Viaggi disorganizzati - 1^ parte

Australia, a metà tra viaggio e avventura

13.12.1999
Siamo a Melbourne e sono le tre di mattina. Sono seduto al tavolo della sala da biliardo dell'ostello, gente che gioca, musica alta, chi va a letto, chi si sveglia, chi esce, chi entra. Un tipo ha appena saltato una sedia e si e' messo a rincorrere un amico in giro per i corridoi. Una ragazza che sembra Brigitte Nielsen parla al telefonino girando per le stanze. Fausto e' andato a letto e io comincio la nostra storia.... Abbiamo preso il treno il 31 da Padova perche' abbiamo perso quello da Treviso per colpa mia (avevo sbagliato a leggere l'orario!). Denis, che mi aveva portato a Treviso, ci ha accompagnati a Padova lanciando la sua Dedra a velocita' mai raggiunte prima. Appena arrivati alla stazione siamo scesi di corsa con gli zaini in spalla solo per vedere l'Eurostar sfuggirci di un soffio...abbiamo quindi preso il treno successivo e abbiamo cambiato a Bologna, dove Fausto ha visto Salvatores, il regista di Puerto Escondido. A Treviso, Bologna e Roma, Fausto ha incontrato degli amici. A Treviso, io ho visto Luca che andava a Bologna a passare l'ultimo dell'anno. Siamo arrivati a Roma alle 22:30 e volevamo lasciare gli zaini al deposito bagagli ma abbiamo trovato tutto pieno. Allora abbiamo provato a lasciarli in un albergo ma ne abbiamo girati almeno 10 a vuoto. Il 2000 era ormai alle porte e quindi abbiamo deciso di andare in Piazza del Popolo comunque. Chiedendo la direzione con gli zaini in spalla ci hanno indicato un ostello Y.W.C.A. dove una signora ci ha permesso di lasciare i bagagli gratis. La strada dopo, e' stata come un volo! Per festeggiare abbiamo comprato due lattine di birra a 7.000 Lire l'una e siamo andati alla Trinita' dei Monti dove abbiamo accolto il 2000 in mezzo alla folla tra pioggia di spumante, panettone e fuochi. Abbiamo conosciuto una coppia di ragazzi romani con I quali abbiamo passato del tempo a chiaccherare e poi siamo andati in Piazza del Popolo dove c'era il concerto. La gente era salita sulle auto in sosta a ballare sopra le carrozzerie mentre I proprietari probabilmente brindavano allegramente in qualche appartamento, magari assistendo al concerto in televisione ignari che presto dovranno fare gli auguri anche ai loro carrozzieri. Abbiamo atteso l'apertura della stazione in mezzo alla folla seduti per terra, faceva un freddo cane e quindi ci siamo seduti su di un cartone, abbiamo tirato fuori il sacco a pelo, appoggiato gli zaini a un palo e abbiamo dormito. Poi hanno aperto la stazione, siamo entrati e ci siamo riaccampati. Dovevamo prendere il treno alle 6:20 ma ci siamo svegliati alle 7:10. Siamo arrivati in aeroporto abbastanza distrutti, pensando che per fortuna davanti avevamo solo un viaggio di due giorni! All'imbarco un ragazzo ci ha chiesto se andavamo a Melbourne, perche' ci aveva sentiti al check-in. Si chiama Roberto e qui a Melbourne studiera' l'inglese per qualche mese. Viene da Padova, si e' laureato, ha fatto il militare e, stufo della solita vita, ha deciso di partire. Abbiamo conosciuto anche una coppia, lei Elena, italiana, e lui, Dimi, australiano. Si sono appena sposati e vengono a vivere qui. Sono stati molto gentili e ci hanno detto di chiamarli se abbiamo bisogno di qualcosa. Da Roma siamo arrivati ad Atene dove ci hanno fatto dormire in un albergo gia' compreso nel prezzo del biglietto. Ci siamo alzati in piena notte per riprendere l'aereo. Dopo uno scalo a Bangkok siamo ripartiti per Melbourne. Siamo arrivati alle 10:30, ora di Melbourne, 00:30 ora italiana. Al banco delle informazioni turistiche ci hanno proposto un ostello (Backpackers in australiano) a St. Kilda e ci hanno perfino accompagnato passando per il circuito di Formula 1. Dopo una doccia siamo andati a letto per un paio d'ore ma ci siamo svegliati alle dieci di sera. Mentre leggevamo gli annunci della bacheca, un ragazzo ci ha sentiti parlare e ci ha chiesto se eravamo italiani. Lui e' siciliano, si chiama Giuseppe, e' venuto qui per una ragazza, la storia e' finita, ha finito I soldi e adesso cerca un lavoro. Siamo uscito a vedere la spiaggia, abbiamo mangiato un pezzo di pizza e bevuto una birra, telefonato a casa e siamo tornati all'ostello. Dopo qualche partita a biliardo siamo arrivati alla situazione attuale e cioe' quella che adesso vado a letto anch'io.

Melbourne, 5. 1. 2000, Mercoledi' ore 4:23 am ST. KILDA, MELBOURNE
Durante la notte ha piovuto e la mattina ci siamo svegliati grazie al rumore di un camion acceso in strada che stava pulendo le moquette del pub di sotto. Erano le 7:30. In attesa della colazione ci siamo bevuti un cappuccino dalla macchinetta, poi ci hanno dato un piatto e siamo andati in cucina, dove una ragazza stava preparando delle crepes per gli ospiti dell'ostello. L'unico problema era che le crepes erano poche e gli ospiti tanti. Ne siamo usciti comunque sazi grazie solo ad una dose di tempestivita'. A Melbourne il tempo e' variabile. Per tutto il giorno infatti abbiamo girato a piedi nel centro e ha piovuto almeno 10 volte! E non fa per niente caldo.... Abbiamo cercato una macchina digitale per mandare le foto via email, Fausto ha comprato delle scarpe, insomma la giornata e' passata molto borghesemente. Ad un certo punto Fausto si e' tagliato perfino I capelli!! All'ostello ci siamo fatti una pasta col sugo pronto e ci siamo accorti che era ketchup! Oltre a questo ci siamo dovuti subire I complimenti di una coppia di tedeschi che non riusciva a capire il motivo del nostro disgusto. Il dialogo: -"Non e' buono?", -"No, e' ketchup!", -"Eh, sì, bisogna stare attenti al ketchup che si compra qui. Ce ne sono alcuni veramente scadenti. Io vi consiglio l'Heinz", -"No, il problema e' che la pasta fa schifo con qualsiasi ketchup", -"Perche'?", La penosa conversazione e' stata bloccata da un conato di vomito che non mi ha permesso di rispondere. Abbiamo quindi deciso di riposare una mezz'oretta per permettere ai nostri stomaci di neutralizzare l'orrendo miscuglio. Erano le 21. Alle 3:30 di mattina, Fausto e' tornato dal bagno, ha aperto la porta e ha detto: -"Biliardo?" Tre minuti piu' tardi stavo prendendo la mira per mettere l'8 nella buca laterale, mentre un gruppo di anglofoni discuteva davanti alle inseparabili bottiglie di birra e uno di loro parlava con qualcuno al telefono dicendo di essere a corto di soldi. Mi sono permesso di registrare il numero di parolacce da lui pronunciate. Ho calcolato un possibile risparmio del 30% sul costo della telefonata in versione educata, ma chissa' se sarebbe comunque riuscito a trasmettere le proprie emozioni. Alle 6 hanno aperto la cucina e siamo andati a fare colazione. Fausto ha detto di non essere mai stato cosi' sveglio a quest'ora in vita sua. Un ragazzo danese e' rientrato dal pub abbastanza ubriaco. Avra' circa 23/24 anni ed e' in giro per l'Australia con un amico della stessa eta' da sei mesi, hanno venduto la macchina e adesso vanno in Nuova Zelanda. Molti comprano una macchina e tutti dicono che e' il modo migliore per girare l'Australia, quindi penso che faremo cosi' anche noi. Adesso siamo nella stanza e sono le 7, fuori dalla finestra vedo le nuvole, il vento muove I rami degli alberi e delle palme. Ogni tanto passa un macchina. Non ci sono imposte alle finestre e la stanza e' piena di luce, provo a dormire un po'.

Melbourne, Giovedi' 6.1.2000 ore 7:00
Ieri siamo andati in un Internet Center e Fabio, un amico di Fausto ha scritto un e-mail per informarlo che Antenna 3 lo ha dichiarato quinto personaggio dell'anno della Marca Trevigiana! A dire la verita' non mi e' sembrato molto entusiasta... Hanno anche parlato del viaggio in autostop in Australia. A questo proposito devo dire che probabilmente per il momento non faremo autostop perche' i vantaggi del girare in macchina sono tanti, anche dal punto di vista economico. Potremmo infatti dormire in campeggio e spendere dai 5 ai 15 dollari in due al giorno invece dei 40/50 dei backpackers (ostelli). Potremo dare passaggi e dividere i soldi della benzina. Potremo trasportare cibo e pentole per cucinare spaghetti al ketchup oltre all'idraulico liquido necessario per digerirli, invece di mangiare fuori. Ma soprattutto potremo andare dove vogliamo quando vogliamo. Ci siamo gia' mossi e abbiamo visto due furgoncini, un Volkswagen e un Mitsubishi. Quando siamo andati a provare il primo e' stato come giocare a Playstation. Ho guidato sul circuito di Formula 1 di Melbourne, con le palme che scorrevano ai lati e la fontana in mezzo al lago in lontananza! Giuseppe, il ragazzo siciliano, ci ha fatto conoscere Paolo, un abruzzese di 23 anni che sta facendo il giro del mondo. E' appena tornato da quattro mesi in Nuova Zelanda. Ha passato un periodo in una farm (fattoria) hippy biologica, dove lo hanno ospitato in cambio di tre/quattro ore al giorno. Adesso e' a corto di soldi e sta cercando un lavoretto per continuare il viaggio. Sa andare in surf e viaggia con la tavola appesa allo zaino. Gli abbiamo proposto di venire un po' con noi in giro per l'Australia, perche' ci sembrava un tipo interessante; ma adesso deve decidere se venire con noi o con una ragazza inglese. Vedremo... Ore 18:10 Oggi abbiamo visto altri furgoncini e abbiamo passato la giornata al telefono. Giuseppe ha cucinato la nostra terza pasta australiana, dopo quella al ketchup e quella al sugo pronto. A differenza delle prime due, questa era buonissima.

Melbourne, Domenica 9.1.2000
Siamo pronti a partire! Abbiamo comprato un furgone Mazda da un ragazzo tedesco che adesso vuole girare la Nuova Zelanda in autostop. E' un 6 posti abbastanza grande e tecnicamente sembra a posto. Ci e' costato 4 milioni (3600 $) e speriamo di rivenderlo a poco meno prima di partire. Oggi siamo andati al mercato (Victoria Market) e abbiamo comprato il necessario per il campeggio. Con noi sono venuti Giuseppe e Angelo, un ragazzo di Preganziol (TV) che adesso va a vedere il re di Tonga! La sera abbiamo conosciuto delle ragazze canadesi e dei ragazzi israeliani, anche loro stanno girando l'Australia. Mi sono reso conto che quello che stiamo facendo non e' un granche' originale visto che lo fanno tutti! Ma speriamo che con il sito riusciamo a rendere il viaggio diverso da quello degli altri, ma magari e' meglio aspettare per vedere se qualcuno lo leggera' e ci contattera'.....

Port Fairy, Martedi' 11.1.2000, ore 11:10 pm (giuro!!)
LA GREAT OCEAN ROAD
Ieri abbiamo lasciato Melbourne per un viaggio di circa dieci giorni nel Victoria (lo stato di cui Melbourne e' capitale). Il 19, infatti, andremo in Tasmania e torneremo a Melbourne per prendere il traghetto. Ci siamo diretti verso Ovest sulla Great Ocean Road (la strada del grande oceano o la grande strada dell'oceano?) che costeggia appunto l'oceano, nella speranza di vedere il primo canguro e archiviare anche questa pratica. Purtroppo nonostante la grande abbondanza di ovini, volatili, insetti, pecore e mucche, finora i canguri li abbiamo visti solo sotto forma di cartelli. Ieri sera ci siamo accampati in un parcheggio in riva al mare. Ha fatto scuro molto tardi, credo alle 22:00, e dopo ci siamo goduti uno spettacolo inatteso: le stelle. A vederle da qua sembrerebbe che si tratti di una parte di cielo diversa da quella che si vede in Europa. C'e' come una striscia molto luminosa composta da tantissime stelle di varie grandezze e brillantezza. Piu' in la' si vedono distintamente due macchie luminose che ne' io ne' Fausto avevamo mai visto prima. Siamo rimasti col dubbio se sono veramente altre stelle o siamo noi che non le avevamo mai guardate con attenzione. Abbiamo passato la giornata sulla Great Ocean Road e abbiamo visto I famosi 12 apostoli. Girare lungo questa strada e' strano, ci sono dei tratti che sembra di essere in Svizzera in mezzo alle montagne e proprio quando ti aspetti di vedere spuntare fuori Heidi a bordo di una capretta ecco che un tornante ti riporta alle atmosfere da spiaggia dei Beach Boys con gente in costume e surfisti. Ha fatto molto caldo e ci siamo scottati le gambe, le braccia, il collo e il viso senza nemmeno accorgercene. Quindi siamo andati in un supermercato a fare rifornimento di latte solare per evitare sofferenze inutili. A proposito di acquisti, ci siamo resi conto che nonostante i proclami anticonsumistici pre-viaggio , tra furgone, macchina fotografica, attrezzatura da campeggio e spese varie, ci siamo bruciati piu' soldi che in parecchi mesi di sano consumismo a casa! Le intenzioni erano comunque buone.... Sempre in tema di natura selvaggia e vita dura ci siamo presi una scheda prepagata e siamo quindi forniti di telefonino! La ragione comunque e' buona, voglia essere contattabili nel caso in cui qualcuno volesse offrirci un lavoretto da qualche parte. Non riusciamo ancora ad interiorizzare il fatto che non siamo in ferie per due settimane ma che il viaggio e' appena iniziato. In questo momento sono seduto sull'erba sotto le stelle e il rumore del mare sembra quello di un'autostrada. Faustillo dorme e qui vicino c'e' una tenda che russa. Un uccello canta come se fosse l'alba, dev'essere regolato sul fuso orario sbagliato, e mi ricorda non so cosa e non so dove ma comunque qualcosa di piacevole.

Port Fairy, Mercoledi' 12.1.2000
Oggi abbiamo deciso di restare a Port Fairy e siamo andati a visitare Tower Hill che e' un parco nel cratere di un vulcano dove vivono canguri, koala, emu e altri animali. Abbiamo visto solo gli emu che praticamente sono dei tacchini preistorici giganti, ma di koala e canguri non se ne sono visti, tanto che ormai siamo certi che si tratti di una montatura per attirare turisti.

Halls Gap, Giovedi' 13.1.2000, ore 23:00 circa
L'Australiano tipico e' biondo muscoloso, fa surf ed e' abbronzato. Nella speranza di trasformarci in qualcosa di simile ieri siamo andati in spiaggia a fare jogging, flessioni e addominali e oggi ne abbiamo pagato le conseguenze: il minimo sforzo ci provoca i classici dolori del ragioniere che si riscopre body builder per un giorno. Mentre scrivo vedo la pancetta che mi guarda e ride sicura di avere una lunga e prosperosa vita davanti a se'. Ma non sa di avere i giorni contati.... Questa mattina il nostro vicino di tenda, John, ci ha dato le prime lezioni teoriche di surf che ora trascrivo. Per ricordarle e per permettere a chi legge di imparare con noi nella vasca da bagno col tavolo da stiro e un ventilatore. John, che era li' con la moglie e le due bambine, e' un vero personaggio: sulla trentina, barba e capelli biondi lunghissimi, lavora nel sdeserto a 800Km da casa in un impianto di estrazione del gas e passa due settimane li' per poi riposare 2 settimane a casa o in viaggio. E' appassionato di moto e surf ed e' molto disponibile. Anche lui, come altri Australiani, ci ha chiesto come ci chiamavamo e dopo si e' ricordato i nomi. Per tornare al surf, premetto che John parla un inglese di cui io capisco circa il 60% e che nel restante 40% potrebbe aver negato tutto. I principianti devono utilizzare tavole grandi, larghe e spesse con la punta rialzata; questo permette una maggior stabilita' anche se limita la manovrabilita'. La cosa da imparare e' "leggere l'onda", cioe' capire prima che arrivi per sapere dove prenderla e come si sviluppera'. Il momento piu' difficile e' quando ci si deve alzare in piedi, lo si fa nella parte posteriore e poi ci si sposta in quella anteriore. Il momento piu' delicato e' la caduta, che dev'essere laterale rispetto alla tavola (sempre legata ad un piede, altrimenti si perde) perche' si rischia di beccarsela sui denti il che renderebbe difficile un bel sorriso abbronzato. Dopo aver lasciato John (che ci ha dato il suo numero di telefono e detto di passare a trovarlo), siamo andati verso l'interno diretti al Parco dei Grampiani. Dopo aver guidato a bassa velocita' attraverso il parco abbiamo visto, e quasi investito, il primo canguro. Appena ci ha visti e' saltato nella boscaglia ed e' rimasto li' a guardarci. Si trattava di un esemplare piccolo, alto forse un metro in piedi,. Poco piu' avanti ne abbiamo visto un altro e in un campeggio un altro ancora. Ci siamo fermati a dormire in un campeggio di Halls Gap dove siamo ora, mentre io ero sotto la doccia, Fausto ha visto un canguro alto come lui passare davanti al furgone. Un inglese, nostro vicino di tenda, ci ha raccontato che e' pericoloso dar loro da mangiare, perche' possono diventare aggressivi e anche uccidere se decidono di colpire con gli artigli delle zampe posteriori. In questo momento ne ho uno davanti a me che mangia l'erba come se io non ci fossi. E' alto almeno un metro e mezzo. Adesso si e' grattato la coda, il che' e' un chiaro segno che ha voglia di sbatterla in testa a qualcuno. Da qualche minuto si e' aggiunto un coniglio che probabilmente vicino a lui sente piu' protetto. Se sapesse che ieri siamo passati davanti ad un ristorante dove si potevano mangiare I filetti di canguro! Ora i canguri sono due e i conigli tre, e sono proprio tra me e il furgone...riusciro' ad arrivare sano e salvo?

TASMANIA ST. KILDA, Melbourne, Sabato 16.1.00, ore 23:25
RITORNO A MELBOURNE
Stavo per cominciare una descrizione dettagliata della situazione ma credo sia meglio che vi immaginiate un furgone parcheggiato in una laterale di via Bafile a Jesolo alle 11 e mezza di un sabato sera di inizio estate e un tipo all'interno che scrive, mentre fuori le gente corre in macchina, mangia al ristorante e va in discoteca. Fausto e' in spiaggia da solo e credo che se ce lo immaginiamo seduto a guardare il mare, non ci sbagliamo di molto. Siamo tornati a Melbourne... Ieri siamo rimasti nel Parco dei Grampiani e siamo andati a fare il bagno sotto una cascata "le McKenzie Falls". La sera al campeggio siamo stati invitati a bere il caffe' da due famiglie calabresi di Melbourne e abbiamo passato la serata con loro. Assieme abbiamo tenuto alto l'onore dell'Italia andando a letto per ultimi e facendo piu' rumore di tutti. Ci hanno portato a vedere i canguri e i cerbiatti appena fuori dal campeggio.

St. Kilda, Melbourne, Mercoledi' 19.1.00 ore 17:00
LA RAGNATELA
Riprendo il diario interrotto l'altra sera dal ritorno di fausto e dal successivo arrivo di Paolo e Giuseppe che sono venuti a svegliarci nel furgone mentre ci apprestavamo a passare la notte sui nostri materassi scivolo (piu' che dormire, ci si scivola sopra). Adesso siamo sulla nave "The Spirit of Tasmania" in attesa della partenza e sono seduto in una specie di salotto ottocentesco che mi ricorda molto il Titanic a parte che non sono Di Caprio e spero di passare una notte tranquilla e all'asciutto. Siamo sistemati in delle cabine con altre persone, sotto al livello dell'acqua il che significa un'agonia piu' lenta rispetto alla prima classe in caso di incidenti. Ma torniamo a Melbourne...perche' la ragnatela? E' la teoria di Giuseppe: dice che quando arrivi a Melbourne pensando di starci per poco, prima o poi ti accorgi che, per un motivo o per l'altro, non riesci ad andartene piu'. E' capitato a lui, e' capitato a Paolo che si sveglia la mattina dicendo:" oggi me ne vado!" e poi rimane, e' capitato a noi che dovevamo restarci qualche giorno e non vederla piu' ma che alla fine ci torniamo sempre. E chissa' a quanti altri capita... Ieri siamo andati tutti e quattro a Philipp Island ( a due ore da Melbourne) per vedere i pinguini tornare dal mare e andare nei nidi a passare la notte. Ci aspettavamo una spiaggia deserta e una postazione nascosta dalla quale osservare i pinguini nella penombra e ci siamo trovati di fronte a un incredibile mix di natura selvaggia, spettacolo e business. Non che ci aspettassimo di dover passare per strade sterrate e lunghe camminate prima di accedere alla spiaggia. Ma un parcheggio da ipermercato, una costruzione tipo cinema multisala, un biglietto da Disneyland e centinaia di turisti in fila nemmeno! Una tribuna lunga almeno 60 metri nel bel mezzo della spiaggia a pochi metri dall'acqua, una serie di fari, una voce che annuncia al microfono: "Signore e signori, i pinguini dovrebbero arrivare tra poco!", non sono esattamente gli elementi ideali per godersi uno spettacolo del genere. I poveri pinguini sono arrivati con mezz'ora di ritardo (qualcuno avra' protestato?) e come ogni sera si sono visti davanti centinaia di facce curiose, bambini, la luce dei fari e poi hanno risalito la spiaggia faticosamente. Che pena dopo una giornata passata a nuotare, pescare e sfuggire agli squali doversi subire anche questo! "abbiamo fatto un bagnetto e scattato qualche foto con la macchina fotografica impermeabile" Sarebbe stato bello vedere i pinguini tornare, nascosti nell'erba, mentre centinaia di uccelli volano sulle onde alla ricerca di pesce...spero che avremo la possibilita' di assistere a qualcosa di simile in futuro da qualche altra parte, magari lontano dalle brochure e i tour organizzati." Sulla via del ritorno abbiamo fatto un po' di surf..." Questa mattina siamo andati a svegliare Giuseppe e Paolo a abbiamo pranzato "alla Porchetta", il posto dove lavora Giuseppe, dopodiché ci siamo salutati. Giuseppe lo ritroveremo al ritorno mentre Paolo se ne va nel deserto con una ragazza che insegna l'inglese agli aborigeni. Cerchera' di entrare in contatto con loro e di farsi accettare per condividere la loro vita per un po'. Ci terremo in contatto via e-mail (il capo villaggio avra' sicuramente un computer portatile collegato al telefonino...) per sapere com'e' andata e magari viaggiare un po' assieme. Siamo sicuri che sarebbe un ottimo compagno di viaggio...

Alberton, Giovedi' 20.1.00
LA TASMANIA E I RAINBOW PEOPLE
La notte in mare non e' passata per niente tranquilla...la cena a buffet (senza limiti quantitativi) compresa nel prezzo del biglietto e' stata maestosa ma al di sopra delle possibilita' del mio stomaco. Cosi' mentre Fausto si ritrovava involontariamente nel bel mezzo di una festa nella sua camera, tra giapponesi semi-rasta-punk e Tasmaniani pieni di birra, io sono andato a buttarmi sul letto. Verso l'una di notte mi sono svegliato e stavo meglio, cosi' sono andato a fare un giro. Non sono passati cinque minuti che stavo peggio di prima, la faccia bianca e un gran rimorso per il bis del dolce alla panna. A quel punto mi sono seduto e ho chiesto ad una ragazza giapponese di passaggio se aveva qualcosa per il mal di mare. E' stata molto gentile ed e' andata a prendermi delle pillole. Abbiamo passato la serata assieme a parlare di cibi e cartoni animati giapponesi tipo Sampei e Conan, dopodiche' sono dovuto andare a dormire. Si chiama Maki, ha 27 anni e da sei mesi gira l'Australia da sola. Ora va in Tasmania lavorare due, tre mesi. Dopo la notte semi-insonne ci siamo diretti verso il Nord-est del paese tra pioggia, sole e vento alternati in maniera velocissima tanto che sembrava di essere in Irlanda. La nostra meta era l'incontro nazionale dei Rainbow Family in Tasmania. I Rainbow People (il popolo dell'arcobaleno) sono delle persone che si incontrano regolarmente nei parchi nazionali in tutto il mondo, soprattutto in America, per condividere le loro esperienze e stili di vita alternativi. Noi non li conoscevamo e ci aspettavamo qualcosa di simile ai figli dei fiori. Ne siamo venuti a conoscenza tramite un amico di Fausto e su internet avevamo letto dell'incontro in Tasmania, delle date e del percorso per arrivare. Avevamo anche telefonato e un messaggio registrato ci aveva confermato le indicazioni. Dopo aver abbandonato la strada principale e aver passato un paesetto di nome Ringarooma all'interno delle Foreste del Nord-Est, abbiamo proseguito fina ad Alberton, un paese abbandonato e poi continuato fino alla fine della strada, dove doveva esserci l'incontro… invece ci siamo trovato davanti un campo vuoto con una roulotte fatiscente sotto agli alberi e nessun segno ne' di gente ne' di arcobaleno. Troppo stanchi per reagire siamo andati a dormire. Erano le 4 del pomeriggio... Adesso, dopo una pasta, siamo nel Mazda vestiti come d'inverno, col vento che fa frusciare le cime degli alberi e si insinua nelle fessure del furgone, la pioggia che ticchetta sulla carrozzeria, la paura del Diavolo della Tasmania, e il problema di far passare il tempo... "Il 'diavolo della Tasmania' e' un marsupiale carnivoro potenzialmente pericoloso che vive solo in Tasmania. Ha la mascella piu' forte di quella dello squalo, lo abbiamo visto mangiare in tempo zero un quarto di bue con ossa e tutto..."

Parco Nazionale di Freycient, Sabato 22.1.00
Durante il percorso sulla costa Est ci siamo fermati a mangiare un panino e Fausto ha ritrovato i tre giapponesi del traghetto. E' un peccato non poter riprodurre fedelmente le esclamazioni di sorpresa che hanno prodotto al rivederlo, ma ci provo: oooooooh, aaaaaah, uoaaaaahh, aioaahuaaa!! Questa volta c'era una ragazza giapponese con loro. Se ne sono andati a bordo della Ford Falcon Station Wagone e le sei tavole da surf sul tetto salutando concitatamente... La sera ci siamo fermati in un campeggio e li abbiamo ritrovati al pub! Questa volta con DUE ragazze giapponesi. Quando siamo entrati hanno rifatto la stessa scena e tutti i clienti si sono girati a vedere cosa succedeva. Loro andavano a vedere i pinguini e noi a mangiare, cosi' ci siamo dati appuntamento a piu' tardi. Quando sono tornati (abbastanza delusi dal penguin-show perche' hanno visto pochi pinguini e pagato molti dollari...) abbiamo giocato un po' a biliardo e poi siamo andati nel nostro campeggio a passare la serata. Ci hanno raccontato che anche loro hanno lasciato il lavoro per viaggiare (uno e' panettiere, uno farmacista e l'altro meccanico della Toyota) e prima di lasciarci ci siamo scambiati i rispettivi e-mail. Credo che li troveremo ancora in giro...forse con tre o quattro ragazze questa volta! Adesso siamo in un campeggio del Parco Nazionale di Freycinet. C'e' molto vento e fa freddo, quindi siamo venuti a ripararci nell'ostello. Ci stiamo dedicando a scrivere cartoline, il che ci fa venir voglia di vedere le persone alle quali scriviamo... ma non e' possibile, cosi' restiamo e continuiamo il viaggio.

Autostrada A1, Centro della Tasmania, 26.1.00
Lenny Kravitz fa da sottofondo al rumore del motore posizionato a pochi centimetri al di sotto delle nostre natiche e canta "I belong 2 you" mentre la strada scorre e ai lati la foresta tasmana sembra non finire piu'. La pioggia ci riporta ad atmosfere europee che non avremmo proprio creduto rivivere durante questo viaggio.
Il freddo ci fa scoprire che il riscaldamento non funziona e inoltre la ruota di scorta che abbiamo montato oggi fa tremare il volante come qualche mese fa la strada lo faceva tremare in Ucraina e in Russia. Ai lati della strada c'e' un'esposizione permanente di fauna locale spaccicata, tradita dalla curiosita' notturna per i fari delle macchine: come da noi i gatti qui giacciono cadaveri di canguri, opossum, wallaby e altri marsupiali; purtroppo ormai ci siamo abituati anche noi, cosi' come ci siamo abituati agli immancabili corvi neri che mentre se li mangiano sembrano guardare le automobili di passaggio con complicita'. In questa stagione gli alberi perdono la corteccia e il terreno ne e' pieno.
Gli ultimi due giorni siamo stati a Hobart, la capitale della Tasmania (avviso per chi conosce gli U2: la Tasmania e' Van Diemen's Land!), dove abbiamo dormito al caldo e scoperto che anche se c'e' piu' vita a Mestre a Ferragosto, qui la gente ti chiama per nome e ti sorride. Sempre.
A dire la verita' adesso siamo stufi del freddo e della pioggia e non vediamo l'ora di cominciare a imparare a fare surf su qualche spiaggia della costa Est.
Quest'isola e' dotata di eccellenti percorsi da fare a piedi che possono durare anche parecchi giorni ed e' il paradiso dei pescatori, ma non e' il posto che cercavamo. Fa freddo, c'e' sempre vento e piove spesso...se era per questo potevamo anche restare a casa. E' pieno di turisti ma il 99,9% sono famiglie con bambini e di gente giovane nemmeno l'ombra. Quindi, dopo una settimana di freddo e solitudine, siamo ansiosi di tornare a Melbourne, la ragnatela.

Stanley, Sabato 29.1.00
L'offerta della ristorazione tasmana e' ricca e di qualita'. I cibi delicati e dai sapori veraci di coltivazione sane, preparati da mani esperte e pazienti, accompagnati da vini che non hanno nulla di invidiare ai piu' rinomati cugini europei, deliziano gli avventori dei numerosi ristoranti e trattorie tipiche nei quali regna un'atmosfera cordiale, rilassata e amichevole....a patto che si arrivi prima delle 20:00 (perche' dopo e' tutto chiuso)
Ieri sera, all'oscuro di questa regola, abbiamo girato per Stanley une mezz'oretta prima di decidere dove mangiare. Purtroppo la mezz'oretta e' finita proprio alle 20:00. Delle tre alternative a disposizione (un self-service, una take-away e un ristorantino romantico), ci e' dunque rimasta solo l'ultima che si e' rilevata la peggior esperienza ristorativa di questo viaggio. Per dare un'occhiata al menu siamo entrati e dal momento in cui i nostri sguardi si sono posati sul listino che affiggeva solo prezzi a due cifre abbiamo capito che saremmo dovuti andarcene. Ma era troppo tardi...il proprietario ci aveva gia' invitato a sedere e tre larghe signore si erano girate verso di noi. Bisogna dire che il locale conteneva in tutto otto tavoli e che niente di quello che avremmo detto sarebbe potuto sfuggire alle orecchie avide di novita' di quelle signore. Una battuta del proprietario che si scusava per la propria pronuncia impastata: "Ho appena bevuto del whiskey irlandese!", ha fatto ridere le tre signore e ci ha fatto capire di essere in trappola. L'unico piatto compatibile col nostro budget era "La zuppa del giorno" e cosi' ho chiesto che zuppa fosse, sempre sotto lo sguardo attento e compiaciuto delle signore.
-"Zuppa di pomodoro", ha risposto deluso il proprietario, che ormai aveva capito con chi aveva a che fare.
-"E' buonissima", ha detto una delle tre, con tempestiva conferma delle amiche.
-"Grazie", abbiamo detto noi chiedendoci se ci avrebbero guardato anche durante tutta la cena.
Avete mai visto una pizza cruda? Avete mai assaggiato il sugo che ci si mette sopra? Pelati triturati, cipolla cruda e un po' di funghi, crudi anche quelli. Sulla pizza e' eccezionale, calda nel piatto un po' meno.
Se poi il pane te lo portano alla fine, e non puoi nemmeno nascondere il gusto di pomodoro crudo caldo, allora e' una sofferenza.
Concentrati su altri pensieri per permettere allo stomaco la digestione senza rigetto, siamo stati interrotti dalla signora:
-"Where are you from?"
-"Italy..."
-"Ah, allora la zuppa deve proprio esservi piaciuta", dice una (sempre in inglese)
-"Eh si, aveva un tocco italiano, no?" dice l'altra.
Mentire o non mentire? Verita' o menzogna? Ragione o sentimento?
-"Eh si, proprio buona...arrivederci"
-"Arrivederci, buon divertimento"
Per il resto immaginatevi una cittadina da Far West e, al centro della strada, due ragazzi che camminano, lentamente, verso il tramonto, col viso
sferzato dal vento freddo e nei loro occhi tristi riflessi di immagini di un passato felice a St. Kilda, Melbourne, dove il calore della sera, le luci
dei locali e le risate di belle ragazze sedute ai tavoli all'aperto scaldavano il cuore.
-"Se poe anticipar a data del rientro in batteo?"
-"Boh, spero de si'. Doman provemo va'...."

Launceston, Lunedi' 31.1.2000
Perche' dopo una notte al freddo su dei materassi gonfiabili sgonfi e rumorosi, con la zuppa al pomodoro ancora sullo stomaco, la speranza di vedere il sole almeno oggi appena frustrata, un impellente bisogno di andare al bagno (dove $@#!# sono le ciabatte?), dobbiamo accorgerci che nella notte qualcuno si e' fregato il contenitore nuovo pieno di pentole nuove, posate nuove e bicchieri nuovi? E perche' dopo essere andato al bagno a piedi nudi e aver cercato di riaddormentarmi mi devo accorgere che:
-"Fausto..."
-"Si?"
-"Manca anche il frigo...."
-"#@$%***!!!"
?
Perche' tutto cio'? Perche' non siamo rimasti in Australia? Perche'...?

Assorti in questi quesiti ci siamo diretti verso Launceston, per attendere la partenza, il rientro, la salvezza. Ma un viaggio e' un viaggio.
Una goccia in mezzo a un mare di variabili non segue una linea prevedibile e da un giorno all'alro tutto puo' cambiare.
E' cosi' che mi trovo la sera prima del rientro a scrivere con la voglia di restare mentre Maju, giapponese e Min ook, sudcoreana, ci stanno preparando la cena per ricambiare gli spaghetti di ieri, attorno a noi c'e' gente positiva, il sole scalda la stanza e tutto e' improvvisamente a posto.
Il tipo del campeggio ci ha perfino chiamati per dire che ci hanno ritrovato la roba e ce la fara' pervenire domani all'imbarco!
Siamo in viaggio....

St. Kilda, Melbourne 4.2.2000 00:30
Buono questo caffe'. Si ma che caldo, saranno 40 gradi. Lo ha appena detto la radio. Salve ragazzi siamo della polizia. Ci mostra il distintivo. Cavoli, la macchina dov'e' parcheggiata? Sentite abbiamo bisogno di voi per un confronto all'americana. Fausto mi guarda. Sono due giovani
Saranno delle polizia? Il sospetto e' giovane e vi assomiglia quindi se avete 20 minuti poi vi riportiamo qua. La gente ci guarda. Ma possiamo rifiutare? Si, certo. Va bene, ma se indicano noi? No, sappiamo che non siete voi. Saliamo in macchina. Sono simpatici. Sono comode le prigioni australiane? Ride e passa col rosso. E se non sono poliziotti? Hanno il lampeggiante in macchina. Di dove siete? Italia. Ah, fa freddo la'. Eh si...corre velocissimo. E cosa fate qui? Niente, stiamo viaggiando. Parlano, rispondiamo, sono simpatici e disponibili. Se vuoi ho una zia che insegna inglese a Cairns, possiamo chiamarla. Arriviamo. E' la polizia. Venite. Saliamo le scale. Fausto chiede se gioca a basket. Si, e tu? Si. Ridono. La stanza e' bella e c'e' la televisione accesa. Qualcosa da bere? No, grazie. C'e' una partita di golf. Giocate a golf? No. Pubblicità. Entrano due ragazzi. I sospettati? Entrano ancora ragazzi. Entra un poliziotto. Sono tutti vestiti uguali. Il poliziotto ha sentito e chiede a Fausto
cosa ha detto. No, niente. Entra un poliziotto e lancia delle patatine. sembrano sacchetti di detersivo. Ma non dovevano essere venti minuti? Siamo in dodici. Entra un poliziotto piu' anziano. Tutti in piedi signori. Grazie per aver dato la vostra disponibilita'. So che siete dei bravi cittadini. Cittadini? Adesso entreranno tre testimoni che vi guaderanno e potranno farvi delle domande. Fausto non e' accanto a me. Scusi? Si? Mi metto vicino al mio amico che rischia di non capire se gli parlano. E' perplesso. Il poliziotto gli spiega che siamo turisti. Fausto fuori. Esce. Foto di gruppo. Il sorriso e' opzionale signori. Entra una ragazza. E' una testimone. E' spaventata. Signori, legge il poliziotto anziano, il 28 gennaio....e racconta di una donna gravemente ferita e di un uomo che scappa nella notte. Il 28 gennaio eravamo in Tasmania. Abbiamo un alibi! Cavoli, ci vuole un alibi? La ragazza ci guarda. Perche' guarda me?!? Adesso guarda alla sua destra. Ha paura. Riconosce qualcuno? Devo dirlo qui, adesso?
Si. No, non....non riconosco nessuno. Esce. Ne entra un'altra. Risentiamo la storia. Una mosca si appoggia sul mio viso. La scaccio. Ha paura anche lei. Non riconosce nessuno ma anche lei guarda di la'. Entra un ragazzo. Non ne sono sicuro, ma penso che sia lui. E' lontano da me. Lo guarda. Ne e' sicuro in che percentuale? Non so, direi al 60/70%. Ok. Tutti via. Il signore venga con noi. Grazie a tutti. Ci riportano al bar. Ciao ragazzi, buon viaggio. Che caldo. Andiamo su internet? Ok. Che caldo. Comincia a piovere....St.Kilda.

Beechworth, 10.2.2000
Anno 1930. Beechworth, North Victoria.
Leslie e Louis sono marito e moglie, lei e' australiana, lui tedesco.
Vivono a Beechworth nel mezzo del Parco Nazionale Gorge; la loro e' l'unica casa nel parco. Louis vuole costruirne un'altra piu' grande, ma Leslie preferisce restare dov'e'. Ne discutono per parecchi anni senza trovare un accordo, finche' un giorno Leslie va in vacanza e quando torna trova la casa semidistrutta e Louis intento a costruirne un'altra con i mattoni della prima.
Dopo otto anni la casa e' finita e subito dopo Louis sparisce dalla circolazione. Leslie dice di non sapere dove sia, la polizia investiga a fondo, dagli archivi aereoportuali e navali non risulta che Louis abbia lasciato l'Australia. Viene dichiarato disperso e le voci cominciano a circolare. In paese si dice che la moglie lo abbia ammazzato e sotterrato nel cortile. Altri dicono che sia tornato in Germania per la guerra perche' era una spia. Leslie continua a vivere nella casetta, completamente sola e dopo l'episodio dell'intrusione di un evaso, passa tutto il tempo libero seduta davanti alla casa con un fucile in mano.
Prima di morire, lascia la casa in eredita' alla sola amica di Beechworth che la vende ad una famiglia. Cosi' dopo quarant'anni dalla costruzione, qualcuno va ad abitarci per la prima volta.
Anno 1999.
Rod Jordan, trentenne di Sydney, plurilaureato, insegnante, infermiere ed artista di religione Buddhista/Tibetana, cerca un luogo dove costruire la propria fattoria biologica ed autosufficiente. Arriva a Beechworth, vede la casa da un ponte, la compra e comincia a lavorarci sopra.
Anno 2000.
Naiomi, mamma di tre figli, tra i 10 e i 16 anni, sta tornando in Queensland dopo aver visitato la famiglia nella zona. Si rompe la macchina, e' da buttare. Sente parlare della casa, va a trovare Rod e decide di restare. Lavorera' alla fattoria in cambio dell'ospitalita'.
Anno 2000, una settimana dopo.
Fausto, Luca ed Emma (una ragazza londinese conosciuta in Tasmania) partono da Melbourne per andare a fare la loro prima esperienza di WWOFING (4-6 ore di lavoro in cambio di vitto e alloggio) e arrivano nella casa di cui sopra verso sera. Il luogo e' incredibile, bellissimo. La casa e' circondata da un cortile, un muretto di pietra e delle collinette. I giorni passano tra il lavoro in giardino, un sole massacrante, bagni nel ruscello e isolamento totale. Dopo qualche giorno Emma, vittima delle zanzare e nostalgica della citta' decide di tornare a Melbourne, la ragnatala (a proposito: era venuta per stare qualche giorno ed e' rimasta un anno e mezzo).
Fausto e Luca resistono anche se un po' delusi dall'aver capito che il progetto per il quale stanno lavorando rischia di non giungere mai a compimento.
Rod, infatti, non e' un santone, come ci era sembrato e come vuole forse far credere, ma un ragazzo di famiglia molto ricca col tipico trip filo-religioso-biologico-bucolico in testa che probabilmente si stufera' presto del gioco e vendera' tutto.
Anno 2000, una settimana piu' tardi.
Fausto e Luca accendono il furgone e si accingono a tornare a Melbourne, la pelle bruciata e bucata dagli insetti, le ossa doloranti, i muscoli sofferenti, nell'anima la pace di chi sa di aver fatto il proprio dovere fino in fondo (e di non lavorare nei prossimi giorni), e in testa un po' di saggezza in piu' (che possiamo esprimere nella frase: contraddire la moglie puo' causare gravi danni alla salute).

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