Le Egadi, inestimabili gioielli di Sicilia

Marèttimo, Favignana, Levanzo: impossibile scegliere la più bella, sono tre regine!

Senza che la cosa sia stata dovuta a una scelta o ad un progetto, questo mio 2005 può essere definito l'anno delle isole: l'Elba nel week-end lungo di Pasqua, Creta per quindici giorni a giugno ed infine le Egadi, in tutti e tre i casi per me la prima volta.
I sette giorni - dal 18 al 24 settembre - nell'arcipelago all'estremo ovest della Sicilia sono stati organizzati in accordo tra i CAI di Arenzano e Varazze con la Naturaliter, una Cooperativa dell'Area Grecanica (Parco Nazionale dell'Aspromonte), che opera nell'ambito del turismo sostenibile in collaborazione con il WWF.
Naturaliter (vedi links) ha sede ad Amendolea, a 50 km. da Reggio Calabria, e organizza attività a contatto con la natura in Calabria, Sicilia e isole: appoggiandosi a referenti locali, fornisce un servizio completo di logistica, trasporti via terra e mare, alloggio, pasti (bevande incluse) e un accompagnatore / guida escursionistica sul posto.
La vacanza - oltre che per l'oggettiva bellezza dei luoghi - è stata un grande successo, grazie al continuo impegno degli amici Rosy Volta (Arenzano), Enzio (Varazze) e all'assistenza in loco di:
- Pietro, vero e proprio "tuttofare" di Marettimo;
- Ignazio, abilissimo cuoco (auguri per l'imminente paternità!);
- Pasquale, che ci ha condotto lungo i sentieri delle isole.
Non ultimo, è stato fondamentale l'ottimo affiatamento che si è subito instaurato tra i 36 partecipanti, anche tra alcuni che si incontravano per la prima volta.Facendo base a Marettimo, il nostro programma di visite è stato così strutturato:
- tre escursioni a piedi lungo i sentieri dell'isola, come dettagliato più avanti;
- una giornata a Levanzo con escursione a piedi;
- una giornata a Favignana, con facoltà dei partecipanti di spostarsi a piedi o con biciclette a noleggio.
Per occupare le diverse ore decorrenti fra il trasporto aereo e quello via mare del primo e dell'ultimo giorno, Naturaliter ha inserito nel pacchetto di viaggio due escursioni in pullmann rispettivamente a Segesta ed Erice. Su queste due mete non mi soffermerò, visto che le trattai a suo tempo del mio resoconto "L'isola dei templi" al quale rimando (vedi Links).Per sommi capi, una breve caratterizzazione dell'arcipelago, rinviando al Diario di Viaggio gli approfondimenti dei luoghi di visita.

MARETTIMO
E', per superficie, l'isola intermedia delle Egadi. E' anche la più lontana dalla costa siciliana, la più verde, quella con i rilievi più aspri che ne denotano il carattere montuoso, quella che annovera il maggior numero di grotte marine: circa 400, emerse o sommerse, accessibili o meno. Quindi, un vero paradiso per gli appassionati di immersioni, che possono contare su diversi operatori, le cui barche sono sempre allineate sul molo.
Per la balneazione, sono pochi i tratti sabbiosi: ciò non toglie che si possano fare bagni nell'acqua favolosa delle numerose calette di roccia, scogli o ghiaia, magari organizzandosi con i barcaioli e, nel caso, tuffandosi direttamente da bordo.
Chi ama il trekking dispone di una rete di sentieri ben tracciati e ammirevolmente mantenuti dalle guardie forestali: integrando, come abbiamo fatto noi, terra e mare in ciascuna escursione, si possono organizzare gite memorabili godendo ogni faccia delle bellezze dell'isola.
Un altro aspetto che ci ha fatto amare Marettimo è la dimensione d'altri tempi in cui da subito ci siamo compenetrati: la gente seduta fuori dalla porta o in piazza a chiacchierare o giocare a carte, i pescatori sul molo a rammendare le reti e a scrutare il cielo e il mare per capire se la pesca sarà buona, le case sempre aperte con le porte e le finestre dalle quali si scorge la gente intenta nelle occupazioni quotidiane. Basti dire che i nostri padroni di casa si sono assentati tre giorni per visitare dei parenti a Trapani e ci hanno lasciato in pratica l'abitazione in consegna!

FAVIGNANA
E' l'isola principale delle Egadi, sede comunale e la più estesa con i suoi 15 kmq.
Spesso paragonata a una farfalla per un manifesto in cui fu così rappresentata negli anni Settanta dal pittore Salvatore Fiume, consiste in un piatto tavolato calcareo interrotto al centro del suo profilo, come ben si può vedere da Levanzo, da una zona montuosa culminante nei 314 metri del Forte Santa Caterina.
Rispetto alla rocciosa Marettimo, Favignana offre una tipologia di luoghi per la balneazione molto più variata: tra spiagge di scogli e di sabbia, si può passare lungo tempo sull'isola senza riuscire a visitarle tutte!
La storia e le fortune dell'isola, fin dai tempi dei Cartaginesi e via via delle successive dominazioni, hanno sempre proceduto di pari passo con la sua maggiore risorsa, il tonno. Nel corso dei secoli le tecniche di pesca e conservazione andarono perfezionandosi fino a garantire periodi di grande benessere agli isolani con l'avvento dei Florio, che impiantarono una tonnara destinata a diventare una vera istituzione. Negli ultimi decenni la modernizzazione dei processi - in specie le tonnare mobili giapponesi che bloccano i branchi all'altezza di Gibilterra - ha decretato il declino della tonnara di Favignana, i cui vasti edifici sono rimasti oggi un esempio di archeologia industriale. Le mattanze, tradizione cruenta ma a lungo fonte di sostentamento, sono meno frequenti e l'aspetto che ormai prevale è quello turistico.

LEVANZO
Tranquillità, natura, mare cristallino, niente vita mondana, niente traffico: ecco la sintesi dell'isola, la più piccola delle Egadi e la prima su cui si sbarca partendo da Trapani. Poche decine di case bianche allineate ad anfiteatro qualche metro sopra un piccolo golfo di acqua limpidissima, tra cui un bar-rosticceria, un panificio, un paio di ristorantini-pensione, poco altro.
Levanzo, pur nella sua piccola dimensione, offre un ambiente naturale completo, dalla vegetazione ricca di oltre 400 specie - tra cui squisiti funghi - a una fauna che comprende anche i conigli selvatici, dagli stupendi fondali ricchi di flora, fauna, reperti archeologici alla costa ora rocciosa ora sabbiosa, fino alle grotte marine tra le quali spicca quella preziosa del Genovese con il suo patrimonio di graffiti e incisioni rupestri.

MARAONE E FORMICA
Sono poco più che due scogli ubicati a metà navigazione tra Levanzo e Trapani.
Maraone è una semplice striscia rocciosa, mentre su Formica sorge una piccola tonnara dismessa oggi riconvertita in comunità per il recupero dei tossicodipendenti. Su richiesta, questi possono allestire pranzi, ma per il collegamento è necessario prendere accordi con barcaioli.

DIARIO DI VIAGGIO
Lunedì 19 settembre
Escursione Marettimo Paese - Case Romane - Monte Falcone - Punta Troia (durata: 4-5 ore a seconda del passo tenuto e delle soste)
Evidenti indicazioni conducono dal paese alle Case Romane, nodo di diramazione di diverse gite nell'ambito dell'isola. Vi si giunge in circa 45' seguendo una mulattiera accuratamente lastricata con pietra locale; siamo a quota 240 in un ambiente di vegetazione rigogliosa.
Il sito definito Case Romane è in realtà costituito da una fortezza romana ad opus reticulatum del I secolo d.C., la più antica d'Europa; fa parte del complesso la cosiddetta chiesa bizantina, piccolo edificio in stile orientale, costruito su un basamento ancora più antico del primo culto di paleocristianesimo in Italia da monaci di culto armeno o greco o bizantino (unico esempio conosciuto in Italia).
Uno dei tre sentieri che da qui si biforcano sale in circa un'ora alla sella tra Pizzo Capraro e Monte Falcone, punto che merita una sosta: infatti, mentre finora ci si è tenuti sul versante orientale dell'isola, all'improvviso si apre una fantastica veduta su quello opposto, inciso da ripide vallette erbose dalle quali si ergono formazioni calcaree che richiamano paesaggi dolomitici. Ancora un quarto d'ora su massi e placche rocciose e si è su Monte Falcone, "tetto" di Marettimo e delle Egadi con i suoi 686 metri: il panorama è estesissimo e verso sud si ammira l'allineamento delle maggiori elevazioni dell'isola: Pizzo Capraro, Punta Campana, il Semaforo (meta della gita di dopodomani), Punta Ansini, Punta Lisandra, fino all'estrema Punta Bassana.
Punta Troia, terminale della gita, è ben visibile quasi a picco della montagna e lasciano perplessi i cartelli che la indicano distante due ore. In realtà la discesa è la parte più spettacolare dell'escursione: una sottile traccia si svolge tortuosa su crestine, cengette, saltini di roccia ora su uno ora sull'altro versante di Pizzo Madonnuzzo regalando una sequenza di scorci da favola sempre nuovi.
Al culmine del promontorio di Punta Troia (m.116), collegato a Marettimo da una lingua di terra, spiccano le rovine del Castello, costruito dagli Spagnoli nel 1600 sul sito di una torre di avvistamento saracena, poi prigione borbonica fino al 1844 e semaforo militare fino alla Seconda Guerra Mondiale.
Quando ci innestiamo sul sentiero basso proveniente dal paese, scorgiamo la rassicurante sagoma del battello di Pietro già ancorato nella Cala Manione ai piedi di Punta Troia e l'ultimo tratto è ridisceso quasi di corsa. C'è il tempo di indugiare in un magnifico bagno e poi tutti a bordo per una sangria e una spaghettata con le cozze, l'una più strepitosa dell'altra!
Il rientro a Marettimo avviene in barca, regalandoci una serie di scorci magnifici dal mare.

Martedì 20 settembre
Escursione Levanzo Paese - Grotta del Genovese - Spiaggia del Faraglione - Levanzo Paese (durata: 3-4 ore a passo tranquillo)
Dall'abitato una carrareccia ben lastricata prende in breve quota lungo il versante orientale dell'isola per poi spianare nel cuore di una campagna fatta di bassi cespugli, euphorbie, agavi fiorite e conifere; sono frequenti i muretti a secco e di tanto in tanto ci si imbatte in vecchi ovili e ricoveri simili a nuraghi sardi.
Contornato con un largo giro il crinale di Pizzo del Monaco - punto culminante di Levanzo con 278 metri - ci si porta sul fianco occidentale dell'isola, mentre si avvista a nord il faro di Capo Grosso e di fronte il profilo di Marettimo. Terminato il tratto selciato, un sentiero a tornanti scende fino alla spiaggia lastronata sulla quale si apre la Grotta del Genovese. Pare che la denominazione derivi dal fatto che l'imbocco della cavità sia puntato in direzione di Genova.
La visita della grotta, lunga 32 metri e alta 4, è guidata a gruppi di 12-15 persone da Natale Castiglione, figlio del padre Giuseppe che ne è proprietario: con una pila vengono evidenziate due livelli di graffiti, risalenti rispettivamente a circa 12.000 e 6.000 anni fa, scoperte per caso nel 1949. I soggetti richiamano quella che poteva essere la quotidianità di pescatori e cacciatori dell'epoca: bovidi, equidi, pesci, ma anche raffigurazioni umane di caccia e danza. Si alternano le tecniche dell'incisione e della pittura, probabilmente usando sangue mescolato a grasso animale.
Risaliti al bivio, si scende per pendii di rada vegetazione lungo i quali si incontrano alcune singolari cisterne per l'irrigazione, fino all'immancabile sosta per balneazione alla spiaggia ghiaiosa prospiciente il Faraglione. Contornando infine la costa meridionale su una larga mulattiera, rientriamo in paese, dove, in attesa dell'aliscafo, ci godiamo il magnifico scenario in compagnia di uno squisito gelato.

Mercoledì 21 settembre
Escursione Marettimo Paese - Case Romane - Semaforo - Punta Libeccio - Carcaredda - Marettimo Paese (durata 5-5½ ore a seconda del passo tenuto e delle soste)
Il tratto fino alle Case Romane coincide ovviamente con la gita dell'altro ieri: da lì si sale con una serie di larghe svolte aggirando le falesie di Punta Ansini fino a giungere a un'ampia insellatura che consente la vista sui due opposti versanti di Marettimo. Qui si dovrà necessariamente tornare dopo la deviazione che in circa un quarto d'ora conduce al Semaforo.
In posizione dominante su una spalla a quota 500, si tratta di un fabbricato squadrato eretto nel 1888 dal Genio Militare di Palermo con funzione di segnalatore ottico, fino ad essere dismesso nel 1912 per le frequenti nebbie che lo rendevano di scarsa utilità; durante la seconda guerra mondiale fu adibito a postazione, come testimoniano le numerose schegge che con facilità si reperiscono all'intorno. Ciò che resta immutato - e merita una sosta - è il vastissimo panorama sull'abitato e su tutte le elevazioni dell'isola.
Tornati al bivio, inizia la discesa del versante occidentale lungo il sentiero che taglia una macchia mediterranea ricchissima di essenze: tra tutte, spicca una varietà di rosmarino a foglie corte e chiare dal profumo particolarmente intenso. Abbiamo anche la soddisfazione di scorgere, a poche decine di metri di distanza, prima un gruppo di quattro cinghiali e di lì a poco una coppia di mufloni.
Giunti pochi metri al di sopra del livello del mare dopo un tratto un po' accidentato, ci troviamo a un altro bivio; prendiamo a destra (nord-ovest) su un sentiero parzialmente in sottobosco che conduce a Punta Libeccio, una lingua rocciosa che si protende stretta e lunga verso il mare aperto. Un centinaio di metri prima, si passa a fianco del faro, un tempo il secondo d'Italia per importanza dopo la Lanterna di Genova: la cosa è ben comprensibile, pensando alla posizione di Marettimo nel Mediterraneo, cioè di prima terra emersa che si incontra venendo da ovest. La struttura è da anni abbandonata, anche se pare esistano progetti di recupero come posto tappa, spazio espositivo o altro. Speriamo bene…
Ripercorso il tratto fino al bivio, di lì a poco prendiamo una deviazione a sinistra che ci risparmia il più lungo percorso costiero, immergendoci, dopo una breve salita, in un repentino cambiamento di paesaggio. Superato il sito denominato Carrello - per via di un vecchio carrello un tempo impiegato per il trasporto di pietra da costruzione, oggi avviluppato da arbusti di lentisco - eccoci in un fitto bosco di pini: è il risultato di un cambiamento di destinazione d'uso, attuato una quarantina d'anni fa dalla Forestale, di un'area che all'epoca era coltivata a grano. Siamo in località Carcaredda.
Qualche tornante in sottobosco porta a ricongiungerci con il sentiero principale, che si apre su magnifiche vedute verso l'aspra Punta Bassana. Per oggi niente bagno, ma per dopodomani un tuffo in quelle acque cristalline è già prenotato!
Un ultimo tratto costiero pianeggiante ci riporta in una ventina di minuti nell'abitato, giusto in tempo per una doverosa granita alla mandorla.

Giovedì 22 settembre
Favignana in libertà
Oggi giornata da poltroni, o meglio diciamo… cultural-ambiental-balneare.
Approdiamo a Favignana a metà mattinata e la vista è subito attratta dagli imponenti capannoni della dismessa tonnara, testimonianza di quella che per lungo tempo fu l'attività trainante dell'economia isolana: il complesso non è attualmente visitabile, anche se è auspicato un suo recupero come area espositiva. A dominare lo stabilimento, il brullo pendio che ha per culmine il Monte Santa Caterina, alto 314 metri, con l'omonimo forte di epoca normanna.
Data la vicinanza al porto, andiamo subito a visitare Villa Florio, un tempo residenza della famiglia alla quale è dovuta buona parte delle fortune dell'isola. Oggi l'edificio, un corpo compatto a tre piani ingentilito da finestre con archi, coronamento a merli e decorazioni in stile liberty, è sede degli uffici comunali, tanto è vero che c'è in corso il Consiglio: abbiamo comunque modo di visitare il piccolo ma interessante museo, che espone reperti degli scavi e oggetti rinvenuti nei fondali delle isole.
Oltre che sui moli, dove ad ogni arrivo di barca si rinnova il colorato spettacolo dello scarico dei pesci ancora guizzanti immediatamente messi in vendita, la vita sociale di Favignana si svolge in due ampi spazi brulicanti di ristoranti, gelaterie, negozi di prodotti locali e souvenirs così come le stradine che li collegano: la Piazza Europa, dominata dal monumento di Ignazio Florio, e la Piazza Matrice con la settecentesca Chiesa Madre dall'inconfondibile cupola in maiolica verde.
Vale poi la pena "perdersi" tra le viuzze del Rione Sant'Anna, il più antico di Favignana, alla scoperta di scorci sempre nuovi offerti da cortili interni, balconi fioriti e sottopassi ad arco. Qui come in tutta l'isola si apprezza la sua nota dominante, che è la pietra da costruzione, un tufo conchigliare leggero ma assai duro e compatto che per secoli generazioni di cavatori seppero estrarre e squadrare con grande perizia e precisione, a dispetto dei rudimentali mezzi tecnici a disposizione. Di cave dismesse è piena l'isola, in particolare la parte orientale, spesso ambientazioni di grande fascino che rendono vivamente consigliata la visita.
Come già detto, Favignana è però anche splendido mare. Tra le numerose spiagge, ci orientiamo su quella di Lido Burrone sulla costa meridionale, raggiunta a piedi (20 minuti) o in bicicletta. La lunga striscia sabbiosa, dotata anche di attrezzature e posto di ristoro, è quanto mai invitante e indugiamo in un lungo bagno, anche per "recuperare" quello non fatto ieri!
Le poche ore che le abbiamo dedicato sono giusto un "assaggio" di Favignana. I suoi punti di interesse sono molteplici e per il momento possiamo solo auspicare di tornarvi, magari per qualche giorno.

23 settembre
Escursione Marettimo Paese - Punta Bassana - Carcaredda - Spiaggia dei Nacchi - Marettimo Paese (durata 3½ ore circa + le soste)
Meta dell'ultima gita del nostro soggiorno è Punta Bassana, estremità meridionale dell'isola e da molti considerata la parte più affascinante per la sua natura selvaggia.
Percorriamo per una ventina di minuti l'agevole mulattiera fino al bivio per la Spiaggia dei Nacchi (al ritorno meta del bagno finale) e prendiamo il sentierino che sale ripidamente - agevolato da un'accurata gradinatura - fino a un colletto a quota 112 che offre la prima delle tante viste spettacolari della giornata: a picco sul versante est le spiagge dei Nacchi, di Mezzo e Cala Marino, su quello opposto le lastronate di Zotta Muletti, Punta Cortiglio e Cala Sarde. Sia di qui che di là, la varietà dei colori del mare è impossibile da descrivere.
Procediamo tra pietraia e pendii erbosi risalendo con ampi tornanti, ben tracciati come tutti i percorsi dell'isola, fino a un ricovero da pastori che prelude all'ultima asperità: non c'è più sentiero e si avanza su una cresta sassosa che richiede un minimo di cautela, ma la croce di quota 183 è ormai in vista e bastano pochi minuti per raggiungerla. La vista, praticamente opposta a quella che apprezzammo il primo giorno da Monte Falcone, comprende tutte le elevazioni di Marettimo nonché il paese fino a Punta Troia.
E' ora d'obbligo il ritorno al colletto 112. Da lì si valica una placca un po' scomoda che consente però di evitare un giro più lungo e, dopo un tratto tra folti cespugli, ci ritroviamo nel già noto bosco di Carcaredda. Raggiungiamo lo slargo del casello della forestale praticamente nello stesso momento in cui Pietro arriva dal paese con la moto stracarica di salsicce, pane e vino: c'è tutto l'occorrente per la grigliata, ennesimo momento di convivialità all'aperto di questa indimenticabile vacanza.
Manca solo l'ultimo bagno, dal quale ci divide non più di mezz'ora di cammino. La Spiaggia dei Nacchi si rivela un angolo magnifico, una striscia ghiaiosa racchiusa tra lastronate rocciose: il mare - meraviglioso, manco a dirlo - è freddino, abbiamo mangiato da poco, ma facciamo finta che non sia vero niente e ce lo godiamo fino in fondo.
E non finisce qui: alle 15,30 Pietro deve portare con il battello due sub fino a Punta Troia, così ci aggreghiamo per l'ultimissima gita. L'immersione dura 50 minuti, durante i quali visitiamo in barca la suggestiva Grotta del Cammello ed aggiriamo il promontorio ammirando la Grotta del Tuono, la rada di Scalo Maestro e tutte le possibili angolazioni del Castello che incombe su di noi.
Gran finale con l'ultima cena in terrazza, conclusa degnamente con dolci locali e bottiglie di zibibbo offerte dal sottoscritto e dall'amica Alba, che proprio oggi festeggiamo il compleanno (però ci sono anche scappati i regalini…).I pernottamenti sono avvenuti a Marettimo in camere messe a disposizione dagli abitanti. Le case marettimesi, come si vede anche dalle foto, sono edificate per lo più su due piani (in qualche caso tre), di cui uno, di solito comprendente due stanze e un bagno, spesso viene riservato nella stagione turistica ad ospitalità, nel più completo rispetto della privacy.
Sbarcati con l'aliscafo, si è accolti dai diversi padroni di casa ed accompagnati alle rispettive abitazioni, dove è quasi immediato instaurare rapporti di grande cordialità: con il passare dei giorni si finisce per venire a conoscenza di vita e miracoli del paese.
Nelle isole (in particolare Favignana) non mancano possibilità di sistemazione in alberghi o residence, ma mi sento di raccomandare la soluzione da noi adottata, che regala il contatto "vero" con la quotidianità e la riscoperta di ritmi di vita ormai impensabili nelle nostre città.Dei cinque pranzi, due sono consistiti in grosse spaghettate sul battello precedute da abbondante sangria, uno in grigliata di salsiccia all'aperto, solo in due casi panini al sacco a cura dell'organizzazione.
Le sei cene sono avvenute, in clima di grande convivialità, sulla terrazza di un'abitazione del paese con magnifica vista sul mare e sulla luna; il tutto, comprensivo di acqua, vino e frutta.
Una citazione, tra i sempre diversi piatti della cucina siciliana allestiti con maestria dal cuoco Ignazio, è doverosa per:
- la pasta con le sarde;
- la pasta alla carrettiera (con pesto di noci, mandorle, basilico, aglio, olio d'oliva, polpa di pomodoro);
- la pasta con le cozze;
- il polpo ai ferri;
- la frittura di calamari;
- i pesci alla griglia, differenti a seconda del pescato del giorno.
Unica esclusione dalla formula "tutto compreso" sono le colazioni, per le quali non c'è che l'imbarazzo della scelta tra i vari bar cittadini. Di volta in volta, ci siamo indirizzati a:
- il chiosco di Paolo sul molo dei pescatori;
- La Scaletta, con bella vista panoramica sul porticciolo, ottimo anche per i gelati e i dolci;
- Onda Blu, il tipico ritrovo all'aperto in piazza Umberto, immancabile appuntamento anche per gli aperitivi serali corredati da specialità tipiche quali le tartine con la bottarga, i prodotti di tonnara, le olive, le panelle (frittelline di farina di ceci, a noi liguri familiari in quanto simili alle nostre "panissette").
Per l'acquisto di prodotti tipici, un'ottima indicazione è l'emporio Kalia di Trapani, al quale abbiamo fatto grosso rifornimento il giorno della partenza (Via Libica, Zona Industriale di Trapani, tel. 0923-555069). E' anche possibile fare ordinazioni via corriere, magari organizzandosi tra più persone per abbattere le spese di spedizione.** Secondo una leggenda, la Cala Rossa di Favignana prende il nome dalla grande quantità di sangue sparso nel luogo in cui avvenne la battaglia tra Romani e Cartaginesi, che pose fine alla prima guerra punica.

** A riprova dell'importanza che storicamente la pesca del tonno ebbe tra la popolazione di Favignana, è ancora oggi diffuso il detto "pigghiasti lu tunnu" (hai preso il tonno) per indicare un colpo di fortuna o la felice conclusione di un affare.

** Essendo le Egadi - come tutte le isole piccole - piuttosto ventose, si cerca sempre di individuare quali spiagge, fra le tante esistenti, siano di volta in volta più adatte per prendere il sole e fare il bagno in acque tranquille. Per capirlo, gli abitanti di Favignana vi suggeriranno di tenere d'occhio la banderuola che sormonta il campaniletto a vela della Chiesa Madre sulla Piazza Matrice: la sua punta indicherà con certezza il versante dell'isola in quel momento più riparato dal vento!

** I fondali delle Egadi continuano a riservare scoperte sorprendenti, soprattutto relitti di navi commerciali con i resti dei carichi più svariati, alcuni dei quali esposti nel Museo Archeologico di Favignana. E' di pochi anni fa la scoperta di una nave araba circa dell'anno 1000 con un carico di anfore. Il 7 ottobre 2000, al largo di Cala Rossa, quattro subacquei trovarono una quantità di pezzi di terracotta, tra i quali un polipo stringeva tra i tentacoli un oggetto incrostato che risultò essere una bottiglia di peltro: dagli esami, il reperto risale al 1400 e contiene vino ancora pressoché inalterato, il più antico oggetto del genere di cui si abbia notizia. Infine, nelle acque di Levanzo sono state recuperate dal relitto di una nave romana alcune anfore di garum, un estratto di pesce che veniva servito in tavola per insaporire le vivande.

** Nella quotidianità dei sei giorni passati a Marettimo, una piacevole presenza è stata quella di alcuni cani, per lo più setter, che girano per il paese non tardando a fare amicizia con i turisti. Uno di essi, Tommy, bianco e nero, è chiamato anche "il cane che ride": non lo fa sempre e con tutti, ma dicendogli "ridi" (in particolare Paolo del chiosco sul molo), spesso atteggia le mascelle in modo da dare veramente l'impressione di una risata. Il primo giorno ci ha addiritura seguito fino ai 686 metri della cima di Monte Falcone. Simpaticissimo, bianco e marrone, è Giulio, di cui è padrone il gestore de "La Scaletta": al ritorno dalle escursioni ci aspettava sul molo ed è impossibile resistere al suo sguardo senza dargli qualche boccone. Infine il più piccolo, una copia in miniatura di Tommy: è un vero spasso vederlo correre in continuazione sulla battigia rincorrendo invano i gabbiani e i pesci, finendo immancabilmente ad infradiciarsi in mare.** Per arrivare:
Ci siamo serviti di voli AirOne Milano Linate - Roma Fiumicino - Trapani Birgi e viceversa (spesa a/r intorno ai 170€).
Fra Trapani Aeroporto e la Stazione Marittima: trasferimento in autopullmann a cura dell'organizzazione.
Fra Trapani e Marettimo, nonché spostamenti tra le isole: aliscafi della Siremar.
** Per muoversi sulle isole:
Solo a Favignana (la più grande) avviene una normale circolazione di autoveicoli, compreso un servizio pubblico di autobus. Per i turisti, è possibile affittare biciclette, motorini e qualche jeep.
A Marettimo esistono solo poche vetture, tra cui alcuni quad elettrici che curano il trasporto dei bagagli dei turisti; una curiosità consiste in una stretta autoambulanza, evidentemente costruita a misura dei vicoli del paese.
A Levanzo ho visto solo il fuoristrada del custode della Grotta del Genovese, con il quale accompagna i turisti più pigri fino all'innesto del sentierino che scende alla cavità.
Per il resto, buone scarpe e camminare! Ma una componente fondamentale della bellezza delle Egadi è proprio questa!

19 commenti in “Le Egadi, inestimabili gioielli di Sicilia
  1. Avatar commento
    - lampy
    26/10/2007 19:05

    per Leandro:sono d'accordo con te perchè credo anche(da quello che mi hanno detto persone che sono state a Marettimo) che le case dei pescatori sono la unica soluzione.gli alberghi non esistono!ciao lampy

  2. Avatar commento
    lampy
    26/10/2007 18:24

    Questa estate io e Guido siamo andati 15 gg a Favignana.Il mare è stupendo,da non perdere Cala Rossa e Lido burrone,ideale per andare con la maschera.abbiamo alloggiato in un appartamento trovato su internet.da Milano abbiamo preso un volo Air One 130 euro A/R.se avete bisogno indirizzi e altre dritte scrivetemi! ciao lampy

  3. Avatar commento
    lampy
    26/10/2007 18:22

    Questa estate io e Guido siamo andati 15 gg a Favignana.Il mare è stupendo,da non perdere Cala Rossa e Lido burrone,ideale per andare con la maschera.abbiamo alloggiato in un appartamento trovato su internet.da Milano abbiamo preso un volo Air One 130 euro A/R.se avete bisogno indirizzi e altre dritte scrivetemi! ciao lampy

  4. Avatar commento
    Leandro
    01/07/2007 22:08

    Per Ziro: Potresti essere piu' preciso, citando eventualmente strutture e prezzi? Questo resoconto e' proprio la dimostrazione che a Marettimo si puo' spendere poco alloggiando nelle case dei pescatori, che e' - fra l'altro - la soluzione piu' intonata al luogo. Scusa la franchezza, ma spendere di piu' andando in hotel a Marettimo non ha molto senso.

  5. Avatar commento
    ziro
    30/06/2007 11:11

    ragazzi un consiglio, io ci sono stato a Marettimo e vi assicuro che e' carissima! occhio

  6. Avatar commento
    Lo Staff
    18/03/2007 00:29

    Come abbiamo più volte evidenziato, per richieste di questo tipo è molto meglio utilizzare il nostro forum: senza alcun costo, con pochissime formalità d'iscrizione è possibile postare richieste d'informazione o altro; le richieste sono più visibili ed altresì le possibilità di risposta sono assolutamente più probabili!

  7. Avatar commento
    lampy-
    17/03/2007 19:21

    ciao ragazzi mi potete consigliare dove dormire a marettimo?siamo in due

  8. Avatar commento
    - lampy
    16/03/2007 19:16

    Ciao a tutti!,qualcuno mi può consigliare qual'è l'isola con le spiagge più sabbiose?e se conosce dei recapiti per dormire,prezzi modici.Vorrei andarci nella seconda metà di agosto. grazie

  9. Avatar commento
    fiera
    29/08/2006 03:01

    splendida marettimo....il periodo migliore è dopo ferragosto!!!!!!!eppoi in primavera...

  10. Avatar commento
    Leandro
    04/08/2006 13:55

    Ragazzi, per questa volta lo abbiamo pubblicato, ma se qui mandate ancora commenti che non hanno a che fare con le Egadi li cestineremo. Sì, perché se qualcuno non lo sapesse, MYKONOS NON FA PARTE DELLE EGADI! Mykonos=Grecia Egadi=Sicilia

  11. Avatar commento
    mari
    04/08/2006 10:45

    x luca toni79 gli appartamenti li trovi sicuro.ti consiglio di nn prenotare tramite agenzia perchè paghi di più.dal momento che vai nel periodo centrale di agosto puoi trovare camere anche a 35euro a notte...ma per mykonos ne vale la pena..FIDATI!!!!

  12. Avatar commento
    Leandro
    25/07/2006 12:45

    Si consiglia ripasso della geografia. Mykonos è leggermente più in là delle Egadi! ;-))

  13. Avatar commento
    lucatoni79
    25/07/2006 12:37

    ciao saràò a mikonos dal 11 agosto fino al 18, sapete se trovo appartamenti per dormire??siamo in due e q quanto???

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    roberto
    25/07/2006 12:15

    ... se volete vedere il paradiso ... favignana è cio che fa per voi

  15. Avatar commento
    ciccina
    25/07/2006 09:15

    una meraviglia, veramente! a settembre devono essere davvero fantastiche. le foto fanno sognare e venire voglia di partire adesso!!

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    Felicity
    01/11/2005 10:02

    Bellissimo viaggio, fantastiche le foto! Avevo fatto una vacanza di solo mare a Favignana qualche anno fa, ma mi accorgo di essermi persa moltissimo, anche aspetti delle Egadi che nemmeno immaginavo. Devo proprio tornarci!

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    Leandro
    03/10/2005 09:14

    Grazie a Sangio per la puntualizzazione su turismo sostenibile e Turismo Responsabile!

  18. Avatar commento
    sangiopanza
    03/10/2005 08:22

    Stiamo imparando a conoscere il profilo di queste meravigliose isole dai servizi TV sulla Coppa America.

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    sangiopanza
    03/10/2005 08:20

    Piccolo appunto. Se non mi è sfuggito qualche particolare, Naturaliter si occupa di turismo sostenibile, non di Turismo Responsabile. Con la maiuscola, perchè questo ha ufficialmente delle caratteristiche ben codificate.Fermo retsando che comunque il turismo sostenibile è una componente del Turismo Responsabile, senza la quale il secondo non può essere definito tale.

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