capire la geometria della città e soprattutto ammirare le straordinarie facciate dei diversi palazzi di Amsterdam, capolavori di architettura. Unico consiglio che posso dare è di non fare il giro in battello nelle ore troppo calde perché va piuttosto lento ed è semichiuso da pannelli trasparenti quindi c’è il rischio sauna. (Dura un’ora e mezza circa, costa 7€, parte dal canale di fronte Centraal Station).
A questo punto decidiamo di seguire uno dei percorsi descritti dalla mia guida Routard “Amsterdam e dintorni”.
Il percordo parte proprio dalla Damrak, prosegue per la famigerata piazza Dam ponendo l’attenzione sul brutto obelisco in onore dei caduti sul lato ovest della piazza e agli edifici sul lato est (Palazzo reale e Nieuwe kerk). Si percorre la strada tra la chiesa e il palazzo e si raggiunge il Magna Plaza, un edificio un tempo sede delle poste centrali e oggi occupato da una serie di negozi di marca. La passeggiata procede sulla Spuistraat ad ammirare le case dalle facciate policrome occupate da un movimento di persone che si oppongono alla commercializzazione del loro quartiere, infatti nella via ci sono pochissimi negozi; da notare i due edifici in Art Decò (n. 210) e in Art Nouveau (n. 274). Proseguiamo la passeggiata e arriviamo allo Spui, una piazzetta ombreggiata e raccolta, assolutamente suggestiva in cui si incrociano viali pieni di negozi. Sulla piazza sorge il Begijnhof, un edificio con un giardino nel retro, in cui vivono donne che hanno fatto voto di obbedienza e che hanno la fortuna di godere di un’oasi di pace all’interno del brulicante centro cittadino.
Proseguendo prendiamo Kalverstraat (testualmente strada dei vitelli) e infatti nella casa all’angolo con lo Spui è effigiata una testa bovina. La strada è pedonale (o almeno non ci ho mai visto macchine), affollatissima, rumorosa, piena di negozi e ci conduce a Muntplein. Da qui costeggiamo tutto il coloratissimo e profumato mercato dei fiori di Amsterdam, che sul lato destro è occupato da stand e banchi fissi in cui si vendono fiori, piante, bulbi, oggetti da giardinaggio e di arredamento giardini. Sulla sinistra si susseguono negozi di souvenir e magliette e poco dopo la metà del percorso un divertente negozio di Natale in cui troverete dallo chic alla kitsch tutto ciò che volete mettere in casa a Natale.
Alla fine del mercato dei fiori prendiamo la Leidsestraat, una grande arteria della città in cui passano frequentissimi i tram, in cui si incrociano personaggi interessanti, gruppi di punk, turisti rapiti da ciò che Amsterdam offre.
Arrivati a Leidseplein troviamo una piazza stracolma di gente, artisti di strada, tavolini dei caffè fino a pochi metri dal tram, un’atmosfera giovane, quella che volevo respirare ad Amsterdam. Ci fermiamo a prendere una bella aranciata fresca visti i 26 °C sedendoci al primo tavolo libero senza capire chiaramente da che bar siamo state servite in quanto le aree di ognuno si intersecano e non c’è netta divisione.
Dopo questa rilassante passeggiata decidiamo di andare verso la casa di Anna Frank. Si trova su uno dei canali esterni, il Prinsengracht e costa 7€.
Quale sia il motivo che vi spinge a visitarla: curiosità, interesse, dovere, fatelo perché vi emozionerà. In particolare se avete letto il libro la sensazione sarà fortissima, innanzitutto per il silenzio surreale che regna in quell’angolo della città, un po’ per i continui rimandi ai vari passi del libro realizzati con video e scritte e poi nell’ultima parte della visita sono esposti i documenti autentici della famiglia e il diario originale. La cosa più sorprendente è stata la corrispondenza tra l’immagine che io avevo nella testa e la realtà, segno della grande capacità di scrittura della “piccola” Anna Frank.
L’accostamento può sembrare blasfemo ma dopo questa visita cambiamo genere e ci dirigiamo verso l’hotel fermandoci proprio alla porta prima dove alberga il Sex Museum. Simpatico, con parti più “storiche” come le foto sexy da fine ‘800 agli anni ‘60, oppure oggetti, statuine, disegni più o meno antichi e parti più moderne di foto più recenti o simpatici manichini.
Prima di rientrare in hotel ci fermiamo al Wok To Walk, fast food asiatico in cui si può scegliere sul momento cosa mettere in un piatto unico servito nel cartoccio con le bacchettine, sapori un po’ forti ma non male.
Ci rinfreschiamo e siamo pronte per riuscire la sera alla volta del famigerato Red Lights District. Non si può sbagliare, quando si è nel mezzo del quartiere non si può non saperlo visto che si vedono le vetrine e le luci rosse ovunque. Le ragazze in costume (mai nude) sono esposte in vetrina occupate nelle più svariate attività: chi parla al telefono, chi legge un libro, chi fuma, chi chiacchiera, chi cerca di attirare l’attenzione dei passanti. Quando ci riescono chiudono la tenda rossa, quando non sono presenti tirano una tenda bianca. L’ambiente è tranquillo, vi passeggiano gruppi di turisti (anche tanti gruppi di anziani un po’ scandalizzati ma comunque divertiti), coppie, pochi uomini soli.

4 maggio 2006
Dopo la ricca colazione ci dirigiamo in stazione per prendere un treno per Leiden, poi il bus 54 e raggiungere la grande esposizione floreale di Keukenhof. Con il prezzo di € 12,50 è compreso il bus e il biglietto di entrata alla mostra. Facciamo un po’ di fila per salire sul bus (circa 15 minuti), dove non sono assicurati i posti a sedere ma aspettando il bus immediatamente successivo si può essere il primo della fila e a star seduto.
Percorriamo una strada costeggiata dai campi, al verde dell’erba si alternano strisce coloratissime di arancio, rosso, rosa, giallo, etc.
Arriviamo all’esposizione che ci appare subito molto affollata. Entriamo e rimaniamo senza parole alla vista di quei colori di quelle composizioni di fiori sapientemente studiate per abbinare colori complementari che creano colpi d’occhio strepitosi, e poi i fiori in tutta la loro bellezza, eleganza, vitalità.
Il parco è formato da corsi d’acqua, laghetti, composizioni floreali, alberi enormi, fontane. A farla da padrone sono i tulipani di ogni qualità e colore, ma anche i narcisi, i giacinti e molti altri fiori.
La passeggiata è piacevolissima e ne approfitto per fare un giro tra i chioschi di bulbi dove acquisto una fornitura di 100 bulbi di tulipani di 10 colori e specie diverse, che mi verrà recapitata direttamente a casa ad ottobre con un opuscolo informativo e in tempo per essere piantati per la primavera 2007.
Per scarse intenditrici come noi la passeggiata di 3 o 4 ore è sufficiente per ammirare il parco, per questo torniamo alla fermata dell’autobus e ci dirigiamo a Leiden dove invece di prendere il treno diretto ad Amsterdam prendiamo quello per Haarlem.
Haarlem si trova immersa nella regione dei tulipani e lo spettacolo che ammiriamo dai finestrini del treno è unico. La città si snoda intorno alla grande piazza Grote Markt, impreziosita dal municipio e dall’enorme chiesa di San Bavone. La cittadina sembra tranquillissima, pulita, non affollata ma comunque vivace.
In città ci sono due chiese di San Bavone: la prima sulla piazza è quella antica, la seconda fuori dal centro storico è nuova. Entriamo a visitare la prima (2€) da una entrata sul retro, dove la signora che si occupa delle visite è gentilissima e sentendoci parlare tra noi ci dice subito che adora l’Italia, ci dà un opuscolo con la pianta e in cui sono segnati e spiegati i vari punti di interesse storico e artistico della Chiesa. Uno di questo è la tomba di Frans Hals originario di Haarlem segnata da una lanterna. La visita è perfetta per capire la cultura e vedere un modello di chiesa protestante.
Dopo la visita alla chiesa prendiamo la strada verso i canali che decidiamo di costeggiare per raggiungere la nuova chiesa di San Bavone. Dalle foto sulla mia guida sembra in posizione panoramica, peccato che dopo aver camminato circa 40 minuti senza vederla ci siamo fermati a chiedere ad una stazione di polizia dove ci hanno detto che era parecchio fuori città e così avremmo dovuto camminare almeno altri 40 minuti per raggiungerla e abbiamo rinunciato.
Tornate ad Amsterdam ci prepariamo per la cena e per una serata in uno dei tanti disco pub intorno a Leidseplein. In particolare entriamo all’Amsterdam Cafè sul lato sinistro della piazza, il locale è piccolo ma con bella musica, consumazioni molto meno costose rispetto all’Italia (max 2,50€), il personale è molto cordiale.

5 maggio 2006
Raggiungiamo a piedi la zona musei passando per il centro. L’enorme piazza che divide il Riskjmuseum e il Van Gogh è occupata da stand, palchi, bancarelle per concerti, spettacoli, giochi e balli in cui una gran folla si cimenta nonostante sia mattina: è il festival della musica.
Attraversiamo l’intero prato ed entriamo al Van Gogh Museum saltando l’enorme fila grazie alla Museum Kaart e senza pagare nulla.
Il museo si snoda su tre piani, di cui due principali, in cui è facile seguire un percorso e non perdere nessuna opera. I dipinti sono piuttosto ravvicinati con l’intento di tenere raccolte le emozioni che trasmettono anche se proprio per questo forse alla fine si pensa: “è già finito?”
Scendendo al piano interrato è possibile visitare anche la mostra Rembrandt - Caravaggio che però è a pagamento (10€ con audioguida in italiano), il biglietto si può fare comodamente all’interno saltando le file lunghissime all’esterno. La mostra mette a confronto in modo originalissimo alcune opere dei due artisti, l’audioguida centra subito il tema dei dipinti senza dilungarsi troppo sulla vita dei due e permette anche qualche digressione sui principali miti che hanno ispirato alcuni soggetti.
Dopo questa intensa mattinata decidiamo di andare a passeggiare al Vondelpark che, visti gli scarsi giorni di sole a cui sono abituati gli olandesi, è preso d’assalto da chi vuole godersi fino all’ultimo raggio di questa splendida giornata.
E’ un bel parco grande e vivace, anche se mi aspettavo fosse più pulito e curato ma comunque merita una visita tra i prati, gli alberi, i laghetti, i viali alberati e sdraiandosi al sole sull’erba si ammira un sfilata di strani e unici personaggi.
Dopo la pausa al parco ci dirigiamo verso il Riskijmuseum, il cui edificio è sicuramente più interessante di quello del Van Gogh, con un bel vialetto di entrata e un piccolo giardino.
Le opere sono di artisti fiamminghi e per chi ama questa arte ne vale assolutamente la pena a partire dalla Ronda di notte di Rembrandt fino a La lattaia di Vermeer.
Dopo questa intensa giornata dedicata all’arte torniamo, muovendoci sempre a piedi, verso il centro e ci fermiamo in una piccola traversa di Piazza Dam alla Condomerie. E’ un negozio piccolo ma simpatico interamente dedicato ai preservativi (Sin Jansstraat, 33) in cui potrete trovarne di colorati, profumati, curiosi, ma anche di specifici per patologie.
Dopo esserci rinfrescate usciamo per cena dirette alla famosa Pancake Bakery dove si possono mangiare oltre 70 tipi diversi di pancake (non quelle americane ma le crepes francesi), sia dolci che salate, a prezzi che variano dai 7 ai 12€, si trova sul canale Singel nella parte est della città). Unico avvertimento è quello di non prendere l’acqua perché danno la metà di una bibita e ve la fanno pagare il doppio.
Dopo cena decidiamo di fare una passeggiata verso Leidseplein e di entrare in uno dei Coffee Shop più famosi di Amsterdam: The bulldog. L’ambiente e la musica non sono male, la clientela abbastanza adulta. Il nome che si è fatto negli anni è molto sfruttato fino alla vendita di qualunque tipo di gadget e per questo ha perso un po’ l’atmosfera più tipica olandese.

6 maggio 2006
L’ultimo giorno ad Amsterdam lo dedichiamo allo shopping. Trovo più interessante visitare i negozi nelle vie all’aperto, che nei centri commerciali (Magna Plaza, Bijenkorf ).
L’intera mattinata per negozi trascorrere velocissima e dedichiamo il pomeriggio alla restante parte di Amsterdam, l’ovest. Ci soffermiamo nella vivacissima Rembrandtplein che troviamo veramente deliziosa e in cui udiamo risa diffuse tra i passanti e la gente seduta ai tavoli che danno proprio sulla piazza, senza capirne la ragione. Con occhio più attento attraversiamo la piazza e ci rendiamo conto che uno straordinario attore sta intrattenendo l’intera piazza facendo scherzi ai passanti, imitandoli con una capacità di cogliere le particolarità di ognuno in modo caricaturale, ci intrattiene per oltre un’ora tra risa veramente sentite.
Proseguiamo la passeggiata passando davanti alla RembrandtHuis, poi a Chinatown in cui possiamo anche ammirare un piccolo ma carino tempio buddista e la classica atmosfera concitata dei quartieri cinesi. Infine giungiamo alla Nieuwmakt dalla quale torniamo sulla Damrak.
Torniamo in albergo a prendere le valigie per raggiungere la Centraal Station e andare all’aeroporto. Alla stazione ci rendiamo conto che sulla linea per l’aeroporto c’è un problema e tutti i treni sono cancellati. Andiamo subito al centro informazioni dove con grande cortesia ci dicono di prendere la linea 54 di metropolitana da Amsterdam Centraal fino a Dulvendrecht e poi prendere il treno per l’aeroporto. Il tutto è più veloce del previsto e siamo all’aeroporto in perfetto orario. L’aeroporto è un immenso centro commerciale nel quale facciamo un giretto per negozi prima dell’imbarco. Alle 19.00 il nostro volo decolla, tornerò presto nella splendida Olanda.Non c’è una cucina tipica olandese ma devo dire che qualche specialità da non perdere ce l’hanno anche loro, soprattutto fra i dolci. Da non perdere gli Stroopwafel ovvero dei biscotti ripieni al caramello e cannella davvero buoni (da riportare anche un pacco a casa). Poi i Wafel, cialde grandi e alte servite in vari modi, il migliore panna e cioccolata.
Le pancake (crepes francesi) sia dolci che salate buone con bacon e formaggio, oppure gelato e panna, oppure fragole e panna. Infine da non perdere la Apple Pie, è diffusissima e servita con la panna.Ogni museo ad Amsterdam ha una sala interattiva nella quale è possibile consultare il sito internet del museo, cataloghi on line, applicazioni e guide. Inoltre i musei li ho visti sempre affollati e non solo dai turisti ma anche da disabili, anziani e bambini, segno di una grande sensibilità alla cultura.Treni
I treni che collegano le varie città olandesi sono molto efficienti; i tabelloni gialli che indicano direzione, fermate, orari e binari sono leggibilissimi; per i biglietti è sufficiente essere muniti di bancomat internazionale sul circuito Maestro (o carta di credito solo nella stazione di Schipol) e digitare alle macchinette automatiche se si vuole un biglietto di sola andata o di ritorno, la classe in cui si desidera viaggiare, la destinazione; in alternativa nelle ore diurne ci sono le classiche biglietterie in cui si paga 1 € in più. Ci sono anche treni notturni (uno all’ora più o meno), non andate mai senza biglietto perché il controllore passa sempre.
Io ho usufruito di uno sconto del 40% su ogni biglietto in quanto gli studenti nelle università olandesi hanno diritto ad una tessera che permette di ottenere biglietti scontati sia per il titolare che per due accompagnatori.

6 commenti in “Olanda: dalla tranquilla provincia alle brulicanti metropoli
  1. Avatar commento
    upwSujLLpaTejmV
    28/10/2011 07:11

    And to think I was going to talk to someone in pesron about this.

  2. Avatar commento
    daiana
    07/12/2007 10:14

    Figurati Ale, se ti è stato utile sono contenta! Buon viaggio!

  3. Avatar commento
    Ale
    06/12/2007 15:57

    Complimenti x il diario ke hai lasciato,davvero riccom di consigli, io partirò tra poko x l'olanda,ma in inverno girerò sl x amsterdam!!Grazie

  4. Avatar commento
    xemn scngyhub
    24/08/2007 02:44

    yhvuzfgbt cfkzb vdounms cbgly utzeq xkdzp jmqho

  5. Avatar commento
    xemn scngyhub
    24/08/2007 02:43

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  6. Avatar commento
    Francois
    28/07/2006 14:26

    Diario di viaggio completo, dettagliato e molto preciso. Molto belle le foto e dopotutto in una nazione così affascinante come l'Olanda, come non potevano esserlo. Io visitai i Paesi Bassi nel settembre 2004 e mi colpirono molto. ;-)

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